Autore: Anna Buccheri
In occasione della Giornata Mondiale della Disabilità a Catania, le
maggiori Associazioni di categoria hanno organizzato, nella Sala Conferenze del
Palazzo della Cultura, il Convegno La
Disabilità: Famiglia, Scuola Società. La scelta del luogo è di per sé
significativa perché, come è stato detto e scritto già più volte e in tante
occasioni, è la cultura che fa la differenza, che segna il punto di svolta, che
fa maturare in consapevolezza, che fa scegliere la solidarietà, perché il senso
etico di una società si misura da quello che fa e da come lo fa.
Il Convegno ha visto la Sezione Territoriale UICI di Catania già
nelle fasi preparatorie in prima fila. È nella sede di via Louis Braille 6 di
Catania, infatti, che si sono tenute le riunioni tra i rappresentanti delle
Associazioni per decidere l’organizzazione del Convegno essendo la sede
totalmente accessibile.
Le Associazioni coinvolte, oltre l’UICI di Catania, sono state:
Autismo Oltre, Diritti in Movimento Sicilia, CSVE, AIPD, Come Ginestre, Il
Sorriso di Riccardo, ANFFAS.
Sono inoltre intervenuti: l’Assessore ai Servizi Sociali e alle
Politiche per la Famiglia del Comune di Catania Giuseppe Lombardo, l’Assessore
Regionale alla Famiglia Antonio Scavone, il Neuropsichiatra Infantile ASP di Catania
Antonio Prestipino, la Dirigente X Servizio per l’impiego di Catania Salvatrice
Rizzo.
Tanti sono stati i temi trattati e tutti ad ampio raggio, esposti con
competenza, serietà, a volte emozione, ma sempre in modo strutturato e
organizzato: diagnosi precoce, intervento precoce e presa in carico; i diritti
dei minori con disabilità; le problematiche dei soggetti fragili; i benefici
della legge 68/99; il nesso tra disabilità, emergenza e volontariato;
l’autonomia che genera autostima; la questione del tempo libero (è forse tempo
“vuoto” piuttosto che libero?); le modalità e le possibilità di viaggiare come
tutti; le attività culturali, riabilitative e ricreative per i bambini con
disabilità visiva; il dopo di noi.
Collegata in qualche modo al Convegno l’esposizione delle opere del
pittore Aldo Vitale che ne mostra la scelta di colorare la vita attraverso la
pittura come risposta al dolore, alle limitazioni che dà una disabilità
permanente acquisita, alla presa di consapevolezza che dal momento
dell’incidente tutto è cambiato e tante cose sono andate perdute.
Se gli interventi dei responsabili, dei tecnici, dei presidenti,
delle assistenti sociali sono stati di livello alto senza pedanterie e
comprensibili per tutti, sono le testimonianze che hanno dato un valore
aggiunto al Convegno offrendosi come finestre aperte sul “dentro” della
disabilità, sulla quotidianità dell’essere disabili, oggi più di ieri perché la
consapevolezza e i gradi di autonomia crescente sono espressi con orgoglio e
dignità. Orgoglio e dignità, consapevolezza di sé, capacità di autoaffermazione
non sono traguardi scontati né facili come sanno bene i disabili e i loro
familiari, perché la disabilità non è una malattia da curare: Non chiamateci malati sono le parole di
uno dei testimoni della giornata.
Giornate come questa che mette al centro la disabilità non sono
celebrative o autocelebrative, né vogliono o possono esserlo. Devono servire piuttosto
a fare un bilancio per verificare cosa si è fatto, come lo si è fatto e perché
lo si è fatto, per fissare nuovi e più alti obiettivi, come ha sottolineato la
Presidente UICI di Catania Rita Puglisi che ha proposto agli intervenuti un
filmato sulle attività rivolte ai bambini della Sezione UICI di Catania e
preparato in occasione di un’altra giornata importante, la XXX Giornata
internazionale dei diritti dei bambini del 20 novembre scorso.
Tutti insieme, ognuno con il nostro ruolo, ognuno con la
responsabilità che gli compete possiamo costruire un mondo a dimensione di ciascuno,
in cui ogni persona possa trovare il suo posto e vivere una vita piena e
realizzata, perché il futuro è il prodotto delle nostre scelte e delle nostre
azioni qui ed ora.