Fish – Scuola e disabili: sostegno ancora in crisi

Un altro allarme per la scuola e per il diritto all’inclusione scolastica delle persone con disabilità.
“L’anno scolastico è iniziato ma già rileviamo ritardi nella nomina delle supplenze per gli insegnanti di sostegno, con ciò che questo comporta in termini di inclusione scolastica delle persone con disabilità.”
Questa la denuncia di Vincenzo Falabella, Presidente della Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap. Ma non è tutto.
“Il numero degli insegnanti di sostegno attualmente in servizio presso la scuola pubblica è 115.000 (5.000 circa nelle scuole paritarie) che dovrebbe salire a 117.000. Un numero ritenuto sufficiente a coprire le esigenze di sostegno che riguardano circa 220.000 studenti con disabilità. Tuttavia vi è una questione cronica: circa 35.000 di questi insegnanti non hanno mai svolto alcun percorso di formazione o di specializzazione. La questione non è tanto numerica, ma piuttosto di qualità dell’azione di sostegno che presuppone preparazione e professionalità che non si inventano.”
In tal senso, anche sulla scia delle novità introdotte dalla norma sulla “Buona Scuola”, FISH chiede l’attivazione e la strutturazione consolidata di percorsi di aggiornamento in particolare, come obbligatorio, per tutti i neo-assunti ma anche per i docenti già in servizio privi di specializzazione.
“Un impegno su cui il Ministero dovrebbe diramare indicazioni perentorie: ne va della qualità

FISH – Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap
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Torino – Sezione Provinciale di Torino – comunicati del 16 settembre 2015

1) Disegni in rilievo al Castello del Valentino
2) Presentazione Apple Watch e Nuovo Orologio Bradley
3) Visita guidata a Palazzo Lascaris
4) Ripartono i corsi di ginnastica dolce
5) Rianimazione e uso del defibrillatore
6) Corso per Responsabile di strutture del terzo settore
7) “La tavola dei re”
8) Attività della Polisportiva anno 2015/2016
9) Accompagnamenti UNIVoC
10) Calendario delle attività del Circolo dell’Amicizia tra Ciechi e Vedenti

Disegni in rilievo al Castello del Valentino Da giovedì 17 a sabato 19 settembre (dalle ore 10 alle 17) al Castello del Valentino è possibile visitare una mostra di disegni in rilievo relativi alla storia e all’architettura del Castello, splendida residenza sabauda oggi patrimonio dell’Unesco, oltre che sede della facoltà di Architettura. I disegni sono stati realizzati con la tecnica minolta e sono il risultato di un laboratorio proposto agli studenti della facoltà di architettura nel corso dell’anno accademico 2014-2015. Il workshop è stato organizzato dagli architetti Cristina Azzolino e Angela Lacirignola con il coordinamento scientifico delle professoresse Anna Marotta e Annalisa Dameri e la collaborazione dell’architetto Rocco Rolli. L’iniziativa ha il patrocinio della nostra sezione UICI Torino.

Presentazione Apple Watch e Nuovo Orologio Bradley Martedì 22 settembre prossimo dalle ore 17, si terrà presso i locali sezionali di Corso Vittorio 63, la presentazione del nuovo orologio Bradley e di Apple Watch, il nuovo orologio di casa Apple.
Sono 2 orologi decisamente innovativi, sia per la forma che per le loro funzioni. Bradley è un nuovo orologio tattile che utilizza delle sfere per indicare l’ora, mentre Apple Watch è un orologio intelligente che è in grado di compiere moltissime funzioni.
Per partecipare alla presentazione, è necessario prenotarsi contattando la segreteria al numero 011/535567 entro Lunedì 21 settembre.

Visita guidata a Palazzo Lascaris
Il Comitato per le Pari Opportunità della nostra sezione UICI organizza, per giovedì 24 settembre prossimo, una visita a Palazzo Lascaris, sito in via Alfieri n 15. Si tratta del palazzo della Regione Piemonte dove, oltre ad alcune opere d’arte, si potranno visitare le Sale del Parlamento Regionale: dalla Presidenza all’Aula Viglione dove si riunisce il Consiglio Regionale.
I posti sono limitati a 16: 8 non vedenti più i rispettivi accompagnatori.
L’appuntamento è fissato presso la nostra sezione in Corso Vittorio Emanuele n 63 alle ore 14,30 e la visita avrà inizio alle ore 15. Chi volesse aderire a questa iniziativa può telefonare in segreteria entro e non oltre Venerdì 18 Settembre prossimo. Se le adesioni supereranno il numero indicato si costituirà un nuovo gruppo che, in data da destinarsi, potrà effettuare la visita di questo importante palazzo storico piemontese.

Ripartono i corsi di ginnastica dolce
Ritornano anche quest’anno i corsi di ginnastica dolce, preziose opportunità per migliorare il benessere psicofisico e vivere meglio, grazie a un’attività calibrata su esigenze e problematiche specifiche dei disabili visivi. I corsi, da 25 incontri l’uno (in giorni da concordare), si svolgeranno da settembre a marzo nei locali della nostra sezione, in corso Vittorio Emanuele 63. A tenerli sarà Alessia Senis, istruttrice di grande esperienza, che da tempo collabora con l’UICI. Il costo indicativo è di 115 € per chi partecipa a un solo corso, 200 € per chi ne segue due. Per iscriversi è necessario contattare la segreteria entro venerdì 25 settembre.

Rianimazione e uso del defibrillatore
Un corso di rianimazione cardiopolmonare e uso del defibrillatore: ecco una delle attività che la nostra sezione propone a soci e amici per l’anno che si è appena aperto. Il corso è specificamente pensato per chi non abbia alcuna formazione pregressa e lavori al di fuori delle professioni sanitarie. Possono partecipare i disabili visivi (sia ipovedenti, sia ciechi assoluti), ma anche i genitori di persone disabili e più in generale i vedenti interessati all’argomento. Modalità, costi e luoghi di svolgimento del corso (che sarà organizzato da agenzie accreditate sul territorio) verranno definiti in seguito, a seconda delle adesioni pervenute. Gli interessati sono pregati di contattare la nostra segreteria entro venerdì 25 settembre.

Corso per Responsabile di strutture del Terzo Settore L’università di Bologna e l’I.Ri.Fo.R., in collaborazione con l’UICI, organizzano il Corso di alta formazione in “Responsabile per strutture del terzo settore” con particolare riferimento alle organizzazioni operanti nell’area della disabilità. I partecipanti acquisiranno competenze manageriali, organizzative e comunicative, utili per la gestione delle organizzazioni di terzo settore in generale, e delle strutture afferenti all’UICI in particolare.
Saranno ammessi al corso fino a un massimo di venti richiedenti di età non superiore a 35 anni, dei quali almeno tredici con disabilità visiva certificata, tutti in possesso di laurea triennale, magistrale e/o quadriennale.
I candidati devono essere soci UICI “effettivi” se disabili della vista, “sostenitori” se normovedenti. Devono inoltre possedere buona conoscenza della lingua inglese, competenze informatiche e una mobilità autonoma.
Il corso si terrà a Bologna, tra novembre e marzo 2016, più una settima, conclusiva, a inizio novembre 2016 e attività di tirocinio tra aprile e ottobre. L’I.Ri.Fo.R. provvederà all’erogazione di venti borse di studio del valore di 2.000 Euro l’una, che serviranno alla copertura degli oneri di iscrizione e di frequenza dei candidati risultati idonei. Grazie a un accordo con l’Istituto Cavazza di Bologna i partecipanti potranno usufruire di soluzioni residenziali a prezzi agevolati.
Per iscriversi bisogna compilare un modulo in rete: c’è tempo fino alle ore 22 del 23 ottobre. Maggiori informazioni sul sito internet www.irifor.eu.

“La tavola dei re”
In occasione dell’Expo di Milano, il Palazzo Reale di Torino propone una visita tattile speciale per le persone con disabilità visiva. L’appuntamento è per martedì 22 settembre 2015 con due visite la prima alle 11.30 e la seconda alle 15. L’esperienza ha un titolo suggestivo: “La tavola dei re”.
Con l’ausilio della documentazione storica e l’esplorazione tattile degli straordinari utensili delle Cucine Reali, si scoprirà l’organizzazione dei grandi pranzi di corte attraverso le figure professionali coinvolte e la vasta tipologia di generi alimentari utilizzati per i menu di gala.
L’arte raffinata della preparazione della Tavola sarà rievocata con i preziosi argenti nella Sala da Pranzo dell’Appartamento di Rappresentanza dove saranno illustrate anche alcune curiosità legate ai gusti culinari dei Savoia. Per questioni organizzative la visita è riservata a gruppi piccoli, massimo 5 disabili visivi con relativi accompagnatori. Per partecipare è necessaro prenotarsi scrivendo una e-mail all’indirizzo lorenza.santa@beniculturali.it oppure telefonando al numero 011.4361455.

Attività della Polisportiva anno 2015/2016 La nostra Polisportiva informa che sono aperte le iscrizioni ai numerosi corsi organizzati. Entro il 25 settembre i soci che lo desiderano, dovranno rinnovare la tessera associativa. Si ricorda inoltre che la segreteria della Polisportiva è aperta al pubblico nei pomeriggi di mercoledì e venerdì dalle ore 15 alle 17,30. Consultando il sito www.polisportivauictorino.it oltre all’elenco dei corsi ai quali aderire, troverete anche date e modalità di adesione alle cene al buio che mensilmente vengono organizzate.
Accompagnamenti UNIVoC
Si informa i gentili utenti che l’UNIVoC ha ripreso regolarmente la sua attività. Le richieste di accompagnamento potranno essere rivolte alla signora Laura, dalle ore 10 alle ore 12 e dalle ore 15 alle ore 19 dal lunedì al venerdì, telefonando al numero 011/859523 o cellulare 333/7773309 oppure alla signora Stefania al numero 338/3173605.

Calendario delle attività del Circolo dell’Amicizia tra Ciechi e Vedenti Il Circolo dell’Amicizia tra ciechi e vedenti con sede presso la Famija Turineisa in Via Po 43 a Torino comunica il programma delle proprie attività:

Mercoledì 16 Settembre – ASSEMBLEA STRAORDINARIA IN SEDE PER DEFINIRE IL FUTURO DEL NOSTRO CIRCOLO

Mercoledì 23 Settembre – Riunione del Consiglio Direttivo in sede aperta ai soci

Mercoledì 30 Settembre – Riprendono le nostre attività in Famija con la FESTA DELL’UVA E DEL VINO, con assaggi e giochi vari.

Ascoli e Fermo – Tiflo3D – Il primo corso in Italia sulla progettazione e la realizzazione di ausili tiflodidattici tramite stampa 3D verrà presentato sabato 26 settembre presso la Biblioteca Comunale di Macerata

IRIFOR e Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti di Macerata annunciano l’inizio del primo corso italiano sulla progettazione e la realizzazione di ausili tiflodidattici personalizzati, tramite stampa 3D.
I contenuti proposti dal presente corso di formazione sono il frutto dell’acquisizione di esperienze e conoscenze acquisite presso la CSUN 2015 della California State University. In estrema sintesi, attraverso le tecnologie di grafica e stampa in 3D è possibile realizzare ausili tiflodidattici personalizzati che assolvono a specifiche esigenze di apprendimento in situazione di disabilità visiva.
Il corso ha l’obiettivo di formare 12 operatori in grado di progettare e realizzare ausili tiflodidattici attraverso l’utilizzo della stampa tridimensionale, sulla base di specifiche esigenze di apprendimento.
Il Corso avrà inizio in data 28 settembre 2015 e terminerà a marzo 2016, per un totale di 360 ore di formazione, di cui 300 a distanza tramite la piattaforma IRIFOR e-Learning e 60 frontali presso un laboratorio espressamente allestito.
Le attività formative verranno presentate al pubblico sabato 26 settembre, alle ore 15.00, presso la Biblioteca Comunale Mozzi Borgetti di Macerata.

Programma dell’evento:
• Introduzione
• Paolo Angeletti (Presidente IRIFOR Macerata)
• Presentazione degli obiettivi formativi e del programma didattico
• Mirko Montecchiani (Direttore IRIFOR Macerata
• Saluto delle autorità presenti
• Saluto dei consiglieri IRIFOR e UICI Macerata
• Presentazione dei docenti
• Matteo Cappelletti (Responsabile prototipazione e stampa 3D presso Faktory)
• Mirko Montecchiani (Direttore IRIFOR Macerata)
• Francesca Piccardi (Consulente tiflodidattico CCT Assisi)
• Emanuela Storani (Istruttore di autonomia personale per utenti con disabilità visiva)
• Riccardo Zappelli (Medico oculista)
• Presentazione dello staff tecnico
• Mario Cint (Titolare ditta Mecatron automazioni)
• Christoph Damm (Responsabile informatica presso IRIFOR Macerata)
• Presentazione degli studenti
• Esposizione degli ausili che verranno trattati durante il corso
• Dibattito

Per ulteriori informazioni sul corso visitare www.iriformc.it/bandi

Torino – Notiziario audio 011 News

E’ in rete la nuova edizione del notiziario audio 011NEWS, n. 33/2015 del 18/09/2015.

Di seguito il link:

Tra gli argomenti trattati
A scuola di organizzazione, management e comunicazione per imparare a gestire le organizzazioni che lavorano con i disabili. Ecco la proposta di Università di Bologna e I.Ri.Fo.R.
A Poste Italiane e Associazione Bancaria Italiana il Premio Braille 2015 che verrà assegnato a novembre
Apre a Genova il museo sulle tecnologie per la disabilità visiva
Architettura da toccare: inaugurata al Castello del Valentino la mostra di tavole tattili con disegni in rilievo

Buon ascolto!

Una settimana che ti cambia la vita, di Annaclara Farace

Autore: Annaclara Farace

Dal 5 al 13 settembre ha avuto luogo nel villaggio turistico di Ayianapa, situato sulla costa sud orientale dell’isola di Cipro, uno scambio internazionale, a cui hanno partecipato sei paesi: Italia, Germania, Cipro, Islanda, Georgia e Serbia.
Tale esperienza ha inciso notevolmente su tutti i partecipanti me inclusa, perché abbiamo potuto metterci alla prova in ogni momento sia dimostrando a noi stessi che potevamo essere autonomi più di quanto non credessimo, ma anche capaci di superare le barriere linguistiche.
Il programma permetteva il connubio di momenti conviviali ad altri basati sul confronto culturale e di esperienze passate, ad altri ancora in cui abbiamo potuto mettere alla prova le nostre doti di ginnasti, durante le intense sessioni di attività fisica.
Sotto il profilo culturale abbiamo avuto la possibilità di visitare una domus risalente al quarto sec d.C. di un aristocratico greco di nome Eustolios nel sito archeologico di Kourion e un anfiteatro, costruito sulla stessa acropoli, realizzato nel secondo sec. D.C.
Prima di condurci direttamente sul sito in questione ci hanno fatto visionare modellini tattili della casa e dell’anfiteatro. Oltre a questi abbiamo potuto toccare con mano anche dei due mosaici più importanti situati all’interno della domus e rappresentanti un uccello e un pesce, tipici della simbologia cristiana.
Altra bellissima esperienza è stata l visita al museo del mare (in greco Thalassa). È sorprendente la varietà di animali marini e uccelli, vasi e reperti dell’epoca, riprodotti in vetroresina e pertanto esaminabili anche con le mani. Unico neo, il filmato introduttivo che ci hanno mostrato quando siamo arrivati al museo, decisamente troppo poco parlato.
Inoltre, per quanto sia comprensibile e giusto, è stato abbastanza triste non poter toccare i resti di una antica nave greca, reperto principe e simbolo del museo stesso. Infatti era proprio la nave in questione ad essere protagonista del video introduttivo, nel quale veniva mostrata attraversare le diverse epoche storiche in un ipotetico viaggio nel tempo.
Dal punto di vista relazionale e sociale abbiamo svolto per quattro mattine degli interessantissimi workshops con una psicologa molto preparata e molto gentile, che parlava un ottimo inglese.
Durante queste attività abbiamo avuto la possibilità di confrontarci con gli altri, parlando delle problematiche che una persona con disabilità può trovarsi ad affrontare nel proprio paese, facendo allo stesso tempo un ottimo lavoro sia per esercitare le competenze di speaking e di listening, ma anche imparando a comprendere gli altri e le loro esperienze passate.
Nelle prime due serate ci siamo dedicati alla presentazione dei sei paesi: ogni team ha scelto le modalità che riteneva più opportune per rappresentare il proprio paese e in questo modo è emersa anche la personalità del popolo e, soprattutto, dei componenti dei gruppi.
Sotto un profilo più meramente ludico ci è stata data la possibilità di andare al mare tutti insieme e la sera di conversare, fare musica e imparare a conoscere meglio le culture dei paesi con cui abbiamo avuto la fortuna di condividere questa esperienza che si è dimostrata essere davvero speciale e unica.
Per concludere mi sembra doveroso ammettere che prima di questa esperienza ero alquanto titubante, temendo di non essere in grado di gestire una situazione simile, ma dopo aver tentato la sorte e aver fatto questo piccolo salto verso qualcosa di sconosciuto e nuovo, posso dire di essere davvero contenta di aver deciso di partecipare a questo Exchange e auguro a chiunque abbia voglia di mettersi alla prova e di proiettarsi verso nuove realtà di partecipare ad attività simili.

Gruppo italiano

Gruppo italiano

 

Napoli – Quando le politiche sociali sono la priorità di una amministrazione locale, di Mario Mirabile

Autore: Mario Mirabile

Quella che sto per raccontarvi dovrebbe essere una storia normale, in cui gli Amministratori Pubblici si occupano di mettere in campo politiche atte a soddisfare le esigenze soprattutto dei cittadini più svantaggiati, ma proprio perché tutto ciò non rientra nella normalità, anzi costituisce una vera e propria rarità, vale davvero la pena fare in modo che tanti vengano a sapere che quando si vuole, qualcosa si può fare. Vi parlo in particolare di quanto sta succedendo a Quarto, un popoloso Comune nella zona occidentale di Napoli, un centro conosciuto troppo spesso per episodi di cronaca nera. E bene, la nuova giunta insediatasi poco più di 2 mesi fa, con un modus operandi davvero encomiabile e da prendere ad esempio, sta con i fatti dando una bella scossa alle politiche per la disabilità. Già nello scorso mese di luglio, a seguito di un contatto chiesto da alcuni Consiglieri comunali di detto Comune, si è svolto un incontro tra alcuni componenti della Giunta e i responsabili dell’Unione Ciechi, durante il quale si sono affrontate diverse tematiche con una grossa disponibilità da parte dell’Amministrazione. Già nel corso di un successivo incontro avuto il 15 settembre, dunque dopo poco più di un mese, è stata chiesta una consulenza all’Unione Ciechi circa l’adeguamento e l’abbattimento delle barriere architettoniche di una tendostruttura in corso di ristrutturazione; e’ stato comunicato l’avvio delle procedure per consentire la variazione dell’orario di una linea di autobus per consentire agli alunni, tra cui alcuni non vedenti, di raggiungere più facilmente un plesso scolastico; è stato concordato con l’Unione Ciechi di organizzare una giornata di prevenzione delle Patologie oculari in occasione della Giornata Mondiale della vista del prossimo 8 ottobre; è stato proposto di progettare una attività di sensibilizzazione e di educazione alla disabilità da proporre alle scuole; e, forse cosa più importante, si sta pensando di destinare alle associazioni un immobile di proprietà comunale che possa diventare un vero e proprio punto di riferimento per i cittadini diversamente abili. Dunque tante idee e tanti progetti concreti finalizzati a mettere i cittadini più svantaggiati al centro dell’azione politica dell’amministrazione. I presupposti sono più che buoni e l’Unione di Napoli darà tutto il sostegno al potenziamento di servizi in favore delle persone con disabilità

Bologna, 10 e 11 ottobre 2015, Istituto per ciechi Francesco cavazza: “cani guida… parliamone!”

La lista di discussione cani-guida, organizza “cani guida… parliamone!!!” Incontro aperto a tutti coloro che amano e vogliono migliorare la situazione dei cani guida e dei loro conduttori in Italia. sono invitate tutte le associazioni che si occupano di disabilità visiva, le scuole di addestramento, gli addestratori cinofili interessati ai cani guida e i ciechi che sono accompagnati da un cane guida o che lo stanno aspettando.
Dall’aprile 2001 esiste in internet un gruppo di discussione che tratta dell’argomento cani-guida a 360°. Tra i suoi quasi trecento membri non solo ciechi accompagnati da questi fantastici animali, ma anche persone interessate per i più svariati motivi a saperne di più sui nostri amici a quattro zampe. Quest’anno, in particolare, i membri della lista hanno sollecitato un incontro che avesse al centro tutti i problemi che riguardano i cani guida in Italia.
La delicata congiuntura economica che si riflette anche sulla situazione dei cani guida e dei fruitori italiani, i metodi di addestramento, la difficoltà a creare momenti di confronto tra le varie scuole e gli utenti, la mancanza di elenchi di addestratori riconosciuti, le lunghe liste d’attesa, sono solo alcuni dei temi che ci hanno spinto a tentare di organizzare questo incontro, che speriamo sia il primo di una serie positiva.
Obiettivo finale delle giornate è quello di creare un documento di sintesi, in cui, evidenziate le criticità dell’argomento, si avanzano proposte e idee da sottoporre ad associazioni di livello nazionale, che possano essere casse di risonanza, scuole di addestramento e persone impegnate nella politica attiva italiana. Di fatto auspichiamo di iniziare un percorso virtuoso che porti a reali cambiamenti, con la consapevolezza che il cammino sarà lungo e complesso.

programma dell’evento

Sabato 10 ottobre:
Arrivo e sistemazione dei partecipanti;
ore 13 pranzo;
dopo pranzo pausa per cagnoni e umani
ore 14.30 inizio dei lavori;
ore 18.00 conclusione dei lavori;
al termine dei lavori pausa per cagnoni ed umani
ore 19.30 cena;

Domenica 11 ottobre:
ore 9.00 inizio dei lavori;
ore 12.30 conclusione
pausa per umani e cagnoni
ore 13.30 pranzo
saluti finali con la speranza di rivederci e di proseguire il cammino insieme

ordine del giorno

introduzione alle due giornate
presentazione dei partecipanti che vorranno prendere la parola
individuazione dei punti da prendere in esame
proposte concrete
confronto con scuole ed associazioni presenti
elaborazione del documento di sintesi
Come potranno notare i più esperti nell’organizzazione di questo genere di incontri, non è prevista una scansione temporale ben definita, proprio perchè si vuole lasciare a ciascuno lo spazio per potersi esprimere, indipendentemente da ruoli e gerarchie, purchè non si abbia altro scopo che essere costruttivi.

Costi e logistica

L’istituto Cavazza, al centro di Bologna, è facilmente raggiungibile con gli autobus, dalla stazione linee 30, 32 o 33, dall’aeroporto linea BLQ. Ovviamente sia sul piazzale antistante la stazione, sia all’aeroporto sono facilmente reperibili taxi privati. Per chi volesse venire in auto, il centro storico di Bologna è zona a traffico limitato e il sabato e la domenica sono previste ulteriori pedonalizzazioni, si consiglia di percorrere i viali di circonvallazione, la porta più vicina all’istituto è Porta Castiglione, non troppo lontano è possibile trovare alcuni parcheggi a pagamento.
I partecipanti risiederanno nel convitto dell’istituto Cavazza stesso, finché ci saranno posti disponibili, poi saranno individuati alloggi in strutture vicine all’Istituto. Anche i pasti verranno consumati nella sala mensa dell’istituto Cavazza.
L’incontro è completamente gratuito, ma si prega comunque, anche qualora non si volesse usufruire di vitto e alloggio, di comunicare la propria presenza. Per pasti, pernottamento e organizzazione è previsto un costo forfettario di 120 euro. Costo di ogni singolo pasto euro 15. Quindi: tre pasti più pernottamento 120 euro, due pasti più pernottamento 105 euro, un pasto più pernottamento 90 euro, solo pernottamento 75 euro. Anche qualora si pensasse di consumare un solo pasto, si prega di comunicarlo, indicando anche a quale dei tre si è interessati e di versare la cifra stabilita in anticipo, per semplificare il calcolo dei pasti necessari e il pagamento del fornitore.

Le iscrizioni dovranno avvenire entro e non oltre il 30 settembre 2015. L’iscrizione sarà da ritenersi confermata solo all’atto dell’avvenuto bonifico. Sarà necessario inviare una mail a:
skipper2001@gmail.com indicando le seguenti informazioni:
nome e cognome
numero di cellulare
presenza o meno di cane guida
presenza o meno di accompagnatore vedente, se presente indicare nome e cognome
Particolari esigenze alimentari o allergie.
quota versata e, qualora non fosse di 120 euro, a quali pasti si è interessati.
Se il bonifico fosse versato da una persona diversa da quella che parteciperà , sarà necessario segnalarlo indicando nome e cognome dell’iscritto effettivo,
I bonifici andranno effettuati sull’iban:
IT12 D030 6946 4821 0000 0011 666

intestato a Irene Balbo, presso banca Intesa Sanpaolo filiale di Mondovì (CN) causale, incontro cani guida ottobre

per contatto telefonico: 339 80 73 172 dal lunedì al venerdì dalle ore 17.00 alle 18.00, sabato tutto il giorno.

vi aspettiamo numerosi con i vostri quadrupedi!

Perché mi voglio candidare, di Annamaria Palummo

Autore: Annamria Palummo

Mi autocandido alle elezioni per il Consiglio Nazionale dell’UICI perché vorrei dare il mio contributo alla causa che ci vede impegnati con il nostro sodalizio.
L’esperienza maturata sul campo delle politiche sociali, sia come rappresentante politico a livello locale, sia come rappresentante sindacale a livello regionale, nonché l’esperienza professionale come consulente commerciale e come docente di tiflopedagogia presso l’UNICAL mi ha consentito di avere diverse fotografie delle relazioni umane e del come queste si intersecano con le logiche di governo e di cura al fine di condividere con passione e rispetto la politica associativa, assumendomi delle responsabilità, che, devo dire, non sono state leggere, sia come consigliere provinciale prima che come presidente regionale poi.
La conoscenza dei governi locali, coniugata con l’analisi dei bisogni espressi dalla base associativa, mi ha portato negli anni a considerare l’associazione uno strumento indispensabile nella rivendicazione dei diritti e nella conferma delle azioni necessarie per la progettazione di una giusta politica del welfare in materia di handicap.
Il coinvolgimento di ogni singolo associato nelle diverse fasi della sua esistenza e la risposta in termini di servizi e azioni, a supporto dei suoi bisogni espressi e intercettati, credo che siano state e saranno il must della dirigenza e il perno su cui costruire il cambiamento dell’organizzazione, pena il depauperamento degli iscritti e la perdita di valore della nostra storia.
Volere un’altra associazione con una nuova dirigenza, a valle della celebrazione del prossimo Congresso, non significa superare l’ordine esistente, piuttosto spostare l’obiettivo verso nuovi traguardi, perché l’oggi è deficitario di alcuni punti, che a mio avviso debbono essere contemplati, se si vuole sfidare il sistema politico sociale attuale, visti i continui attacchi e le continue invasioni di campo sul tema dei diritti e delle tutele, nonché sul sistema di cura e solidarietà .
Il contesto di riferimento è ricco di aspetti dicotomici, nei quali la nostra politica ha trovato il limite della forza d’impatto comunicativo e dell’agire rispetto agli intenti nazionali piuttosto che locali; un tema ridondante, ad esempio, è stato quello dei falsi ciechi, che a mio avviso ci ha proiettato negativamente nell’immaginario collettivo
Se da un lato assumiamo le direttive europee in tema di diritti esigibili, contemplando inclusione, pari opportunità e garanzie sociali, dall’altro, invece, cozziamo con sistemi di governo locali, che agiscono per moto proprio, non tenendo nella giusta considerazione le impostazioni nazionali o sovranazionali; questo succede a scuola, nelle ASL, nelle province o ex province, con ripercussioni non più sanabili, in termini di forza nell’agire e nel pretendere progetti di vita rispondenti alle aspettative.
Succede anche nei nostri piccoli contesti sezionali, ove le risorse scarse e la mancanza di supporto delle istituzioni locali inducono i dirigenti a portare avanti uno status quo privo di prospettiva, con una sofferenza della capacità rappresentativa che rasenta il niente.
Questo non è humus per garantire la cultura dell’autonomia: così si toglie spazio alla cultura del BRAILLE delle tecnologie assistive, del libro parlato ovvero ad ogni azione che ha come fine quella di facilitare il disagio provocato dalla privazione della vista.
Mettere a nudo le diverse sfaccettature della crisi del sistema sociale nazionale e della crisi economica, che ormai da legittimazione al processo di deresponsabilizzazione attivato da qualsiasi attore politico, può diventare un esercizio utile per ricostruire gli elementi fondanti della nostra mission, ossia ci aiuta a capire cosa possiamo esigere con la nostra nuova eventuale organizzazione, come interagire con il sistema politico nazionale, quanto scambio attivare con le altre organizzazioni, perché stimolare un dibattito interno sui nostri diversi livelli di rappresentanza e in ultimo, non certo per ordine d’importanza, quale modello associativo può sfidare l’anomia che vige all’interno del nostro perimetro.
Concepire delle strategie alternative al nostro ormai superato modo di confrontarci circa il volere, anzi il pretendere, un miglioramento delle nostre esistenze, sia in termini di qualità della vita, sia in termini di prospettiva, ci deve far riflettere in ordine alla necessità di creare nuovi percorsi per non rimanere fuori da tutto.
Penso al lavoro come diritto costituzionale, che ormai è diventato un lusso per pochi ciechi ed ipovedenti; penso all’istruzione, che dipende dai singoli dirigenti e dall’ostinazione delle famiglie e delle sezioni locali che presidiano i processi di inserimento, al fine di garantire didattica, testi e sostegno; penso alla sanità, che non offre le stesse cure e gli stessi protocolli; penso alle nuove tecnologie, che possono essere fruite solo nell’ordine delle soluzioni trovate negli altri contesti; penso alle prassi di rimanere iscritti all’associazione solo fino al completamento della pratica burocratica dell’iter di riconoscimento della disabilità.
Insomma, al pari delle fasi storiche già archiviate positivamente, rispetto a quanto l’associazione abbia dato e fatto, ci sono da esplorare e attivare nuove strategie, per non annullare quanto registrato e soprattutto per implementare la nuova piattaforma rivendicativa, che vede nella generazione dei giovani ciechi ed ipovedenti disoccupati e poco istruiti il culmine dell’interesse politico e nella resistenza sociale, rispetto all’abbattimento delle barriere architettoniche ed informatiche, l’annichilimento del nostro impegno.
Certamente non sono depositaria del potere di cambiare il mondo, ma sono un operatore dotato di buona volontà, che si auspica di poter lavorare con una squadra pronta alla sfida ma anche al confronto, alla strategia di gruppo, alla lotta, alla solidarietà. Una squadra che dovrà essere valorizzata e rispettata dalla base associativa e che dovrà trovare conciliazione con la leadership, considerato che la nostra organizzazione è sempre stata un modello democratico rappresentativo, identificata dalla linea del suo presidente.
Per quanto attiene alle competenze ed esperienze maturate, che metto a disposizione, rimando al mio Curriculum Vitae, agli articoli di stampa e agli atti pubblicati sul sito dell’UICI Calabria per il periodo in cui ho avuto l’onore di rappresentare la nostra associazione a livello regionale.
Un impegno a cui voglio dare ulteriore continuità, per l’inclusione, per le pari opportunità, per il diritto di tante donne, uomini, bambini a vivere un’esistenza in cui il buio degli occhi sia illuminato dalla luce della solidarietà.

Annamaria Palummo

Democrazia fittizia e presidenzialismo reale, di Giovanni Taverna

Autore: Giovanni Taverna

Mi scuso con il presidente Stilla per la parafrasi del suo titolo. Non lo faccio per spregio, anzi lo ringrazio per aver suscitato un problema stuzzicante, anche se partendo da analisi esattamente opposte alle sue.In primis mi permetto di affermare che il parere sullo statuto di un candidato presidente anche di notevole caratura vale esattamente 1 su 280, cioè esattamente quanto quello del più sconosciuto dei delegati. Non si tratta di una macroscopica offesa, si tratta di semplice evidenza della norma statutaria, poiché lo statuto lo approva il congresso e un candidato presidente ha il diritto di esprimere la sua opinione esattamente alla pari con tutti gli altri delegati. Dirò di più. Se per ventura il congresso approvasse uno statuto che non piacesse per nulla al presidente eletto, questi non potrebbe fare altro che attuarlo scrupolosamente, con buona pace delle sue opinioni personali, pena il palese rifiuto di aderire alle prescrizioni statutarie e congressuali, con conseguenze facilmente immaginabili. Se non erro, il candidato Stilla chiama a dimostrazione del suo assunto di una deriva presidenzialista le nuove norme per le elezioni sezionali. Anzi dipinge a tinte fosche il tentativo di mettere un uomo ed una squadra al comando come tradimento della democrazia rappresentativa. Qualche malalingua ha già sbottato che tali osservazioni non risultano ne dai lavori di commissione o di consiglio nazionale, ove pure Stilla era presente. Deploro vivamente questi commenti, perché ritengo del tutto legittimo che il presidente Stilla possa cambiare idea, o farsene una più precisa, lo dica pubblicamente e senza remore, come già accaduto nel 2014 su altro tema .Respingendo quindi tutti i commenti che non portano espressioni razionali, mi affretto a proseguire. Personalmente,1 su 280 anch’io, ritengo positiva la nuova modalità per eleggere il presidente sezionale. Ci lamentiamo da anni della disaffezione che i soci mostrano rispetto alle assemblee sezionali e non si capisce perché renderle più cogenti debba essere un vulnus alla democrazia rappresentativa. Non comprendo infatti cosa possa esserci di più rappresentativo e democratico della possibilità che sia l’intero corpo sezionale a decidere chi dovrà guidarlo. Uomo solo al comando? Dittatore in pectore? Ma il consiglio sezionale non è stato abolito! Anzi, qualora si manifestino tendenze strane è in grado , tramite dimissioni, di mandare a casa dittatorelli e affini. Contrariamente , se permettete, a quanto accaduto fino ad oggi, con lo statuto attuale presentato come campione di tradizione democratica, che per garantire un minimo di ricambio dirigenziale ha dovuto stabilire per norma un limite di 3 mandati. Siamo proprio sicuri che le più che ventennali presidenze sezionali sparse per tutta Italia siano stati chiari esempi di democrazia rappresentativa? Rappresentativa di cosa?. Mi permetto di affermare che in troppi casi si è trattato invece di presidenzialismo reale, di permanenza al vertice ad ogni costo, cioè esattamente un uomo solo al comando con una piccola squadra di emuli, cioè esattamente quel che il presidente Stilla vorrebbe evitarci. Non vi sto raccontando favole. Nomi e città sono nella memoria di tutti noi. Malgrado tutto questo, arrivo a dire che se il congresso non approvasse le nuove procedure non griderei allo scandalo o al tradimento perché ritengo questo tema una parte ridotta dell’intera impalcatura descritta dalla bozza del nuovo statuto. La bozza va però valutata nella sua interezza senza far assurgere un singolo particolare a parametro unico di giudizio. Secondariamente, riprendendo le mie frasi iniziali, aggiungo che non voterò certo un presidente nazionale basandomi sul fatto che sia favorevole o meno alla elezione diretta del presidente sezionale: è materia di congresso non di decisione presidenziale e tutte le opinioni sono quindi ugualmente rispettabili con l’aggiunta che un presidente nazionale dovrà mettere in atto anche le disposizioni che personalmente non gli piacciono. Quel che però mi colpisce particolarmente nell’articolo del presidente Stilla è la palese difesa di alcuni comportamenti che vengono definiti “legittimi”; tra questi sicuramente il più estroso è la legittimità da attribuirsi al fatto che il territorio, leggi regione, desideri inviare in consiglio nazionale “persone di fiducia”. Fiducia di chi? Del presidente regionale, di una maggioranza consiliare? Questa è democrazia rappresentativa? Soprattutto, perché i regionali hanno necessità di avere ciascuno il proprio fiduciario all’interno del consiglio nazionale? Non vi sono già i presidenti come membri di diritto? Per caso qualche presidente regionale ha la convinzione che se non riesce a portare in consiglio nazionale un certo numero di fiduciari la sua regione sarà penalizzata rispetto alle altre? O magari qualcuno è convinto che avendo suoi rappresentanti diretti in consiglio sia possibile avere qualche rappresentante di propria fiducia in direzione, permettendo così di indicare propri conterranei alla direzione di questo o quello, pena il voto contrario a provvedimenti proposti da altri. Democrazia rappresentativa anche questa o spartizione correntizia degli organi direttivi e degli enti collegati?Ma tutte queste sono solo mere ipotesi vero? Nella tradizione democratica garantita dallo statuto vigente non è mai accaduto nulla di simile, vero? Sulle altre “legittimità” pretese non mi soffermo neppure, perché delineano sinceramente un quadro ove è facilissimo trovarsi davanti ad un pantano di accordi, consorterie, mercatini, che possono accadere o non accadere, ma che il presidente Stilla non può ignorare e che troppo spesso affiancano le legittime ricerche di voti senza che nessuno faccia nulla per contrastarle. Dimenticavo! Tra i comportamenti legittimi mi piacerebbe sapere se si inseriscono anche la distribuzioni di 12 tipi di tredicine diverse da votare per delegazioni, al solo scopo di eludere la norma statutaria che salvaguardia le minoranze nel consiglio nazionale. Nel 2010 al congresso era presente anche il presidente Stilla e mi auguro che in omaggio alla democrazia rappresentativa non abbia distribuito quei foglietti. Mi chiedo e vi chiedo: è questa la tradizione democratica che dobbiamo salvaguardare per non essere sommersi da “un uomo e una squadra”, magari dichiarate apertamente, trasparentemente dotate di un programma esposto preventivamente al Congresso? Questa credo sia la sfida vera. La tradizione democratica contrapposta al presidenzialismo UICI l’ha superata decenni fa, facendo troppo spesso vincere talora una forma di presidenzialismo come attaccamento al potere, tal’altra una democrazia dichiarata assoluta e poi negata nei comportamenti. Non facciamoci intrappolare da generiche affermazioni di filosofia politica, guardiamo ai fatti. Tutti, possibilmente.
Giovanni Taverna

Lettera aperta ai candidati presidenti, di Silvana Piscopo

Autore: Silvana Piscopo

Cari candidati, vi ho ascoltati nella trasmissione del 16 settembre e, poiché tutti e 3 avete sollecitato la partecipazione attiva di espressione, pensiero e proposta, eccomi qui: ho apprezzato l’impegno che avete assunto di garantire un dibattito precongressuale e congressuale basato sul rispetto reciproco e, dunque senza ricorrere ad una propaganda volta al discredito tra i competitori; questo , però, non mi pare l’abbiate concretamente applicato da subito, perché avete parlato di un momento di grandi speranze tradottosi nell’elezione del presidente Barbuto, e, poi, una grande tempesta di fine estate del 2014 che avrebbe provocato dolore, delusione e, mi auguro, non altro, al candidato presidente Nicola Stilla; e qui comincio a disorientarmi: se vi rispettate e ci rispettate: perché usate la tattica del dire e non dire? io che non sono delegata, che per parecchi anni mi sono comportata solo da socia informata dell’Uici, che mi sono riavvicinata solo dopo le conclusioni del xii congresso da cui è nato il movimento uicirinnovamento, che, dunque, non ho partecipato a ipotetiche trattative, così come tanti altri che pure avranno seguito il vostro dire e non dire, cosa abbiamo dovuto arguire dalle sofferenze partecipateci dal candidato stilla, l’imbarazzo del presidente Barbuto, i sorrisi del candidato Simone? Ho capito che l’ipotesi avanzata dal presidente Barbuto di costruire una sintesi tra voi 3 per guidare l’associazione dal congresso ormai alle porte, fino alla completa definizione dello statuto sociale che sarà approvato in questa tornata congressuale, quindi per un tempo determinato tra i 20 e 24 mesi, non trova la disponibilità di Nicola Stilla che, come comunicato, farà conoscere il proprio programma di conduzione dell’Uici, dopo il 3 di ottobre, ma, per contro, non ho capito come, perché e da cosa si dissocia dall’attuale presidente per essere motivato a decidere di candidarsi in alternativa, così come non l’ho capito per Peppino Simone.
Io, come penso altri, avrei voluto sapere, visto anche che si discute di democrazia rappresentativa, o di presidenzialismo, se una tale discussione sia riferibile ad un concetto di apparato, ad un metodo di governo, all’introduzione di sostanziali azioni di trasformazione dell’associazione da struttura rigida e piramidale in una Uici che si apre a tutte le istanze associative del pianeta disabili, ma anche a tutte le organizzazioni sociali, sindacali, datoriali; avrei gradito capire in quale misura verranno valorizzati tutti i consigli dal nazionale ai sezionali cui, invece del potere propositivo e deliberativo, viene, tranne poche eccezioni, assegnato un ruolo ratificatorio; mi sarebbe piaciuto sapere cosa si pensa di fare per tutelare tanti di noi di fronte alla continua violazione delle leggi in materia di autonomia, mobilità, lavoro, ecc.
Personalmente mi sono impegnata nuovamente nell’Uici e, nella fattispecie, nel consiglio provinciale della sezione di Napoli dove vivo ed ho aderito alla proposta di candidarmi in aprile perché mi riconoscevo nel programma della lista guidata da Mario Mirabile che oggi è il presidente e con il quale posso lavorare senza nascondere convergenze e divergenze; attualmente mi sono resa disponibile per la candidatura al consiglio nazionale, perché mi riconosco nel modo di lavorare dell’attuale presidente Barbuto del quale auspico la riconferma; tuttavia, indipendentemente dai risultati delle elezioni del consiglio, sarò presente per qualsiasi contributo che mi verrà richiesto ma a patto che chi dirigerà la nave, lo farà da timoniere e non da padrone.

Silvana Piscopo