Napoli – Presentazione di due libri

Giovedì 27 Ottobre 2016 alle 18, alla sede dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti sezione provinciale di Napoli in Via San Giuseppe dei Nudi 80, ci sarà la presentazione dei libri: “Dentro la vita” scritto dalla non vedente Flora Caruso edito da Tullio Pironti, nonché del libro “Qualcuno, un giorno leggerà di te”, scritto da Vladimiro Merisi.
La presentazione di entrambi i testi, incentrati sul tema delle donne, sarà preceduta da un’introduzione di Mario Mirabile, attuale Presidente dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti sezione provinciale di Napoli.
A discuterne con gli autori, ci sarà l’avvocato Cinzia Ciardi, la giornalista Carmela Maietta, il Presidente Nazionale U.N.I.Vo.C Salvatore Petrucci e la poetessa Lucia Stefanelli Cervelli.

Per contatti Gianluca Fava (addetto alla comunicazione U.I.C.I. sezione provinciale di Napoli) 3394867416

Linee guida per i corsi formativi dell’I.Ri.Fo.R., compatibili con la “Carta del prof”, di Gianluca Rapisarda

Autore: Gianluca Rapisarda

1. Premessa
L’attuale formazione dei docenti scolastici rende indispensabile la realizzazione di un percorso formativo di qualificazione e aggiornamento per l’insegnamento agli alunni con disabilità visiva.
La legge 107/2015, meglio conosciuta come la Buona Scuola, prevede la Carta del Prof, una speciale carta elettronica che assegna ad ogni docente di ruolo un budget di 500,00 € annui per sostenere le proprie spese utili all’aggiornamento e alla formazione permanente.
Per poter offrire formazione a pagamento ai docenti, gli enti interessati devono essere accreditati presso il MIUR ed inseriti negli appositi elenchi. L’IRIFOR è ente accreditato e riconosciuto dal MIUR come riferimento per la formazione dei docenti sulle tematiche tiflodidattiche e tiflopedagogiche; pertanto è questa un’occasione unica da non perdere.
Nell’invitarvi ad organizzare presso le vostre sedi corsi di aggiornamento nell’ambito della ”Carta del Prof”, da offrire ad insegnanti curricolari e di sostegno, questa sede centrale dell’I.Ri.Fo.R. riporta di seguito lo schema indicativo contenente i requisiti minimi per l’approvazione dei progetti di corsi formativi.
2. Destinatari dell’attività formativa
Il corso dovrebbe essere previsto per un minimo di 15 ed un massimo di 30 docenti (curricolari o di sostegno)
3. Sede del corso
Il corso sarà erogato in presenza, nella sede operativa dell’IRIFOR o in sede scelta dalla stessa struttura.

4. Periodo di svolgimento
Le sedi  locali possono organizzare liberamente le attività formative di seguito proposte che potranno avere luogo nel periodo dal 30 novembre 2016 al 28 maggio 2017. Queste date sono puramente indicative, perché siamo in attesa del decreto ministeriale che stabilisca le modalità di erogazione del contributo di 500,00 euro e i tempi per la sua rendicontazione.
5. Obiettivi formativi generali
Fornire ai partecipanti competenze didattiche fondamentali da mettere in campo in presenza di alunni con disabilità visiva, concernenti, nello specifico:
la valutazione delle esigenze formative dell’alunno,
la valutazione delle sue risorse personali e delle esperienze vissute,
l’individuazione degli strumenti e delle modalità più efficaci per il conseguimento dei risultati migliori nell’ambito del suo percorso didattico.

6. Metodologia di svolgimento del corso
I tempi, gli orari e le frequenze saranno stabiliti dal Coordinatore del corso.
Il corso dovrà essere di un numero minimo di 20 ore; sarà costruito in moduli didattici, la cui scelta e combinazione dovrà essere determinata dalle specifiche esigenze emerse dal territorio.
7. Unità didattiche
I corsi saranno costruiti liberamente dalle sezioni, nel rispetto della obbligatorietà delle unità didattiche previste, in combinazione con una o più moduli facoltativi. I contenuti delle singole unità didattiche vengono di seguito espressi in forma generale, in modo da consentire al docente di programmare le attività secondo le proprie modalità di lavoro.
Unità 1 (obbligatoria): Aspetti generali della minorazione visiva.
Ore: 2/4.
Unità 2 (obbligatoria): Normativa italiana e europea sull’inclusione scolastica
Ore: 1/2

Unità 3: Diagnosi funzionale, PEI e PDF
Ore: 2/4

Unità 4: Cecità e ipovisione in età evolutiva
Ore: 3/6
Unità 5: Strumenti per l’inclusione di alunni con disabilità visiva
Ore: 5/10

Unità 6: Codice di lettura e scrittura Braille
Ore: 10/20

Unità 7: Didattica delle lingue straniere ai disabili visivi
Ore: 6/12
Unità 8: Tecnologia informatica assistiva
Ore: 6/12

Unità 9: Didattica della musica
Ore: 6/12

Unità 10: Orientamento e mobilità in ambito scolastico
Ore: 4/8
Unità 11: Attività motoria e disabilità visiva
Ore: 4/8

8. Suggerimenti per la budgettizzazione delle attività formative.
Il corso di formazione dovrà essere finanziato unicamente attraverso le quote di iscrizione dei partecipanti. Non sarà dunque necessario inviare relativa documentazione di rendiconto spese all’IRIFOR Centrale.
Compenso suggerito per docenza frontale: 42,00 € lorde.
Compenso suggerito per assistenti e tutor: 25,00 € lorde:
Suggeriamo di calcolare la quota di iscrizione per partecipante non solo sulla base delle unità didattiche (e quindi delle ore di docenza e tutoraggio), ma anche tenendo conto della relativa necessità di acquisire materiale didattico utile allo svolgimento delle stesse.

9. Convalida delle attività formative e rilascio della certificazione
Al termine del corso, dovrà essere rilasciata una certificazione attestante la frequenza, da parte di IRIFOR Centrale, ai sensi dell’art. 29 dell’O.M. 169 del  1996. Certificazioni rilasciate dalle sedi operative non saranno valide ai fini della Carta del Prof.
Si ricorda che affinché l’attività possa essere riconosciuta dal MIUR, la sede IRIFOR che organizza il corso dovrà rispettare tutti i seguenti requisiti:
Presentazione del progetto alla sede Centrale per il nulla osta;
Rilasciare regolare ricevuta della quota di iscrizione.
Compilare il registro delle presenze.
Si raccomanda alle strutture territoriali di assumere quali docenti i professionisti iscritti agli albi IRIFOR: qualora non ve ne fossero sul territorio, chiedere comunque la disponibilità ai docenti iscritti agli albi e in caso di assenza di disponibilità reperire docenti con curricula adeguati.

10. Attivazione del corso.
Per ottenere l’approvazione del progetto e quindi il nulla osta allo svolgimento del corso di formazione, occorre che il progetto rispetti il seguente schema:
dati della struttura territoriale;
dati del Coordinatore del corso;
titolo completo del corso;
obiettivi formativi (per esteso);
unità didattiche di cui si compone il corso;
data di inizio;
data di termine;
Modalità di iscrizione;
sede di svolgimento;
calendario didattico (per esteso);
Personale docente.
Il corso potrà partire solo dopo il nulla osta dell’IRIFOR Centrale, a cui al termine dovrà essere inviata una breve relazione sull’andamento del corso stesso, l’elenco completo dei partecipanti e i registri presenze per il rilascio dell’attestato.
Per le sedi territoriali che volessero presentare progetti, si raccomanda di inviare una mail all’indirizzo segreteria@irifor.eu
Per ulteriori informazioni e chiarimenti sui corsi dell’I.Ri.Fo.R. relativi alla “carta del prof”, si prega di contattare gli indirizzi mencarinimaria@gmail.com oppure direttorescientifico@irifor.eu
Infine, per i preziosi consigli e l’importante contributo si ringraziano vivamente il Vicepresidente Massimo Vita, il Consigliere Maria Mencarini ed i dipendenti Valeria Liberti e Sabino Memeo, grazie al cui lavoro in “team” l’I.Ri.Fo.R. centrale è altresì riuscito in questi giorni nel significativo traguardo del non facile rinnovo dell’accreditamento da parte del MIUR.
Un “esemplare” modello di sforzo collaborativo e d’impegno comune e condivisione che, dietro la sapiente ed esperta regia del Presidente Mario Barbuto, contribuirà certamente anche per il futuro ai migliori successi del nostro Istituto ed ad una vera inclusione dei ragazzi disabili visivi.

Concorso Nazionale TOCCA A TE! 2017

La Federazione Nazionale delle Istituzioni pro Ciechi Onlus, la Fondazione Robert Hollman e l’Istituto Serafico per i Sordomuti e Ciechi di Assisi sono lieti di annunciare la quarta edizione del Concorso Nazionale di editoria tattile illustrata TOCCA A TE!

Il concorso è nato nel 2011 per sostenere e promuovere l’editoria tattile su tutto il territorio nazionale.
Luogo d’incontro di tutti gli autori di bozzetti tattili, TOCCA A TE! premierà anche in questa edizione gli album più belli tra quelli in concorso e selezionerà i 5 partecipanti italiani alla XIII Edizione del Concorso Internazionale Typhlo & Tactus, che si svolgerà a Dijon (Francia) dal 27 al 29 Ottobre 2017.

La giuria sarà composta da esperti di disabilità visiva e di letteratura per l’infanzia. Alla Giuria Senior si affiancherà una Giuria Giovani composta da ragazzi ciechi, ipovedenti e vedenti al di sotto dei 18 anni, coordinati da un educatore dell’infanzia.

Le opere devono essere spedite inderogabilmente entro il 31 Maggio 2017.
Sarà il Presidente della Giuria a proclamare i libri vincitori dei premi e quelli insigniti delle menzioni speciali, durante la cerimonia di premiazione aperta al pubblico, domenica 18 giugno 2017 alle ore 11.00 presso l’Istituto Serafico di Assisi. In occasione di questo evento saranno esposte tutte le opere che hanno partecipato al concorso.

Sul sito www.libritattili.prociechi.it troverete tutte le informazioni: bando, modulo di iscrizione e consigli pratici per realizzare il braille. Partecipate numerosi e aiutateci a promuovere questo evento.

In bocca al lupo
Lo staff del TOCCA A TE!

Seminario online sui terminali di pagamento organizzato dall’Unione Europea dei Ciechi, 17 novembre 2016

Il 17 novembre prossimo, dalle 14.00 alle 16.00, l’Unione Europea dei Ciechi (EBU) terrà un seminario on-line sul tema relativo all’uso e all’accessibilità dei terminali elettronici per i pagamenti.
Il seminario sarà tenuto in lingua inglese e dopo le presentazioni da parte dei relatori, verrà dedicato uno spazio anche a eventuali interventi dei partecipanti.
La partecipazione avverrà tramite il servizio di “teleconferenza CISCO WebEx”, per l’uso del quale, verranno fornite ai partecipanti adeguate istruzioni tecniche.

Gli interessati potranno prenotarsi, inviando il proprio nome, indirizzo email e organizzazione di appartenenza a projects@euroblind.org e in copia a inter@uiciechi.it.

Dato il numero limitato di posti disponibili, è opportuno fare richiesta di iscrizione al più presto.

Di seguito il programma del seminario.

EBU e-Workshop on Accessibility of Payment Terminals November 17, 2016, 14-16 CET

Moderated by Dennis Dondergoor of Oogvereniging, Campaigns Manager for the Pay-Able project

Program

Introduction
1)   Opening words – Dennis Dondergoor, Oogvereniging
2)   Welcome – Mokrane Boussaid, Executive Director of EBU

Accessibility of payment terminals
3)   About the platform Pay-Able (http://pay-able.eu) – Presenter to be confirmed
4)   Requirements for accessible payment terminals – Dennis Dondergoor
5)   Discussion
a.   Sharing experienced usability
b.   Questions, remarks and suggestions

Break: 10 minutes

The way forward
6)   Worldline’s view on accessibility of payment terminals – Luc Luyckx, Worldline (manufacturer of payment terminals)
7)   Developing an EBU position and campaign strategy – Dennis Dondergoor
8)   Discussion incl. questions, remarks and suggestions

Professione perito fonico e trascrittore, presso gli uffici giudiziari, di Valter Calò

Autore: Valter Calò

UICI Commissione NAL (nuove attività lavorative) Coordinatore dott. Valter Calò

Vi presento sotto un documento che vuole fare chiarezza su un tema molto discusso e che potrebbe dare il via alla collocazione in ambito lavorativo dei nostri giovani minorati della vista.
La strada è ancora lunga e altri documenti seguiranno questa prima relazione. La prima tematica che abbiamo voluto analizzare è il quadro normativo che regola tale professione, a riguardo è stato creato un gruppo di lavoro altamente qualificato che ha analizzato a fondo la materia e i risultati li potete trovare sotto.
Durante l’assemblea dei Quadri Dirigenti a Tirrenia, parecchi mi hanno chiesto delucidazioni al riguardo o si sono messi in contatto telefonicamente con me per poter approfondire la materia che è stimolante sotto un punto di vista lavorativo, ma che ha parecchie incognite.
Il prossimo compito che ci siamo prefissati è quello di definire chiaramente questa professione, ovvero chi è il perito fonico trascrittore, quali compiti svolge e come li svolge, ma soprattutto quali strumenti necessita per praticare questa professione, analizzeremo inoltre l’accessibilità dei software necessari.
Al fine di ottimizzare il lavoro, ho chiesto a Marco Pronello di Torino di collaborare con noi come esterno, ma spero al più presto che Marco venga inserito ufficialmente come componente della commissione NAL, in quanto lo ritengo persona importante per lo sviluppo di diverse progettualità. Pronello, per quel che mi risulta è l’unico o uno dei pochi che svolge come minorato visivo la professione di perito fonico e trascrittore, se ce ne fossero altri vi prego di mettervi in contatto con uno dei componenti della Commissione.
Per redigere questo documento ci siamo imposti un tempo massimo di 60 giorni, nel frattempo vi chiedo di leggere approfonditamente il documento ed eventualmente vi prego gentilmente di segnalarci vostri commenti e suggerimenti.
Augurandovi buona lettura vi saluto cordialmente
Dott. Valter Calò

Hanno redatto il documento:
Avv. Gianluca Fava referente progetto
Avv. Stefano Borella
Hanno contribuito
Dott.sa Eleonora Ballocchi
Maurizio Albanese

Alla cortese attenzione
Presidenti di Sezione e Regione UICI
Gentili Presidenti,

con la presente vi informiamo che
la commissione (NAL) Nuove Attività Lavorative Uici
ha effettuato accurate verifiche sulla attività professionale di cui in oggetto, compendiate nel documento allegato.

Le indagini effettuate hanno in sintesi evidenziato, ma più approfonditamente nel documento allegato, che allo stato non esiste una disciplina che regolamenti l’attività di perito fonico e trascrittore. In altri termini non sono necessari particolari requisiti né di natura fisica né correlati al possesso di un particolare titolo di studio per lo svolgimento della predetta attività, che, conseguentemente, può essere svolta anche da persone ipovedenti e non vedenti, data la natura della attività stessa e la strumentazione necessaria per svolgerla.

Gli uffici giudiziari, per individuare i professionisti cui affidare via via gli incarichi di perito, attingono da appositi albi istituiti presso ogni tribunale. Di tal che assume particolare rilievo l’incontro che la invito a fissare col Presidente di ciascun Tribunale competente per il territorio in cui ricade la sezione che presiede, al fine di chiarire:
1. Se l’albo dei professionisti cui i magistrati attingono sia aggiornato con le modalità e tempistiche previste dalle norme di attuazione al codice di procedura penale (vedasi Allegato I);
2. Se in detto albo sia stata istituita una sezione dedicata ai periti fonici e trascrittori;
3. Quali requisiti professionali debba possedere il professionista per il singolo Tribunale, al fine di essere inserito nell’albo ed essere assegnatario di incarichi, posto che UICI, in collaborazione con IRIFOR, può attivare corsi di formazione specifici per soddisfare le esigenze, non regolamentate, di ciascun ufficio giudiziario.

Al riguardo si precisa che l’attività di perito fonico e trascrittore appartiene, in prima approssimazione, alla tipologia degli “…altri servizi legali i cui fornitori sono designati da un organo giurisdizionale dello Stato…”, ai sensi dell’art. 17, comma 1, n. 4), del d.lgs. n. 50/2016 e che, conseguentemente, è sottratta dall’ambito applicativo del codice degli appalti. Ciò significa che l’amministrazione giudiziaria non deve esperire procedure ad evidenza pubblica per la selezione dei professionisti da inserire nell’albo, giacché il rapporto che si instaura tra magistrato designante e professionista designato è di tipo fiduciario.

Premesso un tanto, data la natura della prestazione, a parità di condizioni, non vi sono ragioni per le quali tale rapporto fiduciario non possa instaurarsi con un professionista con disabilità ipovedente o non vedente.

La invito, pertanto, a sensibilizzare gli uffici dell’amministrazione giudiziaria in ordine al fatto che, allo stato e a parità di condizioni, non avvalersi di persone non vedenti o ipovedenti per lo svolgimento di attività di natura consulenziale in generale o peritale in particolare, stante l’assenza di un quadro normativo di riferimento come dianzi esposto, appare illogico e discriminante.
Si rendono disponibili per i chiarimenti del caso
Avv. Gianluca Fava referente del sopraesteso documento socio.UICI Napoli
Avv. Stefano Borella socio.UICI Trieste
L’occasione è gradita per porgere i più cordiali saluti.
16-10-2016
Allegato I
ARTICOLO N.67 delle disposizioni di attuazione al codice di procedura penale
Albo dei periti presso il tribunale.
1. Presso ogni tribunale è istituito un albo dei periti, diviso in categorie.
2. Nell’albo sono sempre previste le categorie di esperti in medicina legale, psichiatria, contabilità, ingegneria e relative specialità, infortunistica del traffico e della circolazione stradale, balistica, chimica, analisi e comparazione della grafia interpretariato e traduzione (1).
3. Quando il giudice nomina come perito un esperto non iscritto negli albi designa, se possibile, una persona che svolge la propria attività professionale presso un ente pubblico.
4. Nel caso previsto dal comma 3, il giudice indica specificamente nell’ordinanza di nomina le ragioni della scelta.
5. In ogni caso il giudice evita di designare quale perito le persone che svolgano o abbiano svolto attività di consulenti di parte [225, 233, 359, 360 c.p.p.; 73] in procedimenti collegati a norma dell’articolo 371, comma 2, del codice.

ARTICOLO N.68 delle disposizioni di attuazione al codice di procedura penale
Formazione e revisione dell’albo dei periti.
1. L’albo dei periti previsto dall’articolo 67 (1) è tenuto a cura del presidente del tribunale ed è formato da un comitato da lui presieduto e composto dal procuratore della Repubblica presso il medesimo tribunale, dal presidente del consiglio dell’ordine forense, dal presidente dell’ordine, del collegio ovvero delle associazioni rappresentative a livello nazionale delle professioni non regolamentate a cui appartiene la categoria di esperti per la quale si deve provvedere ovvero da loro delegati (2).
2. Il comitato decide sulla richiesta di iscrizione e di cancellazione dall’albo .
3. Il comitato può assumere informazioni e delibera a maggioranza dei voti [71]. In caso di parità di voti, prevale il voto del presidente.
4. Il comitato provvede ogni due anni alla revisione dell’albo per cancellare gli iscritti per i quali è venuto meno alcuno dei requisiti previsti dall’articolo 69, comma 3, o è sorto un impedimento a esercitare l’ufficio di perito.

ARTICOLO N.69 disposizioni di attuazione al codice di procedura penale
Requisiti per la iscrizione nell’albo dei periti.
1. Salvo quanto previsto dal comma 3, possono ottenere l’iscrizione nell’albo le persone fornite di speciale competenza nella materia.
2. La richiesta di iscrizione, diretta al presidente del tribunale, deve essere accompagnata dall’estratto dell’atto di nascita, dal certificato generale del casellario giudiziale, dal certificato di residenza nella circoscrizione del tribunale e dai titoli e documenti attestanti la speciale competenza del richiedente.
3. Non possono ottenere l’iscrizione nell’albo le persone:
a) condannate con sentenza irrevocabile alla pena della reclusione per delitto non colposo, salvo che sia intervenuta riabilitazione;
b) che si trovano in una delle situazioni di incapacità previste dall’articolo 222, comma 1, lettere a), b), c) del codice;
c) cancellate o radiate dal rispettivo albo professionale a seguito di provvedimento disciplinare definitivo.
4. La richiesta di iscrizione nell’albo resta sospesa per il tempo in cui la persona è imputata [60 c.p.p.] di delitto non colposo per il quale è consentito l’arresto in flagranza [380, 381 c.p.p.] ovvero è sospesa dal relativo albo professionale [70 2].

ARTICOLO N.222 Codice di procedura penale
Incapacità e incompatibilità del perito
1. Non può prestare ufficio di perito, a pena di nullità:
a) il minorenne, l’interdetto l’inabilitato e chi è affetto da infermità di mente;
b) chi è interdetto anche temporaneamente dai pubblici uffici ovvero è interdetto o sospeso dall’esercizio di una professione o di un’arte [30, 31, 35 c.p.];
c) chi è sottoposto a misure di sicurezza personali o a misure di prevenzione;

ARTICOLO N.70 Disposizioni di attuazione al codice di procedura penale
Sanzioni applicabili agli iscritti nell’albo dei periti.
1. Agli iscritti nell’albo dei periti [67] che non abbiano adempiuto agli obblighi derivanti dal conferimento dell’incarico [221 3, 226 1, 231 1 c.p.p.] possono essere applicate, su segnalazione del giudice procedente, le sanzioni dell’avvertimento, della sospensione dall’albo per un periodo non superiore a un anno o della cancellazione [71].
2. È disposta la sospensione dall’albo nei confronti delle persone che si trovano nelle situazioni previste dall’articolo 69, comma 4, per il tempo in cui perdurano le situazioni medesime.
3. È disposta la cancellazione dall’albo, anche prima della scadenza del termine stabilito per la revisione degli albi [68 4], nei confronti degli iscritti per i quali è venuto meno alcuno dei requisiti previsti dall’articolo 69, comma 3.
4. Competente a decidere è il comitato previsto dall’articolo 68.

I disabili visivi non vogliono la “scuola speciale”, di Gianluca Rapisarda

Autore: Gianluca Rapisarda

Nei mesi scorsi è stato pubblicato sul Giornale on line e sui “Corrieri” dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti un mio “pezzo” dal titolo “Scuola speciale per bambini ciechi? No, Grazie.”.
In tale articolo, a nome del c.d.a. della Federazione Pro Ciechi, rivolgevo i ringraziamenti più sentiti e fervidi al nostro collega Claudio Cassinelli, Presidente del “glorioso” Chiossone di Genova, per la decisione presa dal “suo” Istituto di fuoriuscire dalla Fondazione Guderzo, dopo l’annuncio da parte della medesima Fondazione di voler realizzare a breve una scuola “speciale” per bambini ciechi.
In questi giorni, poi, ho letto sulle prestigiose pagine di “Superando” che, ad un anno dalla pubblicazione del libro “L’attrazione speciale” di Giovanni Merlo, proprio su di esso e sulle ragioni ivi esposte che indurrebbero alcune famiglie di ragazzi con disabilità a scegliere le scuole speciali per i propri figli, saranno centrati anche alcuni imminenti incontri promossi in Lombardia e nelle Marche.
Premetto subito che il progetto di ripristinare le “scuole speciali” è ritenuto da noi della Federazione Nazionale delle Istituzioni Pro Ciechi un “pericoloso” ritorno al passato e soprattutto una falsa soluzione ed un inganno rispetto ai reali bisogni educativi ed al corretto percorso di crescita di cui necessitano i “ragazzi ciechi” nella scuola di tutti.
Pur tuttavia, a quasi quarant’anni dal varo della Legge 517 del 1977 che ha avviato in Italia il sistema scolastico ”inclusivo, non va comunque sottaciuto il fatto che sono ancora tante le carenze e deficienze che caratterizzano il sostegno degli alunni disabili visivi e disabili in generale.
Di fronte a tali criticità, l’UICI ed i suoi Enti collegati non sono stati a guardare e si sono invece adoperati con tutte le loro energie e le risorse economiche disponibili per dar vita a “centri di servizio”a supporto della scuola “comune”.
Trattasi dei cosiddetti “centri di consulenza tiflodidattica” (c.c.t.), istituiti dalla Federazione Nazionale Delle Istituzioni Pro Ciechi e dalla Biblioteca italiana per i ciechi “Regina Margherita” ai sensi della legge 284 del 1997. I c.c.t. oggi sono 17, sono distribuiti su tutto il territorio nazionale e si prefiggono il compito di fornire consulenza tiflodidattica e di far conoscere gli strumenti ed i materiali tiflodidattici agli insegnanti di sostegno, agli operatori scolastici, ai genitori ed agli alunni della scuola di ogni ordine e grado.
A dire il vero, vi sono altresì le “famose” u.t.c. (unità territoriali di coordinamento), che costituiscono delle strutture regionali di coordinamento tra i c.c.t., i centri autonomi rispetto ai nostri centri di consulenza tiflodidattica, le sezioni provinciali dell’UICI, le ASP e gli Uffici scolastici provinciali e regionali, ossia tra tutte le Agenzie che operano nel territorio a sostegno dell’integrazione scolastica degli studenti minorati della vista.
Dunque, il “vero” problema del sostegno degli alunni/studenti disabili visivi in Italia non sta nella mancanza di “centri di supporto” alla scuola, che ci sono e sono anche parecchi, quanto piuttosto nella totale assenza di una loro “visione d’insieme” e di un loro fattivo e sinergico collegamento, elementi che sarebbero al contrario indispensabili per un proficuo processo di inclusione dei nostri ragazzi nella scuola di tutti.
Anzi, io sono fortemente persuaso che proprio tale assoluta “scolleganza” in materia di politica scolastica tra l’Unione Ciechi ed Ipovedenti ed i suoi enti collegati sia stata la causa principale del nostro attuale “male scolastico” e cioè dell’inadeguata e precaria preparazione e formazione degli operatori che, a vario titolo, si occupano del sostegno degli studenti non vedenti ed ipovedenti.
Consapevole di ciò, il Coordinamento degli Enti collegati dell’UICI, su proposta del Presidente nazionale Mario Barbuto, ha recentemente deliberato di costituire un “Network per l’Inclusione Scolastica (NIS) tra l’Unione Ciechi ed Ipovedenti, tutti i c.c.t. della Federazione Pro Ciechi e quelli della B.I.C. e l’I.Ri.Fo.R., nella convinzione di dover coinvolgere in questo nuovo “organismo” anche i CTS periferici del MIUR, per una loro effettiva ed efficace “messa in rete” al servizio dell’inclusione scolastica dei ragazzi minorati della vista (al riguardo, rimando ad un mio recente articolo pubblicato su questo giornale).
Il “lungimirante” ed ambizioso progetto dell’UICI è quello di pervenire entro i primi mesi dell’anno nuovo alla sottoscrizione di una Convenzione con il MIUR, perché il NIS venga riconosciuto ufficialmente dal Ministero, configurandosi come una vera e propria ”Authority della Tiflologia”.
Il “Network” rappresenta uno strumento “tecnico” al servizio dell’UICI, costituito da un “board” (gruppo di lavoro) molto snello, composto da alcuni esperti del settore ed aperto anche ai contributi del mondo della ricerca e dell’Università, ed è deputato prioritariamente a definire il percorso formativo ed il profilo professionale dei “famosi” assistenti alla comunicazione (di cui all’art 13 comma 3 della legge 104 del 1992) e dei veri e propri “convitati di pietra” del sostegno degli alunni minorati della vista e cioè i Tiflologi.
Oggi, infatti, la “figura” del Tiflologo non esiste per legge e non dispone di un suo apposito albo professionale, così come, d’altra parte, molti assistenti alla comunicazione sono improvvisati e sono privi di un’idonea preparazione.
Pertanto, con la nascita del “Network per l’Inclusione”, s’intende garantire agli assistenti alla comunicazione degli alunni disabili sensoriali ed ai Tiflologi “diritto di cittadinanza”, un’idonea formazione ed una “vera” e concreta spendibilità del loro titolo, potendo finalmente far impegnare le Regioni (a cui compete l’assistenza scolastica e/o domiciliare) ad “obbligare” gli enti e le cooperative che erogano tale servizio ad avvalersi di educatori finalmente ed adeguatamente specializzati sulla disabilità visiva.
Altro tema caldo è quello della modesta preparazione e dell’indifferibile ed ineludibile necessità di una maggiore specializzazione dei docenti di sostegno italiani. Infatti, come detto sopra, nonostante siano trascorsi quasi quarant’anni dalla “sacrosanta” legge 517, tante sono ancora le ambiguità e le precarietà che connotano il sistema del sostegno in Italia.
Mi riferisco ovviamente all’ambiguità e precarietà del “ruolo” del sostegno. L’insegnante di sostegno ha l’obbligo di restare sul sostegno solo per cinque anni, tra l’altro non necessariamente nella stessa scuola, e non fa parte dell’organico di diritto delle istituzioni scolastiche, ma di un organico provinciale. Tale suo “non ruolo” è il fattore determinante che favorisce la provvisorietà ed occasionalità della scelta degli insegnanti di sostegno, che preferiscono “fuggire” presto da questa “ibrida” classe di concorso per passare invece nei ruoli ordinari di docenza. Tutto ciò naturalmente provoca scarsa motivazione, poco interesse all’aggiornamento da parte dei docenti di sostegno e gravissime ripercussioni per la continuità didattica per i nostri ragazzi.
Di ambiguità e precarietà si può parlare anche relativamente alla funzione dell’insegnante di sostegno. Da uomo della scuola, mi è abbastanza chiaro come i docenti di sostegno non abbiano ancora ben compreso se la loro funzione sia quella di insegnare la disciplina agli alunni privi della vista e verificare i loro apprendimenti in aule (tra l’altro troppo spesso isolate dalle altre, con la creazione delle tristemente note “aule del sostegno”) o piuttosto quella di supportare il consiglio di classe e l’intero contesto scolastico a progettare modelli e percorsi inclusivi a favore dei ragazzi disabili visivi.
Infine, l’ultima e più dannosa ambiguità e precarietà che caratterizza il sistema inclusivo italiano è l’inadeguata e scadente preparazione e formazione dei docenti di sostegno. Dagli opinabili, (seppur apprezzabili) Corsi polivalenti, si è infatti passati accorsi contraddistinti dall’eccessiva genericità, dall’essere quindi “generalisti” e poco attenti alle specificità e specialità di ciascuna singola disabilità.
Ora, malgrado tali evidenti e strutturali criticità e carenze del “sistema”, io non credo che togliere il sostegno agli alunni minorati della vista e disabili in generale sia la “panacea” ed il rimedio giusto. Infatti, nonostante tutto, il nostro sistema inclusivo ci viene invidiato un po’ dappertutto e specialmente in Europa, dove ad es. in Germania esistono ancora le scuole “speciali” per ciechi ed in Francia il cosiddetto “sistema misto” non “vince” e convince.
L’attuale sistema scolastico “inclusivo” italiano non va spazzato via od eliminato tout court, rifugiandosi magari nelle facili scorciatoie delle scuole speciali, va invece riordinato e riformato. E di questo, secondo quanto riferitoci dal Dott. Ciambrone nel corso dell’ultima seduta del consiglio d’amministrazione della Federazione Pro Ciechi, si sta discutendo in queste settimane in sede ministeriale a proposito dei vari decreti attuativi della legge de “La Buona Scuola”, anche tenendo conto della famosa proposta di legge 2444 della Fand e della Fish sul sostegno e sull’inclusività.
Tale proposta di legge, che noi della Federazione Nazionale delle Istituzioni Pro Ciechi condividiamo in toto, lo rammento, prevede le seguenti significative novità sul sostegno:
l’obbligo di un semestre di formazione universitaria iniziale per tutti i futuri docenti curricolari; l’obbligo di una apposita nuova specializzazione dei futuri docenti per il sostegno di durata triennale, successiva ad una laurea triennale come avviene per tutti; l’obbligo dell’aggiornamento in servizio sia dei dirigenti scolastici, sia dei docenti curricolari e per il sostegno, che per i collaboratori scolastici e per gli assistenti per l’autonomia e la comunicazione; l’obbligo di alcune ore mensili di programmazione congiunta di tutti i docenti, come da sempre avviene per i docenti di scuola dell’infanzia e primaria e  sino ad oggi assente per i docenti di scuola secondaria; la costituzione di appositi ruoli per il sostegno, distinti per ordine di scuole, dai quali si può uscire solo per passaggio di cattedra.
Due sono, infatti, i punti qualificanti su cui dobbiamo insistere in queste settimane di “intenso” dibattito al MIUR sulla riforma del sostegno e cioè: una formazione di base sulla disabilità in generale di tutti i docenti disciplinari e la maggiore specializzazione dei docenti di sostegno con la creazione di un’apposita loro classe di concorso e di un loro “specifico” ruolo.
La formazione di base sulle più disparate tematiche della disabilità di tutti gli insegnanti curricolari è infatti fondamentale per evitare il perverso e fin troppo frequente meccanismo scolastico della “delega” dell’alunno disabile e dunque anche minorato della vista al solo docente di sostegno, perché in realtà del processo di inclusione si deve far carico l’intero “contesto”.
A tal proposito, “sfruttando” il comma 124 della Legge 107, che ha finalmente trasformato l’aggiornamento degli insegnanti in “obbligatorio, permanente e strutturale” (e l’imminente avvio del piano di formazione dei docenti sembrerebbe suffragarlo) ed “approfittando della “carta del prof”, le sedi locali dell’I.Ri.Fo.R. dell’UICI, magari integrandosi con la rete dei CTS e CTI provinciali, stanno per attivare diversi corsi formativi per fornire ai docenti curricolari e di sostegno un’adeguata preparazione di base sulla disabilità visiva.
Invece, la maggiore specializzazione dell’insegnante di sostegno e la costituzione di un suo ruolo “ordinario” potrà finalmente dotarlo di quelle competenze pedagogiche, didattiche, tecniche e metodologiche (nel caso della cecità e dell’ipovisione ad esempio, la conoscenza della Tiflodidattica, della Tifloinformatica e del Braille), capaci di “trasformarlo” in un progettista ed attuatore di modelli inclusivi, volti a rendere efficaci gli insegnamenti e gli apprendimenti degli studenti privi della vista in un ambiente veramente “accogliente”.
Per quanto finora argomentato, l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti e tutti i suoi Enti collegati ritengono che togliere gli alunni disabili visivi dalla scuola “normale” possa lasciare il tempo che trova.
Un errore imperdonabile della Pedagogia moderna è quello di pensare che, dopo la 517 del 1977, l’inclusione scolastica e l’educazione speciale si elidano reciprocamente, piuttosto che integrarsi tra loro.
La nostra soluzione è invece quella di potenziare l’attuale sistema di inclusione scolastica, definendo una volta per tutte i profili delle figure professionali dell’assistente alla comunicazione e del tiflologo e creando una rete tra tutti i “centri di supporto” al sistema scolastico del sostegno (vedasi la costituzione del NIS) e, soprattutto, un ruolo “specifico” del sostegno nella scuola di tutti e di ciascuno.
Solo così potranno essere fugate le tentazioni di ritorni anacronistici alle scuole speciali, garantendo veramente accoglienza ed inclusione a tutti gli alunni con disabilità visiva.

“Conversazioni d’arte”. Segni, simboli e archetipi “…remagno come statua d’ottono…”: innamorarsi nel Medioevo. Giovedi’ 27 Ottobre 2016 – ore 15.00-17.30 Slashradio

Giovedì 27 ottobre con inizio alle ore 15.00 e termine alle 17.30, andrà in onda su Slashradio una nuova puntata delle “Conversazioni d’arte”.
I temi dell’amore e del corteggiamento, nella cultura medievale dell’Occidente e dell’estremo Oriente, costituiranno il filo conduttore del terzo appuntamento di “Segni, simboli e archetipi”, il nuovo ciclo di “Conversazioni d’Arte”.
Attraverso la nascita della cavalleria, divenuta protagonista della vita sociale e letteraria del Medioevo e, mediante il costituirsi dei suoi ideali, legati in origine alle virtu’ guerriere ed alla nobiltà d’animo e poi passati nel corso del secolo XII nelle forme rituali della vita di corte, si afferma, nell’Occidente europeo, una concezione dell’amore nuova rispetto al mondo classico, basata sul culto della donna e sul valore nobilitante e purificatore del sentimento amoroso.
Un’ analisi delle sue caratteristiche – dal suo nascere allo sviluppo degli aspetti comportamentali e sociali – permetterà di attraversare alcune tra le più significative testimonianze letterarie dell’epoca, dall'”amor cortese”, alla “scuola siciliana”, al “dolce stil novo”, fino al corso nuovo e tormentato della lirica di Francesco Petrarca ed alla versione “moderna” dell’amore come forza naturale, sana e non reprimibile di Giovanni Boccaccio.
Troveranno espressione, inoltre, anche i rapporti tra uomo e donna nell’antico Giappone, nei secoli X-XI, fortemente influenzati dal pensiero buddista, e quelli codificati in Cina, nel corso di più di dieci secoli, in una lunghissima e molto rigida serie di regole sociali.
Per la rubrica “Storie a con-tatto”, attraverso il progetto “Donami l’arte per farne parte”, torneremo all’interno della Galleria Nazionale di Palazzo Spinola a Genova e ascolteremo un brano tratto dal Radiodramma “Luglio 1737. Viaggio a Genova”, in cui una cornice di Filippo Parodi, con la rappresentazione del mito di Paride, diventerà oggetto di corteggiamento nelle mani di un cicisbeo di palazzo.
Il focus, relativo alle attività culturali accessibili, sarà dedicato al Museo d’Arte Orientale Ca’ Pesaro di Venezia ed alla sua straordinaria collezione di arte giapponese del periodo Edo (1603-1868), una delle più importanti a livello mondiale.
Alla trasmissione, condotta da Luisa Bartolucci prenderanno parte: Edvige Acierno, docente di Letteratura italiana e Latino presso il Liceo Ginnasio Statale Dante Alighieri di Roma; Carolina Negri, Professore associato di lingua e letteratura giapponese – Dipartimenti di Studi sull’Asia e l’Asia Mediterranea presso l’Università degli Studi Ca’ Foscari di Venezia; Giselda Curzi, sinologa e giornalista presso Adnkronos – Roma; Marta Boscolo Marchi, Direttore del Museo d’Arte Orientale Ca’ Pesaro di Venezia – MiBACT; Oriana Cartaregia, responsabile del Servizio Educativo della Biblioteca Universitaria di Genova – MiBACT; Sandra Garaventa, docente presso l’IIS Primo Levi di Ronco Scrivia – Borgo Fornari (GE) e referente del  Progetto Radio Jeans; Elisabetta Borgia e Marina Di Berardo del Centro per i servizi educativi del museo e del territorio, Direzione Generale Educazione e Ricerca, Ufficio Studi – MiBACT.
Gli ascoltatori potranno scegliere diverse modalita’ di intervento e partecipazione: tramite telefono contattando durante la diretta il numero: 06-6791758, inviando e-mail, anche nei giorni precedenti la trasmissione, all’indirizzo: diretta@uiciechi.it oppure compilando l’apposito modulo di Slashradio.
Il programma radiofonico è curato da Slashradio con la collaborazione della Direzione Generale Educazione e Ricerca, Ufficio Studi – Centro per i servizi educativi del museo e del territorio (Sed).
Per ascoltare Slashradio sara’ sufficiente digitare la seguente stringa: http://www.uiciechi.it/radio/radio.asp
Il contenuto delle trasmissioni andate in onda può essere riascoltato sul sito del Sed all’indirizzo www.sed.beniculturali.it e sul sito dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti all’indirizzo www.uiciechi.it/ArchivioMultimediale, o tramite la pagina Facebook di Slashradio web, alla quale vi esortiamo a mettere il vostro like. alle 20.00 del 27 Ottobre, inoltre sarà possibile riascoltare sempre su Slashradio, la replica della trasmissione.
Vi aspettiamo numerosi!

Comunicato stampa – ddl 2287 “disciplina del cinema e dell’audiovisivo” – Unione Italiana dei ciechi e degli ipovedenti: avanti così

L’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti esprime soddisfazione per il DDL 2287 “Disciplina del cinema e dell’audiovisivo”, approvato nei giorni scorsi al Senato e ora in attesa di passare alla Camera.

Ci riferiamo in particolar modo a due commi che fanno esplicito riferimento alle esigenze delle persone con disabilità. Il primo, il comma g dell’Articolo 3, sostiene che l’intervento pubblico a sostegno del cinema e dell’audiovisivo è volto a promuovere e favorire “la più ampia fruizione del cinema e dell’audiovisivo, tenendo altresì conto delle specifiche esigenze delle persone con disabilità, secondo i princìpi stabiliti dalle convenzioni internazionali sottoscritte dall’Italia in materia”. Il secondo, il comma 4a dell’Articolo 12, prevede “che il riconoscimento degli incentivi e dei contributi sia subordinato al rispetto di ulteriori condizioni, con riferimento ai soggetti richiedenti e ai rapporti negoziali inerenti l’ideazione, la scrittura, lo sviluppo, la produzione, la distribuzione, la diffusione, la promozione e la valorizzazione economica delle opere ammesse ovvero da ammettere a incentivi e a contributi, nonché alle specifiche esigenze delle persone con disabilità, con particolare riferimento all’uso di sottotitoli e audiodescrizione”.

“Per la prima volta in Italia – dichiara il Vice-presidente nazionale dell’Unione Stefano Tortini – una legge relativa al cinema e all’audiovisivo fa esplicito riferimento alla Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, ratificata dal nostro Paese a marzo del 2009, oramai quasi otto anni fa, e mette nero su bianco l’impegno a rendere il prodotto audiovisivo accessibile alle persone con disabilità sensoriali e a coloro che abbiano disabilità cognitive o limitazioni culturali e linguistiche. Ovviamente – conclude Tortini – l’impegno dovrà essere poi consolidato con i decreti attuativi del DDL 2287, e come Unione continueremo a vigilare affinché vengano rispettati i principi definiti dalla Convenzione ONU, come quello dall’articolo 30 (Partecipazione alla vita culturale e ricreativa, agli svaghi ed allo sport), ove si «riconosce il diritto delle persone con disabilità a prendere parte su base di eguaglianza con gli altri alla vita culturale e invita a prendere tutte le misure appropriate per assicurare che le persone con disabilità godano dell’accesso a programmi televisivi, film, teatro e altre attività culturali, in forme accessibili».”
Roma, 20 ottobre 2016
Per ulteriori informazioni:

Chiara Giorgi
Per l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti
Cell. 3473351416
Email: chiagiorgi@gmail.com

Rubrica di SlashRadio “Chiedi al presidente”, di Mario Barbuto

Autore: Mario Barbuto

Care amiche, cari amici,
Il prossimo appuntamento con questa nostra rubrica di dialogo diretto è fissato per Mercoledì 26 ottobre dalle 16.30 alle 17.30, su SlashRadio.
Durante la trasmissione, nel mio ruolo di Presidente Nazionale, risponderò in diretta a tutte le domande che gli ascoltatori vorranno rivolgermi, su tutti gli argomenti che riguardano la vita associativa.
Le domande, come al solito, saranno libere, dirette e senza filtri e potranno toccare tutti gli aspetti della nostra attività associativa e tutti i temi concernenti la vita dei ciechi e degli ipovedenti italiani.
Le modalità di contatto per indirizzare le domande o intervenire in trasmissione, sono:
– email, all’indirizzo
chiedialpresidente@uiciechi.it
– modulo web, all’indirizzo
http://www.uiciechi.it/radio/radio.asp
telefono, durante la diretta, ai numeri
06 6998-8353 / 06 6791-758
Vi attendo numerosi per continuare il nostro meraviglioso dialogo mensile.
Per ascoltare SlashRadio sarà sufficiente digitare la stringa:
http://www.uiciechi.it/radio/radio.asp

Mario Barbuto

Quanto è difficile avere l’accessibilità dei siti dai Webmaster!, di Giovanni Clerici e Nunziante Esposito

Autore: Giovanni Clerici e Nunziante Esposito

Sono ormai più di 15 anni che mi occupo di questo problema che ci tocca vivere da quando Internet è diventata grafica e piena di effetti speciali che speciali non sono affatto, ma ancora oggi mi trovo a sorprendermi per quello che accade.
Purtroppo, non solo molti programmatori non sono ben informati, ma spesso capita loro di incappare in persone che li consigliano in modo insufficiente, quando non addirittura sbagliato.
Tanto per cominciare, quando sono obbligati a fare un sito accessibile, ed hanno bisogno di consigli per programmare un sito che non crei problemi a nessuno – compresi noi disabili della vista -, e si rivolgono al Gruppo OSI, non è raro che debbano rivedere tutto.
Quello che è capitato in questi giorni con il sito di Air France, invece, rasenta l’incredibile. Infatti, nel giro di tre giorni, proprio il week-end scorso, i tecnici di questo sito hanno apportato una modifica che, praticamente, ha reso inaccessibile il sito.
Raccontarvi un po’ la storia di quello che è avvenuto, vi farà rendere conto di quanto sia difficile avere quello che cerchiamo ormai da anni: l’accessibilità.
L’articolo che segue e che mi fa piacere farvi leggere, è scaturito da quello che è scritto nella premessa dell’articolo stesso.
Infatti, avendo avuto notizia dell’accessibilità completa di questo sito per l’acquisto dei biglietti per voli di linea con Air France da un redattore di Uiciechi.it, Giovanni Clerici, gli ho immediatamente chiesto un articolo che facesse risaltare l’accessibilità del sito, visto che di siti di questo tipo accessibili non ne esistono.
L’articolo Giovanni me lo ha preparato in men che non si dica, anche perché è facile scrivere di cose positive e spontanee.
Contrariamente a tante volte in cui non si riesce ad ottenerla, questa volta l’accessibilità i programmatori l’hanno fornita senza che nessuno la chiedesse… peccato che a distanza di pochi giorni, ci siamo dovuti ricredere. Infatti, l’accessibilità che avevamo trovato sul sito e solo per caso, l’abbiamo persa in un battibaleno.
Sono certo che chi ha programmato il sito di Air France sia competente in tema di accessibilità e, quindi, non avrà alcun problema a rimettere tutto apposto nel giro di breve tempo – e quindi presto potremo tornare a navigare un sito pienamente accessibile – ma per ora l’articolo di Giovanni non è più valido e rimane in sospeso per Uiciechi.it fino a quando i tecnici, già contattati, non rimetteranno a posto quello che hanno modificato.
Intanto, in attesa di avere finalmente un portale di questo tipo completamente accessibile, potete leggere quello che stava per uscire nel prossimo numero di Uiciechi.it che è in lavorazione. Ecco l’articolo:
Air France: sito con accessibilità eccellente.
Di Giovanni Clerici.

Nota del Coordinatore di Redazione:

Quando Giovanni mi ha inviato questo articolo, mi è venuto spontaneo chiedere come era venuto in contatto con questo sito ed ho avuto questa risposta che pubblico solo perché è bello avere dei collaboratori come lui che hanno sempre piacere a divulgare le conoscenze, soprattutto quando ci aiutano a vivere meglio la nostra disabilità.
La sua risposta l’ho molto apprezzata ed eccola di seguito:
“Personalmente in questi anni mi è capitato spesso di cercare e poi acquistare qualche biglietto aereo, ma, pur non essendo un dilettante nell’uso del computer, ho sempre trovato difficoltà soprattutto nell’acquisto dei biglietti, tanto da dovermi far aiutare sempre da un vedente.

In questo periodo stavo cercando un biglietto per andare in Venezuela e ho cercato su Internet, trovando dei prezzi buoni con Air Europa, Iberia, tap portugal, ma in questi tre siti trovo praticamente impossibile acquistare un biglietto per questioni di accessibilità.
Sono poi capitato sul sito di Air France che ho inserito come link nell’articolo che ti ho inviato e veramente sono rimasto stupito dalla semplicità, sia nel cercare il volo, sia nella scelta delle varie opzioni, ma anche per le spiegazioni sulle varie tipologie di biglietto.
Dall’inizio alla fine acquistare un biglietto è veramente un gioco da ragazzi. Inoltre, quando si acquista il biglietto di questa compagnia sul sito, si può anche verificare la parte della consultazione e modifica della prenotazione, e non ho dubbi che sarà anch’essa accessibile.”.
Il coordinatore Editoriale: Nunziante Esposito.

Il mondo dell’aereonautica civile negli anni si è molto ampliato e oggi, viaggiare in aereo, può risultare più economico rispetto ad altri mezzi di trasporto.
Con l’avvento di internet prima, degli smartphone poi, sono attualmente possibili comparazioni di prezzi offerti da molti siti e applicazioni con i quali inserendo pochi dati ci offrono una panoramica dei prezzi migliori filtrabili a secondo delle nostre preferenze.
Tutto semplice fino a qui, per chi però si avvale di uno screen reader e dell’accessibilità dei siti e delle applicazioni ne fa una questione primaria e le difficoltà che si incontrano in questo mondo non sono poche.
Per quanto riguarda la ricerca e la comparazione voli alcune applicazioni per smart phone e alcuni siti risultano abbastanza accessibili, quando però si tratta di acquistare il biglietto le cose si fanno decisamente più critiche e se qualcuno vuole avvalersi dei siti ufficiali delle varie compagnie aeree nella maggior parte dei casi l’accessibilità e un vero optional per non dire una vera e propria rarità.
Per quanto riguarda i siti ufficiali delle compagnie aere ne ho consultati parecchi e il mio verdetto personale è che raramente si può riuscire a cercare una tratta e a completare l’acquisto del biglietto in autonomia utilizzando uno screen reader, premesso che utilizzo un Mac con Voice over.
Fino a qualche giorno fa, come mi capita spesso di dedurre, credevo che per qualche strano motivo non si potesse raggiungere un alto grado di accessibilità in questo campo, finché, sono capitato sul sito italiano di Air France, dove per magia, anche se più che definirla magia la ritengo professionalità, ho scoperto un’accessibilità del sito che parte dalla ricerca all’acquisto finale del biglietto, potendo avere in ogni particolare della procedura un grado di accessibilità e informazioni che posso solo ritenerlo eccellente.
Ora, sicuramente l’acquisto di un biglietto aereo non può essere relegato alla sola accessibilità, ci sono molti fattori, probabilmente per primo il prezzo del biglietto, i quali possono dirottare la nostra scelta su altre compagnie, ho ritenuto però importante segnalarvi questa opportunità per capire che l’accessibilità potrebbe essere raggiunta ovunque nel mondo di internet e se così non è non è per altri motivi se non per una scarsa attenzione a questo tema.
Quasi tutte le compagnie aeree oggi offrono servizi di assistenza per disabili, peccato che però non si ritenga opportuna dare a un sito ufficiale di una compagnia aerea quel grado di accessibilità come quello che offre il sito di Air France, per un mio parere strettamente personale capisco che il sito privato del Signor Brambilla possa anche essere poco accessibile ma credo che manca una legge europea che obblighi determinate aziende, sì private, ma di interesse pubblico, a rispettare quei canoni di accessibilità che Air France ci dimostra di poter avere.
Nel sito di cui sotto vi riporto il collegamento potete in modo semplice scegliere il tipo di volo, partenza e arrivo, date di andata e ritorno, persone, classe, tutto in modo ordinato, scegliere il volo che ritenete più opportuno acquistando in piena autonomia anche delle opzioni, compresi i posti, anche se per quanto riguarda il posto o conoscete già la sigla dei sedili oppure è necessario un occhio vedente per visionare la mappa dell’aereo, inserire i dati dei passeggeri, dei documenti, richiedere assistenza per chi ne ha diritto o necessità, pagare con vari metodi, il tutto come detto, in maniera semplice, autonoma e ordinata.
Se anche non acquisteremo un biglietto almeno abbiamo una ulteriore prova che sebbene la maggior parte di questi siti ha una scarsa accessibilità non è perché impossibile per questione di tecnologie di programmazione ma per una mancanza di volontà.
Nel caso vogliate consultare e navigare questo sito per valutarne direttamente voi l’accessibilità e perché no, magari per farvi un bel viaggio, vi riporto il collegamento che vi porterà alla pagina in Italiano di Air France cliccando qui: http://www.airfrance.it/cgi-bin/AF/IT/it/common/home/voli/biglietto-aereo.do?

Giovanni Clerici e Nunziante Esposito

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