Servizio Civile Nazionale: Il nuovo Governo mantenga gli impegni issunti, di Anna Monterubbianesi

Autore: Anna Monterubbianesi

"Lo scorso giugno il Ministro Riccardi invitò gli enti di Servizio Civile Nazionale ed i giovani volontari ad una conferenza stampa presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri in cui annunciava di aver trovato ulteriori fondi utili a garantire l'avvio di circa 18.810 volontari nel 2013 e di altrettanti nel 2014. Sulla scorta di queste indicazioni gli enti hanno provveduto ad organizzare la propria progettazione ed i conseguenti investimenti, coinvolgendo decine di migliaia di sedi, di enti partner e di università."

"E' trascorso quasi un anno e nonostante le rassicurazione ulteriori ricevute nel corso di questi mesi dagli uffici del  Ministro Riccardi, desta sincera preoccupazione il fatto che siano state pubblicate le graduatorie definitive dei progetti ma ancora non si conoscano i numeri relativi ai volontari che saranno messi a bando."

"Le rappresentanze degli enti e dei volontari hanno più volte chiesto che gli impegni assunti dal Governo siano rispettati, lanciando l'allarme rispetto ad una ennesima diminuzione di volontari che avrebbe come esito l'implosione del sistema e un allontanamento dal servizio civile, già tristemente cominciato negli ultimi anni, sia degli enti più attivi che dei giovani."

"Per questo motivo chiediamo al neo Ministro Josefa Idem di adoperarsi utilizzando le risorse disponibili per il 2013 e quelle programmate per il 2014 affinché gli enormi sforzi fatti per preservare un sistema ricco e complesso come quello del Servizio Civile Nazionale non vengano vanificati dall'emanazione di un bando a numeri ridotti. Riponiamo in questo Governo e nel Ministro la massima fiducia, con l'auspicio di poter riprendere, a partire dal prossimo bando, quel percorso di crescita e di riforma del più importante strumento di educazione alla cittadinanza di cui il nostro Paese si è saputo dotare."

Forum Nazionale Servizio Civile
CNESC – Conferenza Nazionale Enti Servizio Civile
Rappresentanza Nazionale Volontari in Servizio Civile
Forum Nazionale Terzo Settore
Aisec – Associazione Servizio Civiliste e Civiliste d'Italia

Albenga: Mostra fotografica, di Federico Melloni

Autore: Federico Melloni

La consulta dei disabili del Comune di Albenga di cui l'Uici fa parte organizza quanto segue:
Tutta nostra la città?
 
Mostra fotografica sulle barriere architettoniche della città di Albenga
 
Dal 18 maggio al 2 giugno chiostro del palazzo Ester Siccardi -Viale Martiri della Libertà ore 10-12.30  15.30-18.30
 
Organizzata da Consulta cittadina per i problemi dei disabili

Federico Melloni

San Giorgio a Cremano: Luci spente all’Amsterdam: il pub è al buio!, di Mario Mirabile

Autore: Mario Mirabile

giovedì 30 maggio 2013
alle ore 20.30

Visto il successo riscosso nelle tante edizioni della cena  al buio organizzate dall'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, questa volta, e per la prima volta a San Giorgio a Cremano, arriva la straordinaria e coinvolgente esperienza del pub al buio.
  Questa tipologia di  eventi culturali, da qualche anno raccoglie in tutta Europa, convinti consensi coniugando solidarietà ed enogastronomia in uno stimolante gioco di riconoscimento di odori e sapori dove anche l'incontro con l'altro avviene attraverso un approccio del tutto nuovo e sorprendente.

Nella  sala completamente oscurata, in compagnia di commensali sconosciuti con i quali ci si troverà a condividere impressioni, emozioni ed anche difficoltà, camerieri non vedenti accompagneranno gli ospiti in un particolare viaggio nel gusto per quella che sicuramente sarà una serata diversa da tutte le altre!
Durante la degustazione di cibi e bevande  preparati magistralmente dagli chef dell'Amsterdam, i camerieri non vedenti cercheranno di far comprendere la disabilità visiva attraverso giochi, racconti, aneddoti e un intrattenimento che farà diventare gli ospiti i veri protagonisti della serata.

L'evento è organizzato dall'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti con il patrocinio dell'Assessorato per le pari opportunità e per le politiche giovanili del Comune di San Giorgio a Cremano e con il contributo di: Anthos profumeria (via Galante 37 S. Giorgio a Cremano), Il papiro – cartoleria, gadget e copie (via Galante 66 S. Giorgio a Cremano), Top cell – telefonia pluri marche (via 4 novembre 16 – Ercolano), Password – elettronica (viale L. Da Vinci 201 – Portici, via F. De Lauzieres 5/b – San Giorgio a Cremano), MCS – Malboro classic (viale Michelangelo – Portici), Radio Siani.

La quota di partecipazione è di € 23,00 a persona.
Durante la serata saranno messi in palio premi e buoni sconto da spendere nei su indicati negozi.
Il ricavato dell'iniziativa sarà destinato a finanziare le attività dell'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti sul territorio.

Appuntamento: giovedì 30 maggio 2013 alle ore 20.30 al Pub Amsterdam via Martiri della Libertà 10 – San Giorgio a Cremano (NA)

Per prenotazioni ed informazioni telefonare a:
 Antonella Improta 3346048860;
Lucia Esposito 3385963993;
Rosaria De Angelis 3473420422

La prenotazione è obbligatoria

Napoli: Assemblea sezionale, di Mario Mirabile

Autore: Mario Mirabile

Martedì 23 aprile u.s. si è svolta presso i locali associativi l'assemblea sezionale UICI di Napoli. Un adempimento imposto dallo Statuto Sociale, che diventa una importante occasione per fare il punto della situazione su quanto si è fatto, ma soprattutto per cercare di interpretare le esigenze della base associativa. Dopo gli adempimenti di rito, si è passati alla lettura dei documenti contabili e delle relazioni morale e programmatica che hanno evidenziato come, attraverso il consiglio, i dipendenti e le 10 rappresentanze zonali presenti in tutta la Provincia, siano state e continueranno ad essere organizzate tante iniziative finalizzate al perseguimento della piena inclusione dei disabili visivi nella socetà. Anche per il 2014, come si è letto nella relazione programmatica, si cercherà di migliorare i servizi compatibilmente con le risorse economiche. Ed è proprio questa la nota dolente: purtroppo dagli enti pubblici non arrivano più soldi e sono necessarie massicce campagne per il reperimento dei fondi necessari per il buon funzionamento della Sezione. Durante l'assemblea è intervenuto l'assessore alle politiche sociali della provincia di Napoli – Prof. Filippo Monaco, il quale ha confermato la collaborazione tra l'Unione e il suo Assessorato, soprattutto per quello che riguarda l'assistenza post scolastica e il trasporto scolastico che deve essere garantito agli alunni ciechi ed ipovedenti. Durante il dibattito, accanto alle comunicazioni dei futuri eventi, iniziative e corsi  da organizzare, si è discusso del grave problema dell'inserimento lavorativo dei ciechi e più in generale degli invalidi, causato dalla assoluta assenza di politiche occupazionali messe in campo dagli enti preposti che sono addirittura incapaci di far rispettare le norme vigenti in materia di collocamento obbligatorio. Non potevano mancare, inoltre, interventi di soci che hanno espresso il loro rammarico per la chiusura del centro di distribuzione del libro parlato, che negli anni ha consentito a tanti ciechi di accedere alla cultura. Il momento più emozionante c'è stato quando il Presidente Sezionale Giovanni D'Alessandro ha consegnato all'oculista Vittorio Bongiorno la tessera di socio onorario dell'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti. Un riconoscimento che il Prof. Bongiorno ha ampiamente meritato nella sua quarantennale collaborazione con l'unione durante il quale ha messo a disposizione dei non vedenti e degli ipovedenti sia le proprie capacità professionali, ma soprattutto le doti umane.
 

Una occasione da non perdere, di Tommaso Daniele

Autore: Tommaso Daniele

L'Assemblea dei Quadri Dirigenti del prossimo maggio non è soltanto un adempimento statutario, un appuntamento di ordinaria politica associativa, anche se importante e qualificante, bensì un evento che può rivestire carattere e significato del tutto speciali perché coincide con la metà del mandato congressuale.
Vorrei, dunque, che questo evento fosse vissuto come un di più di impegno e di partecipazione e che ciascuno di noi, responsabilmente, si facesse carico di compiere una riflessione sul lavoro svolto dall'intera dirigenza a livello nazionale, regionale e provinciale per stabilire se le strategie poste in essere hanno costituito la risposta giusta alla complessità e alla molteplicità dei problemi che la storia e la vita si sono fatte carico di frapporre sul nostro cammino verso la piena integrazione sociale.
Vorrei, anche, che ciascuno di noi mettesse in moto la propria fantasia per immaginare il futuro e disegnare con la matita rossa sul foglio bianco della nostra storia di domani i cambiamenti strutturali che la nostra associazione deve realizzare da subito se vuole svolgere il delicato compito di tutela e di rappresentanza dei ciechi e degli ipovedenti e se vuole continuare ad essere il capofila nella lotta per la conquista dei diritti dei disabili e dei cittadini più deboli.
Evento speciale, dunque, che richiede una discussione speciale, iniziative speciali, capaci di far compiere alla nostra associazione quel salto di qualità necessaria per farla salire sul treno del cambiamento e impedirle di innalzare bandiera bianca di fronte ad uno Stato sociale che di sociale ha ormai soltanto il nome a causa di una classe politica asserragliata nei palazzi del potere, incapace di percepire il dramma della gente che arriva attraverso le finestre chiuse dalle piazze di Roma.
Ci sono voluti gli spari di un disperato davanti a Palazzo Chigi per scuotere Governo e Parlamento da una colpevole e irresponsabile apatia. Mentre scrivo il Presidente incaricato di costituire un nuovo Governo sta tenendo il suo discorso di investitura nell'aula di Montecitorio. Sento parole illuminanti che aprono il cuore alla speranza: "Governo di servizio, di cambiamento". Peccato però che il nuovo Presidente del Consiglio nel suo intervento, durato quarantacinque minuti, non abbia ritenuto di dovere almeno accennare al tema della disabilità. Governo di servizio e di cambiamento: parole sempre presenti nel lessico della nostra Unione, che non si è fatta mai sorprendere dai mutamenti economici, politici, sociali e culturali. Sarà così anche questa volta.
La prossima Assemblea dei Quadri Dirigenti è un'occasione da non perdere. Confortato dall'intera Direzione Nazionale, mi sono assunto la responsabilità di predisporre un ordine del giorno ricco di stimoli che, dopo aver compiuto un'analisi delle cose fatte nei primi due anni e mezzo di mandato, muove verso obiettivi innovativi, che arricchiscono la prospettiva di un'associazione che ambisce a rappresentare tutti i ciechi e gli ipovedenti italiani e gettare un ponte verso l'intero mondo della disabilità, dei più deboli e della società civile.
Il dibattito politico di questi giorni ha evidenziato la eccezionalità del momento che viviamo, caratterizzato da una profonda crisi economica, morale, sociale, culturale e politica, che ha richiesto la costituzione di un Governo di larghe intese, tra forze politiche tradizionalmente e storicamente antitetiche. La crisi, che in quest'ultimo periodo si è soltanto accentuata, è presente da tempo nel Paese e ha provocato il progressivo disimpegno dello Stato nei confronti dei più deboli.
La nostra Unione, come tutte le altre organizzazioni sociali e forse più delle altre, ha dovuto operare in un contesto estremamente negativo. Ci piacerebbe sapere se, nonostante tutto, i bisogni dei ciechi siano stati sufficientemente tutelati rispetto ai valori fondanti della nostra organizzazione: l'istruzione, la formazione professionale, il lavoro, la riabilitazione, la prevenzione, l'accesso alla cultura, all'informazione, all'autonomia, alla fruizione dei beni culturali e del tempo libero; se abbiamo fatto ulteriori passi avanti rispetto ai temi della partecipazione, della democrazia, della trasparenza, del rapporto con le altre associazioni di disabili, del volontariato, dei lavoratori, dei datori di lavoro, dei consumatori e della società civile nel suo complesso. Ci piacerebbe che su tutto questo si discutesse costruttivamente e si gettassero le basi per fare ulteriori passi nella direzione di una maggiore cultura della solidarietà, della partecipazione, della pari dignità.
L'unità associativa è sempre stato il nostro fiore all'occhiello, la moneta in più da spendere nei momenti difficili della nostra storia, il fiore che ho sempre coltivato con grande passione e infinito amore. "Uniti si vince, divisi si perde": una frase che ho scritto e pronunciato almeno mille volte e che non mi stancherò mai di scrivere e pronunciare, perché certe verità non invecchiano mai.
Ho avuto la gioia di gestire l'Unione per tutti questi anni con il valore aggiunto di un consenso pressoché generale. Ho messo in sinergia le risorse dell'Unione, dell'I.Ri.Fo.R., della Biblioteca, dell'Agenzia, della Federazione, dell'U.N.I.Vo.C. raggiungendo livelli di collaborazione davvero sorprendenti e invidiabili. Ora, però, occorre fare di più. A situazioni eccezionali occorre dare risposte eccezionali, dobbiamo cioè puntare dritti all'obiettivo dell'unità di tutti i ciechi e ipovedenti italiani attraverso la costituzione di una federazione di tutte le associazioni di ciechi e di ipovedenti esistenti nel nostro Paese. Un obiettivo da perseguire con l'ostinazione che ha sempre caratterizzato le nostre azioni. Non sarà facile, ma è bello misurarsi anche con l'impossibile. L'importante è convincersi che l'unità dei ciechi e degli ipovedenti italiani è un valore assoluto a cui non possiamo rinunciare in tempi di "vacche magre". La federazione dovrà essere il primo anello di una più ampia rete di solidarietà che dovrà coinvolgere le associazioni di disabili, del volontariato e di ogni altra espressione della società civile; una grande barriera contro chi vuole abbattere lo stato sociale.
La prossima Assemblea dei Quadri Dirigenti è un'occasione da non perdere anche rispetto al tema delle modifiche statutarie. Non concordo con chi pensa che il nostro Statuto sia completamente da buttare via, da dare alle fiamme affinché dalle ceneri possa emergere l'araba fenice che da tempo aspettiamo. E' innegabile, però, che esiste la necessità di ritocchi, anche sostanziali, che non possono essere più rinviati: l'accentuazione dell'autonomia delle strutture periferiche nella logica dell'unità-distinzione (l'immagine da me usata qualche tempo fa dell'albero i cui rami sono saldamente uniti al tronco dovrebbe rendere l'idea); le modalità di elezione del Consiglio Nazionale, al quale si può estendere la normativa in vigore per l'elezione dei Consigli Provinciali; la eliminazione della norma che sospende il dirigente associativo eletto a cariche politiche; una interpretazione autentica del concetto di apartiticità della nostra Unione; la eliminazione del principio della espulsione come misura disciplinare. Sono solo alcune delle possibili modifiche statutarie.
Un'occasione da non perdere per affrontare il tema dell'impegno associativo, che come tutte le cose ha subito una naturale evoluzione. Quasi sempre nella nostra associazione ha giganteggiato il principio della delega: i soci che delegano il Consiglio Provinciale, il Consiglio che delega il Presidente Provinciale e così avanti nella scala gerarchica dell'impegno associativo… Consiglio Regionale, Presidente Regionale, Consiglio Nazionale, Direzione Nazionale, Presidente Nazionale. Il sistema ha funzionato fino a quando le rivendicazioni associative hanno riguardato i diritti fondamentali dei ciechi e degli ipovedenti: l'assistenza, l'istruzione, il lavoro. E', invece, entrato in crisi quando l'area dei servizi e dei diritti si è allargata notevolmente e quando la complessità ha preso il posto della semplicità. Allora, l'uomo solo al comando, ha sentito tutto il peso della propria solitudine e ha implorato aiuto: "aiutatemi a pensare, aiutatemi a progettare".
Mi ricordai di una bella frase di John Kennedy, il Presidente degli Stati Uniti, rivolta agli americani: "prima di chiedervi che cosa l'America può fare per voi, chiedetevi che cosa voi potete fare per l'America". Fu così che scrissi la circolare 27 del 1999, che conteneva idee per un nuovo modello associativo, fondato sui concetti di collegialità, lavoro di gruppo, coinvolgimento del maggior numero possibile di dirigenti e soci, ampliamento del numero delle rappresentanze zonali, creazione della figura del Referente Comunale. Si chiedeva, in una parola, un di più di partecipazione da costruire attraverso nuove forme di informazione e di comunicazione: la segreteria telefonica, il foglio informativo, il telefono amico, le gite sociali, ed altro.
A distanza di tanto tempo il di più di partecipazione rimane ancora la strada maestra per fare ulteriori passi verso una democrazia mai abbastanza compiuta e verso la trasparenza mai abbastanza cristallina.
Ieri, abbiamo fallito per mancanza di risorse umane ed economiche. Oggi, abbiamo la speranza di riuscire perché le nuove tecnologie ci mettono a disposizione una comunicazione interna ed esterna veloce a costo quasi zero. Penso ad una rete di comunicazione in entrata e in uscita tra la Sede Centrale e i Dirigenti Regionali e Provinciali attraverso e-mail. Penso ad un'analoga rete tra le sezioni e la base associativa. Penso all'utilizzo dei social network per parlare all'opinione pubblica attraverso messaggi scritti e video. Penso che un'adeguata riflessione su questo progetto possa aiutarci a stare dentro la velocità di questo tempo.
Per ultimo, ma non ultimo, il problema più spinoso di questi giorni: il finanziamento associativo. "Senza soldi non si cantano messe", recita un vecchio adagio popolare.
La nostra Unione sta sperimentando sulla propria pelle la cruda verità della saggezza antica. La stragrande maggioranza delle nostre strutture periferiche è sull'orlo del collasso. La Sede Centrale ha ancora un po' di benzina nel motore, ma il rischio di non andare molto lontano è dietro l'angolo. Il risultato di tale stato di fatto sta nella difficoltà di esercitare il diritto/dovere di rappresentanza e di tutela degli interessi materiali e morali dei ciechi e degli ipovedenti italiani.
Abbiamo sempre vissuto di finanziamento pubblico e quando abbiamo tentato di integrarlo con una iniziativa di largo respiro – la vendita della solidarity card – la risposta dell'associazione è stata incerta, per non dire negativa. In fondo era più comodo bussare alla porta dello Stato e degli Enti locali. Ora, però, quelle porte tendono a chiudersi definitivamente. Questo significa che dovremo fare di necessità virtù e inventarci qualche iniziativa per sopravvivere.
Abbiamo effettuato un corso di formazione sulla raccolta fondi riservato ai Dirigenti Nazionali, ma non abbiamo abbastanza soldi da investire a lungo termine. Gli stessi consulenti ci dicono che i risultati potrebbero venire solo dopo il terzo anno di campagna. Non possiamo aspettare tutto questo tempo.
Ho pensato di realizzare un periodico riservato alla raccolta fondi, un trimestrale o un quadrimestrale sul quale pubblicare i progetti per i quali l'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti chiede il finanziamento ai destinatari di detto periodico. L'indirizzario si può ottenere abbonandosi ad una delle tante licenze d'uso esistenti sul mercato. L'idea del periodico ha il vantaggio di risparmiare notevolmente sulla spedizione e di partecipare alla ripartizione del fondo sull'editoria speciale.
Ho definito questa Assemblea un evento speciale, che merita una discussione speciale e quindi un ordine del giorno speciale, breve, ma intenso, impegnativo, costituito di argomenti che, se fatti propri dall'intera dirigenza nazionale, possono rappresentare una svolta epocale per la nostra associazione, una svolta che ci consentirebbe di continuare la nostra marcia verso la terra promessa della pari dignità e delle pari opportunità, il sogno proibito di sempre di tutti i ciechi e gli ipovedenti italiani. "Un sogno rimane un sogno se a sognare è uno solo", ma noi siamo tanti e la nostra bandiera ha un'anima speciale, ci guiderà ancora una volta verso la conquista "del diritto ad avere dei diritti", come Stefano Rodotà titola il suo ultimo libro.

 

Enac attiva App gratuita per passeggeri con disabilità e a mobilità ridotta consultabile in 4 lingue su Piattaforme Apple, Android e Windows Phone, di Roberto Romeo

Autore: Roberto Romeo

L'Ente Nazionale per l'Aviazione Civile rende noto di aver attivato l'applicazione (App) multimediale gratuita per fornire informazioni pratiche sull'utilizzo del mezzo aereo ai passeggeri con disabilità o a mobilità ridotta (PRM).
L'applicazione, che era stata presentata in anteprima il 3 dicembre 2012, in occasione della "Giornata Internazionale dei diritti delle persone con disabilità", è disponibile in 4 lingue, italiano, inglese, spagnolo e francese, e può essere scaricata e utilizzata su tre diverse piattaforme: Apple (dal  24 aprile), Android e Windows Phone dai prossimi giorni.
Il progetto si affianca a numerose altre iniziative realizzate dall'Enac in base e  a supporto delle normative comunitarie che hanno stabilito regole comuni in tutti gli aeroporti  dell'Unione Europea per assicurare che le persone con disabilità, a mobilità ridotta o anziani (PRM) nel trasporto aereo ricevano assistenza speciale, senza discriminazioni e senza costi aggiuntivi. Lo Stato italiano, infatti, ha designato l'Enac quale Organismo responsabile della corretta applicazione in ambito nazionale del Regolamento (CE) n.1107/2006 del Parlamento e del Consiglio del 5 luglio 2006.
I contenuti della App costituiscono una guida multimediale in grado di fornire informazioni sull'assistenza speciale e riprendono i temi già trattati nelle sezioni dedicate all'argomento sul portale dell'Enac  www.enac.gov.it.
L'App, infatti, è finalizzata ad affiancare il passeggero in modo diretto ed efficace, ricorrendo a uno degli strumenti più utilizzati nella comunicazione moderna e mettendo in evidenza le tutele e i diritti che spettano ai passeggeri a ridotta mobilità.
Tra i contenuti della App ricordiamo:
Cosa è l'assistenza speciale e a chi è rivolta;
Chi sono i passeggeri a mobilità ridotta (PRM);
A chi e quando si deve richiedere l'assistenza;
Chi fornisce l'assistenza in aeroporto e in volo;
Cosa accade se l'assistenza non è stata richiesta;
Cosa fare in caso di assistenza negata o non adeguata.
In breve, si riepilogano le caratteristiche tecniche dell'applicazione "Assistenza speciale PRM":
Categoria: Viaggi;
Apple: sistema operativo superiore a 5.0;
Android: sistema operativo superiore a 2.1;
Windows: sistema operativo Windows Phone 7 e 8;
App gratuita;
Disponibile in quattro lingue: italiano, inglese, francese e spagnolo;
Utilizza la memoria locale del dispositivo per evitare il problema della connettività dei dati durante i viaggi.
Il link per scaricare l'applicazione ENAC PRM di Eurolit srl:
https://itunes.apple.com/it/app/enac-prm/id628365925?mt=8
 

Reggio Emilia: Pagina Facebook, di Chiara Tirelli

Autore: Chiara Tirelli

Vi invito a cliccare sulla nuova pagina Facebook dell'Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti di Reggio Emilia al seguente link:

https://www.facebook.com/UICReggioEmilia

e mettere il "Mi piace" per restare informati sulle iniziative organizzate dalla sezione e ricevere notizie sempre aggiornate.

Sperando la nuova pagina FB sia di vostro gradimento, vi saremmo grati se voleste aiutarci a far girare il link anche tra i vostri amici.

Il Presidente provinciale
UICI Reggio Emilia
Dott.ssa Chiara Tirelli

L’inclusione scolastica dei disabili visivi : un bilancio a “metà legislatura”, di Luciano Paschetta

Autore: Luciano Paschetta

Siamo ormai alla metà  della durata del mandato ricevuto dal XXII congresso e credo  utile proporre un bilancio   del nostro impegno ed un esame di quanto avvenuto   in questi trenta mesi   in un settore fondamentale  per il futuro dei nostri giovani.
Una realtà, quella della scuola italiana, che   tra riforme e "controriforme"   stenta a "ritrovarsi".  E' in questa situazione di smarrimento , di incertezza normativa   , di  discontinuità organizzativa e  di difficoltà gestionale, che   quotidianamente si trovano a vivere   e a studiare i nostri ragazzi inseriti nei diversi ordini di scuola. Il problema maggiore  è dato dalla "frammentazione" del sistema derivante dalla sempre più elevata "autonomia" degli EELL  alla quale si è aggiunta l'autonomia didattica delle singole scuole, il che,  nella totale assenza  di  definizione di "standard minimi comuni "   del servizio sta producendo una diffusa "anarchia"  nella gestione del nostro sistema scolastico.  In una distribuzione a "macchia di leopardo",  a fianco di scuole di eccellenza con validissime esperienze di integrazione, troviamo situazioni  dove mancano i presupposti per  poter realizzare un reale processo di inclusione,   così , mentre la "società civile"  , attraverso una ricerca della Fondazione Agnelli , svolta in collaborazione con la società TREELLE e la Caritas, si interrogava sulla validità e sulle possibilità di cambiamento del nostro sistema di inclusione  , anche noi ,  con l'I.RI.Fo.R.   e la collaborazione dei  Centri di consulenza tiflodidattica della BIC e della Federazione, abbiamo realizzato  , in riferimento all'anno scolastico 2011/12 , una ricerca al fine di poter valutare  lo "stato dell'integrazione" dei nostri ragazzi che darà vita nel prossimo autunno al "Il Libro bianco" sull'integrazione scolastica degli alunni con disabilità visiva. 
Inoltre l'I.RI.Fo.R. , la Federazione delle Istituzioni pro Ciechi e la B.I.C. ,  consapevoli   della necessità e dell'urgenza di  un rilancio   per la rinascita degli studi tiflologici,  hanno    stipulato un protocollo di intesa per promuovere  lo sviluppo e la proposta di nuove opportunità di formazione tiflopedagogica per docenti ed assistenti alla comunicazione. L'I.RI.Fo.R.    centrale, nel corrente anno formativo,   ha  già attivato presso la sua sede di Macerata  un corso  di    600 ore di formazione e aggiornamento, in tiflologia per l'inclusione che vede la partecipazione di oltre 120 tra docenti di sostegno ed "assistenti domiciliari",  La nostra azione  in questo periodo è stata poi caratterizzata dal potenziamento della "rete" di relazioni e collaborazioni con l'"esterno": con l'università La Sapienza di Roma,   abbiamo promosso    l'attivazione di un master  per "Assistenti alla comunicazione e all'autonomia personale per disabili sensoriali"  che , progettato in collaborazione con l'I.RI.Fo.R., verrà attivato nell'anno accademico prossimo. 
L'insediamento alla direzione del MIUR  del prof. Francesco Profumo  e l'affidamento della delega alle tematiche della disabilità al  sottosegretario Marco Rossi Doria, ci hanno  poi consentito un nuovo  e proficuo rapporto con il Ministero: dopo quattro anni, il 7 gennaio 2012, finalmente   è stato ricostituito l'osservatorio  permanente per l'integrazione degli alunni con disabilità, luogo di confronto tra amministrazioni, associazioni ed esperti , che , nei 15 mesi della sua attività , lavorando intensamente  ed in stretto raccordo con le associazioni di disabili,   ha  prodotto significativi risultati che vogliamo qui brevemente riassumere.
E'  stato avviato un modello approfondito di valutazione dei bisogni formativi con la stipula, il 12 luglio 2012, del protocollo interministeriale  tra MI.U.R.  e Ministero della Salute, per la tutela dei diritti alla salute e allo studio degli studenti con disabilità, dal quale ci si attende la definizione di criteri standard e semplificati di valutazione dei bisogni formativi, nel quadro fornito dalla I.C.F. ( la classificazione internazionale dello stato di salute delle persone), in merito abbiamo organizzato con l'I.RI.Fo.R. un corso di formazione sul modo di applicare l'ICF nella valutazione  dei soggetti con disabilità visiva.
E' stato organizzato  il 6 dicembre 2012  presso il MIUR il seminario nazionale  "La via italiana all'inclusione scolastica: VALORI, PROBLEMI, PROSPETTIVE"  per una verifica/valutazione di 35 anni di integrazione scolastica, nel corso del quale abbiamo avuto modo di sottolineare   la necessità di una maggior formazione   ed attenzione dei docenti in relazione alle specifiche necessità derivanti dalla disabilità visiva .
 E' stata emanata la direttiva ministeriale 27 dicembre 2012, "Strumenti d'intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione della rete territoriale per l'inclusione scolastica" , con la  quale si propone un approccio più personalizzato e sensibile anche alle difficoltà transitorie delle persone e con la quale  viene riorganizzata la rete dei CTS (Centri territoriali  di supporto)  che diventano il punto di riferimento sul territorio per docenti e genitori in relazione alle problematiche dell'inclusione
   Nell'anno 2012 sono stati predisposti  quaranta master in didattica e psicopedagogia speciali, riservati al personale docente di ruolo ,  di sostegno e curriculare. Di questi , su nostra specifica sollecitazione, quattro, attualmente  in via di organizzazione ,   saranno dedicati alle tematiche dell'inclusione scolastica  dei ragazzi con disabilità sensoriali.
Anche la nostra costante pressione  esercitata sul MIUR  circa la necessità del rispetto  del diritto all'accessibilità, culminata con l'incontro      da me avuto , assieme  a Salvatore Romano quale  Direttore nazionale incaricato di trattare dell'innovazione tecnologica assistiva,   con Giovanni Biondi,  al quale ha partecipato anche il Capo segreteria di Marco Rossi Doria, Paolo Mazzoli, dove abbiamo ribadito l'urgenza di intervenire a tutela del diritto di accesso a tutti i materiali digitali impiegati nelle scuole, a fini amministrativi, per le comunicazioni alle famiglie e a scopo didattico, ha trovato una prima risposta nell'allegato 1 del recente   DM, prot_ n_ 209, del   26_03_2013, sull'adozione dei libri di testo.
Eravamo e siamo tuttavia ben consapevoli  del  fatto che,  affinchè i nuovi provvedimenti abbiano una efficacia positiva sul processo di integrazione dei nostri ragazzi, occorre potenziare  le conoscenze e l'impegno associativo a livello locale e, per questo, abbiamo già realizzato due incontri della nostra "rete"   territoriale dei responsabili regionali e provinciali dell'istruzione ed una , di prossima  attuazione, sarà dedicata  ad illustrare  i contenuti, gli aspetti critici e le opportunità offerte da questi ultimi provvedimenti.
In particolare occorre avere maggior consapevolezza circa le modalità di valutazione derivanti dalla  nuova modalità definita dall'I.C.F.; essere pronti a contrastare il rischio contenuto  nella direttiva sui B.E.S. che  i bisogni dei disabili visivi si disperdano nella generalità dei bisogni,  promuovendo iniziative di formazione per i dirigenti  scolastici ed i docenti incaricati della loro gestione  ed essendo  pronti a sfruttare l'opportunità offerta alle associazioni di aprire sportelli di consulenza presso i rinnovati CTS; è necessario infine vigilare affinchè vengano applicate le disposizioni previste dal nuovo decreto sull'adozione dei libri di testo in relazione alla loro accessibilità.
Questo nostro impegno avrà maggior successo se riusciremo a fare "sistema" , prima di tutto,  lavorando  in rete" , tra noi, con le risorse del territorio  e con le altre associazioni di disabili: da parte nostra  in questo periodo  siamo riusciti  a costruire sulle tematiche dell'inclusione  un fronte comune tra la FAND  e la FISH.

       Luciano Paschetta
    Responsabile operativo commissione nazionale istruzione
 

Considerazioni a margine dell’assemblea dei quadri dirigenti, di Nicola Ferrando

Autore: Nicola Ferrando

Il Presidente Nazionale convoca i dirigenti periferici a Tirrenia il 17 e il 18 maggio per fare una sorta di bilancio di metà legislatura e per elaborare proposte per superare il difficile momento che l'Unione e l'intera società italiana sta vivendo. Pur non potendo partecipare all'assemblea dei quadri dirigenti, vorrei dare il mio modesto contributo.
In questi due anni e mezzo mi pare che l'Unione sia stata costretta più a difendersi dagli attacchi interni ed esterni che a proporre novità per i ciechi e gli ipovedenti. Se si esclude l'accordo con ADV per il nuovo sistema di guide tattili, non ci sono state conquiste significative, anzi abbiamo rischiato di perdere l'indennità di accompagnamento, di vedere l'Unione commissariata, di rimanere senza soldi. Il sistema dei forum di discussione, messo in piedi per favorire la partecipazione di dirigenti e soci, che si erano sentiti esclusi dopo le note vicende dell'ultimo congresso nazionale, non ha funzionato, a causa della farraginosità del sistema, che prevede l'assegnazione di un nome utente e di una password non modificabili e che non consente di utilizzare un unico account per gestire più forum.
La comunicazione tra sede centrale e dirigenti periferici è sicuramente efficiente, dato che quasi tutti siamo dotati di posta elettronica, abbiamo imparato ad utilizzare le teleconferenze e, per chi passa molto tempo in sezione, anche il sistema voip che collega tutte le sedi locali al centro e tra di loro. Molto più difficile rimane la comunicazione tra dirigenti e soci. Le sezioni che in passato non si sono dotate di segreteria telefonica informativa o di altri strumenti per l'invio di comunicazioni ai soci, ora non hanno i soldi per mettere in piedi un sistema di questo tipo. Penso invece che la Sede Centrale potrebbe implementare un sistema di bacheca elettronica, che oltre a fornire notizie di carattere generale, potrebbe consentire ai soci delle singole sezioni di avere notizie di carattere locale, semplicemente pronunciando il nome della città di appartenenza. In alternativa bisognerebbe cercare un servizio di lettura mail via telefono, per cui ad ogni socio viene assegnata una mail del tipo nome.cognome@soci.uici.it. La sezione invia la mail ai propri soci ed essi ricevono sul telefono di casa una telefonata, con una sintesi vocale che li informa che è presente un nuovo messaggio e lo possono ascoltare. Il costo del servizio potrebbe essere sostenuto da uno o più sponsor, che aggiungerebbero il proprio messaggio pubblicitario in coda a tutte le mail, un po' come fa email.it.
Lo Statuto dell'Unione va sicuramente aggiornato, sia per tenere conto degli eventi verificatisi a Chianciano, che fanno ritenere opportuna la reintroduzione del sistema delle liste anche a livello nazionale, sia per rispondere meglio alle mutate condizioni economiche e amministrative: mi riferisco alla sempre più probabile eliminazione delle Province ed alla loro sostituzione con realtà amministrative più piccole, quali le ASL e le conferenze dei sindaci. Penso quindi a grandi sezioni metropolitane o interprovinciali, con proprio personale, e rappresentanze zonali nelle città più importanti, nelle quali i dirigenti, aiutati magari da un dipendente che a turno si sposta nelle diverse sedi, possono svolgere quell'azione di vicinanza ai soci che una sede posta a 100 chilometri e più di distanza non potrebbe avere.
Poiché l'attuale sistema di composizione del congresso nazionale è divenuto troppo oneroso, prevedendo la partecipazione di oltre 700 persone tra delegati, accompagnatori e personale della Sede Centrale, vedrei positivamente una revisione complessiva della rappresentatività territoriale, mediante un sistema a due livelli, per cui le assemblee provinciali eleggono uno o più rappresentanti regionali e le assemblee regionali così formate eleggono un certo numero di delegati al congresso, sulla base del numero di soci presenti in ciascuna Regione, sempre con la possibilità di presentare delle liste per dare voce alle minoranze. Diminuendo i costi di organizzazione del congresso nazionale, si potrebbe quindi ridurre la durata dei mandati, favorendo così il ricambio dei dirigenti.
Per evitare gli accordi elettorali, a parte le regole sulle modalità di voto, penso invece che si debba fare appello ai dirigenti regionali e nazionali, affinché abbandonino l'idea che, se non si è tutti della stessa opinione, non si è degni di entrare nel consiglio nazionale. La democrazia non è solo un valore astratto (rispetto delle regole), ma anche concreto (effettiva possibilità per chi riesce ad ottenere un certo consenso di entrare nella stanza dei bottoni e portare il proprio contributo di idee).
Per quanto riguarda il reperimento fondi, oltre all'iniziativa del quadrimestrale, vedrei bene anche un paio di annunci l'anno da pubblicare sui principali quotidiani nazionali, uno a novembre/dicembre puntato su un progetto nazionale ed uno a marzo/aprile più mirato sul 5 per mille da destinare alla sezione locale.
 

Convegno Progetto “in rete verso quel tutto che supera la somma delle singole parti”, di Antonio Montanaro

Autore: Antonio Montanaro

L'Unione Nazionale Italiana Volontari Pro Ciechi, Sezione Provinciale di Bari, informa che, Sabato 4 Maggio, alle  ore 9.30, presso la sala Convegni della Clinica Oculistica del Policlinico di Bari, Piazza G. Cesare, 11, si terrà il Convegno dal titolo    "Dicotomia tra valore e profitto. Il fragile intreccio della gratuità nei tessuti sociali". Esso rappresenta il primo percorso di auto-etero formazione nell'ambito del Progetto "IN RETE,VERSO QUEL TUTTO CHE SUPERA LA SOMMA DELLE SINGOLE PARTI", finanziato dalla Fondazione per il Sud, nel quale sono coinvolte l'U.N.I.Vo.C. e altre associazioni direttamente connesse al mondo dei videolesi. Quest'ultimo mira essenzialmente ad introdurre la Rete di Sostegno ed a promuovere il Volontariato come risorsa imprescindibile per l'affermazione di una società civile e a misura d'uomo.
In particolare, la rete “Cieco in Vista” nasce nell’ambito del Bando Sostegno a Programmi e Reti di volontariato 2011 promosso da FONDAZIONE CON IL SUD.
La condivisione di obiettivi e la necessità di far fronte ad aspettative eterogenee da parte di una stessa utenza, hanno generato una forma di collaborazione tra alcune Associazioni del Mezzogiorno che, ognuna nella sua specificità, si occupano di minorazioni visive.
Obiettivo comune della Rete é l’erogazione di servizi di sussidiarietà sul territorio di riferimento che rispondano rapidamente, efficacemente ed in modo coordinato alle molteplici esigenze di un utenza che abbraccia tutti i tipi di problematiche relative alle minorazioni visive.
Caratteristica qualificante della Rete é l'apprezzabile ruolo che svolge nella promozione, formazione, sanità, ricerca e realizzazione di un'ampia gamma di iniziative e servizi che offrono qualificate risposte ai molteplici bisogni dei soggetti disabili della vista, famiglie e operatori volontari o professionisti in materia di: medicina, istruzione, formazione professionale, lavoro e pensionistica, così come nell'accesso all'informazione, all'ambiente e alla fruizione del tempo libero, favorendo la piena attuazione dei diritti umani civili e sociali dei non vedenti ed ipovedenti, la loro equiparazione sociale e l'integrazione in ogni ambito della vita civile.
Le azioni mirano a rafforzare le singole competenze dei membri di rete e di conseguenza il protocollo di azione comune, diffondendo reciprocamente le conoscenze proprie di ogni membro in rete, alla cittadinanza e alle risorse umane volontarie della comunità con lo scopo di qualificarne e orientarne gli interventi di sussidio, e ampliando la collaborazione e il coinvolgimento di altri Enti e di diversa natura (Istituzionale, Politica…) nella realizzazione di incontri formativi.
 
 
 
 
Il Convegno è organizzato dall' Ass. UNIVOC Bari e Ass. AVOFAC con la collaborazione degli enti in Rete. 
 
Interverranno: 
–   Sig. Antonio Montanaro
    Presidente U.N.I.VO.C .Bari;
–   Dott.ssa Stefania Cipparoli
    Coordinatrice progetto "IN RETE,VERSO QUEL TUTTO CHE SUPERA LA SOMMA DELLE  
    SINGOLE PARTI";
–   Sig.ra Olimpia Discipio
    Presidente A.VO.FA.C. Bari;
–   Sig.ra Rosa Franco
     Presidente Centro di Servizi al Volontariato San Nicola – Bari;
–   Sig.  Quarto Giuseppe
     ASSESSORE PROVINCIALE  ai  Servizi alla persona, problematiche socio assistenziali e
     volontariato;
–   Dott. Ludovico Abbaticchio  
    Assessore ai Servizi Sociali – Comune di Bari;
–  Singole Associazioni facenti parte della Rete;
– Testimonianza dei diversi Volontari.
 
Considerata l'importanza dell'evento, ti esorto a non mancare.
 
Unione Nazionale Italiana Volontari Pro Ciechi
Sezione Provinciale di Bari
Il Presidente
(Antonio Montanaro)
Telefono e fax 0805429082 – 0805429058
E-mail: univocba@univoc.org