Insieme si poteva fare di più, di Tommaso Daniele

Autore: Tommaso Daniele

Quando, sotto il Governo Monti, fu approvato il Decreto sull’ISEE, il nostro stato d’animo fu da una parte di soddisfazione per aver scampato il pericolo dell’indennità di accompagnamento sottoposta ad un tetto di reddito, che si vociferava essere basso, dall’altra di amarezza per aver dovuto subire l’imposizione che la stessa indennità di accompagnamento facesse reddito.
 Quando la Conferenza delle Regioni ha bloccato il Decreto, ho sperato che almeno la FAND chiedesse di rivedere il testo eliminando il boccone amaro che avevamo dovuto ingoiare.
 Dopo la costituzione dell’attuale Governo, in occasione del FAND DAY, posi il problema dell’ISEE alla FAND chiedendo l’autorizzazione a predisporre un ordine del giorno che prevedesse l’innalzamento delle franchigie e la rimozione dell’indennità di accompagnamento dalle voci che contribuivano a costituire il reddito. La FAND fu d’accordo. Preparai l’ordine del giorno, feci il mio intervento durante il FAND DAY alla presenza del Vice Ministro Maria Cecilia Guerra che, naturalmente, non condivise né l’intervento né l’ordine del giorno ricordandomi che il testo del Decreto era stato concordato con tutte le Associazioni di Disabili e con le Organizzazioni Sindacali. Opposi l’argomento che eravamo stati costretti ad accettare un compromesso che non ci piaceva e che comunque era cambiata la situazione politica e che avevamo un Governo a guida PD che culturalmente avrebbe dovuto essere più vicino alle esigenze dei disabili.
 Subito dopo il FAND DAY inviai l’ordine del giorno alla FAND con preghiera di inviarlo agli iscritti delle singole organizzazioni federate. Non ho ricevuto risposte.
 Ho inviato un’altra e-mail con la quale chiedevo al Presidente della FAND, Giovanni Pagano,  di attivarsi per avere un incontro chiarificatore con il Vice Ministro Guerra. Anche questa e-mail è rimasta senza risposta.
 Qualche settimana dopo, presso la nostra sede centrale, si è riunita la FAND per decidere la partecipazione alla prossima Conferenza Nazionale sulla Disabilità che avrà luogo a Bologna il 12 e 13 luglio. Chiesi a Pagano di utilizzare il suo intervento alla Conferenza Nazionale per riproporre il tema della modifica del Decreto. Pagano disse che non era il caso di affrontare questo problema nella suddetta Conferenza e, allora, chiesi con forza che prima della Conferenza stessa si ottenesse un incontro con il Vice Ministro Guerra. L’incontro ci è stato dopo qualche giorno ed abbiamo appreso che nel frattempo il Decreto era stato nuovamente approvato dal Governo e che sarebbe stato sottoposto alle Commissioni Affari Sociali e Finanza delle due Camere per un parere puramente consultivo. Durante l’incontro con il Vice Ministro l’unico a parlare del Decreto ISEE sono stato io e l’ANMIL che ha rivendicato il carattere risarcitorio della loro indennità, nessuno degli altri presenti ci ha sostenuti, parlando d’altro. Sicuramente occorrerebbe un po’ più di coraggio: insieme si poteva fare di più! I colleghi della FAND si erano commossi perché il Vice Ministro aveva partecipato al FAND DAY e non volevano contrariarlo.
 A questo punto le probabilità di successo sono davvero poche, tuttavia, l’Unione presenterà un emendamento al testo in discussione per ottenere che l’indennità di accompagnamento dei disabili gravi, l’indennità speciale dei ciechi ventesimisti e di comunicazione dei sordi non costituiscano reddito, così come prevedono le loro leggi istitutive.
 Allego il testo di detto emendamento. Ho invitato le nostre strutture periferiche a verificare se all’interno delle commissioni coinvolte nella richiesta di parere ci siano parlamentari disponibili a presentare o sostenere le nostre richieste. Da parte nostra non mancheremo di intervenire nelle sedi giuste.
PROPOSTA DI EMENDAMENTO
OGGETTO: Schema di Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri – Regolamento concernente la revisione delle modalità di determinazione e i campi di applicazione dell’Indicatore della situazione economica equivalente (ISEE) – Modifica criteri di calcolo
All’art. 4, comma 2, lett. f) dopo le parole “di cui alla lettera a)”, inserire le parole “, ad esclusione dell’indennità di accompagnamento, dell’indennità speciale e dell’indennità di comunicazione concesse agli invalidi civili totali, ai ciechi totali, ai ciechi parziali e ai sordi”.
MOTIVAZIONE
L’emendamento in parola intende rettificare l’inclusione dell’indennità di accompagnamento e di emolumenti analoghi fra le componenti del reddito di ciascun componente il nucleo familiare ai fini della determinazione dell’indicatore della situazione reddituale, in considerazione del fatto che, anche con i meccanismi di compensazione previsti dal comma 3 del medesimo art. 4, si potrebbero verificare alcuni gravi squilibri a danno dei soggetti più deboli.
Infatti, il provvedimento, così come è attualmente concepito, potrebbe limitare sensibilmente i vantaggi derivanti alle persone che soffrono di disabilità gravi o gravissime di natura fisica, psichica o sensoriale dalla fruizione dell’indennità di accompagnamento, attualmente riconosciuta dall’ordinamento vigente al solo titolo della minorazione, mettendone in discussione l’indispensabilità e condizionandola a criteri di carattere patrimoniale, individuale e familiare, quando la famiglia già subisce gravi disagi dallo stato di disabilità del proprio congiunto.
Di fatto l’indennità di accompagnamento costituisce un sostegno indispensabile per tutte le persone disabili e le loro famiglie e rappresenta il mezzo principale per fronteggiare le difficoltà quotidiane che per un disabile si traducono nel dover programmare non solo giorno per giorno, ma ora per ora, minuto per minuto, tutte le azioni della propria vita.
Una simile iniquità porterebbe paradossalmente due cittadini, o due famiglie di pari reddito, a subire trattamenti diversi, dovendo, quella che ha al suo interno un disabile, far fronte alle ulteriori spese per i servizi ad esso destinati e implicherebbe una volontà dello Stato di negare ai disabili la possibilità di emancipazione e di crescita privandoli, insieme alle loro famiglie, di un supporto economico realmente insostituibile.
Si ricorda che, nella fattispecie, si tratta di provvidenze di alto profilo morale e civile che hanno portato il nostro Paese all’avanguardia nel mondo in tema di diritti civili e che non possono in alcun modo essere di fatto distrutte, tenendo anche conto che in nessun Paese d’Europa simili emolumenti sono sottoposti a criteri reddituali essendo considerati parte integrante del diritto di cittadinanza.
Si confida che il legislatore converrà che le persone disabili, pur nella necessaria partecipazione agli sforzi richiesti dall’attuale difficile congiuntura economica, non possono essere chiamate a fare il doppio dei sacrifici richiesti agli altri, venendo a pagare sia come cittadini, sia come disabili, e vedendosi privare di quei mezzi economici, attraverso i quali oggi possono tentare di far fronte a molte delle proprie difficoltà, che non hanno un valore reddituale, ma tendono a supplire ai servizi carenti, o inesistenti, in ossequio a quanto sancito dalla Costituzione.

 

Siglato protocollo d’intesa tra Sacal e Anglat finalizzato a migliorare la qualità dei servizi dedicati ai passeggeri con disabilità e a mobilità ridotta (PRM), Redazionale

Autore: Redazionale

Lamezia Terme – E’ stato siglato il 12 giugno 2013 il protocollo d’intesa tra la Società di Gestione dell’Aeroporto di Lamezia Terme e l’ANGLAT (Associazione Nazionale Guida Legislazioni Andicappati Trasporti). L’accordo, primo nel suo genere a livello nazionale, sottoscritto dal presidente della Società aeroportuale, Massimo Colosimo, e dal presidente dell’Associazione, Roberto Romeo, prevede la collaborazione e il supporto dell’Anglat per le attività di formazione del personale Sacal addetto all’assistenza delle Persone a Mobilità Ridotta (PRM) e di un tutor interno il cui compito sarà quello di sensibilizzare il personale addetto al front office.
In particolare le sessioni formative, rivolte al personale addetto al PRM, saranno diverse: si andrà dai metodi di comunicazione con passeggeri disabili o con mobilità ridotta, ai metodi di comunicazione dedicati ai passeggeri con disabilità sensoriali ed intellettive; dal tipo di comportamento da adottare nel caso di presenza di cani-guida, alla conoscenza e utilizzo dei vari tipi di strumenti e equipaggiamenti utilizzati per le disabilità motorie o sensoriali, alla cura dell’aspetto psicologico. Non mancheranno, infine, le prove pratiche per il corretto spostamento manuale dei PRM da effettuarsi con simulazioni sul campo.
“Siamo orgogliosi di essere i primi nel settore aeroportuale ad aver siglato il protocollo d’intesa con l’Anglat – dichiara il presidente Sacal, Massimo Colosimo. Si consolida così un rapporto con un’Associazione in grado di supportare il nostro personale addetto all’assistenza PRM per migliorare la qualità dei servizi offerti ai passeggeri con disabilità, così come anziani o minori. Già dal 2008 – prosegue Colosimo – Sacal ha garantito l’accessibilità delle persone a ridotta mobilità con rampe di accesso e colonnine “per chiamata assistenza”, ascensori dotati di pulsanti esterni e interni in alfabeto braille, percorsi LOGES completi di mappe tattili per facilitare lo spostamento delle persone non vendenti o ipovedenti, ha predisposto le Sale Amica all’interno del terminal, dotate di help phone. Oggi grazie ad Anglat avremo la possibilità di migliorare il nostro aeroporto per rendere sempre più autonoma e libera la mobilità dei nostri passeggeri.”
L’Associazione, che collabora attivamente con i Ministeri e gli Organismi istituzionalmente competenti, è inoltre accreditata presso l’ENAC (Ente Nazionale Aviazione Civile) con il quale ha partecipato attivamente al tavolo di Lavoro per la redazione della Circolare Enac Gen. 02/2008 relativa ai diritti delle persone con disabilità e delle persone a mobilità ridotta nel trasporto aereo, nonché a tutti tavoli e iniziative fino a oggi realizzati dall’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile in materia di PRM.
“Per l’ANGLAT questo è un atto che formalizza un intesa già viva e costruttiva da tempo con Sacal, – dichiara il suo Presidente Nazionale, Roberto Romeo – che ci ha visti protagonisti dal 2009 nelle attività di formazione e sensibilizzazione del personale addetto all’assistenza dei PRM. Il passo successivo sarà quello di intervenire anche per migliorare la qualità dei servizi presenti in aerostazione e del loro accesso che deve essere libero da barriere di ogni genere. Inizieremo quindi un’attenta valutazione dello stato di accessibilità dell’infrastruttura, delle informazioni e dei servizi presenti per proporre le migliori soluzioni da attuare a breve e medio termine che rendano gli Aeroporti di Lamezia Terme tra le eccellenze del nostro Paese, perché il beneficio che ne deriverà sarà a vantaggio di tutti e non solo delle persone con disabilità.
Rendere un contesto privo barriere vuol dire offrire un ambiente di qualità al cliente che potrà così fruire di tutti i servizi senza ostacoli o limiti”.

Problema dei falsi invalidi, di Gianluca Fava

Autore: Gianluca Fava

Chi scrive è un avvocato napoletano di 41 anni non vedente dall’età di 4.
Il problema dei falsi invalidi è una piaga sociale che mortifica prima di tutto chi diversamente abile lo è davvero!
I fermi, gli arresti, le denunce a piede libero devono essere sempre resi pubblici e diffusi in tutti i modi e con tutti i mezzi soprattutto per difendere chi, quotidianamente, lotta contro ingiustizie, ignoranza, scetticismo, qualunquismo, pietismo, compassione e falso buonismo; ma proprio per questo, ci si aspetta un’informazione coerente, attenta, seria e professionale, basata su notizie e/o fatti puntigliosamente ed accuratamente verificati.
In data 12/06/2013, alle ore 20 al TG5 si affermava che i quaranta (40) falsi (non presunti) ciechi arrestati, erano stati “sorpresi” mentre digitavano sulla tastiera dei cellulari; ma vi è di più: la stessa giornalista, nel medesimo servizio, affermava che i predetti si sarebbero appropriati indebitamente di 1100 Euro di pensione di invalidità oltre ad un’indennità di accompagnamento.
Entrambe le affermazioni meritano quantomeno le pubbliche scuse di codesta spettabile redazione; infatti, come è noto, i privi della vista possono abbastanza agevolmente gestire un cellulare tuch screen, figuriamoci uno con tastiera!
Inoltre, è notissimo che, nella somma massima di poco più di 1100 Euro mensili sono incluse sia la pensione d’invalidità che l’indennità di accompagnamento.
Tutto ciò, però, senza il minimo dubbio che potrebbero essere stati ipovedenti, ventesimisti o appartenenti ad altre categorie di diversamente abili che, lo scrivente non conosce e ammette di non saper distinguere non essendo medico, mentre certi giornalisti come quella in questione, pensano forse di conoscere talmente bene, da affermare, prima di un processo, prima di una condanna e soprattutto prima di una condanna definitiva, che nel caso di specie, si trattava di “falsi ciechi”!
In conclusione, lo scrivente non vuole, non può e non deve, attraverso queste poche righe, assolvere le persone oggetto del servizio giornalistico in esame, ma spera che le stesse non siano già condannate senza Sentenza: questo è e deve essere sempre ritenuto inaccettabile, non si può fare in Italia ed in ogni caso non si fa!!!
Distinti saluti.
Avv. Gianluca Fava

A Sua Santità Papa Francesco, di Cesare Barca

Autore: Cesare Barca

Carissimo  e Santo Padre,
è con grande titubanza che mi permetto rivolgermi a Lei, ma lo faccio avendo intuito e assimilato l’amore l’apertura sociale che sempre ha dimostrato verso tutti, particolarmente nei confronti dei più deboli e provati dalle vicende della vita.
 
Sono un incaricato stampa dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti e dirigo con particolare premura e affetto una rivista mensile, sonora,”Senior”, realizzata in mp3, distribuita a tutti gli anziani italiani con minorazione visiva

Nei primi quindici giorni di Giugno coordinerò un soggiorno a livello nazionale in un centro marino di Tirrenia in Toscana dove si incontreranno molti amici anziani non vedenti e alcuni mi hanno già contattato telefonicamente per invitarmi ad organizzare un viaggio a Roma per poterLa incontrare:  la richiesta purtroppo è irrealizzabile, almeno per ora, perché la loro situazione fisica e la loro età comporterebbe un’organizzazione particolarmente attenta e assistita.

Mi sono quindi deciso di richiedere a Lei, Papa Francesco, un gesto di affettuosa vicinanza che potrebbe donare a noi tutti tanta gioia e tanta serenità.

So di osare troppo, ma confido nella sua comprensione e nel suo spirito di accoglienza pregandoLa di concedermi un messaggio vocale che potrebbe inviarmi usando la tecnologia informatica o, se possibile, concedermi una breve conversazione registrata: sì, Santo padre, perché chi non vede coglie molto, anzi moltissimo dalla parola, dalla voce, dal calore e l’amore che Lei sa donare nei suoi interventi.

Certo, se fosse possibile, io sarei ben felice di poterLa intervistare sia personalmente che telefonicamente,  ma forse chiedo troppo e forse sto già abusando della Sua cortesia.
 

Sono anch’io un anziano non vedente e dirigo la  rivista per gli anziani non vedenti da sedici anni, una rivista sonora che viene pienamente vissuta da tanti amici per lottare contro l’isolamento e la solitudine, le piaghe più  dolorose per l’anziano disabile.

Sono padre di due figlioli, felicemente sposato e nonno di quattro nipotini, almeno per ora.

Sarebbe una gioia immensa poter donare ai miei amici una sua parola tutta per loro, la Sua preghiera e la Sua benedizione.
 
Grazie, grazie con tutto il cuore e perdoni se ho osato troppo: resto comunque nella certezza che, quantomeno, avrò la Sua comprensione e il suo ricordo nella preghiera.

Con profondo rispetto e tanto affetto.

Cesare Barca

 

Home page allegato 2013_06_11_PAPA_FRANCESCO_AUDIOMESSAGGIO

Catanzaro: L’UICI ha formato giovani addetti all’accompagnamento, di Luciana Loprete

Autore: Luciana Loprete

Lunedì 17 Giugno 2013
I frequentatori del corso per addetti aH!accompagnamento – che la sezione catanzarese dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ha portato a termine per sessanta ore grazie al contributo del Centro Servizi al Volontariato – possono ora dire di esserlo per davvero. Dopo avere svolto, nei giorni scorsi, la prova finale, consistente in un test di sedici domande a risposta aperta sulle quattro materie oggetto del corso, hanno finalmente ottenuto il loro attestato. Il loro “sudato” attestato, viste le difficoltà che hanno dovuto affrontare nel sapersi orientare con le bende sugli occhi, nell’apprendere i rudimenti tratti dalla tiflodidattica e dalla tiflotecnica e, soprattutto, le tecniche legate alla scrittura in Braille.

La stessa presidente dell’UICI, Luciana Loprete, ha ammesso di confidare molto nella ricaduta sociale del corso, in risposta al bisogno delle persone con minorazioni visive di affidarsi ad accompagnatori esperti, sensibili e pronti a comprendere le loro più disparate necessità. “E’ importante che i giovani capiscano per primi quali siano gli ostacoli che i ciechi e gli ipovedenti affrontano ogni giorno, e farsi così portavoce delle loro esigenze verso gli altri” è stato, infatti, il commento della Loprete. Di certo, con l’esperienza acquisita, i neo accompagnatori avranno ora una percezione della diversità ben diversa, meno superficiale e più conforme alla natura di “valore” che essa ha per l’intera società. Tant’è che una dei corsisti, Maria Concetta, ha scelto di dedicare proprio ai non vedenti la sua tesi di laurea in Scienze dell’Educazione. Emblematico anche il titolo della tesi,  “Ieri ciechi, oggi non vedenti e domani normalmente felici”, finalizzato a sensibilizzare sull’argomento soprattutto i docenti universitari, spesso così poco informati degli aspetti più pratici e umani legati alle materie oggetto di studio.

Napoli: Presentazione di Winguido, di Mario Mirabile

Autore: Mario Mirabile

Nel pomeriggio di martedì 11 giugno, presso i locali associativi della Sezione UICI di Napoli è stato presentato ai soci il software Winguido. L’iniziativa è stata organizzata in collaborazione con l’Associazione Guidiamoci, il cui Segretario Andrea Santoro ha illustrato ai numerosi presenti le potenzialità del software. Winguido è già utilizzato da molti non vedenti ed è stato arricchito da nuove funzionalità con la possibilità di usarlo anche con i comandi vocali. Il programma Winguido a Comandi Vocali semplifica l’utilizzo del pc per i minorati della vista rendendo accessibili molte funzionalità.Il programma ha come punti cardine l’accessibilità e l’usabilità ed è probabilmente uno dei precursori dei computer del futuro, che dovranno avere poche funzioni semplici da utilizzare.Il programma Winguido permette di svolgere, secondo procedure appositamente concepite, le funzioni di uso più frequente nell’utilizzo del personal computer quali  l’archiviazione dei dati, in particolare per quanto riguarda indirizzi e numeri di telefono, appuntamenti e scadenze,  lettura ed editazione di testi, calcoli numerici, operazioni di copia, spostamento e cancellazione di file e directory, oltre alle funzionalità più complesse di seguito elencate:
* L’accesso ai testi di Microsoft Word, alle tabelle di Excel e ai database di Access;
* Utilizzo facilitato dello scanner e riconoscimento dei caratteri;
* Utilizzo semplificato della funzione di masterizzazione e copia dei CD e DVD:
* La gestione di file e cartelle, con utilizzo dei nomi lunghi;
* La navigazione nei siti Internet, e la gestione della posta elettronica;
* Gestione di skype, con possibilità di effettuare chat, trasferimento di file, chiamate e conferenze;
* L’accesso semplificato a servizi di pubblica utilità reperibili su Internet, quali: l’elenco telefonico, l’orario ferroviario, consultazione di libri, previsioni meteo, Wikipedia, calendario;
* Ascolto di circa 23.000 radio di tutte le nazionalità;
* Lettura di 26 quotidiani a diffusione nazionale italiana, con le relative edizioni locali;
* Lo scambio dei file con i server FTP.
* L’ascolto dei file MP3 tramite Winamp.
* L’esecuzione di cruciverba e giochi di carte, dama, scacchi, battaglia navale, domino, sfide matematiche. Alcuni di questi  giochi possono essere anche effettuati con un’altra persona, collegandosi via internet a mezzo skype;
* Agenda informatizzata per appuntamenti e scadenze;
* Gestione della contabilità domestica;
* Possibilità di archiviare riservatamente i propri dati sensibili, le password e numeri segreti.
* Possibilità di effettuare una composizione musicale strumentale MIDI, metronomo, accordatura strumenti, karaoke ed altre utilità riguardante la musica.

Gli atleti ciechi e ipovedenti ripercorrono l’anno sportivo 2012/13 – spronare i giovani minorati della vista allo sport, di Gabriela Bernard

Autore: Gabriela Bernard

L’assemblea annuale del Gruppo Sportivo Dilettantistico Non e Semivedenti ha avuto luogo il 06.06.2013 a Bolzano. Il Presidente e i Responsabili dei vari settori hanno esibito dettagliatamente ai soci la relazione morale e il bilancio. Di seguito il programma delle attività nonché le linee guida. Dopo i lavori assembleari, durante una grigliata festeggiati i successi sportivi conseguiti nell’anno precedente.
Proposte periodiche, realizzazione di manifestazioni e partecipazione a diverse competizioni
Le offerte settimanali come ad esempio l’allenamento di Torball, l’ora di ginnastica, due corsi di yoga, gli allenamenti di sci fondo in inverno e le gite in tandem ogni mercoledì da maggio a settembre sono stati incontro fisso per i rispettivi partecipanti.
2 squadre maschili hanno partecipato al campionato italiano di serie A di Torball. La squadra Bolzano 1 si è piazzata a metà classifica, Bolzano 2 invece per poco non vi è riuscita a restarci. Le donne invece hanno vinto il Campionato Italiano e di conseguenza potranno partecipare alla Coppa Europea che si disputerà in autunno in Belgio.
Tra tutti i tornei amichevoli nazionali e internazionali sono da menzionare 2 secondi nonché 3 terzi posti per quanto riguarda gli uomini, un primo e un terzo posto delle donne nonché il quinto posto ottenuto al torneo giovanile di Torball a Hopfgarten/Tirolo.
Il Gruppo Sportivo ha organizzato diverse iniziative tra cui il 38. torneo internazionale di Torball, il torneo Arge Alp di Torball, la settimana di sci fondo a Dobbiaco nonché il 20. campionato internazionale di scacchi.
Queste iniziative riscuotono sempre molto successo e apprezzamento.  
Il Gruppo Sportivo ha organizzato una gita di due giorni in tandem che ha portato i partecipanti da San Candido a Spittal an der Drau. Un atleta bolzanino ha partecipato al Raid ciclistico nazionale in Emilia, durante la quale in 6 tappe ha percorso 460 km.

La partecipazione di alcuni atleti alle rinomate manifestazioni del Gran Fondo e alle diverse maratonine su territorio provinciale sono stati significativi momenti di integrazione nel mondo dello sport altoatesino.
Il torneo di birilli, un’escursione in memoria dei colleghi sportivi deceduti nonché una castagnata hanno completato l’attività del Gruppo Sportivo.

90 persone partecipano attivamente alle variegate attività dello sport amatoriale e competitivo.

Spronare i giovani minorati della vista allo sport
Le attività del tempo libero organizzate dal GSDNSB vengono come sempre frequentate molto volentieri, un po’ più smorzato invece è il cambio generazionale nello sport agonistico, ad esempio nello sci fondo e nell’atletica leggera. Il Presidente Gatscher infatti è preoccupato per il fatto che i bambini e ragazzi con problemi alla vista integrati nelle scuole molto spesso durante la lezione di ginnastica vengono trascuratamente sottovalutati in rapporto alle loro competenze. “Per questo motivo è molto importante”, pensa Gatscher, “far conoscere, in particolare a tutti i genitori, agli insegnanti di educazione fisica nonché ai presidi scolastici le nostre attività e di sensibilizzare maggiormente.” L’opuscolo stampato dal VSS, nel quale vengono presentate le diverse associazioni sportive per disabili in Alto Adige e contenente le diverse attività, potrebbe essere di aiuto per ovviare a tale problema.

Ringraziamento
In occasione dell’assemblea annuale il Presidente Gatscher ringrazia tutti gli atleti -guida vedenti e i volontari, senza i quali l’attività del gruppo sportivo non sarebbero potute essere svolte. Un particolare ringraziamento va agli enti pubblici e privati i quali hanno supportato finanziariamente il Gruppo Sportivo, nonché a tutti coloro che hanno contribuito ad spronare sportivamente le persone cieche e ipovedenti.

Info: Franz Gatscher (Presidente) Tel. 349-6200051

 

  Bernard Gabriela

Legge n. 4/2004 – Applicazione – Considerazioni, di Tommaso Daniele

Autore: Tommaso Daniele

Agenzia per l’Italia Digitale
e-mail: adi@mise.gov.it

Presidenza del Consiglio dei Ministri
Dipartimento per le riforme istituzionali
e-mail: riformeistituzionali@palazzochigi.it

Ministro dello sviluppo economico e infrastrutture
Dr. Flavio Zanonato
e-mail: segreteria.ministro@mise.gov.it
Capo di Gabinetto
Pres. Goffredo Zaccardi
e-mail: segreteria.capogabinetto@sviluppoeconomico.gov.it

Ministro per la P.A. e per la semplificazione
Avv. Gianpiero D’Alia
e-mail:ministropa@governo.it
Ufficio per la modernizzazione
delle pubbliche amministrazioni
Cons. Pia Marconi
e-mail: direttore.umpa@funzionepubblica.it

 
OGGETTO: Legge n. 4/2004 – Applicazione – Considerazioni

 

Questa Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti Onlus, nel suo ruolo di ente che per legge (DLCPS 1047/1947 e DPR 23.12.1978) e per Statuto ha il compito di tutelare i diritti e gli interessi dei minorati della vista in Italia, si permette di rivolgersi a codeste Spettabili Amministrazioni in correlazione con la costituzione dell’Agenzia per l’Italia Digitale, istituita con il Decreto Sviluppo del 15 giugno 2012 in linea con l’Agenda digitale europea.
Come è noto, tale Agenzia dovrà svolgere attività di progettazione e coordinamento delle iniziative strategiche per una efficace erogazione di servizi in rete della pubblica amministrazione ed in particolare rientreranno fra le sue prerogative: elaborare gli indirizzi, le regole tecniche e le linee guida per la piena interoperabilità e cooperazione applicativa tra i sistemi informatici della pubblica amministrazione e tra questi e i sistemi dell’Unione Europea; assicurare l’uniformità tecnica dei sistemi informativi pubblici destinati ad erogare servizi ai cittadini ed alle imprese, garantendo livelli omogenei di qualità e fruibilità sul territorio nazionale, nonché la piena integrazione a livello europeo.
Proprio a tale riguardo, si ritiene di particolare importanza per una corretta integrazione sociale dei ciechi e degli ipovedenti richiamare l’attenzione su alcune criticità nell’applicazione della nota legge 9.1.2004, n. 4, e delle relative norme secondarie, che dovrebbero costituire oggetto prioritario dell’attività dell’Agenzia, dal momento che dettano le disposizioni per favorire l’accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici.
Si trasmette, pertanto, in allegato un documento analitico che descrive il quadro riassuntivo globale dell’applicazione della legge 4/2004, al fine di evidenziare le strategie più opportune per evitare il rischio di digital divide, sempre presente con l’ingresso di nuove tecnologie nella gestione di servizi pubblici essenziali, in ottemperanza all’art. 9 della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità.
Su tale base sarebbe oltremodo gradita la possibilità di fissare un incontro con i tecnici tifloinformatici di cui dispone l’Unione, in modo da poter formulare suggerimenti e proposte specifici a tutela degli utenti minorati della vista.
In attesa di un cortese cenno di riscontro, è gradita l’occasione per porgere distinti saluti.
IL PRESIDENTE NAZIONALE
(Prof. Tommaso Daniele)

Servizio LIA – Libri Italiani Accessibili: un catalogo online di ebook accessibili, per offrire a chi ha disabilità visive le stesse possibilità di tutti gli altri lettori, Redazionale

Autore: Redazionale

E’ partito il 18 giugno, il servizio LIA – Libri Italiani Accessibili, un catalogo online di ebook accessibili per offrire a chi ha disabilità visive le stesse possibilità di tutti gli altri lettori. Libri di narrativa e saggistica, novità e bestseller di oltre 40 marchi editoriali: sono già online infatti su www.libriitalianiaccessibili.it duemilacinquecento titoli in digitale per accontentare i gusti di tutti i lettori. Si va da Inferno di Dan Brown alle inchieste di Maigret di Simenon, dall’ultimo libro di cucina di Benedetta Parodi ad alcuni tra i romanzi finalisti al Premio Strega, dai libri di Luis Sepúlveda fino alle immancabili Cinquanta sfumature. Per i bambini si spazia da La fabbrica di cioccolato a I Croods, per i ragazzi si parte con Le Cronache di Narnia, mentre per chi ama la saggistica ecco l’inchiesta di Gianluca Nuzzi o il nuovo libro di Matteo Renzi. Realizzato dall’Associazione Italiana Editori, in collaborazione con l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti Onlus, il servizio è stato presentato a Roma presso la Camera dei Deputati: “Ci tengo ad esprimere grande apprezzamento per l’iniziativa – ha comunicato la presidente della Camera Laura Boldrini in un messaggio letto dal presidente AIE Marco Polillo -. Voi avete saputo praticare l’inclusione in un ambito – quello della cultura – dove troppo spesso invece crescono le diseguaglianze e si fa più profondo il divario sociale. E’ una concreta applicazione di quanto chiede di fare l’Articolo 3 della nostra Costituzione”.
Il servizio LIA parte da un progetto finanziato grazie al Fondo in favore dell’editoria per ipovedenti e non vedenti del Ministero per i Beni e le Attività Culturali: “L’odierna presentazione e la contemporanea messa in linea del servizio LIA-Libri Italiani Accessibili – ha dichiarato Rossana Rummo, Direttore generale per le biblioteche, gli istituti culturali e il diritto d’autore – è motivo di grande orgoglio e profonda soddisfazione per il Mibac e rappresenta la concreta dimostrazione delle potenzialità del binomio vincente cultura-innovazione. LIA offre un servizio sociale e culturale e il nostro impegno è quello di proseguire su tali esperienze per garantire l’inclusione e ampliare i confini del circuito librario, a conferma del ruolo sociale fondamentale svolto dalle politiche culturali.”
Una vera rivoluzione insomma per i 362mila non vedenti e il milione e mezzo circa di ipovedenti italiani (dati Istat 2010): “Il servizio LIA, cui l’Unione ha collaborato sin dall’inizio quale partner privilegiato – ha spiegato Tommaso Daniele, presidente dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti -, è un’esperienza importante, un cambiamento nel modo di affrontare il tema della disabilità visiva. Poter disporre di un catalogo di novità librarie nei tempi e nei modi dei lettori senza difficoltà visive è un grande passo avanti in termini di inclusione, da considerare non un punto di arrivo, ma di partenza per la realizzazione delle pari opportunità di accesso alla cultura e per fruire appieno del diritto di cittadinanza”.
“Gli editori italiani hanno voluto tracciare una strada, perché sempre più realtà possano percorrerla – ha commentato Marco Polillo, presidente di AIE -. Siamo partiti dall’assumerci la responsabilità di produrre libri pienamente accessibili e di certificarli come tali. Perché l’accessibilità caratterizzasse l’intero ciclo distributivo dei libri abbiamo coinvolto distributori, librerie online e sistemi di pagamento in rete e ci siamo impegnati a testare regolarmente  software di lettura e device, sensibilizzando anche questi anelli della catena. Ora è fondamentale che questo processo non si fermi qui”.

Diversità, di Giuseppe Fornaro

Autore: Giuseppe Fornaro

Meravigliarsi nel 2013 che un disabile della vista, possa salire ben tre scalini , posare una tazza al centro del piattino, marcare un badge per prendere servizio al lavoro, accendersi una sigaretta, muoversi tranquillamente in un posto che conosce bene, giocare a carte, salire e scendere le scale in piena autonomia, usare telefonini e melafonini, guardare le vetrine, fare shopping, Tutte azioni  non ritenute possibili ad un disabile della vista.

Bisogna condannare chi truffa lo Stato perché questo danneggia gli stessi ciechi ed ipovedenti autentici, ma le truffe si contrastano con la serietà intellettuale.
 Improvvisamente, nel 2013 , senza possibilità di replica, un disabile  può ritrovarsi completamente  privato di ogni suo basilare diritto: Dignità,rispetto della persona, lavoro, libertà.

Un modo di fare  che ricorda i tempi dell’olocausto  in cui le forze militari si impegnavano a “scovare” vecchi e disabili  al fine  di garantire   il bene sociale . In quell’epoca la storia imponeva la soppressione  di queste categorie “inutili”, ritenendole un peso superfluo  che osteggiava la crescita del Paese.
Bisogna condannare chi truffa lo Stato perché questo favorisce gli stessi ciechi ed ipovedenti autentici, ma le truffe si contrastano con la serietà intellettuale.
 Superato quello straziante periodo storico, ai disabili e’ stato riconosciuto il diritto di  esistere e poi ,piano piano, sono susseguiti tutti quei riconoscimenti  che hanno fatto dei disabili persone con pari dignità umana ai normodotati, il tutto nel rispetto della loro diversità.  Circa cento anni di storia  riassunti in poche righe, un difficile e tortuoso percorso tanto caro ai disabili e  ignorato dalle Istituzioni  nel 2013.
Ho sempre sostenuto che il problema dei disabili  va ricercato in un livello che va oltre la disabilità e che nasce nella notte dei tempi:  il livello del pregiudizio del normodotato che  decide per partito preso che  un muto, un sordo ,un cieco o un sordocieco non ha la possibilità di  comunicare o acquisire  nozioni.
In caso contrario deve   essere un genio o un indemoniato………….attualmente  è solo un falso invalido.
Ormai il falso invalido ha sostituito pienamente  il demonio, ed è un’ottima strategia per allontanare  l’attenzione  dell’opinione pubblica  dai seri problemi, cioè da una politica di governo che non riesce a  far crescere la Comunità affidatagli e che  inventa continui stratagemmi  per lanciare distorti  messaggi  sociali di “speranza” lasciando intendere  indirettamente  che la spesa sociale  e’  il grosso del problema economico del nostro  Paese.

il disabile   che non ci sembra troppo disagiato,  ostacolato, massacrato, degno di pietà,  deve essere assolutamente  additato, denunciato e soppresso, egli sicuramente vive troppo  bene per meritare  un lavoro, una pensione  o un indennizzo  per pagarsi un accompagnatore  che lo aiuti a   superare le  barriere che   non ha chiesto ne volute, ma che gli sono state imposte insieme  alla rassegnazione e alla tolleranza  verso una  società che non tiene conto delle esigenze  dei diversamente  umani,   costruendo tutto a misura di un mondo  fruibile dai normodotati.
La verità invece,  è che la caccia al falso invalido,  intendeva  recuperare consensi dell’opinione pubblica con un colpo plateale  che   dimostrasse che una ripresa economica  per fronteggiare la crisi poteva risolversi  stanando e punendo  parassiti e truffatori che  vivevano di immeritate indennità sociali.
Di fatto, la rastrellata  delle revisioni  INPS ha   rappresentato  invece,  un ulteriore  spreco di soldi dei contribuenti per l’allestimento delle “battute di caccia”, molto  spesso organizzate anche con superficialità ed incompetenza, creando per lo più solo disagio ai veri disabili.

Ad ogni modo per mettere fine a questa indecorosa  situazione, personalmente, cieco, ed investito di  responsabilità alla tutela della categoria, non mi resta che ritornare indietro  di vent’anni  e ricominciare a spiegare al mondo intero che  essere disabile non significa essere  meritevole di compassione  e sussidi, ma significa essere persona meritevole di interventi (economici e non)  che  aiutino a superare le barriere.
Le fasce deboli come anziani, bambini e disabili non possono essere una responsabilità  relegata alle sole famiglie, ma sono una responsabilità sociale che fa la crescita di  un Paese  civile  meritevole di essere considerato  tale.
Al caso  non sembra inutile  sottolineare che  un disabile  della vista  oggi può svolgere una vita  abbastanza  autonoma se  munito di  forte volontà al superamento e strumenti adeguati. L’uso delle nuove tecnologie opportunamente adeguate, diventano per i disabili della vista una forte opportunità all’autonomia.
Un campanello in un pallone ed apposite regole  possono permettere ai ciechi di  fare sport  come calcio o particolari sport paralimpici, una bustina di zucchero ed un cucchiaino  accanto alla tazza,  sarà sufficiente  per indurre un cieco a zuccherarsi da solo un caffè.

Infine, mi preme invitare  chiunque stia leggendo, in particolar modo  i responsabili delle istituzioni che ci guardano da lontano ma senza  vederci nemmeno, a raggiungerci presso le nostre  sedi  per conoscere le nostre diversità in modo tale da superare  questi pregiudizi che sono poi il seme dell’ignoranza e del  razzismo sociale.
Non me ne voglia nessuno (e soprattutto  non vi induca al sospetto) se pur essendo non vedente  usi salutare  con un saluto fruibile a tutti: Arrivederci

Giuseppe Fornaro