Le notizie relative all’approvazione del “Pacchetto lavoro” da parte del Consiglio dei Ministri contengono diversi segnali positivi per le persone con disabilità, ma al Presidente Letta e a questo Governo chiediamo ancora uno sforzo.
Accogliamo con piacere, finalmente, dopo innumerevoli richieste da parte della Cisl anche attraverso la Federazione dei Pensionati e il Patronato Inas, la definizione normativa del limite di reddito individuale – e non familiare – per il diritto alla pensione di inabilità dei mutilati e degli invalidi civili.
L’incertezza in un settore così delicato non era davvero più ammissibile.
Altrettanto favorevolmente apprendiamo, via twitter, dell’intenzione del Presidente Letta di tornare a dare una dotazione di 22 milioni di euro al Fondo Nazionale per il sostegno all’assunzione dei lavoratori disabili ex legge 68/99, ormai sostanzialmente azzerato. Lo stesso Piano d’azione, che abbiamo concorso a scrivere nell’Osservatorio Nazionale Disabilità, la indicava come una indiscussa priorità. E speriamo che non si limiti ad un cinguettio!
E certamente è condivisibile la volontà di aprire il “Pacchetto lavoro” partendo dagli incentivi all’occupazione giovanile: una necessità per il Paese e per le persone.
Ma chiediamo al Governo di non dimenticare i giovani disabili!
Tra le condizioni che devono avere gli under29 per godere del bonus (essere privi di lavoro da almeno sei mesi, non avere titoli di scuola superiore o avere almeno una persona a carico) va inserita, in alternativa, anche la condizione di disabilità.
La Conferenza nazionale per la Disabilità del 12/13 luglio p.v. di Bologna sarà l’occasione in cui fare il punto insieme delle condizioni di vita delle persone con disabilità nel nostro Paese.
Sarebbe interessante che, in una situazione così difficile nell’ambito dell’assistenza sanitaria e dell’inclusione sociale, che almeno nel campo del lavoro si potessero registrare questi importanti passi in avanti.
Pietro Cerrito – Segretario Confederale CISL
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Caserta: “Ceramicando, mani che creano”, Redazionale
L’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti di Caserta, nell’ambito delle sue molteplici attività, si è sempre impegnata nella realizzazione di percorsi formativi a favore della categoria.
Non è un luogo comune il detto secondo cui il lavoro nobilita l’uomo, poiché, riferitamente ai minorati della vista, diventa un determinante strumento di emancipazione, d’integrazione e di riscatto della propria dignità in un sistema volto all’affermazione delle professionalità nel contesto della produttività.
Grazie al parziale finanziamento derivante dal Fondo Sociale 2012 della sede nazionale a cui la Sez. UICI casertana è stata capace di accedere, il prossimo 5 marzo, sarà avviato un laboratorio d’arte, denominato “Ceramicando, mani che creano”,per il quale sono state accolte le iscrizioni di dieci disabili visivi, interessati e motivati ad approcciarsi al mondo della lavorazione della ceramica.
L’obiettivo primario del progetto è quello di creare formazione in un settore, antico e nello stesso tempo moderno, rivolto al potenziamento delle opportunità di welfare per i non vedenti ed ipovedenti, nonché diretto a stimolare forme riabilitative sia fisiche che sociali.
Infatti i partecipanti saranno istruiti per sviluppare una maggiore abilità nell’uso del tatto e della manualità diretto alla produzione di manufatti artigianali che, a seguito di convenzioni stipulate con esercizi commerciali del settore, potranno essere venduti sul mercato, garantendo pienamente e concretamente l’ingresso dei disabili visivi nel mondo del lavoro
A tal fine, conclusosi l’iter formativo e produttivo del laboratorio, la U.I.C.I. di Caserta si farà promotrice di una mostra espositiva abbinata ad un convegno, nel quale saranno invitati le imprese e le aziende del settore, che, allo scopo di agevolare una futura commercializzazione, potranno osservare, esaminare e valutare gli oggetti prodotti dal laboratorio di ceramica.
In merito al programma formativo che i dieci allievi minorati della vista dovranno affrontare, si prevedono le seguenti fasi:
1. Cenni storici : L’argilla, origini, l’utilizzo nel corso della storia
2. L’evoluzione nella storia: i vari metodi di lavorazione
3. L’evoluzione della decorazione sulla ceramica.
4. Il valore commerciale della ceramica nella storia
5. I maggiori artisti che hanno creato con l’argilla.
6. L’importanza della ceramica nell’arte terapia
7. La ceramica oggi: I Costi,i laboratori, chi la usa, per quali scopi .
Espletata la fase teorica, si passerà alla fase della manualità, mani che creeranno con la tecnica libera e del colombino, creazioni varie, trecce, Sfere, foglie e fiori, composizioni, vasi, etc.
A dispetto di certe opinioni discriminatorie, ogni componente della società, anche se è affetto da un handicap, può contribuire alla crescita sociale, professionale, economica e politica del nostro territorio, notoriamente fonte di ricchezze storico/artistiche dell’arte (etrusca, romana, borbonica, etc.)
Proprio su questi principi la sezione provinciale e la sede centrale della Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti sostengono con forza il valore socio-culturale di un tale laboratorio, concepito come indubbia offerta di pari opportunità e di diritto al lavoro.
“le grandi idee sono perle incolte, se non sono consequenziali ad azioni concrete, (M. Ghandi)
E con tale saggia citazione, possiamo concludere e ritenere che cercando di operare sempre concretamente si potrà essere promotori del cambiamento che vorremmo che avvenisse nel mondo.
Sono questi i principi che informano il modus operandi dell’U.I.C.I. CASERTA,la quale agisce costantemente in collaborazione e di concerto con la locale sezione U.N.I.Vo.C., di Caserta.
UICI Sant’Anastasia: Sotto un cielo di note 29 giugno, di Claudio Abbado
Serata organizzata dall’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti Rappresentanza di Sant’Anastasia e Anastasis Associazione civica di Sant’Anastasia-
Manifestazione Sotto un cielo di note
Concerto per piano e violino canzoni classiche napoletane
Sabato 29 Giugno 2013, ore 20,30
Chiostro del Santuario di Madonna dell’Arco
Programma
Pasquale Francese voce
Giustina Maione pianoforte
“Era de maggio” di Salvatore Di Giacomo
“Tu ca nun chiagne” di Libero Bovio
Pasquale Visone pianoforte
Frédéric Chopin
Mazurca op. 7 n.2
Mazurca n. 6
Notturno in Sibmin. op.9 n.1
Mario Merola pianoforte
Domenico Scarlatti
Sonata K9 in re minore
Sonata K455 in sol maggiore
Sonata K20 in mi maggiore
Frédéric Chopin
Ballata n.4 op.52 in fa minore
Fantasia-Improvviso op.66 in do diesis minore
Giustina Maione pianoforte
Angelo Prisco violino
E.Elgar
Salut d’amour
A.Piazzolla
Ave Maria
Oblivion
W.A. Mozart
Eine Kleine Nachtmusik I tempo-Allegro
C.Gaedel
Por una cabeza-tango cancion
A.Piazzolla
Libertango
Pasquale Francese canto
Giustina Maione pianoforte
“Reginella” di Libero bovio
“Dicitancello vuie” di Enzo Fusco
“Torna a Surriento” di E. e G. De Curtis
Condurrà la serata Rita Terracciano giornalista.
Sono sempre stato profondamente convinto che la musica contenga in sé una forza in grado di travalicare i suoi stessi confini. Non c’è solo un valore estetico nel fare musica: dalla sua bellezza intrinseca, in grado di comunicare universalmente, scaturisce un intenso valore etico. La musica è necessaria al vivere civile dell’uomo, perché si basa sull’ascolto, che è un elemento imprescindibile, anche se quasi sempre trascurato.
Claudio Abbado
Disabili in pista, di Angelo De Gianni
Un minorato visivo si siede sul sedile di una Porsche rossa dal costo proibitivo, che una qualsiasi persona, anche benestante, può soltanto sognare per tutta la sua esistenza, chiude lo sportello, allaccia la cintura di sicurezza e, qualche secondo dopo, sente una spinta alla schiena. L’auto è avviata! Dopo qualche altro secondo e pochi cambi di marcia quasi impercettibili, il bolide è lanciato sulla pista a circa 250 chilometri l’ora. C’è appena il tempo di rendersi conto della velocità raggiunta, che una frenata rallenta bruscamente l’automobile, preannunciando l’imminente serie di curve che costituiscono la prima chicane della pista. La vettura si inclina prima a sinistra poi, subito dopo, a destra e ancora a sinistra: il sole del mattino, che prima scaldava le braccia, ad un tratto scompare dietro la vettura, riapparendo pochi secondi dopo, per poi posizionarsi, per qualche minuto, obliquamente; sembra che la Terra abbia improvvisamente perso il suo ritmo di
rotazione e di rivoluzione intorno alla nostra stella!
Dopo le curve finalmente ecco il rettilineo: la velocità dell’automobile aumenta e con essa l’emozione, resa ancor più intensa dal rombo più forte del motore e dal rumore del vento sul parabrezza.
Pochi secondi dopo, però, ecco altre curve, alcune dolci, altre più strette e difficili da affrontare; gli pneumatici stridono, toccano i cordoli, si riscaldano: poi, dopo alcuni giri, l’auto rallenta, imbocca la strada che porta all’area di sosta, rallenta ancora fino a fermarsi e il disabile visivo si toglie la cintura di sicurezza e, aperto lo sportello, scende, investito dall’odore forte di gomma bruciata, dal tepore del sole di una giornata imprevedibilmente calda in una primavera fredda, da un’incontenibile gioia per le forti emozioni provate e da un’altrettanto incontenibile voglia di salire a bordo di un altro di quei bolidi, per tornare a sfrecciare su quell’asfalto liscio che trasmette un senso di libertà e di forza straordinarie.
Molti tra i lettori penseranno che queste descrizioni siano tratte da un verbale della Guardia di Finanza, nel quale sono trascritte le riprese di falsi ciechi al volante: mi spiace deludere le aspettative dei cacciatori di imbroglioni e dei sedicenti giornalisti al loro servizio, ma alla guida di quelle splendide automobili il 26 maggio scorso c’erano piloti vedenti e, sul sedile accanto, viaggiavano, a turno, alcuni minorati visivi della Polisportiva della Sezione Provinciale UICI di Torino.
Nel corso dell’originale manifestazione, svoltasi presso il circuito automobilistico di Balocco, in provincia di Vercelli, i partecipanti non vedenti ed ipovedenti hanno potuto provare le intense emozioni e le particolari sensazioni che si provano durante una vera competizione automobilistica: ciascuno di loro ha sentito il rumore del vento tutto attorno, mentre la Cabriolet percorreva un rettilineo a più di 200 chilometri l’ora, ha riconosciuto, grazie alle differenze acustiche, il passaggio dell’automobile sotto un ponte, ha potuto conoscere il paesaggio attorno alla pista, grazie alle minuziose e precise descrizioni che quasi tutti i piloti hanno fatto dell’ambiente circostante e tanto altro ancora.
Ciascun disabile visivo ha elaborato questa esperienza in modo diverso, secondo le proprie percezioni e la propria personalità, ma sono certo che a tutti resterà un ricordo indelebile di questa splendida avventura vissuta a tutta velocità a bordo di una Porsche o di una Lamborghini, accanto al pilota, proprio come un vero navigatore di rally!
Angelo De Gianni
Incontro presso l’Agenzia delle Entrate, di Alessandro Locati
Il 21 giugno scorso si è svolto un incontro presso l’Agenzia delle Entrate nel quale sono state presentate le principali problematiche concernenti il rapporto di lavoro dei centralinisti non vedenti attualmente impiegati nelle varie sedi territoriali.
Alla riunione hanno partecipato per l’Unione il Consigliere Nazionale Franco Pagliucoli, il Segretario Generale Alessandro Locati, la signora Immacolata di Fiore. Sono anche intervenuti alcuni rappresentanti delle maggiori sigle sindacali.
La Dr.ssa Conforti, responsabile dell’Ufficio Selezione e Inserimento dell’Agenzia, una volta che sono stati illustrati i possibili interventi soprattutto di natura tecnico-informatica necessari ai lavoratori ciechi e ipovedenti, ha convenuto sull’opportunità di costituire un tavolo tecnico con l’Unione, al quale siano presenti le varie strutture dell’Agenzia responsabili sia del rapporto di lavoro del personale dipendente sia della formazione, nonché il principale partner tecnico esterno (SOGEI).
Inoltre, dal momento che il tavolo tratterà anche della formazione sia del personale non vedente che dei tecnici responsabili della rete informatica dell’Agenzia, è stata proposta, ed accettata, la presenza dell’I.Ri.Fo.R. che potrebbe curare un corso di formazione sui principali ausili tifloinformatici.
Nell’incontro è stato anche convenuto di procedere ad un censimento delle effettive capacità e conoscenze del personale non vedente attualmente in servizio, attraverso la somministrazione di un questionario, i cui risultati sarebbero poi esaminati nel tavolo tecnico per individuare le priorità di intervento.
Per quanto riguarda la normativa concernente l’impiego dei non vedenti, in particolare circa le nuove professioni per i centralinisti, si è convenuto di trasmettere formalmente copia del decreto di equiparazione con l’operatore amministrativo segretariale, in maniera da illustrare compiutamente le effettive potenzialità di impiego dei dipendenti non vedenti (ad es. in attività di protocollazione informatica, o simili).
È stata anche valutata la possibilità di utilizzare le risorse del fondo interno previsto dal CCNL di settore per interventi in favore dei lavoratori disabili.
Si spera che il tavolo di confronto possa essere convocato fra settembre ed ottobre prossimi.
Sintesi dei lavori della Direzione Nazionale del 20 giugno, di Claudio Romano
Il 20 giugno a Roma, nella sede centrale dell’Unione, si è riunita, in seduta ordinaria, la Direzione Nazionale presieduta dal presidente Tommaso Daniele con la collaborazione del vice Presidente Giuseppe Terranova e del Segretario generale facente funzioni Alessandro Locati.
1 – Aprendo i lavori, il Presidente ha svolto le seguenti comunicazioni di carattere legislativo ed associativo d’interesse per l’Unione:
A – in previsione della presentazione ed approvazione della legge di stabilità 2014, affinché siano ripristinati i contributi alla nostra organizzazione, sono continuati e sono in essere gli opportuni contatti con esponenti del Governo e del Parlamento;
B – per quanto attiene al collocamento dei centralinisti non vedenti, sono state ripresentate alla Commissione “lavoro” della Camera dei deputati, alcune modifiche della legge 113/85;
C – relativamente alle iniziative già avviate e sollecitate dall’Unione per la modifica del decreto relativo al nuovo calcolo dell’ISEE, come comunicato con la circolare 159/2013, sarà assai improbabile ottenere risultati positivi dall’esame del provvedimento da parte del Parlamento;
D – per iniziativa del Consiglio regionale UICI del Lazio, il 5 giugno a Roma, si è tenuto il convegno “Diamo voce ai libri”; nella circostanza oltre all’illustrazione dei servizi del Centro Nazionale del Libro Parlato, è stato presentato il libro “Qui le domande le faccio io!” di Luisa Bartolucci e la nuova applicazione per poter effettuare il download sugli apparecchi mobili di ultima generazione, degli audiolibri presenti nel servizio del libro parlato online del CNLP;
E – il 6 giugno, in modalità telefonica, si è riunito il Consiglio nazionale i cui lavori si sono svolti con ordine e la riunione è stata connotata da una interessante e positiva discussione;
F – il 18 giugno a Roma, è stato presentato da parte della Associazione degli editori il servizio “libri italiani accessibili”, un servizio che metterà online un catalogo di libri digitali accessibili ai disabili visivi;
va ricordato che l’Unione è stato un fondamentale partner del predetto progetto;
G – a seguito dei problemi conseguenti alla mancata erogazione dei contributi da parte del Ministero competente, la sede centrale dell’I.Ri.Fo.R., si trova in seria difficoltà a finanziare i progetti presentati dalle strutture periferiche dello stesso Istituto;
H – Il Polo Nazionale per la Riabilitazione Visiva della Sezione Italiana per la Prevenzione della Cecità operativo nel Policlinico Gemelli di Roma ha avuto il riconoscimento dall’Organizzazione Mondiale della Sanità quale centro mondiale di eccellenza;
I – nelle scorse settimane si è riunita l’assemblea dell’E.D.F. per il rinnovo delle cariche ed il direttivo dell’E.B.U.: in questo caso si è trattato di una riunione di carattere ordinario;
2 – dopo aver preso atto delle comunicazioni svolte dal Presidente e dei riferimenti dei suoi componenti in ordine ai settori e territori di loro competenza, la Direzione, proseguendo la trattazione dei punti dell’ordine del giorno:
A – ha deciso di organizzare una nuova trasmissione sui temi dell’autonomia tramite la rubrica “Parla con l’Unione” per martedì 9 luglio; nel corso della trasmissione verranno trattati tra gli altri, i seguenti temi:
– legge accessibilità siti internet e testi scolastici;
– presentazione della nuova applicazione commissionata dal CNLP per il download delle opere in formato Daisy presenti nel servizio del libro parlato online del CNLP;
Presentazione del servizio “libri italiani accessibili”; (seguirà circolare).
B – ha deliberato di aggiornare la procedura relativa alla richiesta di autorizzazione da parte delle strutture territoriali per l’alienazione di beni immobili (seguirà circolare);
C – ha stabilito che le riunioni delle Commissioni di lavoro dovranno essere aperte ai dirigenti e soci attraverso collegamento telefonico e che i partecipanti potranno porre chiarimenti ed osservazioni ai componenti delle Commissioni tramite e-mail;
D – ha preso atto della lettera trasmessa ai notai italiani per sensibilizzarli in merito al ruolo ed alle attività dell’Unione;
E – dato atto della bontà dell’idea di realizzare a livello nazionale uno sportello telefonico informativo sulla disabilità visiva per offrire risposte puntuali a tutte le richieste degli interessati, ha deciso di approfondire l’iniziativa e di compiere ogni sforzo per trovare uno sponsor che finanzi il progetto;
F – considerata la normativa in vigore, ha deciso di predisporre un progetto di legge che preveda in sostituzione del massofisioterapista non vedente, quella di operatore del benessere non vedente;
G – ha nominato una commissione per la valutazione del materiale utile alla realizzazione di un filmato sul delicato problema dei falsi ciechi;
H – dopo aver preso in esame una bozza di statuto predisposta dall’ufficio di presidenza per la costituenda federazione tra le associazioni delle persone disabili della vista, ne ha condiviso il contenuto;
I – ha esaminato alcuni problemi di carattere organizzativo del centro nazionale del libro parlato;
K – considerata la preminenza dei temi connessi all’accesso al lavoro da parte dei non vedenti e degli ipovedenti, ha deciso di approfondire il progetto di orientamento al lavoro proposto dal responsabile del settore;
L – ha preso atto dello “stato dell’arte” del protocollo d’intesa con Mediavoice volto alla realizzazione di un decoder accessibile ai non vedenti ed ipovedenti del digitale terrestre;
M – ha definito la rappresentanza dell’Unione alla Conferenza nazionale sulla disabilità che si svolgerà a Bologna il 12 e 13 luglio prossimi;
N – ha deliberato di sostenere la realizzazione di una nuova applicazione pensata per insegnare la matematica ai bambini non vedenti.
3 – I lavori sono proseguiti con la presa d’atto dei riferimenti del Presidente Daniele per quanto riguarda l’attività internazionale.
4 – La riunione si è chiusa con la trattazione dei problemi del patrimonio, con l’esame di alcune richieste di contributo da parte delle strutture territoriali e dei problemi amministrativi e del personale dipendente.
Claudio Romano
“Ipovedenti: tra passato, presente e futuro”, di Angelo Mombelli
La seconda edizione del Seminario si svolgerà presso il Senato della Repubblica
il 10 ottobre 2013.
Come ricorderete il 12 ottobre 2012 , presso la clinica oculistica dell’Università Sapienza di Roma svolgemmo un seminario per trattare alcuni dei problemi inerenti l’ipovisione, al quale parteciparono anche altre associazioni di categoria; il seminario ebbe un riscontro molto positivo da parte dei numerosi partecipanti con piena soddisfazione da parte di tutti noi per il buon esito, ma il problema di fondo resta quello di un anno fa: solo una parte della popolazione italiana (circa il 30%, secondo una recente indagine di DoxaPharma) consoce il significato della parola ipovisione. Il resto degli italiani, invece, fa un’enorme confusione a riguardo.
E’ quindi indispensabile rilanciare, e rivolgersi all’esterno: d’altronde, parlarne solo tra noi serve a poco, perché i problemi li conosciamo!
L’opportunità ci viene data dalla IAPB che, come ogni anno, come molte altre organizzazioni internazionali, il 10 ottobre celebra la Giornata Mondiale della Vista attraverso l’organizzazione di varie iniziative.
Presso un’aula del Senato della Repubblica, la mattina del 10 ottobre si svolgerà quindi un evento collegato alla Giornata Mondiale della Vista, mentre nel pomeriggio terremo la seconda edizione del seminario “Ipovedenti tra passato, presente e futuro”: tratteremo i problemi dell’ipovisione in una sede prestigiosa e riconosciuta, che ci assicurerà l’attenzione dei mass media nazionali.
Contrariamente al passato, nel quale gli argomenti erano stati trattati da addetti ai lavori o da dirigenti associativi, quest’anno chiameremo a relazionare personaggi esterni alla nostra Organizzazione, ma conosciuti a livello mediatico. Sarà quindi un giornalista o un personaggio della tv a parlare di ipovisione, mentre altre relazioni dovranno sì trattare i nostri problemi, ma con un taglio divulgativo e non specialistico, per essere maggiormente incisive.
Questa nuova impostazione risponde alle numerose richieste che ci sono pervenute da molti dirigenti associativi e soci, dettate dalla constatazione che esiste, come abbiamo già evidenziato, un’enorme ignoranza nei nostri confronti; un’ignoranza che alimenta la caccia alle streghe (intendo ai presunti falsi ciechi) di cui ogni giorno sentiamo parlare.
Speriamo che l’evento abbia la risonanza che ci auspichiamo, affinché quella percentuale del 30% aumenti di qualche punto.
Biella: Visite oculistiche di prevenzione ai bambini delle Scuole del Biellese, di Anna Zaninetta
Relazione Conclusiva
LINEE GUIDA PER L’ATTUAZIONE DI UN PROGRAMMA DI SCREENING ORTOTTICO DELL’AMBLIOPIA
(Riferimento scientifico tratto da AIORAO- associazione italiana Ortottisti Assist. In Oftalmologia)
L’ambliopia è una patologia oculare tipica dell’età infantile, che comporta un deficit monolaterale o bilaterale dell’acuità visiva, non correggibile attraverso ausili ottici, quali gli occhiali, e che può diventare irreversibile se non diagnosticata in tempi utili al suo ripristino attraverso misure terapeutiche mirate. La diagnosi deve quindi avvenire entro il 6° anno di vita, periodo in cui il sistema visivo è ancora plastico e suscettibile di modificazioni e miglioramenti se trattato correttamente.
La diagnosi precoce di tale menomazione visiva può avvenire attraverso un programma di screening rientrante nell’ambito della prevenzione secondaria. Lo screening è un intervento sulla salute pubblica atto ad identificare i soggetti affetti da una determinata patologia ancora in fase asintomatica o subclinica; si prefigge quindi lo scopo di identificare precocemente le malattie presenti in una comunità, permettendo di attuare interventi terapeutici tempestivi in modo da ridurre l’incidenza di una condizione morbosa o delle sue conseguenze.
Soddisfando tutti i criteri per l’attuazione di uno screening stabiliti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e dalla UK National Screening Committee e come già attuato in molti Paesi europei ed extraeuropei (tra cui Giappone, Norvegia, Finlandia, Francia e Canada) da alcuni decenni, un programma di prevenzione dell’ambliopia deve comprendere controlli su tutta la popolazione (anche nei casi di mancanza di sintomi, indicazione clinica o familiarità per la patologia) in primis all’età di 3-4 anni e quindi un ulteriore controllo a 6 anni di vita, come consigliato anche da diverse associazioni e società sia italiane che internazionali (tra cui l’American Academy of Ophthalmology, International Agency for thè Prevention of Blindness, Charming Italia e Brighi Futures).
Tali visite consistono nell’esame dell’acuità visiva per lontano e per vicino preferibilmente con un ottotipo lineare, quali ad esempio le E di Albini. Per incrementare la sensibilità, la specificità e quindi l’efficacia del programma di screening, senza aumentarne sostanzialmente i costi di attuazione, è utile eseguire in concomitanza all’esame dell’acuità visiva, altri test specifici quali:
il cover test, importante per la diagnosi di uno strabismo manifesto o latente;
lo studio della motilità oculare e della convergenza fusiónale;
l’esame della stereopsi, mediante ad esempio il test di Lang o il Titmus stereotest.
Questi esami sono considerati essenziali per l’identificazione di tutte le cause ambliopigene che possono presentarsi.
Un ulteriore primo controllo potrebbe essere eseguito all’età di 9 mesi, al fine di valutare subito eventuali asimmetrie, imparità o disallineamenti oculari, tutti sintomi di possibile insorgenza di ambliopia. A questa età si prendono in considerazione l’allineamento oculare, le reazioni monoculari (attraverso il test dell’occlusione e lo studio del nistagmo optocinetico), la motilità oculare e il test di Bruckner (test del riflesso rosso).
Importante all’interno di una valutazione di prevenzione a qualsiasi età è l’analisi anamnestica riguardo la presenza tra consanguinei di forme di strabismo, ambliopia o vizi di refrazione rilevanti, oltre che notizie sulla nascita e sullo sviluppo del bambino, l’eventuale prematurità, traumi ostetrici o infezioni perinatali, crisi convulsive e febbri elevatissime, tutti fattori predisponenti a disturbi visivi e oculomotori anche gravi.
Tali visite devono essere a titolo gratuito per tutti i partecipanti.
È da considerarsi positivo al test un bambino che:
all’età di 3-4 anni presenta un’acuità visiva inferiore a 8/10 in almeno uno dei due occhi o presenta risposte anomale ad almeno uno dei test;
all’età di 6 anni presenta un’acuità visiva inferiore a 10/10 in almeno uno dei due occhi o presenta risposte anomale ad almeno uno dei test.
L’esito anomalo ad uno degli altri esami (quali il cover test o l’esame della motilità) deve in ogni caso far considerare il bambino positivo al test di screening.
In caso di dubbi o incertezze sull’esito della valutazione, è consigliabile, anche da un punto di vista economico, ripetere l’esame di screening dopo un periodo di tempo variabile tra i 3 e i 6 mesi (a seconda della gravità del caso sospetto).
Tutti i soggetti riconosciuti quindi positivi devono essere inviati per accertamenti ad un centro oculistico – ortottico; è altamente sconsigliabile l’esecuzione di una valutazione diversa da quelle appena citate.
Gli accertamenti specialistici devono comprendere una valutazione ortottica approfondita, la valutazione della refrazione oggettiva in midriasi farmacologica con l’ausilio della schiascopia a striscia e dell’autorefrattometro, ed una valutazione oculistica composta da esame del segmento oculare anteriore e fundus oculi in midriasi al fine di escludere lesioni organiche. Nei casi in cui venga quindi riscontrata una reale anomalia, bisogna provvedere alla prescrizione dell’eventuale correzione ottica e/o alla presa in carico del paziente al fine di ottimizzarne il follow up per il corretto trattamento dell’ambliopia o di altre alterazioni oculari o oculomotorie.
Importante riconoscimento dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, di Giuseppe Castronovo
Caro Tommaso e cari Amici,
ho il grandissimo piacere di comunicarvi che, di recente, l’Ufficio di Ginevra dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ha riconosciuto, quale suo Centro di Collaborazione mondiale, il nostro Polo Nazionale di Servizi e Ricerca per la Prevenzione della Cecità e la Riabilitazione Visiva degli Ipovedenti: tra i centri di collaborazione dell’OMS, il nostro è l’unico in Italia e in Europa per la prevenzione della cecità e unico nel Mondo specificatamente per la riabilitazione visiva. Non debbo spendere molte parole per sottolineare l’enorme importanza di un tale successo, frutto della professionalità di tutti i nostri Operatori (Oculisti, Ortottisti, Psicologi, Istruttori di orientamento e mobilità, personale amministrativo), della innovatività del percorso riabilitativo e della ormai consolidata presenza della nostra Agenzia sul territorio e nei contesti internazionali.
A tale riconoscimento ha contribuito anche il parere favorevole del Governo italiano e ciò attesta la credibilità istituzionale conquistata dall’Agenzia, voluta e costituita nel febbraio del 1977 dalla nostra Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti.
Come è noto, il nostro Polo Nazionale ha sede in Roma presso il Policlinico “A. Gemelli” e sin dall’inizio della sua attività (ottobre 2007) è stato un punto di riferimento per il Ministero della Salute e per le decine di Centri per la riabilitazione visiva degli ipovedenti; il suo modello interdisciplinare e l’approccio riabilitativo olistico, ispirati ai più avanzati standard riabilitativi scandinavi e nordamericani, sono oggi considerati a livello internazionale e non poche attestazioni di apprezzamento giungono in occasione di meeting tra Operatori del settore.
Essere riconosciuti quale Centro di Collaborazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, comporta maggiori impegni organizzativi ed operativi per l’attuazione di un preciso piano d’azione 2013-2016, finalizzato a:
– sviluppare e sperimentare un protocollo di indagine e procedure d’esame pertinenti, per determinare la prevalenza e le cause di cecità e ipovisione nei paesi a reddito alto e medio, con lo scopo di individuare le procedure più adatte al rilevamento delle malattie croniche dell’occhio;
– guidare lo sviluppo dei contenuti e dei programmi per la riabilitazione del disabile visivo;
– Definizione del profilo del riabilitatore visivo.
Un piano d’azione, quindi, che mobiliterà le maggiori professionalità dei diversi settori e le migliori energie operative, affinché nel 2017 venga rinnovato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità il riconoscimento appena conseguito dal Polo Nazionale per la prevenzione della cecità e la riabilitazione visiva degli ipovedenti – I.A.P.B. Italia ONLUS.
A tutti, sentiti ringraziamenti per la fattiva collaborazione.
Il Presidente
(Avv. Giuseppe Castronovo)
Il nostro Polo Nazionale di Servizi e Ricerca per la Prevenzione della Cecità e la Riabilitazione Visiva degli Ipovedenti: un prestigioso riconoscimento, di Angelo Mombelli
Recentemente l’Ufficio di Ginevra dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ha riconosciuto il Polo Nazionale di Servizi e Ricerca per la Prevenzione della Cecità e la Riabilitazione Visiva degli Ipovedenti che fa capo alla nostra Sezione Italiana dell’Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità, quale suo Centro di Collaborazione mondiale. Il riconoscimento, dovuto anche all’approvazione del nostro Ministero della Salute, ci inorgoglisce, perché è il frutto di un lungo e specifico lavoro svolto dai nostri dipendenti, collaboratori e dirigenti della IAPB.
Il fatto ha subito riportato la mia mente al passato impegno profuso dalla nostra Unione nel settore della riabilitazione visiva: nel 1977, con una geniale e sicuramente pionieristica intuizione, l’Unione fondò la Sezione italiana dell’Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità, che avviò subito, anche se con scarse risorse, la propria attività. Ricordo che, alla fine degli anni ’80, allorché s’iniziò a trattare il problema della riabilitazione visiva, gli amici oculisti che avevamo interpellato sull’argomento sgranavano gli occhi: il problema era a loro sconosciuto, e non ne afferravano l’importanza. Per l’organizzazione del primo corso per riabilitatori visivi fummo costretti a rivolgerci ad un team di istruttori svedesi, che all’epoca erano i capiscuola nella materia.
All’epoca, eravamo in pochi a trattare l’argomento dell’ipovisione, anche perché mancava un riconoscimento a livello istituzionale: fu quindi un’altra geniale intuizione della nostra attuale presidenza nazionale a far emergere il problema, proponendo, nel 1997, la legge 284: quest’ultima, oltre a concedere un contributo di funzionamento alla nostra IAPB, stanziò fondi per la costituzione e il potenziamento dei centri di riabilitazione visiva.
La conseguenza fu un’esplosione di iniziative in proposito, che, sebbene un po’ scoordinate tra loro, furono il segnale di un cambiamento culturale: gli oculisti iniziavano a considerare la riabilitazione visiva come una nuova frontiera dell’oftalmologia. Fu una bella soddisfazione, pensando ai sorrisi ironici degli stessi oculisti di qualche anno prima! Nel 2007, con la costituzione del Polo Nazionale di Servizi e Ricerca per la Prevenzione della Cecità e la Riabilitazione Visiva degli Ipovedenti, sono state poi poste le basi per avviare un processo di coordinamento degli innumerevoli centri sparsi sul territorio.
L’intenso lavoro che da allora è stato svolto da tutti gli specialisti appartenenti al Polo ha portato al prestigioso riconoscimento di cui oggi ci troviamo a parlare. La mia constatazione personale è che da discenti quali eravamo nel 1990 siamo ora diventati dei veri esperti del settore, tanto da rappresentare un esempio e un modello non solo per l’Europa, ma per il mondo intero.
Complimenti quindi a tutti e tutte coloro che con impegno operano presso e per il Polo Nazionale: un sincero in bocca al lupo, perché questo primato si conservi nel tempo.