Storie di straordinaria normalità, messaggio della prof.ssa Marilisa D’Amico

Autore: messaggio della prof.ssa Marilisa D’Amico

6 maggio 2014 – Università degli Studi di Milano

Ill.mo Presidente Stilla,
Gent.ma Dott.ssa Bartolucci,
Gent.ma Dott.ssa Monteneri,
Cari studenti,
Vi prego di scusarmi per la mia assenza di oggi. Un impegno istituzionale collegato all’attuale processo di riforme costituzionali – impegno sopravvenuto e non previsto, ma non rinunciabile, proprio in ragione della responsabilità che gli esperti di diritto costituzionale hanno in questo momento – mi impedisce di essere con voi per partecipare all’evento che, con il Prof. Arconzo, Delegato del Rettore per le disabilità del nostro Ateneo, abbiamo fortemente voluto organizzare nell’ambito del mio corso di diritto costituzionale.
Sono comunque certa che la Prof.ssa Francesca Biondi – docente nel nostro Ateneo di diritto parlamentare – alla quale ho chiesto di fare le mie veci in questo incontro, potrà portare un significativo contributo alla giornata odierna.
Noi viviamo in un periodo in cui si parla costantemente di riforme costituzionali, ritenute in questo momento, e da più parti, una sorta di ultima spiaggia per provare a modificare le molte cose che nel nostro Paese non vanno.
Fa però riflettere – ed è questo il messaggio che voglio consegnarvi con questo mio breve intervento di saluto – che mentre si ragiona intensamente di riforma costituzionale, alcuni fondamentali principi costituzionali, ad oltre sessant’anni dall’entrata in vigore della nostra Costituzione, devono in realtà ancora ricevere completa attuazione.
In questa prospettiva, mi sembra di poter affermare che anche il principio di non discriminazione – che dovrebbe assicurare la piena garanzia dei diritti delle persone con disabilità – sia ancora lontano dal trovare piena attuazione nel nostro Paese.
Certamente, non si può disconoscere che l’impianto normativo (penso alla legge n. 104 del 1992, alla legge 68 del 1999) assicuri alcuni diritti fondamentali (si pensi all’istruzione, anche in ambito universitario; all’accesso al mondo del lavoro; alle cure; al diritto di voto ) alle persone con disabilità. Ma è sotto l’occhio di tutti, in realtà, che questo pur pregevole catalogo di diritti sia costantemente messo in pericolo dalla crisi economica, dalla scarsità di risorse pubbliche, dai tagli delle disponibilità finanziarie di regioni ed enti locali. Così come è sotto l’occhio di tutti che, nonostante i diritti delle persone con disabilità siano solennemente proclamati, non si è ancora in presenza di una cultura condivisa dell’inclusione.
Occorre invece continuare ad investire sui diritti delle persone con disabilità, avendo magari il coraggio di destinare ancora più risorse di quanto si è sin qui fatto su progetti innovativi (penso all’importante tema del diritto alla vita indipendente, ad esempio, di cui i video che oggi vedremo – raccontando storie di straordinaria normalità – sono una significativa testimonianza). È importante farlo proprio in tempo di crisi perché è ben noto che questi sono i momenti in cui le persone svantaggiate subiscono con maggiore rapidità le conseguenze nefaste della crisi stessa.
Ma investire sui diritti delle persone con disabilità non significa soltanto mettere a disposizione le pure indispensabili risorse economiche. Significa adoperarsi e spendere energie per creare quella cultura dell’inclusione di cui facevo cenno prima. Ecco il primo significato dell’evento di oggi. Provare a raccontare ai nostri studenti – che magari non hanno mai avuto esperienza diretta con il mondo della disabilità – cosa significa davvero vivere con una disabilità, al fine di eliminare pregiudizi e falsi stereotipi.
L’odierna presenza di Luisa Bartolucci ed Erica Monteneri, donne da sempre paladine nella difesa delle donne con disabilità, mi porta poi a toccare il tema delle doppie discriminazioni (dette anche discriminazioni multiple, in cui l’effetto discriminatorio collegato al genere si somma a quello collegato alla disabilità e costituisce una specifica forma di discriminazione). Si tratta, anche in questo caso, di un tema che in Italia non è stato ancora affrontato con attenzione né dalla scienza giuridica, né dal legislatore.
Ma su di esso occorre invece necessariamente confrontarsi e ragionare, se è vero che la Convenzione ONU del 2006 (stiamo parlando di un Trattato internazionale, lo dico ai miei studenti, che in Italia è entrato in vigore nel 2009 e che costituisce, per il suo approccio volto a considerare la disabilità come un problema della società e non della sola persona con disabilità, il documento per eccellenza nello studio dei diritti delle persone con disabilità) afferma significativamente che “Gli Stati Parti riconoscono che le donne e le bambine con disabilità sono soggette a discriminazioni multiple e, a questo riguardo, prenderanno misure per assicurare il pieno ed uguale godimento di tutti i diritti umani e delle libertà fondamentali da parte di donne e bambine con disabilità” e che di conseguenza “Gli Stati Parti prendono ogni misura idonea ad assicurare il pieno sviluppo, progresso ed emancipazione delle donne, allo scopo di garantire loro l’esercizio e il godimento dei diritti umani e delle libertà fondamentali enunciate nella presente Convenzione”.
Per poter riuscire a portare avanti la riflessione su questi temi è però indispensabile la collaborazione, che l’evento di oggi vuole testimoniare, tra il mondo della ricerca e quello delle Associazioni che tutelano i diritti delle persone con disabilità. Da qualche tempo, ormai, la collaborazione tra l’Università degli studi di Milano e l’Unione italiana dei ciechi e degli Ipovedenti è una solida realtà. Ne sono particolarmente felice, anche perché sono convinta che questa collaborazione possa portare ad un arricchimento per entrambe le nostre realtà.

Marilisa D’Amico

 

A Trento varie iniziative per i soci, di Luciana Brida

Autore: Luciana Brida

Già dall’autunno del 2013 la sezione ha riattivato il proprio circolo ricreativo, grazie alla disponibilità della Cooperativa IRIFOR del TRENTINO, che ha messo a disposizione alcuni spazi della propria sede.
Gli incontri, all’inizio quindicinali, si sono tenuti a cadenza settimanale a partire dall’anno in corso ed hanno spaziato dalle attività ludiche, agli incontri su vari temi da parte di persone esterne all’Associazione, per arrivare poi alle feste di compleanno e ad alcune uscite per visite alla città.
Nei mesi di maggio e giugno, poi, alcuni associati hanno frequentato due interessanti corsi; il primo, quello di fotografia, ha visto all’opera tre persone, mentre quello di base sul training autogeno ha interessato otto partecipanti.
Infine ricordiamo l’interessante visita a Castel Thun, in valle di Non, alla quale sabato 17 maggio ha partecipato un bel gruppo di soci ed amici e che si è conclusa con il pranzo presso un locale della zona.
Tutti questi momenti, che abbiamo citato in maniera necessariamente sintetica, costituiscono un’indispensabile opportunità di incontro e socializzazione/conoscenza fra associati e sono generalmente vissuti con soddisfazione ed interesse da chi vi è coinvolto, tanto che si sta già pensando di riproporli in un prossimo futuro.
LUCIANA BRIDA

Le iniziative UICI in sostegno dei cittadini, di Emanuele Ceccarelli

Autore: Emanuele Ceccarelli

Tante sono le iniziative in tutta Italia, da parte delle nostre Sezioni, a sostegno dei cittadini portatori di handicap, che si trovano in estremo stato di bisogno a causa delle procedure rigide e farraginose dell’INPS, con tutti i pesanti disagi che ne conseguono, rallentando e, in alcuni casi, negando il diritto alle prestazioni assistenziali.
In tale contesto sono scaturite le scelte operative dell’Unione che vuole semplificare l’iter procedurale: per esempio, in materia di contenzioso amministrativo, ricorrendo al Comitato provinciale dell’INPS, tramite la sede che ha assunto il provvedimento impugnato.
Per la presentazione del ricorso amministrativo i cittadini possono rivolgersi all’Unione che li assisterà gratuitamente, con l’intervento ad adiuvandum dell’Ente di Patronato di fiducia.
Un percorso sconosciuto ai più ma veramente interessante, al fine di evitare lungaggini, inutili contenziosi legali e di trovare un’uniformità nei criteri di applicazione dell’INPS.
Un’esperienza che insegna…
Per quanto riguarda le condizioni e i limiti di legittimità delle provvidenze economiche previste a minori extracomunitari disabili visivi, contro il diniego opposto dalla locale INPS, si sono mosse, ciascuna a tutela del proprio associato, le nostre Sezioni UICI di BRESCIA e di BERGAMO, insieme alla responsabile del Patronato ANMIL di BERGAMO, le quali hanno rappresentato agli interlocutori dell’Istituto l’orientamento prevalente della Corte di Cassazione (sentenze N. 14733 del 5 luglio 2011 e N. 4110 del 14 marzo 2012) nel senso dell’attribuzione delle prestazioni assistenziali a chi sia regolarmente soggiornante in Italia. L’INPS, recependo positivamente le osservazioni e agendo in regime di autotutela, ha riconosciuto ad entrambi i minori extracomunitari ciechi civili il diritto alle provvidenze, con recupero dei ratei maturati e non riscossi.
Una testimonianza su tutte, per far comprendere quanto sia importante rispondere con prontezza e competenza al disservizio delle Istituzioni.
L’INPS non riesce a dare le linee guida a cui attenersi e la situazione si ripercuote sui disabili.
Come già è stato ricordato nella circolare UICI N. 75 del 2014, scegliamo come Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti di non limitare la nostra azione associativa, ma di estenderla per consentire una più facile ed efficace erogazione dei servizi previdenziali al maggior numero di utenti disabili.
I successi delle due Sezioni UICI di BRESCIA e di BERGAMO (e dell’ANMIL di BERGAMO che ci ha assistito e supportato operativamente) ci inorgogliscono e ci inducono a proseguire sulla strada intrapresa.

 

Finalmente la Commissione lavoro sostiene le richieste degli operatori telefonici non vedenti ed ipovedenti italiani, di Vitantonio Zito

Autore: Vitantonio Zito

Nel mese di marzo scorso l’onorevole Chiara Gribaudo, presentatrice e relatrice della proposta di legge 1779 concernente Disposizioni in materia di collocamento al lavoro dei centralinisti telefonici e degli operatori della comunicazione minorati della vista, fa proprie le esigenze degli operatori telefonici non vedenti ed ipovedenti.
Chiara Gribaudo sostiene che la proposta di legge 1779, della quale si avvia l’esame, persegue lo scopo di adeguare la legge n.?113 del 1985, che da quasi trenta anni disciplina il collocamento dei centralinisti telefonici non vedenti, alle nuove esigenze del mercato del lavoro e al progresso tecnologico avvenuto nel settore della comunicazione. Pone in evidenza, infatti, che le nuove modalità di organizzazione del lavoro in tale settore hanno modificato radicalmente le postazioni dei centralini telefonici, con la progressiva scomparsa del tradizionale posto operatore a vantaggio di dispositivi passanti o, comunque, di collegamento automatico nonché con la diffusione dei call center. A ciò mira la proposta n.?1779, che intende integrarsi maggiormente nell’impianto originario ed attualizzare le stesse proposte di modifica precedenti, anche alla luce delle ulteriori evoluzioni intervenute successivamente rispetto alla loro formulazione. Rileva anche che la proposta di legge n.?1779, incentra le modifiche alla legge n.?113 del 1985 sugli articoli 3 e 9: si prevede infatti una rimodulazione degli obblighi di assunzione, per tenere conto delle innovazioni tecnologiche intervenute, nonché di una maggiorazione di un terzo dei contributi annui utili a determinare la misura del trattamento pensionistico. Nello specifico l’articolo 2 di tale proposta di legge non introduce nuovi obblighi a carico delle pubbliche amministrazioni, ma si limita a definire in maniera diversa i criteri di individuazione dei soggetti che sono già tenuti al collocamento obbligatorio alla luce delle innovazioni tecnologiche nel frattempo intercorse e delle disposizioni attuative della suddetta legge n.?113 del 1985, rappresentate sostanzialmente dal decreto del Ministro del lavoro e della previdenza sociale 10 gennaio 2000 e dal decreto ministeriale 11 luglio 2011, che ha esteso la portata di tale obbligo occupazionale ad ulteriori ambiti professionali che rappresentano una evoluzione del centralinista telefonico. Inoltre, l’onorevole Gribaudo evidenzia che la proposta di legge 1779 prevede una riformulazione dell’articolo 9 della legge n.?113 del 1985 attraverso cui, in armonia con le riforme in materia previdenziale, viene attualizzato il beneficio di quattro mesi di contribuzione figurativa per ogni anno di servizio effettivamente svolto per quanto concerne gli effetti in tema di calcolo del trattamento pensionistico, sia con il sistema contributivo che con il sistema misto.
Osservato che la legge n.?113 del 1985 ha costituito una conquista storica per tanti soggetti non vedenti in termini di integrazione sociale e lavorativa, auspica, in conclusione, che sulla materia in esame si sviluppi un dibattito in Commissione che si ponga l’obiettivo di pervenire in tempi brevi all’approvazione di un testo condiviso.
A tal fine la commissione lavoro della Camera ha provveduto alla istituzione di un comitato ristretto presieduto dal presidente della commissione stessa Cesare Damiano, così composto:
* Cesare Damiano
* Cinzia Maria Fontana
* Monica Gregori
* Chiara Gribaudo
* Giovanna Martelli
* Giorgio Piccolo
* Giuseppe Zappulla
* Walter Rizzetto
* Tiziana Ciprini
* Giovanni Carlo Francesco Mottola
* Antonio Placido
* Sergio Pizzolante
* Irene Tinagli
* Lorenzo Dellai
* Massimiliano Fedriga
* Giorgia Meloni

Centro di Documentazione Giuridica: Linee guida sulla riforma del Terzo Settore, a cura di Paolo Colombo

Autore: a cura di Paolo Colombo

E’ stata finalmente avviata la “rivoluzione” del Terzo settore”. Il Governo Renzi ha enunciato rendendole pubbliche le linee guida della riforma che non sarà “blindata” ma aperta alla consultazione online, che è già partita il 13 maggio e si concluderà il 13 giugno 2014, con la predisposizione di un disegno di legge delega da portare in Consiglio dei ministri il 27 giugno prossimo.
In un documento di sette pagine, pubblicato sul sito del Governo, di cui si riporta il testo integrale, è stata delineata l’idea di Terzo settore, che in realtà, “è il primo”.
Secondo il premier Renzi il profit e non profit possono oggi “declinarsi in modo nuovo e complementare per rafforzare i diritti di cittadinanza attraverso la costruzione di reti solidali nelle quali lo Stato, le Regioni e i Comuni e le diverse associazioni e organizzazioni del terzo settore collaborino in modo sistematico per elevare i livelli di protezione sociale, combattere le vecchie e nuove forme di esclusione e consentire a tutti i cittadini di sviluppare le proprie potenzialità”.
La riforma si prefigge il raggiungimento di tre obiettivi principali:
1. La costituzione di un nuovo welfare di marcato spessore partecipativo, capace di valorizzare lo straordinario potenziale di crescita e occupazione dell’economia sociale e delle attività svolte dal Terzo settore e di “premiare in modo sistematico con adeguati incentivi e strumenti di sostegno tutti i comportamenti donativi” dei cittadini e delle imprese.
2. Potenziare il 5 per mille – importante forma di sostegno al non profit – eliminando tra l’altro il tetto massimo di spesa, semplificando le procedure e obbligando i beneficiari a pubblicare online i propri bilanci.
3. Riformare il Codice Civile, nella parte che riguarda gli enti del non profit; aggiornare la legge 266 del 1991 sul volontariato; rivedere la legge 383 del 2000 sulle associazioni di promozione sociale; istituire una Authority del Terzo Settore.
Con l’attuazione di tali punti riformatori si farà decollare l’impresa sociale, promuovendone tra l’altro il relativo fondo, ampliando le categorie di lavoratori svantaggiati, riconoscendo le coop sociali come imprese sociali di diritto. Ancora, dare stabilità e ampliare le forme di sostegno economico, pubblico e privato, degli enti del terzo settore.
Si ridisegnerà, dunque, in modo più chiaro l’identità, non solo giuridica, del terzo settore, specificando meglio i confini tra volontariato e cooperazione sociale, tra associazionismo di promozione sociale e impresa sociale, dando inoltre stabilità e ampliamento alle le forme di sostegno economico, pubblico e privato, degli enti del terzo settore, assicurando la trasparenza, eliminando contraddizioni e ambiguità e fugando i rischi di elusione.

Particolare interesse è la riforma del Servizio civile contenuta nel testo, che con il ddl del 27 giugno, sarà universale, durerà 8 mesi e sarà aperto anche agli stranieri.
Il Governo Renzi propone una modifica all’attuale istituto del Servizio civile. Sarà universale per i giovani tra i 18 e i 29 anni, e accessibile anche agli stranieri.
La differenza rispetto al servizio civile attuale, è che i giovani potranno prestare la propria opera presso tutte le associazioni di volontariato e del Terzo settore in generale non solo presso quelle accreditate.
Nella proposta di riforma del governo il nuovo Servizio civile universale dovrà essere “garantito ai giovani che lo richiedono” e intendano “confrontarsi con l’impegno civile, per la formazione di una coscienza pubblica e civica”. Nel progetto di riforma si prevede l’impiego massimo di 100.000 giovani all’anno per il primo triennio dall’istituzione del Servizio.
I tempi di servizio si ridurranno dagli attuali 12 mesi ad otto eventualmente prorogabili per altri quattro, ciò per consentire ai giovani una esperienza significativa ma che non li tenga bloccati per troppo tempo.
Chi presterà il servizio civile non riceverà più la retribuzione, ma dei benefit analoghi ai crediti formativi universitari; ai tirocini universitari e professionali. Tali benefit riconosceranno al volontario le competenze acquisite durante l’espletamento del servizio.
Si prevede inoltre la stipula di accordi tra le Regioni e le Province autonome con le Associazioni di categorie degli imprenditori, con le associazioni delle cooperative e del terzo settore per facilitare il futuro ingresso sul mercato del lavoro dei volontari e per realizzare tirocini o corsi di formazione
Interessante è anche la possibilità di prestare il servizio in uno dei Paesi dell’Unione Europea avente il Servizio Civile volontario in regime di reciprocità.
Questa proposta di riforma è molto simile a quella presentata dall’U.I.C.I. Onlus nei mesi scorsi ed è senz’altro da valutare positivamente.
Invece ad avviso di chi scrive occorre prestare molta attenzione ai punti 8 e 26 delle linee guida di riforma. Essi sembrano aprire la strada a che le indennità di accompagnamento vengano sostituite da forniture di voucher. Tale possibilità è da valutare negativamente in quanto limiterebbe la libertà di scelta e l’efficacia dell’assistenza e di fatto creerebbe un concreto ostacolo all’inclusione sociale delle persone disabili.
Caserta, lì 29 maggio 2014.
Avv. Paolo Colombo

 

Linee guida per una Riforma del Terzo Settore
Esiste un’Italia generosa e laboriosa che tutti i giorni opera silenziosamente per migliorare la qualità della vita delle persone.
E’ l’Italia del volontariato, della cooperazione sociale, dell’associazionismo no?profit, delle fondazioni e delle imprese sociali.
Lo chiamano terzo settore, ma in realtà è il primo.
Un settore che si colloca tra lo Stato e il mercato, tra la finanza e l’etica, tra l’impresa e la cooperazione, tra l’economia e l’ecologia, che dà forma e sostanza ai principi costituzionali della solidarietà e della sussidiarietà. E che alimenta quei beni relazionali che, soprattutto nei momenti di crisi, sostengono la coesione sociale e contrastano le tendenze verso la frammentazione e disgregazione del senso di appartenenza alla comunità nazionale.
E’ a questo variegato universo, capace di tessere e riannodare i fili lacerati del tessuto sociale, alimentando il capitale più prezioso di cui dispone il Paese, ossia il capitale umano e civico, che il Governo intende rivolgersi formulando, dopo un dibattito che si trascina ormai da troppi anni, le linee guida per una revisione organica della legislazione riguardante il terzo settore.
Anche in questo caso, vogliamo fare sul serio.
Per realizzare il cambiamento economico, sociale, culturale e istituzionale di cui il Paese ha bisogno è necessario che tutte le diverse componenti della società italiana convergano in un grande sforzo comune. Il mondo del terzo settore può fornire un contributo determinante a questa impresa, per la sua capacità di essere motore di partecipazione e di autorganizzazione dei cittadini, coinvolgere le persone, costruire legami sociali, mettere in rete risorse e competenze, sperimentare soluzioni innovative.
Noi crediamo che profit e non profit possano oggi declinarsi in modo nuovo e complementare per rafforzare i diritti di cittadinanza attraverso la costruzione di reti solidali nelle quali lo Stato, le Regioni e i Comuni e le diverse associazioni e organizzazioni del terzo settore collaborino in modo sistematico per elevare i livelli di protezione sociale, combattere le vecchie e nuove forme di esclusione e consentire a tutti i cittadini di sviluppare le proprie potenzialità.
Tra gli obiettivi principali vi è quello di costruire un nuovo Welfare partecipativo, fondato su una governance sociale allargata alla partecipazione dei singoli, dei corpi intermedi e del terzo settore al processo decisionale e attuativo delle politiche sociali, al fine di ammodernare le modalità di organizzazione ed erogazione dei servizi del welfare, rimuovere le sperequazioni e ricomporre il rapporto tra Stato e cittadini, tra pubblico e privato, secondo principi di equità, efficienza e solidarietà sociale.

Un secondo obiettivo è valorizzare lo straordinario potenziale di crescita e occupazione insito nell’economia sociale e nelle attività svolte dal terso settore, che, a ben vedere, è l’unico comparto che negli anni della crisi ha continuato a crescere, pur mantenendosi ancora largamente al di sotto, dal punto di vista dimensionale, rispetto alle altre esperienze internazionali. Esiste dunque un tesoro inestimabile, ancora non del tutto esplorato, di risorse umane, finanziarie e relazionali presenti nei tessuti comunitari delle realtà territoriali che un serio riordino del quadro regolatorio e di sostegno può liberare in tempi brevi a beneficio di tutta la collettività, per rispondere agli attuali bisogni del secondo welfare e generare nuove opportunità di lavoro e di crescita professionale.
Il terzo obiettivo della riforma è di premiare in modo sistematico con adeguati incentivi e strumenti di sostegno tutti i comportamenti donativi o comunque prosociali dei cittadini e delle imprese, finalizzati a generare coesione e responsabilità sociale.

Per realizzare questi obiettivi, le nostre linee guida sono le seguenti:
? Ricostruire le fondamenta giuridiche, definire i confini e separare il grano dal loglio. Per superare le vecchie dicotomie tra pubblico/ privato e Stato/mercato e passare da un ordine civile bipolare a un assetto “tripolare”, dobbiamo definire in modo compiuto e riconoscere i soggetti privati sotto il profilo della veste giuridica, ma pubblici per le finalità di utilità e promozione sociale che perseguono. Abbiamo inoltre bisogno di delimitare in modo più chiaro l’identità, non solo giuridica, del terzo settore, specificando meglio i confini tra volontariato e cooperazione sociale, tra associazionismo di promozione sociale e impresa sociale, meglio inquadrando la miriade di soggetti assai diversi fra loro che nel loro insieme rappresentano il prodotto della libera iniziativa dei cittadini associati per perseguire il bene comune. Occorre però anche sgomberare il campo da una visione idilliaca del mondo del privato sociale, non ignorando che anche in questo ambito agiscono soggetti non sempre trasparenti che talvolta usufruiscono di benefici o attuano forme di concorrenza utilizzando spregiudicatamente la forma associativa per aggirare obblighi di legge.
? Valorizzare il principio di sussidiarietà verticale e orizzontale.
L’azione diretta dei pubblici poteri e la proliferazione di enti e organismi pubblici operanti nel sociale si è rivelata spesso costosa e inefficiente. Nel sistema di governo multilivello che caratterizza il nostro Paese l’autonoma iniziativa dei cittadini per realizzare concretamente la tutela dei diritti civili e sociali garantita dalla Costituzione deve essere quanto più possibile valorizzata. In un quadro di vincoli di bilancio, dinanzi alle crescenti domande di protezione sociale abbiamo bisogno di adottare nuovi modelli di assistenza in cui l’azione pubblica possa essere affiancata in modo più incisivo dai soggetti operanti nel privato solidale. Pubblica amministrazione e terzo settore devono essere le due gambe su cui fondare una nuova welfare society.
? Far decollare davvero l’impresa sociale, per arricchire il panorama delle istituzioni economiche e sociali del nostro Paese dimostrando che capitalismo e solidarietà possono abbracciarsi in modo nuovo attraverso l’affermazione di uno spazio imprenditoriale non residuale per le organizzazioni private che, senza scopo di lucro, producono e scambiano in via continuativa beni e servizi per realizzare obiettivi di interesse generale.

Assicurare una leva di giovani per la “difesa della Patria” accanto al servizio
militare: un Servizio Civile Nazionale universale, come opportunità di servizio alla comunità e primo approccio all’inserimento professionale, aperto ai giovani dai 18 ai 29 anni che desiderino confrontarsi con l’impegno civile, per la formazione di una coscienza pubblica e civica.
? Dare stabilità e ampliare le forme di sostegno economico, pubblico e privato, degli enti del terzo settore, assicurando la trasparenza, eliminando contraddizioni e ambiguità e fugando i rischi di elusione.
Ciascuna di queste linee guida richiede interventi concreti.
Ne indichiamo alcuni, su cui il Governo intende ascoltare la voce dei protagonisti, prima di intervenire con l’adozione di un disegno di legge delega da attuare in tempi brevi per un complessivo riordino del terzo settore.
I punti su cui vogliamo lavorare.
? Ricostruire le fondamenta giuridiche, definire i confini e separare il grano dal
loglio
1) riformare il Libro I Titolo II del Codice Civile, anche alla luce dell’articolo 118 della Costituzione, introducendo o rivisitando le norme in materia di:
? costituzione degli enti e valorizzazione della loro autonomia statutaria con specifico riguardo a quelli privi di personalità giuridica;
? requisiti sostanziali degli enti non profit ed eventuali limitazioni di attività;
? struttura di governance, affermando pienamente il principio democratico e partecipativo negli organi sociali;
? responsabilità degli organi di governo e obblighi di trasparenza e di comunicazione economica e sociale rivolti all’esterno;
? semplificazione e snellimento delle procedure per il riconoscimento della personalità giuridica, anche attraverso la digitalizzazione telematica delle pratiche;
? diversificazione dei modelli organizzativi in ragione della dimensione economica dell’attività svolta, dell’utilizzazione prevalente o comunque rilevante di risorse pubbliche e del coinvolgimento della fede pubblica;
? criteri per la gestione economica degli enti non profit;
? forme di controllo e accertamento dell’autenticità sostanziale dell’attività realizzata;
regime di contabilità separata tra attività istituzionale e imprenditoriale;
? codificazione dell’impresa sociale.
2) aggiornamento della legge 266/91 sul Volontariato, sulla base dei seguenti criteri:
? formazione alla cittadinanza del volontariato nella scuola;
? riconoscimento delle reti di volontariato di secondo livello;
? revisione del sistema degli albi regionali e istituzione del registro nazionale;
? ridefinizione dei compiti e delle modalità di funzionamento
dell’Osservatorio nazionale;
? riduzione degli adempimenti burocratici e introduzione di modalità adeguate e unitarie di rendicontazione economica e sociale;
? introduzione di criteri più trasparenti nel sistema di affidamento in convenzione dei servizi al volontariato;
? promozione e riorganizzazione del sistema dei centri di servizio quali strumenti di sostegno e supporto alle associazioni di volontariato;
3) revisione della legge 383/2000 sulle Associazioni di promozione sociale al fine
di:
? razionalizzare le modalità di iscrizione ai registri;
? ridefinire l’Osservatorio Nazionale dell’Associazionismo;
? una migliore definizione delle modalità di selezione delle iniziative e dei progetti di formazione e sviluppo;
? armonizzare il regime delle agevolazioni fiscali rispetto a quello di altre categorie di enti non profit;
4) istituzione di una Authority del terzo settore;
5) coordinamento tra la disciplina civilistica, le singole leggi speciali e la disciplina fiscale, con la redazione di un Testo unico del terzo settore;
? Valorizzare il principio di sussidiarietà verticale e orizzontale
6) aggiornamento della legge 328/2000 con riferimento alla programmazione e gestione dei servizi sociali ai fini della definizione di nuovi criteri e moduli operativi per assicurare la collaborazione degli enti no profit alla programmazione e non solo dell’esecuzione delle politiche pubbliche a livello territoriale;
7) revisione dei requisiti per l’autorizzazione/accreditamento delle strutture e dei servizi sociali e delle procedure di affidamento per l’erogazione dei servizi sociali da parte degli enti locali ad organizzazioni del terzo settore;
8) introduzione di incentivi per la libera scelta dell’utente a favore delle imprese sociali mediante deduzioni o detrazioni fiscali oppure mediante voucher;
? Far decollare l’impresa sociale
9) superamento della qualifica opzionale di impresa sociale, rendendo non facoltativa, ma obbligatoria l’assunzione dello status di impresa sociale per tutte le
organizzazioni che ne abbiano le caratteristiche;
10) ampliamento delle “materie di particolare rilievo sociale” che definiscono l’attività di impresa sociale;
11) ampliamento delle categorie di lavoratori svantaggiati;
12) previsione di forme limitate di remunerazione del capitale sociale;
13) riconoscimento delle cooperative sociali come imprese sociali di diritto senza necessità di modifiche statutarie e semplificazione delle modalità di formazione e presentazione del bilancio sociale, pur mantenendone l’obbligatorietà;
14) armonizzazione delle agevolazioni e dei benefici di legge riconosciuti alle diverse forme del non profit;
15) promozione del Fondo per le imprese sociali e sostegno alla rete di finanza etica;
? Assicurare una leva di giovani per la “difesa della Patria” accanto al servizio militare: il Servizio Civile Nazionale universale, da disciplinare sulla base dei seguenti criteri:
16) garantire ai giovani che lo richiedono di poter svolgere il Servizio Civile Universale, fino ad un massimo di 100.000 giovani all’anno per il primo triennio dall’istituzione del Servizio;
17) tempi di servizio in linea con la velocità delle trasformazioni che permettano ai giovani di fare una esperienza significativa che non li tenga bloccati per troppo tempo (8 mesi eventualmente prorogabili di 4 mesi);
18) partecipazione degli stranieri al SCN;
19) previsione di benefit per i volontari, quali: crediti formativi universitari; tirocini universitari e professionali; riconoscimento delle competenze acquisite durante l’espletamento del servizio;
20) stipula di accordi di Regioni e le Province autonome con le Associazioni di categorie degli imprenditori, associazioni delle cooperative e del terzo settore per facilitare l’ingresso sul mercato del lavoro dei volontari, la realizzazione di tirocini o di corsi di formazione per i volontari;
21) possibilità di un periodo di servizio in uno dei Paesi dell’Unione Europea avente il Servizio Civile volontario in regime di reciprocità;
? Dare stabilità e ampliare le forme di sostegno economico, pubblico e privato, degli enti del terzo settore, attraverso:
22) il riordino e l’armonizzazione delle diverse forme di fiscalità di vantaggio per gli enti del terzo settore, con riferimento ai regimi sia delle imposte dirette che indirette, anche al fine di meglio chiarire la controversa accezione di “modalità non commerciale”;
23) il potenziamento del 5 per mille, prevedendo:
? la revisione della platea e l’identificazione stabile dei soggetti beneficiari e il loro inserimento in un elenco liberamente consultabile;
? la possibilità di destinare il 5 per mille non solo dell’Irpef, ma anche delle imposte sostitutive per i contribuenti cosiddetti “minimi”;
? l’obbligo, per i soggetti beneficiari, di pubblicare on line i propri bilanci utilizzando uno schema standard, trasparente e di facile comprensione;
? l’eliminazione del tetto massimo di spesa, onde evitare che il 5 per mille si riveli in realtà il 4 per mille o anche meno;
? la semplificazione delle procedure amministrative a valle del calcolo dei contributi
spettanti a ciascun beneficiario, così da superare gli attuali tempi di erogazione
delle quote spettanti;
24) la promozione dei titoli di solidarietà già previsti dal D.Lgs. 460/97;
25) l’allargamento della platea dei beneficiari dell’equity crowdfunding ad oggi limitato alle sole start up;
26) una disciplina sperimentale del “voucher universale per i servizi alla persona e alla famiglia”, come strumento di infrastrutturazione del “secondo welfare”;
27) la definizione di un trattamento fiscale di favore per “titoli finanziari etici”, così da premiare quei cittadini che investono nella finanza etica i loro risparmi;
28) l’introduzione di nuove modalità per assegnare alle organizzazioni di terzo settore in convenzione d’uso immobili pubblici inutilizzati;
29) la riforma dell’attuale meccanismo di destinazione e assegnazione dei beni mobili e immobili confiscati alla criminalità organizzata, ai fini di un maggiore coinvolgimento degli enti del terzo settore nella gestione dei beni medesimi e per il consolidamento e lo sviluppo di iniziative di imprenditorialità sociale.

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Su tutte queste proposte, ci piacerebbe conoscere le opinioni di chi con altruismo opera tutti giorni nel terzo settore, così come di tutti gli stakeholder e i cittadini sostenitori o utenti finali degli enti del no?profit.
Per inviare le Vostre proposte e i Vostri suggerimenti, scriveteci all’indirizzo terzosettorelavoltabuona@lavoro.gov.it .
La consultazione sarà aperta dal 13 maggio al 13 giugno 2014. Nelle due settimane successive il Governo predisporrà il disegno di legge delega che sarà approvato dal Consiglio dei Ministri il giorno 27 giugno 2014.

a cura di Paolo Colombo

Torneo Internazionale di Torball, Redazionale

Autore: Redazionale

TRENTO 10-05-2014

Il veterano del team Fabio Samaritani, ha commentato: “La prestazione della Nuova Latina, fa ben sperare per il futuro della squadra”. “Siamo retrocessi per le troppe assenze di alcuni giocatori nei momenti più importanti, ma ora siamo pronti nuovamente a far volare nelle posizioni alte della serie B l’aquila pontina.
Il Mister Fulvio Diana, gli ha fatto eco ribbadendo l’importanza di avere una costanza e una continuità atletica, haimé funestata anche dai pochi numeri di atleti non vedenti che si avvicinano allo sport del torball, cosa che fa soffrire un po’ il mondo atletico dei privi della vista.
Il Torneo Internazionale di Trento ha avuto inizio il 10-05-2014 alle ore 9,30 e si è svolto per l’intera giornata, la squadra di Latina ha disputato un discreto torneo arrivando sesta, tenendo conto di una forma atletica ancora lontana visti i pochi allenamenti fatti nella passata stagione. La squadra composta da quattro atleti con tanto di soprannome personale: Fabio Samaritani “Zanetti”, Federici Michael “Cassano”, Volpe Domenico “Chiellini”, Mirko Mingione “Scuffet” e l’allenatore lo “Special One Mourinho”.
Si spera in un futuro non molto lontano di poter organizzare dei tornei Internazionali come quello di Trento qui nella provincia di Latina, ma questo dipende in gran parte dalle amministrazioni locali che devono aiutare a crescere questa realtà.

Nel dettaglio la classifica finale.

1° Tirol-2° Trento/1-3° Augusta 4° Vienna 5° Bergamo 6° Latina 7° Bolzano 8° Trento/2

SEMIFINALI
Tirol – Vienna 4-3
Trento/1 – Augusta 1-5
Finale 3°/4° posto Trento/1 – Vienna 5-1
FINALE 1°-2° POSTO Augusta – Vienna 4-3

Novara: Prevenzione scuole materne a Trecate, di Pasquale Gallo

Autore: Pasquale Gallo

Anche quest’anno la nostra sezione dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti di Novara ha organizzato, in collaborazione con i Lions Club Ticino Torre del Basto, una campagna di prevenzione rivolta ai bambini della città di Trecate.
Siamo stati presenti nella scuola materna Collodi, scuola materna Garzoli e scuola materna Fratelli Russi.
I bambini sottoposti ad uno screening visivo sono stati 182.

Ricordiamo sempre quanto sia fondamentale che i bambini vengano sottoposti a controllo visivo in età prescolare, in quanto la diagnosi precoce di un qualsiasi difetto visivo in età infantile è spesso facilmente correggibile. L’ambliopia è il difetto che più frequentemente si riscontra nei bambini, un difetto che può essere corretto senza complicazioni. Spesso l’occhio attento dei genitori non basta a percepire che qualcosa non va, per questo è opportuno sottoporre i più piccoli a visite preventive.

Speriamo di poter rinnovare ogni anno questa preziosa collaborazione con i Lions club, ai quali vanno i ringraziamenti per aver scelto di sostenere questa importante iniziativa per i più piccoli.

 

Orario estivo Museo Omero e Mostra I Sensi del drappeggio prorogata al 29 giugno, Redazionale

Autore: Redazionale

Si comunica il cambio orario del Museo Tattile Statale Omero per l’estate e la proroga della mostra “I SENSI NEL DRAPPEGGIO – strutture sculturali fino al 29 giugno.

ORARIO ESTIVO: dal 15 giugno al 15 settembre: dal martedì al venerdì 18
– 22; sabato e domenica 10 – 13 e 18 – 22. Mattino: apertura su prenotazione per gruppi.
Chiuso: lunedì, 15 agosto.

“I SENSI NEL DRAPPEGGIO – strutture sculturali”
La mostra è frutto del lavoro grafico e manuale degli studenti del primo e secondo anno dell’Accademia di Belle Arti di Macerata (A.A. 2012 – 2013), guidati dalla Prof.ssa Teresa Marasca. I lavori, 27 disegni e 32 drappeggi e manufatti, sono allestiti nella sala che ospita “L’Italia riciclata” di Michelangelo Pistoletto.

Partendo dalla riproduzione segnica, dapprima oggettiva e successivamente personale, di panneggi e drappeggi, e avendo a modello l’esempio di alcuni grandi artisti rinascimentali, quali Lorenzo Lotto e i fratelli Crivelli, gli allievi hanno posto particolare attenzione sulla resa volumetrica e sull’intreccio delle linee sinuose e morbide.
Inoltre ispirandosi all’artista e biologo tedesco Ernst Haeckel (1834-1919), hanno introdotto nei loro lavori alcuni particolari naturalistici, estrapolati dalla copiosa produzione dell’eclettico artista, tanto da concepire nuove ed originali forme fitomorfe e zoomorfe. La bidimensionalità del segno ha pertanto lasciato il posto alla tridimensionalità dei volumi ottenuti.
Come rendere materico il risultato ottenuto? La manipolazione di carta velina, rete metallica e colla vinilica ha avuto come risultato la creazione di immaginarie masse ed originali manufatti. Forme marine, animali, umane o di fantasia hanno preso vita dalla rielaborazione di questi nuovi materiali, rendendo visibile e tangibile il passaggio alla terza dimensione.
La sinuosità e l’eleganza di una conchiglia, accuratamente impreziosita di particolari decorativi, non sono molto distanti dalla delicatezza e dalla levità di un ventaglio. Aria, acqua e terra nuovamente combinate tra loro danno così vita ad uno spazio originale, in cui elementi fantastici e reali interagiscono tra loro e con l’ambiente.

Orario apertura: fino al 14 giugno dal martedì al sabato 16 – 19. Dal 15
giugno: dal martedì al venerdì 18 – 22; sabato e domenica 10 – 13 e 18 – 22.

INFO:
Museo Tattile Statale Omero
Mole Vanvitelliana, Banchina Giovanni da Chio 28, Ancona.
Tel. 071 28 11935
Email: info@museoomero.it
Sito: www.museoomero.it

Percepire il soffio- Mostra di Silvia Fiorentino, di Monica Bernacchia

Autore: Monica Bernacchia

Installazioni, sculture, pitture, disegni, audio testi
Museo Tattile Statale Omero
16 luglio – 7 settembre 2014
Inaugurazione 16 luglio ore 19
MOLE VANVITELLIANA, ANCONA

Dal 16 luglio al 7 settembre 2014 le sale del Museo Tattile Statale Omero, all’interno della settecentesca Mole Vanvitelliana di Ancona, ospiteranno la mostra di Silvia Fiorentino “Percepire il soffio” con oltre 30 lavori comprendenti installazioni, sculture, pitture, disegni e audio testi realizzati dal 2000 ad oggi.
Curatore della mostra Valerio Dehò: critico e storico che segue la vicenda creativa della Fiorentino da diverso tempo.
La mostra è promossa dal Museo Tattile Statale Omero nell’ambito della rassegna culturale estiva “Sensi d’estate”, percorsi multisensoriali di arte, teatro, musica, odori e sapori, giunta alla XIII edizione.
L’allestimento è curato dalla stessa artista con l’ausilio di Alessandro Cagnolati e Manrico Rocchi.
“Percepire il soffio” ovvero, come scrive il curatore: “Vi è una sospensione vitale nell’opera di Silvia Fiorentino, una forma di silenzio che lascia intuire la parola, qualcosa che non ha ancora una definizione ma potrebbe averla da un momento all’altro come potenzialità sospesa”.
Un segno che cerca la sua forma, la sua voce da contrappore al silenzio: ecco allora l’importanza data al disegno, una sorta di “parola visiva” rintracciabile sia nelle tele (2004-2014) che negli arazzi “nel mio paesaggio “
e “ mater” (2010 -2014).
Una “polarità fra corpo e parola” che si ritrova anche nelle sculture di tela, intitolate “Mater”, (2007-2014): corpi femminili, troncati, cuciti in cui domina il silenzio e parla la fisicità. Uno stato di sospensione prima della parola: paradigmatici in questo senso gli “Ex voto” in ceramica (2013).
Ancora Valerio Dehò: “Mostrare il corpo senza rappresentarlo, soffiare la parola senza costruire un linguaggio, suggerire il primitivo con un’ arte colta ed evoluta, sposare la parola al segno unendo materiale a immateriale: alcune polarità dell’arte di Silvia Fiorentino sono queste”.
Nelle installazioni è riconoscibile la complessità del messaggio della Fiorentino come nelle sue “Architetture sentimentali” (2012-2014) in cui unisce disegno, fotografia e scultura e “Lanterna magica” (2014), una moderna narrazione dell’apocalisse al femminile alla maniera delle tradizionali lanterne girevoli.
Vari sono i lavori pensati appositamente per il Museo Omero tra cui : “Percepire il soffio”, un’opera nata per raccontare la possibilità di unire le differenze – destra e sinistra, razionale e irrazionale, femminile e maschile – e di fare il vuoto per accogliere il bello; “Due sguardi”, forme organiche in ceramica, realizzate con l’ausilio di Enrico Trillini nel suo laboratorio “contrada Montefiore 66”, in cui si l’artista rappresenta la mutazione nella ripetizione e l’equilibrio fra pieno e vuoto, alto e basso.
Opere da vedere e da toccare, come è tradizione del Museo Omero, con disegni e tele tradotti a rilievo dallo staff del Museo per essere fruibili da parte di visitatori non vedenti.
Il catalogo della mostra, edito dal Museo Omero su progetto grafico di Loretta Tavoloni, presenta in 40 pagine la sostanza creativa dell’artista.

Info mostra:
Orario apertura Mostra
giovedì, venerdì 18 – 22; sabato e domenica 10 – 13; 18 – 22; tutti i mercoledì dal 16 luglio al 20 agosto la mostra sarà aperta dalle 18 – 24 in occasione della rassegna culturale estiva “Sensi d’estate”. La mattina aperto su prenotazione per gruppi.
Ingresso: libero.
Sono previste visite guidate e attività laboratoriali in collaborazione con l’artista.
A cura dei Servizi Educativi del Museo Tattile Statale Omero. Prenotazione obbligatoria. Costo di 3 euro a persona, esclusi disabili, docenti e accompagnatori.

INFO
Museo Tattile Statale Omero
Banchina Giovanni da Chio 28
60121 Ancona
tel. 071 28 11935 – fax 071 28 18 458
email: info@museoomero.it
sito www.museoomero.it
sito vocale 800 20 22 20
Monica Bernacchia – Museo Tattile Statale Omero – 071 2811953
monica.bernacchia@museoomero.it
Economia & Cultura di Gabriella Papini – 071200648
info@gabriellapapini.com

 

Siena: Campo Solare, di Massimo Vita

Autore: Massimo Vita

16-21 Giugno 2014

Il Campo Solare giunto alla sesta edizione, sarà caratterizzato da un programma avvincente e all’insegna del divertimento ma con momenti impegnativi e di grande importanza per i partecipanti grandi e piccini. Offriamo, grazie allo sforzo di tutta l’organizzazione, una settimana intensa e speriamo significativa. Il Campo è assolutamente gratuito e aperto a tutti. Si auspica la collaborazione dei genitori dei più piccoli ma siamo in condizione di seguire tutti in modo individuale.

Programma:

Lunedì
Gioco del Ciao per conoscersi;
Attività di rilassamento muscolare e psicologico con laboratorio propedeutico di Shiatsu;
Preparazione del pranzo con squadre che gareggeranno per la migliore preparazione;
Gioco di gruppo con i Nasi Rossi e merenda.

Martedì
Visita al ristorante il Ceppo per contatto con gli animali e pranzo a sacco.

Mercoledì
Laboratorio al Santa Maria della Scala;
Pranzo all’Orto de Pecci;
Giochi nell’aia;
Merenda e ritorno a casa.

Giovedì
Laboratorio di musicoterapia;
Prepariamo il pranzo;
Esibizione del laboratorio e merenda.

Venerdì
Esperienza di Tiro con l’arco e giochi per migliorare l’autonomia nel campo;
Merenda e animazione.

Sabato
Rilassamento muscolare e psicologico con attività di orientamento e autonomia;
Animazione con i Nasi Rossi e Festa Finale;
Preparazione del pranzo con la terza squadra;
Pranzo di Gala e saluto animato.
La nostra iniziativa è a supporto della candidatura di Siena a Capitale Europea della Cultura 2019.

Massimo Vita