È scomparso il cav. uff. Armando Veronese, primo Presidente dell’Unione Italiana Ciechi di Vicenza
Nella notte tra sabato e domenica scorsi si è spento con grande discrezione com’era suo costume il cav. Armando veronese, lasciando un vuoto incolmabile nella sua famiglia, la moglie Milly ed i figli, ma anche nell’Associazione da lui fondata e diretta per tanti anni ed in tutti coloro che ne hanno in qualche modo incrociato l’esistenza.
È difficile sintetizzare in poche righe la personalità di Armando, le sue multiformi passioni, il suo contributo per l’emancipazione dei privi della vista, ma è fondamentale partire da un dato: ne 1950 assieme ad un gruppo di amici ha fondato la sezione di Vicenza dell’Unione Italiana Ciechi. Con pochi mezzi, in un locale che definiva “topaia” in quel di San Marcello, con una mitica segretaria, la signora Maria, ha dato inizio ad un’azione di progressiva acquisizione dei fondamentali diritti umani e civili dei ciechi, fino ad allora posti ai margini della società, al massimo sostenuti dalla pubblica assistenza.
Da allora il suo impegno per la causa non ha mai subito pause o rallentamenti, anzi più passavano gli anni più profondeva tempo ed energie, facendo dell’Associazione la seconda, ma talvolta anche la prima,famiglia. Stupiva per la dedizione, la cocciutaggine, la tenacia con le quali affrontava un impegno, soprattutto relativo al lavoro o alla pensionistica di qualche socio: se doveva parlare con un sindaco o con qualche funzionario pubblico, non chiedeva udienza, ma si piazzava in anticamera per ore, finché l’interessato non lo riceveva.
Quando, all’inizio degli anni ‘70, la presidenza della Sezione vicentina dell’UIC passò nelle mani di un altro grande presidente, il Professor Barausse, rappresentante allora dei giovani, non sbatté la porta, ma si pose disciplinarmente a disposizione , assumendo la carica di vicepresidente e seguendo fino a qualche mese fa un settore particolarmente impegnativo come quello dell’integrazione lavorativa e delle questioni previdenziali.
Aveva una concezione elevatissima della dignità dei privi della vista, per i quali i diritti , soprattutto lavorativi, dovevano essere conquistati con le capacità e le competenze personali e non regalati, ma dai quali pretendeva un rigore morale da seguire non solo nel campo professionale, ma anche nei rapporti familiari e sociali.
Quando un socio conseguiva con queste premesse un posto di lavoro, era festa grande con dolce e spumante, in ufficio, assieme alle sue adorate impiegate Anna ed Elisa, per le quali più che un superiore era un padre affettuoso e premuroso.
Questo è stato il suo grande carisma: un’attenzione verso i soci e le loro esigenze che andava al di là della pura prestazione burocratica, ma che si allargava alla parte umana, personale e familiare di ciascuno, per cui più che membro di un’associazione, ciascuno si sentiva amico e sodale con gli altri, ma soprattutto con lui. Ed il consolidamento di questi legami si concretizzava in pranzi, incontri e viaggi, senza dubbio impegnativi, ma ai quali non ha voluto mai mancare anche in età avanzata, convinto nel valore aggiunto del ritrovarsi e della convivialità.
Accanto a questo amore sviscerato per l’Unione, Armando ha coltivato anche un’altra grande passione,la musica: quella praticata, attraverso l’accompagnamento all’organo delle messe domenicali e la direzione del coro parrocchiale, ma anche quella insegnata, come possono testimoniare decine di allievi, soprattutto non vedenti ,che da lui l’hanno imparata in Braille.
Dobbiamo spendere qualche parola anche per il suo impegno nel Movimento Apostolico Ciechi: socio fondatore del gruppo diocesano di Vicenza, negli anni ’70 dà vita all’attività missionaria in favore dei ciechi dei Paesi poveri del mondo, organizzando giornate di sensibilizzazione in più di 100 parrocchie della diocesi e facendo anche parte della commissione nazionale del relativo settore.
Ci piace ricordarlo sorridente, sempre pronto a dispensare consigli e coraggio per affrontare le sfide di ogni giorno.
Archivi autore: Simona
Napoli: Cena al buio, di Giuseppe Fornaro
Si è svolta presso il Centro Liguori di Sant’Anastasia la “Cena al buio”, evento di sensibilizzazione e promozione al problema della disabilità visiva.
L’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ha accolto le Amministrazioni comunali dei paesi dell’Hinterland vesuviano.
All’appello hanno risposto sindaci, assessori e consiglieri che hanno partecipato con interesse attivo ai vari step proposti dagli esperti che hanno curato l’evento: Antonio Maione ed Enrico Mosca alla presentazione e dimostrazione dell’uso dei più comuni ausili usati per la didattica , la riabilitazione e l’autonomia dei videolesi , Raffaella Martino che ha sottolineato con il supporto di alcuni video dimostrativi realizzati sul territorio, l’importanza delle eliminazioni delle barriere architettoniche che rappresentano la prima causa di impedimento alla soddisfacente vivibilità dei paesi di residenza da parte della cittadinanza disabile .
Al termine delle proiezioni il Responsabile U.I.C.I. di zona, Giuseppe Fornaro ha introdotto la parte più impegnativa del percorso accompagnando attraverso un breve corridoio oscurato gli ospiti ai tavoli della sala da pranzo.
La cena si è svolta in una atmosfera buia, allegra e partecipata, guidata magistralmente da uno staff non vedente: Gaetano Orefice, Mario Zungri, Massimo Prisco e Lucia Manna che hanno provveduto ai bisogni degli ospiti durante la cena proponendo riflessioni e nuovi obbiettivi , allietando gli ospiti con letture di poesie a tema scritte direttamente da Lucia .
Ai tavoli, tutti ospiti di eccellenza che hanno ammesso di aver visto con occhi diversi questa realtà che toccata con mano ha certamente una valenza diversa di quanto lo sia immaginandola soltanto.
Forte impegno dei volontari: Irina Radomska, Lucia Castaldo, Patrizia Prota, Annarita De Simone, Luigi Fornaro, Enza Falco, Angela Rea, Luigi Sodano, Daniela Caputo e Carlo Falco che hanno curato tutte le fasi dell’evento, dalla cucina al guardaroba, dall’accoglienza alla preparazione delle sale per il ricevimento e fin dai giorni precedenti che sono stati impegnati per la realizzazione del cortometraggio.
Si ringrazia pubblicamente il sindaco di Sant’Anastasia, Lello Abete che ci incoraggia a ripeterci il prima possibile, agli assessori e consiglieri che erano presenti che ci inviano i loro apprezzamenti anche attraverso i social, al sindaco di Somma Vesuviana Pasquale Piccolo con l’assessore alle politiche sociali Giovanni Salierno, al sindaco di Volla Angelo Guadagno con la vicesindaco Simona Mauriello, all’assessore alle politiche sociali di Pomigliano d’Arco, Raffaele Sibilia e alla sensibilità dimostrata dell’ assessore di Pollena, Pasquale Busiello.
Infine un sentito ringraziamento va a tutte le persone che hanno voluto stare con noi in questa serata particolare e che l’hanno resa un sicuro successo.
Giuseppe Fornaro
Genova: L’Istituto David Chiossone per i ciechi e gli ipovedenti diventa Fondazione, di Fede Gardella e Paola Iacona
In occasione della storica trasformazione, dall’11 al 18 novembre nel Porticato di Palazzo Ducale, una mostra fotografica racconta protagonisti e attività dell’Istituto.
Genova, 11 novembre 2014 – L’Istituto David Chiossone onlus per i ciechi e gli ipovedenti diventa Fondazione: una trasformazione storica che garantirà all’Istituto basi più forti e adeguate alla missione, alle attività e alle dimensioni sempre più rilevanti acquisite in quasi 150 anni di vita, accreditandolo ulteriormente quale centro di eccellenza a livello nazionale. www.chiossone.it
Un patrimonio immobiliare di valore superiore ai 50 milioni di euro, un bilancio annuale intorno agli 11 milioni di euro, 3 sedi di attività istituzionali, 220 posti letto, oltre 170 dipendenti, a cui si aggiungono alcune decine di professionisti e collaboratori: è questa in sintesi la realtà dell’Istituto Chiossone, che acquista così una natura istituzionale e una struttura più solide e si conferma risorsa preziosa per il territorio.
Alla guida dell’Istituto, un Consiglio d’Amministrazione composto, oltre che da una rappresentanza di ex-soci, da rappresentanti di istituzioni pubbliche locali e nazionali: il Ministro della Salute, il Magnifico Rettore dell’Università di Genova, il Presidente dell’Istituto Italiano di Tecnologia, il Comune di Genova e la Regione Liguria, nelle persone del precedente Sindaco e Presidente, e da partner storici, quali Unione Italiana Ciechi della Liguria, Clinica Universitaria Oculistica dei Genova e Istituto Pediatrico Giannina Gaslini, a cui si aggiungono il Presidente dell’Istituto per i Ciechi Cavazza di Bologna in un rapporto di gemellaggio e reciprocità, e il Presidente della Fondazione Carige.
“Con lo statuto della nuova fondazione l’Istituto consolida i propri rapporti nell’ambito delle istituzioni pubbliche, assistenziali e sanitarie, accademiche, scientifiche ed economiche locali, regionali e nazionali” – spiega Claudio Cassinelli, presidente dell’Istituto David Chiossone. – “I circa 100 soci dell’ex associazione, che sono stati negli anni l’elemento che ha garantito la continuità ma anche l’innovazione e l’autonomia del Chiossone, avranno invece nuovo ruolo: quello di Garanti chiamati a sorvegliare ancora che l’Istituto rimanga nel solco della tradizione e sia sempre all’altezza delle sfide dei tempi odierni e futuri”.
Forte della sua rinnovata struttura, l’Istituto proseguirà così ad operare con sempre maggiore impegno in tutti i campi che riguardano l’handicap visivo in tutte le fasce d’età: prevenzione dei danni alla vista, con l’apertura di ambulatori oculistici aperti a tutti; assistenza, riabilitazione, formazione professionale e inserimento lavorativo; ricerca scientifica, oggi anche formalmente inserita nell’oggetto sociale della fondazione, rivolta alle innovazioni tecnologiche e al miglioramento dell’efficacia degli interventi a beneficio degli utenti.
In occasione della trasformazione in Fondazione, le attività, ma soprattutto le persone, cuore della vita quotidiana dell’Istituto Chiossone, saranno al centro della mostra fotografica “Guardiamo Oltre – Dagli sguardi alle prospettive, dalla disabilità all’integrazione”, allestita nel Porticato di Palazzo Ducale dall’11 al 18 novembre.
Nei 50 scatti della fotografa Margherita Loewy, sono protagonisti neonati, bambini, ragazzi, adulti, anziani, affetti da deficit fisici e psichici, personale medico-infermieristico, volontari: tutti con uno sguardo aperto, vero, rivolto alla luce. I ritratti scolpiscono plasticamente i dettagli di volti vividi, eloquenti, che guardano al futuro con fiducia e positività, ma anche spesso segnati dal tempo e da percorsi di accettazione ed autodeterminazione faticosi. Le attività, raccontate attraverso immagini di precisa valenza documentaria, trasmettono l’emozione e l’empatia tra operatore e paziente. Ne scaturisce una documentazione forte, senza veli, di grande impatto emotivo.
Le fotografie in mostra fanno parte del percorso di rinnovamento dell’immagine dell’Istituto, che accompagna la sua evoluzione in Fondazione, in linea con la filosofia di mettere sempre al centro le persone. “Guardiamo Oltre” è il messaggio scelto per indicare come al Chiossone, con il lavoro quotidiano, si guardi oltre al limite della disabilità per puntare alla valorizzazione di tutto ciò che la persona può ancora mettere in campo.
Annullato a causa dell’allerta meteo l’evento inaugurale previsto questa sera, l’Istituto Chiossone ha rimandato il momento di festeggiamento a martedì 18 novembre alle ore 17.
Ufficio Stampa Istituto Chiossone
Fede Gardella – cell. 335/8308666
Paola Iacona – Tel 010 5761700
e-mail: gardella@studiocomunicazionegardella.it
Calendario antoniano 2015, di Sabrina Baldin
Anche per il 2015, è disponibile il tradizionale calendario antoniano, nelle versioni braille e nero braille a caratteri ingranditi, per le persone non vedenti ed ipovedenti.
Attraverso il calendario antoniano 2015, conosceremo i frati francescani che in varie parti del mondo continuano a vivere quello che frate Antonio stesso viveva.
Ogni mese viene descritta una fotografia che prova a fissare uno dei numerosi aspetti per cui sant’Antonio è conosciuto, apprezzato e amato dai suoi devoti e che ancora vengono vissuti e testimoniati nel suo nome. Accanto a essa, una frase del Santo, tratta dai suoi Sermoni.
Il calendario antoniano 2015 versione per non vedenti ed ipovedenti, viene spedito accompagnato alla colombina della pace, realizzata in legno di ulivo con un cordoncino. La colomba è simbolo di pace fin dai tempi dell’arca di Noè. La Genesi racconta come Noè inviò proprio una colomba per conoscere in quali condizioni fosse la terra in seguito al diluvio universale e di come questa tornò con un ramoscello d’ulivo nel becco. La colomba è messaggero del cielo e simbolo della salvezza.
Il calendario viene spedito gratuitamente a chi lo richiede e chi lo desidera può fare un’offerta a favore della Caritas Antoniana.
Per ordinare il calendario, telefonare al numero 800019591, o inviare una e-mail a abbonamenti@santantonio.org, o scrivere, anche in braille, a Messaggero di sant’Antonio, via Orto Botanico 11, 35123 Padova.
Sabrina Baldin
resp. Progetto non vedenti
Messaggero di Sant’Antonio
via Orto Botanico 11
35123 Padova
tel. 049-8225602
Anziani: Incontro sala telefonica del 14 novembre 2014, di Cesare Barca
Venerdì 14 novembre alle ore 18 si svolgerà l’incontro in sala telefonica della commissione anziani 989050.
Il tema è di particolare importanza e offre l’opportunità di approfondire la nostra conoscenza sulla realtà del popolo ebraico.
L’Illuminismo ebraico e il Sionismo, di Lidia Vusetti
È questo il tema, apparentemente problematico, che la dr.ssa Lidia Vusetti, laureata in lingua e storia ebraica, tratterà nella nostra sala telefonica virtuale 98 90 50 venerdì 14 novembre alle ore 18.
Sappiamo bene quanto abbia influito l’ebraismo a livello nazionale e mondiale. Sappiamo ancora quanti e quali rappresentanti abbiano contribuito sostanzialmente all’economia e alle arti in genere vivendo e operando all’interno del nostro “bel paese”, ma sfugge a molti l’itinerario storico e umano chela popolazione ebraica ha dovuto affrontare e superare per affermare e tutelare i propri diritti umani e religiosi, non conosciamo e l’ininterrotto impegno politico che ha dovuto espletare questa popolazione in Italia e a livello mondiale.
Lidia Busetti ci aiuterà a spalancare la nostra mente su realtà talora ingiustamente intrise di pregiudizi e fraintendimenti soffermandosi sul significato storico dell’illuminismo ebraico e sul sionismo, un movimento politico internazionale che intende affermare il diritto all’autodeterminazione dei popoli.
Con garbo e semplicità Lidia Busetti ci condurrà attraverso un percorso di grande interesse culturale e umano con qualche curiosità legata alla situazione degli ebrei nel veneto orientale e, in particolare nel trevigiano.
Sarà un incontro gradevole che ci permetterà di sfatare opinioni superficiali che ci inducono a considerazioni derivanti da retaggi impropri e ci indicherà il percorso umanamente e storicamente corretto per comprendere la portata artistica, economica e umana di questo popolo continuamente proteso verso la propria emancipazione.
Vi aspetto numerosi perché, dopo una breve trattazione esposta con chiarezza potremo porre le nostre domande e il nostro punto di vista.
Si tratta, in conclusione, di vivere insieme un momento di arricchimento culturale e umano che ci indicherà
il percorso che anche noi dobbiamo ancora completare: il passaggio dalla ghettizzazione all’emancipazione.
Come sempre per avere il pin di ingresso nella sala potete telefonare o scrivere al sottoscritto o a Nunziante Esposito o ancora a Pino Servidio.
Vi riporto i recapiti e mi auguro di potervi salutare nell’incontro telefonico.
Cesare Barca
Email: cesarebarca@alice.it
tel. 045-83 00 282
Pino Servidio email: giuseppe.servidio@alice.it tel.335 80 82 002
Nunziante Esposito email: nunziante.esposito@alice.it tel.349 67 23 351
Bolzano: Torneo di Torball del giubileo, di Gabi Bernard
Grande successo del GSDNV Bolzano, Gabi Bernard
Marco Grazioli da 20 anni allenatore di Torball
Sabato 8 novembre ha avuto luogo a Bolzano la 40esima edizione del Torneo Internazionale di Torball per non vedenti. 6 squadre femminili e 10 squadre maschili
hanno disputato in due tornei distinti le loro competizioni. Nonostante il cambio
generazionale si è riusciti a formare in tutto 5 squadre del GSDNV Bolzano. Dopo
intense competizioni si sono determinati i vincitori: La finale del torneo femminile è
stata vinta dalla squadra Bolzano 1 contro il VSC ASVÖ Wien. Il torneo maschile ha
visto il Bolzano 1 secondo alle spalle del Landshut. (vedasi classifica in allegato)
La manifestazione sportiva è stata anche occasione per ringraziare Marco Grazioli
per 20 anni di attività come allenatore di Torball del GSNV Bolzano. 20 anni fa, da
24enne ha iniziato ad allenare le squadre bolzanine di Torball. Con tanto impegno
personale da allora ha allenato settimanalmente le squadre e le ha accompagnate a
partecipare a numerose competizioni. In queste occasioni Grazioli però non ha funto
solamente da allenatore ma anche da autista, accompagnatore per non vedenti e
ogni tanto anche da arbitro. In questi ultimi anni ha condotto il GSDNV Bolzano a
tante vincite di tornei amichevoli in Italia ed all’estero, a circa 12 titoli di Campione
d’Italia nonché alla partecipazione a diversi tornei di Coppa Europea o Coppa
Mondiale.
Il Torball è uno sport di squadra per persone cieche ed ipovedenti. Ogni team è
composto da tre giocatori. Tutti i giocatori portano occhiali neri non trasparenti. Sui
due lati corti di un campo di gioco rettangolare viene posizionata una porta. Si gioca
con un pallone sonoro (500 g). Il pallone deve essere lanciato in modo da passare
sotto tre corde le quali sono posizionate al centro del campo sull’altezza di 40 cm.
L’obiettivo del gioco è di far entrare il pallone nella porta della squadra avversaria,
schivando i loro difensori. Con il successivo lancio del pallone la difesa assume il
ruolo di attaccante. Durante il gioco in palestra é richiesto assoluto silenzio, data la
concentrazione richiesta ai giocatori per potersi orientare tramite il senso dell’udito.
La possibilità di effettuare un goal con ogni lancio, le azioni acrobatiche di difesa e la
velocità del gioco fanno sí che il Torball è uno sport molto avvincente.
Info:
Innerhofer Annemarie, responsabile Sezione Torball Tel. 347-7565700
Gatscher Franz, Presidente Tel.: 349-6200051
www.torball.it
LA SEGRETARIA
– Gabi Bernard –
L’Unione Europea dei Ciechi pubblica il rapporto ‘Accesso negato’di Manuela Esposito
‘È tempo per l’Unione Europea di smetterla di ignorare le persone non vedenti!’ proclama l’Unione Europea dei Ciechi.
Bruxelles, 11 novembre 2014. L’Unione Europea dei Ciechi (EBU) ha fatto appello oggi alle istituzioni europee perché intervengano urgentemente e predispongano una legislazione che ponga fine alla discriminazione che affligge le persone cieche e ipovedenti e che comprenda una serie di misure affinché tale discriminazione sia bandita in seno alle istituzioni europee stesse.
Un rapporto pubblicato oggi a sostegno di un intervento legislativo in tal senso mostra che nel 2014 30 milioni di europei ciechi e ipovedenti continuano a incontrare quotidianamente ostacoli discriminatori e immotivati nell’accesso ai beni, ai servizi e alle informazioni, anche on-line. Il rapporto elenca quali sono queste barriere, per es. i bancomat e i distributori automatici di biglietti, i siti web e le applicazioni, i televisori e gli elettrodomestici come il forno a microonde o la lavatrice, se non predisposti appositamente perché siano accessibili.
Sorprendentemente, la ricerca dell’EBU evidenzia che anche le istituzioni dell’UE vengono meno abitualmente all’impegno di rendere accessibili le loro informazioni ai ciechi e agli ipovedenti. In particolare, i test eseguiti sulle pagine del sito della Commissione e del Consiglio Europei hanno evidenziato risultati, rispettivamente, “molto poco” e “in nessuna misura” accessibili.
“È tempo per l’UE di porre in essere una normativa che ponga fine a questa discriminazione – e che assicuri che tale discriminazione sia bandita in seno alle istituzioni europee stesse “, dice il Presidente EBU Wolfgang Angermann.
Oggi e domani i membri ciechi e ipovedenti dell’EBU saranno nel Parlamento europeo per offrire agli eurodeputati una serie di “appuntamenti al buio”. L’evento, sponsorizzato dall’On. Catherine Stihler e organizzato in collaborazione con l’On. Rosa Estarás, offre l’opportunità di brevi incontri al buio (non a fine romantico)che hanno lo scopo di mettere in evidenza le barriere quotidiane che le persone cieche e ipovedenti si trovano ad affrontare e che l’UE può contribuire a rimuovere attraverso la legislazione e l’applicazione delle norme e delle tecnologie esistenti.
L’EBU chiede a tutti gli europarlamentari – molti dei quali si sono già espressi a favore – di appoggiare la sua richiesta di una legislazione vincolante e di rapida applicazione per porre fine all’emarginazione delle persone cieche e ipovedenti.
“Era il gennaio 2011 quando la Commissione promise la predisposizione di un Atto europeo sull’accessibilità per rimuovere le barriere che affrontiamo nella ricerca di informazioni, quando utilizziamo beni e servizi e quando viaggiamo”, dice Angermann, “ma siamo ancora in attesa – ora è tempo per l’UE di smetterla di ignorarci! ”
Il rapporto è disponibile sul sito dell’EBU al link: http://www.euroblind.org/news/nr/2397.
Per maggiori informazioni si prega di contattare: María Sendín Valle, Burson Marsteller, Maria.sendin-valle@bm.com; +32 (0) 488 948 865
Siena: Una sera a teatro, Redazionale
Con il Patrocinio del Comune di San Gimignano
Per l’Unione Italiana dei Ciechi e degli
Ipovedenti di Siena.
VENERDI, 21 NOVEMBRE 2014
TEATRO DEI LEGGIERI
PIAZZA DUOMO SAN GIMIGNANO
ore 20:45
SPETTACOLO TEATRALE
CON IL GRUPPO:
I POCHI E NEMMEN’ TANTO BONI
Titolo dello spettacolo: A OGNUNO IL SUO di ALFREDO GIUNTI
E la partecipazione speciale dell’associazione SE MI AIUTI BALLO ANCH’IO
offerta minima 10,00 euro
Macerata: Spettacolo Multisensoriale Audio-Olfattivo: le impressioni dei nostri soci non vedenti e ipovedenti, AA.VV.
L’esperienza di Deborah
Tutto ha avuto inizio da un articolo che ho letto attraverso la stampa locale dove all’ex granaio situato a Villa Colloredo Mels di Recanati andava in onda ogni 15 giorni un concerto musicale audio olfattivo realizzato dagli studi Malleus di Recanati che ha come partner solidale la Lega del Filo D’oro. Attratta dalla curiosità dell’evento ho proposto all’associazione Unione Italiana dei ciechi e degli Ipovedenti sezioni provinciale di Macerata per la quale ne sono oltre che socia la rappresentante di zona per Recanati di andarci così l’entusiasmo si è fatto sentire anche dal presidente Mirko Montecchiani che ha accolto questa mia proposta con grande gioia. E’ stata un’esperienza bellissima e da ripetere dove i suoni delle musiche si associavano ai profumi e all’aria l’esperienza che io ho vissuto in prima persona è stata quella di aver udito dei suoni di una navetta spaziale con scricchiolii di porte che si aprivano e chiudevano e che si dirigeva nello spazio poi una musica soave che richiamava alla mente spazi infiniti e senso di libertà, i profumi speziati ricordavano la grandiosità della natura, il viaggio che ci ha fatto vivere nella natura incontaminata dove il canto dei grilli di uccelli e makako ed il gorgoglio dell’acqua di un ruscello davano una sensazione di pace con tuoni fulmini e vento dove la pioggerellina sottile che accarezzava il nostro corpo rendeva tutto più veritiero. Per me è stata una bellissima esperienza in quanto mi ha fatto vivere per un’ora in luoghi dove ancora non ho avuto la possibilità di recarmici personalmente. Spero che in seguito l’esperienza si possa riproporre nuovamente con un gruppo molto numeroso pronto a vivere per un’ora circa un’esperienza indimenticabile. Ringrazio di cuore Malleus per l’opportunità che ci ha regalato con la sua bellissima idea e la sua creazione i ringraziamenti sono anche estesi al presidente Mirko Montecchiani per aver accolto con grande entusiasmo questa mia iniziativa ed infine un grazie va ai soci che hanno condiviso con me questa stupenda esperienza.
L’esperienza di Maria Grazia
Un viaggio della mente! Questo è stato per me il concerto di Malleus.
In una sala avvolta dal silenzio e dalla luce soffusa delle candele i nostri sensi sono stati sollecitati da suoni, profumi e sensazioni che ci hanno portato in luoghi lontani.
Una musica soave, che richiamava alla mente spazi infiniti e senso di libertà, veniva bruscamente interrotta da un sinistro rumore di chiavistelli e di pesanti portoni che opprimevano l’animo e incutevano terrore.
Le note musicali marziali e incalzanti rievocavano campi di battaglia dove legioni romane affrontavano il nemico.
I profumi speziati riconducevano alla grandiosità dell’impero, quando roma era il crocevia di popoli con le loro tradizioni. Dove l’opulenza un po’ sfrontata dei sovrani si manifestava in feste e banchetti dal sapore orientale.
delicate note riportavano l’animo alla tranquillità. una tranquillità spezzata da un organo che con la sua imponenza ci dava quasi un senso di piccolezza davanti all’onnipotenza del destino…
Un viaggio che ha attraversato la natura incontaminata dove il canto dei grilli e il gorgoglio dell’acqua di un ruscello davano una sensazione di pace. Dove la pioggerellina sottile che accarezzava il volto rendeva tutto più veritiero…
Al termine del concerto, come un brusco risveglio, siamo stati tutti catapultati nuovamente nella realtà! C’è stato quasi un attimo di smarrimento prima di comprendere che quel viaggio era solo frutto della nostra mente che per un’ora si era lasciata trasportare dalle ali dei sensi in luoghi lontani nello spazio e nel tempo… un viaggio virtuale da non perdere. Una grande opportunità da ripetere e della quale siamo grati a Malleus e all’Unione Ciechi di Macerata.
L’esperienza di Rita
Seduta sulla poltroncina, scambio alcune frasi con le mie vicine….inizia la presentazione, esauriente, stimolante, che introduce già un’atmosfera di curiosa attesa.
Si spengono le luci, percepisco l’entrata di una luce fioca: mio marito mi spiega che è un signore vestito da monaco con una candela in mano, che pone su un tavolo e che sarà la luce guida dell’intero concerto, simboli, entrambi, del viaggio interiore che sta iniziando.
Dall’ottimo impianto audio ecco il suono dell’Universo, insieme al suo profumo: la nascita? Credo di sì, la nascita della Vita e percepisco anche la nascita della mia vita.
E poi il cammino fra lampi improvvisi, tuoni roboanti, in caverne buie, sull’acqua, nei boschi e musica e vocalizzi che mi portano sempre di più nel mio interiore.
Situazione ambivalente: paura e voglia di andare avanti per scoprire di più.
“… E naufragar m’è dolce in questo mare..”
E ancora una pioggia leggera, sottile, sui miei capelli come a sottolineare una rigenerazione, una purificazione.
Sensazione dolce e piacevolissima.
Un viaggio intimo, unico, profondo, coinvolgente, permeato nella musica, nei suoni, nei rumori, nei profumi che mi riportano in vissuti antichi. Il rumore degli stivali nell’acqua mi crea la sensazione di una forte mano, di mio padre o di mia madre, che mi accompagna e mi guida verso un prato meraviglioso, fiorito ed un casolare accogliente.
Nel prato, un olmo su cui faccio l’altalena.
I sensi coinvolti a stimolare lo spirito in dimensioni mai sperimentate.
“…ove per poco il cor non si spaura…”
Il suono di una campanella, le luci tornano ad accendersi…sono di nuovo nel reale…peccato!
Però, ora, ho qualcosa di più.
Il Forum Terzo Settore al parlamento: bene il ddl di riforma del Terzo Settore ma più equilibrio, Redazionale
Roma, 10 novembre 2014
Il Forum Nazionale del Terzo Settore, audito oggi in Commissione Affari Sociali della Camera, ha presentato le sue osservazioni ed emendamenti al testo del DDL di Riforma del Terzo Settore.
Il Forum Nazionale del Terzo Settore ha aperto oggi le audizioni informali della XII Commissione “Affari Sociali” della Camera dei Deputati sul Disegno di Legge 2617 “Delega al Governo per la riforma del Terzo settore, dell’impresa sociale e per la disciplina del Servizio Civile universale”. Con una panoramica ampia ed esaustiva di tutti gli articoli e temi della Riforma, la delegazione del Forum, guidata dal Portavoce Pietro Barbieri ha illustrato la posizione del Forum, nella sua qualità di parte sociale riconosciuta e di organismo di rappresentanza di oltre 75 organizzazioni nazionali di secondo e terzo livello, per un totale di circa 95.000 sedi territoriali.
“Abbiamo ringraziato la Commissione per il tempo e la speciale attenzione che ha inteso riservarci – dichiara Pietro Barbieri. L’incontro è stato molto interessante e abbiamo esposto le nostre aspettative e anche le nostre preoccupazioni, illustrando anche gli emendamenti emersi dal dibattito tra le nostre organizzazioni, e che abbiamo depositato con una nostra memoria. Desideriamo che la tanto attesa Riforma del Terzo Settore proceda spedita nel suo iter parlamentare e con questo obiettivo abbiamo concentrato su pochi essenziali punti le richieste di modifica. Abbiamo fatto presente la necessità che la Riforma non sia appiattita sul tema dell’Impresa Sociale, pur importante, e che al Volontariato e alla Promozione Sociale (che rappresentano circa il 90% del Terzo Settore Italiano) sia riservata pari attenzione. In questa direzione va la nostra richiesta di prevedere un fondo anche per i loro investimenti. Altri punti di attenzione che evidenziamo la centralità della libertà associativa e dell’agire senza scopo di lucro e la prevalenza delle finalità sulle attività come elementi caratterizzanti il Terzo Settore. Il Forum e le sue organizzazioni – prosegue Barbieri – vogliono anche cogliere la sfida della responsabilizzazione e della trasparenza, e richiede l’introduzione di modalità e strutture di autocontrollo, sul modello della Charity Commission britannica, che agevolino l’azione di costruzione del vero capitale, quello reputazionale, delle organizzazioni di Terzo Settore.
Non abbiamo mancato di far presente alla Commissione il tema delle risorse. Una Riforma di questo respiro deve poter contare su risorse certe e commisurate agli obiettivi di sviluppo e promozione del Terzo Settore che tutti auspichiamo. Come dichiarato sin dall’annuncio della Riforma, il Forum continuerà a fornire il proprio contributo perché si abbia una Riforma vera, utile e condivisa”.