Contributi dei lettori: Candidature annunciate e candidature pensate, di Massimo Vita

Autore: Massimo Vita

Il pre congresso in questa occasione è iniziato con grande anticipo a seguito delle forzate dimissioni di Tommaso Daniele.
A circa un anno dal congresso abbiamo già due candidati ufficiali e chi sa quanti in potenza.
A mio avviso, per esempio, l’avvocato Colombo, con la sua iniziativa comunicativa, ha mostrato la sua intenzione di succedere al suo corregionale Daniele.
A cosa sarebbe servito altrimenti il suo auto elogio che ci ha raccontato le sue innumerevoli iniziative?
Per fortuna che abbiamo un così grande lavoratore altrimenti l’unione potrebbe chiudere.
Mi chiedo, se tutte quelle cose le svolge l’avvocato Colombo, gli altri componenti della direzione cosa fanno per giustificare il loro incarico?
Sappiamo con certezza che vi sono in direzione persone altrettanto impegnate che lavorano senza sventolare ai 4 venti il loro impegno. Sappiamo anche che gli altri membri della direzione o dell’I.Ri.Fo.R. non sono neppure comandati presso l’I.Ri.Fo.R. dal Miur.
Scusate ma a me piacerebbe che si agisse apertamente e che i nostri soci avessero chiaro che battaglia si combatterà al prossimo congresso.
Siamo sicuri che questa modalità di procedere non nuoccia all’associazione anche nella dura trattativa con governo e parlamento?
Inviterei Colombo e quanti altri, legittimamente, pensino di competere per i ruoli direttivi di farlo apertamente e con una proposta politica.
Io ho da tempo detto che se ci sono le condizioni mi candiderò per il consiglio nazionale ma che mi piacerebbe potermi occupare di I.Ri.Fo.R. e quindi continuare il lavoro che ho appena iniziato grazie alla direzione nazionale che mi ha scelto per questo ruolo.
Direi che ci dovremmo impegnare affinché nel prossimo consiglio nazionale e nella prossima direzione vi sia tanta aria nuova con persone e progetti innovativi.
Scusate la franchezza ma io sento che nella nostra compagine associativa non si respira una bella aria e mi piace segnalarlo perché spero di contribuire a fare chiarezza. Proprio in tema di chiarezza, ci siamo sempre chiesti come mai il centro di documentazione giuridica sia stato affidato alla federazione pro ciechi ma il responsabile è sempre l’avvocato Colombo.
Mi chiedo, e molti come me lo fanno: “l’Unione eroga ancora un contributo alla federazione per questo servizio?” Non si tratta di una procedura che è servita a risolvere la questione della incompatibilità tra dirigente associativo e compenso per un servizio?
Forse tutto è svolto con regolarità ma non sarebbe meglio che dirigenti e soci fossero informati?
Io da socio e da dirigente, vorrei conoscere quello che accade nella realtà associativa per poter scegliere con maggiore cognizione di causa nelle prossime occasioni di voto.

Massimo Vita
presidenteuicsi@gmail.com

Visita guidata gratuita, Redazionale

Autore: Redazionale

MOSTRA DIRA’ L’ARGILLA la mano, la terra, il sacro di Paolo Annibali Domenica 7 dicembre 2014 ore 17 – 19 Giornata Nazionale dell’archeologia, del patrimonio artistico e del restauro Prenotazione obbligatoria.

In occasione della Giornata Nazionale dell’archeologia, del patrimonio artistico e del restauro, promossa dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, il Museo Tattile Statale Omero propone una visita guidata gratuita alla mostra DIRA’ L’ARGILLA la mano, la terra, il sacro di Paolo Annibali.

Una mostra ideata per il Museo Omero, da vedere e da toccare, fruibile da parte di visitatori vedenti e non vedenti. La terracotta può esser toccata, esplorata con le mani, accarezzata ed è il materiale ideale per una mostra tattile. Oltre alle sculture, di particolare interesse, anche magnifici disegni alcuni tradotti a rilievo.

“Le mie giornate sono condotte dal rigore della scultura che, disciplina non docile, detta i ritmi del fare. Improvvisare è impossibile, la materia impone conoscenza dei procedimenti, calcolo…; più che scultore mi sento un costruttore. L’argilla, così apparentemente docile alle carezze delle dita, richiede profonda conoscenza degli spessori, dei ritiri…, pena un esito fallimentare. L’argilla non è solo l’arte del porre, ma anche della pressione, la costruzione viene anche dall’interno. Le sculture in terracotta sembrano prendere vita dalla cavità interna.” Paolo Annibali.

INFO
Ingresso libero.
Prenotazione obbligatoria. Posti limitati.
Orario: 17.00 – 18.30.
Museo Tattile Statale Omero
Mole Vanvitelliana – Banchina Giovanni da Chio 28 tel. 0712811935
email: didattica@museoomero.it
sito: www.museoomero.it02 foto sezioni provinciali ancona vento di  levante

12 mesi d’arte con il Museo Omero, di Monica Bernacchia

Autore: Monica Bernacchia

Lunedì 8 dicembre ore 17
Il calendario 2015 del Museo realizzato dai giovani studenti
Museo Tattile Statale Omero – Mole Vanvitelliana
ANCONA – Lunedì 8 dicembre alle ore 17 al Museo Tattile Statale Omero di Ancona viene presentato un calendario d’eccezione, anzi due, nati da una concreta e riuscita collaborazione tra scuola e museo.
I calendari, che raccontano il Museo con foto e suggestioni, sono infatti il risultato di un progetto realizzato in collaborazione con l’Istituto d’Istruzione superiore “Podesti-Calzecchi Onesti” di Ancona: gli studenti della classe 4^B (anno scolastico 2013/2014) del Corso Grafico di Promozione Pubblicitaria, guidati dalla professoressa Giacomina Lamura, dopo aver visitato la collezione e conosciuto i suoi fondatori, hanno elaborato diverse proposte grafiche finalizzate a raccontare il museo in 12 mesi.
Lunedì 8 dicembre alle ore 17,00 si inaugura una piccola esposizione dei lavori di tutti gli studenti nelle sale del Museo (aperta fino al 31 dicembre) e vengono presentati i due calendari selezionati per la stampa, quelli di Anna Trotsyuk e Marco Bilò. I calendari, stampati dal Museo Omero, possono essere acquistati al prezzo di 5 euro ciascuno: un’ottima idea regalo per l’imminente Natale.

Didascalia foto: Schiavo morente, Michelangelo, copi al vero, foto di Anna Trotsyuk.

Monica Bernacchia – Museo Tattile Statale Omero  tel. 0712811935 email monica.bernacchia@museoomero.it01- foto beni culturali schiavo_morente_calendario

Un viaggio nel tempo al Museo Omero, di Monica Bernacchia

Autore: Monica Bernacchia

Mercoledì 3 dicembre ore 16 – 19
Giornata Internazionale delle persone con disabilità
Museo Tattile Statale Omero – Mole Vanvitelliana
ANCONA – Mercoledì 3 dicembre dalle ore 16 alle 19, sarà possibile intraprendere un ideale viaggio attraverso le epoche alla riscoperta dell’arte, della musica, dei sapori, degli odori e della letteratura nei secoli. Attori professionisti, sfiziose degustazioni, inaspettate melodie condurranno il pubblico in un percorso multisensoriale esclusivo: dall’antica Grecia, passando per il Rinascimento fino al Novecento. Ciceroni del viaggio gli attori Antonio Lovascio, Daniela Longaretti, Stefania Terrè, accompagnata dalla chitarra del giovane cantautore Igor Pitturi.
Il 3 dicembre è la Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità, promossa dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, e il Museo Tattile Statale Omero propone questo evento rivolto a tutti, in un’ottica di completa accessibilità.
L’iniziativa è a cura delle volontarie del Servizio Civile Nazionale (Ilaria Durisotti, Francesca Davide, Nicoletta Rosetti, Giulia Sabbatini), in collaborazione con l’Associazione Per il Museo Tattile Statale Omero ONLUS, Servizio Volontario Europeo. Sponsor tecnico: Sfizio Negozio di Abbigliamento.
Ingresso libero. Prenotazione consigliata.
Gli ingressi al percorso si effettueranno ogni ora: 16.00 – 17.00 – 18.00.
Per info: www.museoomero.it- didattica@museoomero.it, tel. 071 2811935.FOTO beni culturali 3-dicembre-museo-omero

Una bussola per orientarsi- La creatività: un aiuto contro la disabilità, di Katia Caravello

Autore: Katia Caravello

Rubrica per genitori.
In questo numero, parleremo di “creatività” e di come essa può essere un valido aiuto contro la disabilità e, conseguentemente, come possa contribuire ad elevare l’autostima ed il livello di benessere psico-fisico dei bambini e dei ragazzi ciechi e ipovedenti.
Lo scopo di queste pagine è quello di stimolare una riflessione sulla creatività e su come essa possa aiutare le persone con disabilità-specie quelle più giovani-a superare i limiti che ancor oggi ostacolano la piena espressione delle proprie potenzialità nella costruzione dei personali progetti di vita e lo farò partendo dalla definizione del termine “creatività”.
La “creatività” è la “virtù creativa, capacità di creare con l’intelletto, con la fantasia. In psicologia, il termine è stato assunto a indicare un processo di dinamica intellettuale che ha come fattori caratterizzanti: particolare sensibilità ai problemi, capacità di produrre idee, originalità nell’ideare, capacità di sintesi e di analisi, capacità di definire e strutturare in modo nuovo le proprie esperienze e conoscenze”. Da questa definizione, tratta dal vocabolario on line Treccani, si desume la prima informazione importante: la creatività è una “capacità”, quindi un’attitudine che può essere appresa, non dipendente esclusivamente dalla genetica (i geni, infatti, non sono capaci di gestire i cambiamenti fisici e mentali che si manifestano nell’arco di una vita).
Nel pensiero comune, la creatività è una qualità ad appannaggio di pochi (artisti, inventori, designer) e vengono definiti “creativi” idee ed atteggiamenti semplicemente diversi, strani, bizzarri o trasgressivi, sovrastimandone la componente di novità e sottostimando, se non addirittura ignorando, caratteristiche rilevanti come l’efficacia e l’adeguatezza, in assenza delle quali non è possibile definire pensieri e comportamenti come davvero creativi. recentemente, si è arrivati persino ad utilizzare l’aggettivo “creativo” in un’accezione negativa, per etichettare soluzioni tanto spettacolari quanto discutibili (ad es. finanza creativa).
Non trattandosi semplicemente di una dote innata, bensì di una capacità, la creatività è un qualcosa che va coltivato, sviluppato e fatto crescere sfruttando tutte le opportunità e le casualità offerte da un ambiente adeguato: in termini di sviluppo della creatività, dotazione genetica ed ambiente interagiscono costantemente, compensando o accentuando le reciproche influenze, sia in senso positivo che negativo.
La creatività, quindi, è la capacità di sfruttare la plasticità del cervello per rispondere alla complessità degli eventi, mettendo in funzione le molteplici ed articolate funzioni intellettive di cui ciascuno è geneticamente dotato. Come un blocco di marmo prende la forma pensata dalla creatività dello scultore, così il cervello umano può essere potenziato da noi stessi, migliorando coscientemente le funzioni intellettive, ed acquisendo in tal modo un benessere derivante dalla fiducia nelle proprie naturali capacità creative.
Essere creativi non significa solo inventare qualcosa di nuovo o essere originali per forza, ma essenzialmente significa trovare soddisfazione nell’utilizzare al meglio le potenzialità di sviluppo del proprio cervello.
La creatività è uno stile di pensiero che si esprime in processi mentali caratteristici. Procede essenzialmente per associazioni tra idee, concetti, fatti, e dà origine a idee e concetti nuovi, invenzioni, scoperte: quindi a risultati tanto originali quanto efficaci.
L’intuizione che la creatività sia uno stile di pensiero, che deriva da un altrettanto specifico atteggiamento mentale e comportamentale, nasce agli inizi del Novecento (i primi studi importanti sul fenomeno risalgono agli anni ’20).

Quando ci si trova di fronte ad un problema, ad una difficoltà o, più in generale, ad una situazione che esige una soluzione e, per qualsiasi motivo, ci si trova nell’impossibilità di agire in conformità con il comportamento adottato dalla maggioranza delle persone, ci si blocca e si esclude l’esistenza di risposte alternative (o si ha paura di metterle in atto perché diverse da quelle normalmente adottate. Il pensiero ed il comportamento umano, infatti, nella maggior parte dei casi, è guidato da quello che J.P. Guilford (1950) definì “pensiero convergente”.
Il pensiero convergente consiste essenzialmente nel riconoscere e riprodurre una sola possibilità di soluzione giusta. Il “pensiero divergente”, al contrario, si muove in più direzioni e porta a molte soluzioni individuali tra cui quella universalmente definita come “la risposta corretta” non rappresenta che una delle strade possibili. Adottare un pensiero divergente corrisponde quindi alla possibilità di generare idee nuove, indipendenti, originali e per nulla scontate. Alcuni studiosi hanno approfondito il legame sottile che unisce il pensiero divergente alla creatività umana.
L’uso del pensiero divergente-definito anche “pensiero laterale” o “processo analogico”-può aiutare l’individuo, e in particolar modo il bambino, ad ampliare e a promuovere la propria creatività. Le “persone creative” sono quelle che manifestano ingegno, che riconoscono nessi generalmente trascurati ed ignorati, che propongono soluzioni insolite ai soliti problemi.
Secondo il medico psicologo Edward De Bono, è consigliabile adottare un atteggiamento volto a utilizzare in modo sinergico e complementare il pensiero laterale al fine di riconoscere e modificare i criteri e le idee dominanti: esse, infatti, polarizzano la percezione di un problema, impedendo di cercare nuovi punti di vista per valutarlo; in questo modo non è possibile rendere più flessibile il controllo rigido del pensiero logico-lineare e, di conseguenza, si frena lo sviluppo della creatività.
Pensare in maniera “creativa” vuol dire farsi domande e affrontare problemi o quesiti a partire da solide conoscenze , ma adottando nuove prospettive, con l’obiettivo di trovare soluzioni innovative ed efficaci qualsiasi sia l’ambito di applicazione. Questo stile di pensiero si esprime in un processo che ha andamenti non sempre lineari, e consiste nel raccogliere, selezionare e riconfigurare le informazioni necessarie tra tutte quelle disponibili, individuando connessioni utili a generare conclusioni nuove.

La creatività è quindi un’abilità trasversale, non limitata a un singolo settore privilegiato dell’attività umana, ma che, al contrario, può essere applicata a campi diversi (arti, scienze, tecnologia, impresa): in quest’ottica, si può definire la creatività come La qualità alla base dell’attitudine umana di adattarsi alle circostanze e di adattare le circostanze a sé…ed è qui che il tema della creatività si intreccia con quello della disabilità.

Al fine di riflettere sul legame tra creatività e disabilità, dopo aver già definito la prima, ritengo utile dare una definizione della seconda.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (O.M.S.) definisce la disabilità come “qualsiasi limitazione o perdita della capacità di compiere un’attività nel modo o nell’ampiezza considerati normali per un essere umano”. Da tale definizione si desume che la disabilità non è un indicatore oggettivo, ma che, al contrario, varia da soggetto a soggetto: ad una stessa menomazione-quindi ad uno stesso danno organico-possono corrispondere livelli differenti di disabilità.
Una persona portatrice di una menomazione fisica o sensoriale ha sicuramente dei limiti oggettivi, il suo livello di disabilità dipenderà dalla sua capacità di superare ed aggirare tali limiti.
Per illustrare meglio questo concetto utilizzerò un esempio: una persona cieca assoluta che desidera leggere un libro. Per una persona vedente questa è un’operazione semplice-è sufficiente che lo vada a comprare o lo prenda in prestito, lo apra ed inizi a sfogliarlo-, ma per le persone non vedenti la faccenda si complica, la versione cartacea è inaccessibile (limite oggettivo) e, per soddisfare il proprio desiderio, dovranno necessariamente trovare un modo per superare tale inaccessibilità. Mettiamo a confronto tre ipotetiche persone, tutte ugualmente cieche, e constatiamo come, in presenza del medesimo deficit sensoriale, il loro livello di disabilità sia differente: l’individuo A è in possesso di un lettore MP3, sa utilizzare il computer con sintesi vocale, ma non ha uno scanner, non sa navigare in internet e non conosce il braille; l’individuo B conosce il braille, sa utilizzare il computer, ha uno scanner…e ha anche uno smart phone; l’individuo C non ha né le competenze né gli strumenti che hanno A e B. Valutando il livello di disabilità di questi tre soggetti sulla base di quanto sono limitati nell’attività della lettura, si può osservare che: il soggetto A sarà meno disabile di C, ma più di B, in quanto ha più possibilità di leggere un libro di quanto non abbia C (potrà ascoltarlo mediante il lettore MP3 oppure leggerlo grazie al computer sia in formato audio che testo), ma ha meno possibilità di quelle che ha B, il quale, in aggiunta, può anche procurarsi un volume in braille, scaricare autonomamente gli audiolibri da internet, digitalizzare autonomamente il libro cartaceo e può anche acquistare l’ultimo best seller con lo smart phone); il soggetto C, infine, come unica possibilità, ha quella di chiedere ad un’altra persona di leggere per lui, ma ciò limita fortemente la sua libertà di leggere, in quanto deve, innanzitutto, trovare chi è disposto a farlo, stare ai suoi tempi ed orari, senza dimenticare che un essere umano si affatica e ad un certo punto deve fare una pausa (che magari, potendo leggere autonomamente, C non farebbe).
Può sembrare strano parlare di creatività riferendosi alla lettura di un libro, ma quando tale attività, a causa di un deficit visivo, diventa un problema, la creatività è quella abilità che consente ad una persona cieca o ipovedente di non fermarsi di fronte all’impossibilità di leggere un libro semplicemente sfogliandolo e che le permette, invece, di soddisfare il proprio desiderio di leggere, al pari delle persone vedenti intorno a lei (anche se con qualche difficoltà in più).
La lettura di un libro è una difficoltà relativamente semplice da superare, per la quale non è necessaria una grande creatività, ma ci sono tante tante altre attività della vita quotidiana che per un individuo con un deficit fisico e/o sensoriale rappresentano dei problemi, che vanno ad inficiare la qualità della sua vita, abbassando il livello di autostima e di benessere psico-fisico.
E’ per tali situazioni che il pensiero creativo può costituire un valido aiuto ed è per questo che è importante promuovere la creatività nelle persone con disabilità, soprattutto nei bambini e nei ragazzi.
Favorire lo sviluppo della creatività di queste persone significa dare loro uno strumento per superare i propri limiti o, quanto meno, per aggirarli e ciò, come già detto, si ripercuote positivamente sul livello di autostima e sul benessere.
La creatività è uno stato mentale che, se esercitato nella ricerca di soluzioni per problemi di piccola entità, potrà diventare l’atteggiamento abituale con cui affrontare tutte le difficoltà della vita.
Essere in grado di non fermarsi davanti alle difficoltà, individuando soluzioni efficaci per superare gli ostacoli nei quali ci si imbatte quotidianamente (ed una persona cieca o ipovedente si scontra spesso con mille di queste difficoltà), oltre a consentire di portare a termine ciò che si deve o che si desidera fare, fa sì che ci si senta meno lontani dalle persone che si hanno intorno e ciò permette di vivere meglio la propria diversità.
Più si è creativi, più numerose saranno le occasioni in cui si riesce a risolvere efficacemente un problema, dando origine ad un circolo virtuoso che contribuirà a far aumentare la fiducia in se stessi e migliorerà il proprio stato di benessere generale.

A questo punto, dopo aver visto come la creatività possa aiutare a ridurre la disabilità e, conseguentemente, quanto sia importante promuoverne lo sviluppo in coloro che hanno una disabilità fisica e/o sensoriale, vediamo ora cosa si può fare in concreto.
Innanzitutto, è essenziale comunicare sicurezza e fiducia a coloro che manifestano un particolare grado di pensiero divergente, perché solo così si creeranno i presupposti sociali per lo sviluppo del pensiero creativo.
Il bambino che saprà di potersi rivolgere ad un adulto disponibile ad accoglierlo quando è minacciato dalla pressione sociale del gruppo, sarà un bambino che accetterà la propria creatività come costruttiva e positiva, e non come qualcosa di sbagliato che lo isola dagli altri.
Un educatore che sceglierà di esercitarsi nell’utilizzo di quello che è stato definito pensiero divergente, sarà un educatore in grado di fornire risposte comunque corrette, ma più adeguate ai livelli evolutivi dei bambini, poco scontate e più originali, più insolite e… meno noiose. Utilizzare il pensiero divergente significa accogliere in maniera non giudicante le idee e le soluzioni del bambino, per quanto esse possano essere bizzarre e stravaganti, senza riportarlo per forza su di un piano di realtà. Questo modo di agire permette al bambino di sentirsi libero di esprimersi, senza avere paura della disapprovazione dell’adulto e ciò lo aiuterà ad aumentare la fiducia in sé stesso.
In questi ultimi passaggi, ho parlato sempre di “bambino”, ma lo stesso vale anche per i ragazzi un po’ più grandi (preadolescenti ed adolescenti), che sentono maggiormente la pressione del gruppo (che acquisisce un’importanza crescente nella loro vita), iniziano a prendere consapevolezza della propria condizione e che, essendo in fase di costruzione della propria identità, hanno un estremo bisogno di sperimentarsi e di acquistare fiducia in se stessi.

Dott.ssa Katia Caravello
Psicologa-Psicoterapeuta. Opera in Lombardia nell’area della disabilità visiva, lavorando con ragazzi ciechi e ipovedenti e con i genitori. Componente del Gruppo di Lavoro per il Sostegno Psicologico ai Genitori dei ragazzi ciechi e ipovedenti.
e-mail: caravello.katia@gmail.com

Sintesi dei lavori del Consiglio di Amministrazione del 26 settembre 2014, di Gianluca Rapisarda

Come da avviso n. 369 del 5 settembre 2014, il giorno 26 settembre 2014 alle ore 12,00 presso la struttura “Le Torri” di Tirrenia, s’è riunito il Consiglio di Amministrazione della Federazione Nazionale delle Istituzioni Pro Ciechi.
Constatata la presenza dei Consiglieri Michele Borra, Claudio Cassinelli, Gianluca Rapisarda, Mario Barbuto e Hubert Perfler, il Presidente Masto dichiara aperta e valida la seduta. Risulta assente giustificato il consigliere Raffaele Ciambrone.
Verbalizza i lavori il Segretario Generale Antonella Cenfi.

1 – Approvazione verbale della seduta del 17 luglio 2014.
Il verbale viene approvato all’unanimità.

2 – Comunicazioni del Presidente.
Il Presidente Rodolfo Masto chiede di stilare un calendario di massima per meglio programmare i prossimi impegni del Consiglio di Amministrazione. In primo luogo conferma che nella terza decade del mese di novembre verrà ospitata a Milano, presso l’Istituto dei Ciechi, in coincidenza di Bookcity, la mostra “A spasso con le dita” realizzata in collaborazione con Enel Cuore che in questa circostanza è supportata anche da Fondazione Cariplo. Attribuendo particolare rilevanza a questa tappa, in considerazione del forte impatto mediatico che potrebbe essere propedeutico nella ricerca di nuovi finanziamenti, il Presidente propone di convocare il prossimo Consiglio di Amministrazione proprio in quell’occasione. Ritornando alla mostra, il Presidente ricorda che la stessa, dopo essere stata ospitata a Melendugno (Lecce), sarà prossimamente presente a Cagliari e dal 22 ottobre a Bologna, ospitata presso la Prefettura.
Il Presidente, ricordando che il 15 dicembre prossimo si svolgerà a Roma presso il Teatro Sistina, il Premio Louis Braille, chiede al Presidente Nazionale dell’UICI, Mario Barbuto, se sarà possibile in quella circostanza, conferire la Medaglia d’Oro della Federazione al Professor Tommaso Daniele. Il Presidente ricorda ancora che la prossima giornata del Braille si celebrerà a Trieste il 21.02.2015 e propone per l’occasione di convocare uno dei prossimi consigli in quella sede. In particolare sottolinea che in quell’occasione sarà necessario approvare il bilancio consuntivo dell’esercizio 2014 e quello di previsione 2016, così da poterli ratificare in occasione della prossima Assemblea federale che sarà convocata indicativamente il 18 aprile 2015 presumibilmente a Palermo.
Il Consiglio approva il calendario di massima. Il Presidente informa che il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha provveduto a nominare la Dottoressa Patrizia Pellegrini come propria rappresentante in seno al Collegio dei Sindaci Revisori, in sostituzione del Dottor Gastone Mariotti.
Il 17 e 18 ottobre 2014 si terrà a Manfredonia un Seminario nazionale sul tema “L’inclusione scolastica dei disabili visivi: dalle problematicità del presente, uno sguardo fiducioso al futuro”. Il Presidente, oltre a confermare la propria presenza con la presentazione di una relazione, comunica che sono state invitate a partecipare anche le responsabili dei Centri di Consulenza Tiflodidattica della Federazione e chiede al Consiglio di autorizzare le relative trasferte. Il Presidente ritenendo opportuno aggiornare il Consiglio circa le principali attività del Centro di Produzione, informa che durante l’anno scolastico 2013/2014 sono pervenute 775 richieste di fruizione del bonus relative al materiale didattico, puntualmente evase. Informa inoltre che il progetto Atac S.p.A. (Azienda per la mobilità)relativo alle paline dei mezzi pubblici prosegue così come quello dei Musei Vaticani. Informa inoltre che prosegue il progetto Museo Facile in collaborazione con il Ministero dei Beni Ambientali e Culturali, con il quale, a seguito del parere favorevole del Consiglio, si è provveduto a rinnovare la convenzione. Interviene il consigliere Barbuto per sottolineare l’ottimo lavoro svolto dal Centro di Produzione della Federazione nella realizzazione dell’opuscolo illustrativo commissionato da Alitalia. Qualora non fosse stato già fatto, il Presidente si adopererà affinché ne dia notizia la stampa associativa e si augura che si possano sensibilizzare anche le altre compagnie aeree o, meglio ancora, le ditte costruttrici dei velivoli.
3 – Ratifica delle Ordinanze adottate in via d’urgenza dalla Presidenza.
Il punto non viene trattato non essendo stata adottata alcuna ordinanza.
4 – Informativa del Presidente relativa alla situazione economica-finanziaria della Federazione.
Il Presidente informa che il Miur non ha ancora provveduto al versamento del contributo relativo al 2013 consistente in circa 30 mila euro. Informa altresì dei ritardi con i quali gli Enti interessati versano i contributi relativi al Centro di Documentazione Giuridica. A tal proposito informa che presto solleciterà gli Enti promotori chiedendo altresì al Presidente dell’Unione Barbuto di porre la questione all’attenzione del comitato di coordinamento degli Enti dallo stesso presieduto. Il Presidente comunica che al più presto verranno sollecitate le istituzioni federate non in regola con la quota associativa.
5 – Prima variazione al bilancio preventivo 2014.
In considerazione delle risultanze amministrative al 15 settembre 2014, il Consiglio prende atto che è necessario procedere ad alcune variazioni ai capitoli sia della parte “entrate” sia della parte “uscite” del bilancio di previsione 2014.
Con delibera n. 19, il c.d.a delibera all’unanimità di:
1) variare ed assestare le voci del Bilancio di Previsione esercizio 2014 di seguito indicate e nelle quantità specificate a fianco di ciascuna:

ENTRATA
Capitolo 3/2-Contributo Legge 284/97 + € 4.375,00
Capitolo 4 – Cessione materiale didattico + € 50.000,00
_________________
Totale + € 54.375,00
USCITA

Capitolo 2/1-Retribuzioni al personale + € 19.375,00
Capitolo 15/4 – Acquisto materiale + € 35.000,00
_________________
Totale + € 54.375,00

determinare come segue la consistenza totale del Bilancio di Previsione
relativo all’esercizio 2014:

Entrata € 1.688.064,00
Uscita € 1.688.064,00

autorizzare i successivi adempimenti.

6 – Scadenza della convenzione con l’Istituto Cassiere e valutazioni conseguenti.
Il Presidente informa che il 31 dicembre 2014 verrà a scadere la convenzione in essere con il Monte dei Paschi di Siena, Tesoriere della Federazione. Dopo ampia discussione il Consiglio delega il Presidente, a stipulare una nuova convenzione alle migliori condizioni possibili, tenendo conto delle necessarie modifiche, legate all’acquisizione della veste giuridica di Onlus da parte della Federazione.

7 – Aggiornamenti relativi alla convenzione con l’Istituto Sant’Alessio di Roma, a seguito degli approfondimenti con il Ministero dell’Interno.
Il Presidente Rodolfo Masto e il consigliere Mario Barbuto in qualità di Presidente Nazionale dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, riferiscono al Consiglio circa le notizie pervenute dal Ministero dell’Interno in merito alla proposta di convenzione con l’Istituto S. Alessio, al fine di cominciare ad adempiere alla Legge 278 del 2005. Riassunta la posizione critica del Ministero, il Consiglio ritiene necessario affidarsi ad un legale esperto di diritto amministrativo che viene individuato nella persona dell’Avvocato Angelo Clarizia, assumendo all’unanimità la delibera n. 20.
Dopo aver ribadito la necessità di un’efficace azione di tutela legale attraverso l’affidamento all’Avvocato Angelo Clarizia dell’incarico, il Consiglio ravvisa la necessità di accelerare la costituzione del predetto Comitato di coordinamento ai sensi del comma 2 art. 1 Legge 278/2005. A tal proposito il Presidente rassicura confermando che dopo l’approvazione delle due delibere che seguono: presa d’atto della designazione del componente della Fish e nomina del componente della Federazione, si farà carico di sollecitare le ulteriori designazioni.
8 – Presa d’atto della nomina del componente del Comitato di Coordinamento del Centro Polifunzionale sperimentale di alta specializzazione per la ricerca tesa all’integrazione scolastica e sociale dei ciechi pluriminorati in rappresentanza della Fish e designazione del componente in rappresentanza della Federazione.
Il Presidente riferisce che, con nota del 4 settembre scorso, la Fish ha comunicato la nomina del proprio rappresentante in seno al Comitato di Coordinamento nella persona del Legale Rappresentante Vincenzo Falabella e propone all’approvazione la deliberazione n. 21, che viene votata all’unanimità,disponendo la ratifica del componente del comitato indicato dalla FISH.
A questo punto, il Consiglio della Federazione prosegue nel nominare il proprio rappresentante in seno al Comitato di cui sopra nella persona del consigliere Michele Claudio Cassinelli, approvando la deliberazione n. 22, all’unanimità dei voti regolarmente espressi.

9 – Designazione della sede ospitante la III Edizione del concorso italiano di letteratura tattile per l’infanzia “Tocca a te”.
Il Presidente informa che, così come deciso dal Consiglio nella seduta del 17 luglio scorso, il giorno 22 dello stesso mese con nota n. 415, è stata data comunicazione a tutti gli Istituti federati della possibilità di candidarsi ad ospitare la terza edizione del concorso di letteratura tattile “Tocca a te”. Oltre alla già acquisita candidatura dell’Istituto G. Garibaldi di Reggio Emilia, soltanto la Stamperia Regionale Braille di Catania ha espresso interesse ad organizzare la manifestazione chiedendo nel contempo, viste le difficoltà finanziarie, di conoscere l’entità degli oneri da assumere. Il Presidente Masto ha preso contatti con i responsabili della Stamperia al fine di illustrare i costi da sostenere. La Stamperia ha successivamente deciso di recedere dalla richiesta di assegnazione.
Il Consiglio prende atto delle informazioni e procede ad assegnare a Reggio Emilia l’organizzazione del concorso.

10 – Informativa sull’andamento della mostra “A spasso con le dita”.
Il Presidente informa che dal 7 al 12 ottobre p.v. la mostra sarà ospitata a Cagliari presso il Teatro del Sole. Il giorno 22 ottobre si trasferirà, come già deciso, a Bologna mentre nella terza decade di novembre si concluderà a Milano, nell’ambito di Bookcity, sempre con la collaborazione di Fondazione Enel Cuore e per l’occasione con il supporto speciale di Fondazione Cariplo. Quest’ultima data è ancora da stabilire in maniera definitiva dovendo far coincidere diverse necessità ma sicuramente la manifestazione di Milano vedrà la partecipazione dello scrittore cileno Luis Sepúlveda.

11 – Delibere di carattere amministrativo e organizzativo.
Il Presidente informa che si è concluso il trasferimento dei locali del Centro di Consulenza Tiflodidattica di Palermo, sempre all’interno dell’Istituto Florio e Salamone, così come autorizzato da Consiglio nell’ultima seduta.
Viene convocato il dipendente Lucio Zito, responsabile della telefonia dell’Ente, per illustrare la proposta di convenzione pervenuta dalla Vodafone che egli ritiene essere vantaggiosa. Prima di lasciare la parola a Lucio Zito il Consiglio esprime le proprie condoglianze allo stesso per la perdita del padre Vitantonio, ricordandone lo spessore culturale e la grande passione con la quale ha servito l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti. Il Consiglio, dopo aver recepito a grandi linee i termini dell’eventuale contratto, chiede al dipendente di provvedere a stilare una bozza di convenzione da distribuire ai consiglieri i quali ne vaglieranno i contenuti.
12 – Prime riflessioni sulla riorganizzazione della struttura operativa della Federazione.
Il Presidente ricorda che il Consiglio ha affidato al Consigliere Pier Michele Borra una disamina della questione relativa alla riorganizzazione della Federazione e chiede allo stesso di procedere. Il Consigliere Borra comunica di avere già sondato la situazione e, ricordando che il 31 luglio 2015 scadrà l’incarico dell’attuale Segretario Generale Signora Antonella Cenfi, comunica di aver individuato nell’Architetto Innocenzo Fenici il futuro Segretario Generale e propone di chiedere allo stesso di predisporre un progetto da presentare al Consiglio entro il 15.01.2015.
Il Consiglio, ritenendo opportuno procedere alla sostituzione della Signora Cenfi, il cui contratto di collaborazione è in scadenza il 31 luglio 2015, per ragioni di opportunità legate alle difficoltà economiche dell’Ente, ritiene di poter accogliere la proposta del Consigliere Borra individuando nell’Architetto Fenici il possibile futuro Segretario Generale. Dopo ampia discussione, il consigliere Mario Barbuto propone di chiedere all’attuale responsabile del Centro di Produzione un progetto finalizzato alla riorganizzazione del personale. Alla fine il c.d.a approva ed adotta all’unanimità la deliberazione n.23, con la quale decide di :

verificare la disponibilità dell’Architetto Innocenzo Fenici ad assumere la carica di Segretario Generale;

chiedere allo stesso di presentare un progetto finalizzato alla riorganizzazione del personale della Federazione da presentare entro il 15 gennaio 2015 per le opportune valutazioni;

autorizzare i successivi adempimenti.

13 – Varie ed eventuali.
Il punto n. 13 all’o.d.g. non viene trattato.
Alle ore 15,00 circa, avendo esaurito i punti posti all’o.d.g., il Presidente dichiara chiuso il Consiglio di Amministrazione ricordando il successivo incontro congiunto con la Direzione Nazionale dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti che si svolgerà a seguire.
FEDERAZIONE NAZIONALE DELLE ISTITUZIONI PRO CIECHI
16
2
VERBALE DEL CONSIGLIO D’AMMINISTRAZIONE — seduta 26 settembre 2014

Convegno “Storia e funzione sociale della radio”. Roma 4 dicembre 2014 – ore 9.15, di Luisa Bartolucci

Auditorium dell’Istituto Centrale per i Beni Sonori ed Audiovisivi (ICBSA). Via Michelangelo Caetani, 32

Nell’ottobre del 1924 viene trasmesso il primo annuncio radiofonico. Da allora, la radio è diventata grande. Una cosa è subito evidente: nonostante i suoi novant’anni, la radio vive oggi un periodo di rinnovata giovinezza e continua ad essere, tra i mezzi di comunicazione, uno dei più amati, amato ancora di più dai ciechi e dagli ipovedenti, che hanno adottato la radio come il mezzo per eccellenza, perfettamente accessibile.
Quasi un secolo di radio è un periodo abbastanza lungo che consente di fare bilanci ed esprimere giudizi sulla differenza tra la radio di oggi e quella di ieri. Se ne parlerà in occasione del Convegno “Storia e funzione sociale della radio” in programma a Roma il 4 dicembre 2014 (c/o Auditorium dell’Istituto Centrale per i Beni Sonori ed Audiovisivi, Via Michelangelo Caetani 32 – ore 9,15) organizzato dalla Presidenza Nazionale dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ONLUS, in collaborazione con l’Istituto Centrale per i Beni Sonori ed Audiovisivi e Radio Capital.
L’evento ha già ottenuto il patrocinio da parte del Senato della Repubblica, del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, nonché della Regione Lazio.
Pensando di far cosa gradita riportiamo di seguito il programma dell’evento e l’invito. Quanti fossero interessati a partecipare alla manifestazione, sono pregati di segnalare il proprio nominativo all’Ufficio Stampa, sig.ra Mariolina Lombardi, ai seguenti recapiti: 06.699.88.376, ustampa@uiciechi.it.
L’evento verrà trasmesso in diretta tramite Slashradio, la radio ufficiale dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ONLUS. Per collegarsi sarà sufficiente digitare uno dei seguenti link: http://www.uiciechi.it/radio/radio.asp; http://www.hostingshoutcastpanel4.com:2199/tunein/unione.asx
Invitiamo le nostre strutture a dare la massima diffusione al presente comunicato.

Sintesi dei lavori del Consiglio Nazionale del 22 e 23 novembre, di Claudio Romano

Il 22 e 23 novembre, a Tirrenia (Pi), presso il Centro “Le Torri”, si è riunito in seduta ordinaria, il Consiglio Nazionale dell’Unione presieduto dal presidente Mario Barbuto con la collaborazione del Vice presidente Luigi Gelmini e del Segretario generale facente funzioni Alessandro Locati.

La riunione è stata trasmessa on line attraverso la rubrica “Parla con l’Unione” e con Slashradio..

L’ordine del giorno dei lavori è stato il seguente:

1) Subentro di un Consigliere Nazionale
2) Approvazione del verbale della seduta precedente
3) Comunicazioni del Presidente
4) Discussione e votazione della relazione programmatica 2015 predisposta dalla Direzione Nazionale
5) Prima variazione al bilancio di previsione esercizio finanziario 2014
6) Esame e approvazione bilancio preventivo  esercizio finanziario 2015
7) Patrimonio: fondo di solidarietà
8) Consiglio Regionale UICI Puglia:  ricorso ex art.53 dello Statuto
9) Proposte di conferimento della qualifica di socio onorario
10) Ratifica delibere d’urgenza assunte dalla Direzione Nazionale

In apertura di seduta, dopo i saluti del Presidente ai consiglieri ed alle persone collegate via web, su invito dello stesso Barbuto, i presenti, hanno rivolto un affettuoso saluto a Tommaso Daniele Presidente Nazionale onorario dell’Unione.

1 – dando inizio all’esame dell’ordine del giorno, il Consiglio, dovendo sostituire il compianto Vitantonio Zito recentemente scomparso, considerato che Maria Buoncristiano (presidente della sezione di Potenza) risulta essere prima fra i non eletti, prendendo atto della sua disponibilità ad accettare la carica di consigliere nazionale, procede formalmente alla sua nomina a tale carica;

2 – quindi, il Presidente nazionale ha riferito quanto segue:

a – il 13 dicembre, in occasione della ricorrenza di Santa Lucia, il Consiglio nazionale verrà ricevuto in Vaticano, in udienza speciale, da papa Francesco;

b – il 15 dicembre, al teatro Sistina di Roma, verrà celebrata la XIX edizione del premio braille;

c – la legge di stabilità 2015, mentre per l’Unione la situazione è ad oggi purtroppo immutata (vedere comunicato 199), prevede un aumento del contributo alla Biblioteca “Regina Margherita” di Monza di 700 mila euro passando da 2,5 milioni a 3,2 milioni di euro;

d – riprendendo le decisioni assunte dalla Direzione Nazionale nella sua riunione del 14 novembre scorso e con la riserva di assumerne altre compresa una manifestazione nazionale di protesta e di proposta, al fine di riuscire a far ripristinare dalla legge di stabilità i contributi all’Unione, considerato che i nostri emendamenti alla Camera non sono stati ammessi all’esame della Commissione Bilancio, l’azione associativa si dovrà concentrare sul Senato della Repubblica;
a tale fine, i presidenti sezionali saranno invitati a consegnare ai rispettivi prefetti, un documento da trasmettere al Governo nel quale verranno ribadite le ragioni delle rivendicazioni dei disabili visivi italiani;

e – il 4 dicembre, organizzato dalla presidenza nazionale della nostra Unione, si terrà a Roma, nella sede dell’Istituto Centrale per i Beni Sonori ed Audiovisivi Discoteca di Stato (ICBSA), un convegno sui 90 anni della radio in Italia;

3 – proseguendo i suoi lavori, il Consiglio:

a – ha preso atto delle conclusioni del Presidente alla relazione delle attività programmatiche per il prossimo anno nelle quali vengono ribadite determinazione e forza nel perseguire le strategie dell’azione associativa e nel contempo, fiducia nelle capacità di tutti i dirigenti associativi di saper adempiere alle proprie responsabilità pur in una situazione così difficile;

b – dopo un approfondito, ricco e partecipato dibattito, accogliendo alcune proposte integrative, ha approvato all’unanimità dei consiglieri, la relazione programmatica del 2015;

c – ha approvato all’unanimità la prima variazione al bilancio di previsione 2014 di cui si trascrive di seguito un breve estratto della relazione che accompagna il predetto documento:

…….omissis
La prima variazione al Bilancio di Previsione per l’esercizio 2014 dell’Unione adegua gli stanziamenti originari sulla base delle risultanze dell’esercizio 2013, delle decisioni adottate dal Consiglio Nazionale in sede di approvazione del Bilancio Consuntivo e dell’andamento effettivo della gestione dell’esercizio in corso.
La revisione incrementale di taluni capitoli è dovuta soprattutto all’assegnazione all’Unione del contributo statale previsto dalla Legge di Stabilità 2014.
…….omissis

d – prendendo atto del verbale del Collegio dei sindaci illustrate dal sindaco revisore Zeuli di cui si trascrive di seguito un estratto:
……omissis
Il Collegio prende atto che l’Amministrazione ha predisposto un Bilancio che tiene conto della situazione dei conti a tutto ottobre 2014; partendo da questa base ha potuto calcolare l’avanzo presunto che consente, sia pure in via preventiva, di raggiungere il pareggio di bilancio.
Anche l’impostazione del documento di Previsione 2015 ha dovuto tenere conto del quasi azzeramento del contributo statale destinato alla funzione istituzionale.
Pertanto non sono stati sufficienti gli sforzi di riduzione della spesa che pure è scesa del 12,05% rispetto all’esercizio precedente, per cui si impongono azioni più incisive sul piano delle iniziative sia di tipo strutturale che di razionalizzazione dei centri di costo. Peraltro la carenza di risorse stabili e permanenti comporta disagio gestionale sia nella programmazione delle attività che nel consolidamento della funzione istituzionale.
Quindi la copertura del fabbisogno necessario ed indispensabile per affrontare le spese relative alle attività preventivate per l’esercizio 2015 è stata possibile grazie all’utilizzo dell’avanzo di amministrazione presunto (€. 2.237.673,94) calcolato ai sensi dell’art. 5, comma 3, del vigente Regolamento Gestione Finanziaria, originato anche da contributi straordinari contabilizzati nell’esercizio 2014 (pari ad €. 1.979.797,00), nonché dall’avanzo di competenza previsto per effetto della gestione dell’attività speciale del Centro Nazionale del Libro Parlato nel 2015 (€. 270.455,71).
Allo stato attuale, l’Unione si trova nella impossibilità di programmare le proprie attività nel breve e medio periodo in mancanza di un quadro finanziario certo e attendibile.
Tale situazione di precarietà pone problemi anche per i futuri esercizi, in quanto la carenza di risorse ordinarie in rapporto alle effettive esigenze gestionali potrebbe determinare problemi di sopravvivenza. Non si può che rinnovare la raccomandazione di adottare ogni consentita misura di contenimento e ristrutturazione dei costi, al fine di mantenere l’equilibrio economico e finanziario della gestione.
…..omissis,

e dopo aver preso atto della relazione della commissione amministrativa presentata dal suo coordinatore Pagliucoli sul bilancio preventivo 2015 e dopo gli interventi dei consiglieri sulle risultanze che sono state messe in evidenza dalle relazioni del collegio sindacale e dalla commissione amministrativa , ha approvato all’unanimità il bilancio preventivo per il 2015 che chiude in pareggio e di cui si trascrive un breve estratto della relazione che accompagna il predetto fondamentale documento:

…….omissis
Per l’attività istituzionale, il fabbisogno necessario per fronteggiare le attività preventivate per l’esercizio 2015, in attuazione dei programmi istituzionali, ammonta complessivamente ad € 4.202.019,65. Di fronte ad una disponibilità di risorse complessive previste pari ad € 1.964.345,71 si registra un’eccedenza delle spese sulle entrate, che viene sanata attraverso l’utilizzo dell’avanzo di amministrazione presunto al 31/12/2014 pari ad € 2.237.673,94.
Il modello di bilancio di previsione esercizio 2015 applica l’avanzo presunto di amministrazione che si prevede possa realizzarsi nell’esercizio 2014.
…..omissis

4 – successivamente, il consiglio,
a – ha preso atto delle comunicazioni del Presidente Barbuto circa l’iniziativa di istituire un fondo di solidarietà che possa dare sostegno economico a quelle strutture del territorio che stanno attraversando una difficile congiuntura finanziaria;

b – ha preso atto di alcune proposte del gruppo di lavoro “recupero soci” tese ad offrire alle sezioni nuove funzionalità e all’individuazione di servizi ed opportunità da far gestire alle sezioni per fornire agli associati alcune possibilità di aderire ad offerte di risparmi per svariati servizi (“punto ricarica” di poste italiane, “carta amica” ed una convenzione nazionale con una società che fornisce energia elettrica);
in argomento, sono poi seguiti numerosi interventi che hanno arricchito il tema di quali possano essere le possibili iniziative che si potrebbero realizzare da parte delle sezioni per incrementare il numero dei soci;

c – ha esaminato approfonditamente un ricorso presentato dal Consiglio regionale della Puglia avverso una delibera della Direzione nazionale;
con tale delibera, la Direzione aveva accolto il ricorso presentato dal consigliere provinciale di Lecce Maggiore avverso la decisione del Consiglio regionale Puglia di commissariare la sua sezione provinciale;
Dopo una relazione del Segretario generale che ha riassunto la delicata controversia e l’illustrazione del ricorso da parte del vice presidente del consiglio regionale ricorrente Giangualano e dopo una pacata discussione, ha deciso a maggioranza di non accogliere il suddetto ricorso (23 no, 8 astenuti ed 1 favorevole);

d – ha deliberato di conferire l’onorificenza di socio onorario a 5 amici dell’Unione (3 proposti dalla sezione di Ascoli, 1 dalla sezione di Ragusa ed 1 dalla sezione di Salerno);

5 – in conclusione dei lavori, il Presidente nazionale ha dato lettura del comunicato/documento da lui predisposto da diffondere ai mezzi d’informazione e da consegnare ai prefetti nel quale vengono sottolineate le ragioni dell’Unione nel chiedere al Governo ed al Parlamento di rifinanziare i fondi per dare continuità ai servizi che la nostra organizzazione offre a tutti i disabili visivi, di garantire l’inclusione scolastica e l’accesso lavorativo dei ciechi e degli ipovedenti italiani.

Centro di Documentazione Giuridica: Nuovo modello di dichiarazione ISEE: le novità e la scheda riepilogativa del ministero, a cura di Paolo Colombo

E’ stato pubblicato sulla “Gazzetta Ufficiale” 267 il decreto del 7 novembre u.s. con cui il Ministero del Lavoro ha approvato il nuovo modello della dichiarazione sostitutiva unica necessaria per ottenere l’Isee, l’indicatore della situazione economica equivalente necessario per ottenere prestazioni sociali agevolate.
La nuova versione lascia finalmente meno spazio all’autodichiarazione, in quanto gran parte delle informazioni, come quelle relative al reddito, giungono all’INPS direttamente dall’Agenzia delle Entrate.
Il ricorso alle banche dati fiscali e assistenziali è dovuto, principalmente, alla necessità di rendere più equo il sistema, evitando l’indebita fruizione delle prestazioni agevolate.
Finora, infatti, sistematica è stata la sottodichiarazione sia del reddito sia del patrimonio.
Non è un caso se nel 2011, quando è stata annunciata la riforma dell’Isee, l’80% dei nuclei familiari dichiarava di non possedere neanche un conto corrente o un libretto di risparmio; dati assolutamente non in linea con le informazioni della Banca d’Italia.
Come si calcola il nuovo ISEE
Il ruolo centrale nel calcolo dell’ISEE, spetta dunque all’INPS, sulla base dei dati forniti dal contribuente e di quelli presenti negli archivi fiscali e contributivi.
Attraverso questo sistema si è centrato l’obiettivo della riforma, identificando meglio le condizioni di bisogno della popolazione, contrastando le tante pratiche elusive ed evasive, così diffuse nel nostro paese.
Il novo ISEE è stato affinato per rispondere meglio alla realtà, nel reddito sono state incluse nuove voci (la cedolare secca, assegni di mantenimento effettivamente percepiti, trattamenti assistenziali), il patrimonio viene valorizzato prendendo a riferimento l’imponibile IMU, più alto rispetto alla vecchia ICI, con una maggior aderenza ai valori di mercato degli immobili.
Il contribuente è tenuto ad autodichiarare il possesso di beni di lusso. Tutti questi dati vengono differentemente pesati (a grandi linee, il reddito conta al 100%, il patrmonio al 20%), e infine parametrati a un coefficiente che varia con la composizione del nucleo familiare. Non a caso, l’ISEE, è chiamato anche Riccometro, proprio per la sua capacità di misurare la ricchezza effettiva.
La riforma entrerà in vigore dal primo gennaio 2015, pertanto coloro che avranno bisogno di una prestazione per la quale serve l’ISEE, dovranno compilare la nuova DSU.
Da gennaio 2015 dunque le DSU compilate con le vecchie regole non saranno più valide, quindi per chiedere nuove prestazioni il contribuente deve ripresentare la dichiarazione.  Una volta compilata la DSU vale poi per l’intero anno, fino al 15 gennaio dell’anno successivo.
Ecco come sarà la nuoca DSU
La dichiarazione si compone di un Modello Mini, formato da due moduli, che serve per la maggioranza delle prestazioni, al quale si aggiungono sei Moduli da utilizzare per particolari prestazioni o composizioni del nucleo familiare (prestazioni per il diritto allo studio universitario, prestazioni per minorenni in caso di genitori non sposati e non coniugati fra loro, prestazioni socio assistenziali di ricovero, prestazioni per persone con disabilità, prestazioni connesse ai dottorati di ricerca, presenza nel nucleo familiare di persone non autosufficienti, persone esonerate dalla dichiarazione dei redditi).
Un’altra novità, è la possibilità di compilare una nuova dichiarazione, l’ISEE corrente, in corso di validità di una precedente, nel caso in cui si verifichi una variazione rilevante della situazione economica (come la perdita del lavoro).
Segue l’utile scheda riepilogativa di commento, redatta dal Ministero del Lavoro e il testo integrale del decreto con la modulistica in pdf.
Che cos’è l’ISEE
L’ISEE è l’indicatore, in vigore dal 1998, che serve per valutare e confrontare la situazione economica dei nuclei familiari per regolare l’accesso alle prestazioni (in moneta e in servizi) sociali e sociosanitarie erogate dai diversi livelli di governo. In generale, l’ISEE viene utilizzato ai fini dell’applicazione di tariffe differenziate in relazione alla condizione economica oppure per la fissazione di soglie oltre le quali non è ammesso l’accesso alla prestazione.
La situazione economica è valutata tenendo conto del reddito di tutti i componenti, del loro patrimonio (valorizzato al 20%) e, attraverso una scala di equivalenza, della composizione del nucleo familiare (numero dei componenti e loro caratteristiche).
ISEE = (somma dei redditi al netto delle franchigie) + 20% *(somma dei patrimoni al netto delle franchigie)
Parametro della scala di equivalenza
La scala di equivalenza indica un parametro crescente al crescere del numero dei componenti il nucleo familiare, che tiene conto delle economie di scala derivanti dalla convivenza. Il parametro è maggiorato in presenza di alcune caratteristiche del nucleo che assumono rilievo in tale contesto: presenza nel nucleo familiare di più di due figli a carico; genitori lavoratori e figli minorenni, in particolare se con meno di tre anni; nuclei monogenitoriali.
Quanto è importante
Nel 2012 sono state presentate a fini ISEE oltre 6 milioni di DSU (dichiarazioni sostitutive uniche) corrispondenti a circa di 5 milioni e mezzo di nuclei familiari pari a poco meno del 30% della popolazione.
Riforma dell’ISEE prevista dall’art 5 del decreto “Salva Italia”
La riforma è stata prevista dall’articolo 5 del decreto “Salva Italia” (d.l. n. 201/2011), indicando le seguenti caratteristiche:
a)  l’adozione di una nozione di reddito disponibile finalizzata all’inclusione anche di somme fiscalmente esenti;
b)  il miglioramento della capacità selettiva dell’indicatore mediante una maggiore valorizzazione della componente patrimoniale;
c)  una specifica attenzione alle tipologie familiari con carichi particolarmente gravosi, e in particolare le famiglie numerose (con tre o più figli) e quelle con persone con disabilità;
d)  una differenziazione dell’indicatore in riferimento al tipo di prestazione richiesta;
e)  il rafforzamento del sistema dei controlli, riducendo le situazioni di accesso indebito alle prestazioni agevolate.
Campi di applicazione
L’applicazione dell’ISEE per l’accesso alle prestazioni sociali agevolate o la compartecipazione ai costi costituisce un livello essenziale. Ciò significa che gli enti erogatori sono tenuti a utilizzare l’ISEE come indicatore della situazione economica, e i cittadini sono garantiti del fatto che la loro condizione economica è valutata secondo criteri equi, definiti univocamente su tutto il territorio nazionale.
Gli enti erogatori possono prevedere, accanto all’ISEE, criteri ulteriori di selezione volti ad identificare specifiche platee di beneficiari, per caratterizzare, in autonomia, le loro politiche sociali. Per quanto riguarda le prestazioni sociali agevolate erogate a livello locale, ai fini dell’applicazione del nuovo ISEE, gli enti erogatori devono adeguare i regolamenti con l’individuazione delle nuove soglie per tenere conto delle variazioni intervenute nell’indicatore.
In questo ambito verrà rivista anche la soglia per l’accesso alla Carta Acquisti.
Quanto alle altre prestazioni nazionali che già utilizzano l’ISEE (assegno di maternità e assegno ai nuclei familiari con almeno tre figli minori) vengono fissate già nel decreto le nuove soglie per mantenere l’attuale numero dei beneficiari.
Non è stata invece adottata alcuna estensione dell’applicazione dell’ISEE a prestazioni nazionali che non lo utilizzavano.
Rafforzamento dei controlli
La prima grande novità del nuovo indicatore sta nelle modalità di raccolta delle informazioni e di rafforzamento dei controlli che garantiranno una maggiore veridicità delle informazioni che il cittadino dichiara.
Con il nuovo sistema solo una parte dei dati utili per il calcolo dell’ISEE sarà autocertificata. D’ora in poi i dati fiscali più importanti (es. reddito complessivo) e i dati relativi alle prestazioni ricevute dall’Inps saranno compilati direttamente dall’Amministrazione (dall’INPS tramite interrogazioni degli archivi propri e di quelli dell’Agenzia delle Entrate). Ciò semplifica i compiti dei cittadini e riduce le sottodichiarazioni.
Il patrimonio mobiliare verrà controllato ex ante con riferimento alla esistenza di conti non dichiarati ed ex post con la creazione di liste selettive per controlli sostanziali della Guardia di Finanza, laddove si verifichino omissioni e difformità.
Le pratiche elusive (ad esempio, svuotamento dei conti correnti al 31 dicembre per poi ricostruirli al primo gennaio) saranno evitate attraverso la valorizzazione della componente depositi e conti correnti bancari e postali mediante il riferimento alla giacenza media annua.
Al di là degli elementi di semplificazione, per cui al cittadino non si chiede di dichiarare quanto ha già fatto in altre sedi, queste novità costituiscono un significativo miglioramento delle caratteristiche di equità del sistema. Vi è infatti evidenza con l’ISEE vigente, in cui tutto è auto- dichiarato, di una sistematica sottodichiarazione sia del reddito (anche rispetto al reddito Irpef) sia del patrimonio.
In particolare, con riferimento al patrimonio mobiliare, risulta evidente la sottodichiarazione. Alla fine del 2011, quando è stata annunciata la riforma, l’80% dei nuclei familiare dichiarava di non possedere neanche un conto corrente o libretto di risparmio, dato non coerente con quelli pubblicati dalla Banca d’Italia. Aver individuato questa come area prioritaria di rafforzamento dei controlli alla luce dei nuovi dati disponibili per la lotta all’evasione, ha già ridotto al 70% l’area di coloro che non dichiarano il possesso di conti o depositi. E’ ancora un dato troppo alto, tenuto conto del fatto che ciò comporta l’indebita fruizione di prestazioni e agevolazioni da parte di alcuni cittadini a scapito di altri maggiormente bisognosi, nonché la penalizzazione dei cittadini più onesti.
La nozione di reddito
Si adotta una definizione ampia di reddito, in cui vengono inclusi, a fianco del reddito complessivo ai fini Irpef, tutti i redditi tassati con regimi sostitutivi o a titolo di imposta (es. contribuenti minimi, cedolare secca sugli affitti, premi di produttività, ecc.), tutti i redditi esenti e quindi anche tutti i trasferimenti monetari ottenuti dalla Pubblica Amministrazione (assegni al nucleo familiare, pensioni di invalidità, assegno sociale, indennità di accompagnamento, ecc.), i redditi figurativi degli immobili non locati e delle attività mobiliari. Vengono invece sottratti gli assegni corrisposti al coniuge in seguito a separazione o divorzio, destinati al mantenimento del coniuge e dei figli (precedentemente valorizzati sia nell’ISEE del ricevente che in quello del datore).
Si tratta di miglioramenti significativi rispetto all’ISEE attuale, che non tiene conto in modo adeguato di tutte le forme di reddito e di patrimonio. Si migliora così la sua capacità selettiva, specialmente per le famiglie più povere (circa il 10% delle DSU presentano un ISEE pari a zero) evitando iniquità evidenti tra famiglie che col vecchio sistema venivano trattate allo stesso modo pur essendo in condizione diversa – ad esempio, per il possesso di redditi e trattamenti esenti fiscalmente.
Si prevedono però importanti abbattimenti del reddito.
– Redditi da lavoro dipendente. Si stabilisce la sottrazione di una quota pari al 20% e fino ad un massimo di 3.000 euro dei redditi da lavoro dipendente, per tenere conto dei costi di produzione del reddito, ma anche per evitare il fenomeno noto col nome di “trappola della povertà”, per cui la piena considerazione del reddito nella prova dei mezzi disincentiva l’offerta di lavoro dei soggetti più deboli;
-Pensioni e trattamenti assistenziali. Si sottrae una analoga quota, fino ad un massimo di 1.000 euro, dai redditi da pensione e dei trattamenti assistenziali, previdenziali e indennitari, per tenere conto in modo forfettario delle maggiori spese connesse alla vecchiaia e ad altre condizioni di fragilità dei beneficiari di trattamenti fiscalmente esenti;
-Costi dell’abitare. Per tener conto in modo più appropriato dei costi dell’abitare viene aumentato, da 5.165 a 7.000 euro, l’importo massimo della spesa effettivamente sostenuta per l’affitto registrato che può essere portato in deduzione. Tale importo è incrementato di euro 500 per ogni figlio convivente successivo al secondo. Con riferimento ai proprietari, si tiene conto dei costi dell’abitare in modo comparabile nella componente patrimoniale.
– Costi sostenuti da persone con disabilità o non autosufficienti. La scelta fondamentale che si compie con la riforma è di non considerare in modo indistinto tutte le persone con disabilità, ma di riclassificare le diverse definizioni di disabilità, invalidità e non autosufficienza accorpandole in tre distinte classi: disabilità media, grave, e non autosufficienza. L’ulteriore scelta è quella di riconoscere un abbattimento diretto del reddito della famiglia in cui è presente una persona con disabilità, articolato in funzione del grado di disabilità, in sostituzione dell’attuale meccanismo che consiste nel riconoscere una maggiorazione della scala di equivalenza. L’attuale sistema, infatti, ha il limite di tradursi in un abbattimento dell’ISEE tanto più alto quanto più alto è il reddito e il patrimonio della famiglia considerata, indipendentemente dalla gravità del bisogno.
Le franchigie sono:
euro 4.000 per persona con disabilità media, incrementati a 5.500 se minorenne;
euro 5.500 per persona con disabilità grave, incrementati a 7.500 se minorenne;
euro 7.000 per persona non autosufficiente incrementati a 9.500 se minorenne.
Per le persone non autosufficienti è poi ammessa la deduzione di tutti i trasferimenti ottenuti nella misura in cui si traducano in spese certificate per l’acquisizione, diretta o indiretta, dei servizi di collaboratori domestici e addetti all’assistenza personale o per la retta dovuta per il ricovero presso strutture residenziali
Viene infine introdotta la possibilità di sottrarre fino ad un massimo di 5.000 euro, le spese relative alla situazione di disabilità, certificate a fini fiscali: spese sanitarie per disabili, spese per l’acquisto di cani guida, spese sostenute per servizi di interpretariato per le persone sorde e spese mediche e di assistenza specifica per i disabili.
In sintesi, il nuovo ISEE favorisce le situazioni di maggiore bisogno migliorando la considerazione delle persone con disabilità più grave e con redditi più bassi. Inoltre, migliora considerevolmente la situazione delle persone con disabilità adulte rimaste nel nucleo familiare di origine perché potranno fare nucleo a sé.
La valorizzazione del patrimonio
La maggiore valorizzazione del patrimonio richiesta dalla legge viene raggiunta:
– Considerando il valore degli immobili rivalutato ai fini IMU (invece che ICI);
– Riducendo la franchigia sulla componente mobiliare che viene però articolata in funzione del numero dei componenti il nucleo familiare (franchigia più alta per le famiglie più numerose);
– Considerando il patrimonio all’estero.
Con riferimento agli immobili si considera patrimonio solo il valore della casa che eccede il valore del mutuo ancora in essere.
Per tenere conto dei costi dell’abitare viene riservato un trattamento particolare alla prima casa. Il valore IMU è calcolato al netto di una franchigia di euro 52.500 (di valore analogo a quello vigente, tarato però su valori ICI, anche se indifferenziato rispetto al numero di componenti), incrementata di euro 2.500 per ogni figlio convivente successivo al secondo. Il valore residuo dell’abitazione, così calcolato, viene abbattuto a due terzi. Il valore è comunque considerato al netto del mutuo residuo e questa è una novità rispetto al vecchio ISEE (per il quale la detrazione per il mutuo non si cumulava con la franchigia prima casa).
Scala di equivalenza
Si è deciso di non intervenire sulla scala ISEE in via generale, trattandosi di una scala già “generosa” rispetto a quelle tipicamente in uso a livello internazionale e nazionale. Sono state però adottate alcune maggiorazioni per tenere conto di condizioni specifiche che possono dar luogo a minori economie di scala, in particolare per le famiglie numerose. Più precisamente, per tenere in particolare considerazione i figli successivi al secondo, la scala di equivalenza base (vigente) viene maggiorata di un ammontare crescente al crescere del numero dei figli da tre in poi; è inoltre mantenuta una specifica maggiorazione per tenere conto dei costi superiori in cui si imbattono i nuclei familiari in cui sono presenti minori ed entrambi i genitori o l’unico presente lavora, aumentata ulteriormente se è presente almeno un minore di 3 anni, nonché la maggiorazione per i nuclei monoparentali.
ISEE corrente
L’ISEE fa riferimento al reddito dell’ultima dichiarazione che a sua volta si riferisce all’anno precedente. Ma, specialmente in situazioni di crisi economica, la condizione delle persone può cambiare anche rapidamente. Per questo, anche tenendo conto delle esperienze già in atto in vari Comuni, e in altri paesi europei, si introduce la possibilità di calcolare un ISEE corrente, riferito cioè ad un periodo di tempo più ravvicinato, in caso di variazioni superiori al 25% dell’indicatore della situazione reddituale dovute a variazioni della situazione lavorativa, quali: risoluzione, sospensione o riduzione dell’attività lavorativa dei lavoratori a tempo indeterminato; mancato rinnovo contratto di lavoro a tempo determinato o contratti di lavoro atipico; cessazione di attività per i lavoratori autonomi.
ISEE prestazioni agevolate di natura socio-sanitaria per persone adulte
Viene data la possibilità di considerare nel nucleo familiare del beneficiario esclusivamente il coniuge e i figli, escludendo pertanto altri eventuali componenti la famiglia anagrafica. Il disabile adulto che vivesse con i propri genitori, come già accennato, potrebbe pertanto fare nucleo a sé. Per le sole prestazioni erogate in ambiente residenziale a ciclo continuativo si applicano regole di calcolo diverse. Si tiene conto della condizione economica anche dei figli del beneficiario non inclusi nel nucleo familiare, integrando l’ISEE di una componente aggiuntiva per ciascun figlio, calcolata sulla base della situazione economica dei figli medesimi, avuto riguardo alle necessità del nucleo familiare di appartenenza.
Tale previsione viene incontro alla necessità di differenziare la condizione economica dell’anziano non autosufficiente che ha figli che possono aiutarlo – in qualità di tenuti agli alimenti e tenuto conto dei propri carichi familiari diretti – dalla condizione di chi non ha alcun sostegno prossimo per fronteggiare le spese per il ricovero in struttura. Al fine di evitare comportamenti opportunistici, le donazioni di cespiti parte del patrimonio immobiliare del beneficiario avvenute successivamente alla prima richiesta di ricovero continuano ad essere valorizzate nel patrimonio del donante. Allo stesso modo, e per lo stesso motivo, sono valorizzate nel patrimonio del donante le donazioni effettuate nei 3 anni precedenti la richiesta di ricovero, se in favore di persone tenute agli alimenti.
ISEE prestazioni agevolate rivolte a beneficiari minorenni
Ai fini dell’accesso a prestazioni per i bambini rileva la condizione economica di entrambi i genitori, a meno di casi particolari. Viene stabilito il principio che il genitore non convivente nel nucleo familiare, non coniugato con l’altro genitore, che abbia riconosciuto il figlio, fa parte del nucleo familiare del figlio, a meno che non sia effettivamente assente dal nucleo (genitore coniugato o con altri figli fatti con persona diversa dall’altro genitore; legale separazione etc.). Si tratta di una previsione necessaria per differenziare la situazione del nucleo in cui il genitore è davvero solo (per morte o allontanamento o irreperibilità dell’altro genitore o costituzione di un’altra famiglia) da quella in cui l’altro genitore naturale ha semplicemente altra residenza anagrafica, anche al fine di evitare comportamenti opportunistici. Del reddito dei genitori non conviventi che abbiano formato un nuovo nucleo familiare si tiene conto integrando l’ISEE del nucleo dei figli con una componente aggiuntiva, calcolata sulla base della situazione economica del genitore non convivente.
CON IL NUOVO ISEE LE NOVITÀ PER LE PERSONE CON DISABILITÀ SONO RILEVANTI
Dalla lettura del decreto, dall’esame dei nuovi moduli approvati è evidente l’ indubbio vantaggio per la maggioranza delle persone con disabilità. Il nuovo ISEE consente un migliore trattamento rispetto a quello previgente ed è certamente preferibile rispetto a quello teoricamente profilato dal DPCM dello scorso dicembre.
Le istruzioni, la modalità di controllo ex ante, i moduli di richiesta, i moduli di rettifica si riferiscono infatti alle sole provvidenze erogate dall’INPS e cioè, nel caso delle persone con disabilità, alle pensioni e all’indennità di accompagnamento per minorazioni civili o per invalidità sul lavoro.
Non vengono computati gli altri trasferimenti monetari (vita indipendente, voucher, assegni di cura, contributi per la mobilità o per l’eliminazione delle barriere in casa). Al contempo rimangono vigenti detrazioni e franchigie non previste nel previgente ISEE.
Un paio di esempi per spiegare meglio.
Persona maggiorenne titolare di pensione e indennità di accompagnamento
Importo provvidenze: 9350 euro circa
Franchigia: – 7000 euro
Detrazione badante assunta: – 8000 euro circa
Detrazione spese mediche (ipotesi): – 1000 euro
Persona Minorenne titolare di indennità di accompagnamento
Importo provvidenze: 6000 euro circa
Franchigia: – 9500 euro
Detrazione badante assunta: – 5000 euro circa
Detrazione spese mediche (ipotesi): – 1000 euro
Come si può notare, limitando il computo alle sole provvidenze per minorazioni civili o per lavoro, le conseguenze svantaggiose vengono sostanzialmente annullate dal complesso delle franchigie e/o delle detrazioni ammesse, effetto che difficilmente si sarebbe raggiunto considerando tutti i trasferimenti monetari di natura assistenziale.
L’attenzione massima va ora rivolta ai Comuni e agli enti erogatori di prestazioni sociali agevolate. Spetta a loro infatti la fase di definizione delle nuove delibere ISEE. Vigilare sui criteri, ora più che mai determinati, significa controllare che le soglie e i limiti indicati non ripropongano svantaggi “antichi”
Infine è da sottolineare, con amarezza, che il computo del reddito di cui si tiene conto per l’ottenimento di prestazioni sociali, malgrado le dovute contromisure di bilanciamento previste (le cosiddette franchigie) può comunque rappresentare un rischio per il futuro del Welfare in Italia, soprattutto per la salvaguardia dei diritti delle persone con disabilità.
Avv. Paolo Colombo

Ministero del Lavoro
Decreto 7 novembre 2014
Approvazione del modello tipo della Dichiarazione Sostitutiva Unica a fini ISEE, dell’attestazione, nonche’ delle relative istruzioni per la compilazione ai sensi dell’articolo 10, comma 3, del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 5 dicembre 2013, n. 159
(G.U. del 17.11.2014)
il Direttore generale per l’inclusione e le politiche sociali del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali
di concerto con
il capo del Dipartimento delle Finanze del Ministero dell’economia e delle finanze
Vista la legge 23 agosto 1998, n. 400;
Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 5 dicembre 2013, n. 159, «Regolamento concernente la revisione delle modalita’ di determinazione e i campi di applicazione dell’Indicatore della situazione economica equivalente (ISEE)»;
Visto, in particolare, l’art. 10, comma 3, del citato decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 159 del 2013, che prevede che con provvedimento del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministero dell’economia e delle finanze, su proposta dell’INPS, sentita l’Agenzia delle entrate e il Garante per la protezione dei dati personali, e’ approvato il modello tipo della DSU e dell’attestazione, nonche’ delle relative istruzioni per la compilazione;
Visto, altresi’, l’art. 11 del citato decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 159 del 2013, che prevede:
al comma 4, che sulla base di specifico mandato conferito dal dichiarante con manifestazione di consenso, l’attestazione riportante l’ISEE, il contenuto della DSU, nonche’ gli elementi informativi necessari al calcolo acquisiti dagli archivi amministrativi possono essere resi disponibili al dichiarante, con modalita’ definite dal provvedimento di cui all’art. 10, comma 3, per il tramite dei soggetti incaricati della ricezione della DSU;
al comma 7, che con il medesimo provvedimento di cui all’art. 10, comma 3, sono definite, ai fini della eventuale rideterminazione dell’ISEE, le modalita’ di acquisizione dei dati in caso di difformita’ delle componenti reddituali e patrimoniali documentate dal dichiarante rispetto alle informazioni in possesso del sistema informativo, nonche’ i tempi per la comunicazione al dichiarante dell’attestazione definitiva;
Acquisita la proposta del modello tipo della DSU e dell’attestazione, nonche’ delle relative istruzioni per la compilazione, da parte dell’Istituto nazionale per la previdenza sociale in data 14 ottobre 2014;
Acquisito il parere favorevole dell’Agenzia delle entrate in data 23 ottobre 2014;
Ritenuto opportuno modificare la proposta dell’INPS con particolare riferimento all’informativa agli interessati, alle informazioni conferite facoltativamente attraverso la DSU e alle modalita’ per rendere disponibili l’attestazione e le informazioni per il calcolo dell’ISEE, sulla base delle indicazioni fornite dai competenti Uffici del Garante per la protezione dei dati personali nel corso della preventiva interlocuzione avviata ai fini del rispetto della disciplina in materia;
Acquisito il parere del Garante per la protezione dei dati personali in data 6 novembre 2014;
Decreta:
Art. 1
Approvazione
1. Ai sensi dell’art. 10, comma 3, del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 5 dicembre 2013, n. 159, e’ approvato il modello tipo della dichiarazione sostitutiva unica (DSU), dell’attestazione, nonche’ delle relative istruzioni per la compilazione, di cui all’allegato «A» che costituisce parte integrante del presente decreto. La DSU e’ redatta conformemente a quanto previsto nel modello tipo e nelle relative istruzioni.
Art. 2
Modalita’ di rilascio dell’attestazione
1. Ai sensi dell’art. 11, comma 4, del citato decreto del Presidente del Consiglio dei ministri n. 159 del 2013, l’attestazione riportante l’ISEE, il contenuto della DSU, nonche’ gli elementi informativi necessari al calcolo acquisiti dagli archivi amministrativi, sono resi disponibili dall’INPS al dichiarante mediante accesso all’area servizi del portale web o tramite le sedi territoriali competenti, con modalita’ idonee a garantire l’identificazione dell’interessato. Nelle stesse modalita’ gli altri componenti il nucleo familiare possono richiedere all’INPS, nel periodo di validita’ della DSU, la sola attestazione riportante l’ISEE.
2. L’INPS rende altresi’ disponibile al dichiarante mediante posta elettronica certificata l’attestazione riportante l’ISEE, il contenuto della DSU, nonche’ gli elementi informativi necessari al calcolo acquisiti dagli archivi amministrativi. L’indirizzo di posta elettronica certificata e’ indicato dal dichiarante nell’apposita sezione «Modalita’ ritiro attestazione ISEE» all’atto della sottoscrizione della DSU. Nella medesima sezione il dichiarante puo’ conferire mandato ai soggetti incaricati della ricezione della DSU ai sensi dell’art. 10, comma 6, del citato decreto del Presidente del Consiglio dei ministri n. 159 del 2013, a ricevere, ai soli fini del rilascio al dichiarante stesso, l’attestazione e le altre informazioni di cui al primo periodo del presente comma. In caso di conferimento del mandato, il dichiarante conseguentemente richiede all’INPS di rendere disponibili presso l’ente al quale e’ stata presentata la DSU, le sopra richiamate informazioni e attestazione.
3. L’attestazione e le altre informazioni di cui al presente articolo sono rese disponibili dall’INPS nelle modalita’ di cui ai commi precedenti entro il decimo giorno lavorativo successivo alla presentazione della DSU.
Art. 3
Modulo integrativo
1. Ai sensi dell’art. 11, comma 7, del citato decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 159 del 2013, il dichiarante, nel caso in cui rilevi inesattezze negli elementi acquisiti dagli archivi amministrativi dell’INPS e dell’Agenzia delle entrate relativamente agli elementi non auto dichiarati nella DSU, puo’ autocertificare le componenti per cui rilevi inesattezze mediante la compilazione e sottoscrizione del modulo integrativo, denominato «Modulo FC.3», costituente uno dei moduli che compongono la DSU, di cui all’allegato «A». Il modulo puo’ essere compilato e sottoscritto, oltre che dal dichiarante che ha presentato la DSU, dal componente il nucleo familiare di cui si intende rettificare i dati. Il modulo puo’ essere presentato entro il termine di dieci giorni dal ricevimento dell’attestazione dell’INPS ed e’ eventualmente corredato da documenti, in particolare copia della dichiarazione dei redditi o certificazione sostitutiva o altra documentazione riferita alla situazione reddituale, atti a comprovare l’inesattezza rilevata.
2. Le modalita’ con cui il modulo integrativo e’ acquisito nel sistema informativo dell’ISEE e l’attestazione definitiva resa disponibile al dichiarante sono le medesime previste per la DSU agli articoli 10 e 11 del citato decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 159 del 2013. In particolare, il modulo integrativo e’ presentato ai comuni o ai centri di assistenza fiscale o direttamente all’amministrazione pubblica in qualita’ di ente erogatore al quale e’ richiesta la prima prestazione o alla sede dell’INPS competente per territorio ovvero all’INPS, in via telematica, direttamente a cura del dichiarante. L’ente che ha ricevuto il modulo trasmette per via telematica entro i successivi quattro giorni lavorativi i dati in esso contenuti al sistema informativo dell’ISEE. L’INPS e l’Agenzia delle entrate verificano nei propri archivi le informazioni contenute nel modulo integrativo entro il quarto giorno lavorativo successivo a quello della ricezione del modulo medesimo. L’INPS entro il secondo giorno lavorativo successivo a quello dell’acquisizione dell’esito delle verifiche di cui al periodo precedente rende disponibile l’attestazione definitiva nelle modalita’ di cui ai commi 1 e 2 dell’art. 2 del presente decreto.
3. Nel caso in esito alle verifiche negli archivi dell’INPS e dell’Agenzia delle entrate di cui al comma precedente permanga una discordanza tra quanto dichiarato dal cittadino e quanto rilevato negli archivi, l’attestazione dovra’ riportare anche i dati acquisiti dall’anagrafe tributaria e dall’INPS. L’attestazione definitiva e’ valida ai fini dell’erogazione della prestazione anche nel caso di permanenza delle discordanze, fatto salvo il diritto degli enti erogatori di richiedere idonea documentazione atta a dimostrare la completezza e veridicita’ dei dati indicati nel modulo integrativo. I nominativi dei dichiaranti per cui permangano discordanze sono comunque comunicati alla Guardia di finanza ai fini della programmazione delle verifiche di cui all’art. 11, comma 13, del citato decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 159 del 2013.
Art. 4
Disposizioni finali
1. Il rendimento medio annuo dei titoli decennali del Tesoro, da applicare al patrimonio mobiliare nell’anno di riferimento della dichiarazione sostitutiva unica, e’ reso noto con comunicazione del Ministero dell’economia e delle finanze, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.
Il presente decreto sara’ pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.
Roma, 7 novembre 2014
Il direttore generale per l’inclusione e le politiche sociali del Ministero del lavoro e delle politiche sociali
Tangorra
p. Il Capo del Dipartimento delle finanze del Ministero dell’economia e delle finanze
D’Avanzo
a cura di Paolo Colombo (coordinatore del Centro di Documentazione Giuridica)
–   –   –
Allegato A
Modello tipo della dichiarazione sostitutiva unica (DSU), dell’attestazione, nonche’ delle relative istruzioni per la compilazione (allegato in pdf estratto da gazzetta ufficiale)

17 novembre 2014

modello-dichiarazione-ISEE-nov-2015

Storia e funzione sociale della Radio – Roma, 4 dicembre 2014, di Chiara Giorgi

Autore: Chiara Giorgi

L’UNIONE ITALIANA CIECHI E IPOVEDENTI FESTEGGIA I 90 ANNI DELLA RADIO
Roma, 4 dicembre 2014– ore 9,15

c/o Auditorium Istituto Centrale per i Beni Sonori ed Audiovisivi
Via Michelangelo Caetani 32
Nell’ottobre del 1924 viene trasmesso il primo annuncio radiofonico. Da allora, la radio è diventata grande. Una cosa è subito evidente: nonostante i suoi novant’anni, la radio vive oggi un periodo di rinnovata giovinezza e continua ad essere, tra i mezzi di comunicazione, uno dei più amati.
Amato ancora di più dai ciechi e dagli ipovedenti, che hanno adottato la radio come il mezzo per eccellenza, perfettamente accessibile in autonomia, senza bisogno di intermediari o attrezzature specifiche supplementari.

Quasi un secolo di radio è un periodo abbastanza lungo che consente di fare bilanci ed esprimere giudizi sulla differenza tra la radio di oggi e quella di ieri. Se ne parlerà in occasione del Convegno “Storia e funzione sociale della radio” in programma a Roma il 4 dicembre 2014 (c/o Auditorium dell’Istituto Centrale per i Beni Sonori ed Audiovisivi, Via Michelangelo Caetani 32 – ore 9,15) organizzato dall’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ONLUS, in collaborazione con l’Istituto Centrale per i Beni Sonori ed Audiovisivi e Radio Capital.

Numerosi gli interventi in programma: Franco Monteleone, docente di Storia e Critica della Radio e della Televisione all’Università di Roma Tre, racconterà la radio come il vero mezzo del secolo; Massimo Pistacchi, Direttore dell’Istituto Centrale per i Beni Sonori ed Audiovisivi, presenterà il rapporto tra l’Istituto e la radio. Le nuove tecnologie radiofoniche saranno esaminate da Stefano Pogelli (regista di Radio Rai e responsabile del laboratorio di restauro dell’archivio sonoro), mentre Fabrizio Scrivano, professore associato di Letteratura Italiana presso l’Università di Perugia racconterà il rapporto tra letteratura, radio e lettura.
Dell’arte raccontata alla radio ne parlerà Elisabetta Borgia Direzione Generale per la Valorizzazione del Patrimonio Culturale – Centro per i Servizi Educativi del Museo e del Territorio del MIBACT, mentre Ilario di Giovambattista, il direttore editoriale di Radio Radio parlerà della loro esperienza di talkradio. E ancora si affronterà il ruolo e la funzione sociale di Radio Vaticana nel mondo (Rosario Tronnolone, redattore di Orizzonti Cristiani), nonché il ruolo della radio nella ricostruzione del tessuto nazionale con Gioachino Lanotte (docente e storico della canzone italiana).
Umberto Broccoli interverrà nel pomeriggio su “La mia radio tra parole ed emozioni”, mentre Edoardo Buffoni (capo redattore di Radio Capital) parlerà del lavoro alla radio tra notizie, commenti, interviste, satira e dialoghi con gli ascoltatori e Baba Richerme, inviato speciale di Radio Rai, racconterà il rapporto tra il cinema e la radio.

La Tavola rotonda su “Ruolo e funzione della radio tra presente e futuro” prevista nel pomeriggio di giovedì 4 dicembre, vedrà la partecipazione di Stefano Benedetti (giornalista editore di Città Celeste), Manuela De Vito (conduttrice e autrice Radio Capital), Isabella Eleodori (conduttrice Radio R101), Ida Guglielmotti (conduttrice programmista/regista Radio InBlu), Alessandro Mannozzi (conduttore radiofonico e giornalista), Renato Rappo (già nei GR e TG RAI), Baba Richerme (inviato speciale Radio RAI), Marco Sabene (giornalista Radio RAI), Betty Senatore (conduttrice Radio Capital), coordinati da Luisa Bartolucci, Componente della Direzione nazionale dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti.

INVITO

L’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ONLUS

con il Patrocinio della Regione Lazio

con la collaborazione dell’Istituto Centrale per i Beni Sonori ed Audiovisivi e di Radio Capital

ha il piacere di invitare la S.V. al Convegno “Storia e funzione sociale della radio” che si terrà a Roma il 4 Dicembre 2014 alle ore 9.15 presso l’Auditorium dell’Istituto Centrale per i Beni Sonori ed Audiovisivi in Via Michelangelo Caetani 32.

PROGRAMMA

9.15
Apertura dei lavori
Luisa Bartolucci
Direzione Nazionale dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ONLUS

9.20
Saluto di Massimo Pistacchi
Direttore Istituto Centrale per i Beni Sonori ed Audiovisivi (ICBSA)

9.35
Saluto di Mario Barbuto
Presidente Nazionale Unione Italiana dei ciechi e degli Ipovedenti ONLUS

9.50
Saluto di Anna Maria Buzzi
Direttore Generale per la Valorizzazione del Patrimonio Culturale (MIBACT)

10.00
Interventi delle autorità presenti

10.15
Franco Monteleone
Docente di Storia e Critica della Radio e della Televisione all’Università di Roma Tre
“La radio: il vero mezzo del secolo”

10.50
Massimo Pistacchi
Direttore dell’ICBSA
“L’Istituto Centrale per i Beni Sonori ed Audiovisivi e la radio”

11.20
Stefano Pogelli
Regista di Radio Rai e responsabile del laboratorio di restauro dell’archivio sonoro
“Radio e nuove tecnologie: un felice binomio in continua evoluzione”

11.50
Fabrizio Scrivano
Professore associato di Letteratura Italiana presso l’Università di Perugia
“La letteratura, la radio, la lettura”

12.20
Elisabetta Borgia
Direzione Generale per la Valorizzazione del Patrimonio Culturale – Centro per i Servizi Educativi del Museo e del Territorio – MIBACT
“Conversazioni d’arte: l’arte raccontata alla radio”

12.35
Ilario Di Giovambattista
Direttore Editoriale Radio Radio
Radio Radio: la talk radio

13.00
Rosario Tronnolone
Redattore di Orizzonti Cristiani
“Ruolo e funzione sociale di Radio Vaticana nel mondo”

13.20
Pausa

14.30
Gioachino Lanotte
Docente e storico della canzone italiana
“Cronache dalla liberazione. Il ruolo della radio nella ricostruzione del tessuto nazionale”

15.00
Umberto Broccoli
Autore televisivo, conduttore radiofonico, scrittore
“La mia radio tra parole ed emozioni”

15.30
Edoardo Buffoni
Capo redattore di Radio Capital
“Lavorare alla radio tra notizie, commenti, interviste, satira e dialoghi con gli ascoltatori”

16.00
Baba Richerme
Inviato speciale di Radio Rai
“Raccontare il cinema alla radio”

16.30
Tavola rotonda
“Ruolo e funzione della radio tra presente e futuro”

Partecipanti:
Stefano Benedetti (giornalista editore di Città Celeste)
Manuela De Vito (conduttrice e autrice Radio Capital)
Isabella Eleodori (conduttrice Radio R101)
Ida Guglielmotti (conduttrice programmista/regista Radio InBlu)
Alessandro Mannozzi (conduttore radiofonico e giornalista)
Renato Rappo (già nei GR e TG RAI)
Baba Richerme (inviato speciale Radio RAI)
Marco Sabene (giornalista Radio RAI)
Betty Senatore (conduttrice Radio Capital)

Moderatore
Luisa Bartolucci
Direzione Nazionale dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ONLUS

«La Radio è il teatro della mente»
Steve Allen

Nonostante i suoi novant’anni, la radio vive un periodo di rinnovata giovinezza e continua ad essere, tra i mezzi di comunicazione, uno dei più amati.
Quasi un secolo di radio è un periodo abbastanza lungo: consente di fare bilanci ed esprimere giudizi sulla differenza tra la radio di oggi e quella di ieri.

 

03 home page INVITO