Palermo: Festa di Santa Lucia, di Giuseppe Scaccia

Autore: Giuseppe Scaccia

La Sezione Provinciale di Palermo dell'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, anche quest'anno in occasione della Giornata Nazionale del cieco, è riuscita ad accendere i riflettori dei media, delle Autorità civili e religiose e dell'Opinione Pubblica sui gravi problemi che affliggono la categoria, organizzando due manifestazioni, una religiosa e l'altra culturale.
Il 13 Dicembre, i dirigenti sezionali, i dipendenti, i collaboratori, decine di soci con le loro famiglie insieme al Presidente del Consiglio e all'Assessore al Bilancio del Comune di Palermo hanno partecipato presso la parrocchia di S. Lucia alla Messa in onore di S. Lucia, protettrice della vista, celebrata dal Vescovo Mons. Oliveri.
A mezzogiorno, invece, da Palazzo delle Aquile, sede del Municipio di Palermo è partito il 1° Corteo Storico in onore di Santa Lucia con 50 figuranti fra i quali una decina di giovani ciechi ed ipovedenti ed un cane guida, abbigliati con costumi del '600 barocco.
Il corteo storico promosso dalla Sezione palermitana con il patrocinio del Comune di Palermo e in collaborazione con lo scenografo cieco, Calogero Armato, ha sfilato fra due ali di cittadini e turisti, incuriositi ed entusiasti che hanno fotografato e ripreso non solo i personaggi e i preziosi costumi ma soprattutto i figuranti non vedenti, sottolineando con i loro commenti di avere compreso il messaggio di integrazione sociale che la dirigenza U.I.C. palermitana ha voluto trasmettere alla collettività.
Dopo avere percorso il cassaro (Corso Vittorio Emanuele), il corteo ha raggiunto la Cattedrale, ricevendo la benedizione di S. E. Monsignor Cuttitta, Vescovo ausiliare di Palermo che nel salutare i partecipanti ha voluto ringraziare l'U.I.C. e la sua dirigenza per il loro quotidiano impegno in favore dei ciechi e degli ipovedenti che a causa della crisi economica e morale, hanno bisogno forse più di ieri del sostegno dell'U.I.C. per la loro effettiva inclusione sociale.
Il corteo storico, a mezzogiorno di domenica 16 Dicembre ha replicato la sfilata percorrendo questa volta l'isola pedonale che và dal Teatro Massimo al Teatro Politeama, raccogliendo  grande  successo nonostante la pioggia.

Il Presidente
Giuseppe Scaccia

Napoli: Trasporto pubblico vietato ai disabili, di Mario Mirabile

Autore: Mario Mirabile

Con riferimento alla campagna a favore dell'accessibilità, è doveroso segnalare la vergognosa situazione del trasporto pubblico in provincia di Napoli; situazione che, se da un lato danneggia tutta la collettività, dall'altro impedisce ai disabili di muoversi in autonomia. Evitando di raccontare nello specifico tutte le carenze, i ritardi, i malfunzionamenti, le inefficienze di un sistema di trasporto pubblico regionale ormai in ginocchio, mi limiterò a raccontare una esperienza vissuta qualche giorno fa. In particolare, dopo aver partecipato ad una rappresentazione teatrale messa in scena dai bambini dell'Istituto Martuscelli,  alle ore 17.00 sono partito dal teatro Cilea nel quartiere Vomero per cercare di raggiungere casa. Subito mi è stato riferito da diverse persone che, a causa di uno sciopero selvaggio, gli autobus non passavano e alcune stazioni della linea 1 della metropolitana di Napoli erano addirittura chiuse. Per evitare problemi, ho cercato di chiamare un taxi, ma gli operatori che hanno risposto mi hanno riferito che non c'era la possibilità di inviare un taxi in zona a causa dell'eccessivo traffico. A quel punto, insieme ad un altro amico non vedente e ad una volontaria, mi sono incamminato verso il posteggio dei taxi e lungo il percorso siamo riusciti a prenderne uno, il cui conducente ci ha descritto una situazione di traffico molto caotica. Dalle 17.15, siamo giunti nella zona di piazza Garibaldi alle 18.40 pagando €30, una cifra a dir poco assurda se si pensa che normalmente quella corsa sarebbe costata circa €10. A quel punto, mi sono diretto verso la stazione per poter prendere un treno della Circum Vesuviana che mi permettesse di raggiungere Portici. Ho chiesto alla biglietteria l'orario di partenza del prossimo treno, ma l'operatore in maniera sgarbata e con stupida sufficienza, ha riferito di non conoscere l'orario di partenza dei convogli. Viste le mie sollecitazioni e "imprecazioni", mi ha detto che un treno ci sarebbe stato intorno alle 19.30. Mi sono recato sul binario ed ho liberato la mia accompagnatrice la quale doveva anche lei raggiungere casa. Alle ore 19.15, è passato, ovviamente senza alcun annuncio vocale, il treno che mi avrebbe permesso di raggiungere Portici e finalmente alle ore 19.40 vi sono giunto. Ma è possibile che per percorrere 30 km ci sono volute 3 ore e 30€ di taxi? Come avrei fatto se non avessi avuto un accompagnatore? Perché il personale operante nelle aziende di trasporto pubblico può permettersi di mettere in atto azioni di sciopero selvaggio senza subire alcuna sanzione? Perché tutti i sistemi di annuncio vocale non devono funzionare? Tutto ciò accade ormai da troppi mesi in un assordante silenzio della classe politica regionale e provinciale.
Mario Mirabile
 

Dopo 20 anni un nuovo punto sullo stato dell’inclusione scolastica dei disabili visivi, di Luciano Paschetta

Autore: Luciano Paschetta

Superare le supposizioni, i luoghi comuni  e  i giudizi infondati: una  ricerca dell'I.RI.FO.R  . realizza una "fotografia"  dello stato dell'inclusione scolastica dei disabili visivi

Ci sono voluti  diversi mesi per raccogliere, ed altri ne occorreranno per esaminare ed elaborare, i dati dei 1.473 questionari, riferiti ad altrettanti allievi con disabilità visiva, inseriti, dalla scuola materna alla secondaria di II grado, nelle diverse scuole del Paese.
Abbiamo scelto come riferimento per la raccolta dei dati l'anno scolastico 2011/12: esattamente venti anni dopo l'a.s. 1991/92, quello al quale faceva riferimento l'indagine dell'Unione Italiana dei Ciechi dalla quale era scaturito il "Primo libro bianco sull'integrazione scolastica dei disabili visivi" questo, tra l'altro, ci permetterà anche alcuni confronti atti a valutare come si è venuto evolvendo il processo di integrazione in questi anni.

L'" INDAGINE CONOSCITIVA SULLA INTEGRAZIONE SCOLASTICA DEGLI ALUNNI CON DISABILITÀ VISIVA", della quale qui presentiamo una anticipazione dei primi risultati, voluta e coordinata dall'I.RI.FO.R., è stata realizzata  grazie alla collaborazione dei Centri di documentazione tiflodidattica della Biblioteca Italiana per ciechi "Regina Margherita" e della Federazione delle Istituzioni pro Ciechi i cui responsabili hanno provveduto alla raccolta dei dati ed alla compilazione on line dei questionari di rilevazione.

I questionari, alla cui elaborazione stiamo provvedendo, racchiudendo informazioni su 1.473 bambini/ragazzi con disabilità visiva, sparsi nei vari ordini di scuola delle diverse regioni, riferendosi a circa il 50% dell'intera popolazione di disabili visivi presenti nelle nostre scuole, riteniamo rappresentino un campione significativo dello stato dell'inclusione dei nostri ragazzi.

Attraverso le oltre 600 possibili risposte del questionario, abbiamo cercato innanzitutto di conoscere la tipologia della disabilità visiva e la presenza di eventuali altre disabilità, di sondare i diversi aspetti del processo di inclusione: dalla composizione della classe, al numero di ore di sostegno  e  di assistenza scolastica o  domiciliare, dagli ausili utilizzati , all'uso del PC, dalla capacità di lettura e scrittura in braille, al  modo  di avere i libri scolastici accessibili,  dalla verifica del modo di redigere il P.E.I., a quella del livello di specializzazione dei docenti. Abbiamo poi cercato di comprender il grado di autonomia personale e di movimento, i rapporti con i compagni e gli amici, di come, i ragazzi con disabilità visiva, occupino il loro tempo libero, e molte altre cose ancora.Una messe di informazioni che stiamo elaborando e analizzando e che sarà oggetto di una  futura presentazione.

Qui ci limitiamo ad anticiparvi alcuni dati riferiti alla tipologia e alla qualità della disabilità visiva, alla presenza di allievi con minorazioni aggiuntive e alla distribuzione dei ragazzi con disabilità visiva nei diversi ordini di scuola, come emergono dall'indagine, fornendovi le prime informazioni sulla qualità della "popolazione scolastica" dei disabili visivi inseriti nelle scuole. Il confronto dei dati rilevati attraverso l'attuale ricerca con quelli del 1992, ci consente  inoltre prima "lettura comparata" dell'evoluzione del processo di inclusione scolastica in questi vent'anni.

Nella composizione della "popolazione  scolastica"  dei  minorati  della  vista Il rapporto tra i due sessi è rimasto stabile: nell'anno scolastico 2011/12 come nell'a.s. 1991/92,  il 57% sono ragazzi, mentre  le ragazze restano minoranza  al 43%.
Positiva  la rilevante diminuzione della percentuale dei ciechi assoluti  scesi al 30,6 % rispetto al 45% di vent'anni fa  il che sommato al 25,6 % , di ragazzi con meno di 1/20 di visus, limita al 56,2 riducendo ( di quasi 11 punti, rispetto al 67% del 1992),   la percentuale di coloro ai quali è necessario l'apprendimento del braille per  ottenere una reale autonomia di lettura e scrittura. Relativamente a questo dato va detto che, nonostante il questionario prevedesse domande  relative al  residuo  visivo calcolato  anche sulla base del "danno perimetrico", le risposte in merito sono state in numero non significativo, tanto da evidenziare come questo metodo di valutazione della visione, nonostante la legge abbia più di dieci anni, non sia ancora entrato nell'uso corrente. 

A colpire negativamente è il forte aumento in questi vent'anni di studenti con handicap aggiuntivi a quello visivo: essi costituiscono oggi il 43,3 %del campione, contro il 38 per cento del1992 , con un aumento di oltre il 5% .
Disaggregando il dato per tipologia di disabilità si evidenzia come l'incremento maggiore sia  nel numero dei disabili con ritardo di apprendimento passati dal 22,5 % del 1992 al 34,6 %, del campione di oggi. Tale elevato incremento che porta a constatare come  tra i ragazzi con disabilità  visiva  con altre minorazioni  l'80% presenti difficoltà di apprendimento, trova una parziale  giustificazione nel fatto che oggi   ha ormai piena  applicazione la sentenza 215,  che nel 1988 ha aperto le scuole superiori a tutti i soggetti con disabilità, mentre i suoi effetti erano non ancora del tutto presenti nel 1992.
In forte aumento anche il numero dei ragazzi che aggiungono alla disabilità visiva disturbi del carattere passati dal 22,5 di vent'anni fa all'attuale  30,8 %; cresciuto   invece di  solo 1,4 % quello dei ragazzi che aggiungono alla disabilità visiva una difficoltà motoria. Segnaliamo infine la rilevazione nell'indagine attuale di un 7% di ragazzi che evidenziano disabilità uditive, in aggiunta a quelle visive (questo  dato non era presente nella ricerca del 1992).

Interessante anche l'esame della distribuzione degli alunni nei vari ordini di scuola: nell'a.s. 1991/92  il 47,5%  era nella materna ed elementare (45 nella elementare e 2,5 nella materna), il  30,5% nella media inferiore e solo il 22% nella superiore, nell'anno scolastico 2011/12 nella scuola per l'infanzia ed elementare troviamo il 51% del campione,( 10,4  nella s.i. e 39,6  nell'el) , il 23% nella secondaria di I grado ed il 26% nella secondaria di II grado.
Anche se apparentemente non troppo variate, analizzate più a fondo, le percentuali della  distribuzione dei disabili visivi nei vari ordini di scuola in questi venti anni, inducono ad alcune considerazioni.
Per farlo è interessante esaminare l'andamento della percentuale media annua del numero di allievi con disabilità visiva presenti nei vari ordini di scuola, in rapporto alla media annua generale:

A.S. 1991/92

A.S. 2011/12

 
%
%/a
%/aG
DIFF
%
%/a
%/aG
DIFF.
SC.I.
2,5
0,83
6,25
-5,42
10,4
3,47

7,7
-4,23
S. Pr.
45
9
7,7
1,3
39,6
7,92
7,7
0,22
S.S.1 g
30,5
10,17
7,7
2,47
23
7,67
7,7
-0,03
S.S.2g
22
4,4
7,7
-3,3
26
5,2
7,7
-2,5
 
Dal confronto della colonna "%/a" (percentuale di allievi con disabilità visiva presenti   nei singoli anni di corso dell'ordine di scuola ) e la colonna "%/aG" (percentuale di allievi con disabilità visiva presenti   nei singoli anni i riferimento all'intero arco dell'istruzione)  della tabella risulta con evidenza  come la percentuale media degli alunni con disabilità visiva frequentanti la scuola primaria e la secondaria di I grado,     negli anni  si sia venuta stabilizzando: in questi  ordini di scuola  la percentuale è molto vicina  a quella della media complessiva,soprattutto se il calcolo  della media generale viene fatto escludendo dal  conteggio gli alunni  della scuola per l'infanzia. Ciò sta a significare che tra i due ordini di scuola  il tasso di abbandono  dei ragazzi con disabilità visiva inclusi  tende a zero.
Mentre la scuola secondaria di II grado con l'incremento di ben 4 punti della percentuale  media annua degli alunni inclusi, si è avvicinata alla media annua generale  degli alunni  con disabilità visiva frequentanti , evidenziando la notevole riduzione del tasso di abbandono (effetto anche questo della sentenza 215), la scuola per l'infanzia pur evidenziando la tendenza all'anticipo della scolarizzazione dei bambini con disabilità visiva, dimostrato dal forte incremento della percentuale dei bambini  iscritti(oltre il 10%. Nel 2011,  quadruplicati   rispetto al 2,5% del '91), resta pur sempre  quella ancora meno frequentata dai bambini con disabilità visiva: meno del 50% di quelli in età per potersi iscrivere.
E' questo un dato preoccupante perché fa capire come l'importanza  di questa scuola, fondamentale per lo sviluppo psicomotorio del bambino, venga ancora oggi sottovalutata dai genitori.
Viceversa, proprio la scuola per l'infanzia sarebbe l'ambiente ideale per aiutare il bimbo  a mettere le basi per una futura capacità di orientamento e per una buona autonomia  personale, aspetti questi ultimi che vedremo essere ancora carenti  nell'educazione dei disabili visivi.

Luciano Paschetta

Questioni di regole o di cultura?, di Massimo Vita

Autore: Massimo Vita

Credo, con franchezza, che la questione statutaria non sia al primo posto tra gli interessi della nostra base associativa e, pur essendo un appassionato di questioni regolamentari, credo che nella nostra associazione sia necessaria una rivoluzione culturale e generazionale.
Qui mi soffermerò su alcune proposte di modifica allo statuto e su cosa credo si debba fare per dare un volto nuovo alla nostra casa comune.
Penso che prima di tutto si debba modificare la struttura congressuale parametrandola alla struttura regionalistica dello stato italiano.
Per questo penso che le assemblee sezionali, ogni cinque anni dovrebbero avere funzioni congressuali con i seguenti compiti:
eleggere il presidente, il vice presidente e il consigliere delegato della sezione;(il consigliere delegato viene sempre eletto dai consigli sezionali nelle sezioni con più di 250 soci.
eleggere i consigli sezionali per le sezioni con più di 250 soci;
eleggere i revisori dei conti;
eleggere i delegati al congresso regionale.
A livello regionale il congresso dovrebbe essere costituito come segue:
dai delegati eletti dai congressi sezionali;
dai presidenti sezionali e dai consigli sezionali;
elegge il presidente regionale e il vice presidente;
elegge il consiglio regionale;
elegge i revisori dei conti;
elegge i delegati al congresso nazionale in forma proporzionale e sulla base di liste.

Il congresso nazionale, è composto dai delegati eletti dai congressi regionali e:
elegge il presidente e il vice presidente dell'unione (candidature presentate in coppia);
il consiglio nazionale (sulla base di liste e con suddivisione proporzionale dei seggi);

elegge la direzione nazionale non nell'ambito degli eletti in consiglio nazionale ma tra tutti i soci effettivi;
elegge i revisori dei conti;
elegge il collegio dei probiviri.
Io preferirei che le cariche elettive potessero essere scelte fra tutti i soci effettivi e non tra coloro che sono eletti nei vari organi.
Prevederei l'incompatibilità tra le varie presidenze a tutti i livelli, e aggiungerei l'incompatibilità fra presidente sezionale e consigliere nazionale.
Eliminerei i consigli sezionali per le sezioni con meno di 250 soci lasciando solo l'ufficio di presidenza.
Oltre i 250 soci direi cinque componenti, sette, nove e undici.
Limiterei i mandati a due e e porterei la percentuale dei vedenti al quaranta per cento nei consigli sezionali compresi i tutori.

Penso che si dovrebbe avviare una riflessione anche sulla possibilità di eleggere i consigli sezionali senza liste perché questo spesso porta al calo vertiginoso della presenza femminile e dei giovani.
Io confermerei la necessità di sottoscrivere le liste presentate da parte dei soci ma con regole più stringenti visto che a livello sezionale i presidenti padroni non sempre sono apertissimi. Per quanto riguarda l'annosa questione delle incompatibilità con incarichi politici, direi che si potrebbe lasciare la valutazione caso per caso dicendo che:
la incompatibilità la valutano i rispettivi organi in cui si verifica. Se ci sono atti palesemente lesivi dell'associazione si procede con le regole del caso.

Le proposte sopra riportate possono sembrare generiche ma a mio avviso si deve andare verso una maggiore omogeneizzazione delle strutture organizzative ma, anche se dovessimo avere regole perfette, nulla cambierà se non cambia l'approccio ai problemi.
Fino a che noi presidenti provinciali non facciamo in modo che i soci e i sostenitori si appassionano al nostro essere casa comune. Dobbiamo essere protettivi come un porto e lavorare come una squadra strutturandoci in modo orizzontale e non verticale.
Per essere più chiaro la sezione deve essere vista come un punto di riferimento, un elemento imprescindibile del proprio quotidiano.
Si deve cambiare anche il linguaggio passando dall'io oggi imperante al noi più congeniale a un corpo sociale attivo e propositivo.
I problemi dell'associazione non vengono solo dalle sezioni ma anche dalle dirigenze regionali e da quella nazionale.
Sempre più spesso sono entrambi lontani dalla base associativa e mentre i soci conoscono il presidente nazionale non sempre conoscono quello regionale e soprattutto non si sente il legame tra socio e livello regionale.
Per questa ragione ho proposto la possibilità di eleggere i vertici tra tutti i soci e non tra pochi intimi.
Un altro problema è dato dall'eccessiva lentezza delle nostre procedure che ci fa arrivare in ritardo rispetto ai tempi della società odierna. Questa lentezza è particolarmente rintracciabile a livello regionale e nell'Irifor regionale.
Tutte le agenzie formative sono amministrate con agilità e velocità mentre noi dobbiamo riunire un sacco di persone che spesso, me compreso, ovviamente, non conoscono le norme e le prassi del mondo della formazione.
Mi piace chiudere facendo osservare che l'associazione ha delle aree geografiche in cui non solo cresce, ma ha un volto giovane e spesso femminile.
A livello nazionale ci siamo sentiti dire che per poter approdare alla presidenza nazionale non si può avere un lavoro e che si devono avere doti particolari di leadership. Dato che non credo si possa pensare che leader si nasca, penso sarebbe più serio e utile avere dirigenti appassionati e dargli spazio vero per fargli mettere in mostra le loro capacità di essere leader.
Non si può premiare la mediocrità perché i mediocri hanno tempo libero.
Per quanto mi riguarda ho deciso di impegnarmi per cercare di poter contribuire alla crescita dell'associazione sia a livello regionale che nazionale.
Massimo Vita

Sintesi dei lavori della Direzione Nazionale del 20 dicembre 2012, di Claudio Romano

Autore: Claudio Romano

Il 20 dicembre a Roma, nella sede centrale dell’Unione, si è riunita, in seduta ordinaria, la Direzione Nazionale presieduta dal Presidente Tommaso Daniele con la collaborazione del vice Presidente Giuseppe Terranova e del Segretario generale Luigi Giametta.

 

 

1) I lavori della Direzione hanno avuto avvio con i riferimenti di carattere legislativo ed associativo del Presidente Daniele di cui si riportano di seguito i passaggi più significativi:

 

a) la legge di stabilità del 2013, la cui definitiva approvazione da parte del Parlamento è ormai imminente, offre all’Unione più di una speranza di recuperare almeno una parte dei contributi per mantenere i propri servizi a favore della categoria;

 

b) grazie al lavoro del Comitato tecnico costituitosi al Ministero del lavoro  e delle politiche sociali (vedere circolare 279/2012), si è  finalmente acquisito un importante risultato che interessa i fisioterapisti non vedenti (vedere circolare 317/2012).

Inoltre, sono in corso interlocuzioni tra i dicasteri interessati e la Conferenza Stato/Regioni affinché si possa incidere positivamente sull’annoso problema delle professioni equipollenti all’operatore telefonico non vedente.

 

c) la campagna per l’accessibilità “lanciata” in occasione della 54^ giornata nazionale del cieco con una conferenza stampa il 12 dicembre, ha avuto un buon riscontro mediatico ed apprezzamento dei soci.

 

d) la FAND, in vista delle prossime elezioni politiche generali  per il rinnovo del Parlamento, ha predisposto una piattaforma rivendicativa nella quale ognuna delle associazioni aderenti, ha inserito 4 punti sui quali impegnare i partiti che si presenteranno alle elezioni.

 

e) il 5 dicembre scorso, in qualità di Presidente del Forum Italiano sulla Disabilità, ha partecipato con un suo intervento, alla riunione del Terzo Parlamento Europeo delle Persone con Disabilità, (vedere circolare 315/2012). 

 

f) nei giorni scorsi si è tenuta una riunione online del direttivo dell’Ebu dedicata alla programmazione del lavoro da sviluppare nel prossimo anno.

 

 

2) successivamente, la Direzione ha preso atto dei riferimenti dei suoi componenti per quanto riguarda i territori ed i settori di propria competenza.

 In particolare, la componente dell’ufficio di presidenza Luisa Bartolucci, ha informato di aver pubblicato con “il miolibro.it”, a proprie spese, un libro il cui titolo è “Qui le domande le faccio io!”.

Il libro si compone di oltre 70 interviste da lei realizzate a partire dai primi anni Novanta.

La versione in formato elettronico  è già disponibile, quella cartacea la si può acquistare sul sito citato mentre quella audio è in lavorazione.

Il ricavato della vendita sarà interamente devoluto al Centro Nazionale del Libro Parlato dell’Unione per la produzione di audio libri; in ogni libro realizzato con i proventi della vendita di “Qui le domande le faccio io!”, saranno citati i nomi di coloro che avranno contribuito alla realizzazione di nuovi “libri parlati”.

 

 

3) Di seguito, la Direzione:

 

a) ha approvato il calendario delle attività per il 2013.

 

b) vista  la relazione programmatica del prossimo anno, ha stabilito al proprio interno alcuni specifici incarichi da affidare ai suoi componenti per dare concretezza e metodo ai punti programmatici da attuare coinvolgendo il personale dipendente.

 

c) considerato necessario dare seguito al previsto piano di riordino dei servizi dell’Unione gestiti dalla sede centrale a livello nazionale e locale, ha deciso di inoltrare alle amministrazioni competenti, la richiesta di poter collocare una parte del personale dipendente in cassa integrazione; una volta autorizzata la CIG, si procederà conseguentemente stabilendo i tempi e gli opportuni interventi organizzativi. 

 

d) tenuto conto delle note insostenibili difficoltà economiche della gestione del centro Fucà di Tirrenia, accertata la disponibilità a convenire su tutte le condizioni poste dalla nostra organizzazione da parte di un affermato imprenditore del settore turistico/alberghiero, ha deliberato la sottoscrizione di un contratto d’affitto per il predetto centro Fucà di Tirrenia. 

 

e) ha deliberato di incrementare il fondo sociale del 2013 di 100 mila euro vincolando tale importo ai progetti presentati dalle strutture territoriali cofinanziati da fondazioni

 

f) ha preso atto della seconda variazione al bilancio di previsione esercizio finanziario 2012 e del bilancio di previsione esercizio 2013 della sede centrale dell’I.RI.FO.R..

 

g) ritenendola interessante, ha deciso di accogliere un’offerta dell’ACI che prevede una tessera a condizioni di favore per i cittadini con disabilità ed in argomento informerà le strutture decentrate dell’associazione con apposita circolare. 

 

h) ha preso atto dei riferimenti dei suoi componenti che hanno partecipato al corso di formazione sul fund raising.

 

4) Dopo alcune deliberazioni di carattere patrimoniale ed amministrativo relative al personale dipendente, la seduta si è chiusa con la trattazione di argomenti vari .

Claudio Romano

Napoli: Trasporto pubblico vietato ai disabili, di Mario Mirabile

Autore: Mario Mirabile

Con riferimento alla campagna a favore dell'accessibilità, è doveroso segnalare la vergognosa situazione del trasporto pubblico in provincia di Napoli; situazione che, se da un lato danneggia tutta la collettività, dall'altro impedisce ai disabili di muoversi in autonomia. Evitando di raccontare nello specifico tutte le carenze, i ritardi, i malfunzionamenti, le inefficienze di un sistema di trasporto pubblico regionale ormai in ginocchio, mi limiterò a raccontare una esperienza vissuta qualche giorno fa. In particolare, dopo aver partecipato ad una rappresentazione teatrale messa in scena dai bambini dell'Istituto Martuscelli,  alle ore 17.00 sono partito dal teatro Cilea nel quartiere Vomero per cercare di raggiungere casa. Subito mi è stato riferito da diverse persone che, a causa di uno sciopero selvaggio, gli autobus non passavano e alcune stazioni della linea 1 della metropolitana di napoli erano addirittura chiuse. Per evitare problemi, ho cercato di chiamare un taxi, ma gli operatori che hanno risposto mi hanno riferito che non c'era la possibilità di inviare un taxi in zona a causa dell'eccessivo traffico. A quel punto, insieme ad un altro amico non vedente e ad una volontaria, mi sono incamminato verso il posteggio dei taxi e lungo il percorso siamo riusciti a prenderne uno, il cui conducente ci ha descritto una situazione di traffico molto caotica. Dalle 17.15, siamo giunti nella zona di piazza Garibaldi alle 18.40 pagando €30, una cifra a dir poco assurda se si pensa che normalmente quella corsa sarebbe costata circa €10. A quel punto, mi sono diretto verso la stazione per poter prendere un treno della Circum Vesuviana che mi permettesse di raggiungere Portici. Ho chiesto alla biglietteria l'orario di partenza del prossimo treno, ma l'operatore in maniera sgarbata e con stupida sufficienza, ha riferito di non conoscere l'orario di partenza dei convoglii. Viste le mie sollecitazioni e "imprecazioni", mi ha detto che un treno ci sarebbe stato intorno alle 19.30. Mi sono recato sul binario ed ho liberato la mia accompagnatrice la quale doveva anche lei raggiungere casa. Alle ore 19.15, è passato, ovviamente senza alcun annuncio vocale, il treno che mi avrebbe permesso di raggiungere Portici e finalmente alle ore 19.40 vi sono giunto. Ma è possibile che per percorrere 30 km ci sono volute 3 ore e 30€ di taxi? Come avrei fatto se non avessi avuto un accompagnatore? Perché il personale operante nelle aziende di trasporto pubblico può permettersi di mettere in atto azioni di sciopero selvaggio senza subire alcuna sansione? Perché tutti i sistemi di annuncio vocale non devono funzionare? Tutto ciò accade ormai da troppi mesi in un assordante silenzio della classe politica regionale e provinciale.
Mario Mirabile
 

Siena: Lettera aperta a chi sa donare, di Massimo Vita

Autore: Massimo Vita

In queste feste di Natale proviamo a coltivare il piacere del dono e potremo sentirci appagati. Donare non è solo un gesto utile a chi ha bisogno ma anche un'azione culturale e di autostima.
Avrete certamente visto l'appello che la Banca Monte dei Paschi di Siena ha lanciato in occasione del Natale.
Di questo appello ha goduto l'associazione che presiedo.
Riporto nuovamente l'appello perché potreste aver dimenticato di acquistare un regalo per un amico.

Fai la tua donazione e regalati un prodotto 1472
Da metà Novembre a fine Dicembre presso le principali filiali di Banca Monte dei Paschi di Siena è attiva un'iniziativa di raccolta fondi a favore dell'associazione Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti e di altre Onlus italiane.
www.mps.it
Con una piccola offerta contribuirai a progetti benefici nel tuo territorio e potrai regalarti o regalare prodotti di altissima qualità della linea 1472.

MONTE DEI PASCHI DI SIENA
BANCA DAL 1472
Vorrei inoltre invitarvi a decidere per un investimento che, non comporta rischi:
DONATE UN'ORA DEL VOSTRO TEMPO A CHI è DISABILE VISIVO.
Troverete in città un volantino in questo senso che dice:
Un'ora del tuo tempo per un'azione solidale
Se vi unirete a noi scoprirete che aiutare gli altri è un dono da parte vostra, ma è anche un momento di grande arricchimento e di scambio di esperienze.
Offri  il tuo tempo a favore dei minorati della vista!
L'Unione Nazionale Italiana Volontari pro Ciechi (U.N.I.Vo.C)e l'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti (UICI) operano senza fini di lucro a favore dei ciechi e degli ipovedenti offrendo momenti di accompagnamento e socializzazione, lettura, scrittura, registrazione e trascrizione di testi, sostegno scolastico, gite, disbrigo pratiche burocratiche…..
in una parola sola
SOLIDARIETA'
Per concludere questa mia nota, auguro a tutti serene giornate di festa e auguro che il nuovo anno porti convincenti segnali di speranza.

Siena: Solidarietà senza “pietà”, di Massimo Vita

Autore: Massimo Vita

La sezione di Siena, come tutte le altre, da tempo cerca strade sicure ed efficaci per finanziare le proprie attività a favore della categoria e spesso malgrado l'impegno, non si riesce a raggiungere l'obiettivo.
Sarebbe inutile soffermarsi sui motivi di queste difficoltà e per questo mi soffermo, in questa occasione, a riferire su una iniziativa che ci sta dando molte soddisfazioni e non solo sul piano puramente economico:
La campagna di Natale organizzata da Banca Monte dei Paschi di Siena.
Da qualche hanno la banca organizza per Natale una vendita di prodotti di qualità delle sue aziende e destina i proventi ad associazioni del territorio o internazionali.
Quest'anno nella campagna è coinvolta la sezione di Siena.
La banca ha promosso questa iniziativa con una campagna pubblicitaria molto efficace che ha coinvolto anche i massimi dirigenti.
In ogni iniziativa promozionale è stata coinvolta la sezione con un risultato di visibilità del tutto eccezionale.
Abbiamo iniziato con la giornata mondiale della vista sponsorizzata e pubblicizzata dall'istituto; sono stati pubblicati comunicati stampa molto efficaci e a cui gli organi di informazione hanno dato grande visibilità.
Ci ha colpito soprattutto l'ultimo che ha visto il presidente della banca presentare sui giornali i prodotti e lanciare un forte messaggio di speranza.
In nessun momento abbiamo notato atteggiamenti pietistici e questo ci ha molto confortato.
Siamo presenti sul sito della banca ma abbiamo avuto anche una presenza sui pannelli pubblicitari presenti nei bus urbani.
 
Abbiamo anche svolto una profonda campagna di informazione verso i nostri soci e gli amici dell'associazione con un notevole riscontro.
Ad oggi la campagna ha fruttato già oltre tremila euro e si può ragionevolmente sperare di migliorare ancora il risultato dato che la vendita dei prodotti si conclude con le feste natalizie. In questi giorni sarà pubblicata una mia lettera aperta alla città con la quale esprimo la gratitudine dell'associazione alla banca e invito i cittadini ad accogliere l'appello per questa azione di solidarietà.
Vorrei sperare che da questa iniziativa sorgano azioni positive che diano speranza per il futuro.
Concludo riportando l'appello con cui va avanti questa iniziativa e se qualche amico vuole sostenerci può ancora farlo anche perché gli acquisti si possono fare anche sul sito.

Fai la tua donazione e regalati un prodotto 1472
Da metà Novembre a fine Dicembre presso le principali filiali di Banca Monte dei Paschi di Siena è attiva un'iniziativa di raccolta fondi a favore dell'associazione Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti e di altre Onlus italiane.
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Il portavoce del Forum del Terzo Settore si autosospende. A gennaio 2013 le prossime elezioni per il rinnovo delle cariche, di Anna Monterubbianesi

Autore: Anna Monterubbianesi

Roma 20 dicembre 2012
 
Durante la riunione del Coordinamento del Forum del Terzo Settore, che si è svolta questa mattina, Andrea Olivero si è autosospeso dal ruolo di Portavoce, data la sua scelta di impegnarsi direttamente in politica.
 
Il Forum del Terzo Settore aveva già avviato il percorso di ordinario rinnovo delle cariche sociali e sta preparando l'Assemblea elettiva prevista entro gennaio 2013.
 
Come indicato nello Statuto la carica di Portavoce è in scadenza nel mese di gennaio 2013 e non può essere ulteriormente rinnovata. Andrea Olivero è infatti al suo secondo mandato, eletto nel dicembre del 2008 e riconfermato nel febbraio 2011. 
 
Pertanto, fino al rinnovo degli organi, la rappresentanza del Forum sarà agita in maniera collegiale dal Coordinamento.
 
Il Coordinamento, che ha preso atto di questa scelta, ha ringraziato il Portavoce per l'impegno che ha portato avanti in questi anni alla guida del Forum, e per il lavoro svolto con dedizione e sensibilità.
 
 
Anna Monterubbianesi