Massimo Giletti- Un Naso Lungo Da Pinocchio -Comunicato Stampa, di Mario Barbuto

Autore: Mario Barbuto

UNIONE ITALIANA CIECHI E IPOVEDENTI – PRESIDENZA NAZIONALE

Questa Presidenza Nazionale esprime profondo rammarico e vivo sconcerto per le modalità con le quali è stata organizzata la trasmissione televisiva “L’ARENA” condotta da Massimo Giletti e andata in scena ieri, domenica 6 aprile 2014.

La faziosità e la superficialità con le quali Giletti aveva già affrontato in passato l’argomento dei “falsi ciechi” ci erano note.

Oggi però dobbiamo aggiungere una nuova perla al ricco curriculum di Giletti: la falsità.

Da giorni, infatti, questa presidenza era stata invitata a partecipare alla trasmissione in parola per domenica 6  aprile; salvo ricevere, giovedì 3 aprile,  una telefonata dalla redazione RAI di Giletti, con la quale ci veniva comunicato uno spostamento ad altra data.

Con sorpresa, invece, la trasmissione è andata in onda e forse qualcuno avrà potuto notare come il naso di Giletti si fosse già allungato un po’, a causa della bugia che ci era stata detta al solo scopo, dobbiamo ritenere, di lasciar fuori l’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti da un confronto che il nostro valente conduttore ha sempre inteso condurre a senso unico e a modo suo.

Ci domandiamo se i dirigenti RAI, reputano forse opportuno trattare un argomento come “i falsi ciechi” tenendo fuori, intenzionalmente, la più grande e rappresentativa associazione di categoria. L’unica, per legge e per rappresentatività, ad avere il Diritto di essere interpellata e ascoltata sul tema, per portare all’attenzione del grande pubblico la voce vera degli interessati.

Con pacata fermezza, questa Presidenza Nazionale chiede alla RAI un sollecito atto riparatore che permetta di trattare il delicato argomento dei “falsi ciechi” nel modo più corretto, a tutela delle persone coinvolte e nell’interesse di una informazione completa, come è legittimo attendersi da un servizio pubblico.

Al signor Giletti, l’invito a non essere “falso” per il futuro, pena l’allungamento del suo naso, con grave danno per la sua immagine televisiva.

15 marzo 2014:Elezioni del Presidente Nazionale dell’UICI. Documento Programmatico, di Giuseppe Terranova

Autore: Giuseppe Terranova

Le dimissioni del nostro caro ed amato Tommaso Daniele ci inducono ad eleggere un nuovo Presidente.

Le votazioni avranno luogo nell’ambito della riunione del Consiglio Nazionale, convocato il 15 marzo 2014, a Roma, presso l’Hotel Holiday Inn – Parco dei Medici.

Com’è noto ci sarà la mia candidatura anche come espressione di un nutrito gruppo di amici, dirigenti e non.

Tale candidatura era nelle cose, scaturendo dalla mia posizione di Vicepresidente Nazionale e poi di Presidente f.f.

Infatti ho avvertito subito che è stata accolta con grande naturalezza e percepita come la normale prosecuzione del programma generato dalle mozioni del XXII Congresso e da una coerente ed operosa  attività, svolta dai Dirigenti e dalla maggioranza guidata dal Presidente Daniele e dai Dirigenti eletti nello stesso Congresso.

Pertanto, quando mi si chiede quale sia il mio programma, rispondo, credo altrettanto coerentemente, che è quello consegnatoci dall’ultimo Congresso e da Tommaso Daniele, al quale vanno testimoniate profonda gratitudine ed immensa stima, da parte dei non vedenti e degli ipovedenti italiani per gli importanti benefici conquistati in favore dell’intera categoria e per lo spirito di sacrifici con cui ha sostenuto il pesante onere della Presidenza Nazionale dell’ Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti.

Il mio compito è quello di completare il lavoro in corso, unitamente alla maggioranza congressuale, nonostante qualcuno di tale compagine, chissà per quale sbandata, abbia deciso di fare  un’inversione a U, quando si era in prossimità del traguardo, “fatti sua” si dice a Roma…!!!

Mentre ero impegnato a svolgere la complessa ed onerosa attività legata alle funzioni affidatemi dallo statuto, ho dedicato un po’ di attenzione ai documenti che circolavano sulle candidature e devo  confessare che sono rimasto deluso, trovandoli alquanto generici e talvolta anche contraddittori con il ruolo associativo svolto dagli autori in precedenza.

A nessuno sfugge che siamo ad un anno e qualche mese dal XXIII Congresso; che si è appena formato un Governo sostenuto da una maggioranza suscettibile di ulteriori definizioni; che all’orizzonte  ci sono le elezioni europee, il cui esito potrebbe influenzare la politica interna, tanto da far prefigurare nuove elezioni ed infine che dovrà esserci l’elezione del nuovo Capo dello Stato.

Si tratta di eventi che imporranno al Governo e al Parlamento una condotta zigzagante e di poca disponibilità verso i nostri problemi.

Pertanto, onestà intellettuale e senso di concreto realismo mi impongono di non promettere cose impossibili e casomai di promettere un po’ meno di ciò che appare realizzabile.

Del resto, la serietà di tale comportamento è riscontrabile nella mia storia di:

a) Dirigente provinciale, regionale e nazionale dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti;

b) Consigliere comunale, vicepresidente del consiglio e più volte assessore del comune di Messina (1990 – 2003)

c )Vicepresidente dell’Asl n° 42 Messina Sud (1982-1990) con giurisdizione su tutti i comuni ricadenti nel territorio Messina-Taormina, comprendente, tra le altre strutture amministrative e sanitarie,  l’ospedale “Piemonte” con 1224 unità lavorative ed un budget di 107 miliardi annui;

d) Assistente universitario presso la cattedra di diritto tributario e Professore incaricato di Diritto Processuale Tributario, presso la Facoltà di Economia dell’Università degli Studi di Messina;

e) Preside dell’Istituto professionale per ciechi “Ardizzone Gioeni” di Catania;

f) Presidente del Conservatorio musicale statale “A. Corelli” di Messina;

g) Presidente del Centro Regionale “Helen Keller” di Messina.

A tal proposito, mi preme sottolineare che il Centro Regionale Helen Keller è un modello unico in Italia di Polo integrato per i servizi riabilitativi per l’autonomia e la mobilità dei ciechi e degli ipovedenti; inoltre, l’annessa scuola cani  guida, fa parte della Federazione Internazionale delle Scuole Cani Guida per Ciechi; iscrizione avvenuta dopo la certificazione redatta da ispettori inviati dall’Organismo Internazionale, che hanno evidenziato gli alti standard qualitativi e professionali raggiunti dal Centro di Messina.

Alla menzione di tali elementi, riscontrabili nel mio curriculum, sinteticamente sopra rappresentato, vengo indotto dalla richiesta di alcuni amici affettuosi, trattandosi di una competizione importante  nella quale è giusto e doveroso offrire un profilo personale e professionale.

Chi mi conosce sa che ciò contrasta con la mia vocazione alla riservatezza e confesso che quando devo superarla, come in questo caso, la cosa mi procura disagio.

Venendo ora alle promesse che mi sento di assumere, ritengo che ciò che l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti e la nostra categoria possono aspettarsi da me, sono:

  • fedeltà      incondizionata verso la nostra gloriosa e storica associazione, al suo      statuto e al suo regolamento;
  • rispetto      di tutti gli organi associativi, delle funzioni e delle autonomie      provinciali e regionali, nonché delle funzioni degli enti collegati alla      nostra Organizzazione;
  • impegno per la conservazione e il ripristino dei contributi      all’U.I.C.I. e agli Enti ad essa collegati, per continuare a garantire la      qualità ed il livello dei servizi finora erogati;
  • difesa      ed adeguamento delle indennità di accompagnamento ai ciechi civili, della      indennità speciale agli ipovedenti e delle indennità ai ciechi      pluriminorati;
  • tutela dei diritti e di tutti i benefici acquisiti,  promuovendo l’approvazione di un Testo Unico delle norme in materia, per  la necessaria semplificazione delle procedure e l’eliminazione delle tante  incongruenze e contraddizioni;
  • rafforzare il radicamento territoriale dell’Unione,      intervenendo soprattutto in favore delle tante strutture periferiche in      difficoltà, con risorse economiche provenienti da eventuali iniziative di      autofinanziamento o dall’auspicata concessione di una lotteria nazionale,      la cui pratica è in avanzata fase istruttoria, presso la competente      amministrazione dei monopoli di Stato;
  • consolidare e sviluppare programmi in materia di      autofinanziamento e di progettazione europea, anche per importanti      iniziative sul territorio, in attesa di creare uno staff di      tecnici ed esperti in materia;
  • promuovere      in positivo l’immagine del non vedente e dell’ipovedente, necessariamente      evidenziandone bisogni e difficoltà, ma esaltandone parimenti capacità e      potenzialità.
  •  impegno per la riproposizione delle iniziative volte a migliorare i meccanismi di      assegnazione dei volontari del servizio civile, ivi compreso quello di   prevedere una dotazione minima a ciascuna sezione provinciale;
  • impegno  ad ottenere entro l’attuale legislatura la riforma della legge 113/85 con   la proposta di legge 1779, di cui abbiamo ottenuto la calendarizzazione in  commissione per la prossima settimana ( 10-15 marzo 2014);
  •  impegno ad ottenere l’approvazione della legge riguardante la nuova figura      professionale dell’operatore del benessere in sostituzione della figura di      massofisioterapista;
  • incentivare  l’accesso dei ciechi alle libere professioni e ai pubblici concorsi,      affidando all’I.Ri.Fo.R. percorsi e forme di supporto e sostegno anche a      carattere individuale;
  • impegno   a migliorare i servizi scolastici, destinati agli alunni non vedenti ed      ipovedenti, anche nell’ottica della propagandata riforma delle province,      nonché un deciso impulso, atto a risolvere i seri problemi connessi ai   registri scolastici, che tante difficoltà stanno creando ai nostri      docenti;
  • consolidare il processo di integrazione scolastica dei minorati della vista,      ricercando e sperimentando, nel contempo, speciali percorsi didattici ed      educativi per i ciechi pluriminorati;
  • chiedere  al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca di      migliorare la preparazione degli insegnanti di sostegno, dando maggiore      spazio all’apprendimento del braille;
  • ottenere, dallo stesso Ministero, per gli insegnanti curricolari, forme di      incentivazione per percorsi formativi mirati all’acquisizione di   competenze specialistiche, per meglio accogliere ed integrare nelle loro classi gli alunni con disabilità;
  • riprendere,  con rinnovato vigore, la battaglia per la istituzione sul territorio, con      criteri di massima vicinanza possibile agli utenti, dei centri di risorse,      consulenza e sostegno per l’integrazione scolastica dei minorati sensoriali.
  • incoraggiare  le iniziative volte a potenziare le attività sportive, del tempo libero e  le iniziative utili a sostenere i diritti umani, soprattutto i diritti di  libertà, di autonomia e di mobilità delle persone non vedenti ed  ipovedenti;
  • impegno per ampliare le prospettive lavorative dei giovani non vedenti ed      ipovedenti con nuove professionalità, come ad esempio quella del perito      fonico.

Al riguardo va menzionato l’importante lavoro svolto dall’I.Ri.Fo.R. su indicazione dell’U.I.C.I., conclusosi con un corso sperimentale e la redazione del volume dal titolo “Linguistica forense”.

Il libro sarà presentato, a cura dell’U.I.C.I. e dell’ I.Ri.Fo.R., il 3 aprile p.v. a Roma, dal Gip Gaspare Sturzo, dal Prof. Avv. Francesco Sandulli e dal giornalista Rai Pietro Pasquetti, vicedirettore della TGR.

All’evento saranno presenti il Presidente del Senato, Pietro Grasso, e numerosi parlamentari, amici dell’U.I.C.I.

Non sfugge che la circostanza sarà utilizzata per continuare l’opera di sensibilizzazione sui nostri problemi e sulla funzione dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti e degli enti ad essa collegati.

Infine e non perché le considero ultime, saranno da me attenzionate, con impegno particolare, le problematiche riguardanti i ciechi pluriminorati, gli anziani, le donne e i giovani.

In merito a tali problematiche, proseguendo l’azione del Presidente Daniele, unitamente alla Direzione ed al Consiglio Nazionali, ho dato già significativi e concreti segnali.

PERCHE’ E’ MEGLIO UN VOTO PER BARBUTO? di Francesco Fratta

Autore: Francesco Fratta

Se andiamo a rileggere il documento  con Cui Terranova avanzava la sua candidatura, in largo anticipo sulla data del Congresso (cosa di cui qualcuno si stupì), e ben prima che Daniele formulasse le proprie dimissioni, comprendiamo tra l’altro che egli pensava già a queste imminenti elezioni, che ipotizzava appunto imminenti o forse addirittura già sapeva in qualche modo esser tali. Per contro, chi ha pensato che Barbuto esitava troppo a metter in campo la propria, di candidatura, ora è in condizione di riconoscere il significato di quel presunto ritardo: era già stato intavolato un dialogo con Nicola Stilla per sviluppare un confronto ad ampio raggio sui diversi aspetti della vita associativa, sulle sue varie problematiche e sui punti di criticità, su questioni di metodo e sui criteri da adottare per giungere all’individuazione del candidato che meglio era in grado di rappresentare le urgenti istanze di rinnovamento avvertite anche nella base associativa, direi anche al di là di quanti, in modo crescente, si sono riconosciuti espressamente nelle battaglie e nelle idee portate avanti dal movimento UICIRINNOVAMENTO. Correttamente, quindi, a partire proprio dall’idea che la prossima dirigenza dovrà inaugurare uno stile di lavoro collegiale anche al supremo vertice dell’organizzazione, Mario Barbuto ha atteso di portare sufficientemente avanti  il confronto con Nicola Stilla insieme ad un piccolo gruppo di collaboratori, prima di avanzare in modo non ambiguo, per questa fase di fine mandato, la propria candidatura. Per il prossimo mandato, che scaturirà dal voto congressuale,  si vedrà, sempre ragionando e confrontandosi apertamente con chi in vario modo sente l’urgenza di un cambio di struttura organizzativa e di strategia politica, per individuare oltre al miglior candidato presidente, la migliore squadra e un programma adeguato alla sfida dei tempi.

Ed anche qui, pensiamo, rileggendoli, ai vari documenti di Barbuto e Stilla da una parte, e a quello di Terranova dall’altra.

Terranova, al di là di una scrittura senz’altro elegante che ben padroneggia gli strumenti della retorica, ci disegna una Unione più che tradizionale, con un comandante supremo che detta la linea, con un’associazione monolitica e unanimista, dove neppure viene ipotizzata la possibilità che vi siano voci di dissenso e che abbiano pieno diritto di cittadinanza, tutta intenta a fare una politica di lobbying sui governi che si dovessero succedere, preferibilmente da sola, poco o nulla concedendo al confronto e all’accordo con altre forze sociali, fossero esse anche altre associazioni di disabili.

A sostegno di questa idea di associazione e di strategia politica vengono addotti i grandi successi del passato conseguiti, secondo lui, appunto in questo modo.

Egli cita tra l’altro, come esempio di successi ottenuti,  l’integrazione scolastica. Si dimentica però di dire, che quella battaglia non partì propriamente dalla dirigenza dell’UICI,ma dalle lotte degli istituti di Bologna, di Padova e di Genova, e che l’allora presidente Fucà vedeva con molta preoccupazione le istanze portate avanti dagli studenti ciechi. Ricordo ancora quando una delegazione degli studenti del Cavazza, di cui facevano parte Carlo Loiodice, Antonio Frau e il sottoscritto, fu convocata a Roma per un colloquio con Fucà in persona, che non comprendeva le ragioni di quelle agitazioni, e nei congressi degli anni ’70, molti dirigenti erano per lo meno al quanto perplessi sull’integrazione, e più d’uno si spese decisamente per osteggiarla. Ma se oggi l’integrazione è una realtà, sia pure resa difficile dalle miopie delle politiche scolastiche portate avanti dai governi liberisti di questi tempi, ciò è  perché , sia pure obtorto collo la dirigenza UICI dovette finire con l’assumere le istanze che le vennero imposte dal movimento di allora. Quante energie si sarebbero potute meglio mettere in campo e spendere se l’Unione fosse stata più aperta e democratica, più  pronta a cogliere quelle istanze e a interloquire con coloro che se ne facevano  portatori, alcuni dei quali già fin da allora cominciarono ad abbandonare un’associazione ritenuta troppo chiusa al suo interno e troppo sorda ai bisogni che stavano  emergendo nella società di quegli anni?

Ecco, l’elezione di Terranova esporrebbe l’UICI ad un rischio analogo, se non più grave, viste le indicazioni che l’interessato fornisce nel suo documento di candidatura, e visti anche i metodi utilizzati, ovvero contatti esclusivamente presi a livello individuale e basati essenzialmente su una promessa di fedeltà personale.

Insomma, se ci si rende conto delle difficoltà politiche e sociali del momento che attraversiamo, la cosa migliore è favorire una discussione ampia e franca, senza limitazioni preventive e senza timori di sorta, che affronti alla luce  del sole i vari problemi di strategia e di organizzazione interna,in modo da mettere in moto tutte le   risorse disponibili intorno a progetti chiari, dibattuti e condivisi, con una dirigenza autorevole e collegiale, che mantenga un costante e vitale scambio con la base associativa e i suoi bisogni reali. Ecco perché  credo che la scelta indicata dall’accordo tra Stilla e Barbuto sia la migliore, anche per prepararsi in un modo nuovo e  più partecipativo al prossimo congresso.

Anch’io ho temporeggiato prima di esprimere queste considerazioni che andavo mettendo insieme da un po’, perché volevo attendere l’esito del confronto in corso con Stilla e i suoi sostenitori, pur avendo, insieme a tutti coloro con cui ho parlato, più di un motivo per ritenere che si sarebbe concluso in modo positivo.

Cordiali saluti, insieme all’augurio che il 15 marzo prossimo tutti votino in piena coscienza e in piena autonomia di valutazione, pensando al futuro della vita associativa nel suo insieme, che avrà a mio parere molte  più chances di tornare ad essere propositiva e partecipata se il Consiglio Nazionale avrà il coraggio di scegliere la via del rinnovamento, sia nel metodo che nelle persone.

UNA RISPOSTA DOVUTA, di Mario Barbuto

Autore: Mario Barbuto

Gentile signora Immacolata,

la sua lettera aperta è stata per me motivo di riflessione e quindi la ringrazio di averla scritta e inviata.

Alla lista delle cose che non fanno un buon Presidente, aggiungerei che:

la giovane età, non fa un buon Presidente.

L’amore di polemica, non fa un buon Presidente.

La critica sterile, non fa un buon Presidente.

Quando lei afferma che “l’Unione è “un mero passatempo per pensionati”, temo faccia torto alla sua intelligenza, dimenticando il lavoro di centinaia e centinaia di soci e dirigenti che si adoperano con dedizione sul territorio, tutti i giorni, in ogni parte d’Italia, spesso senza nemmeno percepire il rimborso delle spese vive.

Quando lei afferma: “sono almeno quindici anni che questa Unione campa di rendita”, ho l’impressione che trascuri di ricordare le tante leggi di tutela approvate; la difesa di una indennità di accompagnamento sempre minacciata; i traguardi raggiunti, nonostante tutto, nei campi dell’istruzione, del lavoro, dell’accessibilità, della mobilità; insomma nella quotidiana riaffermazione della nostra dignità di persone e di cittadini.

Quando scrive che “lo statuto sociale è uno scudo dietro cui vogliamo rifugiarci” credo non tenga nel debito conto che esso costituisce la nostra carta fondamentale, l’insieme delle regole che tengono unita la nostra grande famiglia, che assicurano alla nostra associazione una vita regolata da princìpi democratici e garantiscono a ciascun socio la certezza e la tutela dei propri diritti.

Insieme a Nicola Stilla, da mesi abbiamo dato corso a un processo che sta portando alla definizione di un programma unitario e largamente condiviso dalla base associativa che il Presidente e gli altri organi dirigenti avranno il compito e l’onere di attuare, con le modalità e i tempi più consoni e più giusti.

Nella presente situazione, dinanzi alle forzate dimissioni anticipate del Presidente Tommaso Daniele, al quale vanno il mio augurio più fervido e il mio affetto più sincero, dovendo eleggere il nuovo Presidente come prevede lo statuto, abbiamo fornito un primo, significativo esempio del nostro stile e della nostra idea di associazione, ben lontano da qualsiasi mania di protagonismo personale.

Nonostante i tempi ristretti, abbiamo aperto una riflessione condivisa con tanti dirigenti e soci, senza dare nulla per scontato e senza calare candidature dall’alto.

Tutti insieme abbiamo scelto una candidatura comune e condivisa, frutto di una riflessione a 360 gradi sullo stato attuale della nostra Unione, nella convinzione e nella speranza di agire per il meglio, a salvaguardia degli interessi reali dei ciechi e degli ipovedenti italiani.

Altri candidati, al contrario, si sono regolati diversamente, secondo uno stile a senso unico, dall’alto verso il basso; secondo una specie di presunzione di diritto naturale alla successione, che ovviamente rispettiamo, ma che non condividiamo.

Noi lavoriamo per una collegialità nelle scelte e nella gestione, proprio a cominciare dal Presidente. e dagli organi nazionali di vertice.

Noi saremo conservatori nei valori, progressivi negli obiettivi, moderni nei metodi e tecnologici negli strumenti.

Noi rafforzeremo la presenza dell’Unione sul territorio, offrendo il massimo sostegno alle sezioni provinciali e ai consigli regionali.

Noi difenderemo l’unità associativa; intransigenti verto i demolitori, ma disponibili e pronti al dialogo e al confronto con tutte le persone di buona volontà.

Noi terremo sempre spalancate le nostre porte alle idee di tutti, per farne una sintesi dove ciascuno si possa ritrovare e sentire rappresentato; per trasformarle in una forza propulsiva capace di aggiungere nuove e luminose pagine alla storia dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti.

Si unisca anche lei con fiducia a questa grande forza associativa, cara signora Immacolata!

Le assicuro che sarà un’avventura affascinante, insieme a tutti noi, nell’Unione, dove potrà trovare la risposta più convincente ai suoi legittimi interrogativi. Potrà anzi lavorare lei stessa, accanto agli altri, per costruire quella risposta con le sue proprie mani.

 

ELEZIONE DEL PRESIDENTE NAZIONALE: LE RAGIONI DI UNA SCELTA, DI NICOLA STILLA E MARIO BARBUTO

Autore: Nicola Stilla-Mario Barbuto

A conclusione di un sereno e approfondito confronto sulla situazione

attuale dell’Unione, Nicola Stilla e Mario Barbuto hanno sintetizzato

una proposta unitaria e sono pervenuti alla formulazione di un

candidato comune e condiviso per la prossima elezione del Presidente

Nazionale che verrà effettuata tra qualche giorno dal

Consiglio Nazionale in convocazione d’urgenza.

Le ragioni di questa scelta sono illustrate nel documento comune

allegato alla presente.

Si rivolge un caldo invito ai Consiglieri Nazionali a sostenere tale

scelta, aderendo alla proposta unitaria formulata nel documento.

Si invitano altresì tutti i dirigenti sezionali e regionali a voler

dare il proprio convinto sostegno alla proposta.

Confidando in una ampia adesione e in un positivo risultato

dell’iniziativa,

Nicola Stilla – Mario Barbuto ringraziano per l’attenzione e per la considerazione.

ELEZIONE DEL PRESIDENTE NAZIONALE

LE RAGIONI DI UNA SCELTA

     Le dimissioni forzate e inattese del Presidente Tommaso Daniele hanno causato una accelerazione di quel processo di ricambio e di rinnovamento da intraprendere a partire dall’appuntamento congressuale del prossimo anno.

Mario Barbuto e Nicola Stilla, entrambi disponibili a candidarsi in congresso, da alcuni mesi hanno intrapreso un percorso comune e condiviso di elaborazione di un programma e di individuazione di un metodo per giungere alla designazione di una candidatura unitaria alla carica di presidente nazionale.

Questo percorso continuerà con le modalità e con i tempi necessari già ipotizzati, intendendo promuovere e favorire numerosi momenti di confronto, con una vasta partecipazione di tutta la dirigenza e della parte più attiva della base associativa.

L’accelerazione odierna, tuttavia, ci pone dinanzi alla responsabilità di formulare una proposta immediata e unitaria per l’elezione di un presidente che possa completare il mandato in corso e preparare il prossimo congresso in un clima di concordia, di tutela e di collaborazione che coinvolga tutti.

L’Unione deve essere guidata, soprattutto in questo frangente difficile; deve essere pronta ora ad affrontare le nuove e più ardue sfide poste tra l’altro dalle prossime leggi finanziarie 2014 e 2015, oltre che dal processo di riforma politica ed economica che riguarderà l’intero paese e che non può trovare il nostro sodalizio in posizione di attesa o di retroguardia.

Per queste considerazioni fondamentali e per mille altre ragioni, occorre eleggere già ora, una persona che sappia guardare all’oggi con la massima attenzione e contemporaneamente possa preparare quel domani associativo ritenuto ormai unanimemente indilazionabile per il futuro stesso della nostra Unione.

La persona che in questo momento può rappresentare più di ogni altra questo spirito e possiede i requisiti adeguati ad assumere oggi il ruolo e compito di Presidente Nazionale è Mario Barbuto.

Egli infatti, è in grado di rappresentare a pieno l’unità dell’associazione, da nord a sud; di interpretare il delicato momento tra innovazione e continuità; di ricoprire la carica con la dovuta prudenza e il necessario coraggio.

Mario Barbuto possiede un grado elevato di esperienza professionale, tecnica, politica, associativa e manageriale.

Ha operato per molti anni con efficacia e con successo a tutti i livelli dirigenziali della nostra struttura associativa, sul piano provinciale, regionale e nazionale;

Ha ottenuto nel 2010 circa un terzo dei consensi del Congresso nella elezione a Presidente Nazionale.

Qualsiasi eventuale tentativo di strumentalizzare a fine denigratorio alcuni episodi della nostra vita associativa recente, denota soltanto la miseria morale e la scorrettezza personale di chi intenda porlo in atto, poiché tali episodi sono relativi a una somma di errori compiuti da molti, fatta salva comunque la buona fede di tutti noi.

Invitiamo pertanto tutti i colleghi consiglieri nazionali a voler accordare il proprio voto a Mario Barbuto, fiduciosi di compiere la scelta più utile, più fruttuosa e più giusta, per consolidare un presente di unità e costruire un futuro di successo dell’Unione, per la miglior tutela dei ciechi e degli ipovedenti italiani.

Domenica 2 marzo 2014

Nicola Stilla-Mario Barbuto

 

A carnevale ogni nota vale! Museo Tattile Statale Omero, Ancona.Domenica 2 marzo 2014 ore 17.00

Autore: Museo Omero

Il Museo Omero di Ancona aspetta le famiglie per festeggiare il Carnevale in compagnia di statue mascherate e musiche dei cartoni animati!

Domenica 2 marzo alle ore 17.00 mamme, papà e bambini saranno coinvolti in un gioco curioso: si parte dal riconoscere celebri melodie classiche e musiche dei cartoni preferiti: indizi utili per trovare le opere mascherate nel più breve tempo possibile. Una vera gara tra famiglie, un pomeriggio per imparare ad ascoltare insieme e riscoprire la letteratura musicale.

Informazioni:

Prenotazione obbligatoria.

Ingresso: 3 euro a persona, esclusi bambini 0 – 4 anni, disabili e accompagnatori. Sconto socio IKEA FAMILY: 2,50 euro a persona.

Dove: Museo Tattile Statale Omero – Mole Vanvitelliana, Banchina Giovanni da Chio 28, Ancona.

Tel. 071 28 11935

Email: didattica@museoomero.it

Sito: www.museoomero.it

Milano: Campionati Italiani Assoluti Invernali di nuoto paralimpico FINP

Autore: Gruppo Sportivo Dilettantistico Non Vedenti Milano ONLUS

Como ha ospitato, nel week-end (22 e 23 febbraio 2014), i Campionati Italiani Assoluti Invernali di nuoto paralimpico FINP. Oltre 150 atleti (tra cui quasi tutti quelli di interesse nazionale) di 47 società hanno gareggiato nella piscina di Muggio (Como).

Martina Rabbolini ha conquistato due splendidi ori nei 100 dorso e 100 farfalla (categoria S12 – ipovedenti) e un importante terzo posto assoluto nella finale Open dei 100 dorso.

I riscontri cronometrici sono stati i seguenti:

– 100 farfalla, 1.44:86;

– 100 dorso, 1.32:86;

– finale Open 100 dorso, 1.31:52.

Gruppo Sportivo Dilettantistico Non Vedenti Milano ONLUS

Via Vivaio, 7

20122 Milano

tel/fax: +390276004839

Caserta:La diversità è una risorsa, non trasformiamola in una mancanza, di Anna Sgueglia

Autore: Anna Sgueglia

Aversa. Non è solo il problema estetico a tener banco dopo la colata di asfalto che a chiazze ha coperto i sanpietrini di via Roma, intervento provvisorio che però non è andato giù agli aversani che, anche ieri, hanno continuato a criticare e sbeffeggiare l’intervento voluto dal sindaco e motivato con ragioni di pubblica sicurezza. Aversa, questo il “j’accuse” di diverse associazioni, non è una città a misura di diversamente abili. Su You Tube è stato caricato un video  #diversamentebello realizzato da Carlo Iavazzo, regista di cortometraggi e di spot commerciali e di sensibilizzazione con musiche di Francesco Andreozzi a cura delle associazioni Lega dei Portatori di handicap di Aversa, Associazione italiana sindrome di Stargardt, Unione nazionale italiana volontari pro ciechi, Unione italiana ciechi ed ipovedenti ed Anes. Protagonisti sono volontari aversani che nel bel video che dura poco più di un minuto raccontano le pecche della città narrata dal punto di vista dei disabili: mancanza di segnali acustici ai semafori, come evidenziato dal non vedente Fabio De Dominicis; barriere architettoniche come le scale che non permettono l’accesso alla biblioteca comunale, come denuncia Carlo Zaccariello; e poi l’inciviltà diffusa di quanti con arroganza continuano a parcheggiare le loro auto nelle strisce gialle destinate ai disabili, come evidenzia Liliana Di Giorgio. Sono questi alcuni dei problemi che una parte della cittadinanza vive quotidianamente. Il 22 febbraio le associazioni hanno promosso una giornata di sensibilizzazione sui problemi dei diversamente abili.

Grazie al patrocinio morale dell’Usp di Caserta saranno coinvolte le scuole della città per il progetto “La diversità è una risorsa, non trasformiamola in una mancanza”. Ai ragazzi, a seconda delle età, saranno letti diversi racconti sulla disabilità. “La favola di Poldina”, storia di una bambina affetta da distrofia muscolare, è indirizzata agli alunni delle scuole elementari, mentre “La storia di Carlo” emiplegico che con difficoltà riesce ad utilizzare la parte sinistra del proprio corpo e che, grazie al suo orecchio assoluto e ad una serie di fortunati incontri ha fatto della musica la sua ragione di vita, sarà letta dagli studenti delle scuole medie e delle superiori. “Questo è il primo step di un percorso iniziato con i membri ed i volontari di alcune associazioni che siedono anche nella Consulta dei disabili – spiega Vincenzo Del Piano dell’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti – Abbiamo intenzione di portare avanti il progetto di sensibilizzazione anche con altri interventi, come un convegno che era già in programma, ma che abbiamo spostato a data da destinarsi in attesa che si risolvano le vicende che stanno coinvolgendo la giunta, dal momento che abbiamo necessità di avere degli interlocutori politici”.

Per ascoltare e visionare il video clicca qui: http://www.youtube.com/watch?v=umTHcsu3t7k&feature=youtu.be

Napoli: Presentazione dei progetti, di Giuseppe Fornaro

Autore: Giuseppe Fornaro

Si è svolta il giorno 20 febbraio 2014 presso la Sala Giunta del Comune di Somma Vesuviana la conferenza stampa per la presentazione ufficiale dei progetti “La cultura a portata di mano” e “Studiare meglio, studiare di più”, destinati a persone con disabilità visiva, a cui hanno partecipato il Presidente dell’UICI di Napoli Cav. D’Alessandro Giovanni, il Consigliere Regionale UICI Vilardi Gennaro, il Consigliere Provinciale UICI nonché coordinatore dei progetti Fornaro Giuseppe, il Responsabile ex Ambito 10 nonché responsabile dei Servizi Sociali Dott. Anaclerio Nicola e l’Assessore ai Servizi Sociali del Comune di Somma Vesuviana Avv. Granata Tommaso.

I progetti nascono dalla collaborazione tra il Comune di Somma Vesuviana, la Provincia di Napoli e l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, ed hanno trovato terreno fertile nella volontà politica, attenta all’esigenze dei cittadini, e nella caparbietà di istituzioni ed associazioni che da anni si battono per l’acquisizione dei diritti fondamentali delle persone non vedenti. In particolare, come ha affermato il Dott. Anaclerio, i progetti si realizzano nel momento in cui c’è anche proposizione di idee e risoluzione ai problemi e non soltanto richieste di assistenza. In  questo caso ha trovato nella persona di Fornaro Giuseppe molta determinazione, umanità e soprattutto la volontà di realizzare qualcosa di concreto per i disabili.

I progetti sono stati illustrati dall’Arch. Martino Raffaella e Maione Antonio, i quali hanno sottolineato l’importanza dell’accessibilità culturale, sia per quanto riguarda il nostro patrimonio artistico, archeologico e delle tradizioni locali, che il mondo della scuola. Soprattutto quest’ultima va rivista sotto l’ottica di un’assistenza del disabile visivo in modo da renderlo autonomo nello studio e nelle relazioni sociali, poiché solo in quel caso l’assistente all’autonomia e l’insegnante di sostegno possono affermare di aver saputo fare bene il proprio lavoro.

Tutti sono stati concordi nell’affermare che è necessario creare le premesse affinché l’accesso alla cultura divenga veramente un diritto universale e riconosciuto. Questi due progetti pilota nella zona del vesuviano vogliono essere un esempio per tanti altri che si spera in futuro si svilupperanno, grazie all’iniziativa e all’intelligenza di autorità locali, professionisti, volontari, comuni cittadini che si faranno coinvolgere dagli effetti di un semplice sasso che è stato gettato nello stagno dell’indifferenza. Il nome di questo sasso è: “Solidarietà”.

Magie di carnevale

Autore: Sezione di Napoli

Festa per i bambini

 Il comitato pari opportunità organizza per sabato 1 marzo 2014 l’evento “magie di carnevale”.

 La festa in maschera è riservata  ai bambini dell’associazione, sia soci che figli di soci,  dai 2 ai 10 anni; si terrà presso la sede dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti in via s. Giuseppe dei nudi, 80, Napoli; alle ore 17.00. 

 Per far partecipare i bimbi alla festa è possibile prenotarsi telefonando ai seguenti numeri: 

sede Unione Ciechi, 0815498834; 

Chiara Longobardi,3332622624,

Antonella Improta, 3346048860 oppure il lunedì e il mercoledì dalle 17 alle 19 allo 0817862881. 

 Si accetteranno prenotazioni fino al giorno 25 febbraio 2014.