La rabbia di un non vedente: “Sono autonomo, non giudicatemi finto cieco” (da ForlìToday del 16 novembre 2013)

Autore: Redazionale

 Sempre più spesso i non vedenti sono vittime del pregiudizio di chi, di
 fronte ad un problema reale, quello dei falsi ciechi, guarda con sospetto
 anche chi cieco lo è davvero, ma nonostante tutto riesce ad avere una
 buona qualità della vita.

 “Ormai sono finiti i tempi in cui i portatori di handicap visivo (e i
 disabili in generale) se ne stavano chiusi in casa seduti sul divano
 accuditi in tutto e per tutto dalle loro famiglie. Ora siamo cittadini del
 mondo, lavoriamo, studiamo, viaggiamo, ci divertiamo e ci impegniamo a
 livello sociale con dignità”: è una presa d’atto con rabbia quella che
 viene da Marco Lijoi, centralinista della Provincia di Forlì-Cesena, non
 vedente quasi totalmente da un occhio e non vedente per niente dall’altro.
 “Di fatto di un oggetto vedo solo un ombra, un contorno sfumato“, spiega.

 Sempre più spesso i non vedenti sono vittime del pregiudizio di chi, di
 fronte ad un problema reale, quello dei falsi ciechi e dei relativi
 benefici fatti di pensioni e assegni di invalidità, guarda con sospetto
 anche chi cieco lo è davvero, ma nonostante tutto riesce ad avere una
 buona qualità della vita. Come dire, vittime dei falsi ciechi non sono
 solo le casse pubbliche e quindi tutta la collettività, ma anche i veri
 ciechi, quasi costretti a dover giustificare di fronte ad ogni sconosciuto
 il fatto che tutto sommato possono vivere felici pur nell’handicap.

 Come trova Forlì di fronte a questo nuovo e singolare pregiudizio?
 Spiega Lijoi che vive e lavora a Forlì: “Ormai spesso anche in questa
 città se ti vedono con un cane guida, però sei capace di bere un caffè da
 solo finisci nel mirino di chi è pronto sommariamente e senza appello a
 definirti ‘falso cieco’. Gli altri cittadini non hanno idea, e non sanno
 cosa possa significare oggi vivere con una disabilità come la mia. Grazie
 a Dio posso dire che, oggi, anche se con un problema molto importante,
 come non avere la vista, mi sono integrato in un mondo che ora è anche
 nostro: mandiamo sms, utilizziamo i mezzi pubblici, facciamo sport”.

 Vuole rivolgere un appello?
“Non si può pretendere che nel 2013 gli ipovedenti, o i ciechi, debbano
 rimanere chiusi in casa per paura di avere una vita sociale troppo aperta.
 E’ giusto perseguire i finti invalidi, ma senza discriminare quelli che
 invece lottano ogni giorno per dimostrare a sé stessi di essere disabili
 “normali”.

 Lei è giovane, anche lei pazzo per Facebook e smartphone?
 “Frequentemente la cronaca racconta di persone scoperte a compiere azioni
 ritenute impossibili per chi ha una disabilità visiva: mandare messaggi
 con il cellulare o lo smartphone, avere un profilo Facebook. In questi
 ultimi anni, fortunatamente la tecnologia ci è venuta in soccorso. Ormai
 su tutti i dispositivi mobili e fissi è possibile installare programmi
 vocali o ingrandenti che ci permettono di accedere al web, alla posta
 elettronica, agli sms e ai vari social network. Quindi non c’è da stupirsi
 se anche un disabile visivo gestisce autonomamente il suo profilo Facebook
 o Twitter.

 Lei si era rivolto a ForlìToday, all’interno della rubrica ‘La città che
 non va’ per protestare contro la mancata dotazione di strumentazione per
 gli invalidi sugli autobus. Come si trova sui mezzi pubblici?
 “Riesco a prendere, pur nelle difficoltà dovute alla mancanza delle
 apparecchiature previste per legge, ad attraversare la strada prestando
 attenzione alle auto e raggiungere la fermata. C’è chi si stupisce del
 fatto che individuiamo la nostra fermata di discesa, come se fossimo
 extraterrestri, ma siamo comuni mortali che semplicemente stanno più
 attenti di chi può basarsi sulla vista. E, se abbiamo delle incertezze
 rispetto ad un percorso che non conosciamo bene, chiediamo informazioni
 all’autista o ai passeggeri”.

 Insomma, è possibile avere una vita piuttosto autonoma…
 “Spesso, se siamo ipovedenti, per orgoglio o per vergogna tendiamo a
 mascherare i nostri limiti, quindi la gente non si accorge che abbiamo
 bisogno di una mano. Anzi, se viene a sapere che godiamo di indennità e
 pensioni si indigna e ci accusa di essere falsi invalidi solo per il fatto
 che vede abbastanza autonomi. Per fare un esempio, chi di noi ha un visus
 abbastanza buono, non è il mio caso, riesce a leggere il giornale,
 nonostante nel suo campo visivo rientrino solo un paio di parole alla
 volta. E’ una situazione per niente piacevole. Non possedere una visuale
 totale di ciò che ci circonda ci porta in molti casi ad avere incontri
 ravvicinati con pali, cartelloni pubblicitari, bidoni dell’immondizia”.
 Se uno ha un legittimo dubbio di ‘falso invalido’, però, potrà in qualche
 modo verificare senza correre il rischio di essere discriminatorio?
 “Certamente, sul territorio italiano, quasi in ogni città, esiste una
 sezione dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti alla quale ci
 si può rivolgere per avere maggiori informazioni”.

Lettera al Santo Padre

Autore: Tommaso Daniele

 

Venga a prendere un caffè da noi! 

 

Buongiorno Santità,

La voglio salutare come Lei saluta dalla Sua finestra i fedeli di Piazza S. Pietro della domenica, del mercoledì: con la stessa semplicità, con la stessa umanità, con lo stesso amore per il prossimo consentiti ad uno come me che Papa non è.

Santità, permetta che mi presenti: sono Tommaso Daniele il Presidente Nazionale dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti che rappresenta e tutela gli interessi materiali e morali di circa due milioni di persone con disabilità visiva. Non so come si scriva ad un Papa, ma con Lei diventa tutto più semplice, mi viene naturale essere me stesso, dire quel che penso, quel che sento, quel che voglio, senza troppi giri di parole. È questo che ho imparato da Lei ascoltandoLa la domenica e negli altri giorni della settimana.

Santità, i ciechi e gli ipovedenti italiani vogliono incontrarLa; stia tranquillo, non li porterò tutti! due milioni di persone con disabilità visiva sono davvero tante! Ne porterò una quarantina sorteggiate fra le migliaia che vorranno venire; sì, una quarantina, non di più, tenga conto che ognuno di noi occupa due posti, uno per sé e l’altro per chi l’accompagna.

Si starà chiedendo dove vogliamo incontrarLa: saremmo felici se Lei volesse venire nella nostra sede sociale di Via Borgognona 38 al terzo piano, dove disponiamo di una sala capace di ospitare un centinaio di persone.

Venga a prendere un caffè da noi, Le faremo visitare anche i locali dove si producono i libri e i giornali per i ciechi e gli ipovedenti; ho il piacere di annuciarLe che fra i libri in lavorazione ce n’è anche uno dei Suoi ”Il cielo e la terra”.

Sarebbe davvero un grande onore per noi potergliene regalare una copia, la aiuterebbe, nelle Sue preghiere, a ricordarsi anche dei ciechi e degli ipovedenti.

Ad un altro Papa non avremmo osato chiedere tanto, ma con Lei, come dicevo prima, è tutto più semplice, ormai ci ha abituati a gesti e ad iniziative che vanno ben oltre il cerimoniale e le consuetudini della Santa Sede.

Santità, il giorno 8 dicembre Lei raggiungerà Piazza Mignanelli, a pochi passi dalla gradinata di Piazza di Spagna e dalla Fontana del Bernini, comunemente detta Barcaccia, per deporre una corona di fiori sulla Colonna dell’Immacolata; ebbene, questa località si trova a cento metri dalla nostra sede sociale di via Borgognona 38. Quale migliore occasione per venire a prendere un caffè da noi?

Qualora, per qualche motivo che non oso immaginare, Le fosse impedito di realizzare questo nostro sogno che nasce dalla stima e dall’affetto che abbiamo per Lei, in via subordinata, ma molto subordinata, Le chiediamo di riceverci nell’edificio di Santa Marta in occasione della Gionata Nazionale del Cieco che cade il 13 dicembre, festa di Santa Lucia. In caso di impossibilità qualunque altra data andrà bene per noi.

Per favore, Santità, eviti che i suoi collaboratori ci dicano di venire in Piazza S. Pietro insieme alle centinaia, migliaia di pellegrini che vengono da ogni parte del mondo per ricevere la Sua benedizione. In una piazza così grande, in mezzo a tanta gente, i ciechi si sentirebbero persi.

Vogliamo incontrarLa in un luogo non molto grande, sentiamo il bisogno di toccarLa, di respirare profondamente la Sua spiritualità; sentirLa vicino ci aiuterà a ritrovare le energie necessarie per affrontare le fatiche di tutti i giorni, in particolare quelle dovute alla cecità, i cui condizionamenti ci accompagnano quotidianamente dall’alba al tramonto, ponendo sul nostro cammino ostacoli a volte insormontabili.

Solo qualche esempio: leggere con gli occhi è assai diverso che leggere con le dita; andare al lavoro potendo guardare le vetrine, scambiarsi il saluto con gli altri passanti, sorridere alle ragazze, ai ragazzi, è assai diverso dall’andare con il bastone bianco o con il cane guida; entrare in un luogo d’arte e vedere con un colpo d’occhio tutte le opere presenti, è assai diverso dal doverle toccare ad una ad una.

Ma queste cose Lei le sa perché i bisogni dei ciechi sono presenti dappertutto, ad ogni latitudine del pianeta. Eppure, Santità, nonostante la mancanza della vista, con tutte le conseguenze che ne derivano, la vita dei ciechi, nella maggior parte dei casi, è serena.

I ciechi, più di ogni altro, soffrono la solitudine, più di ogni altro hanno bisogno d’amore, di solidarietà, non hanno mai chiesto la luna, aspirano solo alle pari opportunità, alla pari dignità.

Venga a prendere un caffè da noi,  dopo aver deposto la corona di fiori sulla statua della Santa Vergine in Piazza Mignanelli; La aspettiamo a braccia aperte.

Venga a prendere un caffè da noi, avrà compiuto un altro gesto irrituale.

A nome dei ciechi e degli ipovedenti italiani, La saluto con affetto e stima.

 

Lettera al Ministro dello Sviluppo Economico

Autore: Tommaso Daniele
Proposta di direttiva UE  sull’accessibilità dei siti web degli enti pubblici

 

 Onorevole Ministro,

 Mi rivolgo a Lei nella mia qualità di Presidente Nazionale dell’Unione italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti (UICI) e di Vicepresidente dell’Unione Europea dei Ciechi (European Blind Union – EBU) di cui l’UICI fa parte,  per esprimerle la nostra preoccupazione per il fatto che durante la  presidenza lituana  dell’UE non è stato compiuto alcun progresso riguardo all’adozione della proposta di direttiva sull’accessibilità dei siti web degli enti pubblici (COM(2012) 721 definitivo).

Per contro, è doveroso sottolineare l’impegno del Parlamento Europeo, in particolare della Commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori, a migliorare la proposta della Commissione Europea ritenuta troppo limitata per il campo di applicazione e le modalità attuative.

La nostra valutazione critica della proposta originaria è dovuta alla constatazione che essa non risponde adeguatamente all’esigenza delle persone cieche e ipovedenti di accedere al crescente numero di prodotti e servizi che richiedono da parte dell’utente un sostanziale controllo delle modalità operative nel campo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione.

Infatti, sempre più servizi sono resi disponibili on-line, a causa dei minori costi. In realtà, mentre le nuove tecnologie e Internet rendono possibile un accesso senza precedenti alla società dell’informazione, oltre il 90 % dei siti web pubblici e commerciali continuano ad essere preclusi alla gran parte dei potenziali utilizzatori ciechi e ipovedenti  che hanno bisogno di tecnologie assistive per accedere a Internet, con il risultato che essi si vedono tuttora negato l’accesso ai  fondamentali servizi di interesse pubblico forniti on-line.

Nel corso della riunione del Consiglio europeo del 24 e 25 ottobre u.s. i leader politici hanno dichiarato che “occorre adoperarsi al massimo per accelerare i lavori sulle proposte legislative in sospeso” (cfr. il punto 7 delle conclusioni del Consiglio europeo su Economia Digitale, Innovazione e Servizi).

Ovviamente  noi accogliamo con soddisfazione questa posizione, non comprendendo pertanto  il motivo per cui sin dalla fine della presidenza irlandese la direttiva sulla accessibilità dei siti web degli enti pubblici non è stato discussa in sede di Consiglio Trasporti, telecomunicazioni ed energia.

I ciechi e gli ipovedenti italiani attendono con impazienza che l’Unione Europea e gli Stati Membri si attivino per porre rimedio alla loro crescente marginalizzazione in questo delicato settore in flagrante contrasto con quanto sancito inequivocabilmente dalla Convenzione sui Diritti delle Persone con Disablità (cfr. articoli 9 e 21).

Le sarei pertanto grato di Sue rassicurazioni in merito alle iniziative che il Governo italiano intende porre in atto affinché da un lato l’Unione Europea emani la tanto attesa normativa di cui si tratta e dall’altro affinché nel nostro Paese almeno la Pubblica Amministrazione renda accessibili i propri siti e il loro contenuto alle persone con disabilità sensoriali.

Rimango a Sua completa disposizione per qualsiasi ulteriore approfondimento Lei ritenga necessario e, nell’attesa di un Suo cortese cenno di riscontro, Le porgo i miei più distinti saluti.

 

Il Centro Regionale – Scuola Cani Guida per Ciechi – Helen Keller di Messina, a Bergamo, per l’ 8^ Giornata Nazionale del Cane Guida

Autore: Giuseppe Terranova

“E’ stata un’esperienza esaltante ed indimenticabile quella che ho vissuto il 27 ottobre a Bergamo con la mia Dolly”.

 A testimoniarlo Davide Chiricò, un ragazzo trentenne non vedente, che con il suo labrador nero, istruito ed assegnato dal Centro Regionale Helen Keller di Messina, ha portato a termine un percorso ad ostacoli, completamente nuovo per entrambi.

 La performance si è svolta a piazza Dante, dove si celebrava l’8^ giornata nazionale del cane guida. Il Centro Regionale Helen Keller di Messina è stato invitato per poter veicolare il messaggio dell’utilità del cane guida nell’autonomia delle persone non vedenti.

Tra gli invitati anche la scuola cani guida Lions di Limbiate che, per la dimostrazione, ha allestito un percorso apposito con  diversi ostacoli.

La predetta Scuola ha dimostrato, con un istruttore ed un cane guida, quanto fosse complesso il compito dell’addestratore, che deve insegnare al cane come destreggiarsi tra gli ostacoli.

E’ poi stata la volta del Centro Regionale Helen Keller di Messina, che ha partecipato con un non vedente Davide Chiricò, che fa il centralinista all’Agenzia delle Entrate di Firenze e il suo labrador Dolly.

Ad accompagnarli, il direttore della scuola cani guida di Messina, Moreno Innocenti, che ha chiesto a Davide di utilizzare il percorso già allestito in piazza Dante e per lui assolutamente nuovo.

Quasi una scommessa che è stata ampiamente vinta da Davide e dal suo “compagno di libertà”,Dolly, che hanno dato prova di come un cane guida, ben condotto, possa essere determinante nel superamento degli ostacoli più svariatiDavide Chiricò, in una breve intervista, ha raccontato quanto difficile sia stato, ed è tuttora per lui, il passaggio dal mondo dell’ipovisione, nel quale è nato, a quello della cecità, nel quale è entrato da poco.

Ha prima ottenuto il bastone bianco al Centro Nazionale dell’Ipovisione di Firenze e poi, dopo aver fatto richiesta al Centro Regionale Helen Keller di Messina per il cane guida ed aver sostenuto il corso di orientamento e mobilità con l’utilizzo del cane guida, ha ottenuto Dolly, con cui è entrato subito in simbiosi.

E’ lui stesso, come tutti, a prendersi cura del suo cane, va al lavoro con Dolly tutte le mattine e arriva in ufficio dopo 7 fermate di autobus.

“Il paragone tra bastone bianco e cane guida? E’ come passare da una 500 a una Ferrari”, risponde Davide.

Un’affermazione che la dice lunga sull’intesa che questo giovane non vedente ha creato con il suo cane.

Dalla pelle al cuore.Cecità ed ipovisione: sessualità, affettività, diritti e amore.Come passare dagli stereotipi e tabù ad una cultura di condivisione?

Autore: Redazionale

Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ONLUS

Istituto per la Ricerca, la Formazione e la Riabilitazione ONLUS

 in collaborazione con

 UICI Consiglio Regionale della Lombardia

UICI Sezione Provinciale di Brescia

I.Ri.Fo.R. Consiglio Regionale della Lombardia

 

Dalla pelle al cuore.

Cecità ed ipovisione: sessualità, affettività, diritti e amore.

Come passare dagli stereotipi e tabù ad una cultura di condivisione?

Brescia, 16-17 Novembre 2013

 Programma

 

Sabato 16 novembre

 Ore 15,00 – Apertura dei lavori

Luisa Bartolucci

Coordinatore della Commissione Nazionale per le Pari Opportunità Uomo-Donna dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ONLUS

 Ore 15,05 – Saluto

Sandra Inverardi

Presidente della Sezione Provinciale dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ONLUS di Brescia

 Ore 15,10 – Saluto

Tommaso Daniele

Presidente Nazionale dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ONLUS

 Ore 15,25 – Saluto

Nicola Stilla

Presidente del Consiglio Regionale della Lombardia dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ONLUS

 Ore 15,35 – Saluto delle autorità presenti

 Ore 15,50

Donne e disabilità visiva: diritti negati e diritti contesi, ostacoli, barriere e soluzioni

Giuseppe Arconzo

Avvocato e ricercatore di Diritto costituzionale presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Milano

 Ore 16,20

Violenza e femminicidio, fenomeni sempre più diffusi: quali le cause? Quali le manchevolezze da parte delle istituzioni? Quali le responsabilità dei media? Quali le azioni positive?

Chiara Valentini

Giornalista e scrittrice

 Ore 16,50

Essere maschi oggi: una nuova identità, una nuova autocoscienza

Domenico Matarozzo

Associazione Maschile Plurale

 Ore 17,20

Piacere e dolore nell’esperienza femminile

Maria Teresa Coglitore

Psicoterapeuta e sessuologa

 Ore 17, 50 – Dibattito

 Ore 20,00 – Chiusura dei lavori

 Domenica 17 novembre

 Ore 9,00 – Riapertura dei lavori

 Ore 9,05

Il dolore delle donne, implicazioni psicologiche e fisiche: prevenzione, diagnosi, soluzioni; eventuali implicazioni legate alla cecità ed ipovisione

Marco Silvaggi

Psicologo

 Ore 9,35 – Dibattito

 Ore 10,20 – Coffee break

 Ore 10,45

Amore, sessualità e disabilità visiva: andare oltre i tabù tra stereotipi, desideri maschili e femminili, approcci, paure, rifiuti, successi e speranze verso una piena realizzazione di sé

Marco Rossi

Psichiatra e sessuologo

 Ore 11,30 – Dibattito

 Ore 12,30 – Conclusioni

 Coordina: Luisa Bartolucci

L’impegno della A.O.U. della Seconda Università di Napoli per l’ipovisione: percorsi assistenziali e ricerca”.

Autore: Mario Mirabile

Venerdì 15 novembre 2013 alle ore 09.30 presso l’aula del quinto piano della clinica oculistica della Seconda Università degli Studi di Napoli (via Pansini n. 5), si svolgerà l’evento “L’impegno della A.O.U. della Seconda Università di Napoli per l’ipovisione: percorsi assistenziali e ricerca”.

L’evento e organizzato dalla Prof.ssa Francesca Simonelli e dalla sua equipe e nella mattinata di lavori interverranno: oculisti, ricercatori e rappresentanti delle associazioni.

Nuova ECDL – Segnalazione

Autore: Tommaso Daniele

Si deve segnalare a codesta spettabile Direzione un disservizio, potenzialmente piuttosto nocivo per gli utenti ciechi ed ipovedenti, in merito alla Nuova certificazione ECDL.

In particolare, si fa riferimento alle comunicazioni effettuate il giorno 24 ottobre 2013, in occasione della presentazione della Nuova ECDL, cui ha partecipato un rappresentante della scrivente Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti.

Alla fine della presentazione, infatti, il Vice Direttore di AICA ha affermato che non è prevista la modalità di svolgimento manuale degli esami e che gli stessi sono fruibili solo attraverso la piattaforma Atlas.

Poiché, come è noto, tale piattaforma non risulta accessibile ai non vedenti, è evidente che anche la modalità di erogazione degli esami non potrà essere accessibile ai minorati della vista. Tale ostacolo rischia, pertanto, di precludere seriamente il conseguimento di questa nuova certificazione a tutta la categoria.

Questa Unione, nel proprio ruolo di ente rappresentativo per legge della categoria, si permettere di esprimere il proprio disappunto per questa immotivata esclusione, ma, nello sforzo di pervenire ad una soluzione in tempi rapidi, si impegna a fornire – anche con la collaborazione dell’I.Ri.Fo.R. – la massima collaborazione per il raggiungimento dell’obiettivo comune, vale a dire la predisposizione di una modalità di esame valida per tutti i candidati.

In proposito si deve anche riferire che la Presidenza Nazionale dell’l’I.Ri.Fo.R. – citato nella suddetta occasione come modello di eccellenza per la collaborazione per il progetto TRIO – ha comunicato che, qualora la situazione dovesse rimanere invariata, si vedrà costretta a non rinnovare l’accreditamento né per la sede centrale né per i test center associati.

Si chiede, pertanto, un incontro per poter risolvere la problematica prima descritta, a solo vantaggio dei ciechi e degli ipovedenti che intendessero certificare le proprie competenze informatiche, indispensabili oggi per un futuro inserimento nel tessuto lavorativo e produttivo.

Si ringrazia per l’attenzione e, in attesa di un cenno di riscontro, si porgono distinti saluti.

 

FESTA CONCLUSIVA BIENNALE ARTEINSIEME – cultura e culture senza barriere

Autore: Redazionale

FESTA CONCLUSIVA BIENNALE ARTEINSIEME – cultura e culture senza barriere
 Sabato 16 novembre ore 10
 Museo Tattile Statale Omero, Ancona

 Sabato 16 novembre alle ore 10.00 presso il Museo Tattile Statale Omero
 di Ancona si conclude con una grande festa la V edizione della Biennale
 ArteInsime, nata per favorire l’integrazione attraverso l’arte.
 Inaugurata il 24 maggio con un grande Happening in Piazza Pertini,
 ArteInsieme ha visto un susseguirsi di eventi nel periodo estivo grazie
alla partecipazione di 18 Musei nazionali e internazionali, 33 scuole
 italiane e numerose associazioni e al coinvolgimento del Maestro
 Michelangelo Pistoletto, protagonista della mostra L’Italia riciclata –
 Verso il terzo Paradiso.

 La biennale chiude con la premiazione delle classi che hanno aderito al
progetto realizzando opere ispirate al “Terzo Paradiso” di Michelangelo
 Pistoletto e composizioni sul brano “Amico mio” di Nicola Piovani, i due
testimonial della manifestazione.
 Alle ore 10.00 verranno premiate le scuole vincitrici: per la sezione
 Musica il Liceo Musicale e coreutico di Cuneo e l’Istituto Comprensivo
 “Mercantini” di Fossombrone; per la sezione Arti figurative le classi
 3A – 2A – 2B del Liceo Artistico “E. Mannucci”, sede di Jesi.
La premiazione si concluderà con un concerto dell’Orchestra di Fiati di
 Ancona, diretta dal M° Mirco Barani, che eseguirà musiche di Nicola
 Piovani, Giuseppe Verdi e altri.
 Presenza straordinaria anche dell’ Omero LIS Group, nato dal Laboratorio
 di Musica visiva “Note in LIS”, tenuto dal LIS performer Antonio
 Pellegrino e proposto dal Museo lo scorso maggio, il quale canterà con la
 Lingua Italiana dei Segni il brano “La vita è bella”, eseguita
 dall’orchestra e dalla soprano Tiziana Santarelli.
 La cittadinanza è invitata a partecipare, i posti sono limitati,
 prenotazione obbligatoria (tel. 071 28 11 93 5 – info@museoomero.it).
 Biennale ArteInsieme — cultura e culture senza barriere — V edizione
 (2012/2013)
 Promossa dal Museo Tattile Statale Omero, dal Liceo Artistico “Edgardo
 Mannucci” di Ancona, dall’A.R.I.S.M. — F.A.D.I.S. (Associazione
 Regionale Insegnanti Specializzati delle Marche — Federazione
 Associazioni Docenti per l’Integrazione Scolastica), in collaborazione
con la Direzione Generale per il Paesaggio, le Belle Arti, l’Architettura
 e l’Arte Contemporanee – Servizio V, Architettura ed Arte Contemporanee e
 la Direzione Generale per la Valorizzazione del Patrimonio Culturale –
Centro per i servizi educativi del museo e del territorio del Ministero
 dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e l’Ufficio Scolastico
 Regionale per le Marche.
 Nata nel 2003, Anno Europeo del Disabile, ArteInsieme ha lo scopo di
 favorire l’integrazione scolastica e sociale delle persone con disabilità
 e di quelle svantaggiate per provenienza da culture altre e per
condizione sociale, attraverso la valorizzazione dell’arte e
dell’espressione artistica come risorse per l’educazione e la crescita
 personale di tutti.
INFO
Museo Tattile Statale Omero – Mole Vanvitelliana
 Banchina Giovanni da Chio 28, 60121 Ancona
 telefono 071 28 11 93 5, fax 071 28 18 35 8
 email: info@museoomero.it
 sito www.museoomero.it
 sito vocale 800 20 22 20

Gita organizzata dal CAI-ULE di Genova

Autore: Eugenio Saltarel

Sabato 9 novembre si è svolta una gita organizzata dal CAI-ULE di Genova cui hanno preso parte diversi soci delle sezioni circostanti, oltre a quelli genovesi.  Di per sè la notizia non è particolare, dal momento che già in passato attività del genere si sono svolte sia in Liguria che altrove, quello che vorremmo sottolineare è l’impegno assunto dal CAI-ULE di Genova, di comunicare all’Unione tutte le sue iniziative, mettendo a disposizione accompagnatori per chi vorrà aderirvi; quindi non verranno più organizzate, in linea di massima, gite specifiche per i nostri soci, ma aderiamo al calendario completo dell’attività del Club Alpinistico Italiano di Genova.  Mi sembrava una bella iniziativa, soprattutto da parte del CAI, degna di essere sottolineata anche in queste colonne.

Eugenio Saltarel
e-mail saltarel@alice.it
cell 329 88 21 737