Lodi: Per altri occhi, di Silvio Soldini e Giorgio Garini

Autore: Silvio Soldini e Giorgio Garini

Nastro d’Argento 2014 per il miglior documentario

Mercoledì 26 e Giovedì 27 febbraio 2014 ore 21.00 Cinema Fanfulla -Viale Pavia 4 Lodi

Al Cineforum Fanfulla è stato inserito il film Per altri Occhi con l’intento sia di fare vivere ai ciechi un momento di “Condivisione”, la città di Lodi per una sera apre le porte di un suo angolo, una scommessa per una sua maggiore fruibilità, sia perchè i cosiddetti normodotati vedano i ciechi e si rendano conto della loro presenza.

IL GIOVEDI’ SERA SARÀ PROIETTATA LA VERSIONE DEL FILM CON “AUDIO-GUIDA” PER I CIECHI; PER UNA VOLTA I NORMOVEDENTI (SPLENDIDO NOME CATTIVO) DOVRANNO CERCARE DI METTERSI NEI PANNI DEI CIECHI !!!

Sarà un’esperienza unica nel suo genere e, si spera, capace di avvicinare i due mondi che non si vedono ma si possono guardare…

GIOVEDI’ 27 febbraio 2014 -Programma:

ore 20.00 -momento conviviale tra spettatori 0re 21.00 -proiezione del film ore 22.30 -presentazione dell’iniziativa

Interverranno:

Giuseppe Leocata – medico del lavoro

Ennio Ladini – Presidente U.I.C.I. Onlus sezione provinciale di Lodi

Silvana Cesani – Assessore Politiche Sociali del Comune di Lodi

Michela Marcato e Claudio Levantini -protagonisti del film

L’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ONLUS sezione Provinciale di Lodi allestirà un banchetto di beneficenza all’ingresso del cinema per presentare la sua attività su tutto il territorio lodigiano…

VI ASPETTIAMO NUMEROSI !!!

 

Milano: “Guardare con le mani”, a Milano un utilissimo progetto per l’accesso alla cultura museale, di Michela Marcato

Autore: Michela Marcato

ARTE INSIEME onlus, Volontari per l’arte è un’Associazione senza scopo di lucro, creata a Milano, nel 2001 da un gruppo di insegnanti appassionati d’arte, che si propone di contribuire a far meglio conoscere ed apprezzare il nostro comune patrimonio artistico.

 

Per raggiungere i nostri  fini sociali offriamo  visite guidate gratuite con percorsi    diversificati per età ed interesse, con speciale attenzione ai più giovani, agli anziani  e a chi soffre di disabilità. Le persone che se ne avvalgono sono circa 2000 ogni anno (scuole, C.A.M. C.R.A.L.ecc)

 

Dal 2007 noi di “Arte Insieme” abbiamo lanciato il progetto “Guardare con le mani  grazie al quale offriamo un servizio di  VISITE GUIDATE TATTILI per non vedenti e ipovedenti

alle sculture della GAM, (Galleria d’Arte Moderna)

 

Questo servizio è stato ideato e viene attuato da  volontarie formatesi attraverso corsi di tiflologia e con esperienza decennale  al vecchio Museo del Duomo.

 

Il progetto “GUARDARE CON LE MANI “nel 2014 è stato esteso ad altri due musei milanesi.

MUSEO DEL RISORGIMENTO

CENACOLO VINCIANO (dove si trova un bassorilievo tattile dell’Ultima cena)

 

Prossimamente

MUSEO DEL DUOMO  (da pochissimo riaperto)

 

Le visite tattili guidate vengono organizzate da noi accordandoci direttamente con gli interessati che speriamo numerosi.

 

CONTATTATECI ai seguenti numeri:

3331145961-

335329383-

3388111463

Indirizzo di posta elettronica: info@arteinsiememilano.it Sito di Arte Insieme: www.arteinsiememilano.it Vi assicuriamo che per quanto ci sarà possibile faremo del nostro meglio per trovare le soluzioni migliori per ogni singolo visitatore o per garantire ad ognuno un’esperienza culturale indimenticabile.! Vi aspettiamo.

 

Michela Marcato

Siena: Riabilitazione e assistenza scolastica: un nuovo risultato per la sezione, di Massimo Vita

Autore: Massimo Vita

Ho il piacere di segnalare che giovedì ho firmato il rinnovo della convenzione tra l’Irifor di Siena e la Asl7 che ci consente di svolgere dieci corsi di formazione informatica e dieci corsi di autonomia personale/orientamento e mobilità.

Dopo un anno di sperimentazione, i dirigenti della Asl hanno riconosciuto la nostra capacità di gestione di detto servizio e ci hanno rinnovato la convenzione per tre anni con possibilità di rinnovo per altri tre.

Un’altra convenzione che dovremmo firmare a breve, è quella che ci consente da due anni di assicurare il servizio di assistenza alla comunicazione per i nostri ragazzi inseriti nella scuola nei Comuni dell’area senese.

Ci fa piacere mettervi a parte di questo bel risultato e speriamo che possa essere di buon auspicio per il bando che la zona senese sta predisponendo al fine di organizzare il servizio di socializzazione, ricreazione e sport in tutta l’area senese.

Tale bando ci metterebbe nella condizione di estendere la nostra convenzione che abbiamo con il Comune di Siena a tutti i comuni dell’area senese.

Si potrebbe passare da una fase in cui la convenzione ci veniva concessa a una fase per cui la convenzione è dovuta per titoli acquisiti.

Ritengo che questo sia un premio per la sezione tutta e mi auguro di aver fatto cosa gradita nel comunicarlo.

Massimo Vita

Governo. Il Forum continuerà a dare il suo contributo sulle grandi emergenze sociali, di Anna Monterubbianesi

Autore: Anna Monterubbianesi

Dichiarazione del Portavoce del Forum Nazionale del Terzo Settore

 

Roma 14 febbraio 2014 – In questa fase di Governo particolarmente delicata vogliamo ringraziare il Premier Enrico Letta, oggi al Quirinale per assegnare le sue dimissioni, per l’impegno che ha mostrato in questi dieci mesi da presidente del Consiglio dei Ministri. Nonostante alcune riserve, che abbiamo prontamente segnalato, il Premier Letta ha comunque svolto un buon lavoro per il Paese in un contesto non semplice, marcando un’inversione di tendenza sulle politiche di welfare e di terzo settore e sui fondi destinati alle politiche sociali rispetto al passato. Di questo vogliamo rendergli atto.

 

Le modalità con cui avviene questo cambio alla guida del Governo ci lasciano perplessi, ma ci auguriamo che il nuovo Premier Matteo Renzi, segretario del PD, sappia portare quello slancio necessario al Paese per fare passi avanti e affrontare le riforme di cui c’è urgenza, con la giusta autorevolezza. Sappiamo che non sarà semplice per Matteo Renzi, che avrà bisogno di lavorare con una maggioranza coesa per affrontare importanti sfide, ma abbiamo la speranza che possano aprirsi nuovi scenari e prospettive, per un cambiamento di rotta che ponga, in particolare, attenzione al nostro mondo, e ad una politica economica che sia improntata ad uno sviluppo sostenibile e al benessere dei cittadini.

 

In quanto parte sociale siamo certi di essere in grado di portare un valido contributo al Governo sulle politiche sociali e di sviluppo e diamo sin d’ora la nostra disponibilità a creare un confronto e un dialogo anche in vista delle prossime consultazioni.

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Anna Monterubbianesi

Ufficio stampa e comunicazione

Forum Nazionale del Terzo Settore

Via del Corso 262 – 00186  ROMA

tel 06 68892460 | diretto 06 88802906

stampa@forumterzosettore.it

www.forumterzosettore.it

“Welfare e Terzo Settore siano centrali nel programma del nuovo governo”, di Anna Monterubbianesi

Autore: Anna Monterubbianesi

Dichiarazione di Pietro Barbieri, Portavoce Nazionale del Terzo Settore

 

Roma 17 febbraio 2014 – In queste ore concitate di attesa per il conferimento dell’incarico a formare il nuovo governo al segretario del Partito Democratico Matteo Renzi, convocato in mattinata al Quirinale, sentiamo l’urgenza di ricordare ancora una volta le nostre istanze, perché vengano ascoltate ed accolte come prioritarie. Il tema dell’assunzione di un piano nazionale di contrasto alla povertà, di assoluta urgenza per il nostro Paese, così come quello di un piano occupazionale – con attenzione particolare a giovani e donne – , la stabilizzazione del 5 per mille, la revisione dell’Imu per il non profit, il rifinanziamento del Fondo nazionale per le politiche sociali e per le non autosufficienze, il rispetto degli impegni assunti in tema di cooperazione con l’aumento di risorse destinate al servizio civile.

 

Chiediamo al futuro Premier un forte investimento nelle politiche sociali e di terzo settore, che abbia alla base l’idea di costruire un sistema di welfare stabile e duraturo. Auspichiamo quindi, in queste ore in cui circolano ipotesi sui nomi dei futuri ministri, la nomina di un competente viceministro per il terzo settore con delega anche alle pari opportunità, alla famiglia, alle politiche sulla droga.

 

 

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Anna Monterubbianesi

Ufficio stampa e comunicazione

Forum Nazionale del Terzo Settore

Via del Corso 262 – 00186  ROMA

tel 06 68892460 | diretto 06 88802906

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Sfida all’ultimo Braille!, Redazionale

Autore: Redazionale

Venerdì 21 febbraio ore 17,30

 

 

Museo Tattile Statale Omero, Ancona

Giornata Nazionale del Braille

 

Una vera e propria gara tra famiglie. Scopo del gioco è scoprire la collezione del Museo e familiarizzare con l’alfabeto tattile dei non vedenti provando a praticarlo nel contesto di una sfida che coinvolge tutta la famiglia all’insegna del divertimento, con tanto di premio finale!

 

Docente d’eccezione: Daniela Bottegoni non vedente e fondatrice del Museo Omero!

L’iniziativa si svolge con la collaborazione del Servizio Civile Regionale.

Prenotazione: obbligatoria.

 

Costo: 3 euro a persona (sconto socio IKEA FAMILY: 2,50 euro a persona), gratuito per bambini 0- 4 anni, disabili e accompagnatori.

 

INFORMAZIONI

Museo Tattile Statale Omero – Mole Vanvitelliana

Banchina Giovanni da Chio 28 – 60121 Ancona

 

Tel.  071 2811935

 

www.museoomero.it – info@museoomero.it

Siena: Festa di Carnevale, Redazionale

Autore: Redazionale

L’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti Sezione di Siena organizza per  Martedì 4 Marzo 2014 alle ore 16.00 nei locali della Sezione in Viale Cavour, 134 l una festa di Carnevale.

 

“Facciamo festa tra scherzi, giochi e sollazzi,…ci divertiremo come pazzi!”

 

Programma

 

Accoglienza: a ciascun ospite verrà consegnata una maschera di cartone da indossare.

 

I nostri Giochi:

 

– Giochi di parole;

 

– Gara “Indovina la Maschera” Chi indovinerà riceverà un piccolo premio per ricordo.

 

Tutto ciò sarà arricchito da balli e canti accompagnati dalla musica di Alessandro e dalla voce di Martina.

 

Vi aspettiamo numerosi, grandi e piccini, soci e familiari, perché più siamo, più ci divertiamo.

Congedo straordinario anche per zii e affini, a cura di Paolo Colombo

Autore: a cura di Paolo Colombo

Anche parenti e affini entro il terzo grado conviventi di persone con grave disabilità possono godere di un congedo straordinario, «in caso di mancanza, decesso, o in presenza di patologie invalidanti degli altri soggetti individuati» dalla legge, per prendersi cura del disabile. Lo ha sancito la Corte Costituzionale, con la sentenza 203 del 2013, dichiarando illegittimo un articolo del Testo unico in materia di sostegno della paternità e della maternità. La Corte ha stabilito l’illegittimità costituzionale dell’art. 42, comma 5, del Decreto Legislativo 151 del 2001 su riposi e permessi per i figli con handicap grave. Una norma che garantisce questo diritto al coniuge e poi al padre o alla madre, ai figli e ai fratelli, ma non agli altri parenti e affini, come per esempio agli zii.

 

«La limitazione della sfera soggettiva vigente» osserva la Consulta «può pregiudicare l’assistenza del disabile grave in ambito familiare, allorché nessuno di tali soggetti sia disponibile o in condizione di prendersi cura dello stesso». La dichiarazione di illegittimità costituzionale «è volta precisamente a consentire che, in caso di mancanza, decesso o in presenza di patologie invalidanti degli altri soggetti menzionati nella disposizione censurata, e rispettando il rigoroso ordine di priorità da essa prestabilito, un parente o affine entro il terzo grado, convivente con il disabile, possa sopperire alle esigenze di cura dell’assistito, sospendendo l’attività lavorativa per un tempo determinato, beneficiando di un’adeguata tranquillità sul piano economico».

 

Per queste ragioni la Consulta ha dichiarato «l’illegittimità costituzionale dell’art. 42, comma 5, del Dlgs 26 marzo 2001, n. 151 (Testo unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternità e paternità, a norma dell’art. 15 della Legge 8 marzo 2000, n. 53), nella parte in cui non include nel novero dei soggetti legittimati a fruire del congedo ivi previsto, e alle condizioni ivi stabilite, il parente o l’affine entro il terzo grado convivente, in caso di mancanza, decesso o in presenza di patologie invalidanti degli altri soggetti individuati dalla disposizione impugnata, idonei a prendersi cura della persona in situazione di disabilità grave».

 

Il caso all’attenzione della Consulta aveva avuto origine dal ricorso di un assistente capo di Polizia penitenziaria in servizio presso la casa circondariale di Palmi, contro due decreti del Ministero della Giustizia: il primo aveva rigettato l’istanza presentata per poter assistere lo zio materno, il secondo prevedeva il congedo straordinario per assistenza a disabile e la contestuale decadenza da ogni trattamento economico. La persona da assistere non era il padre, ma lo zio, e per questo la richiesta era stata respinta. La questione era finita per questo di fronte alla Consulta.

 

a cura di Paolo Colombo

(coordinatore del Centro di Documentazione Giuridica)

Ipovisione: fra ambito clinico, medico-legale e vita quotidiana, di Angelo Mombelli

Autore: Angelo Mombelli

Il convegno svoltosi nell’Aula Magna dell’Università Sapienza di Roma

 

 

Questa che segue era la premessa al Convegno sull’ipovisione organizzato dalla nostra Unione, nello specifico dalla Commissione Nazionale Ipovedenti, dalla sezione Italiana della IAPB e dall’Università Sapienza di Roma, tenutosi lo scorso primo febbraio a Roma:

 

“L’ipovisione si colloca in un’area “grigia”, a metà tra il vedere e il non vedere; che la si consideri una condizione medico-clinica o una condizione esistenziale, in entrambi i casi porta con sé il segno dell’incertezza. La condizione dell’ipovedente risulta, comunque vada, di difficile definizione.

 

Da una parte infatti, la valutazione medico-legale della minorazione visiva non è un “automatismo”, ma richiede una corretta applicazione della normativa e soprattutto conoscenza ed esperienza in campo clinico da parte dell’oculista. Un’errata certificazione dello stato di minorazione visiva, e la conseguente presentazione di documentazione incompleta o imprecisa alla Commissione di Prima istanza per l’accertamento dello stato di minorato della vista, può determinare per il soggetto interessato il ritardo o addirittura il rigetto della concessione di benefici a lui spettanti, con una grave ricaduta nel suo quotidiano.

 

Quotidiano, che per l’ipovedente serba già difficoltà infinite, di cui sovente la massa delle persone vedenti è all’oscuro: si è d’altronde abituati a prendere in considerazione gli estremi (in questo caso il vedere e il non vedere), e a tralasciare quello che sta in mezzo.

 

Il convegno affronterà quindi, nella sua seconda parte, alcune tematiche di particolare interesse legate alla vita quotidiana dell’ipovedente, passando da temi poco battuti, ma cruciali, come la maternità per una donna ipovedente ad altri più comuni come quelli legati all’autonomia del minorato della vista in ambito domestico, visto però dalla parte di una specialista della progettazione ambientale”.

 

Il copione, direi, è stato rispettato appieno, anche grazie alla qualità degli interventi da parte degli specialisti che sono stati chiamati a relazionare: oculisti, medici legali, in rappresentanza sia dell’Inps che delle commissioni di prima istanza dell’ASL, professionisti, accademici universitari e collaboratori del Polo Nazionale di Servizi e Ricerca per la Prevenzione della Cecità e la Riabilitazione Visiva della IAPB. La partecipazione al convegno è stata foltissima, oltre ogni rosea aspettativa, segno che il tema trattato è particolarmente sentito sia dalla base associativa che dagli addetti ai lavori; tra il pubblico, oltre ai soci dell’Unione, erano infatti presenti numerosi oculisti e medici legali. Tra l’altro, al termine del convegno è stata ravvisata la necessità di incontrarsi nuovamente, limitando però il numero degli interventi, per dare risposta alle numerosissime richieste di precisazione che, per mancanza di tempo, non è stato possibile esaurire.

 

Soprattutto la prima parte del convegno è stata alquanto dibattuta e ha evidenziato le difficoltà che gli oculisti incontrano nel fornire una documentazione corretta ed esaustiva riguardante la minorazione visiva dei pazienti. Le cause di tale difficoltà sono diverse: prima di tutto la mancanza di uno standard omogeneo  sul territorio nazionale per quanto riguarda la strumentazione e la tecnologia utilizzate nelle valutazioni, un fatto che rende altrettanto disomogenea la certificazione fornita. Anche la richiesta dell’Inps di avere certificazioni rilasciate solo dai medici operanti nel settore pubblico ha contribuito a rendere problematiche le procedure.

Recentemente poi, si è aggiunta un’ulteriore criticità alla lista, connessa ai casi dei cosiddetti falsi ciechi balzati agli onori delle cronache: le indagini relative hanno spesso coinvolto gli oculisti certificatori, fino ad arrivare, in taluni, fortunatamente isolati frangenti, anche alla carcerazione di questi ultimi.

Tutto ciò ha gettato scompiglio e timore nel mondo dell’oftalmologia, e a pagarne le conseguenze sono, naturalmente, gli “aventi diritto”, che non riescono ad ottenere le certificazioni in un tempo ragionevole.

La conclusione è che sarebbe necessario fare estrema chiarezza nella metodica accertativa: per far questo, il primo passo potrebbe essere quello di uniformare le modalità su tutto il territorio nazionale. E’ un compito difficile, ma dovrà essere necessariamente portato a termine per poter dare risposte soddisfacenti a chi ne ha diritto.

 

La seconda parte del convegno ha trattato alcune tematiche care alle persone ipovedenti, che riguardano nello specifico la quotidianità; sono stati affrontati il tema della maternità delle donne ipovedenti, dell’iniziale difficoltà in cui si trovano le persone ipovedenti,  in bilico tra il vedere e il non vedere, con la paura del buio che ne consegue; è stato poi toccato il complesso ambito delle patologie sistemiche, che possono avere una ricaduta sull’apparato visivo. L’ultima relazione ha trattato il tema dell’autonomia domestica delle persone ipovedenti, dalla prospettiva qualificata di un architetto progettista di ambienti.

 

La Commissione Nazionale Ipovedenti della nostra Unione, considerato il successo dell’evento, proporrà, entro il corrente anno, l’organizzazione di un nuovo convegno per tornare a  trattare le problematiche oggi esistenti.

 

Angelo Mombelli

In vista del Congresso nazionale: come ci prepariamo?, di Massimo Vita

Autore: Massimo Vita

In vista del prossimo Congresso si sono fatte varie riflessioni, ancora poche, ma oggi il quadro è radicalmente mutato a causa dell’imprevisto stop del presidente Daniele.

 

Auspico una sua rapida ripresa ma ritengo che se il suo rientro dovesse tardare l’associazione dovrebbe aprire un momento di confronto su come deve essere gestita questa fase così delicata per l’intera organizzazione.

 

Se Daniele era in postazione di comando, poteva anche essere schierato a favore di questo o quel candidato, di questa o quella cordata, ma sarebbe comunque stato un non candidato.

 

Oggi di fatto, la condizione di partenza rischia di non essere paritaria per chi volesse avanzare la propria candidatura perché il vice presidente, legittimamente si candida a succedere a Daniele.

 

Vorrei poter dire che lo spazio per il confronto esiste per tutti ma nei fatti così non è.

Faccio appello a tutti i dirigenti nazionali e ai presidenti regionali affinché il prossimo consiglio nazionale venga svolto il prima possibile e apra una riflessione su questi temi per poter dare all’associazione quella forza che gli manca per l’assenza di Daniele.

 

Il quadro di riferimento politico nazionale è così complesso che non possiamo permetterci di avere una struttura organizzativa precaria e non condivisa.

 

So di essere impopolare se affermo che al presidente nazionale non si possono concedere altre proroghe perché questo danneggerebbe l’associazione.

 

Se, invece, Daniele dovesse essere in condizioni di riprendere il timone, come auspico, perché questo significherebbe una buona notizia per la sua salute, abbiamo il dovere di chiedergli di strutturare un percorso che porti l’associazione al congresso con il massimo di agibilità per tutti i candidati alla presidenza e al consiglio nazionale.

 

Per quanto riguarda le candidature sin qui in campo, penso che sarebbe necessario poter aprire un confronto per poter giungere al congresso con due candidati, due squadre e due programmi.

 

Mi auguro, per il bene dell’associazione che questa occasione storica non venga depauperata a causa di egoismi personalistici.

 

Massimo Vita