I tagli di spesa, che riducono il monte ore degli insegnanti di sostegno, sono inammissibili quando si ha a che fare con alunni disabili gravi iscritti alla scuola dell’infanzia. Va sempre garantito il sostegno all’alunno disabile. In caso contrario, si è di fronte a una condotta discriminatoria da parte delle istituzioni scolastiche. E’ la Cassazione, a stabilirlo con la recente sentenza 25011, condannando il Miur e una scuola friulana per condotta discriminatoria verso una bimba disabile.
Secondo i giudici supremi, “una volta che il Piano educativo individualizzato, elaborato con il concorso determinante di insegnanti (e dagli operatori sanitari individuati dalla Asl, ndr) e della scuola di accoglienza e di operatori della sanità pubblica, abbia prospettato il numero di ore necessarie per il sostegno scolastico dell’alunno che versa in situazione di handicap particolarmente grave, l’amministrazione scolastica è priva di un potere discrezionale, espressione di autonomia organizzativa e didattica, capace di rimodulare o di sacrificare in via autoritativa, in ragione della scarsità delle risorse disponibili per il servizio, la misura di quel supporto integrativo così come individuato dal piano”.
L’amministrazione scolastica, dunque, deve garantire il monte ore nella sua interezza, senza alcuna discrezionalità, e nella misura programmata attraverso il piano educativo individualizzato.
“In presenza di un handicap grave – affermano le Sezioni Unite civili della Cassazione – l’amministrazione ha gli strumenti per dare piena attuazione alle misure corrispondenti alle esigenze del bambino, per come prefigurate in concreto a seguito della redazione conclusiva del piano educativo individualizzato (Pei), il quale, accertando la misura in cui il servizio di sostegno è necessario per quel disabile, individua un nucleo indefettibile insuscettibile di riduzione o compressione in sede di determinazioni esecutive”.
Questa la ratio per cui, i supremi giudici, hanno confermato che a una bimba friulana con handicap del 100% deve essere garantito tutto il monte ore settimanale di sostegno, pari a 25 ore stabilite dal Pei, che le consentirebbe di frequentare l’asilo a tempo pieno mentre l’amministrazione scolastica dove era iscritta, le aveva dato il tutor solo per 12 ore e mezzo.
Invano il Miur e la scuola si sono difesi dall’accusa di comportamento discriminatorio facendo presente che “l’alunna, nel corso dell’anno scolastico 2011-2012, ha usufruito di 12,5 ore di sostegno e di 9 ore di educatore socio-educativo, per un totale di 21,5 ore settimanali, interamente coperte dalle predette figure professionali, oltre che dai docenti ordinari, e che il personale scolastico si è attenuto ad una ‘logica e pratica inclusiva’, senza affidamento esclusivo ad un docente differenziato rispetto ai compagni”.
A nulla sono servite le argomentazioni formulate per il Miur dall’Avvocatura dello Stato relativamente alla sussistenza di “un potere discrezionale della pubblica amministrazione nell’erogazione del servizio pubblico”, e al fatto che “la scuola dell’infanzia, non è scuola dell’obbligo, sicché non entrerebbe in gioco alcun diritto all’istruzione” tanto è vero che c’è il “contingentamento delle sezioni e le liste di attesa”, e dunque non è un diritto “assoluto e incomprimibile”.
In quanto la Suprema Corte nel formulare il suo verdetto ha invece precisato che sebbene “l’iscrizione alla scuola dell’infanzia è facoltativa, ….., per espressa previsione legislativa (art.12 legge n.104 del 1992), il diritto all’educazione e all’istruzione della persona handicappata è garantito anche nella scuola d’infanzia”. “Quanto poi al limite delle risorse disponibili, occorre rilevare che il quadro costituzionale e legislativo – rileva l’alta Corte – è nel senso della necessità per l’amministrazione scolastica di erogare il servizio didattico predisponendo le misure di sostegno necessarie per evitare che il bambino disabile altrimenti fruisca solo nominalmente del percorso di educazione e di istruzione”. E anche i bambini ‘normali’ ne avranno vantaggio perché – conclude la Cassazione – avere in classe vi sia un bambino ‘diverso’, “può indurre a rispettare ed accettare la diversità come parte della diversità dell’umanità stessa”.
Il diritto all’istruzione è dunque parte integrante del riconoscimento dei diritti dei disabili per il conseguimento della loro pari dignità sociale e va riconosciuto come tale anche agli alunni della scuola dell’infanzia.
Importante è anche la decisione della Cassazione di condanna al risarcimento per danni morali, quantificati in € 5.000,00 del Miur e della scuola da indennizzare ai genitori della bimba che hanno agito in sua rappresentanza e difesa.
a cura di Paolo Colombo (coordinatore del Centro di Documentazione Giuridica)
Archivi annuali: 2014
La Giornata Internazionale per i diritti delle persone con disabilità e il grido di dolore dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, di Chiara Giorgi
Il 3 Dicembre prossimo andremo dai prefetti in tutta Italia per manifestare al Governo le nostre preoccupazioni!
La Giornata internazionale per i diritti delle persone con disabilità, istituita dalle Nazioni Unite, quest’anno è dedicata al tema dello sviluppo sostenibile, con un’attenzione particolare alla tecnologia. La tecnologia è infatti incorporata in ogni aspetto della vita quotidiana, e nel tempo, ha sollevato gli standard di vita delle persone in tutto il mondo e il loro accesso a beni e servizi e ha aumentato notevolmente la connettività tra le persone e il loro accesso alle informazioni.
Lo sanno bene i ciechi e gli ipovedenti, che sempre di più, grazie ai nuovi strumenti tecnologici, riescono a svolgere in piena autonomia attività che prima non erano alla loro portata o, se lo erano, richiedevano uno sforzo e delle capacità particolari.
Quest’anno però, il 3 dicembre 2014, ha un sapore amaro per l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti.
“Da settimane denunciamo pubblicamente come la nostra associazione rischia di chiudere – dichiara il presidente nazionale dell’Unione, Mario Barbuto.
Fin dal 1920, anno di fondazione, l’Unione ha fiancheggiato le pubbliche autorità, non di rado sostituendosi a esse, per soccorrere i ciechi in ogni angolo del Paese, portando loro la cultura, il lavoro, l’istruzione, la fiducia in se stessi e la voglia di farcela nonostante tutto. Nonostante l’handicap gravissimo, riconosciuto come tale anche dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.”
“Non abbiamo trovato l’attenzione e il supporto che ci aspettavamo per combattere questa battaglia, che è una battaglia di civiltà e non riguarda sono i ciechi e gli ipovedenti ma l’insieme del nostro Paese”, continua Barbuto. “E’ anche per questo che ho scritto una lettera aperta al Presidente del Consiglio, e cercheremo di consegnargliela di persona il 3 dicembre. Contestualmente, i nostri presidenti regionali e provinciali si stanno organizzando per consegnare la lettera anche ai prefetti di tutta Italia.”
Siamo perfettamente consapevoli – si legge nella lettera aperta al premier Renzi – che le pesanti condizioni economiche del Paese impongono scelte difficili e selezioni dolorose. Tali scelte, tuttavia, non possono essere pagate con il prezzo più amaro proprio da noi ciechi e ipovedenti, già tanto provati dalle sofferenze e dalle privazioni che la sorte maligna ci ha voluto riservare.
Dopo esserci adattati alla durezza di una esistenza vissuta nel buio; dopo aver già sopportato i tagli di tutte le leggi finanziarie degli ultimi anni; saremo ancora noi, i ciechi e gli ipovedenti italiani, chiamati a pagare il prezzo tanto amaro di una ulteriore riduzione di risorse pari all’80%, come previsto nell’attuale legge di stabilità, in discussione in Parlamento?
Questo taglio, purtroppo, se praticato, penalizzerà irrevocabilmente la nostra presenza sul territorio e la nostra attività di tutela che riguarda oltre un milione di cittadini, nonostante una legge dello Stato attribuisca all’Unione tale compito precipuo e fondamentale. (…)
Quei quattro, cinque milioni di Euro che ci vengono tolti, infatti, mentre per lo Stato non significano praticamente nulla, per noi, invece, rappresentano l’unica possibilità di offrire gratuitamente un aiuto concreto su tutto il territorio nazionale:
* formazione professionale e accompagnamento al lavoro;
* azioni riabilitative rivolte a bambini e ragazzi pluriminorati;
* fruizione della lettura e accesso alla cultura tramite il nostro servizio del Libro Parlato;
* consulenza scolastica per famiglie e insegnanti;
* sperimentazione e diffusione delle nuove tecnologie;
* addestramento alla mobilità e all’autonomia personale;
* supporto e conforto per tante persone anziane e sole;
* diritto allo sport, al tempo libero, alla normalità;
* in poche parole, insomma, diritto alla vita.
Ma c’è di peggio!
Con quel taglio che frutterebbe al Bilancio dello Stato la miseria di quattro spiccioli, si rischia di condannare addirittura a morte la nostra Associazione.
Oltre cento sedi in tutta Italia, riconosciute come le “case dei ciechi”; un patrimonio di esperienze, di competenze, di umanità, accumulato in un secolo di storia e posto gratuitamente al servizio del Paese; il futuro stesso nostro e soprattutto delle giovani generazioni, dei nostri ragazzi che credono ancora in una esistenza normale di inclusione, cittadini tra i cittadini. (…)
“Lo scorso 30 novembre, è stato votato alla Camera un ordine del giorno che impegna il Governo a garantire le necessarie risorse per l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti – conclude Barbuto. Siamo preoccupati, ma anche fiduciosi che il nostro grido di dolore verrà ascoltato e l’Unione potrà continuare a lavorare per la tutela dei ciechi e degli ipovedenti italiani”.
Torino: All’UICI Torino la gestione del Centro di Riabilitazione Visiva di Ivrea, di Lorenzo Montanaro
L’obiettivo: fare della struttura un polo di eccellenza
Un aiuto prezioso per l’integrazione e l’autonomia nel quotidiano. Dal mese di dicembre spetta all’Uici (Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti) di Torino gestire il Centro di Riabilitazione Visiva (Crv) di Ivrea (corso Nigra 37). La nostra associazione ha infatti vinto la gara d’appalto bandita dall’Asl Torino 4 aggiudicandosi la gestione del centro per i prossimi due anni. L’obiettivo dell’Uici è coniugare alti standard qualitativi con un uso oculato delle risorse pubbliche (l’offerta infatti prevede un risparmio di circa 20.000 Euro per le casse dell’Azienda Sanitaria Locale).
«La notizia è allo stesso tempo un traguardo e un punto di partenza – commenta Giuseppe Salatino, presidente Uici Torino – In questa nuova avventura desideriamo riversare tutta l’esperienza maturata al Centro di Riabilitazione Visiva dell’Ospedale Oftalmico di Torino e nelle numerose altre attività che da anni gestiamo sul territorio provinciale».
La struttura di Ivrea propone percorsi riabilitativi di tipo sociale. Tantissime le attività che verranno svolte: dai corsi di autonomia personale (cucina, economia domestica, uso del denaro) alla consulenza sugli strumenti tecnologici (orologi parlanti, telefoni di ultima generazione, ma anche computer con sintesi vocale e altri ausili specifici); dall’aiuto nell’orientamento (corsi di uso del bastone bianco e altre strategie) al sostegno in ambito lavorativo e pensionistico, senza trascurare la musicoterapia e le attività ludiche per i più piccoli. Ci sarà anche un servizio di consulenza psicologica, utile strumento per permettere agli interessati di lavorare sui propri limiti e le proprie risorse, particolarmente prezioso nei casi di disabilità insorta (cioè quando l’improvvisa perdita o grave riduzione della vista costringe a costruirsi una nuova personalità). Ciechi e ipovedenti, insieme con le loro famiglie, potranno anche contare su gruppi di auto mutuo aiuto. Le attività già presenti saranno potenziate e ne verranno introdotte di nuove. Si sta ad esempio studiando un corso di postura corretta: spesso, infatti, una capacità visiva molto ridotta porta a posizioni innaturali, che nel tempo possono diventare dannose.
La sfida dell’Uici non è solo quella di offrire dei servizi, ma anche di saper cogliere le esigenze specifiche e calibrare le risposte migliori: in un territorio come il Canavese possono emergere necessità diverse rispetto a quelle di una grande città. Inaugurato nel 2012, il centro di Ivrea è stato finora gestito dall’Apri (Associazione Pro Retinopatici e Ipovedenti). Lunedì 1 dicembre è avvenuto ufficialmente il passaggio di consegne, mentre mercoledì 3 dicembre (Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità), alle ore 12 la gestione Uici sarà inaugurata con un momento di festa rivolto agli utenti, ma anche a cittadini e autorità.
La segreteria del Centro sarà aperta tutti i giorni dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 15, ad eccezione del mercoledì, quando invece aprirà alle ore 10.
Ufficio Stampa: Lorenzo Montanaro: 333 447 99 48 ufficio.stampa@uictorino.it – lorenzo.montanaro@gmail.com
Torino: La segreteria UICI, Redazionale
COMUNICATI DEL 02 DICEMBRE 2014
- Rinvio Consiglio Provinciale UICI Torino
- Festeggiamenti Santa Lucia e Auguri Natalizi
- Dimostrazione nuovo Smartphone per non vedenti ed altri nuovi strumenti tecnologici
- Settimana Bianca a Cogne
- Visite al Museo Nazionale del Cinema
- Accompagnamenti UNIVoC
- Calendario delle attività del Circolo dell’Amicizia tra Ciechi e Vedenti
Rinvio Consiglio Provinciale UICI Torino
Informiamo i soci che il Consiglio Provinciale della nostra sezione UICI convocato per Giovedì 27 Novembre 2014 è stato rinviato a Giovedì 4 dicembre alle ore 16,30.
Festeggiamenti Santa Lucia e Auguri Natalizi
Domenica 14 dicembre, per festeggiare la ricorrenza di Santa Lucia e scambiarsi gli auguri natalizi, l’IRIFOR e l’UICI Torino organizzano un pranzo presso il ristorante “Masaniello è Turnat di via Ormea” n. 1/B, quasi angolo con Corso Vittorio Emanuele II. La quota di partecipazione è di 30,00 Euro a testa: ai soci dell’UICI Torino e all’eventuale accompagnatore verrà riconosciuto uno sconto di 5,00 Euro a persona. Per i bambini da 4 a 12 anni la quota è di 15,00 Euro.
Dopo il pranzo, grazie alle attività previste nell’ambito del progetto “Insieme per un sorriso”, il pomeriggio proseguirà con canti, balli e iniziative a sorpresa.
Per l’adesione contattare la segreteria al numero 011/535567 entro e non oltre il giorno venerdì 5 dicembre 2014. Il ritrovo in ristorante è fissato per le ore 12.30. Vi aspettiamo numerosi come sempre!!
Di seguito il menu proposto:
Per i bimbi, a 15,00 euro a persona:
- Pasta al pomodoro
- Milanese con patatine
- coppa di frutta con gelato
- dolce
- bibite
- acqua
Per gli adulti, a 30,00 euro a persona:
- fritto di Masaniello
- flan di verdure con fonduta
- battutina di fassone
- primi: crespelle al forno con ricotta e prosciutto e paccheri con ragù napoli
- secondo: arrosto di vena con patate al forno
- dolce della casa
- acqua
- vino
Dimostrazione nuovo Smartphone per non vedenti ed altri nuovi strumenti tecnologici
Venerdì 5 dicembre 2014 a partire dalle 14.30, nei nostri locali sezionali di Corso Vittorio 63, si svolgerà a cura della ditta Tiflosystem, la presentazione di un nuovo telefono cellulare con funzionalità avanzate quali posta elettronica, navigazione satellitare, Radio FM e così via. L’apparecchio si chiama Smartvision ed è stato progettato tenendo conto di tutte le esigenze di non vedenti, ipovedenti e disabilità connesse alla lettura in genere. L’apparecchio è dotato di tastiera fisica, touch screen e comandi vocali.
Oltre al telefono, verranno mostrati altri ausili quali Blaze, un nuovo lettore tascabile con funzionalità di scansione testi ed apparecchi per ipovedenti.
Vista la particolarità degli apparati presentati, si è pensato di suddividere la giornata in gruppi da circa 45 minuti l’uno, per dare la possibilità di visionare i nuovi apparecchi in tutta tranquillità.
Per assistere alla dimostrazione, è necessario prenotarsi e scegliere l’orario più consono alle vostre esigenze telefonando allo 011535567 in orario d’ufficio.
Settimana Bianca a Cogne
La nostra Polisportiva organizza anche quest’anno la settimana bianca per lo sci di fondo a Cogne dal 25 al 31 gennaio 2015. Il costo del soggiorno in pensione completa presso hotel 4 stelle a Cogne, provvisto di piscina e SPA, è il seguente: soci polisportiva 530,00 Euro, non soci 570,00 Euro. Sono escluse le bevande a tavola e il viaggio da e per Cogne.
Le prenotazioni si ricevono presso la Polisportiva fino al 10 dicembre 2014 e dovranno essere accompagnate da una caparra di 150,00 Euro. Saldo entro il 16 gennaio 2015. Per informazioni ulteriori rivolgersi alla segreteria Polisportiva il mercoledì e venerdì pomeriggio dalle 15.00 alle 17.00.
Visite al Museo Nazionale del Cinema
L’UNIVoC e l’UICI Sezione di Torino organizzano visite con cadenza regolare al Museo Nazionale del Cinema. Le visite, che si terranno a piccoli gruppi per dare a tutti la possibilità di osservare con calma e attenzione, si terranno il primo sabato del mese, al mattino, o il secondo giovedì del mese, al pomeriggio. Avremo come guida l’architetto Rocco Rolli, che metterà a nostra disposizione la sue capacità e competenze. Chi fosse interessato è pregato di contattare la Signora Stefania Barella al numero 338/3173605, che provvederà a organizzare i gruppi.
Accompagnamenti UNIVoC
L’UNIVoC comunica che le richieste per il servizio di accompagnamento potranno essere rivolte alla signora Laura, dalle ore 10.00 alle ore 12.00 e dalle ore 15.00 alle ore 19.00 dal lunedì al venerdì, telefonando al numero 011/859523 o cellulare 333/7773309 oppure alla signora Stefania al numero 338/3173605.
Calendario delle attività del Circolo dell’Amicizia tra Ciechi e Vedenti
Il Circolo dell’Amicizia tra ciechi e vedenti con sede presso la Famija Turineisa in Via Po 43 a Torino comunica il programma delle proprie attività:
Mercoledì 3 Dicembre – SERATA TEATRALE
I nostri soci che fanno parte della Compagnia “Ji Amis” si esibiranno nella lettura interpretativa del racconto “Di verità in verità” di Enrico Emanuelli e l’atto unico “Acqua Minerale” di Achille Campanile. La regia è di Luciano Buzzola. Vi aspettiamo numerosi per assistere ed applaudire questo delizioso spettacolo.
Mercoledì 10 Dicembre – La Famija Turineisa presenta, nel salone Turchese, alle ore 21, “SERATA NAPULITANA” con repertorio di canzoni napoletane e degli Artisti Franco Mingolla chitarra e voce ed Anna Parashiv violino.
Lunedì 15 Dicembre – RIUNIONE DEL CONSIGLIO DIRETTIVO
Mercoledì 17 Dicembre AUGURI DI NATALE
In questa serata desideriamo riunirci per formulare i voti di una serena festività e condividere un momento di gioia. Vi sarà come di consueto lo cambio dei doni, con la raccomandazione di portare omaggi non confezionati ne riciclati, ma che esprimano un pensiero di sincera amicizia. Insieme faremo un brindisi con spumante, panettone e pandoro.
Mercoledì 24 e 31 – IL CIRCOLO RIMANE CHIUSO – Ritorneremo ad incontrarci il mercoledì 7 gennaio per la sempre attesa “Tombola della befana”.
Torino: Notiziario audio, Redazionale
Torino: Notiziario audio, Redazionale
È online la nuova edizione del nostro notiziario audio 011NEWS, n. 42/2014 del 28/11/2014.
Di seguito il link:
http://www.uictorino.it/011news/011news1442.mp3
Tra gli argomenti trattati
- Giornate di prevenzione: un successo nel tempo. Domenica scorsa più di 200 i cittadini visitati
- Dall’Europa nuove normative in materia di trasporto ferroviario accessibile
- La festa di Santa Lucia, patrona della vista: come da tradizione, un appuntamento per ritrovarsi e scambiarsi gli auguri
Buon ascolto
Torino: Enzo Tomatis insignito del Sigillo Civico, di Alex Melis
Nella bellissima cornice della Sala Rossa il Sindaco di Torino Piero Fassino conferisce al nostro socio il prestigioso riconoscimento della Città di Torino
“L’Unione Ciechi e Ipovedenti ha dato a me più di quanto le abbia dato io”. Sono state queste le prime parole che un emozionatissimo Enzo Tomatis ha pronunciato in Sala Rossa, la splendida sede del Consiglio comunale di Torino, dove il 10 novembre ha ricevuto direttamente dalle mani del sindaco Piero Fassino il prestigioso Sigillo Civico. Un riconoscimento che in passato, come ha ricordato il presidente del consiglio comunale Giovanni Porcino, è stato conferito ad altri illustri torinesi come Norberto Bobbio e Alessandro Galante Garrone. Emozionato come poche volte è capitato di vedere anche a chi lo conosce bene, Tomatis ha esordito con quella frase che rispecchia perfettamente un personaggio poco incline a parlare di sé in pubblico, dove invece è sempre pronto a perorare la causa della sua associazione. E in Comune lo sanno bene…
Una vita intensa, la sua, che per ovvi motivi di tempo il consigliere comunale Andrea Araldi ha potuto ripercorrere solo per sommi capi nel presentare Tomatis, facendo ricorso anche ad alcuni simpatici aneddoti riguardanti sia la sua vita privata che quella lavorativa.
Nella stessa occasione sono stati premiati anche Paolo Osiride Ferrero, Vincenzo Bozza e Piera Parnigoni in Civallero altri personaggi attivi da decenni nel sociale e tutti accomunati non solo dall’impegno in favore dei più deboli, ma anche dall’aver operato a vario titolo nel CSA – Coordinamento Sanità e Assistenza, di cui Tomatis è stato uno dei fondatori: con un pizzico di nostalgia ha ricordato quegli anni pioneristici quando, ogni settimana, si ritrovava in una piccola stanzetta con il suo amico Santanera per dare vita a quella che è stata, a tutti gli effetti, la prima forma di cooperazione e trasversalità tra importanti associazioni torinesi. Altri tempi, tempi in cui un riconoscimento come il Sigillo Civico per meriti sociali era un evento tutt’altro che scontato anche nella la città dei “Santi Sociali”, come ricordato da Fassino nel suo bellissimo excursus sul welfare torinese.
Ed erano gli anni settanta quando Tomatis maturò la convinzione che le cose andavano cambiate. Serviva un segnale forte, una svolta, che venne data. Fino ad allora, infatti, la vita di un cieco torinese era inesorabilmente legata all’Istituto dei Ciechi di via Nizza: ciechi che frequentavano scuole per ciechi, con insegnanti ciechi, praticamente ghettizzati. Tomatis, che non è un uomo dalle mezze misure, si prese la responsabilità di far chiudere lo storico Istituto dei Ciechi: una provocazione, certo, che però sortì l’effetto sperato. I bambini, seppur con minorazioni visive, potevano finalmente frequentare le scuole pubbliche del proprio quartiere, e quella che inizialmente sembrava a entrambe le parti una “convivenza forzata”, si trasformò ben presto in integrazione scolastica, e poi in integrazione sociale.
No, questa volta proprio non si può sottrarre all’abbraccio che Torino, la città che lo ha adottato, gli ha voluto tributare. Una città che ha lasciato solo negli “anni romani”, come li definisce lui, quando è entrato a far parte della Direzione Nazionale dell’UICI per dirigere il “Centro Regionale Sant’Alessio – Margherita di Savoia per i Ciechi”, ma soprattutto per occuparsi dei rapporti con il Parlamento, l’unico modo per salvaguardare i diritti dei minorati della vista proprio nel luogo dal quale oggi arrivano le insidie maggiori, come dimostra l’iter della nuova legge di Stabilità.
Nonostante le tante difficoltà, Tomatis è sempre andato dritto per la sua strada, ovvero salvaguardare la dignità dei ciechi e degli ipovedenti, con un’attenzione particolare ai più indifesi tra i deboli: i pluriminorati. E’ proprio a loro che dedica il suo ultimo pensiero, chiedendo a tutta la città di riconsegnare alla sezione UICI di Torino lo stabile di via Nizza per dare vita al “Dopo di noi”, un centro per l’accoglienza dei pluriminorati rimasti soli, da realizzare in quella che fu la casa dei ciechi. Un ultimo desiderio, per chiudere un cerchio. L’amico Fassino, preoccupato, scuote la testa, ma gli scappa un sorriso: Tomatis non cambierà mai.
Alex Melis
Napoli: 6.DONI.LAB – Sotto l’albero una scuola per tutti, di Giuseppe Fornaro
L’Unione Italiana Ciechi, sede di Sant’Anastasia, rappresentata dal consigliere provinciale Giuseppe Fornaro, propone il progetto “6.DONI.LAB – Sotto l’albero una scuola per tutti” che si svolgerà il giorno 17/12/2014 alle ore 10.00, presso la Biblioteca Comunale “G. Siani” in via Madonna dell’Arco.
L’incontro è destinato alle scuole ed in particolare ai docenti di sostegno, agli insegnanti curriculari e al personale educativo, con il patrocinio morale del Comune e la sponsorizzazione dei “Supermercati Piccolo”, entrambi molto attenti alle problematiche sociali.
La finalità principale è quella di sensibilizzare e informare il mondo della scuola sulle possibilità di raggiungimento dell’autostima, della realizzazione professionale e della crescita personale da parte di un bambino con disabilità visiva. Inoltre vuole essere un’occasione per stimolare i docenti ad ampliare le proprie conoscenze attraverso la formazione, in modo da intervenire più efficacemente nei confronti di una disabilità così specifica.
Il progetto è stato realizzato anche grazie alla collaborazione dell’Associazione Solid’Arte, e al lavoro dei volontari e soci intervenuti nella fase operativa di realizzazione dei “doni”, da consegnare alle cinque scuole di Sant’Anastasia.
Quest’anno si svolgerà la prima edizione, a cui seguiranno negli anni successivi le ulteriori cinque feste, che avranno una cadenza annuale e si organizzeranno sempre nel periodo natalizio.
Il programma è il seguente:
1) Presentazione delle Associazioni e ringraziamenti al Comune di Sant’Anastasia, agli sponsor e alle scuole presenti.
2) Illustrazione del progetto.
3) Mostra degli ausili tiflodidattici e tiflotecnici.
4) Festa natalizia dei bambini con gonfiabili, baby dance, teatro dei burattini, spettacolo di magia e visita di Babbo Natale per la raccolta delle letterine.
5) Consegna dei cesti natalizi ai dirigenti delle scuole e saluti finali.
Vi aspettiamo… Non mancate…. Perché il dono più bello è la conoscenza!!
Per maggiori info contattare: Giuseppe Fornaro 3735419953 – uici-anastasia@uicinapoli.it
Contributi dei lettori: Nulla per noi senza di noi, di Mario Mirabile
Nell’anno Europeo delle persone con disabilità, da cui sono trascorsi ormai ben 11 anni, venne introdotto lo slogan condiviso da tutti “nulla per noi senza di noi”, ad indicare il modo con cui l’intera collettività deve rapportarsi con i diversamente abili; non un atteggiamento di sfida, o una rivendicazione, ma il frutto di un cammino che riconosce le persone diversamente abili protagoniste attive della propria vita, detentrici di diritti di scelta e di cittadinanza. Dunque, secondo questo motto, tutte le decisioni in materia di persone diversamente abili dovrebbero essere prese di concerto proprio con questi ultimi o con le associazioni rappresentative di essi. Per evitare ogni problema legato all’individuazione di chi dovesse rappresentare le persone con disabilità, e in periodo di spending review, in Italia il problema è stato risolto alla radice, ovvero tagliando questa enunciazione a metà, applicandone cioè soltanto la prima parte: “nulla per noi”, decidendo quindi di non fare più nulla per i disabili. Questa scelta è stata bipartisan, essendo stata condivisa negli ultimi anni davvero da tutti: dal, fortunatamente per noi, ex ministro Giulio Tremonti che definì i disabili una “palla al piede”,; dai parlamentari leghisti, che indicarono gli invalidi come “privilegiati” in quanto in periodo di crisi economica potevano comunque contare su una indennità sicura pur non avendo mai lavorato; dal famoso direttore dell’INPS Mastrapasqua, secondo il quale una indennità su 4 sarebbe stata erogata ad un falso invalido, i risultati della campagna di verifiche straordinarie messa in campo dall’INPS diretto per anni da un impostore sono sotto gli occhi di tutti e nessuno ha pagato per un errore così macroscopico; dai grandi giornalisti, o se volete giornalai, che hanno riempito pagine di quotidiani ed intere puntate di talk show con assurde storie di pseudo-falsi invalidi, costruendo una campagna mediatica che ha avuto come unico risultato quello di ledere la dignità di quelle persone che invalide lo sono davvero; dal governatore, dalla giunta e dal consiglio regionale della Campania, che, trincerandosi dietro il problema della mancanza di liquidità, hanno dimenticato completamente di occuparsi di welfare; dagli Amministratori della Provincia o area metropolitana di Napoli, secondo il quale non esisterebbero più i ciechi e i sordi e secondo il quale sarebbe inutile aggiornare le liste degli invalidi iscritti al collocamento e fare qualcosa per ottemperare alla legislazione in tema di lavoro mirato e collocamento obbligatorio; dagli amministratori degli enti locali che, il più delle volte, dimenticano completamente che nei territori da essi amministrati possano esistere persone che necessitano di particolare attenzione ed interventi mirati; da tutte quelle persone che a vario titolo gestiscono servizi pubblici e troppo spesso ignorano che siamo in uno Stato regolato da leggi di cui la più importante di esse è la Costituzione che all’articolo 3 recita testualmente: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e la uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.”. Se tutti, cittadini, amministratori, politici e più in generale tutti coloro che si occupano di gestire la cosa pubblica ricordassero che nel nostro Paese la Costituzione è ancora vigente e che invece di produrre nuove leggi, sarebbe più utile applicare quelle esistenti, forse potremmo dire di vivere in uno stato più civile di quello attuale. In altre parole occorrerebbe una vera e propria rivoluzione culturale in cui tutti arriverebbero a comprendere che esistono 60 milioni di persone diverse tra loro e che ogni azione deve essere messa in campo per garantire a tutti, e sottolineo a tutti, la piena dignità e la piena inclusione nella società, non per gentile concessione, ma per soddisfare un diritto intangibile di ogni cittadino. Solo così potremo dire di vivere in una Repubblica civile.
Contributi dei lettori: Candidature annunciate e candidature pensate, di Massimo Vita
Il pre congresso in questa occasione è iniziato con grande anticipo a seguito delle forzate dimissioni di Tommaso Daniele.
A circa un anno dal congresso abbiamo già due candidati ufficiali e chi sa quanti in potenza.
A mio avviso, per esempio, l’avvocato Colombo, con la sua iniziativa comunicativa, ha mostrato la sua intenzione di succedere al suo corregionale Daniele.
A cosa sarebbe servito altrimenti il suo auto elogio che ci ha raccontato le sue innumerevoli iniziative?
Per fortuna che abbiamo un così grande lavoratore altrimenti l’unione potrebbe chiudere.
Mi chiedo, se tutte quelle cose le svolge l’avvocato Colombo, gli altri componenti della direzione cosa fanno per giustificare il loro incarico?
Sappiamo con certezza che vi sono in direzione persone altrettanto impegnate che lavorano senza sventolare ai 4 venti il loro impegno. Sappiamo anche che gli altri membri della direzione o dell’I.Ri.Fo.R. non sono neppure comandati presso l’I.Ri.Fo.R. dal Miur.
Scusate ma a me piacerebbe che si agisse apertamente e che i nostri soci avessero chiaro che battaglia si combatterà al prossimo congresso.
Siamo sicuri che questa modalità di procedere non nuoccia all’associazione anche nella dura trattativa con governo e parlamento?
Inviterei Colombo e quanti altri, legittimamente, pensino di competere per i ruoli direttivi di farlo apertamente e con una proposta politica.
Io ho da tempo detto che se ci sono le condizioni mi candiderò per il consiglio nazionale ma che mi piacerebbe potermi occupare di I.Ri.Fo.R. e quindi continuare il lavoro che ho appena iniziato grazie alla direzione nazionale che mi ha scelto per questo ruolo.
Direi che ci dovremmo impegnare affinché nel prossimo consiglio nazionale e nella prossima direzione vi sia tanta aria nuova con persone e progetti innovativi.
Scusate la franchezza ma io sento che nella nostra compagine associativa non si respira una bella aria e mi piace segnalarlo perché spero di contribuire a fare chiarezza. Proprio in tema di chiarezza, ci siamo sempre chiesti come mai il centro di documentazione giuridica sia stato affidato alla federazione pro ciechi ma il responsabile è sempre l’avvocato Colombo.
Mi chiedo, e molti come me lo fanno: “l’Unione eroga ancora un contributo alla federazione per questo servizio?” Non si tratta di una procedura che è servita a risolvere la questione della incompatibilità tra dirigente associativo e compenso per un servizio?
Forse tutto è svolto con regolarità ma non sarebbe meglio che dirigenti e soci fossero informati?
Io da socio e da dirigente, vorrei conoscere quello che accade nella realtà associativa per poter scegliere con maggiore cognizione di causa nelle prossime occasioni di voto.
Massimo Vita
presidenteuicsi@gmail.com
Visita guidata gratuita, Redazionale
MOSTRA DIRA’ L’ARGILLA la mano, la terra, il sacro di Paolo Annibali Domenica 7 dicembre 2014 ore 17 – 19 Giornata Nazionale dell’archeologia, del patrimonio artistico e del restauro Prenotazione obbligatoria.
In occasione della Giornata Nazionale dell’archeologia, del patrimonio artistico e del restauro, promossa dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, il Museo Tattile Statale Omero propone una visita guidata gratuita alla mostra DIRA’ L’ARGILLA la mano, la terra, il sacro di Paolo Annibali.
Una mostra ideata per il Museo Omero, da vedere e da toccare, fruibile da parte di visitatori vedenti e non vedenti. La terracotta può esser toccata, esplorata con le mani, accarezzata ed è il materiale ideale per una mostra tattile. Oltre alle sculture, di particolare interesse, anche magnifici disegni alcuni tradotti a rilievo.
“Le mie giornate sono condotte dal rigore della scultura che, disciplina non docile, detta i ritmi del fare. Improvvisare è impossibile, la materia impone conoscenza dei procedimenti, calcolo…; più che scultore mi sento un costruttore. L’argilla, così apparentemente docile alle carezze delle dita, richiede profonda conoscenza degli spessori, dei ritiri…, pena un esito fallimentare. L’argilla non è solo l’arte del porre, ma anche della pressione, la costruzione viene anche dall’interno. Le sculture in terracotta sembrano prendere vita dalla cavità interna.” Paolo Annibali.
INFO
Ingresso libero.
Prenotazione obbligatoria. Posti limitati.
Orario: 17.00 – 18.30.
Museo Tattile Statale Omero
Mole Vanvitelliana – Banchina Giovanni da Chio 28 tel. 0712811935
email: didattica@museoomero.it
sito: www.museoomero.it