Bergamo: Occhio bionico: facciamo luce sui non vedenti, Redazionale

Autore: Redazionale

Low vision meets high bio-tech
Bergamo – 16 Maggio 2014
Organizzazione
Centro di ipovisione e riabilitazione visiva dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII
Dipartimento di Ingegneria dell’Università di Bergamo
Centro Human Factors and Technology in Healthcare dell’Università di Bergamo

Sede
Sala Galeotti Università di Bergamo – Via dei Caniana 2

Obiettivi
L’Ipovisione, nuova frontiera dell’Oftalmologia, rappresenta una emergenza socio sanitaria: interessa il 5×1000 con un incremento annuale del 12%. Il convegno ha come obiettivo quello di promuovere il diritto delle persone disabili visive ad una saluta intesa nella sua globalità: vivere la propria vita in autonomia, vedere tutelata la propria personalità attraverso una corretta integrazione di interventi tecnologici, sociali, sanitari. Il mondo delle disabilità visive ha vissuto negli ultimi anni profonde trasformazioni: in termini culturali nel concetto dinamico di integrazione, in termini di interventi socio sanitari con l’attività dei Centri di Ipovisione quali riferimenti clinici per la prevenzione e riabilitazione visiva, in termini di cooperazione e di rete con il ruolo importante dell’associazionismo.
La tecnologia e la ricerca hanno profuso impegno per trovare soluzioni ed introdurre valide metodiche sostitutive della visione. Da Louis Braille nel XIX Secolo con i metodi di letto-scrittura alla vasta gamma degli ausili ottici ed elettronici, alla ‘rivoluzione’ informatica e robotica, all’implantologia intraoculare fino ad oggi in cui la prospettiva che soprattutto affascina il mondo scientifico è quella della possibilità di protesi elettroniche per la visione artificiale. Complesso e difficile il cammino della ricerca in questo settore è alquanto diversificato nelle varie soluzioni elaborate.
Entusiasmi eccessivi o delusioni possono accompagnare un percorso lungo e difficile che può positivamente condurre all’acquisizione di autonomie: il contributo della riabilitazione visiva ed il supporto psicologico dovrebbero poter offrire un concreto aiuto alla scientifica conferma dei risultati, senza mai dimenticare che indipendentemente dalla tecnologia impiegata, l’arte della cura è solo quella al servizio dell’uomo per alleviarne la sofferenza.

Programma – Mattino
9.00 Introduzione – Benvenuto
Carlo Nicora Direttore generale A.O. Papa Giovanni XXIII Bergamo
Stefano Paleari Rettore dell’Università degli Studi di Bergamo
Angelo Mombelli – Presidente dell’Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità 9.20 Cecità ed ipovisione: il bisogno e la realtà tra aspettative e prospettive
Blindness and low vision: the needs and the reality between expectations and perspectives

Flavia Fabiani – oftalmologa – Responsabile del Centro di ipovisione e riabilitazione visiva A.O. Papa Giovanni XXIII Bergamo
Mariella Bana – ortottista – Responsabile della riabilitazione visiva del Centro di ipovisione e riabilitazione visiva A.O. Papa Giovanni XXIII Bergamo
Simonetta Spada – Direttore U.S.S.D. psicologia clinica A.O. Papa Giovanni XXIII Bergamo
Grazia Conforti – Funzionario Direzione generale Sanità Regione Lombardia  10.00 Nuove scoperte per la cecità e l’ipovisione
New discoveries for blind and low vision

Miroslav Kacerik
Direttore della Struttura Complessa di Oculistica dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII, Bergamo 10.30 Distrofie retiniche ereditarie: dal sospetto clinico ai test diagnostici
Hereditary retinal diseases: from clinical suspicion to diagnostic tests

Stefania Bianchi Marzoli
Responsabile Servizio Neuroftalmologia – Elettrofisiologia Oculare UO Oftalmologia- ICCS Istituto Auxologico Italiano 11.15 Coffee break 11.30 Impianto di retina – 10 anni di esperienza
10 years of experience with electronic implants for Retinitis Pigmentosa patients: The subretinal Implant Alpha-IMS

Eberhart Zrenner
Centre for Ophthalmology, University of Tubingen, Germany
Retina implant AG 12.45 Discussione
modera Vanna Toninelli Responsabile Ufficio stampa e comunicazione dell’Ospedale PGXXIII Bergamo 13.00 PRANZO

Programma – Pomeriggio
14.00 Tecnologie software per la visione
Software for vision disabilities

Angelo Gargantini
Dipartimento di Ingegneria dell’Università di Bergamo 14.30 La protesi retinica Argus II
The Argus II Retinal Prosthesis System

Maura Arsiero
Second Sight Medical Products, Lausanne, Switzerland 15.30 Ricerca scientifica e reti di collaborazione e responsabilità sociale
Scientific research and networks of social collaboration and responsibility

Giovanni Battista Flaccadori
Presidente unione italiana ciechi e ipovedenti sezione di Bergamo e vicepresidente regionale Unione italiana ciechi e ipovedenti Lombardia 16.00 Fattori umani e tecnologie per la salute: adattamento, apprendimento e sviluppo personale
Human factors and technologies for health: adaptation, learning, and personal development

Paride Braibanti HTH – Human Factors and Technology in Healthcare
Università di Bergamo 16.45 Discussione
modera Vanna Toninelli Responsabile Ufficio stampa e comunicazione dell’Ospedale PGXXIII Bergamo 17.00 Conclusioni
Flavia Fabiani Segreteria scientifica
Flavia Fabiani responsabile scientifico
Responsabile del Centro di ipovisione e riabilitazione visiva A.O. Papa Giovanni XXIII Bergamo
Mariella Bana
Responsabile della riabilitazione visiva del Centro di ipovisione e riabilitazione visiva A.O. Papa Giovanni XXIII Bergamo
Angelo Gargantini
Professore di Sistemi di elaborazione delle informazioni, Università degli Studi di Bergamo
Miroslav Kacerik
Direttore della Struttura Complessa di Oculistica dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII, Bergamo

Segreteria organizzativa e provider ECM
USC Formazione, Marketing e Libera Professione
Azienda Ospedaliera Papa Giovanni XXIII
Piazza OMS, 1 24127 Bergamo (BG)
Tel. 035/2673711 Fax 035/2674805
E-mail: formazione@hpg23.it

Modalità di iscrizione
La partecipazione è libera ma la registrazione è consigliata e indispensabile ai fini dell’attribuzione dei crediti ECM CPD. Per iscriversi ci si deve registrare sul portale della formazione dell’Azienda Ospedaliera Papa Giovanni XXIII: http://giada.hpg23.it/
Un certo numero di posti è riservato a volontari delle associazioni e per studenti. Se non vi iscrivete, segnalate la vostra intenzione di partecipare a angelo.gargantini@unibg.it

Crediti ECM
Secondo le indicazioni contenute nella D.G.R. del n VII/18576 del 05.08.2004 e s.m.i., all’evento sono stati preassegnati n. 5.25 crediti ECM.
Per chi vuole verrà rilasciato l’attestato dei crediti formativi. La presenza sarà documentata dalla firma del partecipante, in ingresso e in uscita, apposta sul foglio presenze di ogni incontro

Selezione per 4 volontari in servizio civile regionale al Museo Omero, Redazionale

Autore: Redazionale

Il Museo Tattile Statale Omero accoglierà presso la propria sede 4 volontari in Servizio Civile Regionale con il progetto “Arte multisensoriale quale canale d’integrazione — II Fase” (bando pubblicato l’8/5/2014 sul sito wwww.serviziocivile.marche.it).

Il progetto si sviluppa su più livelli che confluiscono nel seguente obiettivo generale: ampliare e consolidare le opportunità di fruizione e godimento dell’arte, risorsa fondamentale per l’educazione e la crescita personale di tutti, ed in particolare delle persone svantaggiate per condizione psicofisica, sociale o per provenienza da culture altre. Per raggiungere l’obiettivo prefissato insisterà in particolare su due elementi di fondamentale importanza: il coinvolgimento diretto delle realtà museali marchigiane e nazionali e l’educazione e sensibilizzazione delle giovani generazioni, su cui investire come risorsa attiva.

I volontari che parteciperanno al progetto potranno acquisire competenze altamente specifiche in educazione artistica per minorati visivi, accoglienza disabili in particolare non vedenti, didattica speciale e competenze trasversali in accoglienza e organizzazione, didattica studenti di ogni ordine e grado, attività amministrative e promozionali di un ente culturale pubblico.
Ai volontari che parteciperanno al progetto del Museo Tattile Statale Omero saranno riconosciuti tirocini e crediti formativi dall’Università degli Studi di Urbino e certificate le competenze specifiche dall’I.Ri.Fo.R, Istituto per la Ricerca, la Formazione e la Riabilitazione onlus.

Possono partecipare alla selezione i cittadini, senza distinzione di sesso, che alla data di presentazione della domanda abbiano compiuto il diciottesimo anno di età e non compiuto il ventinovesimo anno di età (28 anni e 364 giorni).
Sono ammessi a svolgere il servizio civile regionale i cittadini italiani che hanno domicilio o dimora nel territorio marchigiano, nonché i cittadini di altri Paesi e gli apolidi che siano residenti in un comune compreso nel territorio regionale, a condizione che non abbiano riportato condanne penali e siano in possesso di idoneità fisica, certificata dagli organi del servizio sanitario, con riferimento allo specifico settore d’impiego per cui si intende concorrere.

I requisiti di partecipazione, ad eccezione del limite di età, devono essere posseduti alla data di scadenza del termine di presentazione delle domande e mantenuti sino al termine del servizio.

La domanda di partecipazione, in formato cartaceo e corredata di copia del documento di identità, deve pervenire entro le ore 14.00 del 9 giugno 2014 al seguente indirizzo:
Museo Tattile Statale Omero, Banchina Giovanni da Chio 28, 60121 Ancona.
Gli orari di consegna presso la Segreteria del Museo sono i seguenti: dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 13.00.

Il Bando, i relativi allegati e tutte le informazioni relative al Progetto. sono disponibili sul sito del Servizio Civile della Regione Marche http://www.serviziocivile.marche.it/, sul sito del Museo www.museoomero.it

 

Presentazione libri di Alarico Bernardi, Redazionale

Autore: Redazionale

Mercoledì 26 marzo 2014 alle ore 15:30 presso il Salone d’onore del Comune di Cuneo, Via Roma n° 28, ALARICO BERNARDI, scrittore e poeta non vedente, ha presentato due suoi libri di recente pubblicazione in dialogo con il prof. Ernesto Billò. In apertura il saluto del Sindaco Federico Borgna.
Giunto in Piemonte dopo il sisma verificatosi a L’Aquila nell’aprile del 2009, Alarico Bernardi conferma la sua prorompente voglia di vivere, regalandoci due libri di genere diverso, intitolati ”OCCHIALI DA SOLE” e “RACCONTI DAL BUIO”. Esule in patria, nomade per costrizione, si stabilisce dapprima a Cuneo e successivamente  a Mondovì.
Nato a L’Aquila il 10 aprile del 1953, inizia a farsi conoscere per la naturale propensione alla scrittura, componendo i primi versi a soli dieci anni. Con il passare del tempo, ogni più piccola emozione diviene spunto per creare opere permeate di sentimento e prive d’artificio. Una fantasia indomabile ed una spiccata sensibilità lo accompagnano attraverso le diverse fasi dell’esistenza, senza farlo mai recedere dal suo motto: “Non mi arrendo! La vita è tutta da vivere”. Questo il pensiero di Alarico, che ha trovato in “Arduino Sacco Editore” ed in “Zero1 11 edizioni” la disponibilità a scommettere sulle sue storie “diverse” scritte da un “diverso”.

“OCCHIALI DA SOLE” il romanzo:
Febo Galdini, giovane di famiglia benestante, muove i primi passi nel mondo degli adulti e dell’amore. Istintivo, romantico e dai forti ideali, si innamora di una ragazza che perde la vita in un attentato terroristico. L’esistenza del giovane sembra finire, ma un amico dell’Università di Padova, presso cui Febo frequenta “Psicologia”, lo spinge alla ricerca dei colpevoli. Febo s’inoltra nelle complesse trame dei servizi di Intelligence, del KGB e di associazioni segrete. Di qui un thriller colmo di colpi di scena. Febo riuscirà ad ottenere la sua vendetta, ma il destino si ripresenta con il conto in mano e…

I  “RACCONTI DAL BUIO”, leggiadri, emozionanti e profondi, narrano invece di ragazzi intrepidi sui sentieri del mondo, di persone che non vogliono arrendersi, di uomini non più in grado di vedere…

Un ragazzo in carcere – un vero duro – instaura giorno dopo giorno una bizzarra amicizia con un piccolo topo, unica vera compagnia nella sua cella solitaria.

Un uomo che sta per diventare cieco scopre in un pettirosso un amico e un sostegno inaspettato.

Un vascello fantasma porta con sé anime sperdute e spaventate. E poi, una nevicata singolare, e tanto altro….

Racconti diversi e di varia lunghezza che evocano vicende immagini e mondi molto differenti tra loro. L’autore li stende con tocco delicato e poetico celando nelle loro pieghe riflessioni sull’animo umano e su valori come la fratellanza e la solidarietà che, ai nostri giorni, sembrano affievolirsi ed hanno bisogno di un convinto rilancio.

Recapiti telefonici: 0171.444354 – 0171.444221; 340.9909309

 

Riprende il lavoro del Club Italiano del Braille, di Antonio Quatraro

Autore: Antonio Quatraro

Il 7 maggio si è insediato il nuovo Consiglio di Amministrazione del Club Italiano del Braille.
www.clubitalianobraille.it

La riunione ha avuto luogo a Milano, nella sala del Consiglio Regionale Lombardo, probabilmente non troppo lontano da quelle sale, da quelle camerate dove intorno al 1860 alcuni ciechi “carbonari” si ritrovavano per leggere le missive dei loro compagni Francesi, che hanno obbligato i loro censori ad imparare il Braille.
Proprio così: il nostro Braille, come quasi tutte le rivoluzioni, fin dagli inizi, si è dovuto conquistare il terreno palmo a palmo, prima di tutto fra i ciechi, ora fra lo stupore, ora fra la diffidenza, ora nonostante l’ostilità o l’indifferenza dei loro educatori vedenti, che, allora come oggi, vivono questo metodo come una catena anziché come una liberazione.
I consiglieri del CIB, considerati i risultati conseguiti negli anni passati, e acquisita la disponibilità dei candidati, ha riconfermato per unanime acclamazione gli organi dirigenti: Nicola Stilla presidente, Pietro Piscitelli Vicepresidente, Pino Nobile tesoriere.
Siamo passati subito ad esaminare e a condividere le linee programmatiche per il nuovo anno e le principali iniziative da mettere in cantiere.
Il primo traguardo, ormai tradizionale, sarà la giornata nazionale del Braille, 21 febbraio, che nel 2015 avrà luogo a Trieste, e in Toscana nel 2016.
Vorremmo che questa giornata diventi sempre più una occasione per fare buona comunicazione e sensibilizzazione intorno al Braille, come via di accesso alla cultura scritta e come testimonianza vivente che, anche in situazioni oggettivamente sfavorevoli, l’ingegno, la creatività e la perseveranza, riescono a trovare un a via d’uscita onorevole ed efficace.
Per questo vorremmo che si diffondesse la prassi di coinvolgere prima di tutto le scuole, proponendo concorsi, gare, mostre, che facciano riflettere e sollecitino la fantasia di bambini e adolescenti sulla importanza della lettura e sulla possibilità di trovare bone soluzioni anche in situazioni critiche.
La discussione in presenza poi ci ha consentito di condividere alcune idee:
raccogliere sul nostro sito testi e immagini che illustrino le iniziative volte alla promozione del Braille, nelle scuole, nei musei, nei luoghi d’arte o di cultura, fra le Istituzioni, organizzate dalle nostre sezioni, da scuole, da enti diversi.
Invitare tutte le strutture periferiche della UICI a richiedere al sindaco del capoluogo di Provincia che venga intitolata una via a Louis Braille, individuando il 21 febbraio come data per darne notizia alla stampa, insieme al sindaco.
In conclusione, il Braille è vivo e vegeto, e lo sarà sempre di più se chi lo usa e lo ama dedicherà un po’ del suo tempo per farlo conoscere e farlo apprezzare. Io stesso che sto scrivendo, uso il mio palmarino Braille sulle ginocchia, mentre sono in sala di aspetto a Milano, in attesa del treno che mi riporterà a Firenze.
Sosteneteci iscrivendovi!
Costa poco e vale molto!
Pensate:
– Strutture Regionali euro 250,00
– Strutture Provinciali Euro 100,00;
– Persone fisiche Euro 25,00.
Antonio Quatraro

Verso la direzione dirimente, di Massimo Vita

Autore: Massimo Vita

Cari amici,
ci si avvicina alla direzione in cui Mario dovrà avanzare la proposta per il nuovo ufficio di presidenza.
Mi pare che non si muova molto negli equilibri nazionali e io spero che Mario sia in condizione di poter proporre un ufficio di presidenza nel segno della qualità e del rinnovamento ma anche guardando alla geopolitica.
Io penserei che in ufficio di presidenza ci voglia un rappresentante del sud e uno del centro Italia ma solo se si trova una forte condivisione altrimenti convenga scegliere solo per qualità e appartenenza al progetto.
Sarei curioso di sapere se dai signori consiglieri nazionali sono pervenuti a Mario dei suggerimenti.
Spero di scoprire che la direzione e Mario ci diano dei segnali davvero di novità ma…….

Massimo Vita

 

Contributi dei lettori- L’angolo della poesia, a cura di Maria Conte

Autore: a cura di Maria Conte

Poesia… comunicare attraverso versi, rime e figure retoriche. Esprimere emozioni e sentimenti.
Il premio internazionale “G. LEOPARDI” riguarda narrativa, poesia, giornalismo,pittura,scultura,fotografia,teatro,decorazione su vetro e ceramica,insomma l’arte in generale ed è a cura della redazione “Il mio giornalino” di Aversa,organo ufficiale dell’Associazione culturale “Scuola centro Kant”. Nasce libero da qualunque convenienza associativa e opprimente ufficiosità, per una cultura del terzo millennio vera e per puro amore della parola. Si divide in sette sezioni:

1. Racconto in vernacolo (edito ed inedito) a tema libero.
2. Racconto in lingua italiana o straniera a tema libero (edito ed inedito).
3. Poesia in lingua italiana o vernacolo o straniera o silloge a tema libero (edita ed inedita).
4. Articolo giornalistico a tema libero o dossier giornalistico (edito ed inedito).
5. Quadro o collettiva, scultura o una serie di oggetti in ceramica artistica,pittura,decorazione su vetro a tema libero (editi ed inediti).
6. Musica, canzoni o danza a tema libero(editi ed inediti).
7. Fotografia o raccolta di foto e immagini storiche,opere teatrali a tema libero (editi ed inediti).
I giovani fino ai 18 anni di età non pagano la quota di partecipazione,mentre gli adulti dovranno versare un contributo di dieci euro per spese di iscrizione e spese di organizzazione. L’importo dovrà pervenire a mezzo vaglia postale o in contanti al seguente indirizzo:
Segreteria del premio, sita in via Publio Virgilio Marone, 3, Aversa (CE) – 81031 – alla giornalista Maria Conte (e-mail:mariacaonte@libero.it).
La scadenza della presentazione dei lavori è prevista per il 31-05-2014. Gli elaborati dovranno essere consegnati in cinque copie.
Verranno assegnati premi per le varie sezioni, tre per ognuna e sono previste segnalazioni speciali con premi di rappresentanza. Diploma di partecipazione a tutti i concorrenti. Gli elaborati non verranno restituiti. Ai vincitori sarà data tempestivamente comunicazione da parte della segreteria. Si potrà delegare una persona per il ritiro del premio, previa autorizzazione scritta e firmata dall’autore. I lavori premiati verranno raccolti in un apposito fascicolo che verrà distribuito a chi ne farà richiesta pagando una piccola quota di 5 euro per contributo stampa.
Richiesta informazioni: tel. 081-8903375/328-1664378,tel. e fax 081-8150027.
REGOLAMENTO:
1)La partecipazione al concorso è gratuita per gli alunni delle scuole.
2)Gli elaborati non saranno restituiti.
3)I racconti o le poesie o foto di quadri o brani musicali o articoli vari
devono essere consegnati in sette copie, senza generalità dell’autore,
in busta anonima (contenente altre due buste chiuse ed anonime di cui
una contenente la scheda di iscrizione al presente regolamento con le
generalità dell’autore),l’altra contenente un cd o altro supporto informa-
tico in formato word contenente la copia dell’elaborato e l’eventuale
tassa di iscrizione. I concorrenti devono indicare nella busta che contiene
il supporto informatico a quale sezione intendono partecipare.
4)I partecipanti dovranno allegare alla scheda di iscrizione un breve curriculum
ed è gradita una fotografia formato tessera o simile, dando al contempo,
previa autorizzazione al giornale “Il mio giornalino” o nell’antologia degli artisti vincitori con la possibilità di pubblicarla.
5)La premiazione avverrà in data e luogo da destinarsi.
Scheda di partecipazione:
Nome………………………………………….Cognome………………………………………………
Nato/a il……………………………………..a……………………………………………………………
Residente in……………………………………………………………………………………………….
Via……………………………………………………………………………………………………………..
Telefono…………………………………………………………………………………………………….
Scuola………………………………………………………………………………………………………..
Professione………………………………………………………………………………………………..
Si allega un dischetto in formato word………………………………………………………
Firma………………………………………………..
Scadenza partecipazione al concorso:31-05-2014.

Biografia della direttrice responsabile
Maria Conte scrive da molti anni, ne ha cinquanta ed ama la poesia più che mai. E’ residente ad Aversa (CE) ed è nativa di Trentola- Ducenta (CE), sposata con il libraio Paolo Marrone aversano, ha conseguito la maturità scientifica al Liceo Scientifico “E.Fermi” di Aversa, poi la Facoltà di Giurisprudenza a Napoli, Scienze giuridiche a S. Maria Capua Vetere (CE), Scienze religiose al Seminario vescovile di Aversa e Istituto PIME di Trentola- Ducenta. Ha ricevuto anche una specializzazione in lingua inglese presso l’Istituto “The Sound” a Soccavo (Pianura) di Napoli e vari premi letterari, fin dall’età di sedici anni, come il Premio di poesie e narrativa “Arabella Capodieci” indetto da Rai due a Roma con la poesia a tema speciale:”Il nostro pane quotidiano”. Ha presentato il suo primo libro di poesie “Instancabilmente donna” al Teatro Cimarosa di Aversa, mentre all’Aula consiliare del Comune di Aversa, in seguito, ha messo in evidenza un romanzo dal titolo “Donna” contro la violenza sulle donne. Ha iniziato giovanissima a scrivere su numerosi giornali, come il “Mattino” di Napoli in cronaca nera sui problemi dell’Agro aversano insieme al compianto giornalista dott. Giovanni Motti, all’epoca direttore del “Gazzettino aversano”. Poi si sono susseguiti vari quotidiani e periodici come:”Il diario” di Caserta, “La voce” dell’Agro aversano, “Il mio giornalino” edito in tutta la Campania, “Piazze e città” dell’Agro aversano, “Cronache italiane” di Salerno, “Monitor” di Aversa, il famoso quotidiano il “Mattino” di Padova, “Paese sera” di Napoli e Roma, “Manifesta” rivista nazionale femminista, iniziativa nascente di sole donne con l’intervento di scrittrici e registe. Maria Conte ha pubblicato anche alcuni articoli sul quotidiano la “Repubblica” di Roma e Napoli, lo “Spettro” di Aversa, “Roma” redazione di Caserta, “Centocittà” e sul “Giornale” di Caserta. E’ stata per venticinque anni la segretaria dell’Associazione culturale “Giovani poeti ed artisti” di Aversa con il giornale “La voce del poeta”. Attualmente la Conte ha scritto un libro-dossier sulla tossicodipendenza riguardante il caso di un giovane che si è salvato dall’eroina, aversano-padovano ed altri dell’Agro aversano e casertano, raccogliendo un ricco dossier giornalistico dedicato alla prevenzione e alla lotta alla droga dal titolo “Perché ti buchi ancora?”, presentato il 26 Ottobre 2003 al Comune di Aversa. La giornalista Maria Conte è stata iscritta all’Ordine dei giornalisti professionisti di Padova e Venezia negli anni ottanta- novanta, dal 2003 nell’Ordine dei giornalisti pubblicisti della Campania a Napoli. Ha insegnato all’Istituto “Bambin Gesù” di S. Arpino (CE) ed altre scuole dell’Agro aversano; dirige “Il mio giornalino” redazione di Aversa ed ha organizzato otto edizioni del Premio letterario internazionale “G. Leopardi” – città di Aversa con la partecipazione di tutte le scuole della Regione Campania e molti scrittori provenienti da tutta Italia.
“PRIMA CHE IL SOLE TRAMONTI …”(dedicata a mio padre)
Vorrei sentire la pace nel
cuore …
non vorrei più vedere
un uomo che muore …
vorrei rinascere in questo sole
prima che tramonti,
ancor prima, padre,
che ti portassero via da me …
il tuo sguardo verso il cielo
dell’amore infinito, la dolcezza
di un attimo … e, poi, la fine …
prima che arrivi un altro tramonto,
vorrei rivedere la nostra vita
insieme,
papà mio, la giovinezza,
il tuo sorriso, le lacrime che mi asciugavi
da bambina, le corse sulla spiaggia,
le passeggiate al mare o in pineta
o al lago … Dio, come sono volati
i nostri anni verdi!…
Ero sicura con te, avevo paura
di essere donna, ma la tua mano
mi ha stretta fino all’altare come
sposa …
e, poi, fino alla tua scomparsa.
Sei tramontato sole, sei andato via
con i tuoi raggi infuocati,
avevi ancora sorrisi da regalare
e, adesso, non ci sei più …
ma forse mi sbaglio, papà, forse
sei ancora più vivo di prima,
e presto o tardi ti rivedrò …
prima del tramonto della mia sera,
di un’altra notte stellata
che mi condurrà fra le braccia
dell’amore eterno con te, padre! …

MARIA CONTE

 

Il Museo Omero aderisce a Gran Tour Musei 2014, di Monica Bernacchia

Autore: Monica Bernacchia

17 Maggio – Notte dei Musei: Inaugurazione Mostra “I sensi nel drappeggio – strutture sculturali”
18 Maggio – Giornata internazionale dei Musei: Laboratorio didattico per famiglie: In viaggio, nel mare, una barca …

ANCONA – Il Museo Tattile Statale Omero aderisce alla sesta edizione di Gran Tour Musei 2014 iniziativa che unisce due tra gli appuntamenti culturali internazionali più importanti dell’anno: la Notte dei Musei (www.nuitdesmusees.culture.fr ) e la Giornata Internazionale dei Musei (www.icom-italia.org).
Sabato 17 maggio – Notte dei Musei il Museo Omero presenta la mostra tattile “I sensi nel drappeggio – strutture sculturali”. Si tratta di lavori creati dagli allievi del Corso di Morfologia dell’Accademia di Belle Arti di Macerata negli anni 2012 – 2013 sul tema plastico del drappeggio. I materiali usati sono tra i più vari, seppure attinenti la desiderata resa plastica e volumetrica dei manufatti: reti metalliche, resine, gesso, cartapesta, tessuti. Le opere andranno esplorate tattilmente, per comprenderne le sfumature più profonde e per accedere alla multisensorialità che caratterizza il Museo Omero. L’ingresso è libero. Apertura del Museo e della mostra fino alle ore 24,00.

Domenica 18 maggio – Giornata internazionale dei Musei, dedicata quest’anno al tema “Museum collections make connections” (“creare connessioni con le collezioni”), il Museo Omero organizza il laboratorio didattico per famiglie e bambini dai 4 ai 10 anni “In viaggio, nel mare, una barca …” : si leggeranno libri tattili dedicati al mare e al viaggio – “Gaia e il mare”, “C’era una volta una barca” – e poi in laboratorio i bambini costruiranno un libro tattile con l’aiuto di mamma e papà. Prenotazione obbligatoria. Ingresso: 3 euro a persona, esclusi bambini 0 – 4 anni, disabili e accompagnatori. Sconto socio IKEA FAMILY: 2,50 euro a persona.
Gran Tour Musei 2014 è promosso dalla Regione Marche www.musei.marche.it, con il sostegno dei Sistemi Museali delle Province di Ancona e Macerata, ICOM Italia e la collaborazione del Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo – Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici delle Marche e rientra nel Festival dei Musei delle Marche Happy Museum.

INFO www.museoomero.it – didattica@museoomero.it – Tel. 071 28 11935

Monica Bernacchia
Museo Tattile Statale Omero – Mole Vanvitelliana
Banchina Giovanni da Chio, 28 – 60121 Ancona
info@museoomero.it – www.museoomero.it
tel 071 2811935 – sito vocale 800 20 22 20

Una bussola per orientarsi- Imparare e insegnare a fare facendo, di Angelo Fiocco (prima parte)

Autore: Angelo Fiocco

Rubrica per genitori.

In questo numero, con l’aiuto del dott. Angelo Fiocco – Presidente dell’Istituto per Ciechi L. Configliachi di Padova -, inizieremo a conoscere il bagaglio di risorse insite nel nostro patrimonio genetico, a cui attingiamo inconsapevolmente nell’agire quotidiano e che è bene valorizzare quando si educano bambini con disabilità visiva.
Pensare di riassumere in qualche pagina gli interventi educativi più salienti da rivolgere al bambino con deficit visivo grave o totale sarebbe presuntuoso, e autorizzerebbe il lettore a dubitare a priori circa la buona fede e l’attendibilità di chi scrive. Attraverso le considerazioni che seguono, desidero solo proporre alcuni spunti di riflessione a proposito delle interazioni che meritano a mio avviso particolare attenzione in un rapporto costruttivo tra genitori e figli, nonché alcuni stimoli a verificare anzitutto su noi stessi la portata delle molteplici risorse insite nel nostro bagaglio genetico, delle quali ci serviamo con sistematicità in tutte le fasi dell’esistenza. Un’educazione efficace non può prescindere dalla conoscenza di esse, a maggior ragione quando è destinata a soggetti le cui facoltà sensoriali risultano parzialmente compromesse.

Sulla magnolia in giardino un merlo canta ininterrottamente dall’alba al tramonto. E’ la stagione degli amori, mi dico, mentre lo ascolto modulare il suo cinguettio secondo uno schema che mi pare ripetersi in maniera sequenziale. Ne ignoro il significato, però non mi sfugge che quello è un linguaggio strutturato e finalizzato.
Da chi avrà imparato a volare, a costruirsi il nido, a sfamarsi, a cantare?
Non ho dubbi che l’istinto e i caratteri ereditari propri della specie alla quale appartiene siano stati determinanti nella sua crescita, ma so pure che ha appreso non poco osservando ed imitando i comportamenti dei suoi genitori, similmente a quanto avviene per gran parte degli individui, compresi i cuccioli d’uomo che alla nascita sanno manifestare – quando tutto va bene – soltanto i bisogni primari, e che per crescere e apprendere a vivere dipendono più di ogni altra specie dalle figure genitoriali, cioè dagli adulti.
Mi sorprendo a chiedermi che ne sarebbe già stato di quella bestiola se fosse nata cieca o se, come me, lo fosse diventata in tenerissima età, e la risposta si palesa subito nel gatto in cerca di uno spuntino, nel formicaio ai piedi del tronco, nella civetta che aggredisce dall’alto, giacché l’imponenza dell’albero non garantisce alcuna certezza a chi ne abita la cima, e mi appare evidente che, privata della vista, la bestiola non avrebbe scelta tra diventare facile preda nel nido o cadere presto o tardi a terra sfinita.
Per fortuna, almeno qui da noi, i cuccioli d’uomo nati con gli occhi spenti o che ne perdono troppo presto l’uso godono di una rete di protezioni che non li lascerà certo morire d’inedia, tuttavia il semplice accudimento durante i primi mesi e i primi anni di vita non basta ad assicurare loro pari opportunità sul piano dello sviluppo fisico e intellettivo.
Ma forse che i loro coetanei normovedenti imparano autonomamente a camminare, a relazionarsi con gli altri e l’ambiente, a trarre dalle esperienze compiute deduzioni utili ad affrontarne altre nuove, ad elaborare il concetto di sé e della propria identità quali elementi distinti e distintivi, unici e irripetibili?
Ovviamente no, e sebbene la vista possieda prerogative bastevoli a stimolarli ad interagire con quanto di visibile li circonda, li sollecitiamo col sorriso a sorriderci e ad osare, poi a dirigersi gattonando verso una meta precisa, in seguito a trasformare le lallazioni in parole, più avanti a manipolare e plasmare, ad abbozzare i primi disegni, a far finta che… e, progredendo, a tradurre le parole in segni grafici, a vestire di esse i sentimenti e i pensieri, a misurare, contare e numerare, ad osservare i mille e mille fenomeni che si accompagnano al trascorrere della vita e del tempo.
Quanto di tutto ciò è proponibile al bambino che non vede o vede troppo poco per affidarsi alla sua percezione visiva?
Quasi tutto, purché siamo disposti a scoprire in noi stessi e a valorizzare il bagaglio di risorse e di potenzialità cui attingiamo – il più delle volte inconsapevolmente – nell’agire quotidiano, nonostante l’immediatezza caratterizzante la vista. In che modo?

Potremmo cominciare familiarizzando con il tatto, magari mentre giochiamo col nostro cucciolo che ha bisogno di avvertirci presenti. Quante cose abbiamo appreso a fare per gioco da piccoli, scrutando e imitando chi si occupava di noi!…
Soffermiamoci ad esplorare uno qualsiasi degli oggetti dedicati a lui o a lei, sia tenendolo tra le mani, sia dopo averlo appoggiato su una superficie piana. Sfioriamolo lentamente con i polpastrelli – soprattutto di pollice, indice e medio – di ambedue le mani, quindi stringiamolo tra pollice e indice e ancora nel pugno. Infine soppesiamolo con calma sul palmo aperto e rivolto verso l’alto della mano che usiamo più di frequente.
Già che ci siamo, perché non saggiare più a fondo le nostre abilità percettive? Dai, afferriamone un altro con la mano libera e indugiamo ad analizzare il peso di entrambi come se dovessimo appropriarcene. Qualora non riscontrassimo differenze apprezzabili, non desistiamo e invertiamone il posto, tornando a soppesarli con cura.
Può accadere che il risultato non si manifesti al primo tentativo, talmente si è portati a sopravvalutare il canale visivo a scapito degli altri, ma se avremo la costanza di ripetere l’esperimento, non tarderemo ad accorgerci che l’esplorazione tattile riserva anche a chi vede vantaggi inattesi, che abituandoci a dosare adeguatamente l’intensità dello sfioramento, della digitopressione e della prensione, arriveremo ad acquisire le informazioni quantomeno essenziali in merito a ciò che tocchiamo intenzionalmente (dimensioni, forma, grado di compattezza, stato termico, tipo di materiale, ecc.), che si tratta insomma di un’attività che vale la pena approfondire per poi motivare, convinti, il piccolo ad avvalersene coscientemente al fine di allargare la propria sfera conoscitiva.

Un percorso analogo a quello appena accennato andrebbe intrapreso alla scoperta dell’udito, iniziando col discriminare gli attributi di un determinato suono-rumore: intensità, acutezza, gravità, limpidezza, sovrapposizione di più elementi costitutivi, provenienza, ecc..
Più tardi potrà rivelarsi interessante capire come il variare della distanza tra noi e la fonte sonora ne modifica la percezione, in particolare riguardo all’esattezza della sua localizzazione. Sarà pertanto utile ripetere la prova – meglio se a occhi chiusi – mentre ruotiamo il corpo di 45°, 90°, ecc., fino a completare un angolo giro, così da cogliere il mutare della provenienza e dunque della possibilità di localizzare la fonte a seconda della posizione che via via assumiamo rispetto ad essa.
Una volta sicuri di padroneggiare tale esperienza, cominceremo a proporla gradualmente al bimbo servendoci della nostra voce o di un suono-rumore che sappiamo essergli familiare e gradito, tenendo presente che non starà a lui ruotare il proprio corpo, ma che saremo noi a decidere da dove lanciargli lo stimolo.
Osserviamo da ultimo che la capacità di discriminare e localizzare due o più fonti sonore diminuisce con l’aumentare della distanza da esse. Per interiorizzare questo concetto, poniamoci di fronte a due carillon (ma vanno bene pure due sveglie, due cellulari o le casse acustiche di un riproduttore audio) sistemati lateralmente rispetto al punto centrale di ascolto e distanti almeno 2-3 metri l’uno dall’altro, quindi azioniamoli e sinceriamoci di sentirne distintamente uno per orecchio. Ora cominciamo ad allontanarci, seguendo per quanto possibile la perpendicolare intersecante il piano su cui stazionano le due fonti sonore; noteremo che più ce ne discostiamo, più esse sembrano avvicinarsi tra loro fino a mescolarsi, dando luogo ad una illusione acustica che, in assenza della vista, diviene una variabile costante da valutare allorché ci si muove in autonomia.

E che cosa sappiamo dell’olfatto?
Probabilmente poco, anche se tramite esso ci confrontiamo ogni giorno con le necessità e le situazioni più disparate: dall’igiene personale all’acquolina che ci sale in bocca sulla soglia di una pasticceria, dalla carta patinata della rivista che sfogliamo nella sala d’attesa di un professionista alle scarpe nuove nelle quali non entriamo – accidenti! – giusto per un pelo, dalla cimice intrappolata tra la tenda e il vetro in soggiorno al tegame dimenticato sul fuoco in cucina, dal dopobarba o la colonia del/della collega al pullover zuppo dopo un acquazzone improvviso, dalle grate degli scantinati nel centro storico agli scappamenti dei motorini vecchi o scarburati. Gli esempi sono innumerevoli, tantissimi a portata di mano, ma noi, quale ruolo riserviamo agli odori e all’organo deputato a captarli?
Non è semplice insegnare a fiutare o, se preferiamo, ad annusare, tuttavia dobbiamo ammettere che la gamma di informazioni veicolate dall’olfatto è assai più vasta di quanto siamo soliti ritenere, e dunque convenire sull’opportunità di guidare il piccolo ad affinarne l’uso sperimentandone insieme le svariate implicazioni che, assimilate nel tempo, gioveranno ad ampliare sensibilmente la sua autonomia.
A differenza delle esperienze uditive e tattili, quelle olfattive presuppongono fin dall’inizio un approccio e una partecipazione coerenti, in quanto le reazioni soggettive non sempre sono univoche. E’ perciò consigliabile cominciare a proporle al bambino a partire da quando ci sono chiare le sue modalità di interagire con noi, sotto forma di attività ludica, ricordando che tra le prerogative dell’olfatto è assente quella relativa alla localizzazione a distanza.
(Continua)

Angelo Fiocco – tiflologo, specializzato nell’insegnamento agli alunni disabili visivi

Bari: Il baseball giocato dai ciechi, da BARITODAY.IT

Autore: da BARITODAY.IT

Il 17 maggio 2014 alle ore 10,00 al CUS Bari (centro universitario sportivo) la prima giornata dimostrativa di baseball, per giocatori e giocatrici ipovedenti e non vedenti .La manifestazione ha lo scopo di promuovere questa disciplina sportiva in Puglia, l’evento è organizzata da:A.S.D. UIC Bari e l’A.S. Cu.S. Lecce, col patrocinio del Consiglio Regionale Puglia dell’Unione Italiana dei Ciechi e Ipovedenti, del C.I.P. Puglia, sotto l’egida dell’Associazione Italiana Baseball per ciechi (www.aibxc.it). Per info e comunicazioni: Elisabetta Franco, 3479780512, email eli.franco71@gmail.com.

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Catanzaro: Il coro Uici di Catanzaro protagonista di un fine settimana all’insegna della fede e dello spettacolo, da CATANZAROINFORMA.IT

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La soddisfazione del presidente dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti, Luciana Loprete.
7 Maggio 2014. Un fine settimana all’insegna della fede e dello spettacolo è quello che si è appena concluso per i componenti del Coro dell’Unione italiana dei Ciechi e  degli Ipovedenti di Catanzaro  e della   sua promotrice la presidente, Luciana Loprete. Questi sono stati, infatti, i momenti che lo hanno caratterizzato e che lo hanno reso speciale e di condivisione. Si è avviato tutto il venerdì 2 maggio con la diretta organizzata dall’emittente della CEI TV2000 e nel quale il coro è stato protagonista  dall’anfiteatro del Parco della Biodiversità di Catanzaro del programma “Una canzone di Noi”  realizzato dalla stessa Tv 2000.
Il coro ha così avuto la possibilità di farsi conoscere per mezzo di alcune esibizioni ed attraverso le testimonianze dirette di alcuni componenti come quella di Gianfranco Mastroianni, Roberto Leone, Rosa Fabiano, Gagliardi Aldo, Giada Moulolo e della piccola De Fazio Maria Stella che hanno definito l’attività come un modo per sentirsi vivi, liberi e socialmente attivi, nonché come un modo per sentire di meno il peso della propria disabilità. Tutti avrebbero voluto  dire qualcosa ma purtroppo i tempi della diretta televisiva non lo hanno permesso. Il presidente Loprete ha voluto sottolineare l’importanza dell’attività che oltre ad essere un momento ricreativo rappresenta  un forma di riscatto culturale e sociale nonché  un input riabilitativo per i bambini, i giovani e gli anziani  non vedenti e ipovedenti  e pluriminorati che ne fanno parte ,e che con entusiasmo e gioia seguono assiduamente le prove canore che settimanalmente si tengono  presso la sezione UICI di Catanzaro. Seppur stanchi  ma con  la stessa gioia e forza che contraddistinguono il coro della sezione e ricchi di soddisfazione, alle 18.30 il Coro è stato impegnato nella bellissima Cattedrale di Lamezia Terme per animare la S.messa officiata dal vescovo monsignor Luigi Cantafora in occasione della Beatificazione della Regina Maria Cristina di Savoia. Il vescovo ha  voluto rivolgere un personale plauso al Coro affermando “ Sono ben impressionato da questo coro perché ha il ritmo ,la melodia e la musica dentro.   Il Coro è testimonianza che la Luce va al di là degli occhi perché la luce è Cristo  e quando un Cuore è Sazio di Cristo  non ci sono barriere  alla felicità ,alla gioia  e al senso della Vita e il loro impegno e la  forza   della Combattiva Presidente ci vogliono dire che anche loro ci sono. Un altro importante riconoscimento lo dobbiamo al Maestro Amedeo Lobello che da gennaio segue il Coro UICI di Catanzaro  tecnicamente e   nella preparazione di musica Sacra.
Infine, domenica 4 maggio, in  occasione della ricorrenza di San Francesco di Paola, il coro e le famiglie dei componenti l’organo si sono riunite a Botricello per prendere parte alla Santa messa celebrata da Don Tommaso Mazzei Parroco del Paese che contestualmente ha voluto organizzare un incontro pastorale con tutte le famiglie  per  “Dare un  futuro alla famiglia con una famiglia più unita” ed ha voluto fortemente la partecipazione del Coro come testimonianza di quella famiglia che è l’unione Italiana dei ciechi e degli Ipovedenti di Catanzaro.

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