Incontro presso l’Agenzia delle Entrate, di Alessandro Locati

Autore: Alessandro Locati

Il 21 giugno scorso si è svolto un incontro presso l’Agenzia delle Entrate nel quale sono state presentate le principali problematiche concernenti il rapporto di lavoro dei centralinisti non vedenti attualmente impiegati nelle varie sedi territoriali.
Alla riunione hanno partecipato per l’Unione il Consigliere Nazionale Franco Pagliucoli, il Segretario Generale Alessandro Locati, la signora Immacolata di Fiore. Sono anche intervenuti alcuni rappresentanti delle maggiori sigle sindacali.
La Dr.ssa Conforti, responsabile dell’Ufficio Selezione e Inserimento dell’Agenzia, una volta che sono stati illustrati i possibili interventi soprattutto di natura tecnico-informatica necessari ai lavoratori ciechi e ipovedenti, ha convenuto sull’opportunità di costituire un tavolo tecnico con l’Unione, al quale siano presenti le varie strutture dell’Agenzia responsabili sia del rapporto di lavoro del personale dipendente sia della formazione, nonché il principale partner tecnico esterno (SOGEI).
Inoltre, dal momento che il tavolo tratterà anche della formazione sia del personale non vedente che dei tecnici responsabili della rete informatica dell’Agenzia, è stata proposta, ed accettata, la presenza dell’I.Ri.Fo.R. che potrebbe curare un corso di formazione sui principali ausili tifloinformatici.
Nell’incontro è stato anche convenuto di procedere ad un censimento delle effettive capacità e conoscenze del personale non vedente attualmente in servizio, attraverso la somministrazione di un questionario, i cui risultati sarebbero poi esaminati nel tavolo tecnico per individuare le priorità di intervento.
Per quanto riguarda la normativa concernente l’impiego dei non vedenti, in particolare circa le nuove professioni per i centralinisti, si è convenuto di trasmettere formalmente copia del decreto di equiparazione con l’operatore amministrativo segretariale, in maniera da illustrare compiutamente le effettive potenzialità di impiego dei dipendenti non vedenti (ad es. in attività di protocollazione informatica, o simili).
È stata anche valutata la possibilità di utilizzare le risorse del fondo interno previsto dal CCNL di settore per interventi in favore dei lavoratori disabili.
Si spera che il tavolo di confronto possa essere convocato fra settembre ed ottobre prossimi.

 

Sintesi dei lavori della Direzione Nazionale del 20 giugno, di Claudio Romano

Autore: Claudio Romano

Il 20 giugno a Roma, nella sede centrale dell’Unione, si è riunita, in seduta ordinaria, la Direzione Nazionale presieduta dal presidente Tommaso Daniele con la collaborazione del vice Presidente Giuseppe Terranova e del Segretario generale facente funzioni Alessandro Locati.

1 – Aprendo i lavori, il Presidente ha svolto le seguenti comunicazioni di carattere legislativo ed associativo d’interesse per l’Unione:

A – in previsione della presentazione ed approvazione della legge di stabilità 2014, affinché siano ripristinati i contributi alla nostra organizzazione, sono continuati e sono in essere gli opportuni contatti con esponenti del Governo e del Parlamento;

B – per quanto attiene al collocamento dei centralinisti non vedenti, sono state ripresentate alla Commissione “lavoro” della Camera dei deputati, alcune modifiche della legge 113/85;

C – relativamente alle iniziative già avviate e sollecitate dall’Unione per la modifica del decreto relativo al nuovo calcolo dell’ISEE, come comunicato con la circolare 159/2013, sarà assai improbabile ottenere risultati positivi dall’esame del provvedimento da parte del Parlamento;
 
D – per iniziativa del Consiglio regionale UICI del Lazio, il 5 giugno a Roma, si è tenuto il convegno “Diamo voce ai libri”; nella circostanza oltre all’illustrazione dei servizi del Centro Nazionale del Libro Parlato, è stato presentato il libro “Qui le domande le faccio io!” di Luisa Bartolucci e la nuova applicazione per poter effettuare il download sugli apparecchi mobili di ultima generazione, degli audiolibri presenti nel servizio del libro parlato online del CNLP;

E – il 6 giugno, in modalità telefonica, si è riunito il Consiglio nazionale i cui lavori si sono svolti con ordine e la riunione è stata connotata da una interessante e positiva discussione;

F – il 18 giugno a Roma, è stato presentato da parte della Associazione degli editori il servizio “libri italiani accessibili”, un servizio che metterà online un catalogo di libri digitali accessibili ai disabili visivi;
va ricordato che l’Unione è stato un fondamentale partner del predetto progetto;

G – a seguito dei problemi conseguenti alla mancata erogazione dei contributi da parte del Ministero competente, la sede centrale dell’I.Ri.Fo.R., si trova in seria difficoltà a finanziare i progetti presentati dalle strutture periferiche dello stesso Istituto; 

H – Il Polo Nazionale per la Riabilitazione Visiva della Sezione Italiana per la Prevenzione della Cecità operativo nel Policlinico Gemelli di Roma ha avuto il riconoscimento dall’Organizzazione Mondiale della Sanità quale centro mondiale di eccellenza;

I – nelle scorse settimane si è riunita l’assemblea dell’E.D.F. per il rinnovo delle cariche ed il direttivo dell’E.B.U.: in questo caso si è trattato di una riunione di carattere ordinario;

2 – dopo aver preso atto delle comunicazioni svolte dal Presidente e dei riferimenti dei suoi componenti in ordine ai settori e territori di loro competenza, la Direzione,  proseguendo la trattazione dei punti dell’ordine del giorno:

A – ha deciso di organizzare una nuova trasmissione sui temi dell’autonomia tramite la rubrica “Parla con l’Unione” per martedì 9 luglio; nel corso della trasmissione verranno trattati tra gli altri, i seguenti temi:
– legge accessibilità siti internet e testi scolastici;
– presentazione della nuova applicazione commissionata dal CNLP per il download delle opere in formato Daisy presenti nel servizio del libro parlato online del CNLP;
 Presentazione del servizio “libri italiani accessibili”; (seguirà circolare).

B – ha deliberato di aggiornare la procedura relativa alla richiesta di autorizzazione da parte delle strutture territoriali per l’alienazione di beni immobili (seguirà circolare);

C – ha stabilito che le riunioni delle Commissioni di lavoro dovranno essere aperte ai dirigenti e soci attraverso collegamento telefonico e che i partecipanti potranno porre chiarimenti ed osservazioni ai componenti delle Commissioni tramite e-mail; 

D – ha preso atto della lettera trasmessa ai notai italiani per sensibilizzarli in merito al ruolo ed alle attività dell’Unione;

E – dato atto della bontà dell’idea di realizzare a livello nazionale uno sportello telefonico informativo sulla disabilità visiva per offrire risposte puntuali a tutte le richieste degli interessati, ha deciso di approfondire l’iniziativa e di compiere ogni sforzo per trovare uno sponsor che finanzi il progetto;

F – considerata la normativa in vigore,  ha deciso di predisporre un progetto di legge che preveda in sostituzione del massofisioterapista non vedente, quella di operatore del benessere non vedente;

G – ha nominato una commissione per la valutazione del materiale utile alla realizzazione di un filmato sul delicato problema dei falsi ciechi;

H – dopo aver preso in esame una bozza di statuto predisposta dall’ufficio di presidenza per la costituenda federazione tra le associazioni delle persone disabili della vista, ne ha condiviso il contenuto; 

I – ha esaminato alcuni problemi di carattere organizzativo del centro nazionale del libro parlato;

K – considerata la preminenza dei temi connessi all’accesso al lavoro da parte dei non vedenti e degli ipovedenti, ha deciso di approfondire il progetto di orientamento al lavoro proposto dal responsabile del settore;

L – ha preso atto dello “stato dell’arte” del protocollo d’intesa con Mediavoice volto alla realizzazione di un decoder accessibile ai non vedenti ed ipovedenti del digitale terrestre;

M – ha definito la rappresentanza dell’Unione alla Conferenza nazionale sulla disabilità che si svolgerà a Bologna il 12 e 13 luglio prossimi;

N – ha deliberato di sostenere la realizzazione di una nuova applicazione pensata per insegnare la matematica ai bambini non vedenti.

3 – I lavori sono proseguiti con la presa d’atto dei riferimenti del Presidente Daniele per quanto riguarda l’attività internazionale.

4 – La riunione si è chiusa con la trattazione dei problemi del patrimonio, con l’esame di alcune richieste di contributo da parte delle strutture territoriali e dei problemi amministrativi e del personale dipendente.
Claudio Romano

 

“Ipovedenti: tra passato, presente e futuro”, di Angelo Mombelli

Autore: Angelo Mombelli

La seconda edizione del Seminario si svolgerà presso il Senato della Repubblica
il 10 ottobre 2013.
Come ricorderete il 12 ottobre 2012 , presso la clinica oculistica dell’Università Sapienza di Roma svolgemmo un seminario per trattare alcuni dei problemi inerenti l’ipovisione, al quale parteciparono anche altre associazioni di categoria; il seminario ebbe un riscontro molto positivo da parte dei numerosi partecipanti con piena soddisfazione da parte di tutti noi per il buon esito, ma il problema di fondo resta quello di un anno fa: solo una parte della popolazione italiana (circa il 30%, secondo una recente indagine di DoxaPharma) consoce il significato della parola ipovisione. Il resto degli italiani, invece, fa un’enorme confusione a riguardo.   
E’ quindi indispensabile rilanciare, e rivolgersi all’esterno: d’altronde, parlarne solo tra noi serve a poco, perché i problemi li conosciamo!
L’opportunità ci viene data dalla IAPB che, come ogni anno, come molte altre organizzazioni internazionali, il 10 ottobre celebra la Giornata Mondiale della Vista attraverso l’organizzazione di varie iniziative.
Presso un’aula del Senato della Repubblica, la mattina del 10 ottobre si svolgerà quindi un evento collegato alla Giornata Mondiale della Vista, mentre nel pomeriggio terremo la seconda edizione del seminario “Ipovedenti tra passato, presente e futuro”: tratteremo i problemi dell’ipovisione in una sede prestigiosa e riconosciuta, che ci assicurerà l’attenzione dei mass media nazionali.
Contrariamente al passato, nel quale gli argomenti erano stati trattati da addetti ai lavori o da dirigenti associativi, quest’anno chiameremo a relazionare personaggi esterni alla nostra Organizzazione, ma conosciuti a livello mediatico. Sarà quindi un giornalista o un personaggio della tv a parlare di ipovisione, mentre altre relazioni dovranno sì trattare i nostri problemi, ma con un taglio divulgativo e non specialistico, per essere maggiormente incisive.
Questa nuova impostazione risponde alle numerose richieste che ci sono pervenute da molti dirigenti associativi e soci, dettate dalla constatazione che esiste, come abbiamo già evidenziato, un’enorme ignoranza nei nostri confronti; un’ignoranza che alimenta la caccia alle streghe (intendo ai presunti falsi ciechi) di cui ogni giorno sentiamo parlare.
Speriamo che l’evento abbia la risonanza che ci auspichiamo, affinché quella percentuale del 30% aumenti di qualche punto.

Biella: Visite oculistiche di prevenzione ai bambini delle Scuole del Biellese, di Anna Zaninetta

Autore: Anna Zaninetta

Relazione Conclusiva
LINEE GUIDA PER L’ATTUAZIONE DI UN PROGRAMMA DI SCREENING ORTOTTICO DELL’AMBLIOPIA
(Riferimento scientifico tratto da AIORAO- associazione italiana Ortottisti Assist. In Oftalmologia)
L’ambliopia è una patologia oculare tipica dell’età infantile, che comporta un deficit monolaterale o bilaterale dell’acuità visiva, non correggibile attraverso ausili ottici, quali gli occhiali, e che può diventare irreversibile se non diagnosticata in tempi utili al suo ripristino attraverso misure terapeutiche mirate. La diagnosi deve quindi avvenire entro il 6° anno di vita, periodo in cui il sistema visivo è ancora plastico e suscettibile di modificazioni e miglioramenti se trattato correttamente.
La diagnosi precoce di tale menomazione visiva può avvenire attraverso un programma di screening rientrante nell’ambito della prevenzione secondaria. Lo screening è un intervento sulla salute pubblica atto ad identificare i soggetti affetti da una determinata patologia ancora in fase asintomatica o subclinica; si prefigge quindi lo scopo di identificare precocemente le malattie presenti in una comunità, permettendo di attuare interventi terapeutici tempestivi in modo da ridurre l’incidenza di una condizione morbosa o delle sue conseguenze.
Soddisfando tutti i criteri per l’attuazione di uno screening stabiliti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e dalla UK National Screening Committee e come già attuato in molti Paesi europei ed extraeuropei (tra cui Giappone, Norvegia, Finlandia, Francia e Canada) da alcuni decenni, un programma di prevenzione dell’ambliopia deve comprendere controlli su tutta la popolazione (anche nei casi di mancanza di sintomi, indicazione clinica o familiarità per la patologia) in primis all’età di 3-4 anni e quindi un ulteriore controllo a 6 anni di vita, come consigliato anche da diverse associazioni e società sia italiane che internazionali (tra cui l’American Academy of Ophthalmology, International Agency for thè Prevention of Blindness, Charming Italia e Brighi Futures).
Tali visite consistono nell’esame dell’acuità visiva per lontano e per vicino preferibilmente con un ottotipo lineare, quali ad esempio le E di Albini. Per incrementare la sensibilità, la specificità e quindi l’efficacia del programma di screening, senza aumentarne sostanzialmente i costi di attuazione, è utile eseguire in concomitanza all’esame dell’acuità visiva, altri test specifici quali:
il cover test, importante per la diagnosi di uno strabismo manifesto o latente;
lo studio della motilità oculare e della convergenza fusiónale;
l’esame della stereopsi, mediante ad esempio il test di Lang o il Titmus stereotest.
Questi esami sono considerati essenziali per l’identificazione di tutte le cause ambliopigene che possono presentarsi.
Un ulteriore primo controllo potrebbe essere eseguito all’età di 9 mesi, al fine di valutare subito eventuali asimmetrie, imparità o disallineamenti oculari, tutti sintomi di possibile insorgenza di ambliopia. A questa età si prendono in considerazione l’allineamento oculare, le reazioni monoculari (attraverso il test dell’occlusione e lo studio del nistagmo optocinetico), la motilità oculare e il test di Bruckner (test del riflesso rosso).
Importante all’interno di una valutazione di prevenzione a qualsiasi età è l’analisi anamnestica riguardo la presenza tra consanguinei di forme di strabismo, ambliopia o vizi di refrazione rilevanti, oltre che notizie sulla nascita e sullo sviluppo del bambino, l’eventuale prematurità, traumi ostetrici o infezioni perinatali, crisi convulsive e febbri elevatissime, tutti fattori predisponenti a disturbi visivi e oculomotori anche gravi.
Tali visite devono essere a titolo gratuito per tutti i partecipanti.
È da considerarsi positivo al test un bambino che:
all’età di 3-4 anni presenta un’acuità visiva inferiore a 8/10 in almeno uno dei due occhi o presenta risposte anomale ad almeno uno dei test;
all’età di 6 anni presenta un’acuità visiva inferiore a 10/10 in almeno uno dei due occhi o presenta risposte anomale ad almeno uno dei test.
L’esito anomalo ad uno degli altri esami (quali il cover test o l’esame della motilità) deve in ogni caso far considerare il bambino positivo al test di screening.
In caso di dubbi o incertezze sull’esito della valutazione, è consigliabile, anche da un punto di vista economico, ripetere l’esame di screening dopo un periodo di tempo variabile tra i 3 e i 6 mesi (a seconda della gravità del caso sospetto).
Tutti i soggetti riconosciuti quindi positivi devono essere inviati per accertamenti ad un centro oculistico – ortottico; è altamente sconsigliabile l’esecuzione di una valutazione diversa da quelle appena citate.
Gli accertamenti specialistici devono comprendere una valutazione ortottica approfondita, la valutazione della refrazione oggettiva in midriasi farmacologica con l’ausilio della schiascopia a striscia e dell’autorefrattometro, ed una valutazione oculistica composta da esame del segmento oculare anteriore e fundus oculi in midriasi al fine di escludere lesioni organiche. Nei casi in cui venga quindi riscontrata una reale anomalia, bisogna provvedere alla prescrizione dell’eventuale correzione ottica e/o alla presa in carico del paziente al fine di ottimizzarne il follow up per il corretto trattamento dell’ambliopia o di altre alterazioni oculari o oculomotorie.

Importante riconoscimento dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, di Giuseppe Castronovo

Autore: Giuseppe Castronovo

Caro Tommaso e cari Amici,
ho il grandissimo piacere di comunicarvi che, di recente, l’Ufficio di Ginevra dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ha riconosciuto, quale suo Centro di Collaborazione mondiale, il nostro Polo Nazionale di Servizi e Ricerca per la Prevenzione della Cecità e la Riabilitazione Visiva degli Ipovedenti: tra i centri di collaborazione dell’OMS, il nostro è l’unico in Italia e in Europa per la prevenzione della cecità e unico nel Mondo specificatamente per la riabilitazione visiva. Non debbo spendere molte parole per sottolineare l’enorme importanza di un tale successo, frutto della professionalità di tutti i nostri Operatori (Oculisti, Ortottisti, Psicologi, Istruttori di orientamento e mobilità, personale amministrativo), della innovatività del percorso riabilitativo e della ormai consolidata presenza della nostra Agenzia sul territorio e nei contesti internazionali.
A tale riconoscimento ha contribuito anche il parere favorevole del Governo italiano e ciò attesta la credibilità istituzionale conquistata dall’Agenzia, voluta e costituita nel febbraio del 1977 dalla nostra Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti.
Come è noto, il nostro Polo Nazionale ha sede in Roma presso il Policlinico “A. Gemelli” e sin dall’inizio della sua attività (ottobre 2007) è stato un punto di riferimento per il Ministero della Salute e per le decine di Centri per la riabilitazione visiva degli ipovedenti; il suo modello interdisciplinare e l’approccio riabilitativo olistico, ispirati ai più avanzati standard riabilitativi scandinavi e nordamericani, sono oggi considerati a livello internazionale e non poche attestazioni di apprezzamento giungono in occasione di meeting tra Operatori del settore.
Essere riconosciuti quale Centro di Collaborazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, comporta maggiori impegni organizzativi ed operativi per l’attuazione di un preciso piano d’azione 2013-2016, finalizzato a:
– sviluppare e sperimentare un protocollo di indagine e procedure d’esame pertinenti, per determinare la prevalenza e le cause di cecità e ipovisione nei paesi a reddito alto e medio, con lo scopo di individuare le procedure più adatte al rilevamento delle malattie croniche dell’occhio;
– guidare lo sviluppo dei contenuti e dei programmi per la riabilitazione del disabile visivo;
– Definizione del profilo del riabilitatore visivo.
Un piano d’azione, quindi, che mobiliterà le maggiori professionalità dei diversi settori e le migliori energie operative, affinché nel 2017 venga rinnovato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità il riconoscimento appena conseguito dal Polo Nazionale per la prevenzione della cecità e la riabilitazione visiva degli ipovedenti – I.A.P.B. Italia ONLUS.
A tutti, sentiti ringraziamenti per la fattiva collaborazione.
Il Presidente
(Avv. Giuseppe Castronovo)

Il nostro Polo Nazionale di Servizi e Ricerca per la Prevenzione della Cecità e la Riabilitazione Visiva degli Ipovedenti: un prestigioso riconoscimento, di Angelo Mombelli

Autore: Angelo Mombelli

Recentemente l’Ufficio di Ginevra dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ha riconosciuto il Polo Nazionale di Servizi e Ricerca per la Prevenzione della Cecità e la Riabilitazione Visiva degli Ipovedenti che fa capo alla nostra Sezione Italiana dell’Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità, quale suo Centro di Collaborazione mondiale. Il riconoscimento, dovuto anche all’approvazione del nostro Ministero della Salute, ci inorgoglisce, perché è il frutto di un lungo e specifico lavoro svolto dai nostri dipendenti, collaboratori e dirigenti della IAPB.
Il fatto ha subito riportato la mia mente al passato impegno profuso dalla nostra Unione nel settore della riabilitazione visiva: nel 1977, con una geniale e sicuramente pionieristica intuizione, l’Unione fondò la Sezione italiana dell’Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità, che avviò subito, anche se con scarse risorse, la propria attività. Ricordo che, alla fine degli anni ’80, allorché s’iniziò a trattare il problema della riabilitazione visiva, gli amici oculisti che avevamo interpellato sull’argomento sgranavano gli occhi: il problema era a loro sconosciuto, e non ne afferravano l’importanza. Per l’organizzazione del primo corso per riabilitatori visivi fummo costretti a rivolgerci ad un team di istruttori svedesi, che all’epoca erano i capiscuola nella materia.
All’epoca, eravamo in pochi a trattare l’argomento dell’ipovisione, anche perché mancava un riconoscimento a livello istituzionale: fu quindi un’altra geniale intuizione della nostra attuale presidenza nazionale a far emergere il problema, proponendo, nel 1997, la legge 284: quest’ultima, oltre a concedere un contributo di funzionamento alla nostra IAPB, stanziò fondi per la costituzione e il potenziamento dei centri di riabilitazione visiva.
La conseguenza fu un’esplosione di iniziative in proposito, che, sebbene un po’ scoordinate tra loro, furono il segnale di un cambiamento culturale: gli oculisti iniziavano a considerare la riabilitazione visiva come una nuova frontiera dell’oftalmologia. Fu una bella soddisfazione, pensando ai sorrisi ironici degli stessi oculisti di qualche anno prima! Nel 2007, con la costituzione del Polo Nazionale di Servizi e Ricerca per la Prevenzione della Cecità e la Riabilitazione Visiva degli Ipovedenti, sono state poi poste le basi per avviare un processo di coordinamento degli innumerevoli centri sparsi sul territorio. 
L’intenso lavoro che da allora è stato svolto da tutti gli specialisti appartenenti al Polo ha portato al prestigioso riconoscimento di cui oggi ci troviamo a parlare. La mia constatazione personale è che da discenti quali eravamo nel 1990 siamo ora diventati dei veri esperti del settore, tanto da rappresentare un esempio e un modello non solo per l’Europa, ma per il mondo intero.
Complimenti quindi a tutti e tutte coloro che con impegno operano presso e per il Polo Nazionale: un sincero in bocca al lupo, perché questo primato si conservi nel tempo.

Insieme si poteva fare di più, di Tommaso Daniele

Autore: Tommaso Daniele

Quando, sotto il Governo Monti, fu approvato il Decreto sull’ISEE, il nostro stato d’animo fu da una parte di soddisfazione per aver scampato il pericolo dell’indennità di accompagnamento sottoposta ad un tetto di reddito, che si vociferava essere basso, dall’altra di amarezza per aver dovuto subire l’imposizione che la stessa indennità di accompagnamento facesse reddito.
 Quando la Conferenza delle Regioni ha bloccato il Decreto, ho sperato che almeno la FAND chiedesse di rivedere il testo eliminando il boccone amaro che avevamo dovuto ingoiare.
 Dopo la costituzione dell’attuale Governo, in occasione del FAND DAY, posi il problema dell’ISEE alla FAND chiedendo l’autorizzazione a predisporre un ordine del giorno che prevedesse l’innalzamento delle franchigie e la rimozione dell’indennità di accompagnamento dalle voci che contribuivano a costituire il reddito. La FAND fu d’accordo. Preparai l’ordine del giorno, feci il mio intervento durante il FAND DAY alla presenza del Vice Ministro Maria Cecilia Guerra che, naturalmente, non condivise né l’intervento né l’ordine del giorno ricordandomi che il testo del Decreto era stato concordato con tutte le Associazioni di Disabili e con le Organizzazioni Sindacali. Opposi l’argomento che eravamo stati costretti ad accettare un compromesso che non ci piaceva e che comunque era cambiata la situazione politica e che avevamo un Governo a guida PD che culturalmente avrebbe dovuto essere più vicino alle esigenze dei disabili.
 Subito dopo il FAND DAY inviai l’ordine del giorno alla FAND con preghiera di inviarlo agli iscritti delle singole organizzazioni federate. Non ho ricevuto risposte.
 Ho inviato un’altra e-mail con la quale chiedevo al Presidente della FAND, Giovanni Pagano,  di attivarsi per avere un incontro chiarificatore con il Vice Ministro Guerra. Anche questa e-mail è rimasta senza risposta.
 Qualche settimana dopo, presso la nostra sede centrale, si è riunita la FAND per decidere la partecipazione alla prossima Conferenza Nazionale sulla Disabilità che avrà luogo a Bologna il 12 e 13 luglio. Chiesi a Pagano di utilizzare il suo intervento alla Conferenza Nazionale per riproporre il tema della modifica del Decreto. Pagano disse che non era il caso di affrontare questo problema nella suddetta Conferenza e, allora, chiesi con forza che prima della Conferenza stessa si ottenesse un incontro con il Vice Ministro Guerra. L’incontro ci è stato dopo qualche giorno ed abbiamo appreso che nel frattempo il Decreto era stato nuovamente approvato dal Governo e che sarebbe stato sottoposto alle Commissioni Affari Sociali e Finanza delle due Camere per un parere puramente consultivo. Durante l’incontro con il Vice Ministro l’unico a parlare del Decreto ISEE sono stato io e l’ANMIL che ha rivendicato il carattere risarcitorio della loro indennità, nessuno degli altri presenti ci ha sostenuti, parlando d’altro. Sicuramente occorrerebbe un po’ più di coraggio: insieme si poteva fare di più! I colleghi della FAND si erano commossi perché il Vice Ministro aveva partecipato al FAND DAY e non volevano contrariarlo.
 A questo punto le probabilità di successo sono davvero poche, tuttavia, l’Unione presenterà un emendamento al testo in discussione per ottenere che l’indennità di accompagnamento dei disabili gravi, l’indennità speciale dei ciechi ventesimisti e di comunicazione dei sordi non costituiscano reddito, così come prevedono le loro leggi istitutive.
 Allego il testo di detto emendamento. Ho invitato le nostre strutture periferiche a verificare se all’interno delle commissioni coinvolte nella richiesta di parere ci siano parlamentari disponibili a presentare o sostenere le nostre richieste. Da parte nostra non mancheremo di intervenire nelle sedi giuste.
PROPOSTA DI EMENDAMENTO
OGGETTO: Schema di Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri – Regolamento concernente la revisione delle modalità di determinazione e i campi di applicazione dell’Indicatore della situazione economica equivalente (ISEE) – Modifica criteri di calcolo
All’art. 4, comma 2, lett. f) dopo le parole “di cui alla lettera a)”, inserire le parole “, ad esclusione dell’indennità di accompagnamento, dell’indennità speciale e dell’indennità di comunicazione concesse agli invalidi civili totali, ai ciechi totali, ai ciechi parziali e ai sordi”.
MOTIVAZIONE
L’emendamento in parola intende rettificare l’inclusione dell’indennità di accompagnamento e di emolumenti analoghi fra le componenti del reddito di ciascun componente il nucleo familiare ai fini della determinazione dell’indicatore della situazione reddituale, in considerazione del fatto che, anche con i meccanismi di compensazione previsti dal comma 3 del medesimo art. 4, si potrebbero verificare alcuni gravi squilibri a danno dei soggetti più deboli.
Infatti, il provvedimento, così come è attualmente concepito, potrebbe limitare sensibilmente i vantaggi derivanti alle persone che soffrono di disabilità gravi o gravissime di natura fisica, psichica o sensoriale dalla fruizione dell’indennità di accompagnamento, attualmente riconosciuta dall’ordinamento vigente al solo titolo della minorazione, mettendone in discussione l’indispensabilità e condizionandola a criteri di carattere patrimoniale, individuale e familiare, quando la famiglia già subisce gravi disagi dallo stato di disabilità del proprio congiunto.
Di fatto l’indennità di accompagnamento costituisce un sostegno indispensabile per tutte le persone disabili e le loro famiglie e rappresenta il mezzo principale per fronteggiare le difficoltà quotidiane che per un disabile si traducono nel dover programmare non solo giorno per giorno, ma ora per ora, minuto per minuto, tutte le azioni della propria vita.
Una simile iniquità porterebbe paradossalmente due cittadini, o due famiglie di pari reddito, a subire trattamenti diversi, dovendo, quella che ha al suo interno un disabile, far fronte alle ulteriori spese per i servizi ad esso destinati e implicherebbe una volontà dello Stato di negare ai disabili la possibilità di emancipazione e di crescita privandoli, insieme alle loro famiglie, di un supporto economico realmente insostituibile.
Si ricorda che, nella fattispecie, si tratta di provvidenze di alto profilo morale e civile che hanno portato il nostro Paese all’avanguardia nel mondo in tema di diritti civili e che non possono in alcun modo essere di fatto distrutte, tenendo anche conto che in nessun Paese d’Europa simili emolumenti sono sottoposti a criteri reddituali essendo considerati parte integrante del diritto di cittadinanza.
Si confida che il legislatore converrà che le persone disabili, pur nella necessaria partecipazione agli sforzi richiesti dall’attuale difficile congiuntura economica, non possono essere chiamate a fare il doppio dei sacrifici richiesti agli altri, venendo a pagare sia come cittadini, sia come disabili, e vedendosi privare di quei mezzi economici, attraverso i quali oggi possono tentare di far fronte a molte delle proprie difficoltà, che non hanno un valore reddituale, ma tendono a supplire ai servizi carenti, o inesistenti, in ossequio a quanto sancito dalla Costituzione.

 

Siglato protocollo d’intesa tra Sacal e Anglat finalizzato a migliorare la qualità dei servizi dedicati ai passeggeri con disabilità e a mobilità ridotta (PRM), Redazionale

Autore: Redazionale

Lamezia Terme – E’ stato siglato il 12 giugno 2013 il protocollo d’intesa tra la Società di Gestione dell’Aeroporto di Lamezia Terme e l’ANGLAT (Associazione Nazionale Guida Legislazioni Andicappati Trasporti). L’accordo, primo nel suo genere a livello nazionale, sottoscritto dal presidente della Società aeroportuale, Massimo Colosimo, e dal presidente dell’Associazione, Roberto Romeo, prevede la collaborazione e il supporto dell’Anglat per le attività di formazione del personale Sacal addetto all’assistenza delle Persone a Mobilità Ridotta (PRM) e di un tutor interno il cui compito sarà quello di sensibilizzare il personale addetto al front office.
In particolare le sessioni formative, rivolte al personale addetto al PRM, saranno diverse: si andrà dai metodi di comunicazione con passeggeri disabili o con mobilità ridotta, ai metodi di comunicazione dedicati ai passeggeri con disabilità sensoriali ed intellettive; dal tipo di comportamento da adottare nel caso di presenza di cani-guida, alla conoscenza e utilizzo dei vari tipi di strumenti e equipaggiamenti utilizzati per le disabilità motorie o sensoriali, alla cura dell’aspetto psicologico. Non mancheranno, infine, le prove pratiche per il corretto spostamento manuale dei PRM da effettuarsi con simulazioni sul campo.
“Siamo orgogliosi di essere i primi nel settore aeroportuale ad aver siglato il protocollo d’intesa con l’Anglat – dichiara il presidente Sacal, Massimo Colosimo. Si consolida così un rapporto con un’Associazione in grado di supportare il nostro personale addetto all’assistenza PRM per migliorare la qualità dei servizi offerti ai passeggeri con disabilità, così come anziani o minori. Già dal 2008 – prosegue Colosimo – Sacal ha garantito l’accessibilità delle persone a ridotta mobilità con rampe di accesso e colonnine “per chiamata assistenza”, ascensori dotati di pulsanti esterni e interni in alfabeto braille, percorsi LOGES completi di mappe tattili per facilitare lo spostamento delle persone non vendenti o ipovedenti, ha predisposto le Sale Amica all’interno del terminal, dotate di help phone. Oggi grazie ad Anglat avremo la possibilità di migliorare il nostro aeroporto per rendere sempre più autonoma e libera la mobilità dei nostri passeggeri.”
L’Associazione, che collabora attivamente con i Ministeri e gli Organismi istituzionalmente competenti, è inoltre accreditata presso l’ENAC (Ente Nazionale Aviazione Civile) con il quale ha partecipato attivamente al tavolo di Lavoro per la redazione della Circolare Enac Gen. 02/2008 relativa ai diritti delle persone con disabilità e delle persone a mobilità ridotta nel trasporto aereo, nonché a tutti tavoli e iniziative fino a oggi realizzati dall’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile in materia di PRM.
“Per l’ANGLAT questo è un atto che formalizza un intesa già viva e costruttiva da tempo con Sacal, – dichiara il suo Presidente Nazionale, Roberto Romeo – che ci ha visti protagonisti dal 2009 nelle attività di formazione e sensibilizzazione del personale addetto all’assistenza dei PRM. Il passo successivo sarà quello di intervenire anche per migliorare la qualità dei servizi presenti in aerostazione e del loro accesso che deve essere libero da barriere di ogni genere. Inizieremo quindi un’attenta valutazione dello stato di accessibilità dell’infrastruttura, delle informazioni e dei servizi presenti per proporre le migliori soluzioni da attuare a breve e medio termine che rendano gli Aeroporti di Lamezia Terme tra le eccellenze del nostro Paese, perché il beneficio che ne deriverà sarà a vantaggio di tutti e non solo delle persone con disabilità.
Rendere un contesto privo barriere vuol dire offrire un ambiente di qualità al cliente che potrà così fruire di tutti i servizi senza ostacoli o limiti”.

Problema dei falsi invalidi, di Gianluca Fava

Autore: Gianluca Fava

Chi scrive è un avvocato napoletano di 41 anni non vedente dall’età di 4.
Il problema dei falsi invalidi è una piaga sociale che mortifica prima di tutto chi diversamente abile lo è davvero!
I fermi, gli arresti, le denunce a piede libero devono essere sempre resi pubblici e diffusi in tutti i modi e con tutti i mezzi soprattutto per difendere chi, quotidianamente, lotta contro ingiustizie, ignoranza, scetticismo, qualunquismo, pietismo, compassione e falso buonismo; ma proprio per questo, ci si aspetta un’informazione coerente, attenta, seria e professionale, basata su notizie e/o fatti puntigliosamente ed accuratamente verificati.
In data 12/06/2013, alle ore 20 al TG5 si affermava che i quaranta (40) falsi (non presunti) ciechi arrestati, erano stati “sorpresi” mentre digitavano sulla tastiera dei cellulari; ma vi è di più: la stessa giornalista, nel medesimo servizio, affermava che i predetti si sarebbero appropriati indebitamente di 1100 Euro di pensione di invalidità oltre ad un’indennità di accompagnamento.
Entrambe le affermazioni meritano quantomeno le pubbliche scuse di codesta spettabile redazione; infatti, come è noto, i privi della vista possono abbastanza agevolmente gestire un cellulare tuch screen, figuriamoci uno con tastiera!
Inoltre, è notissimo che, nella somma massima di poco più di 1100 Euro mensili sono incluse sia la pensione d’invalidità che l’indennità di accompagnamento.
Tutto ciò, però, senza il minimo dubbio che potrebbero essere stati ipovedenti, ventesimisti o appartenenti ad altre categorie di diversamente abili che, lo scrivente non conosce e ammette di non saper distinguere non essendo medico, mentre certi giornalisti come quella in questione, pensano forse di conoscere talmente bene, da affermare, prima di un processo, prima di una condanna e soprattutto prima di una condanna definitiva, che nel caso di specie, si trattava di “falsi ciechi”!
In conclusione, lo scrivente non vuole, non può e non deve, attraverso queste poche righe, assolvere le persone oggetto del servizio giornalistico in esame, ma spera che le stesse non siano già condannate senza Sentenza: questo è e deve essere sempre ritenuto inaccettabile, non si può fare in Italia ed in ogni caso non si fa!!!
Distinti saluti.
Avv. Gianluca Fava

A Sua Santità Papa Francesco, di Cesare Barca

Autore: Cesare Barca

Carissimo  e Santo Padre,
è con grande titubanza che mi permetto rivolgermi a Lei, ma lo faccio avendo intuito e assimilato l’amore l’apertura sociale che sempre ha dimostrato verso tutti, particolarmente nei confronti dei più deboli e provati dalle vicende della vita.
 
Sono un incaricato stampa dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti e dirigo con particolare premura e affetto una rivista mensile, sonora,”Senior”, realizzata in mp3, distribuita a tutti gli anziani italiani con minorazione visiva

Nei primi quindici giorni di Giugno coordinerò un soggiorno a livello nazionale in un centro marino di Tirrenia in Toscana dove si incontreranno molti amici anziani non vedenti e alcuni mi hanno già contattato telefonicamente per invitarmi ad organizzare un viaggio a Roma per poterLa incontrare:  la richiesta purtroppo è irrealizzabile, almeno per ora, perché la loro situazione fisica e la loro età comporterebbe un’organizzazione particolarmente attenta e assistita.

Mi sono quindi deciso di richiedere a Lei, Papa Francesco, un gesto di affettuosa vicinanza che potrebbe donare a noi tutti tanta gioia e tanta serenità.

So di osare troppo, ma confido nella sua comprensione e nel suo spirito di accoglienza pregandoLa di concedermi un messaggio vocale che potrebbe inviarmi usando la tecnologia informatica o, se possibile, concedermi una breve conversazione registrata: sì, Santo padre, perché chi non vede coglie molto, anzi moltissimo dalla parola, dalla voce, dal calore e l’amore che Lei sa donare nei suoi interventi.

Certo, se fosse possibile, io sarei ben felice di poterLa intervistare sia personalmente che telefonicamente,  ma forse chiedo troppo e forse sto già abusando della Sua cortesia.
 

Sono anch’io un anziano non vedente e dirigo la  rivista per gli anziani non vedenti da sedici anni, una rivista sonora che viene pienamente vissuta da tanti amici per lottare contro l’isolamento e la solitudine, le piaghe più  dolorose per l’anziano disabile.

Sono padre di due figlioli, felicemente sposato e nonno di quattro nipotini, almeno per ora.

Sarebbe una gioia immensa poter donare ai miei amici una sua parola tutta per loro, la Sua preghiera e la Sua benedizione.
 
Grazie, grazie con tutto il cuore e perdoni se ho osato troppo: resto comunque nella certezza che, quantomeno, avrò la Sua comprensione e il suo ricordo nella preghiera.

Con profondo rispetto e tanto affetto.

Cesare Barca

 

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