SENSI D’ESTATE 2013- Percorsi multisensoriali di Arte, Teatro, Musica, Odori e Sapori, Redazionale

Autore: Redazionale

Museo Tattile Statale Omero – Mole Vanvitelliana, Ancona.

INGRESSO LIBERO.

31 LUGLIO ore 21,30

Una serata per grandi e bambini, trascinati dalle magia del teatro e delle favole

LA STORIA DI BARBAR

Nella grande foresta è nato un elefantino. Si chiama Babar. La mamma lo ama molto. Per addormentarlo lo culla con la proboscide, cantando assai dolcemente.
‘L’Histoire de Babar’ di Francis Poulenc, per piano e voce recitante, racconta la storia del piccolo elefante Babar, una semplice favola per bambini nata dalla fantasia di Jean de Brunhoff.

Stefania Terrè, voce narrante.

Maria Giulia Cester, pianoforte.

HUMUS
Una fiaba che assomiglia molto alla realtà, una palpebra aperta nel passato dove si può guardare dentro. Per un momento tutto si ferma, la corsa dell’uomo verso un’ostinata evoluzione di sé e dell’ambiente in cui vive. Anche la terra è ferma e nel suo silenzio universale si sente la sua voce. Ma le voci sono tante e ci raccontano storie di uomini e della loro terra. E nei racconti ognuno può ritrovare qualcosa della propria esistenza, un ricordo, un racconto, un sogno. Tutto si dissolverà non appena riprenderemo la corsa verso chissà chi o che cosa. Humus è un’opportunità per fermarci ad ascoltare ciò che, in fondo, già ci appartiene.

Con il gruppo teatrale della sezione di Ancona dell’Unione Italiana Ciechi
Maurizio Mazzieri, Barbara Roefaro, Stefania Terrè, Lucrezia Violante, attori
Sauro Cesaretti, piano e voce.

Jennifer Villaver, voce.

Marta Paggi, flauto.

Ylenia Pace, regia.

Elena Curiale, Ornella Ramovic, assistenza alla regia.

Ylenia Pace, Stefania Terrè, musiche e testi inediti.

Produzione Ponte tra Culture Soc. Coop in collaborazione con il Museo Tattile Statale Omero.

Gli spettacoli si svolgono all’aperto nella corte interna della Mole Vanvitelliana. I posti a sedere sono limitati: si accettano prenotazioni solo per persone con disabilità.

ARTE
Il Museo Omero, sempre aperto durante le serate, sarà arricchito da sculture e istallazioni multisensoriali delle artiste marchigiane Sheila Rocchegiani, Chiara Ludolini e Sara Pandolfi e da percorsi esperenziali dedicati.

Mostra Verso il Terzo Paradiso

L’Italia riciclata di Michelangelo Pistoletto e opere sul tema degli studenti dei Licei artistici e delle Accademie di Belle Arti.

DEGUSTAZIONE
Ogni serata è dedicata all’arte del gelato di Paolo Brunelli che incontra produttori locali, eccellenze del territorio marchigiano. Combinazione di sapori e profumi, per esaltare il senso del gusto. La degustazione si svolge nelle sale del Museo.

INFORMAZIONI
Ogni serata il pubblico potrà sostenere con una donazione le attività dell’Associazione Per il Museo Tattile Statale Omero Onlus.

La rassegna Sensi d’estate è realizzata con il patrocinio della Regione Marche, con il contributo di Banca Marche, in collaborazione con il Comune di Ancona, l’Associazione “Per il Museo Tattile Statale Omero”, Comcerto, Nottenera, Gelateria Brunelli, Jes!, ed è all’interno di “Amo la Mole”, “Ancona 2400 anni”, “Happy Museum”. Si ringrazia Varnelli, Slow food, Caseificio Trionfi Honorati, Garofili vini, Del Carmine, Café Spezial.

Museo Tattile Statale Omero
Mole Vanvitelliana
Banchina Giovanni da Chio 28
60121 Ancona
Tel + 39 071.2811935
Fax + 39 071.2818358
Email info@museoomero.it

Sintesi dei lavori della Direzione Nazionale del 18 luglio, di Claudio Romano

Autore: Claudio Romano

Il 18 luglio a Roma , nella sede centrale dell’Unione, si è riunita, in seduta ordinaria, la Direzione Nazionale presieduta dal presidente Tommaso Daniele con la collaborazione del vice Presidente Giuseppe Terranova e del Segretario generale facente funzioni Alessandro Locati.

1 – Aprendo i lavori, il Presidente ha svolto le seguenti comunicazioni di carattere legislativo ed associativo d’interesse per l’Unione:

A – rimane preminente far recepire dal Governo e dal Parlamento la assoluta necessità che nella legge di stabilità per il 2014, siano rifinanziate le leggi che prevedono contributi a favore dell’Unione in quanto se ciò non avvenisse, non potrebbero essere più erogati i nostri servizi a beneficio della categoria nonchè le condizioni per il mantinemento del posto di lavoro dei nostri dipendenti una parte dei quali già collocati in cassa integrazione; per sostenere le nostre ragioni, nei giorni scorsi, vi sono stati importanti incontri con autorevoli esponenti del Governo e del Parlamento. 
Inoltre, per il medesimo scopo, nei prossimi giorni, sarà inviata ad ogni senatore ed ad ogni deputato una lettera di sensibilizzazione.

B – la Conferenza delle Regioni ha recepito le figure professionali del decreto Salvi ed ha trasmesso al Ministero del lavoro e delle politiche sociali l’invito a procedere adottando i provvedimenti conseguenti.

C – nelle sedi competenti, è stata riproposta la necessità di aumentare dal 2 al 4% il numero dei volontari del servizio civile da destinare all’accompagnamento dei ciechi ai sensi dell’art. 40 della L.89/2002.

D – il Governo con il decreto legge 76 del 28 giugno, accogliendo una pressante richiesta delle associazioni delle persone con disabilità, ha definitivamente sancito che il reddito da considerare al fine del riconoscimento delle pensioni di invalidità civile erogate dall’INPS, deve essere unicamente quello personale del richiedente (vedere circolare 172/2013).

E –   la Corte di Giustizia dell’Unione Europea, con la Sentenza 4 luglio 2013, ha stabilito che la Repubblica Italiana, non avendo imposto a tutti i datori di lavoro di prevedere, in funzione delle esigenze delle situazioni concrete, soluzioni ragionevoli applicabili a tutti i disabili, è venuta meno al suo obbligo di recepire correttamente la direttiva 2000/78 del Consiglio, del 27 novembre 2000, che sancisce la parità di trattamento in materia di occupazione e di condizioni di lavoro (vedere circolare 186/2013).

2 – Dopo i riferimenti dei suoi componenti in ordine ai territori e settori di competenza e dopo aver preso atto di alcuni verbali, la Direzione:

A – Prioritariamente, Come da prassi, ha verificato che -gli adempimenti relativi alla riunione del 20 giugno, siano stati tutti evasi.

B – Ha fissato per il prossimo 11 settembre p.v. la riunione dell’apposito  gruppo di lavoro per esaminare il materiale utile alla realizzazione di un filmato sui “falsi ciechi”.

C – in seguito alle dimissioni di una componente della Commissione nazionale “cani guida”, ha provveduto alla sua sostituzione

D – con i poteri del Consiglio nazionale, ha nominato un componente effettivo ed uno supplente del Collegio dei probiviri.

E – ha nominato un gruppo di lavoro per approfondire i problemi attinenti la contabilità semplificata ed in ordine ad essa, l’esame della congruità del regolamento amministrativo vigente.

F – ha preso atto del programma definitivo della 18^ edizione del Premio Braille.

G – ha deliberato in merito ad una complessa vertenza con un dipendente dell’Unione.

H – ha valutato utile approfondire la possibilità di collaborare con il centro del libro parlato “Sernagiotto” di Feltre;

i –  ha adottato alcune delibere per l’acquisto di strumentazioni per il CNLP.

J – ha condiviso il contenuto della circolare 191 del Presidente Daniele in ordine alla Conferenza nazionale sulla disabilità svoltasi a Bologna nei giorni12 e 13 luglio scorso.
In particolare, ha preso atto che  La Conferenza e’ stata molto partecipata ed e’ stata seguita con molta attenzione. Anche i sei gruppi di lavoro all’interno dei quali era rappresentata l’Unione, hanno fatto registrare una ottima partecipazione
attraverso interventi pertinenti e significativi.
Sul sito del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, oltre ai documenti cartacei della Conferenza, saranno pubblicati anche tutti gli interventi in formato audio; questi ultimi se possibile, verranno resi disponibili anche sul sito dell’Unione.

K – ha esaminato con estrema preoccupazione le difficoltà finanziarie di alcune sezioni provinciali; difficoltà finanziarie sempre più diffuse e preoccupanti sul territorio nazionale. 

L – su indicazione del Consiglio regionale della Campania, ha nominato il rappresentante dell’Unione nel Consiglio di amministrazione dell’Istituto Martuscelli di Napoli.

M – ha approvato il programma di massima del convegno proposto dalla Commissione nazionale “pari opportunità” sui temi dell’affettività organizzato in collaborazione con il Consiglio regionale lombardo.      
La significativa iniziativa si svolgerà a Brescia il 16 e 17 novembre 2013.

N – ha preso atto dei riferimenti del responsabile di settore in merito alle difficoltà inerenti l’invio delle circolari della presidenza nazionale e dei “lavori in corso” per normalizzare tale importante servizio; lavori  che si protrarranno presumibilmente  sino ai primi giorni di settembre (seguirà circolare).

O – ha deciso di organizzare corsi di formazione per la redazione di progetti destinati ai segretari delle commissioni nazionali di lavoro ed ai rispettivi responsabili “politici”. 

P – ha svolto approfondite ed opportune valutazioni circa i complessi problemi per giungere a formalizzare il bilancio consolidato dell’Unione.

3 – successivamente, la Direzione:

a –  ha predisposto la prima variazione al bilancio di previsione esercizio 2013 da sottoporre all’esame della prossima riunione del Consiglio nazionale.

B – ha deciso di rinnovare la cassa integrazione per una parte di dipendenti fino al 31 dicembre 2013.

4 – La riunione si è conclusa con i riferimenti del Presidente nazionale concernenti i prossimi appuntamenti e le attività internazionali.
Claudio Romano

Premio Braille 2013, di Tommaso Daniele

Autore: Tommaso Daniele

Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ONLUS
Premio Louis Braille 2013
XVIII edizione

Auditorium Parco della Musica
Sala Petrassi
Viale Pietro de Coubertin – Roma
24 luglio 2013
ore 21:00

Il Presidente Nazionale Tommaso Daniele ha il piacere di invitarLa alla serata di gala Premio Louis Braille 2013 che si terrà presso Auditorium Parco della Musica Sala Petrassi Viale Pietro de Coubertin – Roma mercoledì 24 luglio 2013 alle ore 21:00

Nel corso della serata saranno premiati:

Associazione Sportiva Roma

Francesca De Carolis
Giornalista radiofonica

Lorenzo Enriques
Amministratore Delegato di Zanichelli Editore

Moreno Innocenti
Direttore della Scuola Cani Guida Helen Keller di Messina

Luce Tommasi
Giornalista televisiva

Nel corso della serata si esibiranno:

Grande Orchestra Sinfonica di Udmurtia, Russia
Leonardo Quadrini, direttore

Arisa

Tony Esposito

Karima

Nicola Napolitano e il Trio In-Cantus

Antonio Onorato

Tosca

presenta
Eleonora Daniele

Il 24 luglio dalle 17 alle 21, all’ingresso della Sala Petrassi sarà allestita una mostra con alcuni dei quadri donati dall’Associazione Cento Pittori di Via Margutta, gli altri sono visibili nel catalogo. Tutti i quadri sono in vendita e il ricavato andrà a favore del Centro Nazionale del Libro Parlato.

La manifestazione sarà ripresa da RAIUNO e trasmessa in differita il giorno 27 luglio
alle 23:15

Per l’ingresso in sala è necessaria la prenotazione dei biglietti tramite email ustampa@uiciechi.it oppure telefonando ai numeri 06.699.88.376 – 06.678.94.63

I biglietti potranno essere ritirati presso il guardaroba della Sala Petrassi a partire dalle ore 19:00 del giorno 24 luglio oppure nei giorni immediatamente precedenti presso la Sede Centrale dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti in Via Borgognona 38

Per esigenze televisive si raccomanda di essere in sala per le ore 20:30

L’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ringrazia Banca Popolare di Vicenza per aver contribuito alla realizzazione di questa edizione del Premio Braille

La verità sui falsi ciechi

Il fenomeno dei falsi ciechi è un dato oggettivo, reale, e va combattuto senza se e senza ma, perché quello che si dà ai falsi ciechi si toglie ai ciechi veri; chiediamo però che prima di sbattere  in prima pagina il nome di una persona disabile si porti a termine il processo di accertamento sulla reale disabilità: ci risulta che il 70% dei ricorsi presentati dalle persone incriminate, cioè ritenute falsi ciechi, è accolto dalla magistratura. Questo significa che il 70% dei presunti falsi ciechi è costituito da ciechi veri che si sentono colpiti profondamente nella loro dignità.
Gli equivoci sono il frutto di una mancata cultura sulla disabilità visiva.

I ciechi e gli ipovedenti subiscono una nuova esclusione sociale

Le nuove tecnologie, salutate dai ciechi e dagli ipovedenti come potenziale strumento di maggior autonomia ed indipendenza, in molti casi si sono rivelate, al contrario, strumento di esclusione sociale, perché attuate senza alcuna attenzione alle necessità ed alle peculiarità dei minorati della vista.
Ancora una volta l’inadempienza dello Stato è causa di emarginazione, tanto più grave perché colpisce la parte più debole dei suoi cittadini, non rispettando o non facendo rispettare leggi che esso stesso ha promulgato.
Sono  infatti inaccessibili: la maggior parte dei siti internet pubblici o di pubblico interesse, il registro elettronico degli insegnanti, i libri elettronici, bancomat e postamat. Le audiodescrizioni dei programmi televisivi sono assolutamente carenti sia quantitativamente sia qualitativamente.
Questi sono solo alcuni tra i più eclatanti esempi di come certe tecnologie possono portare ad una nuova esclusione sociale.

Conferenza nazionale, ascensori rotti e altre storie, di Franco Bomprezzi

Autore: Franco Bomprezzi

Sembrava che me lo sentissi. Nel mio breve intervento in veste di moderatore della sessione plenaria di apertura della quarta conferenza nazionale sulle politiche della disabilità, svoltasi a Bologna venerdì e sabato, mi ero dichiarato “esterrefatto” per aver constatato, ancora una volta, la totale indifferenza dei grandi media, che non hanno neppure annunciato l’evento, che pure riguarda le sorti di quasi tre milioni di cittadini italiani. Puntualmente la conferma di una quasi irrimediabile superficialità di troppi miei colleghi è arrivata assieme alla bufala di ben cinquanta disabili bloccati per gli ascensori rotti. E’ bastato un lancio di agenzia che si basava sulla telefonata del presidente dell’associazione Fiaba, in cerca di un minuto di gloria, per attivare il meccanismo pavloviano della notizia, l’unica degna di interesse e di essere rilanciata ovviamente senza alcuna verifica, dal momento che al palazzo dei Congressi di Bologna di inviati non c’era neppure l’ombra.
Partiamo dunque da qui. Io c’ero. Effettivamente al primo piano del palazzo prima un ascensore, poi, nel pomenggio, un secondo ascensore, si sono bloccati quasi sicuramente perché sottoposti improvvisamente a un superlavoro (non succede spesso che ci siano contemporaneamente decine di carrozzine elettriche o manuali che vanno su e giù per i piani). Un guasto sgradevole, seccante. Ma niente di più. Per il semplice motivo che sullo stesso piano del palazzo ci sono altri due ascensori di servizio, ai quali siamo stati accompagnati con gentilezza dagli organizzatori e dal personale. Anche io ho usato tranquillamente questa uscita secondaria, prendendo per tempo la navetta che mi ha poi portato in stazione, dove, assieme a tanti altri passeggeri ”camminanti” ho invece dovuto attendere mezz’ora per un ritardo nientemeno di un Frecciarossa di Trenitalia (ma questo non fa assolutamente notizia). In un primo momento, addirittura, girava voce di persone con disabilità “portate giù a braccia”. Insomma la classica notizia utile a rinforzare una tesi subliminale: il Paese va a catafascio, e persino “gli handicappati” vengono trattati in questo modo.
Ecco perché oggi sono in imbarazzo nel voler parlare, in sintesi, di due giorni di lavori densi di parole, di documenti, con 700 partecipanti da tutta Italia: non solo persone con disabilita, ma anche operatori, esperti, amministratori locali e regionali, parlamentari, ministri. Una conferenza nazionale su tematiche complesse come l’inclusione lavorativa, la scuola, la certificazione d’invalidità, la vita indipendente, l’accessibilità, e via elencando, è chiaro che è difficile da raccontare in termini giornalistici. Ma ci si può sforzare, ogni tanto. Per non banalizzare sempre le questioni legate all’handicap, trattandole solo come emergenza permanente, disastro, peso, sfortuna, malattia.
A Bologna si è respirata invece aria di dignità, di preoccupazione per le sorti generali del Paese, di ricerca di soluzioni concrete e tecnicamente corrette per evitare sprechi, favorire l’inclusione sociale e i diritti di tutti, indipendentemente dalla disabilità o dalla patologia di origine Il viceministro Maria Cecilia Guerra è uscita tra gli applausi. Non succede spesso di questi tempi Magari è stato un eccesso di ottimismo da parte di una platea che ha un assoluto bisogno di punti di riferimento politici per arginare il progressivo impoverimento delle famiglie e la continua messa in discussione di traguardi raggiunti negli anni precedenti. Ma il poderoso piano d’azione biennale messo a punto dal Governo in collaborazione con i coordinamenti nazionali delle associazioni (Fand e Fish) è un buon punto di partenza per monitorare, spingere, andare avanti. 140 punti da affrontare: “una montagna da scalare” l’ha definita il ministro del Lavoro, Enrico Giovannini. Ottima metafora. Intanto cominciamo a picchettare bene il campo base.
Di questo si dovrebbe parlare. Non solo di ascensori rotti. D’altronde, questa volta, Invisibili erano i giornalisti, tranne quelli che da sempre, magari perché di settore, se ne occupano con professionalità Come i colleghi dell’agenzia Redattore Sociale, il portale Superabile di Inail e Vita.it. Magari le grandi firme ogni tanto dovrebbero attingere a queste fonti, con un pizzico di curiosità e di umiltà, che mi pare siano due dei requisiti fondamentali di questo nostro mestiere.

16/07/2013

Un’esperienza tutta da condividere, di Alessandro Bordini

Autore: Alessandro Bordini

Mi chiamo Alessandro, sono un ragazzo veronese di 27 anni.
Nel marzo del 2009, in seguito ad un grave incidente di paracadutismo, ho
perso la vista.

Dopo i 5 mesi di ricovero ospedaliero sono tornato a casa ed ho iniziato a
provare a riprendere in mano la mia vita; ho dovuto imparare di nuovo a
camminare, a mangiare da solo, a gestire la mia quotidianità, in una
condizione che fino ad allora mi era stata assolutamente sconosciuta.
Mi è servito circa un anno per rimettermi in sesto, sia fisicamente che
mentalmente, accettare la realtà è stato il passo fondamentale per la mia
rinascita.
Quindi ho iniziato ad uscire con gli amici, a fare sport, ad usare telefono
e computer, ho pian piano cercato di reinserire nella mia vita tutto ciò di
cui avevo bisogno.

Successivamente un prepotente desiderio di autonomia ed indipendenza mi ha
portato a spostarmi da solo, dapprima nel mio piccolo paese, Nogara, in
seguito per la città di Verona e quindi per l’Italia.
Quando poi un giorno, per un caso fortuito, sono stato costretto a muovermi
lontano da casa senza l’assistenza disabili o qualche conoscente, ho
realizzato che era possibile andare in giro per le città semplicemente con
il mio bastone e confidando nell’aiuto della gente che incontravo.
Ammetto che anche il mio iPhone mi tornava spesso d’aiuto!
Questa presa di coscienza rappresenta le fondamenta di ciò che sto facendo
ora: sto compiendo il giro del mondo.
Tutte le volte che la gente, incredula, mi domanda:
” Da solo? ”
io rispondo:
” Non sono da solo, sono assieme ad altri 7 miliardi di persone! ”
Sto facendo questo per testimoniare quanto la gente, in ogni parte del
mondo, sia in grado di aiutare un proprio simile, per dimostrare quanto
l’umanità sia in grado di riconoscersi nonostante le differenze: se un cieco
può fare questo significa che non siamo poi così malvagi!
Ora sono a Zanzibar, passando dalla Tanzania ho pensato che, dopo 3 mesi di
viaggio a ritmi sostenuti, potevo prendermi una breve vacanza nella vicina
isola.
Continuerò il mio percorso risalendo verso nord, ho già disceso la costa
atlantica dell’Africa ed ora sto completando quella indiana.
Nonostante abbia già ipotizzato un itinerario ideale deciderò il paese
successivo di volta in volta, in considerazione ad una serie di variabili,
quali i consigli di viaggio ricevuti dalla gente del posto, le condizioni
politico-sociali di un determinato paese in un determinato momento e in base
alle mie sensazioni. Aggiungerei anche i fattori X, Y e Z, in viaggio non si
può mai sapere!
Questo è il 20esimo paese visitato dopo circa 100 giorni dalla mia partenza,
avvenuta il 2 aprile da Nogara, dopo il quale ho raggiunto Francia, Spagna e
quindi Africa.
Il paese che mi ha colpito di più potrebbe essere il Marocco, forse per la
cucina, o per l’inaspettata ospitalità, anche se molti altri posti mi sono
rimasti nel cuore.
Devo confessare di aver provato una forte attrazione per la Nigeria,
nonostante molti me l’avessero sconsigliata perché pericolosa, sento che
avrei potuto vivere importanti esperienze in quella terra… purtroppo
difficoltà burocratiche e non solo me ne hanno impedito l’accesso.
Penso che in definitiva l’Africa sia un continente affascinante, con
un’infinità di diverse lingue e culture, tutte unite da un solo verbo: Mama
Africa, ovvero tutti fratelli figli di una stessa madre.
Ovviamente non è sempre stato tutto rose e fiori, in parte per le differenze
culturali, dovute spesso alla religione, differenti abitudini alimentari e
sociali.
Ho comunque sempre cercato il positivo di ogni situazione e posso garantire
che con spirito di adattamento e carta igienica ogni circostanza è
gestibile.
Parlo anche per le volte che mi sono trovato in difficoltà con la polizia o
le autorità dell’immigrazione, che sono spesso in cerca di denaro.
Lasciando mance le soluzioni a problemi comparsi dal nulla risultano più
semplici, ma non è questo che intendo trasmettere con il mio viaggio.
Racconterò che talvolta ho dovuto tenere la bocca chiusa mentre un
poliziotto pensava di potersene approfittare estorcendomi denaro, racconterò
che sono stato respinto da uno stato perché il visto regolarmente ottenuto
necessitava della mazzetta, denuncerò che la mia più grande difficoltà
incontrata finora riguarda i visti, ovvero ottenere il permesso formale per
attraversare un limite immaginario imposto dall’uomo.
Racconterò anche che quando non ho avuto la possibilità di acquistare un
pezzo di pane, in Congo, un vecchio lo ha fatto per me, quando sono stato
male, in Costa d’Avorio, una ragazza si è presa cura di me, quando non
sapevo dove passare la notte, in Sierra Leone, un signore mi ha ospitato
nella sua casa.
Questa è l’Africa!
Ogni volta che raggiungo un nuovo paese, se non lo ho fatto prima, cerco un
posto dove passare la notte, chiedendo alla gente, tramite internet o
sfruttando la rete di contatti che mi sto creando, quindi devo ogni volta
procurarmi una scheda SIM locale per poter utilizzare efficacemente il mio
iPhone, tramite il quale tra l’altro raccolgo testimonianze di viaggio che
carico sul mio blog.

Con questo viaggio mi sto rendendo conto che non esiste la terra dei buoni e
la terra dei cattivi, non esiste il posto dove tutto è giusto e dove invece
tutto è sbagliato.
Sto iniziando a toccare con mano le realtà che compongono ciascun paese, con
pregi e difetti, Gioie e dolori.
Non mi sto illudendo di poter capire tutte le varie tradizioni, gli usi e
costumi locali, sto realizzando che siamo tutti diversi ma che se siamo noi
i primi a muovere il primo passo con un sorriso e tendendo la mano spesso la
risposta può sorprendere per quanto risulti positiva!
Ovviamente essa può risultare distorta dal filtro della non conoscenza,
almeno questo è ciò che posso dire a proposito dell’Africa: la gente non è
abituata a vedere un cieco viaggiare da solo e spesso non sa come
comportarsi, talvolta mettendomi in difficoltà anziché aiutandomi.
Io cerco sempre di ricordare che comunque l’intento è nobile,
indipendentemente da come il gesto viene proposto, e merita un adeguata
risposta, anche perché quello strano, effettivamente, sono io!
Sotto questo punto di vista tutto il mondo è paese, cambia semplicemente il
grado di diffusione della conoscenza del mondo dei disabili.
Mi mancano ancora 3 continenti, le mie considerazioni deficitano quindi di
una visione d’insieme; per ora posso comunque affermare che in Italia,
nonostante tutti i problemi, ci si debba sentire fortunati.
La maniera migliore per valutare con obiettività una determinata situazione,
secondo me, non è partire da ciò che manca, bensì da ciò che si ha; in
questo modo, forse, essere grati per la propria condizione, può risultare
più semplice e la gratitudine e un buon posto da dove svegliarsi col
sorriso.
Quindi gente, sorridete il più possibile, il sorriso sul volto di una donna
è come il sole splendente in un cielo azzurro, cosa possa essere sul volto
di un uomo non mi ispira romanticismo, quindi non ci voglio pensare.
Dopo più di 10 mila chilometri di sorrisi vi posso comunque assicurare che
funziona!

 

Museo Tattile Statale Omero – Sensi d’estate 2013, Redazionale

Autore: Redazionale

Percorsi multisensoriali di Arte, Teatro, Musica, Odori e Sapori.
17 luglio — 21 agosto.
Tutti i mercoledì dalle 21,30 alle 24,00.
Museo Tattile Statale Omero – Mole Vanvitelliana, Ancona.
INGRESSO LIBERO.

Torna Sensi d’estate, la rassegna culturale estiva organizzata dal Museo Omero. La tredicesima edizione propone al suo affezionato pubblico un calendario ricco di novità

SPETTACOLI
I Concerti e recital teatrali si svolgono all’aperto, nella corte interna della Mole Vanvitelliana. Inizio ore 21,30. Ingresso libero. I posti a sedere sono limitati: si accettano prenotazioni solo per persone con disabilità.
17 LUGLIO Teatro – Il Registro dei peccati – MONI OVADIA
Rapsodia lieve per racconti, melopee, narrazioni e storielle
Recital – reading sul khassidismo ideato e interpretato da Moni Ovadia.
Durante lo spettacolo, lo spettatore viene condotto verso un mondo straordinario che è stato estirpato dal nostro paesaggio umano e spirituale. Il linguaggio più autentico con cui si espressero gli ebrei della diaspora ebraica fu quello del khassidismo, che è la celebrazione della fragilità umana e della sua bellezza. In quella celebrazione si riconosce la maestà ineffabile del divino, che nella visione khassidica viene celebrato con la preghiera e con lo studio ma anche con il canto, la danza e la narrazione.

24 LUGLIO  – Concerto – Phineas Gage – ROBERTO ANGELINI
Cantautore. Chitarrista acustico. Jazzista. Polistrumentista.
31 LUGLIO – Teatro – LA STORIA DI BABAR  e HUMUS
Un’originale combinazione di spettacoli teatrali accomunati dal sapore della fiaba.
Produzione Ponte Tra Culture
7 AGOSTO – Concerto – VARIAZIONI SU TANGO QUARTET
Concerto dedicato al compositore argentino Astor Piazzolla e del suo erede europeo Richard Galliano.
14 AGOSTO – Teatro e Musica – MOI POUR TOI
EDITH PIAF: un’artista che cantava l’amore e lo disperdeva per le strade del mondo.

21 AGOSTO – Concerto – DUO BUCOLICO
Vaniloqui poetici e inverosimili fiabe dei cantautori romagnoli Antonio Ramberti e Daniele Maggioli.
ARTE
Il Museo, sempre aperto durante le serate, sarà arricchito da sculture e istallazioni multisensoriali delle artiste marchigiane Sheila Rocchegiani, Chiara Ludolini e Sara Pandolfi e da percorsi esperenziali dedicati.
Mostra Verso il Terzo Paradiso
L’Italia riciclata di Michelangelo Pistoletto e opere sul tema degli studenti dei Licei artistici e delle Accademie di Belle Arti.

DEGUSTAZIONE
Ogni serata è dedicata all’arte del gelato di Paolo Brunelli che incontra produttori locali, eccellenze del territorio marchigiano. Combinazione di sapori e profumi, per esaltare il senso del gusto.
INFORMAZIONI
Ogni serata il pubblico potrà sostenere con una donazione le attività dell’Associazione Per il Museo Tattile Statale Omero Onlus.
La rassegna Sensi d’estate è realizzata con il patrocinio della Regione Marche, con il contributo di Banca Marche, in collaborazione con il Comune di Ancona, l’Associazione “Per il Museo Tattile Statale Omero”, ComConcerto, Nottenera, Gelateria Brunelli, Jes!, ed è all’interno di “Amo la Mole”, “Ancona 2400 anni”, “Happy Museum”. Si ringrazia Varnelli, Slow food, Caseificio Trionfi Honorati, Garofili vini, Del Carmine, Café Spezial.
INFORMAZIONI
Museo Tattile Statale Omero
Mole Vanvitelliana
Banchina Giovanni da Chio 28
60121 Ancona
Tel + 39 071.2811935
Fax + 39 071.2818358
Email info@museoomero.it

Comunicato stampa dell’Unione Europea dei Ciechi sul trattato OMPI del 3 luglio 2013, Redazionale

Autore: Redazionale

Lo scorso 27 giugno a Marrakech l’Organizzazione Mondiale per la Proprietà Intellettuale delle Nazioni Unite (OMPI) ha scritto un pezzo di storia con l’approvazione di un trattato sul diritto d’autore  a favore delle persone con disabilità visiva e con gravi difficoltà a leggere la stampa ordinaria. Si tratta del primo trattato sulla proprietà intellettuale che va a vantaggio dell’interesse pubblico piuttosto che degli interessi dei titolari dei diritti e giunge a conclusione di quasi cinque anni di difficili negoziati intrapresi dall’Unione Mondiale dei Ciechi, con il sostegno attivo dell’Unione Europea dei Ciechi e in collaborazione con altre ONG. Attualmente, il diritto d’autore è regolato dalla legislazione nazionale che ha l’effetto di impedire alle organizzazioni di/per non vedenti di paesi vicini di condividere i testi in formato adattato, causando in tal modo l’inutile duplicazione di produzione di libri in formato accessibile.
Che cosa significa questo per  le persone con disabilità visiva e con gravi difficoltà a leggere la stampa ordinaria? Attualmente solo il 5% di tutti i libri pubblicati nei paesi industrializzati e meno dell’1% di quelli pubblicati nei paesi in via di sviluppo sono prodotti in formato accessibile –  braille, caratteri ingranditi e audio –  di cui le persone con disabilità visiva e con gravi difficoltà a leggere la stampa ordinaria hanno bisogno. Il fulcro di questo trattato è l’articolo che autorizza le organizzazioni e le biblioteche di/per persone con disabilità visiva a condividere le loro raccolte di titoli accessibili con altre comunità della stessa lingua in tutto il mondo. Esempi di questo sono la Spagna e l’Argentina, che potranno  condividere le loro raccolte congiunte di oltre 150.000 titoli con tutti i paesi dell’America Latina non appena il governo di ciascun paese beneficiario avrà ratificato e applicato il Trattato. Allo stesso modo, le raccolte in francese, in arabo, in cinese, ecc. potranno essere condivise in tutto il mondo con quelle comunità di migranti che al momento non possono prendere in prestito legalmente o acquistare un titolo accessibile dalla loro patria.
L’ex-Presidente dell’Unione Mondiale dei Ciechi , Maryanne Diamond, capo della delegazione WBU per i colloqui sul trattato di Marrakech, ha dichiarato: “Abbiamo lavorato intensamente per molto tempo per questo giorno. Siamo molto contenti che gli stati membri abbiano raggiunto un accordo su un ottimo trattato che farà fare un  altro passo avanti all’inclusione delle persone non vedenti nella società. Il 27 giugno, giorno dell’approvazione del trattato è una data particolarmente significativa, perché è il giorno della nascita di Helen Keller. Lei sarebbe stata orgogliosa di vedere i diritti umani prevalere anche in questo caso”.

Decreto Dirigenziale n.1862 del 22 maggio 2013 della Regione Toscana – Approvazione delLa figura di “Tecnico dell’educazione e della riabilitazione in orientamento e mobilità e autonomia personale per disabili visivi”, di Paola Cataneo

Autore: Paola Cataneo

Egr. Presidente dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti Onlus e

Presidente dell’I.Ri.Fo.R. Prof. Tommaso Daniele

 

Erg. Direttore dell’I.Ri.Fo.R. Prof. Luciano Paschetta

 

Egr. Presidente dell’I.Ri.Fo.R. Toscana Dott.ssa Barbara Leporini

Con la presente per ringraziarVi personalmente e a nome dell’A.N.I.O.M.A.P. per il contributo decisivo dell’I.Ri.Fo.R nel percorso di approvazione della figura professionale in oggetto

In virtù della costruttiva collaborazione e del  positivo epilogo della comune iniziativa, intendiamo evidenziare il ruolo basilare sortito dalla convergenza delle risorse associative ciascuna per la propria specificità e competenza; il risultato ottenuto apre ad ulteriori e decisive prospettive per il riconoscimento sull’intero territorio nazionale, al fine di rispondere in modo sempre più adeguato e mirato ai bisogni di autonomia di tutte le persone con disabilità visiva nel quadro e nel rispetto delle istanze nazionali ed internazionali

Il tracciato di collaborazione finora intrapreso dalle rispettive associazioni nazionali si configura dunque come un passo decisivo che deve ora confrontarsi con una comune iniziativa nell’ambito della formazione professionale al fine di garantire uniformità e coerenza con quanto fino ad ora promosso e storicamente consolidato.

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Sollecitando l’I.Ri.Fo.R. e l’U.I.C.I. ad un contributo di vigilanza e garanzia sul rispetto dei parametri formativi sottesi al Decreto in oggetto, l’A.N.I.O.M.A.P rinnova la propria disponibilità tecnica e di risorse professionali.

Cordialmente

 

 

Lastra a Signa, 2 luglio 2013

per il

Il Presidente ANIOMAP

Paola Cataneo

il Segretario

Giovanni Bosco VITIELLO

 

 

9° CENSIMENTO INDUSTRIA E SERVIZI, ISTITUZIONI E NON PROFIT: UN PAESE IN PROFONDA TRASFORMAZIONE, di Anna Monterubbianesi

Autore: Anna Monterubbianesi

Cresce il non profit, arretra la Pubblica Amministrazione, cambia il sistema delle imprese a causa della crisi economica e del cambiamento del contesto competitivo. E’ quanto emerge dalla rilevazione censuaria che ha coinvolto 260mila imprese, oltre 300mila istituzioni non profit e 13mila istituzioni pubbliche

Roma, 11 luglio 2013 – Il mondo del non profit cresce e si diversifica, la Pubblica Amministrazione si snellisce, il settore delle imprese subisce trasformazioni nel contesto della crisi e della globalizzazione. A confermarlo sono i risultati del 9° Censimento Istat su Industria e servizi, Istituzioni pubbliche e Non Profit. Alla rilevazione hanno partecipato oltre 300mila organizzazioni non profit, 13mila istituzioni pubbliche e un campione di 260mila imprese (tutte quelle con 20 e più addetti e circa 190mila unità produttive di piccole e piccolissime dimensioni).

Innovativa nel metodo e nelle tecniche di rilevazione, l’operazione censuaria si è caratterizzata per un uso quasi capillare del web da parte dei soggetti coinvolti nella compilazione dei questionari. Proprio questo ha consentito la pubblicazione dei dati definitivi a distanza di soli quattro mesi dalla chiusura delle rilevazioni sul campo.
Accanto ai dati tradizionali, alcuni approfondimenti inediti su occupazione, governance, internazionalizzazione e strategie finanziarie costituiscono una solida base informativa per un monitoraggio continuo delle trasformazioni della realtà produttiva italiana.

Le dinamiche del sistema produttivo italiano si evincono dal raffronto tra i risultati del 9° Censimento e quelli della precedente edizione; la vivacità del sistema ha subito un rallentamento negli ultimi anni a causa della crisi strutturale che ha investito gran parte dell’Europa.
Il dinamismo interno al sistema è rappresentato anche da un fenomeno peculiare che emerge dall’indagine: l’effetto “sostituzione” tra un settore e l’altro in termini di occupazione e unità economiche. Se, da una parte, diminuisce l’occupazione dipendente nell’istruzione e nella sanità e assistenza sociale pubblica (rispettivamente -10,3 per cento e -8,6 per cento), dall’altra aumenta contestualmente nelle stesse attività economiche il numero degli addetti nel non profit (+78mila nell’istruzione, +123mila nella sanità e assistenza sociale) e nelle imprese (rispettivamente +13mila e +148mila). Una conferma del progressivo ampliamento dei servizi di mercato chiaramente misurato dal Censimento.

 

 

 

 

 CRESCE IL RUOLO DEL NON PROFIT

Al 31 dicembre 2011 le organizzazioni non profit attive in Italia sono 301.191, con un incremento del 28% rispetto al 2001, anno dell’ultima rilevazione censuaria sul settore. Più contenuto, ma sempre positivo, il dato relativo all’incremento di istituzioni con addetti (+9,5 per cento) con una crescita del personale dipendente pari al 39,4 per cento rispetto al 2001. Il non profit cresce soprattutto nel Nord e nel Centro Italia, con punte più alte di presenza e attività in Lombardia, Veneto, Piemonte, Emilia Romagna, Toscana e Lazio. Il settore conta sul contributo lavorativo di 4,7 milioni di volontari, 681mila dipendenti, 270mila lavoratori esterni e 5mila lavoratori temporanei.
Nel tessuto produttivo italiano, il non profit occupa una posizione significativa: il 6,4 per cento delle unità economiche attive. Il settore della cultura e dello sport assorbe il 65 per cento del totale delle istituzioni non profit, seguito dai settori dell’assistenza sociale (con 25mila istituzioni), delle relazioni sindacali e di rappresentanza (16 mila realtà), dell’istruzione e ricerca (15mila istituzioni).
Il peso della componente non profit nell’assistenza sociale è significativo anche in termini di occupazione con 544 addetti ogni 100 nelle imprese.
Quasi la metà dei dipendenti impiegati nelle istituzioni non profit (46,9 per cento) è concentrata in Lombardia, Lazio ed Emilia Romagna.
 IMPRESE: DIECI ANNI DI TRASFORMAZIONI

Il censimento delle imprese si è articolato su due livelli: il primo ha consentito di migliorare le misurazioni delle caratteristiche strutturali delle imprese e dell’occupazione e di misurare con precisione i cambiamenti strutturali manifestatisi tra il 2001 e il 2011; il secondo, basato su una rilevazione che ha coinvolto un campione di 260mila imprese, ha approfondito la conoscenza dei fattori di competitività delle unità produttive, con particolare attenzione a quelle di piccola dimensione. Il confronto tra 2001 e 2011 è fortemente condizionato dal 2008, anno in cui la crisi economica ha investito i sistemi produttivi di tutti i Paesi europei e dell’Italia in particolare, interrompendo una fase di crescita che mostrava segni di accelerazione. Al 31 dicembre 2011, le imprese attive sono 4.425.950, con un aumento dell’8,4 per cento rispetto al 2001. Sul territorio, si registra un consistente aumento delle imprese nel Sud (12,2 per cento), seguono Centro (11,5 per cento) e Isole (10,7 per cento). Per quanto riguarda l’occupazione, la rilevazione censuaria registra 11,3 milioni di lavoratori dipendenti, 5,1 milioni di indipendenti, 421 mila esterni e 123mila temporanei. L’incremento rispetto al 2001 è modesto (+4,5 per cento); tuttavia nel corso del 2011, circa 295mila imprese con almeno tre addetti hanno effettuato nuove assunzioni: la percentuale più alta (31,4 per cento) si registra nell’industria.
Per quanto riguarda la governance, si conferma il carattere familiare del sistema imprenditoriale italiano, che vede in oltre il 90 per cento delle imprese con almeno tre addetti una persona fisica come socio principale. Raramente il primo socio ha nazionalità estera, il fenomeno è più frequente in Toscana (5,1 per cento) e Lombardia (4,5 per cento).
La proprietà delle microimprese (tra 3 e 9 addetti) appare piuttosto stabile nel tempo: nel 72,7 per cento dei casi non vi è stato nel periodo 2006-2011 un passaggio generazionale, né è previsto per il 2012-2016. A capo delle microimprese nella maggior parte dei casi si trovano uomini al di sopra dei quarant’anni, diplomati, con precedenti esperienze di lavoro dipendente. Nelle regioni meridionali una minore età media degli imprenditori si associa a una quota mediamente più elevata di imprenditori senza precedente esperienza lavorativa.

 

 

 LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE SI FA PIÙ PICCOLA

Diminuisce il numero delle istituzioni pubbliche che, al 31 dicembre 2011, sono 12.183, il 21,8 per cento in meno rispetto alla precedente rilevazione del 2001. La riduzione è legata a una serie di interventi normativi e di processi di razionalizzazione che hanno portato negli anni alla trasformazione di enti da diritto pubblico a diritto privato e all’accorpamento tra istituzioni diverse. Nel 2011 i lavoratori attivi della PA sono poco più di 2,8 milioni, 116mila i lavoratori esterni, 11mila i lavoratori temporanei, 69mila i volontari impegnati nelle amministrazioni pubbliche, al netto dei militari e degli appartenenti alle forze di polizia. Tra gli enti locali, sono i Comuni ad aver subito la più forte contrazione del numero di addetti (-10,6 per cento), un po’ meno si registra nelle Regioni (-8,6 per cento). Solo le Province, le Comunità montane e isolane e le Unioni di comuni hanno aumentato nel decennio i dipendenti (+11,3 per cento le prime, +42,9 per cento le seconde) in coerenza con l’aumento del loro numero (da 102 a 109 le prime e da 355 a 573 le seconde). Tendenza opposta si osserva, invece, in Valle D’Aosta, Sicilia e Provincia autonoma di Trento che hanno visto aumentare il numero degli addetti in rapporto alla popolazione. La diminuzione del personale dipendente (-24,8 per cento) si riscontra anche nelle Altre istituzioni pubbliche (Camere di Commercio, ordini e collegi professionali, università ed enti di ricerca). Significativa anche la contrazione (-14,2 per cento) del numero di addetti negli Organi costituzionali, a rilevanza costituzionale e nelle amministrazioni dello Stato: Ministeri, Agenzie dello Stato, Presidenza del Consiglio.

 

 

 

Il punto sul lavoro dei disabili visivi, di Angelo De Gianni

Autore: Angelo De Gianni

Corpo del messaggio: Premetto che non spetta a me fare una disamina sull’attuale condizione lavorativa dei disabili visivi e sulle prospettive e sugli sbocchi professionali futuri: non ho competenze specifiche nel settore e non sono un dirigente associativo, sicché non ho avuto modo di seguire da vicino le vicende degli ultimi mesi. Tuttavia provo ad esaminare la problematica dalla prospettiva del semplice socio, che legge le circolari della Sede Centrale UICI e la stampa associativa, ascolta le trasmissioni web monotematiche e si tiene aggiornato sulle novità in campo occupazionale.
   E’ chiaro ormai a tutti che il lavoro di centralinista è agli sgoccioli: in futuro presumibilmente resteranno soltanto i centralini di quegli enti e di quelle imprese le cui attività, per la loro natura, richiedono un contatto umano, ma sicuramente la presenza degli operatori sarà ridimensionata anche in queste realtà.
Occorre, perciò, cercare nuovi sbocchi occupazionali, a tutti i livelli e in tutti i settori economici e produttivi, al fine di evitare di ricadere nella passività, nell’assistenzialismo e nella dipendenza dai normodotati che porterebbero inevitabilmente i disabili visivi allo scoramento, alla depressione e ad un nuovo isolamento sociale, provocando nel tempo anche un deterioramento delle capacità intellettive.
L’impegno, all’interno dell’Unione, per individuare nuove occupazioni adatte ai minorati visivi non è mancato: la dirigenza nazionale ha dato impulso a questa ricerca, organizzando incontri, dibattiti e, più di recente, anche concorsi di idee aperti al contributo di chiunque avesse voglia e capacità di trovare, tra le infinite attività umane, qualcosa di adatto a chi non vede o vede poco.
Le aspettative di chi si attendeva che nella testa di qualcuno si accendesse la proverbiale lampadina e spuntasse fuori il nuovo lavoro per tutti i minorati della vista sono state disattese. Così, con la circolare n. 92 del 2013 della Sede Centrale UICI, la Direzione Nazionale ha reso noto quello che già era emerso chiaramente dallo scarno dibattito sull’argomento: al momento non esiste, o non è stata individuata, una professione che possa essere svolta dalla gran parte dei disabili visivi, in grado di sostituire quella di centralinista. In altre parole, la circolare sembra aver chiuso un periodo, quello della ricerca attiva di nuovi sbocchi lavorativi.
Da qualche mese a questa parte si parla di sollecitare gli Ispettorati Provinciali del Lavoro e i Centri per l’Impiego a vigilare più efficacemente sul rispetto della normativa sul collocamento obbligatorio dei centralinisti non vedenti da parte delle Pubbliche Amministrazioni e dei datori di lavoro privati, si discute su come adattare la figura del massofisioterapista alle mutate esigenze del mercato lavorativo, si aprono tavoli tecnici per riconvertire e riqualificare i centralinisti rimasti senza posto operatore, ma non si sente più nulla riguardo le nuove professioni.
Eppure bisogna tener presente che la reazione alle pressioni dell’Unione, volte a far rispettare le norme sul collocamento obbligatorio, non si farà attendere, non perché i datori di lavoro siano dei sadici vendicativi, ma semplicemente perché ormai impera su tutto la necessità di risparmiare e, quindi, le pressioni degli enti preposti al controllo sul rispetto della l. n.113 del 1985 potrebbero paradossalmente indurre i soggetti obbligati ad accelerare i tempi di sostituzione ed ammodernamento degli impianti di telefonia aziendale.
Bisogna riconoscere che negli ultimi anni si è lavorato bene: sono state individuate importanti professioni quali il perito fonico trascrittore ed il mediatore civile e commerciale, ma la mia percezione è che, negli ultimi tempi, l’attenzione verso i nuovi lavori sia diminuita. E’ vero che in mezzo alla strada che porta all’integrazione lavorativa dei minorati visivi si è messa, di traverso, anche la sfortuna, incarnata da una sentenza della Corte Costituzionale, che ha ridimensionato il ricorso obbligatorio alla conciliazione nei giudizi civili, proprio nei giorni in cui si stava organizzando il primo corso per mediatore, ma non ci si può fermare, né si può rallentare.
I risultati degli incontri con i responsabili del Ministero del Lavoro, dell’INPS e dell’Agenzia delle Entrate sono stati soddisfacenti, tuttavia il dramma della disoccupazione per i disabili visivi è soltanto rinviato.
Spero di sbagliarmi, di essere l’unico a pensarla in questo modo, mi auguro che uno di questi giorni, quando nessuno se l’aspetta, un dirigente UICI annunci che sono state individuate nuove professioni, ma la circolare n. 92 ha tutte le caratteristiche di una “pietra tombale”, anche se provvisoria, depositata sulla ricerca di nuove attività lavorative.
Questo silenzio mi preoccupa, qualcuno mi smentisca, per favore!

Angelo De Gianni