La professione incompleta, di La professione incompleta, di Angelo De Gianni

Autore: La professione incompleta, di Angelo De Gianni

Qualche anno fa, l'I.RI.FO.R organizzò un corso che aveva lo scopo di far apprendere ai partecipanti le basi dell'hardware e del software del computer: fra i docenti vi furono personalità autorevoli nell'ambito dell'informatica per i disabili visivi, quali l'attuale Presidente Regionale UICI della Toscana Barbara Leporini.

Purtroppo, non so se per difficoltà organizzative, economiche o per assenza di interesse da parte dei soci, il corso non è stato più ripetuto e non si è saputo più nulla, almeno ufficialmente, sul destino lavorativo dei discenti.

Di fatto, in tutta Italia vi sono minorati visivi in grado di assemblare un PC, inserendo al posto giusto e collegando tra loro alimentatori, schede varie, dischi fissi e gli altri componenti necessari al funzionamento della macchina: questi individui sfruttano le loro abilità manuali non comuni e le loro conoscenze tecniche ed informatiche, costruendo e riparando computer ed altre apparecchiature elettroniche, allo stesso modo dei vedenti, aiutati anche dalla tecnologia, che mette loro a disposizione strumenti dotati di sintesi vocale, quali, ad esempio, i misuratori del passaggio di corrente elettrica nei circuiti.

E' ormai noto a tutti che l'informatica e l'elettronica sono il nostro presente e costituiranno le basi del futuro del pianeta: assemblare un computer o sostituirne alcuni componenti guasti sarà un compito sempre più richiesto e, perciò, costituirà una professione sempre più diffusa, la quale potrà essere proficuamente svolta anche dai disabili visivi.

In Italia operano diverse imprese di grandi dimensioni che forniscono assistenza hardware e software ad aziende private e pubbliche amministrazioni: solo per citarne alcune, SO.Ge.I. fornisce la strumentazione informatica al Ministero delle Finanze, alle Agenzie Fiscali e ad altri enti ed organismi minori, mentre, a livello locale, il CSI Piemonte svolge la sua attività in favore dei principali enti locali del territorio regionale. In questi ambiti ben potrebbero trovare una collocazione lavorativa numerosi minorati visivi, ai quali potrebbero essere affidati compiti specifici compatibili con la cecità.

Tuttavia, il tessuto produttivo del nostro Paese è costituito, per la maggior parte, da imprese di medie e piccole dimensioni, che, al loro interno, hanno bisogno di figure professionali per così dire "flessibili": difficilmente il titolare di un centro di assistenza o di un negozio o laboratorio informatico assumerà due persone distinte, una per il settore hardware e una per l'area software! Il lavoratore, in queste strutture, dovrà essere in grado, ad un tempo, di assemblare il computer, sostituire i componenti guasti ed installare o aggiornare il sistema operativo.

Ad oggi, però, non mi risulta che sia possibile, per un non vedente, inizializzare un computer in totale autonomia. E' perciò importante sensibilizzare le case produttrici dei sistemi operativi più diffusi al mondo, affinché adottino soluzioni tecniche volte a superare tali limitazioni.

La strada che porta al raggiungimento di questo importante obiettivo è già stata tracciata: chiunque conosca anche soltanto superficialmente il mondo dell'informatica e dell'elettronica è al corrente dei risultati ottenuti da Apple nel campo dell'accessibilità totale dei minorati visivi ai suoi prodotti; Nokia muove i suoi primi timidi ed incerti passi in questa direzione ed è ragionevolmente prevedibile che, in un futuro prossimo, faranno altrettanto altre importanti multinazionali del settore.

Tuttavia, finché un disabile visivo non sarà in grado di terminare in completa autonomia l'assemblaggio di un computer e l'installazione del relativo sistema operativo, senza essere costretto ad eseguire operazioni senza alcun supporto vocale, la professione sopra descritta rimarrà "incompleta", alla luce delle competenze richieste dal mercato del lavoro in questo settore specifico.

L'I.RI.FO.R., attraverso convenzioni con i centri di ricerca, i Politecnici e le grandi aziende che operano nel campo dell'informatica, dovrà avere un ruolo centrale nella formazione di tutti quei ciechi e ipovedenti che, dotati di particolari attitudini, vogliano attraversare questa nuova frontiera, passando dallo stato di tecnici dilettanti che mettono a disposizione le loro capacità in favore di amici e conoscenti, a veri professionisti dell'informatica, dell'elettronica e, perché no, anche della tecnologia medica.

Angelo De Gianni

Calendario Braille 2013, di Giorgio Piccinin

Autore: Giorgio Piccinin

La Biblioteca del Libro Parlato "Marcello Mecchia" della nostra Sezione, ha predisposto anche per il 2013 un calendario braille, disponibile su prenotazione, del costo di 10,00 Euro, composto da 44 pagine comprendenti: – mensilità con relativi Santi del Giorno, segni zodiacali, lunario con indicazioni per l'imbottigliamento dei vini, proverbi del mese, principali appuntamenti previsti nel 2013 e diverse curiosità ed anniversari storici.
La produzione è creata, elaborata, stampata ed assemblata in loco. Ritenendo che quanto sopra possa tornare utile ai soci anche di altre Sezioni, chiediamo di poter divulgare la presente iniziativa tramite circolare nazionale, rimanendo a disposizione fin da ora per eventuali informazioni.
Ringraziando per la sempre cortese attenzione e disponibilità, porgiamo cordiali saluti.

U.I.C.I. Pordenone
Biblioteca del Libro Parlato "Marcello Mecchia"
Gall. S. Marco 4
33170 Pordenone
Tel. 0434-21941
Fax 0434-20.82.58
e-mail: uicpn@uiciechi.it
sito: www.uicpordenone.org
Il responsabile
Biblioteca del Libro Parlato "M. Mecchia" di Pordenone
Sig. Giorgio Piccinin

Non vedenti e ipovedenti: un’intera libreria online per loro, grazie al Progetto LIA, a partire dai libri dei vincitori di Strega e Campiello 2012, Redazionale

Autore: Redazionale

I primi titoli già sotto test (di accessibilità)

Ci sarà il libro di Piperno, vincitore del Premio Strega, in versione accessibile, ma anche il titolo di Carofiglio finalista della cinquina, il libro di Carmine Abate vincitore del Premio Campiello, il bestseller di Gramellini, il Pirata Long John Silver di Björn Larsson, il Pulitzer Jennifer Egan e anche L'eleganza del riccio di Muriel Barbery. Senza dimenticare il dizionario bilingue uomo-animali di Jeffrey Masson e, per i più piccoli, il Premio Andersen Aidan Chambers. Sono solo alcuni dei primi ebook che saranno disponibili a fine anno in versione accessibile anche per ipovedenti e non vedenti grazie al Progetto LIA – Libri Italiani Accessibili, curato dall'Associazione Italiana Editori (AIE), con la collaborazione dell'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, e finanziato dal Ministero per i Beni e le Attività culturali, all'interno del "Fondo in favore dell'editoria per ipovedenti e non vedenti".

Tremila i titoli di narrativa e saggistica che saranno disponibili a regime, tanto per cominciare. Tra i  primi editori ad aver aderito Iperborea, Mondadori, Giunti, Sonda, RCS, Polillo, Minimum Fax, Il Mulino, GeMS, Laterza, Zanichelli, Rubbettino ed E/o edizioni: tutti gli ebook saranno riconoscibili grazie al bollino LIA e potranno essere acquistati sia sulla libreria LIA, online da fine anno, sia sulle altre librerie online aderenti.

Il progetto si propone infatti di aumentare l'attuale disponibilità sul mercato di ebook in versione accessibile per persone non vedenti e ipovedenti nel rispetto dei diritti degli autori e degli editori. Le ricadute risultano significative se si pensa che in Italia vivono circa 362mila non vedenti e circa un milione e mezzo di ipovedenti (dati Istat 2010) e la tendenza all'invecchiamento della popolazione amplificherà in modo rilevante il problema.

Tutte le informazioni sul progetto sono disponibili sul sito (online in italiano e in inglese)

 HYPERLINK "http://www.progettolia.it"

www.progettolia.it

Il sito, realizzato secondo le normative vigenti in tema di accessibilità, è pienamente accessibile a non vedenti e ipovedenti, che possono navigarvi in maniera autonoma utilizzando le proprie tecnologie assistive come screen reader, display braille e videoingranditori.

Il sito informativo di LIA – per raccontare cosa è e cosa permetterà il progetto -, è solo l'anticipo di quella che poi sarà la vera e propria libreria online integrata con gli attuali processi distributivi utilizzati per la vendita degli ebook: "Il portale LIA – ha spiegato la coordinatrice del progetto, Cristina Mussinelli di AIE – garantirà entro fine anno un modo, all'avanguardia a livello internazionale, per far leggere i libri a tutti e per mettere insieme il mondo editoriale e gli utenti con disabilità visive. Il carattere strategico del progetto sta proprio nell'essere riusciti a coinvolgere e far dialogare tutti i soggetti interessati: questo non tutela a monte solo gli editori ma, grazie al "bollino LIA", costituirà una garanzia di riconoscibilità anche per gli utenti, che potranno acquistare le opere scelte sulle varie librerie che aderiranno al progetto".

Il Presidente Nazionale dell'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, Tommaso Daniele, nel confermare l'adesione e collaborazione al progetto LIA ha ribadito: "Il  progetto LIA, che si avvia in modo esemplare alla sua piena realizzazione, consentirà ai disabili visivi l'accesso alle novità editoriali in tempo reale e con una ampiezza finora impensabile".

Milano, ottobre 2012

Per tutte le info sul progetto:
 HYPERLINK "http://www.progettolia.it"
www.progettolia.it

LEGGE DI STABILITA’: NUOVO PESANTE ATTACCO AL TERZO SETTORE, Redazionale

Autore: Redazionale

COMUNICATO STAMPA DEL FORUM TERZO SETTORE
 
Roma 15 ottobre 2012
"Dalle prime anticipazioni, il nuovo provvedimento del Governo, che muove dall'esigenza di pareggiare le finanze pubbliche, rappresenta un ulteriore e insensato attacco a tutto il terzo settore con ricadute gravissime per  la vita dei cittadini più deboli." Così Andrea Olivero, portavoce del Forum del Terzo Settore, fortemente preoccupato per le misure contenute nella bozza del testo di Legge di Stabilità 2013.
Tre in particolare gli aspetti preoccupanti – secondo il Forum – che avranno pesantissime ricadute sul non profit italiano: l'aumento dell'Iva per le cooperative sociali che passa dal 4% al 10%, la riduzione delle  detrazioni fiscali e la tassazione delle indennità risarcitorie.
Aumentare l'Iva di 6 punti percentuali sulle cooperative di tipo "A", quelle che si occupano di infanzia, anziani, assistenza domiciliari, disabilità, tossicodipendenza, significa impedire la prosecuzione delle loro attività e minare profondamente il welfare della sussidiarietà, quello che coinvolge le organizzazioni del  privato sociale anche nella realizzazione dei servizi essenziali che le istituzioni pubbliche non sono più in grado di erogare. A fronte di un gettito finanziario di entità assai modesta, il provvedimento porterà ad una ulteriore riduzione dei servizi sociali, costi più elevati, meno posti di lavoro e una crescita del sommerso.
L'abbassamento del tetto massimo per le detrazioni a 3.000 euro all'anno a partire da subito, e quindi con  effetti retroattivi già dal 1 gennaio 2012, da un lato rompe il patto di fiducia tra Stato e cittadini, dall'altro riduce l'entità della riduzione dell'Irpef.
Sale inoltre da 129 a 250 euro la franchigia per le erogazioni liberali a favore delle Onlus con l'effetto di disincentivare le donazioni proprio in un momento in cui ce ne sarebbe maggiore bisogno, proprio per finanziare le attività sociali così colpite dai provvedimenti governativi. La stragrande maggioranza delle donazioni nel nostro paese sono infatti di entità modesta, al di sotto della nuova soglia della franchigia.
Gravissima anche la misura secondo la quale tutte le indennità risarcitorie, assegni di invalidità, indennità di accompagnamento, etc. diventerebbero imponibili ai fini IRPEF per chi ha redditi che superano i 15mila euro. Una situazione paradossale che vedrebbe lo Stato concedere un aiuto, per poi tassarlo.
"Ci troviamo di fronte  – conclude il Portavoce – ad una iniziativa che colpisce ancora una volta le fasce più deboli di cittadini e tutte le attività sociali in spregio al principio di equità più volte proclamato. Di fronte alla numerose manovre finanziarie che si sono succedute ci siamo più volti domandati qual è l'obiettivo di questo Governo. Abbiamo ascoltato alla Conferenza del Volontariato de L'Aquila, il Ministro Fornero sull'importanza delle attività di volontariato nella crisi del nostro sistema di welfare: i provvedimenti varati ieri sembrano andare nella direzione diametralmente opposta. Dobbiamo prendere atto che si vuole demolire quel poco che rimane del nostro welfare e stroncare le organizzazioni sociali  che tanto stanno facendo per il Paese? Chiediamo al Governo di fare retromarcia."
 

Quando la tecnologia si fa onlus, Redazionale

Autore: Redazionale

Ha avuto inizio lo scorso 12 ottobre e durerà fino a domenica 14 la quinta edizione del convegno nazionale "Va' dove ti porta il Marketing", un progetto di promozione e valorizzazione del territorio con il coinvolgimento di amministratori, imprenditori e professionisti della comunicazione a vari livelli.
Ospitato per la prima volta in Basilicata all'interno del quartiere fieristico nell'area industriale di Tito, mira a diventare l'evento di riferimento per tutti i manager della comunicazione, del marketing, e delle aziende del settore promozionale regionale.
Ma non può esserci comunicazione senza informatica infatti, sempre da venerdì 12 ottobre, il quartiere fieristico della Basilicata ospita anche la 16esima edizione di Expo Radio e Informatica, il grande evento del sud Italia interamente dedicato alla tecnologia.
Una iniziativa a carattere nazionale che attrae ogni anno migliaia di visitatori e che ha visto la partecipazione di oltre 80 ditte espositrici operanti nel settore dell'elettronica, dell' informatica e degli apparati radioamatoriali.
E se una parte della tecnologia informatica decidesse di mettersi al servizio del sociale per offrire strumenti dal facile utilizzo per chiunque?
A tal proposito l'Unione Nazionale Ciechi e Ipovedenti – sezione di Potenza ha partecipato alla fiera con il proprio stand e ci ha mostrato come, dispositivi di utilizzo quotidiano, permettano ai non vedenti di gestire a pieno la propria autonomia pur non essendo esperti del settore. Dal pc alla stampante Braille, passando per il lettore daisy che rende possibile la lettura degli audiolibri, abbiamo conosciuto una forma di tecnologia alla quale forse non siamo abituati ma che certamente contribuisce a costruire un mondo più solidale. Magari perché il linguaggio non è altro che una convenzione o semplicemente perché soltanto conoscendo la diversità dei codici si impara che le emozioni e le relazioni fra persone si esprimono in tante forme, è possibile conoscere e apprezzare il gusto per la curiosità dedicando anche un piccolo spazio all'immaginazione.
Lo stand dell'UICI infatti ha ospitato anche una mostra a dir poco originale, dal titolo "Case in viaggio ovvero gli oggetti si raccontano in valigia", una vera e propria esposizione di piccole case in itinere. Nata da un progetto dell'associazione "La Luna al guinzaglio", l'iniziativa ha avuto l'obbiettivo di rendere i libri luoghi di possibili avventure, accessibili a tutti, partendo proprio dagli oggetti quotidiani che ci circondano.
Sempre in tema di immaginazione Maria Buoncristiano, Presidente di UICI, ci ha descritto un' esperienza davvero fantasiosa che l'associazione sta vivendo nelle scuole, attraverso la realizzazione del laboratorio "crea il tuo oggetto fantastico".Gli alunni delle classi coinvolte, dopo aver ascoltato un racconto di Rodari, hanno il compito di realizzare, attraverso l'ausilio delle mani e sfruttando solo l'immaginazione, il proprio oggetto lavorando la plastilina totalmente ad occhi chiusi. Forse l'essenziale è davvero invisibile agli occhi.

 

COMUNICATO STAMPA FAND, Redazionale

Autore: Redazionale

Mobilitazione FAND:  la Federazione tra le Associazioni Nazionali delle Persone con Disabilità aderisce alla manifestazione "Cresce il Welfare, cresce l'Italia"

Il Comitato Esecutivo e l'Assemblea Generale FAND – convocati in riunione straordinaria  il  17 ottobre 2012 per discutere i provvedimenti riguardanti la disabilità  e l'assistenza contenuti nel disegno di Legge di Stabilità- ritengono che tali provvedimenti siano ancora penalizzanti nei confronti di alcune categorie di disabili, come gli invalidi per servizio.
 Pertanto, gli organi FAND hanno deciso di proseguire la mobilitazione dei propri associati ed aderire alla  manifestazione di difesa dello Stato sociale "Cresce il Welfare, cresce l'Italia"  già in programma a Roma per il prossimo 31 ottobre.
Infatti, dopo i continui tagli dei trasferimenti alle Regioni e agli Enti locali e l'ulteriore restrizione della  spesa sanitaria che hanno già causato la diminuzione dei servizi alle persone con disabilità e ai non autosufficienti,  il Governo con alcuni dei provvedimenti contenuti ha di fatto  rimesso in discussione le politiche sociali e i diritti di cittadinanza del nostro Paese.
La FAND, consapevole del forte disagio economico e sociale  vissuto quotidianamente da migliaia di disabili e dalle loro famiglie,  intende condividere gli  obiettivi di maggiore equità  e coesione sociale dichiarati dagli organizzatori della manifestazione prevista per il  31 ottobre.
Pertanto, la Federazione tra le Associazioni Nazionali delle Persone con Disabilità, che riunisce ANMIC, ANGLAT, ANMIL, ARPA, ENS, UIC ed UNMS,  parteciperanno con una folta rappresentanza, alla mobilitazione nel segno dell'unità di intenti dell'associazionismo dei disabili di fronte all'emergenza sociale del Paese.
Le associazioni FAND, pur apprezzando il ripensamento del Governo in materia di permessi della Legge 104 e in materia di tassabilità delle pensioni di invalidità, intendono tuttavia difendere e promuovere  le molteplici  necessità del mondo della disabilità in materia di  non autosufficienza,  lavoro, integrazione scolastica, sanità, e riabilitazione  protesica.
Il  salvataggio e la ripresa economica del Paese non possono essere pagati dalla cancellazione del Welfare.

Buonuscita, Redazionale

Autore: Redazionale

ROMA Ora lo dice anche la Corte costituzionale: quella trattenuta pari al 2 per cento dello stipendio, che circa due milioni di dipendenti pubblici si vedono applicare ogni mese, non è legittima. Nella stessa sentenza in cui censurano il prelievo sulle retribuzioni più alte, i giudici della Consulta affermano che la legge 122 del 2010 con la quale è stato riformato l'istituto della buonuscita viola gli articoli 3 e 36 della Costituzione determinando "un ingiustificato trattamento deteriore dei dipendenti pubblici rispetto a quelli privati".

La possibilità che quei soldi tornino in tempi brevi nelle tasche degli interessati è piuttosto bassa: l'onere per lo Stato sarebbe troppo pesante soprattutto in una fase di ulteriore stretta di bilancio. Ma è chiaro che di un pronunciamento pesante come quello della Corte costituzionale, che segue quelli di alcuni Tar, lo Stato in qualche modo dovrà tener conto.

Tutto nasce dalla legge 122 del 2010, una corposa manovra economica che oltre a bloccare i rinnovi contrattuali per tre anni e a congelare le retribuzioni dei dipendenti pubblici, modificava l'istituto della loro buonuscita equiparandola a partire dal 2011 al Tfr dei privati. Le due forme di liquidazione funzionano in modo abbastanza diverso: la buonuscita degli statali era alimentata da un accantonamento del 9,6 per cento calcolato sull'80 per cento della retribuzione: il 2,5 (quindi il 2 per cento del totale) era a carico del lavoratore. Invece per il Tfr viene accantonato il 6,91 per cento dello stipendio totale, totalmente a carico del datore di lavoro.

Con l'equiparazione tra pubblico e privato la trattenuta del 2,5 per cento, denominata "Opera di previdenza" sarebbe dovuta sparire dai cedolini.

Anche perché a fronte di questi soldi non c'è più a fine carriera, come accadeva con la buonuscita, una liquidazione generalmente più vantaggiosa del Tfr.

Anzi, per i lavoratori pubblici la base retributiva per il calcolo del Tfr resta pari all'80 per cento dello stipendio, mentre per i privati si tiene conto del 100 per cento.

Nella realtà però non è successo nulla, anche perché l'allora Inpdap (poi confluita nell'Inps) ha emanato una circolare in cui sosteneva che siccome la legge aveva sì modificato il sistema di calcolo, ma senza cambiare il nome "buonuscita", la trattenuta doveva essere applicata ancora. E così hanno fatto tutte le amministrazioni. Alcuni lavoratori si sono però rivolti alla giustizia amministrativa che ha iniziato a dare loro ragione; dal Tar dell'Umbria il nodo è poi rimbalzato alla Consulta, che ora si è pronunciata.

Sulla carta, si tratta di una partita finanziaria gigantesca. Il prelievo dichiarato illegittimo pesa sulla busta paga di un dipendente medio per 35-40 euro al mese; 600 euro l'anno è la stima della Uil-Fpl per un lavoratore di fascia C. Siccome il nuovo meccanismo è scattato all'inizio del 2011 si tratterebbe – oltre che di sospendere il prelievo- di restituire quello applicato ormai su quasi due anni. La Cgil valuta l'impatto sul biennio pari a 3,8 miliardi di euro riferendosi a tutta la platea del pubblico impiego.

Bisogna ricordare però che questa situazione non riguarda tutti i dipendenti pubblici ma solo quelli assunti prima del 2001: gli altri infatti hanno già fin dall'inizio il meccanismo del Tfr e la trattenuta non viene loro applicata per il semplice motivo che lo stipendio è stato loro ridotto in proporzione al momento in cui sono stati assunti: soluzione ugualmente poco piacevole nella sostanza ma giuridicamente corretta.

Ora parte la battaglia per rendere esecutivo il principio fissato dai giudici; il governo dovrà quanto meno iniziare ad ipotizzare qualche soluzione. "Abbiamo sempre sostenuto che il prelievo fosse illegittimo in quanto viola il principio di eguaglianza e quello di parità di trattamento retributivo rispetto al settore privato – commenta Giovanni Torluccio – segretario generale della Uil-Fpl – ora le amministrazioni dovranno restituire ai lavoratori le somme illegittimamente trattenute". La Cgil parla di "una vera e propria bomba sui conti Inps-Inpdap".

Siena: Giornata Mondiale della vista, di Massimo Vita

Autore: Massimo Vita

Ci piace comunicare i risultati della giornata mondiale della vista svoltasi ieri a Siena per sottolineare, ancora una volta, la bontà di queste iniziative e per ringraziare tutti coloro che hanno offerto il proprio contributo alla buona riuscita dell'iniziativa.

Prima di tutto ringraziamo i medici dell'ospedale Lescotte e in particolare il gruppo guidato dal professor Motolese e dal dottor Frezzotti.

Poi ringraziamo la Pubblica Assistenza di Siena senza il cui contributo ieri avremmo dovuto rinunciare all'iniziativa per causa della pioggia.

Ringraziamo tutti i nostri volontari e il personale dell'associazione, tutti i cittadini che hanno accolto, ancora una volta, il nostro appello.

Un grazie anche alla Banca MPS che ha pubblicizzato l'evento e al gruppo di Ares Teatro che ha concluso la giornata con un'apprezzata esibizione teatrale.

I medici hanno visitato 140 persone di ogni età, sesso e nazionalità. Questa volta si è andati anche oltre la prevenzione del glaucoma guardando l'occhio a tutto tondo. Anche in questa occasione parecchi cittadini sono stati invitati a rivolgersi all'ospedale per approfondire la loro condizione per prevenire danni irreparabili.

La giornata, sostenuta dall'assessore Simonetta Pellegrini dell'amministrazione provinciale di Siena e dalla commissione pari opportunità della stessa provincia, ha avuto un ottimo spazio di visibilità dagli organi di informazione ai quali va la nostra riconoscenza.

Chi volesse maggiori informazioni, in merito all'iniziativa, può rivolgersi ai nostri uffici o sul nostro sito dove fra pochi giorni, comparirà un dettagliato resoconto.
 
Il presidente
Massimo Vita

“Trophy Tour” 2012: ai ciechi è vietato guardare la coppa dei campioni, di Mario Mirabile

Autore: Mario Mirabile

Un grave episodio di discriminazione si è verificato durante il "Trophy Tour 2012", l'evento che porta la mitica coppa dei campioni di calcio nelle principali città italiane, per consentire a tutti di guardarla da vicino. In particolare durante la tappa che si sta svolgendo a Napoli, alla presenza di testimonial importanti del mondo del calcio quali gli ex calciatori Antonio Careca e Ciro Ferrara, al sottoscritto che è cieco assoluto, è stato proibito di guardare la coppa. Infatti, come tanti appassionati di calcio, mi sono recato in piazza del Plebiscito per prendere parte all'iniziativa. Dopo essermi fatto descrivere dal mio accompagnatore tutto quanto era esposto nelle teche, mi sono avvicinato nel luogo in cui veniva esposto il trofeo. A questo punto, spiegando di essere non vedente, ho chiesto di poterlo toccare per un attimo e ciò puntualmente mi è stato impedito. In verità già sapevo che non mi sarebbe stato concesso di toccare la coppa, ma per un attimo ho sperato che anche in Italia fosse arrivata un po' di cultura in più. Affermo ciò in quanto qualche anno fa, recatomi in visita allo stadio e al relativo museo del mitico Real Madrid, furono gli stessi operatori ad aprirmi tutte le teche e a farmi toccare, ovviamente con molta cautela e delicatezza, i vari cimeli custoditi e visitati quotidianamente da migliaia di persone. Agli organizzatori dell'evento di Napoli ho provato anche a raccontare la mia esperienza spagnola, ma questi non interessandosi assolutamente alla cosa, mi hanno invitato gentilmente ad uscire. Certo, rispetto ai problemi che ci sono nel nostro paese,  quanto avvenuto non può essere considerato tale, ma fa capire come la nostra società continua ad essere indifferente ed ignorante nei confronti della disabilità visiva. Forse gli organizzatori non avrebbero mai immaginato che anche un non vedente potesse essere appassionato di calcio.

Mario Mirabile

Elsa Fornero incontra una delegazione di ciechi e ipovedenti: “Via a un tavolo tecnico per facilitare inserimento lavorativo”

Autore: Ufficio Stampa Ministero Lavoro

 

Comunicato stampa

A seguito dell'incontro con una delegazione dell'Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti, il Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Elsa Fornero ha preso l'impegno a costituire un tavolo tecnico tra il ministero stesso, l'UIC, il ministero della Salute, quello dell'Istruzione e le Regioni.

Il tavolo tecnico sarà finalizzato a ricercare soluzioni al problema dell'inserimento lavorativo di ciechi e ipovedenti e la prima riunione, ha garantito il Ministro alla delegazione, si svolgerà entro il prossimo 31 ottobre.

Si è inoltre convenuto che, sui temi di competenza, verranno ascoltate le Parti sociali.

 

Roma 16 ottobre 2012