Diabolik vince ancora, Carmen Morrone intervista Assunta Legnante

Autore: Carmen Morrone

Le immagini dei suoi occhi alla Diabolik hanno fatto il giro del mondo. "Sono stata persino sul Times", ricorda Assunta Legnante, neo campionessa alle Paralimpidi di Londra. Assunta Legnante, fra gli appassionati di atletica, è un nome conosciuto. Assunta veste la divisa della nazionale dall'età di 15 anni ed è campionessa del lancio del disco e del peso e attuale detentrice del record italiano indoor. La sua ultima Olimpiade è stata quella di Pechino nel 2008. Vederla alle Paralimpiadi ha sorpreso chi non sapeva che Assunta Legnante dal 2009 è cieca. Londra 2012 ha rappresentato un suo ritorno all'atletica e ai Giochi. Quella mascherina con stampati gli occhi di Diabolik che Assunta ha indossato in gara è stata incorniciata fra le immagini più significative di Londra 2012 per la simpatia e l'ironia. E la capacità di liberare la vita, sequestrata dal destino avverso. Come fa Diabolik, appunto.
A chi è venuta l'idea della maschera personalizzata?
Fra il serio e il faceto durante gli allenamenti dicevo ai miei colleghi che se fossi riuscita a qualificarmi e a gareggiare a Londra, avrei dovuto pensare a qualcosa che mi distinguesse. L'idea degli occhi di Diabolik è venuta a due ragazzi che si allenano con me: Massimo Maruffi e Alessio Giovannini. Quando hanno saputo che noi ciechi per gareggiare dobbiamo indossare la mascherina, hanno cominciato a  fantasticare su come renderla unica. Quando mi hanno proposto gli occhi di Diabolik, non ho… battuto ciglio ma perché mi piaceva molto. Così grazie a un grafico sono stati stampati gli occhi del fumetto che sono stati cuciti sulla mascherina da gara.
Come descrive la sua esperienza di Londra 2012
Un'emozione fortissima. Sono tornata a fare quello che ho sempre fatto: l'atleta. Dopo il 2009, anno in cui sono diventata cieca, ho smesso di fare sport: un trauma per un atleta professionista come ero io. Ho ripreso a lanciare e ad allenarmi nel 2011. Qualificarmi per le Paralimpiadi di Londra è stato un obiettivo che mi ha dato una forte motivazione che mi ha permesso di superare fatica e momenti in cui ero scoraggiata. Devo ringraziare due persone che mi sono state molto vicine: il mio allenatore Nicola Silvaggi e Andrea Tonelli, il mio compagno e anche lui mio allenatore. Ai Giochi di Londra, sono tornata me stessa, mi sono sentita di nuovo quella di prima.
Qual era il clima nel Villaggio Paralimpico?
Molto positivo. Per quanto riguarda la nazionale, mi sono sempre sentita molto bene all'interno del gruppo di specialità. C'era un buon affiatamento fra compagni. Tanto che si assisteva reciprocamente alle gare andando a bordo pista per tifare. Per quanto riguarda il rapporto con gli atleti stranieri devo dire che il clima è migliore rispetto alle Olimpiadi. C'è agonismo, ma c'è più unione. Alle Olimpiadi il campione sta spesso da solo, diciamolo se la tira. A Londra non ho avuto questa sensazione. E poi vivi giorni in cui la disabilità non si nota. Si è tutti atleti.
Nel 2016 a Rio de Janeiro si terrà la prossima edizione dei Giochi. Andrà alle Olimpiadi e alle Paralimpiadi?
Per tornare alle Olimpiadi ce ne vuole. Non lo escludo, non lo voglio escludere. Ma devo lavorare tanto. Devo tornare a fare una misura attorno ai 18.50 metri. Il mio miglior lancio all'aperto è stato di 19.04 metri alla Finale Oro dei Campionati italiani di società del 2006. Il mio miglior risultato indoor è stato di 19.20 metri, l'attuale record italiano, nel 2002 a Genova. Sono stata ferma tre anni e questo per un atleta è un periodo lunghissimo. Per di più devo affrontare un elemento nuovo del mio corpo che è la cecità. Se prima i lanci erano perfetti dal punto di vista tecnico, la cecità non mi ha ancora permesso di arrivare alla stessa esattezza nell'esecuzione. Ad esempio sono ancora insicura quando mi muovo e mi giro in pedana.
Per la possibilità che lei partecipi a entrambi i Giochi, la stanno paragonando a Oscar Pistorius che proprio a Londra ha gareggiato alle Olimpiadi e alle Paralimpidi. Come si sente?
Oscar è un campione e ha il merito di aver creato un forte precedente. Io l'ho conosciuto alcuni anni fa alla Notturna di Milano, uno dei più importanti meeting di atletica. Era il periodo in cui Pistorius combatteva per far valere il suo diritto a gareggiare con i normodotati. E in quel periodo io mi sono molto identificata in lui perché anche a me veniva precluso di gareggiare, anche se per motivi diversi. Nonostante avessi ottenuto il diritto di partecipare ai Giochi olimpici di Atene del 2004, il CONI scartò questa opportunità, dichiarandomi non idonea dal punto di vista delle mie condizioni di salute per un innalzamento della pressione oculare. Pistorius è un fuoriclasse che ha reso lo sport paralimpico protagonista. Pistorius ha fatto da apripista, adesso tocca ad altri. Anche a me.
Per via della decisione del Coni nel 2004 non può andare alle Olimpiadi di Atene. Ma non si perde d'animo…
Continuo ad allenarmi e nel 2006 conquisto il quinto posto ai Campionati europei di Göteborg e il titolo europeo ai Campionati europei indoor di Birmingham nel 2007. Sempre nel 2007 sono stata nominata capitana della nazionale italiana ai Mondiali di Osaka: una partecipazione sfortunata dove per solo un centimetro non sono entrata in finale.
Quelle di Pechino nel 2008 sono state le ultime Olimpiadi prima della cecità?
Non ho un bel ricordo. Sono stata eliminata nelle qualificazioni: diciannovesima con 17,76 m. Un anno dopo torno a superare i 18 metri e conquisto la medaglia d'argento ai Giochi del Mediterraneo di Pescara. È questa la mia ultima partecipazione da vedente. Da lì a qualche mese, visto l'aggravarsi della mia vista, sarei diventata cieca. Nell'occhio sinistro già non ci vedevo più. Ora anche l'altro era stato reso cieco dal glaucoma congenito.
Il suo esordio come atleta paralimpica solo qualche mese fa, a maggio…
L'11 maggio 2012 ai campionati italiani assoluti paralimpici di atletica leggera batto il record del mondo nel getto del peso abbattendo il precedente di 11,84, per ben due volte con 13.24 e 13.27 metri. La misura mi qualifica alle Paralimpiadi di Londra 2012. Sono in forma. Tanto che un mese dopo al Memorial Primo Nebiolo a Torino, arrivo a 15.22 metri. Per la prima volta accanto al mio nome c'è una sigla, F11, che identifica la mia disabilità.
Come ha affrontato la cecità?
È arrivata all'improvviso. Ero completamente estraniata. Dal 2009 al 2011 sono passata da un letto di ospedale all'altro. Ho subito sei o sette – ho perso il conto – interventi chirurgici per cercare di recuperare la vista. Poi io e i medici ci siamo rassegnati.
Com' è la sua vita quotidiana?
Sono cieca da poco. Mi appoggio molto al mio compagno Andrea, alla famiglia. E solo da poco ho cominciato a conoscere il mondo dei ciechi. Mi muovo ancora da vedente. In certe cose non mi rendo conto di non vedere. Da dieci anni abito nello stesso appartamento, lo conosco a memoria. E riesco a essere autonoma. Andrea però non mi fa avvicinare ai fornelli. Beh devo ammettere che Andrea fa tutto lui.
Quali ausili adopera?
Un programma software per la sintesi vocale con cui posso adoperare il cellulare in tutta autonomia e presto anche il personal computer anche grazie a un corso organizzato dall'Unione italiana ciechi di Ascoli Piceno, città dove vivo.
Bastone bianco, cane guida?
Vado in giro sempre accompagnata. Per quanto riguarda il cane guida ho potuto verificare di persona il suo ruolo proprio a Londra. Nella squadra italiana e proprio nel gruppo di atletica c'era la runner Elisabetta Stefanini che aveva portato a Londra il suo cane guida. Ho notato però che il cane ha sempre bisogno del tuo imput, cioè devi indicargli tu la strada. Mi pare molto utile se tutti giorni fai gli stessi percorsi: il cane li impara a memoria e ti è davvero di aiuto. Nel mio caso sarebbe poco utile: percorro strade sempre diverse, mi muovo molto per la città.
Ascoli Piceno è accessibile per un cieco?
Come dicevo mi muovo sempre accompagnata. Posso dire che è una città a misura d'uomo, non ci sono lunghe distanze per raggiungere uffici, strutture, non è una metropoli. Per facilitare i miei spostamenti, abbiamo scelto di abitare vicino al campo di atletica.
Lavora?
Non lavoravo prima e non lavoro ora. Con l'arrivo della cecità ho chiesto tante informazioni. Fra queste quella relativa alle possibilità di lavoro. Con la cecità non ero più un atleta e mi sentivo esclusa da qualsiasi tipo di lavoro. Avevo perso il mio "lavoro" da atleta e mi sono subito data da fare per capire come avrei potuto fare. Potevo forse la centralista e la fisioterapista. Ma le scuole per queste professioni non ci sono dappertutto. Questo è uno dei problemi che abbiamo.
E gli altri problemi…
La cecità come disabilità è impegnativa. Nello sport, ad esempio, un ragazzo che si muove in carrozzina va da solo a giocare a basket, a fare handbike. Il cieco che vuole correre, anche per fare running, deve trovarsi dei compagni.
Qual è il suo rapporto con l'Unione italiana ciechi e ipovedenti?
Ho incontrato i suoi rappresentanti da poco, ma penso sia un'istituzione importante per noi ciechi. Per me è stato fondamentale parlare con i ciechi. Da loro continuo a imparare molto. Quando mi hanno messo in contatto con Maria Ligorio è stata una scoperta. Le sue parole mi hanno aperto un mondo. Maria ha una grande esperienza e mi ha aiutata tantissimo.
A Londra hanno fatto discutere gli accorpamenti nella stessa gara fra disabilità di grado diverso. Che ne pensa?
Anch'io ho gareggiato con ipovedenti. Se avessi gareggiato con ciechi avrei vinto il bronzo nel lancio del disco. Ma non mi lamento. Ho sempre pensato che ai Giochi vince chi è più forte e mi sono sempre preparata per essere la più forte. In ogni caso si potrebbero introdurre dei coefficienti per calcolare il punteggio finale.
Prossimi appuntamenti sportivi?
I mondiali a Lione nel giugno 2013. Alla fine di ottobre riprendo gli allenamenti e le gare. Non mi chieda quali. Che non lo so. Non lo voglio sapere ancora per un po'. Voglio godermi questo periodo. Voglio andare a trovare mio padre che vive a Frattamaggiore in provincia di Napoli dove sono nata. In queste settimane la festa paralimpica continua, giornali e tv chiedono ancora di noi. Questo è molto positivo perché sullo sport paralimpico non devono accendersi i riflettori solo in occasione dei Giochi. Lo sport paralimpico si fa tutto l'anno. 

Carmen Morrone

Ipovedenti tra passato, presente e futuro, di Angelo Mombelli

Autore: Angelo Mombelli

Breve resoconto del Seminario svoltosi a Roma il 13 ottobre 2012
 
Come alcuni già sanno, il 13 ottobre 2012 presso la clinica oculistica Umberto I° dell'Università Sapienza di Roma, si è svolto il Seminario "Gli ipovedenti tra passato, presente e futuro".

Il seminario aveva come obiettivo quello di focalizzare l'attenzione sui problemi legati al mondo dell'ipovisione, sulle soluzioni che a questi problemi già esistono e su quelle che vanno ricercate nel futuro. L'incontro é stato promosso dalla Commissione Nazionale Ipovedenti dell'Unione, dalla Sezione Italiana dell'Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità (IAPB) e dalla stessa Università Sapienza. I partecipanti sono stati circa ottanta, provenienti da tutta Italia, ed erano presenti anche numerosi medici oculisti. Dopo i saluti del Presidente Nazionale dell'Unione, Prof. Tommaso Daniele, del Presidente della IAPB Avv. Giuseppe Castronovo, e del Prof. Filippo Cruciani, medico oculista, in rappresentanza dell'Università Sapienza, si è entrati nel vivo della giornata seminariale. Delle relazioni presentate, particolare sensazione ha destato quella inerente i proiblemi della degenerazione maculare a cura del Prof. Bruno Lumbroso, medico oculista e considerato uno dei massimi esperti internazionali sull'argomento. I dati esposti erano estremamente significativi ed i problemi
che riguardano questa patologia sono assai notevoli soprattutto in considerazione del fatto che la vita media si sta elevando e che la maculopatia colpisce soprattutto le persone anziane.Anche le relazioni attinenti la riabilitazione visiva sono state seguite con
interesse trattandosi di un servizio che permette a molti ipovedenti di acquisire metodiche e strumentazioni che consentano loro una proficua integrazione nel tessuto sociale.  La relazione che ho personalmente presentato, ha stimolato l'interesse dei presenti per quanto concerne la percezione che la popolazione media ha dell'ipovedente; un problema non di secondo piano, sul quale la Commissione Nazionale Ipovedenti dell'U.I.C.I. dovrà lavorare affinché le difficoltà che oggi tutti gli ipovedenti incontrano nella vita quotidiana siano pienamente comprese. Di queste difficoltà e di altri problemi si è ampiamente dibattutto nel corso del seminario; in tale contesto, il nostro Presidente nazionale ha voluto chiedere agli oculisti presenti se la legge 138/2001 ("Classificazione e quantificazione delle minorazioni visive e norme in materia di accertamenti oculistici") debba essere modificata, soprattutto in riferimento all'art. 2 dove i soggetti con un campo perimetrico binoculare inferiore al tre per cento sono parificati ai ciechi assoluti. Gli oculisti hanno replicato che pochissimi sono i soggetti che hanno un residuo perimetrico infeiore al 3% avendo contemporaneamente un'acuità visiva di molto superiore alla cecità; inoltre "inferiore al tre per cento" significa pari al 2% con la metodica Esterman di valutazione del residuo perimetrico binoculare e 2,5% con la metodica Zingirian-Gandolfo. Assicurano gli oculisti, poi, che con un campo visivo siffatto nessuna deambulazione è
possibile autonomamente così come le normali attività della vita quotidiana. Ribadiscono infine che la classificazione della legge 138/2001 rispecchia quella dall'Organizzazione
Mondiale della Sanità, che è universalmente riconosciuta. Il nostro Presidente nazionale si è detto soddisfatto delle risposte ottenute per cui nessuna iniziativa verrà presa per modificare la norma in essere. Personalmente sono stato particolarmente colpito dalle difficoltà che alcuni genitori presenti hanno riportato riguardo alle terapie offerte dai medici oculisti a cui si sono rivolti per i propri figli. La nostra sanità non ha niente da invidiare alle altre esistenti nel mondo, così ha affermato il Prof.
Cruciani: infatti, non solo per l'età evoloutiva, ma per tutti i cittadini, esistono molti punti di riferimento sul nostro territorio, ovvero centri eccellenza ove rivolgersi e trovare risposte concrete.

Il problema è che questi centri non sono sufficientemente conosciuti per cui l'interessato, spesso su consiglio di un vicino di casa o di un conoscente, si rivolge a strutture all'estero con notevoli difficoltà ad ottenere il rimborso delle spese da parte del servizio sanitario nazionale. Il professor Filippo Cruciani si è impegnato, sia a nome della IAPB che del Polo Nazionale di Ricerca e Servizi in Ipovisione e Riabilitazione Visiva, ad effettuare un censimento tecnico-scientifico dei centri di eccellenza per le varie patologie, in particolare per quelle rare o meno frequenti, e che comunque implicano numerose criticità per la fase terapeutica. Il tutto dovrà essere poi condiviso con le strutture provinciali dell'Unione affinché possano fornire un servizio a tutti i soci e non che si rivolgono loro. Per quanto concerne i workshop tenutisi nel pomeriggio, il più seguito è stato quello sulla strumentazione, nell'ambito del quale è stato altresì presentato un nuovo ausilio che ha destato particolare interesse. Si chiama E-YE Contatto ed è prodotto dalla ditta Easy Caring Start Up; si tratta di uno strumento della grandezza di un cellulare che consente agli ipovedenti una facile deambulazione in contesto urbano. Anche la sessione inerente la psicologia ha avuto diversi partecipanti, anche perché l'ordine degli architetti aveva richiesto alla psicologa del Polo presente di raccogliere tutte le indicazioni possibili per quanto riguarda l'abbattimento delle barriere visive che limitano l'inserimento nel tessuto sociale degli ipovedenti.

Al termine del seminario il Prof. Cruciani, ha affermato che questo tipo di incontri dovrebbero avere una cadenza almeno annuale perché nel contesto si possano affrontare con continuità i problemi esistenti e darne soluzione concreta: l'Università La Sapienza sarà ben lieta di offrire gli spazi per lo svolgimento degli incontri.
Angelo Mombelli

La prevenzione scende in piazza, di Glauco Galante

Autore: Glauco Galante

Alla Giornata Mondiale della Vista dell'11 ottobre, promossa dalla IAPB Italia Onlus assieme all'UICI e all'OMS, hanno aderito 68 città. Sono stati effettuati controlli oculistici gratuiti in 23 città
 
Iniziative in sessantotto città italiane e, tra queste, controlli oculistici gratuiti in ventitre piazze. L'oscurità che vivono ogni giorni i ciechi italiani viene combattuta anche grazie alla Giornata mondiale della vista, che si è celebrata l'11 ottobre con l'Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità-IAPB Italia onlus in stretta collaborazione con l'Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti e l'Organizzazione mondiale della sanità. Presso la Camera dei Deputati il secondo giovedì di ottobre è stata presentata, infatti, la campagna di prevenzione "Ama la tua vista, prenditene cura". 
Non solo i cittadini hanno potuto accedere ai punti informativi in molte città italiane, ma i controlli oculistici sono stati effettuati anche a bordo di speciali Unità mobili oftalmiche e in ambulatori attrezzati dell'Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti. Quest'anno la Giornata dedicata alla vista è stata dedicata in Italia non solo alla prevenzione delle malattie oculari, ma anche alla riabilitazione visiva: sono entrambe fondamentali per scongiurare le gravi disabilità visive.
Secondo l'OMS nel mondo vivono 246 milioni di ipovedenti e 39 milioni di ciechi, ma nell'80% dei casi la disabilità visiva è prevenibile. Il problema colpisce anche i bambini, tanto che oltre sei milioni di piccoli sono già disabili visivi. Di questi, secondo Silvio Mariotti – responsabile del programma di prevenzione della cecità dell'OMS – circa 1,4 milioni sono piccoli ciechi. Anche se il numero non sembra particolarmente elevato, in realtà bisogna considerare che la menomazione visiva si protrae generalmente tutta la vita, condizionando tutta l'esistenza successiva e creando anche un danno di possibilità lavorative, specialmente nei Paesi in via di sviluppo.
Solo in Italia l'Istat ritiene che vivano circa 362mila ciechi, mentre gli ipovedenti si stima che siano oltre un milione. Una diagnosi precoce è, quindi, necessaria per preservare il senso che fornisce più informazioni sul mondo circostante. Per chi vede troppo poco c'è ancora la possibilità di ricorrere alla riabilitazione visiva, che consente una maggiore autonomia e garantisce una migliore qualità della vita sin da bambini. Proprio in quest'ottica è stato presentato un nuovo servizio di riabilitazione visiva pediatrica che, in collaborazione con la IAPB Italia onlus, si trova presso l'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù.
"Conservare la salute visiva migliora la vita. Pensare ai nostri occhi – ha affermato Giuseppe Castronovo, Presidente della IAPB Italia onlus – è fondamentale. Infatti sottoporsi periodicamente a check-up oculistici è indispensabile se si vuole preservare il senso che, come diceva Aristotele, amiamo più di tutti. Una diagnosi precoce può aiutare a proteggere la nostra vista. I nostri sforzi sono tesi quindi a prevenire un dramma molte volte evitabile qual è la cecità, come pure dare una concreta speranza a chi vede troppo poco grazie alla riabilitazione visiva, a cui, assieme al Bambino Gesù, abbiamo voluto dedicare un centro specializzato proprio per l'età pediatrica".
"Con l'attivazione di questo nuovo percorso multidisciplinare di riabilitazione visiva – ha sottolineato Luca Buzzonetti, responsabile dell'Unità Operativa di Oculistica dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù – si completa l'offerta assistenziale che collega l'aspetto clinico alla realtà sociale in cui il bambino vive. Insegnare a un bambino a sfruttare al massimo le proprie capacità visive – ancorché gravemente ridotte – significa metterlo in condizione di avere un'autonomia e di avere la possibilità di relazionarsi con il mondo esterno".
Non è mancato, inoltre, l'intervento del Prof. Tommaso Daniele, Presidente dell'Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti con cui ha portato "l'adesione dei ciechi italiani all'iniziativa, un'adesione forte, convinta, perché in tante città d'Italia, presso le nostre sezioni si è celebrata la Giornata della vista. Quest'impegno dei ciechi italiani è naturale: sono i ciechi – ha concluso il Prof. Daniele – che hanno voluto creare, assieme alla Società oftalmologica italiana, l'Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità".

Glauco Galante

Camera… con vista
La conferenza sulla Giornata mondiale della vista si è tenuta presso la Camera dei Deputati, nella Sala del Refettorio di Palazzo San Macuto, lo scorso 11 ottobre. Moderata da Fabrizio Frizzi dietro invito dell'avv. Giuseppe Castronovo (Presidente della IAPB Italia onlus), ha avuto tra i suoi ospiti l'On. Pier Ferdinando Casini, l'On. Giuseppe Palumbo (Presidente della Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati), il Prof. Tommaso Daniele (Presidente dell'Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti), il Prof. Mario Stirpe (Presidente della Commissione Nazionale per la Prevenzione della Cecità presso il Ministero della Salute), il Prof. Giuseppe Profiti (Presidente dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù), il Dott. Matteo Piovella (Presidente della Società oftalmologica italiana) nonché Mons.  Dariusz Giers del pontificio consiglio per la pastorale degli operatori sanitari.
L'On. Casini ha sottolineato, a margine della conferenza, che "ogni investimento in prevenzione significa risparmio, in prospettiva, per un Sistema sanitario che sennò rischia di essere ingolfato dalla emergenze". Il Ministro della Salute Renato Balduzzi ha inviato, invece, un messaggio, sottolineando l'importanza del tema della prevenzione: "Ogni cittadino dovrebbe conoscere i principali rischi a cui è esposta la sua vista e, allo stesso tempo, le opportune misure di prevenzione di cui può disporre" contro le malattie che minano le capacità visive. In quest'ottica, prosegue il Ministro della Salute, "il Piano Nazionale della Prevenzione 2010-2012 affronta anche il tema della prevenzione dell'ipovisione della cecità e dell'ipovisione e fissa come obiettivi quello di individuare screening di popolazione per il riconoscimento precoce di tali patologie, secondo criteri e caratteristiche di appropriatezza nonché quello di definire percorsi diagnostici, terapeutici e riabilitativi".
(g.g.)

 

“Viva l’Italia” – Intervista a Massimiliano Bruno, di Luisa Bartolucci

Autore: Luisa Bartolucci

È uscita la nuova commedia di Massimiliano Bruno: "Viva l'Italia".
Di tutto rispetto il cast degli attori, tra i quali ricordiamo Michele Placido, Raoul Bova, Alessandro Gassman, Ambra Angiolini e Rocco Papaleo.
"Viva l'Italia" sarà presente nelle sale italiane in più di 500 copie. Intento di Massimiliano Bruno è mostrare, nella sua seconda opera da regista, l'Italia attuale, quella reduce dal berlusconismo, in cui il lavoro è carente per tutti, ma in modo particolare per i giovani, un'Italia che si manifesta come un Paese in cui la meritocrazia è divenuta ormai una vaga idea, di cui poco si conosce.
Con Massimiliano abbiamo avuto la fortuna di trascorrere alcune ore realizzando, tra le altre cose, l'intervista che segue.
D. Quello con Massimiliano Bruno è per noi un gradito incontro. Abbiamo conosciuto l'attore, sceneggiatore e regista diversi anni or sono, proprio negli uffici dell'Unione Italiana dei ciechi e degli Ipovedenti. Cosa facevi allora Massimiliano? Vuoi raccontarlo tu?
R. In primo luogo voglio esprimere la mia più sincera gioia di essere oggi insieme a voi. Nel lontano settembre del 1997 io facevo l'obbiettore di coscienza, avevo scelto di non fare il militare, ritenevo fosse più utile dare il proprio apporto in attività di carattere sociale. È stato così che mi sono ritrovato presso la sede centrale dell'Unione Italiana dei Ciechi.
Mi auguro di aver dato un valido apporto.benché io fossi un po' un fannullone…
D. Non lo sei mai stato, infatti, grazie alla tua presenza presso di noi, tra le altre cose hanno visto la luce alcuni validi filmati…
R. Sì, è vero. Realizzammo ad esempio "Non così ma così", facemmo tre filmati per l'Unione Italiana dei Ciechi e poi ho fatto davvero molte altre cose: registrazioni di testi, duplicazioni di riviste e libri, predisposizione delle etichette Braille per le allora audiocassette. Mi sono avvicinato a questo mondo. Per me è stata un'esperienza estremamente formativa, positiva, ho compreso che la vostra è davvero una grossa organizzazione. Allora ero molto giovane, torno qui oggi dopo diversi anni, rivedo gli stessi uffici, le stesse persone, rincontro te… è un tuffo al cuore per quanto mi riguarda…
D. Già allora ti dedicavi al teatro, svolgevi già in quei tempi una intensa attività artistica. Come si è evoluta poi la tua carriera. Vuoi tracciare per i nostri lettori il tuo percorso, fatto davvero di numerosi successi. La tua è, peraltro, una personalità poliedrica, sei attore, ma anche sceneggiatore, autore di famosi programmi televisivi, di fiction, di testi per comici affermati, scrivi per il teatro e sei anche regista.
R. Ho iniziato nei piccoli teatri romani, alla fine degli anni '80, facevo delle piccole cose. Nella mia compagnia c'erano attori come Paola Cortellesi, Claudio Santamaria, Sergio Zecca, Valerio Aprea, lo stesso Valerio Mastandrea, insomma eravamo un gruppo di ragazzi che facevano piccole cose nei piccoli teatri. Da allora ho realizzato ben due spettacoli in coppia con Paola Cortellesi; la fortuna ha voluto che Paola abbia fatto una carriera splendida a livello televisivo, poiché fu presa dapprima da Gianni Boncompagni, per fare una trasmissione che si chiamava Macao e quindi dalla Gialappa's Band per fare "Mai dire goal". Io sono diventato il suo autore, quindi ho virato la mia carriera di attore su quella di autore, ho iniziato a scrivere per le fiction televisive, ho scritto molte cose, ad esempio "Non ho l'età", "I Cesaroni "; ho scritto programmi televisivi: "Quelli che il calcio" nell'edizione condotta da Simona Ventura, scrivevo i testi per Max Giusti, quando faceva le diverse imitazioni io ero uno dei suoi autori, insieme al grande Riccardo Cassini. Ho scritto anche diversi programmi per LA7. Al principio degli anni 2000 mi sono avvicinato al cinema ed ho avuto un esordio fortunato come autore, ho scritto la sceneggiatura di "Notte prima degli esami", che fu un grosso successo, per la regia di Fausto Brizzi. Si è trattato di un film che ha fatto epoca, ha vinto anche il David di Donatello come migliore opera prima.
Ho firmato anche la sceneggiatura del seguito "Notte prima degli esami oggi" e, sempre per Brizzi, ho scritto "Ex", che era un film sulle storie d'amore finite, è stata quindi la volta di "Maschi contro femmine" e "Femmine contro maschi". Ho quindi pensato di dovermi emancipare e provare la via della regia, ho esordito quale regista di cinema con un film dal titolo "Nessuno mi può giudicare", scritto sempre da me insieme ad Edoardo Falcone, con protagonista Paola Cortellesi, che è la mia amica da vent'anni, con la quale ci siamo ritrovati anche nel cinema. Nel cast vi erano anche un grande Rocco Papaleo, Raoul Bova, che era il bello del film. È un film che è andato molto bene, sia al botteghino che come critiche. Con "Nessuno mi può giudicare" ho vinto il Nastro d'Argento come miglior commedia, ormai due anni or sono, ciò mi ha consentito di fare il mio secondo film, "Viva l'Italia", dal 25 ottobre al cinema. Anche in questo caso mi sono trovato ad avere un grande cast, infatti ho avuto la fortuna di lavorare con attori del calibro di Michele Placido, Alessandro Gassman, Rocco Papaleo, Raoul Bova, Ambra Angiolini ed anche con una grande del passato come Isa Barzizza, che ha recitato nelle grandi commedie di Totò. Nel film vi è anche Maurizio Mattioli. Si tratta di una commedia molto divertente, ma anche amara, sulla situazione del nostro Paese. Ogni tanto, Luisa, ho fatto anche l'attore, poiché mi diverto anche a fare l'attore.
D. In quali fiction, ad esempio, vogliamo ricordarlo?
R. Ho fatto, a parte diverse cose in televisione insieme a Paola Cortellesi, quali "Nessun dorma", trasmissione satirica in cui interpretavo personaggi buffi, una serie televisiva "La omicidi", con Massimo Ghini, in cui ero il suo braccio destro e, ad un certo punto, mi sparavano pure; nell'ultima puntata mi hanno sparato, però mi sono salvato. Ho lavorato anche ne "L'Ispettore Coliandro", scritta da Carlo Lucarelli. Si trattava di gialli molto sofisticati, carini e divertenti, ambientati in una Bologna multietnica. Interpretavo un agente di polizia, Borromini, ed avevo uno spiccato accento calabrese. Ho quindi fatto una serie televisiva per Sky dal titolo "Boris", che è diventata un piccolo cult tra gli amanti di Sky, perché era la storia di questa troupe scalcinata di una fiction televisiva che si chiamava "Gli occhi del cuore". Io interpretavo un cabarettista becero, Nando Martellone.
D. Un più o meno velato riferimento al famoso telecronista di calcio?
R. Esattamente. Il nome del personaggio era ispirato proprio a lui. Ho fatto anche un po' di cinema, nel senso che ho recitato in qualche mio film, in "Maschi contro femmine", ho interpretato uno psicologo un poco sui generis, che offendeva i pazienti, insomma mi sono divertito. Però chiaramente la mia strada è quella della regia e della sceneggiatura.
D. Come ci si pone per iniziare a scrivere una sceneggiatura? Quanto è complesso e cosa ti piace di questo lavoro?
R. Beh, io sono una persona molto curiosa, a cui piace molto parlare con le persone, ascoltare la radio, guardare la TV, leggere il giornale, i libri, andare a teatro, al cinema, insomma vivere pienamente il tempo in cui ci troviamo. Questo mi facilita nel lavoro. Quando qualcosa mi colpisce, immediatamente mi viene un'idea per un film. Così come è stato per "Notte prima degli esami", che parlava dell'esame di maturità ma anche degli anni '80. Mi sembrava maturo nel 2005 parlare degli anni '80, come del resto negli anni '80 fu fatto da chi realizzò "Sapore di mare", che era incentrato sugli anni '60.
D. Ti sei forse anche ispirato alla canzone di Antonello Venditti, o non ci hai pensato affatto?
R. Sì sì, sicuramente la canzone di Venditti mi è parsa un gran titolo ed inoltre l'abbiamo proprio utilizzata nel film giacché abbiamo chiamato i personaggi proprio con quei nomi. Ricordi? "Claudia non tremare, non ti posso far male…" Il personaggio femminile, interpretato da Cristiana Capotondi, l'abbiamo chiamata così, Claudia. Anche l'attualità mi colpisce molto: ad esempio "Nessuno mi può giudicare" parla di una escort e, un paio di anni fa, questo mi sembrava un argomento molto caldo… Mi piace stare attento a quanto accade, per poter poi descrivere il Paese a modo mio, sempre con comicità ovviamente.
D. Generalmente quando scrivi e dove scrivi?
R. Ho cambiato diversi posti: di solito beh, posso scrivere anche a casa, ma la cosa migliore secondo me è avere un metodo, quindi uscire la mattina, andare in uno studio, adesso ho uno studio, lavorare, perché la scrittura è sì creatività, però è anche metodo. È indispensabile stare dieci ore al giorno davanti al computer, produrre molto, in modo tale che si possa anche gettare nel cestino quel materiale che non va bene.
Bisogna dunque lavorare tanto ed avere una qualità, quella, cioè, di essere poco indulgenti con se stessi, avere il coraggio di dire, quando hai scritto una cosa che non va bene, "non va bene, debbo migliorarla". È per questa ragione che è necessario lavorare molto, perché probabilmente, il 90% di ciò che produci in quel mese di lavoro finisce per non essere idoneo, il 10% che va bene lo tieni e, dopo quattro, cinque, sei mesi di lavoro, hai tirato fuori un bel film.
D. Preferisci scrivere da solo o lavori anche insieme ad altri?
R. Per il cinema preferisco scrivere insieme ad altri, perché credo sia fondamentale quella fase che si chiama brainstorming in cui si chiacchiera, magari per un paio di mesi, insieme agli altri collaboratori; ho scritto tanti film con Fausto Brizzi e Marco Martani, adesso sto scrivendo con Edoardo Falcone. Essere almeno in due ti dà quella forza per cambiare idea, ti aiuta a creare gag divertenti. Per il teatro, invece, scrivo da solo, poiché scrivo cose sicuramente divertenti, ma più intime, più meditate. È come scrivere un libro, per me, il teatro. Ho bisogno di scrivere la sera, di avere quale sottofondo il mio Chet Baker, piuttosto che Tom Waits, insomma musica che mi piace e che nel contempo mi rilassa.
Ultimamente sto anche scoprendo musicisti più giovani…. metto queste cose che mi rilassano, viaggio con il cervello. Abito in un posto che è un po' fuori mano, ma estremamente creativo, visto che la finestra di fronte alla quale lavoro affaccia sul parco di Veio, ho quindi questa meravigliosa boscaglia che mi ispira moltissimo. Sullo sfondo vedo la Castelluccia, che è questo quartierino che si illumina di notte, insomma mi piace molto stare a casa e scrivere di notte per il teatro, cosa che purtroppo faccio raramente, poiché, al cinema pagano e a teatro no. Dunque scrivo più per il cinema e scrivo di giorno.
D. Quando scrivi già immagini quali attori reciteranno quanto vai scrivendo e in qualche modo commisuri ciò che componi ed i ruoli agli attori che ne saranno gli interpreti o ti astrai totalmente e ci pensi in un secondo momento?
R. Sono stato fino ad ora molto fortunato rispetto a questo argomento, poiché ho sempre avuto prima l'idea degli attori che dovevano interpretare quei ruoli, anche perché in teatro spesso scrivo per me e quando non ho scritto per me stesso sapevo quali attori avrebbero interpretato quelle parti, penso a Paola Cortellesi, a Rolando Ravello… sapevo che avrei scritto per loro. Quest'anno arriva a Roma un mio spettacolo dal titolo "Ti ricordi di me?" con Ambra Angiolini ed Edoardo Leo ed è una cosa che ho cucito addosso a loro. Quando si scrive per il cinema è un poco più complesso sapere prima chi sono gli attori. Nel caso dei film che ho scritto per Brizzi non sapevamo chi avrebbe interpretato quelle parti, mentre quando ho scritto "Nessuno mi può giudicare" sapevo che pretendevo che l'attrice fosse Paola Cortellesi, questa è l'unica richiesta che ho fatto alla mia produzione e l'ho avuta. Questo film, invece, l'ho scritto pensando ad alcuni attori e, invece, me ne sono ritrovati altri.
D. Ti hanno piacevolmente sorpreso o sei rimasto deluso?
R. No no, sono piacevolmente sorpreso ed ho scoperto che gli attori che ho preso per questo film sono migliori di quanto pensassi. In questo mio nuovo film "Viva l'Italia" c'è un Alessandro Gassman strepitoso, Michele Placido che credo non sia mai stato così bravo in nessun altro film come in questo, lui che già è un attore straordinario, Ambra Angiolini, Raoul Bova, insomma, a volte ti sorprendono…
D. È veramente una brava attrice Ambra Angiolini?
R. Ambra, lo vedrete, in questo film è una attrice molto brava ed è una attrice anche comica, nel senso che nel film fa molto ridere; credo che forse sia il personaggio che fa più ridere nel mio film. Interpreta una attrice "cagna", con la zeppola, con quella particolare esse. Ha un padre politico che l'ha raccomandata e lei lavora moltissimo, ma non è in grado…
È come se mi mettessero a giocare a calcio con la nazionale italiana, io, che peso 100 kg, sicuramente non sarei un bravo centravanti. Lei in questo film interpreta questa attrice non brava che con questa esse dice "state a sentire", tutti la odiano, è molto buffa, divertente. Nel film, ovviamente, avrà poi un cambiamento, una presa di coscienza, muterà, migliorerà.
D. È preferibile fare il regista di un film che si è anche scritto o è più interessante quando il film è stato pensato e sceneggiato da altri?
R. Per ora ti dico che io i film li scrivo da solo, quindi non riesco a concepire l'idea di fare la regia di un film che non sia scritto da me; però, però… in futuro non si può mai dire, ad esempio Clint Eastwood, un grande attore, mentre scriveva un suo film ha ricevuto una sceneggiatura così, giunta sulla scrivania del suo ufficio, si intitolava Gran Torino, ed era una sceneggiatura scritta da altri. Lui l'ha letta, se ne è innamorato ed ha deciso di mollare letteralmente il film al quale stava lavorando ed ha detto "voglio fare questo". Fece questo film che, se non erro, gli fruttò anche candidature all'Oscar. Era un gran film.
D. L'attore italiano che ti piace di più e quello straniero…
R. Tra gli stranieri mi piace molto Javier Bardem, l'attore spagnolo, credo sia in questo momento a livello internazionale l'attore che mi emoziona di più. Un film come "Mare dentro" è qualcosa che davvero mi è rimasto nell'animo, nel cuore, inoltre lui è davvero bravo. È un attore che riesce a lavorare in Francia, in Spagna, negli stati Uniti, è estremamente poliedrico. Se parliamo di attori americani trovo più difficoltà a rispondere, nel senso che trovo difficoltà proprio sui film americani: vi sono divi che fanno dei film talmente lontani dalla nostra cultura, trovo davvero difficoltà, inoltre è anche difficile capire se ti piace un attore quando lo senti doppiato, ma non in lingua originale. Vi sono, però, taluni attori che sanno sempre sorprenderti, e sono i divi che conosciamo così. In Italia abbiamo tantissimi bravi attori. Ritengo sia pure arrivato il momento di staccarci da questa mentalità un po' esterofila da un lato, ma anche conservatrice secondo la quale eh, certo una volta c'erano Mastroianni, Sordi, adesso basta: abbiamo Pierfrancesco Favino, Elio Germano, un sacco di attori bravi, che hanno la stessa "identica" dignità di Vittorio Gassman, Marcello Mastroianni ed altri. Il nostro problema è che si tende sempre a dire che prima era meglio. È un po' come quando noi quarantenni diciamo: quando eravamo piccoli… non come sti ragazzetti di vent'anni che non capiscono nulla. Purtroppo i ventenni di oggi faranno altrettanto tra vent'anni! Credo che sia tempo di smetterla con considerazioni di questo genere. Così come è tempo di smetterla di dire la grande commedia all'italiana…. sì, ok, c'è stata, negli anni '50 '60 '70, vi è stata la grande commedia all'Italiana: adesso vi è un tipo di commedia sicuramente più superficiale, che, però, è un tipo di commedia. Secondo me sta per tornare in voga una sorta di commedia sociale italiana e bisognerà, per me, dire, la Nuova Commedia Italiana, senza fare paragoni di sorta con la vecchia commedia. In questo panorama (e rispondo alla tua domanda) uno come Pierfrancesco Favino, ad esempio, è un grande attore, così come lo è Elio Germano. Vi sono anche grandi attori che stanno migliorando, Valerio Mastandrea visto recentemente in tanti film, indubbiamente, è un attore molto migliorato. Kim Rossi Stuart è un bravissimo attore. Tra le attrici abbiamo personalità che ti emozionano sempre come Vittoria Mezzogiorno, Margherita Buy, secondo me vi è un panorama artistico italiano a livello di attori, molto farcito di talenti. Forse sugli autori ed i registi siamo più in difficoltà… Non ci sono grandissimi sceneggiatori in Italia rispetto agli anni precedenti e si incontrano difficoltà; forse si è un po' annacquata la creatività con la fiction, con i film americani, un pochino pecchiamo di originalità, dobbiamo rimboccarci le maniche.
D. Hai citato le fiction. tanto per pensare al passato: un tempo la televisione di stato produceva dei grandi ed importanti sceneggiati televisivi di un certo spessore. Oggi il panorama delle produzioni televisive anche tratte da romanzi è assai diverso. A cosa imputare questo divario con il passato?
R. Gli sceneggiatori sino a trenta-quaranta anni fa non avevano fatto una scuola di sceneggiatura. Oggi gli sceneggiatori provengono da scuole, o da letture di libri, per cui hanno in mente la divisione della storia in tre atti, che deve essere strutturata in un certo modo; ci siamo uniformati ad un format, quindi hai degli editor, quando lavori per Mediaset, o per la RAI, che sono molto legati al format. Il pubblico ha appreso il format, quindi, tu stessa, mediamente, saprai, che quando al principio di una fiction vedi un uomo ed una donna che non si stanno simpatici già capisci o capirai piano piano che loro si conosceranno ed innamoreranno.
Vi sono dei must, dei target, che non vengono superati. A volte, però, ci riusciamo. Io ho anche visto delle belle fiction negli anni scorsi, mi ricordo di essermi emozionato molto nel guardare quella dedicata a Borsellino, vi sono cose fatte bene. Purtroppo credo che chi dirige la fiction a grandi livelli, abbia un po' meno stima del pubblico, rispetto a quella che, invece, nutriamo noi autori. Quindi sei un po' portato a scrivere in un certo modo. Mi ricordo che proprio in una grande rete televisiva, durante una conferenza una persona importante, che poi è divenuta Presidente del Consiglio, disse che dovevamo scrivere le fiction pensando che il pubblico medio era simile ad un bambino di undici anni, del sud,che andava male a scuola. Per costoro il popolo televisivo era dunque da paragonarsi ad un bambino undicenne del sud che andava male a scuola, dunque,secondo loro, un poco ignorante.
D. Date queste premesse: come valuti il livello della televisione italiana?
R. Ha il livello adatto ad un bimbo di undici anni. Il livello è basso poiché, politicamente, si è voluto questo. È un disegno ben preciso mantenere basso il livello culturale della popolazione. se tieni basso il livello culturale, annichilisci anche la mente delle persone ed è più semplice compiere manipolazioni ed indurre la gente a votare quello che, più o meno, si vuole. Di fatto chi ha preso il potere è stato un personaggio che è apparso più degli altri. Apparire significa essere, per qualcuno che è, se così si può dire, più semplice; votare una persona che appare di più, che conosci con nome e cognome, che magari ha fatto passare un'immagine di sé vincente, per taluni è preferibile, piuttosto che votare qualcuno che si conosce meno, che ha minor visibilità. Dietro alla cultura vi è sempre un disegno politico. Il livello culturale, in Italia, si è abbassato rispetto a trent'anni fa, ma anche a livello di censura. una volta, negli anni '70 si potevano dire in televisione delle cose che adesso non si possono più dire, poiché ti censurano.
D. Ovviamente chi è a ciò preposto fa sembrare che così non è…
R. Ma lo è. Loro per propaganda dicono che non è così, ma uno come Beppe Grillo ne ha pagato le conseguenze; Grillo è uno che è uscito fuori dalla televisione perché diceva certe cose, poi per sua "Tigna personale", secondo me, adesso, poiché dal mio punto di vista vive nel rancore, cerca ora politicamente di realizzare il suo sogno: andare al posto di quelli che lo hanno cacciato trent'anni fa. Questo è tutto un gioco di potere: la cultura purtroppo è l'arma in più per cercare di vivere in un Paese più civile possibile. Se loro te la nascondono, facendoti vedere il più possibile "Il grande fratello", "L'Isola dei famosi", "Amici", trasmissioni in cui, signore di cinquant'anni vanno lì a dire la loro sulle corna del marito si finisce per essere annichiliti con stupidaggini. Tu quel tempo che potresti dedicare alla lettura di un grande classico, di Shakespeare, piuttosto che alla visione di un bel film di Michelangelo Antonioni, lo dedichi alla visione di una cosa stupida, la stupidità è contagiosa, quindi vedere una cosa stupida rende meno intelligenti e, se ci si fa vincere si perde.
D. I cosiddetti talent, inoltre, fanno passare l'idea che basti davvero poco per diventare famosi…
R. Lo so, spesso questi ragazzi sono quasi dei cloni, che durano una stagione. Mi parlava un amico discografico di un ragazzo che ha vinto Sanremo pochissimo tempo fa e che è già finito. Eppure ha vinto Sanremo, due o tre anni fa. Tentano di spingerlo, senza grandi esiti. Si tratta di fenomeni che il pubblico percepisce televisivamente ma l'anno dopo ne vuole subito degli altri. Questo per la produzione è anche estremamente vincente, perché una cosa è fare una trasmissione in cui hai, ad esempio, otto attori famosi che devi pagare, altro è realizzare un programma in cui i ragazzi non vengono pagati, li fai diventare dei divi, l'anno successivo non tornano, ma ne prendi degli altri. Il pubblico è ormai abituato: vede quello che vince "X factor" dopo un po' passa. Tra questi, ogni due o tre anni, può anche uscire uno che resti, si pensi a Noemi. Ma per una Noemi vi sono che so io 150 altri ragazzi che hanno partecipato a quella trasmissione e non lavorano. Si tratta dunque di trasmissioni un poco illusorie. Io in generale  credo che debba esservi quel tipo di trasmissione, però mi devi dare egualmente anche degli approfondimenti su altro: ben vengano, infatti, le trasmissioni che facevano sui libri, su un certo tipo di musica, oppure Saviano. Occorre dare tutto, offrire la possibilità di scegliere. Bella la trasmissione di Fabio Fazio, bella la trasmissione che conduceva Serena Dandini, che oltre a portare sul suo divano un attore famoso, portava anche un premio Nobel. Occorre far comprendere al pubblico che esiste tutto un mondo. È necessario far passare alle persone l'idea democratica che contiamo qualcosa e che, comunque, all'interno del Paese, possiamo avere un peso, perché siamo il 99% delle persone, siamo coloro che possono cambiare le cose. Ma in realtà se tu stesso comunichi che tanto le cose non le puoi cambiare, la gente finisce per crederci e non le cambia.
D. Hai fatto cenno al tuo ultimo film, a cosa altro stai lavorando?
R. Principalmente ho lavorato al film, mi piacerebbe tornare a lavorare per l'Unione Italiana dei Ciechi.
D. Lo farai presto infatti.
R. Sì, vi è un progetto per una cosa da realizzare insieme. Ne stiamo parlando, mi auguro di poter realizzare qualcosa per voi. Per il resto il film e a teatro vi è questa tourneè di uno spettacolo da me scritto, inoltre sto già lavorando alla scrittura di un nuovo film.
D. Puoi anticiparci qualcosa? No naturalmente.
R. No, ancora non posso, altrimenti, come dire, mi tagliano le gambe! Non lo posso ancora dire, debbo lavorarci per poterlo poi presentare alla mia produttrice e capire se le piace l'idea. Già con "Viva l'Italia" mi ha concesso di realizzare una commedia sociale, molto scomoda ma anche divertente. Il film è uno spaccato divertente del malcostume del nostro Paese dove si scherza ma… In qualche modo si presenta una fotografia dell'Italia piuttosto amara.
D. A chi ti senti di consigliare in modo particolare la visione di "Viva l'Italia"?
R. Alle persone che sono indecise su chi votare a marzo prossimo.
Massimiliano Bruno ci saluta con una promessa: non solo lavorare con noi al progetto di due filmati, ma realizzare proprio insieme a lui, la versione audiodescritta per i non vedenti di "Viva l'Italia", di cui egli stesso redigerà e leggerà il commento.
Luisa Bartolucci

Reso accessibile il servizio di home banking della Banca Popolare di Vicenza, di Nicola Ferrando

Autore: Nicola Ferrando

Abbiamo il piacere di informarvi che la Banca Popolare di Vicenza, istituto cassiere della Sede Centrale dell'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, nono gruppo bancario italiano con più di 650 sportelli diffusi in 12 regioni, ha reso disponibile per tutti i propri clienti ciechi ed ipovedenti che utilizzano il servizio di home banking @time una chiavetta da collegare al computer per confermare le operazioni dispositive. Finora si doveva utilizzare una chiavetta che forniva un codice a sei cifre da digitare sulla tastiera del computer quando richiesto. Si tratta di un sistema chiaramente inutilizzabile da parte dei ciechi e degli ipovedenti. Molte banche hanno già adottato sistemi alternativi per consentire ai disabili visivi l'utilizzo dei servizi di home banking. La Banca Popolare di Vicenza ha scelto di fornire una chiavetta da collegare alla porta USB del computer, con un software di gestione che permette di copiare il codice di sei cifre visualizzato in quel momento ed incollarlo nell'apposito campo del servizio @time.
Per poter richiedere la sostituzione della chiavetta tradizionale con quella per PC è necessario recarsi presso la propria filiale e compilare la relativa domanda.
In caso di problemi, la circolare interna che illustra il nuovo serrvizio è la n. 7798/S.
Il Presidente
(Dott. Nicola Ferrando)

Note di viaggio a proposito dell’Assemblea nazionale dei quadri dirigenti di Tirrenia, di Claudio Romano

Autore: Claudio Romano

Durante il viaggio di ritorno da Tirrenia verso casa, anche in questa circostanza, come probabilmente sarà accaduto ad altri amici, ho cercato di fissare nella mente alcune impressioni relativamente allo svolgimento dell'importante appuntamento associativo che ha visto la presenza dei dirigenti che sul territorio vivono la fatica di rappresentare la categoria.

Non desidero fare qui particolari ragionamenti sul dibattito ma soltanto annotare alcuni pensieri senza pretese di prolungare la discussione che nella sua sede, come giusto che ci fosse, c'è stata.  Eccome che c'è stata.

Ho pensato alla lucida introduzione al dibattito del Presidente che ha offerto importanti spunti  circa le complesse caratteristiche che connotano le crisi del nostro tempo e quello che può fare l'Unione per farvi fronte  richiamando tutti alla necessità di perseguire l'unità associativa.

Confronto interno e rispetto dello statuto

Ho riflettuto sul delicato tema del confronto interno all'Unione che ha visto e non poteva essere diversamente, posizioni ed accenti diversificati; su  questo tema, sono da riscontrare con interesse, opinioni convergenti circa le ormai note incongruenze del sistema elettorale attuale per eleggere il Consiglio Nazionale; un sistema che non ha consentito nel congresso di Chianciano, alla "minoranza", di aver rappresentanti  eletti nel consiglio nazionale.
Un problema questo che a mio avviso, non ha favorito il rapporto tra chi ha vinto e chi ha perso il Congresso.
Chissà se il confronto interno, dopo questa riunione dei quadri, si potrà realizzare come sarebbe "normale" che fosse e come chiesto dall'assemblea, in primo luogo, rispettando lo Statuto.
Chissà se dopo questa assemblea nazionale dei quadri dirigenti, coloro che hanno avuto lo sguardo rivolto all'indietro, riusciranno a guardare avanti……

Integrazione scolastica e accesso al lavoro

Molte le voci che si sono alzate nel corso dell'assemblea per rivendicare integrazione scolastica e lavoro per i ciechi e gli ipovedenti:
testimonianze di oggettive difficoltà, qualche buona prassi, opinioni in ordine alle strade da percorrere, speranze e voglia di continuare a lottare.

Riorganizzazione delle strutture territoriali

Circa il previsto accorpamento delle province, non pochi gli interventi che hanno manifestato preoccupazione per le conseguenze che tale riorganizzazione amministrativa produrrà sulle nostre strutture  territoriali.
Preoccupazioni sacrosante ma perché escludere che a prescindere dalle decisioni governative, la nostra organizzazione, non avesse già la necessità di meglio organizzarsi in periferia?
Intendo dire che la predetta riorganizzazione potrebbe significare una positiva razionalizzazione delle risorse che sono in campo sul territorio affinché ci si debba occupare meno di burocrazia per essere nelle condizioni di offrire più servizi qualificati e dare maggiore tutela a tutti i disabili visivi italiani.

Senso di appartenenza

Da sempre, l'assemblea nazionale dei quadri dirigenti, consente anche ad un discreto osservatore, di misurare "il polso" organizzativo ed umano della nostra articolata e complessa organizzazione.
Un "polso" che senza retorica, ho sentito vivo e consapevole del valore delle pesanti difficoltà dell'oggi ma che ha in sé il condividere un forte e maturo senso di appartenenza; condizione questa per guardare con ragionevole fiducia al futuro.
A dimostrazione della voglia di futuro, l'assemblea ha manifestato la volontà che l'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti partecipi con convinta determinazione alla protesta dei cittadini con disabilità del 31 ottobre con la parola d'ordine "cresce il welfare, cresce l'Italia".

Ora, archiviata l'assemblea di Tirrenia, si torna al lavoro ed …… alla lotta.

Claudio Romano

Operatore amministrativo segretariale, di Barbara Leporini

Autore: Barbara Leporini

L'Istituto I.Ri.Fo.R. Regionale Toscano ha dato avvio alla fase di pubblicizzazione del progetto dal titolo "Operatore amministrativo segretariale", acronimo SEGR4VIP, approvato dalla Provincia di Firenze e finanziato dal Fondo Sociale Europeo.

Il progetto prevede la realizzazione di due attività formative per il rilascio della qualifica di "Addetto all' organizzazione e gestione delle attività di segreteria, all'accoglienza e alle informazioni", presente nel Repertorio delle Figure Professionali della Regione Toscana.
 
Si riporta di seguito il bando di pubblicizzazione, la domanda di iscrizione ed il modulo per partecipare alla selezione.

Tutte le informazioni sono reperibili sulla locandina, e la stessa documentazione sarà inserita anche sul sito del nostro istituto all' indirizzo www.irifortoscana.it

Per ulteriori chiarimenti, è possibile contattare i nostri uffici al numero di tel/fax 055 580523.

Il Presidente
Barbara Leporini

Anno ………….     DOMANDA DI ISCRIZIONE                REGIONE TOSCANA

(SCRIVERE IN STAMPATELLO)
A cura dell'Ente Attuatore                 Ammesso inizio corso   1.        Non ammesso inizio corso   2.         Ammesso dopo l'inizio del corso     3.
TITOLO DELL'INTERVENTO………………………………………………………………………………………. MATRICOLA  ((((((((((

ORGANISMO INTERMEDIO…………………………………………….ENTE ATTUATORE…………………………………………………………….

…l… sottoscritto/a………………………………………………………………………………………………………………..nato/a il   ((((((((
                          giorno         mese                 anno
a……………………………………………………(…..) Stato…………………………………….. codice fiscale  ((((((((((((((((
                                                  Comune                                                                                                     prov.

CONSAPEVOLE DELLE RESPONSABILITÀ E DELLE PENE STABILITE DALLA LEGGE PER FALSE ATTESTAZIONI E MENDACI DICHIARAZIONI, SOTTO LA SUA PERSONALE RESPONSABILITÀ (ARTT. 48-76 D.P.R. 28/12/2000, N°445)

DICHIARA
–  di essere di sesso M.   . F   –  di essere cittadino: Italiano   1. Comunitario  2. Europeo non UE  3. Africano  4. Asiatico  5. Americano  6. Oceanico  7.

di risiedere in via/piazza………………………………………………………………………..n……località………………………………………………….

comune………………………………………………………………………C.A.P………………..provincia………telefono   ((((/((((((((
                                               prefisso                                            numero
      e-mail……………………………………….        cellulare   ((((/((((((((
(se la residenza è diversa dal domicilio)
di essere domiciliato in via/piazza……………………………………………………………………n……località……………………………………………
comune………………………………………………………………………C.A.P…………………provincia………telefono   ((((/((((((((
                                               prefisso                                            numero

di far parte del seguente gruppo vulnerabile
  1.  Persone disabili/portatori di handicap fisici e/o mentali

  2.  Migranti: Extracomunitari,

  3.  Migranti: Nomadi

  4.  Migranti: altri migranti

  5. Minoranze (linguistiche, etniche, religiose, ….)

  6.  Altri soggetti svantaggiati: persone inquadrabili nei fenomeni di nuova povertà (leggi di settore)

  7.  Altri soggetti svantaggiati: tossicodipendenti / ex tossicodipendenti

  8.  Altri soggetti svantaggiati: detenuti / ex-detenuti

  9.  Altri soggetti svantaggiati: altro

– di essere in possesso del titolo di studio di:
  1.  Nessun titolo

  2.  Licenza elementare

  3.  Licenza media inferiore

  4.  Diploma di scuola superiore di 2-3 anni

  5.  Diploma di scuola superiore di 4-5 anni

  6.  Accademia di Belle Arti, Istituto Superiore Industrie Artistiche, Accademia di Arte Drammatica, Perfezionamento Accademia di Danza,Perfezionamento Conservatorio, perfezionamento Istituto di Musica Pareggiato, Scuola di Interpreti e Traduttori, Scuola di Archivistica, Paleografia e Diplomatica

  7.  Diploma universitario o di scuola diretta fini speciali (vecchio ordinamento)

  8.  Laurea triennale (nuovo ordinamento)

  9.  Master post laurea triennale (o master di I livello)

10.  Laurea di durata superiore ai tre anni (diploma di laurea vecchio ordinamento ovvero laurea specialistica nuovo ordinamento)

11.  Master post laurea specialistica o post laurea vecchio ordinamento (o master di secondo livello)

12.  Specializzazione post laurea (specialistica)

13.  Dottorato di ricerca

14.  Qualifica professionale

– di avere frequentato e interrotto senza conseguire
   il titolo di studio, la scuola e la classe sotto indicate:

– scuola media inferiore   1.    2.    3.

– scuola media superiore  1.    2.    3.    4.    5.

– università                       1.    2.    3.    4.    5.    6.
– di essere iscritto al Centro per l'impiego

 di …………………………….          SI      NO          dal ((((((((                                                  giorno         mese                 anno
– di essere nella seguente condizione occupazionale:
1.  in cerca di prima occupazione (chi non ha mai lavorato non studia e cerca lavoro)
compilare la sezione "A"
2.  occupato (anche chi ha occupazione saltuaria/atipica e chi è in C. I. G. ordinaria)
compilare la sezione "B"
3.  disoccupato (chi ha perso il lavoro in mobilità e C.I.G. straordinaria)
compilare la sezione "C"
4.  studente (chi frequenta un corso regolare di studi)

5.  Inattivo diverso da studente (casalinga/o, ritirato/a dal lavoro, inabile al lavoro, in o servizio civile, in altra condizione)

SEZIONE "A" – IN CERCA DI PRIMA OCCUPAZIONE

– di cercare lavoro:   1.  da meno di 6 mesi       2.  da 6 a 11 mesi

3.  da 12 a 24 mesi           4.  da oltre 24 mesi

SEZIONE "B" – OCCUPATO O IN C. I. G. ORDINARIA

Di essere occupato presso l'impresa o ente:
Tipologia impresa: 1.  Privata  2.  Pubblica  3.  P.A.

Classe Dimensionale: 1.  1-9 2.  10 – 49  3.  50 – 249 4.  250 – 499  5.  Oltre 500

Settore economico__________________________________________________

denominazione_____________________________________________________

via/piazza ___________________________ numero civico |_|_|_|

località_____________ comune _______________ provincia ___

numero di telefono |_|_|_|_|/|_|_|_|_|_|_|_|

– di essere nella seguente condizione rispetto a:

RAPPORTO DI LAVORO

  1.  Contratto a tempo indeterminato

  2.  Contratto a tempo determinato

  3.  Contratto di formazione e lavoro

  4.  Contratto di apprendistato

  5.  Contratto di inserimento

  6.  Contratto con agenzia di somministrazione

  7.  Contratto a chiamata

  8.  Contratto a progetto (o collaborazione coordinata e continuativa)

  9.  Contratto di prestazione occasionale

10.  Contratto di associazione in partecipazione

11.  Altro tipo di contratto

12.  Autonomo

 

POSIZIONE PROFESSIONALE

Lavoro dipendente

  1.  dirigente

  2.  direttivo – quadro

  3.  impiegato o intermedio

  4.  operaio, subalterno e assimilati

  5.  apprendista

  6.  lavorante presso il proprio domicilio per conto di imprese

Lavoro autonomo
  7.  imprenditore

  8.  libero professionista

  9.  lavoratore in proprio

10.  socio di cooperativa

11.  coadiuvante familiare

SEZIONE "C" – DISOCCUPATO, IN MOBILITÀ O C.I.G. STRAORDINARIA

di essere disoccupato,  1.  da meno di 6 mesi       2.  da 6 a 11 mesi

in mobilità o C.I.G.:  3.  da 12 a 24 mesi           4.  da oltre 24 mesi

 

 

…l…sottoscritt.. dichiara infine di essere a conoscenza che l'accettazione della presente domanda è subordinata all'effettuazione del corso e al raggiungimento
del numero di allievi previsto o, in caso di soprannumero, di essere oggetto di una selezione.   –    allegati n.           come richiesto dal bando di ammissione.

 

Per i minori di 18 anni firma del genitore o di chi ne esercita la patria potestà       FIRMA DEL RICHIEDENTE

DATA………………….          ………………………………..

 

INFORMATIVA AI SENSI DEL "CODICE IN MATERIA DI PROTEZIONE DEI DATI PERSONALI" D.L. 196 DEL 30 GIUGNO 2003

Il Decreto Legislativo n. 196 del 30 giugno 2003 ("Codice in materia di protezione dei dati personali") prevede la tutela delle persone e di altri soggetti rispetto al trattamento dei dati personali.

Secondo la normativa indicata, tale trattamento sarà improntato ai principi di correttezza, liceità e trasparenza e di tutela della Sua riservatezza e dei Suoi diritti.

Ai sensi dell'articolo 13 del D.lgs. n.196/2003, pertanto, Le forniamo le seguenti informazioni:

1. I dati da Lei forniti verranno trattati per le finalità previste dalla L.R. 32 del 26 luglio 2002 e sue successive modificazioni e dai Regolamenti Comunitari del Fondo Sociale Europeo

2. Il trattamento sarà effettuato tramite la registrazione in banche dati informatizzate

3. Il conferimento dei dati è obbligatorio per consentire le rilevazioni previste dalla Legge Regionale n. 32 e dai regolamenti FSE e l'eventuale rifiuto di fornire tali dati comporterà la mancata  prosecuzione del rapporto.

4. I dati non saranno comunicati ad altri soggetti, che non siano quelli istituzionali previsti dalla normativa di settore né saranno oggetto di diffusione a scopi pubblicitari o con altre finalità diverse dalle elaborazioni previste dalla normativa

5. Il titolare del trattamento è la Regione Toscana – Giunta Regionale – Settore FSE
 
6. Il responsabile del trattamento è il Dirigente responsabile del Settore FSE Regione Toscana
sito web: www.regione.toscana.it.

7. Gli incaricati sono individuati negli operatori degli Enti eroganti la formazione preposti alla raccolta e alla registrazione dati, ai dipendenti degli Uffici Provinciali responsabili dell'erogazione dei finanziamenti e nei dipendenti assegnati all'ufficio del responsabile del trattamento.

In ogni momento potrà esercitare i Suoi diritti nei confronti del titolare del trattamento, ai sensi dell'art.7 del D.lgs.196/2003

 

 

Data……………..         Firma per presa visione

           ………………………….

 

Spett. I.Ri.Fo.R. Regionale 
Toscano ONLUS
Via Fibonacci, 5
50131 Firenze

DOMANDA DI PARTECIPAZIONE ALLA PROVA DI SELEZIONE 

Il/La sottoscritto/a Cognome……………………………………. Nome……………………………..

Nato a ……………………………………………………Il ……………………………………

Residente a ……………………………………………………………………………………………

…………………………………………………………………………………………………………

Domiciliato in …………………………………………………………………………………………

……………e-mail………………………………………………………. tel…………………………..

CHIEDE

Di essere ammesso alle prove di selezione per l'accesso al corso di formazione per "Addetto all' organizzazione e gestione delle attività di segreteria, all' accoglienza e alle informazioni" presentato da I.RI.FO.R. Regionale Toscano su bando FSE – ob. 2 Asse III Inclusione Sociale – approvato dalla Provincia di Firenze, che prevede il rilascio di attestato di qualifica.

 

A tale scopo,
DICHIARA

– di essere in possesso dei seguenti titoli di studio: …………………………………………….
……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

– che non sussistono condanne passate in giudicato per reati contro le P.A.
– che non sussistono condanne penali passate in giudicato.
– _______________________________________________
– _______________________________________________

Data…………………………
          In fede

ISTITUTO DI ISTRUZIONE
SUPERIORE ELSA MORANTE
VIA CHIANTIGIANA, 26/A – (FI)
TEL. 055.6531360
www.elsamorante.org
fiis004008@istruzione.it
L'Agenzia Formativa I.Ri.Fo.R. Regionale Toscano Onlus accreditata presso la Regione Toscana cod.
FI0096 in ATS con Istituto di Istruzione Superiore "Elsa Morante" cod. FI0546 e Agenzia formativa
Comune di Firenze cod. FI0286 e in convenzione con l'Amministrazione Provinciale di Firenze, ai sensi
della L.R. 32/2002 e s.m.i., all' interno del progetto dal titolo "OPERATORE AMMINISTRATIVO
SEGRETARIALE" – Acronimo "SEGR4VIP" organizza nr. 2 corsi di formazione per:
Addetto all'organizzazione e gestione delle attività
di segreteria, all'accoglienza e alle informazioni
(figura professionale n. 377 inclusa nel Repertorio della Regione Toscana)
Finanziati dall'Unione Europea – Fondo Sociale Europeo Ob. 2, Asse III
Approvati dall'Amministrazione Provinciale di Firenze con D.D. n. 1047 del 14/06/2012
Destinatari del progetto: soggetti disabili visivi di età superiore ai 18 anni, con visus da 0 a 1/10, anche con
correzione di lente, o con un campo visivo non superiore a 30° (come previsto dalla legge 138/2001) e che
possiedono titolo di istruzione di secondo ciclo o che abbiano adempiuto al diritto/dovere così come previsto
dalla D.G.R. 532/2009.
Articolazione del corso: n. 2 corsi di n. 14 allievi ciascuno; n. 1.200 ore per corso, di cui n. 840 ore di
formazione in aula e n. 360 ore di stage in azienda.
Profilo/Obiettivo: Il progetto comprende due corsi di qualifica di "Addetto all'organizzazione e gestione delle
attività di segreteria, all'accoglienza e alle informazioni" incluso nel repertorio regionale delle figure
professionali della Regione Toscana e prevede la formazione relativa all'utilizzo del centralino, ai principi
della telefonia, dell'archiviazione e registrazione dei documenti, lezioni di lingua inglese e francese,
comunicazione, normativa, economia e matematica e lettura e scrittura braille. Al termine del corso, previo
superamento di un esame, sarà rilasciato attestato di qualifica della Regione Toscana.
Periodo di svolgimento: da Gennaio a Ottobre 2013.
Sede di svolgimento: Istituto Professionale IPSIA "A. Nicolodi"- Via A. Nicolodi, 2 – Firenze.
Iscrizioni: le domande di iscrizione, reperibili presso I.Ri.Fo.R. Regionale Toscano Onlus, redatte su
apposito modulo, dovranno pervenire presso la sede di I.Ri.Fo.R. Regionale Toscano Onlus, Via L.
Fibonacci, 5 – 50131 Firenze (orario: dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18 da lunedì a venerdì) dal giorno 23
ottobre 2012 al 30 Novembre 2012 debitamente compilate (non fa fede il timbro postale), allegando
certificazione relativa allo stato visivo rilasciata dall' Unità Sanitaria Locale del luogo di residenza.
Informazioni: I.Ri.Fo.R. Regionale Toscano Onlus – Via L. Fibonacci, 5 – Firenze – tel. 055.580523 – fax.
055.580523 – e-mail: irifor@irifortoscana.it
Modalità di selezione: I.Ri.Fo.R. Regionale Toscano Onlus adotterà i seguenti criteri di selezione: colloquio
individuale che accerterà le attitudini alla professione, le competenze utilmente valutabili ai fini del progetto e
l' eventuale riconoscimento di crediti in entrata secondo quanto previsto dalla DGR 532/2009.
Convocazione per le prove di selezione: la selezione si svolgerà nei giorni 10 – 11 – 12 Dicembre 2012
(dalle ore 9,00) presso I.Ri.Fo.R. Regionale Toscano Onlus in Via L. Fibonacci, 5 – Firenze.
I candidati saranno convocati con telegramma.
La mancata presentazione sarà ritenuta come rinuncia al corso.
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Sintesi dei lavori della Direzione Nazionale del 18 ottobre, di Claudio Romano

Autore: Claudio Romano

Il 18 ottobre a Roma, nella sede centrale dell'Unione, si è riunita, in seduta ordinaria, la Direzione Nazionale presieduta dal presidente Tommaso Daniele con la collaborazione del vice Presidente Giuseppe Terranova e del Segretario generale Luigi Giametta.

1) In apertura dei lavori, la Direzione ha preso atto dei riferimenti del Presidente il quale ha svolto le seguenti comunicazioni di carattere legislativo ed associativo:

a – tenuto conto dei positivi risultati dell'incontro con il Ministro Elsa Fornero del 16 ottobre scorso (vedere circ. 259/2012), la manifestazione di protesta dell'Unione programmata per il 24 prossimo è stata sospesa.
Il ministro si è impegnato a convocare un tavolo tecnico per trovare soluzioni al problema dell'inserimento lavorativo dei ciechi e degli ipovedenti; al tavolo parteciperanno i rappresentanti dei dicasteri del Lavoro, della Salute e dell'Istruzione, oltre all'Unione e alla Conferenza Stato – Regioni. La prima riunione, secondo quanto garantito da Elsa Fornero, si svolgerà entro la fine del mese di ottobre. Si è inoltre convenuto, che sui temi di competenza verranno ascoltate le parti sociali;

b – la discussione della legge di stabilità, che inizierà nei prossimi giorni in Parlamento, ha fatto prorogare di una quindicina di giorni la prevista presentazione in Commissione "lavoro" della Camera dei deputati, la riforma della legge 113/85;

c – la modifica alla legge 29 che riguarda i fisioterapisti, nonostante i continui contatti con i componenti della commissione "sanità" del Senato, incontra difficoltà; 

d – l'Unione ha provveduto a presentare alcuni emendamenti al disegno di legge di stabilità 2013 mirati al ripristino del finanziamento delle leggi che prevedono contributi alla nostra organizzazione per poter continuare ad erogare i propri servizi a favore dei disabili visivi;

e – Il Comitato Esecutivo e l'Assemblea Generale FAND, convocati in riunione straordinaria il 17 ottobre per discutere i provvedimenti riguardanti la disabilità e l'assistenza contenuti nel disegno di Legge di Stabilità per il 2013, considerato che le norme del predetto disegno di legge sono ancora penalizzanti nei confronti dei disabili (vedere circolare dell'Unione 260/2012), hanno deciso di proseguire la mobilitazione dei propri associati ed aderire con un proprio documento alla manifestazione per la difesa dello Stato sociale "Cresce il Welfare, cresce l'Italia" organizzata dalle associazioni del "terzo settore" e già in programma a Roma per il prossimo 31 ottobre;

f – La legge per la revisione della spesa pubblica in discussione alle Camere, prevede di togliere alle Amministrazioni Provinciali la competenza dell'assistenza scolastica ai ragazzi con disabilità; per evitare tale grave decisione, l'Unione si sta adoperando nei confronti del Ministero dell'Interno affinché tale norma non venga approvata in quanto sarebbe difficile per tutti i Comuni garantire il diritto degli studenti all'integrazione nella scuola;

g – Il Consiglio regionale della Liguria ha approvato un documento che invita la Direzione Nazionale al ritiro della delibera che ha reintrodotto le indennità di carica per i componenti degli organi centrali dell'associazione;

h – la riunione dei Presidenti regionali del 5 ottobre scorso si è svolta proficuamente;

j – il seminario organizzato dall'Unione e dall'Agenzia per la prevenzione della cecità il 13 ottobre a Roma, ha trattato in maniera approfondita i diversi aspetti delle problematiche legate all'ipovisione;

2) La Direzione ha quindi preso atto dei riferimenti dei suoi componenti relativamente ai settori e dei territori di competenza e successivamente:

a – ha approfondito l'ipotesi di adozione del bilancio economico patrimoniale e del bilancio consolidato da parte della sede centrale: dopo una relazione del Segretario Generale, ha rinviato ogni decisione al fine di poter acquisire ulteriori informazioni;

b – ha preso atto dello stato dell'arte in ordine al recupero crediti dell'ex Centro Nazionale Tiflotecnico;

c – ha fissato data, luogo e partecipanti del Progetto inerente al corso di formazione fund raising;

d – per quanto attiene al Centro Studi e Riabilitazione "Giuseppe Fucà" di Tirrenia, ha confermato la decisione di dare in affitto la struttura ed ha dato pieno mandato al Presidente di trattare i termini del relativo contratto con gli interessati ;

e – tenuto conto del modesto interesse finora registrato della sottoscrizione a favore delle vittime del terremoto che ha colpito l'Emilia Romagna e la Lombardia, ha deciso di prorogarne i termini al 31 dicembre;
 
f – ha concordato in merito alle modalità organizzative dell'assemblea nazionale dei quadri dirigenti del 19 e 20 prossimo;

g – non disponendo ancora dei dati necessari alla sua redazione, ha rinviato la predisposizione del Bilancio di previsione esercizio 2013;

h -) ha deliberato in merito alle domande di contributo da parte delle strutture territoriali per quanto riguarda il fondo sociale 2012;

Progetto LIA, di Tommaso Daniele

Autore: Tommaso Daniele

Cari amici,
nell'ambito del Progetto LIA – Libri Italiani Accessibili, curato dall'Associazione Italiana Editori (AIE), con la collaborazione dell'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, e finanziato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, all'interno del "Fondo in favore dell'editoria per ipovedenti", la nostra associazione, organizza un corso per formatori della durata di 2 giorni.

Alla fine del percorso, saranno tremila i titoli di narrativa e saggistica  completamente accessibili che potranno essere utilizzati da ciechi ed ipovedenti.

Tra i primi editori ad aver aderito possiamo citare: Iperborea, Mondadori, Giunti, Sonda, RCS, Polillo, Minimum Fax, Il Mulino, GeMS, Laterza, Zanichelli, Rubbettino ed E/o edizioni: tutti gli ebook saranno riconoscibili grazie al bollino LIA e potranno essere acquistati sia sulla libreria LIA, online da fine anno, e sia sulle altre librerie online che, nel corso del tempo, aderiranno.

A questo proposito, dovendo poter leggere i libri sui principali dispositivi mobili e da tavolo, si rende necessario formare due persone per ogni regione delle quali almeno uno ipovedente, con l'intenzione di trasferire sul territorio conoscenze e usabilità del libro accessibile.

I prescelti, dovranno essere capaci di utilizzare un personal computer e di avere conoscenza dei dispositivi mobili di Apple e quelli con sistema operativo Android.

Prego quindi i presidenti regionali o eventuali interessati, di far pervenire presso la nostra sede, entro 30 giorni, l'interesse a partecipare, accompagnato da una breve relazione sulle conoscenze degli strumenti di cui sopra.

Un gruppo di lavoro, provvederà a selezionare i nominativi che saranno ritenuti piu' idonei.

Le spese di partecipazione al corso, saranno a carico dell'organizzazione.

Documenti e curricula degli interessati aventi come oggetto: "Progetto Lia, richiesta di partecipazione al corso di formazione", dovranno essere inviati al seguente indirizzo e-mail: centroricercascientifica@uiciechi.it.

Per maggiori dettagli sul progetto, si consiglia di visitare il sito dello stesso all'indirizzo:

www.progettolia.it

Cordiali saluti

Il Presidente Nazionale
Prof. Tommaso Daniele

Volontari e non vedenti insieme … in visita al santuario di S. Gerardo Maiella ed ai laghi di Monticchio, di Vito Pacillo

Autore: Vito Pacillo

La ripresa delle attività di Volontariato, dopo le vacanze estive, per l'U.N.I.V.o.C.-Sez. Prov.le di Foggia ha segnato la piacevole realizzazione di un'altra tappa del progetto "VOLONTARI E NON VEDENTI INSIEME … alla scoperta  di Luoghi dello Spirito e meraviglie della Natura", nato con l'obiettivo di far vivere a coloro che sono privi della vista esperienze profonde di natura spirituale e di contatto con la natura.

Sabato 13 ottobre si è svolta, infatti, la visita guidata al Santuario di S. Gerardo Maiella e ai Laghi di Monticchio: il secondo dei percorsi programmati. Ricordiamo che il primo, con la visita del Santuario di Montevergine e di Pietrelcina, ha avuto luogo nello scorso mese di maggio.

Il viaggio, per il gruppo di Foggia, è iniziato dal Piazzale antistante il Centro Servizi dell'U.I.C.I.                   "G. Quinio", in Via Candelaro, a bordo di un pullman GT dell'ATAF che è stato messo a disposizione grazie al sostegno che  l'Assessorato alla Formazione ed alla Istruzione del Comune di Foggia ha dato al progetto. Ci si è poi diretti al piazzale antistante la stazione, luogo di raduno per i non vedenti provenienti da altri Comuni della Provincia, quali Candela, Ortanova, S. Giovanni Rotondo e Sannicandro: hanno così preso parte a questa significativa esperienza ben ventuno non vedenti, accompagnati da familiari e volontari. Ad augurare loro "buon viaggio", alla partenza dal Piazzale della Stazione, l'Assessore in persona, la dott.ssa Maria Aida Episcopo, che ha rivolto un breve saluto a tutti ed ha espresso il suo rammarico di non poter partecipare a causa dei molteplici impegni connessi alla sua funzione istituzionale: "Vi sono vicina, vorrei poter partire con voi…"

Lungo il tragitto di andata il gruppo ha seguito con attenzione le notizie sulla vita di S. Gerardo Maiella, Missionario Redentorista, invocato in tutto il mondo come il Santo delle mamme e dei bambini, nato il 6 aprile 1726 a Muro Lucano (PZ) e  spentosi a Materdomini, Caposele (AV) il 16 ottobre del 1755 alla giovane età di 29 anni.
All'arrivo al Santuario, una Guida molto preparata  ha accolto il gruppo e lo ha portato innanzitutto a visitare la vecchia piccola Chiesa, inglobata oggi nella nuova Basilica. Qui, ai piedi del presbiterio, è l'urna che custodisce i resti di San Gerardo, incastonata in un unico grande blocco di marmo di Carrara, che raffigura San Gerardo tra la gente, opera dello scultore Scatolini di Roma. Il gruppo ha poi visitato  la nuova Chiesa,  insignita del titolo di Basilica dal Sommo Pontefice Pio XI nel 1930,  che occupa un'area di oltre 500 mq. e si eleva con la vetta della cuspide fino a 42 m. di altezza. In essa è ammirevole lo sforzo per realizzare con ardite strutture in ferro e cemento la sua pregevole forma architettonica che richiama la biblica Tenda per il Tabernacolo.

A completamento della visita, il gruppo è stato condotto nelle sale del Museo Gerardino, ha potuto sostare dinanzi alla cella del Santo e nella Sala dei Fiocchi, dove sono i doni votivi delle mamme in ringraziamento della nascita dei propri figli per intercessione del Santo, tra i quali risaltano gli innumerevoli fiocchi rosa e celesti che pendono dal soffitto della ampia  sala. Naturalmente, laddove è stato possibile, alla vista si è sostituita l'esplorazione tattile.

Nel pomeriggio, dopo il sempre gradito e socializzante momento conviviale, una pioggerella insistente ha accompagnato la breve visita ai Laghi di Monticchio che, situati alla falda sud occidentale del monte Vulture, occupano le bocche crateriche dell'antico vulcano. A bordo di un trenino, su suggerimento della Guida, il gruppo ha percorso un tratto del periplo del lago più grande per raggiungere un luogo idoneo per un più facile approccio alla riva. Gli amici Non Vedenti hanno in tal modo potuto camminare per un breve tratto sulle sponde del lago, toccare rami e foglie, percepire gli odori della vegetazione più intensi a causa dell'umidità, mentre venivano loro presentate dalla Guida le caratteristiche dell'ambiente faunistico e floristico e veniva loro accennata la storia e le caratteristiche della vicina Basilica di san Michele.

Dunque, ancora una esperienza molto significativa, socializzante e piacevole. Grazie a quanti l'hanno resa possibile!

                                                                                            Il Presidente U.N.I.Vo.C.-Foggia