Verso l’emancipazione socio-culturale, di Cesare Barca

Autore: Cesare Barca

Vedere ad occhi chiusi

Non intendiamo proporre soluzioni magiche. Vogliamo semplicemente cercare di far comprendere con assoluta chiarezza come i ciechi e gli ipovedenti possano accedere ad una valida formazione culturale attraverso la scrittura e la lettura grazie all’utilizzo semplice e funzionale del metodo Braille. Si tratta di un codice estremamente razionale ideato dal giovane francese Louis Braille nella prima metà del secolo XIX che si basa sull’utilizzo di 6 punti che, variamente combinati con criteri di assoluta semplicità, danno luogo a 64 segni utili per la lettura, la scrittura, il calcolo e la composizione musicale.
Perciò il metodo, per la sua razionale semplicità, consente di essere utilizzato in qualsiasi lingua e ha condotto alla nascita di vere e proprie biblioteche indispensabili per le persone con disabilità visiva.
L’invenzione ha acceso in tutto il mondo una luce rigenerante permettendo l’inclusione scolastica e dei ragazzi ciechi e ipovedenti, ha spalancato le finestre ad un raggio di sole rivitalizzante.
Il nostro Parlamento, con Legge n. 126 del 3 agosto 2007 ha fissato al 21 febbraio di ogni anno la celebrazione della Giornata Nazionale del Braille conformemente alla convenzione delle Nazioni unite per l’integrazione sociale, scolastica e lavorativa per quanti sono affetti da disabilità visiva.
Le nuove tecnologie vengono sempre più a colmare gli svantaggi di chi non vede senza escludere l’alfabeto braille, ma piuttosto integrandosi nel facilitare e promuovere la conquista indispensabile dell’autonomia personale e la possibilità di conquistare gli approfondimenti culturali che conducono una sempre maggior integrazione.
Il senso del tatto, pertanto, è divenuto fondamentale per consentire anche ai ciechi l’accesso all’autonomia personale ed è stato quindi possibile introdurre segnali tattili sull’utilizzo di molti servizi e, in particolare, sui farmaci e sulla corretta conoscenza del valore dell’euro. È proprio per questa attenzione sociale che l’Unione italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti di Verona desidera ringraziare la banca d’Italia che, in numerose occasioni, si è prodigata per far conoscere il corretto utilizzo delle banconote

Proprio per celebrare questa giornata “di luce” sarà ancora la nostra sede veronese della Banca d’Italia che lunedì 22 alle ore 9,30 offrirà la presentazione ai disabili visivi e ai cittadini attenti alla promozione delle tematiche sociali, le nuove banconote da 20 euro perfettamente riconoscibili anche attraverso gli sviluppi integrativi del metodo Braille.
La strada che stiamo percorrendo è ancora in salita, ma non ci lasceremo sorprendere da nessuna stanchezza dal momento che il percorso non è più affrontato in solitudine.

Cesare Barca