Santa Maria della Scala, Siena – Palazzo del Duomo
13 agosto-1 novembre 2020
tutti i giorni 10.30-18.00 – 1 novembre 10.30-17.00
La mostra che Caroline Lépinay presenta al Santa Maria della Scala, già allestita a Venezia negli spazi di Palazzo Tiepolo Passi durante la 58ma Esposizione Internazionale, propone una serie di creazioni tattili allestite in forma di ‘opera’. Love is Blind/Blind for Love si compone di nove momenti ispirati, nella narrazione, al mito di Amore e Psiche celebrato da Apuleio nelle Metamorfosi e, nelle opere, alle suggestioni trasmesse all’artista da grandi maestri della musica, della letteratura, del cinema e dell’arte.
Attraverso il suo personale racconto emozionale Lèpinay intende farci scoprire un nuovo modo di ‘vedere’, sensibilizzando le persone sulla necessità di imparare a guardare con tutti i sensi, superando le barriere delle differenze. La mostra vuole infatti mettere in risalto la diversità tra la percezione esteriore della vista fisica, degli ‘occhi del corpo’, e quella interiore dell”occhio dell’anima’, resa possibile grazie a tatto, udito, olfatto.
“È la materia che mi chiama. Mi assorbe in un silenzio finché nella mia testa non inizio ad udire una musica, e si definiscono forme, volumi, valori, colori, contrasti e alla fine i corpi parlano, raccontano una storia, la storia della vita, la storia dell’amore” così Caroline Lépinay definisce il suo percorso creativo, che nel progetto Love is Blind/Blind for Love ha dato vita ad una vera e propria opera. In essa musica, scultura, pittura, video permettono di vivere un’esperienza sensoriale totale, in cui ripercorrere il mito classico di Amore alla riscoperta dei valori fondanti del nostro essere. Attraverso il ricordo, forza vitale e costruttiva, infatti, si vince l’oblio e si permette alla memoria di trasmettere conoscenza ed emozioni.
L’opera creata da Caroline Lèpinay si compone di nove momenti, nei quali la narrazione di Apuleio si trasfigura nel racconto di Psiche, donna amata e desiderata, ma anche anima alla ricerca di sé e di Eros che si sostanzia nell’idea di Amore/Agape incondizionato.
Il tatto e la carezza, attraverso asperità e dolcezza, accompagnano in un percorso interiore; la musica, interpretata in mostra dalla voce generosa di Luciano Pavarotti, asseconda e amplifica l’esperienza tattile; i profumi abbracciano il viaggiatore e lo guidano attraverso i diversi momenti della percezione.
Dopo Palazzo Tiepolo Passi l’opera di Caroline Lépinay, nel suo pellegrinaggio che la porterà anche oltreoceano, fa tappa nell’antico ospedale senese. Qui sarà proprio uno dei pellegrinai storici, il pellegrinaio di valle Piatta, ad accogliere il dipanarsi del suo racconto sensoriale, all’insegna delle due parole chiave che uniscono l’ospedale e l’artista: accoglienza e accessibilità.
Accoglienza e accessibilità appaiono infatti come il percettibile fil rouge che lega le opere di Caroline Lépinay, tra di loro, alle opere degli artisti ospiti, allo spazio ospitante. Con la mostra di Caroline Lèpinay il Santa Maria della Scala prosegue il suo personale percorso verso un’accoglienza e un’accessibilità universale, che hanno trovato fondamenta l’una nell’interrotta storia della struttura ospedaliera, l’altra nel continuo arricchimento e scambio di opere, percorsi, racconti destinati ad ogni tipologia di pubblico.
La mostra, ospitata nella sala san Pio, può essere visitata, nel rispetto delle attuali norme previste per il contenimento del covid19, sia autonomamente, sia bendati attraverso un percorso guidato, condotto da personale vedente e non vedente appositamente formato. Nel periodo dell’esposizione saranno inoltre organizzati eventi speciali, in cui le visite guidate saranno condotte dagli artisti stessi.
La mostra, patrocinata dalla Fondazione Pavarotti, è realizzata in collaborazione con l’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti – sezione di Siena.
Caroline Lèpinay, madre italo-francese e padre francese, cresce in un ambiente culturale molto vario e vivace in cui l’amore per l’altro, la trasmissione di valori e del bello sono aspetti dominanti. Conseguita una laurea in scienze politiche si specializza in strategia e gestione delle crisi. Oltre all’attività artistica è impegnata come consigliere per politici ed industriali. Ha collaborato con il gruppo La Bélle Epoque in qualità di artista e direttrice artistica. Nel 2009 realizza a Montréal la mostra Violon et errance; del 2017 è l’esposizione a Ginevra Fra due silenzi, scritta in forma di opera, in cui ogni creazione è associata ad una musica. La mostra Love is Blind/Blind for Love, presentata alla 58ma Esposizione Internazionale d’arte di Venezia, rappresenta un ulteriore evoluzione del suo percorso creativo.
Fred Berthold, nato a Ginevra nel 1966 da genitori tedeschi, cresce all’ombra della fabbrica di materiali metallici fondata dal padre. Diplomato come tecnico meccanico, dopo aver viaggiato a lungo, entra nella ditta di famiglia che attualmente dirige. Nel 1996 progetta con Roger Pfund il prototipo di un grande orologio ad acqua, nel 2005 collabora con René Broissard alla realizzazione di numerose opere. La prima serie di opere che rispondono al suo bisogno di esprimersi attraverso la scultura si intitolano “Essere interiore”. Dalla collaborazione con caroline Lèpinay nascono opere realizzate a quttro mani, alcune delle quali parte del progetto Love is Blind/Blind for Love.
Philippe Nicolas, dopo aver studiato all’École Boulle e all’École Nationale Supérieure des Beaux-Arts, nel 2004 apre il suo primo laboratorio di intagliatore a Ivry sur Seine; nel 2008 è nominato maestro d’arte. Si trasferisce a Parigi e nel 2010 viene invitato a realizzare un laboratorio all’interno della Maison Cartier in cui trasmettere il suo sapere. Nel 2016 riceve l’onoreficenza di cavaliere delle Arti e delle Lettere. Incidere e scolpire è un’arte del vivere, una passione che Nicolas ha sempre praticato. Nel 2018 è invitato a presentare la sua opera a Venezia all’interno della mostra sull’artigianato artistico Homo Faber.
Domenico Sorrentino, originario di Boscotrecase, piccolo paese incastonato alle pendici del Vesuvio che guarda pigramente e disincantato la grande meraviglia naturale del golfo di Napoli, si trasferisce nella Riviera del Brenta disseminata di dimore della nobiltà veneziana. Qui realizza numerose decorazioni d’interni e vedute veneziane del tutto originali per qualità artistica e per libertà espressiva. L’incontro artistico con Caroline Lépinay che lo chiama al suo fianco nel percorso sviluppato per l’esposizione senese, avviene nelle stanze di Palazzo Tiepolo Passi sul Canal Grande dove era allestita la mostra dell’artista.