Con lo scopo di rendere sempre più fruibile il patrimonio librario italiano alle persone non vedenti, con particolare attenzione ai bambini, e favorirne una migliore integrazione sia nell’ambito socio-familiare sia in quello scolastico, le sezioni provinciali UICI di Modena e Reggio Emilia si sono impegnate nella trascrizione in braille e nella registrazione dell’audiolibro della favola “Il pinguino senza frac” di Silvio D’Arzo, testo degli anni ’40 recentemente ripubblicato da Corsiero Editore, in collaborazione con l’Associazione Scrittori Reggiani e il progetto Reggio Emilia Città Senza Barriere.
L’opera, che può essere fornita anche nella versione in nero con le nuove illustrazioni di Sonia Maria Luce Possentini, può essere richiesta ad una delle due sezioni UICI che provvederanno alla spedizione del numero di copie desiderate con un contributo di euro 20,00 a copia, che comprende il volume braille, l’audiolibro e le spese postali; il testo in nero, che si trova in libreria, ha un costo di copertina di euro 18,50, ma se acquistato unitamente alle versioni accessibili, verrà fornito al prezzo di euro 15,00.
Nel ringraziare fin da subito tutti i Dirigenti che vorranno aiutarci a diffondere l’iniziativa tra i soci, invitiamo a contattare la segreteria delle sezioni di Modena e Reggio Emilia per qualsiasi ulteriore informazione o richiesta.
(dopo la firma segue recensione del testo)
Il presidente prov. le UICI . – dott.ssa Chiara Tirelli
Piccolo, bianco, povero e senza frac è Limpo, un pinguino che, triste e sconsolato, si allontana da Mamma e Papà pinguino avventurandosi nell’immenso e sconosciuto Nord, alla ricerca della risposta a un’unica domanda: perché lui non ha il frac? Sopravvissuto a paurose burrasche, a lunghi periodi di digiuno, incontrando foche, trichechi, gabbiani e renne, a poco a poco impara a sopravvivere. Sconcertato e infelice fa ritorno a casa. La tristezza si trasforma in sorpresa quando il piccolo si accorge di indossare il più elegante frac che pinguino abbia mai visto, segno del raggiungimento di una conoscenza fatta di esperienza e di coraggio.
Definito il più bel libro per ragazzi, dopo Pinocchio, della letteratura italiana del Novecento, “Il pinguino senza frac” è un racconto scritto con magnifica leggerezza e umorismo nel quale ognuno può riconoscersi. Quando lo scrittore reggiano Silvio D’Arzo, nel 1949, accoglie la proposta dell’editore Vallecchi di dedicarsi a questo tipo di letteratura intravede l’opportunità di far giungere a ragazzi e adulti la visione attesa della società da far emergere dalla ricostruzione postbellica. Affida pertanto al protagonista del racconto (un ragazzo che affronta inerme un mondo ostile e sconosciuto, com’è l’uomo nuovo che si lascia alle spalle la guerra con tutte le sue brutture) il compito di prospettare un mondo più equo, rispettoso dei diritti, fondato sulla pari dignità di tutti gli esseri viventi. L’esito è eccelso, per qualità della scrittura e per propositività: nel percorso di crescita del pinguino racchiude le caratteristiche del “viaggio” che compie ogni essere umano, e che lui stesso ha sperimentato sulla sua pelle. Al piccolo pinguino “diverso” dagli altri perché privo di un carattere distintivo della sua specie, ma testardamente impegnato a farsi riconoscere ed accettare.
Il messaggio di D’Arzo è intrigante perché rivolto ai giovani, ai ragazzi che si apprestano a comprendere e interpretare le mille suggestioni (spesso contraddittorie ed a volte del tutto negative) che provengono dalla società e dagli strumenti di comunicazione di massa; ma è rivolto anche agli adulti ed appare paradigmatico nel rappresentare la situazione dell’italiano d’oggi che cerca con affanno una soluzione ai gravi problemi che lo assillano nella società, nella famiglia, nelle relazioni internazionali, e la trova confrontandosi con la realtà, con piena consapevolezza dei rischi e delle opportunità.
Per questi aspetti il racconto darziano dimostra di essere un classico della letteratura contemporanea e di essere straordinariamente attuale.