Non è mai troppo tardi

Autore: Cesare Barca

Sappiamo bene come, ancor oggi vi siano tante chiacchiere, tanta mitologia per tentare di definire il valore dell’età, il suo rilievo sociale, il suo valore funzionale.

Sono spesso affermazioni assai lontane dalla realtà. Si sostiene che il fattore fondamentale della possibilità delle nostre azioni sia determinato soprattutto dall’età della persona e dalla sua capacità di azione, mentre sappiamo bene che nessuno è troppo giovane o troppo anziano per realizzare tutti quei sogni, quei desideri profondi che sembrano decisamente superati e si tiene invece l’urgenza di affrontare una nuova realtà esistenziale liberata da ogni fantasia.

Non riusciamo, insomma, a convincerci del fatto assolutamente naturale che, finché si è vivi, non è mai troppo tardi! Eppure dobbiamo crederci perché la strada da percorrere è comunque ancora molto lunga e può essere ancora ricca di realizzazioni che neppure pensavamo di poter concretizzare, ancora ricca di incontri imprevisti, di situazioni e avvenimenti che pensavamo cessati definitivamente: non è così. Si può sempre ricominciare: il gioco non è ancora finito, il fuoco è ancora acceso, non lasciamo che si spenga.

La gestione del tempo è, tutto sommato, un concetto relativo se si tiene in considerazione soltanto il suo percorso senza darne una definizione assoluta e definitiva. Già, il tempo è prezioso perché prezioso è il percorso della nostra vita e per vivere le numerose esperienze della nostra esistenza non è mai troppo presto e non è mai troppo tardi.

È pur vero che spesso riteniamo che la nostra vita non sia esattamente quella che avremmo desiderato e, talora, è possibile lasciarsi incatenare da mille impegni e da circostanze particolarmente negative ritenendo, così, che la nostra vita possa assumere un valore stressante tale da impedirci di soddisfare le nostre esigenze fondamentali, i nostri bisogni personali, le nostre piccole o grandi urgenze.

Spesso siamo portati a ritenere che il nostro tempo libero venga consumato dagli altri e per gli altri.

Dovremmo pensare allora che gli altri siamo noi perché l’appartenenza è sempre e comunque collettiva e non possiamo ritenere che il tempo necessario per realizzare le nostre attese, le nostre aspirazioni sia già trascorso.

Noi siamo soliti impegnarci assai più per mantenere inalterata la routine, invece di cercare di eliminarla o almeno interromperla. Dovremmo comprendere che comunque sia la nostra vita è dinamica, molto più di quanto si vorrebbe, perché le crisi possibili della nostra esistenza sono spesso imprevedibili.

Siamo spesso costretti a voltare pagina per scoprire che il giorno che verrà è ben diverso dalle nostre attese.

Dovremmo dunque spegnere il nostro focolare, abbandonare la nostra speranza? No, è sempre possibile il rinnovamento, perché anche le situazioni più pesanti ci inducono comunque ad intraprendere altre direzioni nel viaggio della nostra esistenza.

Si tratta talora di un viaggio faticoso che ci permette tuttavia di scoprire una nuova realtà. Sarà un viaggio da compiere con le valigie confezionate nel tempo e con i mezzi che abbiamo posseduto senza sperperare: quello che abbiamo sprecato non lo ritroveremo mai più ma quello che abbiamo saputo vivere coerentemente sarà sempre il sostegno costante del nostro cammino.

Abbandoniamo pertanto l’incomprensione sociale e gustiamo la fragranza delle nostre giornate, della nostra esistenza: per gioire di ogni istante della nostra vita non è mai troppo tardi. Non è mai troppo tardi per amare e per essere amati, non è mai troppo tardi per comprendere noi stessi e gli altri, non è mai troppo tardi per essere “amore”.

Pubblicato il 06/06/2022.