La mostra fotografica “Immaginando – The image through the senses”, dell’autore Gianluca Balocco, che vedrà la sua prima esposizione in occasione dell’inaugurazione del nuovo complesso museale di Palazzo Ducale a Mantova, prevista per il prossimo venerdì 3 marzo e visitabile fino al 16 aprile, è il risultato di un progetto che, da più di un anno, ho condiviso e vissuto con l’autore, cogliendone a pieno il privilegio e l’importanza che esserne parte attiva, così come lo ha rappresentato per me, per Anna ed Isabella, può rappresentare per molte altre persone quali destinatari o veicoli di condivisione di esperienze di conoscenza e di maggior consapevolezza.
“Per alcune persone, come per chi non vede, il toccare, oltre ad essere un’esigenza, è sicuramente il modo più efficace per poter conoscere. Se partiamo dal concetto che l’arte dà significato, senso ed importanza alla vita dell’uomo perché non offrire a tutti questa opportunità?
Una persona non vedente è dotata della stessa sensibilità dei propri simili che hanno la fortuna di poter usare la vista ma, in più, le persone non vedenti hanno spesso un’insaziabile curiosità e un desiderio profondo di conoscere il mondo e la bellezza nelle sue forme più di ogni altra cosa.
Questa “fame” possiamo saziarla solo attraverso gli altri sensi, primo fra tutti il tatto infatti, i dettagli delle opere d’arte, possono sfuggire all’occhio umano più accurato ma non alle dita di chi le usa per vedere e conoscere nel profondo!” Questi sono stati solo alcuni dei concetti condivisi che hanno gettato le basi e che si sono sviluppati con l’autore che ha voluto e saputo cogliere e riprodurre attraverso lo strumento della fotografia, mettendosi e mettendoci a disposizione un’esperienza unica nel suo genere. Realizzare un’installazione fotografica ed esperienziale, che permetta la condivisione e la fruizione dell’arte da parte di tutti coloro che ne vogliono cogliere le emozioni e percepire il piacere ed il valore artistico e culturale, in tutte le sue forme, attraverso momenti singolari, oltre che un piacere, abbiamo ritenuto fosse anche un dovere che può avvicinare ed arricchire il nostro patrimonio storico ed umano.
Il progetto The Image through the senses, confronta due diverse esperienze artistiche fatte dall’autore: quella di 3 Donne non vedenti che toccano ed avvolgono in “delicati abbracci di “sensoriale e sensuale” conoscenza” le statue della collezione di Isabella D’Este, e quella di un set di Nurturing Touch con Marinella Cellai a Roma.
Come donna e nella mia attività di Presidente sezionale dell’ Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti, anche la percezione e la condivisione della bellezza e della cultura, rivestono senza dubbio un valore etico e reale. Ho accolto con entusiasmo la sfida che l’artista Gianluca Balocco, un anno fa mi ha proposto e in cui mi auguro ci si possa riconoscere come parte attiva di un pensiero collettivo che ha generato in me ed in noi, il desiderio di cogliere questa occasione quale perseguimento di alcuni obiettivi condivisi. Infatti, L’installazione fotografica dell’autore, grazie alla collaborazione attiva della sezione UICI di Mantova, ha permesso di indagare attraverso differenti proposte sensoriali sui bisogni primari della conoscenza e sulle emozioni vissute da chi non vede.
Si vuole porre l’attenzione su diverse modalità di approccio all’arte tra cui quella tattile e sinestetica, diffondendo la cultura dell’accessibilità e della fruizione delle opere d’arte da parte di chi non può vedere e nemmeno toccare;
Si vuole rendere visibile il mondo nascosto di chi, pur non vedendo con gli occhi, ci insegna a vedere con gli altri sensi e con la propria sensibilità;
Grazie all’intervento della sezione e del tiflologo Claudio Signorini, si vuole rendere accessibile anche ai disabili visivi, la fruizione dei contenuti della mostra, attraverso esperienze tattili e sensoriali, con il supporto di didascalie in linguaggio Braille per i ciechi, a caratteri ingranditi per ipovedenti, con descrizione dei contenuti della mostra, nonché in modalità QR code, attraverso l’accesso con smartphone a cura di UICI.
L’installazione propone ai visitatori del museo una diversa modalità percettiva delle opere d’arte, mettendo a confronto la disabilità visiva dei non vedenti con la disabilità tattile dei vedenti senza tuttavia, privare questi ultimi del piacere di cogliere, attraverso gli occhi, ogni altro dettaglio che può trasmettere emozioni, come lo è stato possibile per i primi, attraverso le proprie mani.
L’installazione fotografica, diventa in questo progetto esperienziale, un originale quanto valido strumento di inclusione, permettendo comunque la condivisione e la fruizione dell’arte da parte di tutti coloro che ne vogliono cogliere le emozioni e percepire il piacere ed il valore artistico e culturale, in tutte le sue forme, attraverso attimi di esperienze singolari, trasmesse proprio da parte di chi è affetto da una “privazione sensoriale oggettiva ma sostanzialmente solo apparente”, che l’artista ha saputo cogliere e rappresentarne una percezione esistenziale attraverso la sequenza di tocchi ed abbracci che restituiscono al visitatore, il piacere dell’immaginazione e dell’emozione.
Non si tratta tuttavia di una visione new-age. L’artista Gianluca Balocco opera con la fotografia come in un esperimento scientifico che privilegia una concezione sistemica della vita e che pone in stretta relazione la spiritualità, la scienza e l’arte come fenomeni diversi con una stessa origine che risiede nelle forme più evolute della consapevolezza umana.
L’installazione propone infine ai visitatori del museo una diversa modalità percettiva delle opere d’arte. In questa dimensione entra in gioco anche un dilemma della fruizione dell’arte: non è poi sempre vietato toccare secondo le regole del nostro sistema sociale ma a volte è difficile o impensabile l’atto di toccare che invece è stato, seppur non senza difficoltà, concesso in via privilegiata per la realizzazione di questo progetto da cui è scaturita la prossima esposizione della mostra, e che verrà concesso in una certa misura tanto ai visitatori vedenti quanto ai disabili visivi per ciò che verrà esposto, in una sorta di scambio esperienziale.
È stato realizzato anche il relativo catalogo che riporta testi del direttore del complesso museale Peter Assman, dell’autore Gianluca Balocco e della scrivente in qualità di presidente della locale sezione U.I.C.I. quale ente particolarmente coinvolto e collaboratore che potranno lasciare di questa esperienza, certamente una traccia permanente.
Per saperne e capirne di più, vi aspettiamo a Mantova, Complesso Museale Palazzo Ducale di Mantova
Sala dei Capitani, Appartamento Grande di Castello, dal 4 marzo al 16 aprile 2017.