Estate. Tempo di vacanza e riflessione, di Massimo Vita

Autore: Massimo Vita

Scrivo queste poche righe per condividere, se qualcuno avrà la pazienza di leggerle, alcuni pensieri.

Prima di tutto voglio augurare buone vacanze a tutte e a tutti. Auguro buone vacanze anche a tutti coloro che collaborano e lavorano per la nostra famiglia associativa; poi, auguro a tutti i colleghi dirigenti e alle socie e ai soci una vacanza serena.

Penso, però, che non vi sia tempo migliore delle vacanze per fermarsi a riflettere e, come si dice, a farsi un esame di coscienza.

Non credo che dovremmo riflettere sulla nostra vita ma su alcuni temi portanti della nostra associazione certamente sì.

Penso che per una buona riflessione dovremmo farci guidare da queste quattro chiavi:

ci vuole continuità, coerenza, condivisione e non bastano le sole risposte tecniche.

Se la nostra riflessione si circostanzia su queste chiavi ci porterà sicuramente a dei risultati.

Io credo di poter dire che la chiave a cui ho certamente dato seguito è la quarta: non bastano le sole risposte tecniche.

Ho impegnato nella mia attività, tutta la mia passione e il mio amore per l’associazione e in particolare per l’I.Ri.Fo.R.

Le altre chiavi qualche problema me lo pongono perché, mentre riesco a valutare la mia continuità, le altre due chiavi non riesco a valutarle e spero che possano essere valutate da chi mi legge o da chi mi ha dato fiducia prima come dirigente locale, poi come dirigente regionale e infine come dirigente nazionale.

Tutti noi che sentiamo di poterci e doverci impegnare a ogni livello dobbiamo mettere al centro queste chiavi per poter rispettare chi, davvero, deve essere al centro del nostro agire: le persone.

Molto spesso, presi dal vortice del lavoro si perdono di vista le persone e questo ci porta lontano dal nostro compito primario.

Riusciamo anche a compiere azioni rilevanti su vari aspetti ma poi ci accorgiamo che chi ci osserva non sempre può comprendere cosa stiamo facendo o cosa stiamo cercando di comunicare.

Mi sono accorto, in alcune occasioni, che le mie azioni erano arrivate in modo distorto o impreciso ma non per cattiveria bensì proprio per la frenesia del nostro operare.

Allora, oggi che il riposo ci fornisce l’occasione, potremmo fermarci a riflettere sul nostro essere dirigenti proprio in base a queste quattro chiavi anche se da questa riflessione potrebbe scaturire qualche sorpresa poco piacevole per noi ma positiva per l’organizzazione.

Sembrerà strano ma vi propongo delle letture che vi stupiranno:

vi propongo lo Statuto sociale dell’Unione, dell’I.Ri.Fo.R e i relativi regolamenti.

Se lo faremo con il giusto approccio potremo ricavarne utili spunti di riflessioni che alla ripresa ci potrebbero aiutare per prepararci con maggiore forza all’anno del centenario e del Congresso.

Mi piace suggerire, e cercherò di farlo a mia volta, di leggere questi documenti calandoci dentro le quattro chiavi.

Un’altra lettura potrebbe essere quella delle mozioni congressuali e delle relazioni consuntive e programmatiche dei vari anni.

Credo di poter dire che, senza tema di smentita, si sia fatta tanta strada dal 2015 ma se si pensa a cosa ci siamo impegnati a compiere, molta strada abbiamo da fare.

Abbiamo un vantaggio, possiamo non perdere tempo in cerca di una guida perché la guida c’è e ha tutte le patenti per una guida capace e sicura.

Possiamo e dobbiamo lavorare sulle idee, sulle strategie e sulle persone che queste idee e queste strategie devono attuare guidate da un presidente capace, sicuro e determinato come Mario Barbuto. Tutti insieme, in modo condiviso e collegiale dovremo portare questa nostra grande casa nel futuro.