Il tatto è la capacità di descrivere gli altri come loro stessi si vedono
Abraham Lincoln
Un museo per tutti? Succede a Venezia, dove le porte di Palazzo Venier dei Leoni si aprono per far sì che il suo patrimonio artistico possa essere sempre più accessibile. Le opere d’arte non si possono toccare, è una regola di base, ma alla Collezione Peggy Guggenheim esiste l’eccezione, grazie all’innovativo progetto “Doppio senso: percorsi tattili alla Collezione Peggy Guggenheim”: un percorso accessibile dedicato anche al pubblico con disabilità visive che, attraverso il senso del tatto, potrà comprendere i capolavori della collezione appartenuti alla famosa mecenate americana.
Quattro appuntamenti, tra fine ottobre 2015 e gennaio 2016, permetteranno a tutti i visitatori, di fruire sia di alcune opere della collezione permanente (“Ritratto di Frau P. nel Sud” di Paul Klee, “Verso l’alto (Empor)” di Vasily Kandinsky, e “Giovane donna a forma di fiore” di Max Ernst) che di tre capolavori della mostra temporanea V.S. Gaitonde. Pittura come processo, pittura come vita.
Il progetto, ideato e curato dalla dott.ssa Valeria Bottalico, rende possibile, da una parte, l’accessibilità per i non vedenti e gli ipovedenti attraverso la traduzione in rilievo delle opere, l’ausilio di schede descrittive in Braille e a caratteri ingranditi – dall’altra, la realizzazione di file audio scaricabili all’interno di una sezione del sito del museo, accessibile ai non vedenti ma consultabile da tutti. Il progetto prevede, inoltre, la formazione di diversi membri dello staff preposto all’accoglienza, ai servizi per i visitatori, allo shop, alle attività educative e alle pubblicazioni.
Un percorso nuovo quanto unico, che nasce con l’obiettivo di promuovere il ruolo sociale ed educativo del museo come luogo di incontro e di inclusione, nonché di valorizzare il suo immenso patrimonio culturale, rendendolo accessibile a tutti, in linea con la “mission” della Collezione Peggy Guggenheim, ovvero di contribuire alla conoscenza e alla diffusione dell’arte moderna e contemporanea in Italia e nel mondo.
L’iniziativa si inserisce in un processo di sensibilizzazione alla fruizione, intesa come esperienza conoscitiva altra, rispondendo così all’articolo 30 della Convenzione ONU per i diritti delle persone con disabilità “Gli Stati riconoscono il diritto delle persone con disabilità a prendere parte su base di uguaglianza con gli altri alla vita culturale [..]”
Gli appuntamenti si terranno il 31 ottobre, il 14 novembre, il 12 dicembre e il 9 gennaio p.v., sempre presso la Collezione Peggy Guggenheim. Tali incontri si articolano in due momenti: si comincerà con una visita tattile con Valeria Bottalico e, successivamente, seguirà un laboratorio condotto dallo sculture non vedente Felice Tagliaferri.
Contestualmente ai quattro appuntamenti, i bambini dai 6 ai 10 anni avranno l’occasione di partecipare a quattro workshop domenicali, dalle 15 alle 16.30, che si inseriscono nella programmazione dei Kids Day, sempre condotti da Felice Tagliaferri (1 novembre, 15 novembre, 13 dicembre, 10 gennaio).
“Doppio senso: percorsi tattili alla Collezione Peggy Guggenheim” è stato realizzato in collaborazione con l’Istituto Ciechi di Milano, che ha eseguito la traduzione in rilievo di due delle opere e la realizzazione della pagina web del progetto rendendolo accessibile ai non vedenti, con la partecipazione dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti – Onlus, ed è reso possibile grazie al contributo di The Gordon and Llura Gund Foundation.
Gli appuntamenti di sabato 31 ottobre, 14 novembre, 12 dicembre e 9 gennaio saranno a partire dalle 15. Il museo si trova a Venezia, Dorsoduro 701, raggiungibile con il vaporetto, Linea 1/2, fermata Accademia.
Valeria Bottalico è ricercatrice e formatrice nell’ambito dell’accessibilità museale e socio ICOM (International Council of Museums) Italia e membro delle Commissioni tematiche “Educazione e Mediazione” e “Accessibilità museale”. Collabora con diverse istituzioni museali e istituti scolastici per cui progetta e coordina attività educative con attenzione ai temi dell’accessibilità. Da cinque anni sta conducendo una ricerca dedicata alla mediazione e alla fruizione del patrimonio culturale per un pubblico di persone non vedenti e ipovedenti in chiave inclusiva.
Felice Tagliaferri è uno scultore non vedente noto a livello internazionale e fondatore della Chiesa dell’Arte, scuola di arti plastiche. Le sue creazioni sono sculture “non viste”, che prima nascono nella sua mente e poi prendono forma attraverso l’uso sapiente delle mani, guidate da incredibili capacità tattili. Lavora con materiali diversi: creta, marmo, legno o pietra, ed è anche insegnante. La sua arte è stata definita da diversi esperti del settore “arte sociale” per l’impegno che caratterizza le sue mostre.