Corbiolo e poi… più, di Mario Censabella

Autore: Mario Censabella

Nei primi degli anni cinquanta, cioè da quando ho iniziato a… lambire il “mondo dei ciechi”, allora gli ipovedenti non esistevano, si proponevano con iniziative diverse e si definivano … subvedenti.
Da quegli anni la mia vita è cambiata, avevo iniziato a percepire l’affetto e la comprensione di coloro che erano come me o peggio, allora io ero ancora in possesso di un residuo visivo che la retinite pigmentosa mi permetteva di avere.
Frequentavo in quegli anni l’Istituto dei Ciechi di Milano, la sede dell’Unione era abbastanza decentrata; in quel tempo ho conosciuto persone eccezionali, mi hanno fatto superare innumerevoli complessi di inferiorità che mi affliggevano, mi hanno insegnato il braille, a vivere e ad assaporare la vita nella mia nuova situazione.
Erano le insegnanti della scuola elementare dell’Istituto dei Ciechi: Reggiori, Floris, Zenoni, Bombelli, ma soprattutto Eugenia Corno e ancora più Clelia De Gaudenzi (esperantista), particolarmente intelligente e buona.
Erano i tempi in cui era vivace l’attività di Angela Motta che aveva istituito un’iniziativa di fede e di operatività nella quale i ciechi con i vedenti avrebbero trovato una gioia di vivere e di operare nella fede.
Mi ricordo di aver partecipato a gite in pullman organizzate da Angela Motta e Clelia De Gaudenzi e altre insegnanti, nel corso delle quali: preghiere, rosari e allegrezza si fondevano con manifestazioni di solidarietà e affetto non comuni che in alcuni casi perdurano ancora oggi. Nei suoi primi anni di vita l’iniziativa di cui scrivo aveva un diverso acronimo, una diversa assonanza, ora, MAC Movimento apostolico ciechi suona benissimo e anche nell’acronimo non vi possono essere allusioni di sorta.
Erano gli anni cinquanta, frequentavo l’Istituto dei Ciechi di Milano, in segreteria vi era un’impiegata con la voce incantevole, il nome era difficile era la signorina Monpoil (impenitenti e incorreggibili la chiamavano …mio pelo).
Avevo saputo dalla mia insegnante di braille che attraverso Teresa Fusetti (i Fusetti erano allora un gruppo imprenditoriale di spessore) che si potevano ottenere dei biglietti gratuiti di andata e ritorno per il non vedente e il suo accompagnatore in pullman per Courmayer. Mi ricordo di quelle simpatiche gite, per me erano le prime.
Ecco ora che a distanza di anni l’iniziativa filantropica di Teresa Fusetti torna a coinvolgermi in prima persona da quando cioè ho pensato di trascorrere un periodo di vacanza a Corbiolo; anni addietro grazie a Rino Nazzari presidente del MAC di Milano avevo conosciuto quella struttura avendovi anche soggiornato per pochi giorni in diversi periodi. Quest’anno ho pensato di trascorrervi due settimane con Nara; ci siamo stati talmente bene che abbiamo chiesto e ottenuto di rimanervi per altri sette giorni.
La Casa di soggiorno dedicata a Teresa Fusetti è impeccabile nella sua struttura e organizzazione, le camere sono dotate di molti comfort, manca la televisione nelle singole camere ma vi sono due sale di intrattenimento dotate di due splendidi apparecchi televisivi.
I pranzi e le cene sono puntuali e cospicui, se qualche ospite ha difficoltà per qualche alimento gli viene modificato; le portate oltre ad essere abbondanti hanno una proposta di bis (chiamato ripasso).
Sempre oltre il contorno vi è verdura in abbondanza, frutta, dolce e gelato concludono sempre gli incontri a tavola.
L’Organizzazione del Movimento Apostolico Ciechi e l’assiduo impegno del Direttore Sergio Zanini, del quale non si può che dire un gran bene, hanno creato intorno alla struttura la disponibilità di accompagnatori, in gran parte studenti che per pochi euro accompagnano i non vedenti ovunque desiderino.
Tutto il comprensorio ha in gran considerazione sia del MAC che dei ciechi poiché è chiaro che, noi siamo un particolare incentivo per tutto l’indotto. Ho potuto constatare che tali considerazioni coinvolgono pure i centri vicini, Boscochiesanuova e Cerro.
Il fluire tranquillo di uno zampillo di una fontanella indica al non vedente l’ingresso della struttura.
Un ampio giardino, un gazebo, delle panche, sedie e tavoli completano l’arredo per l’accoglienza esterna alla struttura.
Il chiacchiericcio degli ospiti concorre a creare l’atmosfera di ospitalità gaia e serena.
Quando lascio la Casa a vacanze finite, ritrovo intorno a me non vedenti e ipovedenti, non importa sono persone con le quali si sono condivisi giorni di serenità con il gioco delle carte con canti estemporanei e ricordi di simpatiche sere trascorse ad ascoltare complessi musicali e corali che il Direttore, ascoltatissimo nella lessinia ha organizzato nel centro soggiorno Teresa Fusetti Via delle Fontane 5 Corbiolo di Boscochiesanuova telefono 045 705 05 12.
Per chi volesse saperne di più e apprezzare maggiormente tutto il comprensorio: www.montilessini.com