Contributi dei lettori – I diritti non hanno bandiere, di Nicola Stilla

Autore: Nicola Stilla

Il ruolo dell’Unione nel movimento globale per il riconoscimento dei diritti delle persone con disabilità

Le relazioni internazionali sono state sempre molto importanti per le associazioni delle persone cieche, in quanto hanno permesso loro di ampliare gli orizzonti di idee ed esperienze grazie alla conoscenza di realtà diverse e ai rapporti di amicizia tra i loro dirigenti e Soci. Queste relazioni hanno contribuito a creare le condizioni favorevoli per la fondazione di organizzazioni internazionali che sono servite soprattutto al confronto delle condizioni di vita delle persone cieche nei singoli Paesi e delle soluzioni dei problemi.

Oggi, tuttavia, le relazioni internazionali hanno acquistato un’importanza ancora maggiore, poiché consentono di partecipare attivamente al grande movimento europeo e mondiale per il riconoscimento dei diritti delle persone con disabilità.

Con la ratifica della Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità da parte della maggioranza dei Paesi membri dell’O.N.U., tra cui l’Italia, possiamo dire che si è verificata una profonda rivoluzione culturale riguardo alla concezione e alla percezione della disabilità. Il modello sociale di disabilità che sta alla base della Convenzione ha modificato radicalmente il rapporto tra la situazione individuale della persona con disabilità e l’ambiente sociale e culturale in cui essa vive. Il concetto di disabilità si è evoluto in senso dinamico, ponendo in luce non tanto il limite imposto alla persona dalla sua condizione fisica, sensoriale, cognitiva o psicosociale, ma il limite posto alla persona dalle barriere che essa deve affrontare in relazione all’ambiente in cui vive. Questo approccio fortemente innovativo si connette strettamente con il principio informatore della Convenzione secondo cui le persone con disabilità sono portatrici di diritti intangibili e universali, i diritti umani, che nessuna norma o comportamento può ledere in quanto intrinsechi alla persona. La disabilità non è quindi una caratteristica, ma il portato dell’interazione tra la persona e l’ambiente.

La Convenzione delle Nazioni Unite è stata il risultato dell’iniziativa di alcuni Paesi che hanno raccolto l’istanza delle organizzazioni delle persone con disabilità nei rispettivi Paesi e dell’intervento decisivo del movimento internazionale della disabilità costituito dalle organizzazioni mondiali, ma anche nazionali. L’adozione della Convenzione è il risultato della collaborazione internazionale delle organizzazioni di tutti i settori della disabilità, un risultato storico che un movimento diviso e disorganico non avrebbe mai potuto raggiungere.

Basterebbe questa prova per dimostrare l’importanza della realizzazione di una rete unitaria ed efficace a livello internazionale, basata sulla partecipazione attiva di tutte le organizzazioni nazionali, che a loro volta dovrebbero tendere alla costruzione di forti aggregazioni al loro livello. Ciò comporta evidentemente un impegno significativo di ciascuna organizzazione, un impegno che richiede risorse umane ed economiche.

In tutto il corso della sua storia l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ha attribuito grande importanza alle relazioni con le omologhe organizzazioni e associazioni in Europa e in numerosi Paesi extraeuropei. I rappresentanti dell’Unione hanno svolto sempre un ruolo attivo a tutti i livelli, riscuotendo stima e amicizia, ma anche grande considerazione per l’impegno e la serietà con cui hanno affrontato le rispettive incombenze.

I nostri rappresentanti hanno ricoperto posizioni di rilievo nei rami europei del Consiglio Mondiale per il Benessere dei Ciechi e della Federazione Internazionale dei Ciechi, le organizzazioni mondiali parallele, che hanno mantenuto diviso il movimento internazionale delle persone cieche. L’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ha contribuito in modo determinante al processo di unificazione delle due organizzazioni mondiali, con la fondazione nel 1984 sia dell’Unione Europea dei Ciechi (E.B.U.), sia dell’Unione Mondiale dei Ciechi (W.B.U.), rispettivamente nelle Assemblee generali di Hurdal in Norvegia e di Riyad in Arabia Saudita.

L’attività dell’Unione in queste organizzazioni, in particolare in quella europea, è consistita nell’assunzione di incarichi negli organismi dirigenti e nella costante e proficua partecipazione a numerose commissioni di lavoro. Con l’avvento dei primi programmi di finanziamento dell’Unione Europea fu costituita una commissione per le relazioni con le istituzioni della Comunità Europea di cui l’Unione detiene la presidenza dal 1997 nella persona del Consigliere Nazionale Rodolfo Cattani.

In quello stesso anno le organizzazioni europee delle persone con disabilità decisero di fondare il Forum Europeo della Disabilità (E.D.F.) che ha progressivamente unificato tutte le organizzazioni “di categoria” a livello europeo e i consigli nazionali che si sono via via costituiti su impulso del Forum nella totalità degli Stati membri. Rodolfo Cattani ricopre la carica di Segretario Generale del Forum dal 2009.

Tramite l’Unione Europea dei Ciechi, una delle organizzazioni fondatrici dell’E.D.F., e poi tramite il Forum Italiano sulla Disabilità fondato per sua iniziativa (e di cui detiene la presidenza), l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ha preso parte attivamente a tutte le principali iniziative volte a migliorare le condizioni di vita dei cittadini italiani ed europei.

L’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ha partecipato con proprie delegazioni a tutte le assemblee generali delle organizzazioni cui aderisce, ha organizzato un’assemblea generale dell’E.B.U. in Sicilia nel 1996 e ha collaborato all’organizzazione di un’assemblea generale dell’E.D.F. a Roma.

Avere relazioni con le organizzazioni di altri Paesi è fondamentale per l’interscambio di esperienze e informazioni e il confronto delle situazioni e delle linee operative in contesti diversi, pur sempre all’interno di logiche politiche in cui l’omologazione e la globalizzazione sono sempre più dominanti. Le condizioni macroeconomiche che determinano le politiche nel settore della promozione e della tutela dei diritti fondamentali delle persone con disabilità in Europa hanno prodotto un drammatico arretramento delle condizioni di vita di queste ultime, producendo un drastico calo dell’occupazione, una dequalificazione dell’istruzione e della formazione professionale e tagli devastanti delle misure e provvidenze in favore delle persone con disabilità in tutti i settori.

Le federazioni a livello nazionale sono lo zoccolo duro della battaglia contro lo smantellamento dello stato sociale e l’azzeramento del sostegno economico per le organizzazioni rappresentative, tuttavia il collegamento e il coordinamento strutturato saranno sempre più essenziali per non subire l’uno e l’altra.

L’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti è ben attrezzata per sviluppare la collaborazione coordinata all’interno dell’E.B.U. e dell’E.D.F., potendosi avvalere di un ufficio per le relazioni internazionali dotato di personale qualificato, linguisticamente competente, esperto, proattivamente impegnato ed efficiente.

Le gravi difficoltà economiche degli ultimi tempi hanno costretto l’Unione a ridurre all’essenziale il proprio impegno internazionale, intensificando l’individuazione di progetti cofinanziati dall’Unione Europea per coinvolgere il contesto associativo e recuperare parte dei costi del personale. In tal senso l’attività dovrà essere potenziata anche nel settore della cooperazione, in cui si sono già state fatte esperienze positive. Per proseguire e sviluppare l’attività internazionale dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti la Direzione Nazionale nomina una commissione ad hoc il cui coordinatore parteciperà ai lavori della Direzione Nazionale e del Consiglio Nazionale con voto consultivo.

Le decisioni riguardanti le candidature a cariche elettive nelle organizzazioni internazionali sono di competenza della Direzione Nazionale che dovrà essere regolarmente informata su tutte le attività e iniziative a livello nazionale e territoriale.

Particolare attenzione dovrà essere rivolta alla formazione di giovani interessati e capaci di impegnarsi nel settore delle relazioni internazionali anche per assicurare un graduale e programmato ricambio generazionale.

La storia mette in evidenza il ruolo promotore che l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ha ricoperto nel corso degli anni sia a livello europeo che a livello nazionale e l’esperienza degli ultimi anni ci insegna che, eccetto rare eccezioni, la partecipazione qualificata diventa necessaria per rafforzare il ruolo dell’E.B.U. e dell’Unione Mondiale dei Ciechi. A tale scopo dovranno essere scritte linee guida per la partecipazione attiva ai seguenti organismi internazionali:

– Unione Europea dei Ciechi;

– Forum Europeo sulla Disabilità;

– Consiglio Consultivo delle O.N.G. presso il Consiglio d’Europa;

– Unione Mondiale dei Ciechi.