Slash Radio Web: trasmissioni dal 6 al 10 Febbraio 2017

Oltre alle ormai consuete trasmissioni mattutine di Spotlight, in onda dal Lunedì al Venerdì, dalle 9.30 alle 10.30, nel corso delle quali, oltre ad offrire ai nostri ascoltatori una Rassegna Stampa ragionata di Periodici e Quotidiani, vengono approfonditi temi di stretta attualità e anche di settore, quali, sport, cultura, cinema, teatro, libri, politica estera, politica interna, cronaca e molto altro, grazie alla partecipazione di giornalisti, opinionisti, personalità del mondo della politica, dello spettacolo e della cultura, nei giorni di martedì 7  mercoledì 8   e giovedì 9 Febbraio  andranno in onda, su Slash Radio Web dalle 15.00 alle 17.30, tre nuove puntate di Slashbox.

In particolare segnaliamo:

– Martedì 7, la  rubrica  “C’è Luce in cucina”, curata dalla nostra Lucia Esposito e, alle 16.00 la presentazione dell’ultimo libro della giornalista e blogger Noria Nalli,  la quale  si confronterà anche con i quesiti degli  ascoltatori;
– Mercoledì 8 Febbraio, invece andranno in onda  le  rubriche, “dal territorio” e  “Dialogo con la Direzione”. Questo mese gli ascoltatori potranno interagire con le due componenti della  Direzione Nazionale  Linda Legname e Angelina Pimpinella;
– Giovedì 9 Febbraio dedicheremo la puntata di Slashbox al Festival di Sanremo, coinvolgendo gli ascoltatori e non solo, in commenti e pronostici.

Le trasmissioni saranno condotte da Luisa Bartolucci e Chiara Maria Gargioli.

Gli ascoltatori, che invitiamo a partecipare con i loro contributi, potranno, come di consueto, scegliere diverse modalità di intervento:
– Tramite telefono contattando durante la diretta i numeri: 06-69988353, o 06 679 17 58.
– Inviando e-mail, anche nei giorni precedenti la trasmissione, all’indirizzo: diretta@uiciechi.it
– Compilando l’apposito modulo di Slashradio.
Per ascoltare Slashradio sarà sufficiente digitare la seguente stringa: http://www.uiciechi.it/radio/radio.asp
E per chi usa il Mac: http://94.23.67.20:8004/listen.m3u

Il contenuto delle trasmissioni verrà pubblicato sul sito dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti all’indirizzo http://www.uiciechi.it/ArchivioMultimediale, sulla pagina Facebook Slash Radio Web, sulla quale andremo anche in diretta, in radiovisione ed alla quale vi invitiamo a mettere il vostro like onde divenire nostri followers.

Vi aspettiamo numerosi!

Primo Maggio 2017 – Una grande occasione di unità e di solidarietà sociale, di Mario Barbuto

Autore: Mario Barbuto

Lettera aperta ai Segretari Generali delle Confederazioni Sindacali CGIL – CISL – UIL
Susanna Camusso – Annamaria Furlan – Carmelo Barbagallo
Scrivo a nome delle centinaia di migliaia di ciechi e ipovedenti italiani, certo di interpretare anche i sentimenti, i desideri e le aspettative dell’intero mondo della disabilità: alcuni milioni di persone in tutta Italia.
Scrivo per proporre alle Confederazioni Sindacali di dedicare il prossimo appuntamento del Primo maggio in tutte le piazze d’Italia al tema della disabilità, coniugata alla solidarietà sociale, all’eguaglianza e al Diritto al Lavoro.
L’anno scorso in Emilia-Romagna e in particolare a Bologna, questo tema ha fatto da filo conduttore delle manifestazioni sindacali del Primo Maggio, riscuotendo il consenso generale dei cittadini e dei lavoratori, tanto da convincere l’arcivescovo della città, Mons. Matteo Zuppi a salire sul palco accanto a noi tutti, a celebrare insieme la festa del Lavoro
Nonostante le leggi di protezione, nonostante l’azione continua delle nostre associazioni rappresentative, sovente supportata anche da una consistente opera di sostegno delle Confederazioni Sindacali, centinaia di migliaia e forse milioni di persone con disabilità rimangono ogni giorno alla ricerca della loro dignità offesa, da conquistare innanzitutto e soprattutto proprio grazie alla realizzazione del Diritto al lavoro che renda possibile l’indipendenza economica, l’autonomia personale, la libertà dal bisogno.
A nessuno potrà sfuggire quanto sia importante oggi riuscire a mutare la disabilità da un fattore di handicap a una risorsa preziosa a tutela delle persone e a favore di uno sviluppo economico e di un progresso sociale più equo ed equilibrato, dove gli esseri umani siano posti finalmente al centro dell’attenzione, in alternativa alle odierne, rigide logiche del profitto.
Le lotte per la conquista del diritto di cittadinanza e della dignità personale e civile, condotte quotidianamente dalle persone con disabilità, dalle loro famiglie e dalle loro associazioni di rappresentanza, per poter conseguire la massima efficacia e i migliori risultati, devono tuttavia sapersi unire alle rivendicazioni più generali delle classi meno abbienti, perché venga costruito e rinsaldato un vasto fronte comune della solidarietà sociale, premessa irrinunciabile per nuovi e più avanzati traguardi di civiltà e di uguaglianza.
Dedicare il prossimo Primo Maggio proprio a questa costruzione di un fronte ampio della solidarietà sociale significherebbe, tra l’altro, porre sul tappeto i temi reali che riguardano la vita quotidiana delle persone, al di là di un’agenda politica nazionale spesso povera di contenuti e comunque circoscritta, in genere, agli iniziati della tattica e dell’opportunismo; percepita pertanto dai cittadini, sovente, come lontano e mero esercizio di potere.
Confido, cari Segretari, nella vostra attenzione solidale per portare nelle piazze d’Italia, il prossimo Primo Maggio, tutti insieme, in un unico fronte di lotta e di proposta, i grandi temi dei Diritti Sociali, dell’uguaglianza delle opportunità, della dignità del Lavoro, della libertà vera delle persone, quale libertà dal bisogno e dalla povertà.
Sul palco delle celebrazioni, insieme a voi, fate dunque in modo che siano presenti e abbiano voce gli esponenti del mondo della disabilità, per indirizzare un messaggio chiaro e comune alla società e alla Politica italiana, riguardante un nuovo impegno di lotta e di proposta, verso più avanzate frontiere di solidarietà sociale e di rispetto umano.

Mario Barbuto
Presidente Nazionale Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti

Maldestro al Festival di Sanremo

Siamo lieti di comunicare che il socio ipovedente Antonio Prestieri, in arte Maldestro, parteciperà al prossimo Festival di Sanremo tra le nuove proposte con il brano “Canzone per Federica” che potete ascoltare digitando il seguente link https://youtu.be/KzUQ_qkybc4
Saremmo davvero felici se a vincere il Festival ed avviare così una carriera nell’ambito musicale fosse uno di noi, ma per consentirgli di andare avanti nella competizione, dobbiamo essere bravi anche tutti quanti noi nel votare la sua canzone.

Rubrica di SlashRadio “Dialogo con la Direzione” mercoledì 8 febbraio 2017 ore 16,30, di Mario Barbuto

Sono lieto di invitarvi al quinto appuntamento con la rubrica mensile “Dialogo con la Direzione”, fissato per mercoledì 8 febbraio p.v. dalle 16,30 alle 17,30. Durante la trasmissione avrete la possibilità di dialogare con due componenti della Direzione Nazionale, ai quali potrete rivolgere in diretta domande su tutti gli aspetti della vita della nostra Associazione.
Questa rubrica costituisce un’altra importante occasione di dialogo diretto con la dirigenza nazionale, nell’auspicio di ridurre sempre più la distanza tra i ciechi e gli ipovedenti – soci e non soci – e il gruppo di persone che ha l’onore e l’onere di gestire l’attività della principale associazione di tutela e rappresentanza dei ciechi e degli ipovedenti italiani.
Come di consueto, le domande saranno libere, dirette e senza filtri e potranno toccare tutti gli aspetti della nostra attività associativa e tutti i temi inerenti la vita dei ciechi e degli ipovedenti.
In questo quinto appuntamento, gli ascoltatori potranno rivolgere le proprie domande a Linda Legname e Angelina Pimpinella.
Le modalità di contatto per indirizzare le domande o intervenire in trasmissione, sono:
– email, all’indirizzo dialogoconladirezione@uiciechi.it
– modulo web, all’indirizzo http://www.uiciechi.it/radio/radio.asp
– telefono, durante la diretta, ai numeri 06 6998-8353 / 06 6791-758.
Per ascoltare Slashradio sarà sufficiente digitare la seguente stringa: http://www.uiciechi.it/radio/radio.asp
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I nuovi LEA: tra luci e (molte) ombre, di Ida Palisi

Autore: Ida Palisi

Intervista a Vincenzo Zoccano, componente della Direzione nazionale dell’Uici

Un decreto che interessa le persone con disabilità, tanto atteso e ora firmato senza il coinvolgimento delle associazioni. Nascono con questo limite i nuovi Lea, i Livelli Essenziali di Assistenza che il Presidente del Consiglio dei Ministri Paolo Gentiloni ha firmato il 12 gennaio scorso. Nel nuovo decreto uno degli aggiornamenti principali e più attesi riguarda il nuovo nomenclatore sull’assistenza protesica, insieme a quello degli elenchi delle malattie croniche e delle patologie rare: erano quasi vent’anni che non si metteva mano alla materia, giacché il decreto vigente risale al 1999 (D.M. n. 332) e non tiene conto dei progressi fatti in ambito protesico-tecnologico, medico e scientifico. Ma il nuovo provvedimento non ha soddisfatto le associazioni delle persone con disabilità che accusano il testo di essere già vecchio, ed esprimono forti riserve sull’intero impianto dei Lea licenziati dal ministero della Salute, sia per quanto riguarda le modalità di elaborazione che il merito delle disposizioni. La posizione dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti la chiediamo a Vincenzo Zoccano, componente della Direzione nazionale dell’Uici con delega ai rapporti con le altre associazioni delle persone con disabilità.

Zoccano, un provvedimento tanto atteso, che non soddisfa le associazioni. Che è successo?
Il motto del movimento internazionale delle persone con disabilità “Nulla su di noi senza di noi” viene disatteso, perché le associazioni non sono state adeguatamente coinvolte nel processo decisionale che ha dato luogo ai Lea. L’Italia è stata appena bacchettata dall’Onu sui diritti delle persone con disabilità e continua a disapplicare la Convenzione Onu, un faro per tutti gli Stati che l’hanno ratificata con legge propria; in Italia esiste la legge 18 del 2009, ed invece si continua a decidere per la disabilità, senza la disabilità.

È vero che i Lea sono nati già vecchi?
Sì, e lo sono per tutti, non solo per le persone non vedenti. Si basano su principi e linguaggi obsoleti. Il linguaggio con cui sono scritti non è coerente con quello previsto dall’OMS e dalla Convenzione Onu che, parlando di persone con disabilità, cambia il paradigma da malato a disabile. Poiché si tratta di una questione molto delicata, che riguarda anche il confine tra la sanità pura e il socio-assistenziale, dobbiamo esprimerci in modo da non trattare le persone con disabilità da malati, ma da persone che si concentrano sulle abilità residue, su ciò che possono ancora fare. Non ci si può limitare riducendo la persona alla disabilità.

Anche l’Unione è stata esclusa dalle consultazioni?
L’Uici non è stata sentita adeguatamente: eravamo presenti nella vecchia commissione di aggiornamento del nomenclatore tariffario e abbiamo saputo che dovrà aggiornarsi prossimamente. È ovvio che chiederemo di essere ascoltati, perché siamo molto preoccupati del fatto che alcuni ausili, soprattutto quelli ad alto contenuto tecnologico, possano non essere inclusi. Il tablet per la scuola, o lo smartphone, che non è un telefono, ma un assistente personale già dotato di tecnologia assistiva, sono ausili che riteniamo vadano erogati come prestazioni riabilitative in conseguenza alla menomazione visiva e che devono essere inseriti nei Lea.

Le mancanze dei Lea sono una questione di fondi?
I fondi sono quelli della Sanità, è ovvio che si facciano i conti con il bilancio, ma non si può sempre derogare ai diritti delle persone con disabilità sottomettendole alle ragioni economiche. Occorre rilevare inoltre che esiste un problema di dati e quelli a nostra disposizione sono pochi e andrebbero arricchiti, altrimenti si rischia sempre di avere misure incoerenti. In ogni caso, l’Unione non vuole sostituirsi alla politica, sta a chi ci governa capire dove, se, come e quando, trovare i fondi: prima di tutto tariamo il provvedimento sulle persone, poi parliamo di ripartizioni. Quella di un cieco e delle persone con disabilità in generale, è una vita che costa molto di più per qualsiasi cosa, dalla scuola, al lavoro, ai mezzi per spostarsi, ai percorsi di riabilitazione per recuperare le abilità residue. Abbiamo bisogno di essere messi al pari degli altri.

Come dovrebbero essere i Lea?
Dovrebbero abbracciare realmente tutti i livelli di assistenza della sanità, dagli interventi ospedalieri alla grande riabilitazione, fino a prestazioni che sembrano banali ma che in realtà cambiano radicalmente la vita delle persone. Se esci cieco dall’ospedale, ti dicono che dal punto di vista sanitario non c’è più niente da fare; ma è lì che iniziano problemi di altro tipo, e che riguardano la riconquista dell’autonomia. Ad esempio i corsi di autonomia e mobilità delle persone non vedenti e ipovedenti sono riabilitativi e andrebbero ascritti al capitolo sanità e a quello dei Lea. Purtroppo nel nuovo provvedimento non c’è traccia di tutto ciò.

Ci sono disomogeneità territoriali?
Sicuramente e ci preoccupano, perché non esistono ciechi di serie A e di serie B, esistono i ciechi italiani, cui bisogna garantire gli stessi livelli di vita. L’Italia è una sola, ci possono essere delle fisiologiche disomogeneità ma quando arrivano a discriminare e creano sperequazioni non possiamo accettarlo. I Lea del Friuli Venezia Giulia devono essere gli stessi della Sicilia, della Calabria o della Campania. È come in una famiglia, dove l’ultimogenito deve godere degli stessi diritti del primogenito. Credo che uno Stato, prima ancora che manager, debba essere padre di famiglia.

Cosa chiederà l’Unione al Governo?
Vorremmo che il nostro Stato possa discutere con noi dei nostri bisogni, perché nessuno li conosce meglio dei cittadini utenti e dell’Unione, che rappresenta i ciechi italiani. Partiamo dalle associazioni che molto spesso si sostituiscono agli enti locali e allo Stato nell’erogare servizi, che conoscono bene le cose di cui si occupano e non vengono consultate a dovere. Non è ancora chiaro poi cosa prevedano i Lea, perciò abbiamo dato mandato ai nostri uffici di fare una disamina del testo e dopo faremo le nostre considerazioni di tipo politico rappresentativo, con una proposta che indirizzeremo al Governo autonomamente o in collaborazione con le associazioni, per prendere una posizione che non sarà comunque di urto. Non intendiamo scontrarci ma ci sono cose che non possiamo negoziare: il diritto all’autonomia, alla mobilità, allo studio, alla parificazione non sono contrattabili.

Ci saranno aspetti positivi del nuovo provvedimento.
L’unica cosa positiva che rilevo è che si sta mettendo mano ai Lea, l’ultima revisione risaliva infatti, a diciassette anni fa. Ci stiamo pensando, e bisogna farlo bene. In Italia abbiamo la fortuna di avere associazioni propositive, auspichiamo che ci sia un’unitarietà. Vorremmo che lo Stato si prendesse cura dei cittadini, ascoltando le organizzazioni ma non favorendo la contrapposizione tra di noi.

Qual è l’idea di persona non vedente che dovrebbero accogliere i Lea?
I non vedenti, se messi in condizioni di parità, diventano cittadini tra i cittadini, altrimenti restano “handicappati” e persone da assistere. È una concezione che abbiamo ampiamente superato, sia a livello culturale sia legislativo, perché in Italia non siamo all’anno zero, non c’è più segregazione, la persona con disabilità non è più emarginata. Come diceva il nostro presidente onorario Tommaso Daniele, l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti è stata l’organizzazione che ha transitato, nel nostro Paese, i minorati della vista “dagli angoli delle strade e dai gradini delle chiese alle cattedre universitarie”. Abbiamo acquisito credibilità, grazie all’Unione e non intendiamo rinunciare, perché i nostri fondatori ci hanno affidato questi diritti: adesso bisogna mantenerli e conquistarne di nuovi. Questa è la grande mission dell’Unione.

Slash Radio Web: palinsesto settimana 30 gennaio 03 Febbraio 2017

Oltre alle ormai consuete trasmissioni mattutine di Spotlight, in onda dal Lunedì al Venerdì, dalle 9.30 alle 10.30, nel corso delle quali, oltre ad offrire ai nostri ascoltatori una Rassegna Stampa ragionata di Periodici e Quotidiani, vengono approfonditi temi di stretta attualità e anche di settore, quali, sport, cultura, cinema, teatro, libri, politica estera, politica interna, cronaca e molto altro, grazie alla partecipazione di giornalisti, opinionisti, personalità del mondo della politica, dello spettacolo e della cultura, nei giorni di martedì 31 gennaio,  mercoledì 1  e giovedì 2 Febbraio  andranno in onda, su Slash Radio Web dalle 15.00 alle 17.30, tre nuove puntate di Slashbox.

In particolare segnaliamo:

– Martedì 31, tra l’altro, la nostra rubrica  “Teste di Calcio”, che vedrà la partecipazione di fortissimi tifosi,  nostri soci e no; parleremo anche dei Mondiali di Sci Alpino Paralimpico che si concludono con un collegamento dal Tarvisio con Vincenzo Zoccano;
– Mercoledì 1 Febbraio  all’interno di Slashbox, si parlerà di teatro e audiodescrizioni. Saranno nostri ospiti Barbara Marsala e l’attore Paolo Rossi che ci racconterà il suo spettacolo “Molière, la recita di Versailles” in scena al Teatro Vittoria di Roma a partire dal 2 al 12 Febbraio
– Giovedì 2 Febbraio  avremo tra gli altri  nostra ospite  la scrittrice ed attrice Giorgia Wurth, autrice del libro “L’accarezzatrice”; parleremo di scuola con la professoressa Daniela Floriduz.

Le trasmissioni saranno condotte da Luisa Bartolucci e Chiara Maria Gargioli.

Gli ascoltatori, che invitiamo a partecipare con i loro contributi, potranno, come di consueto, scegliere diverse modalità di intervento:
– Tramite telefono contattando durante la diretta i numeri: 06-69988353, o 06 679 17 58.
– Inviando e-mail, anche nei giorni precedenti la trasmissione, all’indirizzo: diretta@uiciechi.it
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Il contenuto delle trasmissioni verrà pubblicato sul sito dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti all’indirizzo http://www.uiciechi.it/ArchivioMultimediale, sulla pagina Facebook Slash Radio Web, sulla quale andremo anche in diretta, in radiovisione ed alla quale vi invitiamo a mettere il vostro like onde divenire nostri followers.

Vi aspettiamo numerosi!

Slash Radio Web: trasmissioni settimana 23-27 gennaio 2017

Oltre alle ormai consuete trasmissioni mattutine di Spotlight, in onda dal Lunedì al Venerdì, dalle 9.30 alle 10.30, nel corso delle quali, oltre ad offrire ai nostri ascoltatori una Rassegna Stampa ragionata di Periodici e Quotidiani, vengono approfonditi temi di stretta attualità e anche di settore, quali, sport, cultura, cinema, teatro, libri, politica estera, politica interna, cronaca e molto altro, grazie alla partecipazione di giornalisti, opinionisti, personalità del mondo della politica, dello spettacolo e della cultura, nei giorni di martedì 24, mercoledì 25 e giovedì 26 gennaio andranno in onda, su Slash Radio Web dalle 15.00 alle 17.30, tre nuove puntate di Slashbox. In particolare segnaliamo:
Martedì 24, dalle ore 15.00 alle 16.00, la rubrica “Dal territorio”, dedicata alle nostre strutture provinciali e regionali. Questa volta ci soffermeremo sulle attività della rappresentanza di Sant’Anastasia (Napoli), insieme a Giuseppe Fornaro ed altri ospiti; a partire dalle 16.00, sempre nel corso di Slashbox, si parlerà di ausili e tecnologie con diversi ospiti tra i quali ricordiamo qui: il Consigliere Nazionale Nunziante Esposito, coordinatore della commissione di settore e Sabato De Rosa, componente della medesima commissione. Mercoledì 25, all’interno di Slashbox, andrà in onda dalle 16.30 alle 17.30, la consueta rubrica mensile “Chiedi al Presidente”. Giovedì 26 dedicheremo la puntata del nostro contenitore alla “Giornata della Memoria”.
Le trasmissioni saranno condotte da Luisa Bartolucci e Chiara Maria Gargioli.
Gli ascoltatori, che invitiamo a partecipare con i loro contributi, potranno, come di consueto, scegliere diverse modalità di intervento:
– Tramite telefono contattando durante la diretta i numeri: 06-69988353, o 06 679 17 58.
– Inviando e-mail, anche nei giorni precedenti la trasmissione, all’indirizzo: diretta@uiciechi.it
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Il contenuto delle trasmissioni verrà pubblicato sul sito dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti all’indirizzo http://www.uiciechi.it/ArchivioMultimediale, sulla pagina Facebook Slash Radio Web, sulla quale andremo anche in diretta, in radiovisione ed alla quale vi invitiamo a mettere il vostro like onde divenire nostri followers.
Vi aspettiamo numerosi!

Rubrica di SlashRadio “Chiedi al presidente”, di Mario Barbuto

Autore: Mario Barbuto

Care amiche, cari amici, il prossimo appuntamento con questa nostra rubrica di dialogo diretto è fissato per Mercoledì 25 gennaio dalle 16.30 alle 17.30, su SlashRadio.

Durante la trasmissione, nel mio ruolo di Presidente Nazionale, risponderò in diretta a tutte le domande che gli ascoltatori vorranno rivolgermi, su tutti gli argomenti che riguardano la vita associativa.
Le domande, come al solito, saranno libere, dirette e senza filtri e potranno toccare tutti gli aspetti della nostra attività associativa e tutti i temi concernenti la vita dei ciechi e degli ipovedenti italiani.

Le modalità di contatto per indirizzare le domande o intervenire in trasmissione, sono:

– email, all’indirizzo
chiedialpresidente@uiciechi.it

– modulo web, all’indirizzo
http://www.uiciechi.it/radio/radio.asp

telefono, durante la diretta, ai numeri
06 6998-8353 / 06 6791-758

Vi attendo numerosi per continuare il nostro meraviglioso dialogo mensile.

Sentenze, Verità, Coscienze, di Mario Barbuto

Autore: Mario Barbuto

I nostri amici Castronovo, Corcio e Ceccato, sanzionati di recente dal collegio dei Probi Viri, fanno sentire la loro voce, rivolgendosi a tutti i soci dell’Unione per denunciare la persecuzione politica della quale sarebbero vittime innocenti.
Vittime di questo presidente nazionale che li perseguita: perché?
Per capriccio? Per cattiveria? Per mero divertimento?

Dimenticano, gli amici, o fingono di dimenticare che l’intero Consiglio Nazionale dell’Unione, tutti i dirigenti espressione del Congresso e dei Consigli Regionali, hanno votato, unanimi, l’atto di deferimento ai Probi Viri, per condotta lesiva dell’immagine e degli interessi associativi.
Già, dimenticavo io! Che almeno qualcuno dei nostri tre ineffabili amici è solito ricordare quanto siano “pecore” i componenti della nostra Direzione e del nostro Consiglio Nazionale.
Pecore, dunque, che hanno osato chiedere conto dell’operato di questi tre amici, forse ledendo la maestà indiscussa di qualcuno di loro che regna e impera da oltre quarant’anni.
Or bene, personalmente mi sento felice e orgoglioso di essere pecora tra queste pecore, di poterne interpretare bisogni e speranze, finché l’Unione lo vorrà, finché me ne giudicherà degno e capace.

Una sanzione, quella dei Probi Viri, che suscita sconcerto, rammarico, tristezza, dolore…
Come non provare simili sentimenti quando la nostra famiglia viene segnata da avvenimenti così laceranti e da conseguenze tanto gravi?
Eppure sarebbe opportuno che tutti facessimo almeno un tentativo di guardare nelle nostre coscienze e di cercare la verità dentro di noi, prima di lanciare invettive e anatemi; prima di annunciare e minacciare ulteriori ricorsi e azioni di tutela.
Forse risulterebbero di maggiore utilità alla propria causa un po’ di amore sincero per l’Unione e un briciolo di modestia personale, piuttosto che l’arruolamento di avvocati famosi, le cupe minacce inviate per SMS o addirittura il desiderio patetico di voler scavare nella vita personale e professionale di questo presidente per “fargliela pagare”.

I fatti sono ormai noti a tutti e non mi dilungherò a ricordarli.
Mi limito a un brevissimo elenco di tre soli elementi:

La Direzione Nazionale IAPB, per Statuto, non aveva i poteri di modificare lo Statuto stesso. Eppure l’ha modificato.
La composizione di quella Direzione Nazionale prevedeva cinque rappresentanti UICI e un rappresentante SOI. Dopo le illegittime modifiche, prevede due rappresentanti UICI, tre rappresentanti SOI, un rappresentante nominato da un direttore generale del Ministero della salute.
La Presidenza e la Direzione dell’Unione sono state poste a conoscenza delle modifiche solo il 21 gennaio del 2016, mentre esse sono state votate il 15 ottobre dell’anno precedente.

Conseguenze:

Necessità di un ricorso dell’Unione dinanzi al Tribunale civile per ripristinare la legittimità violata. A proposito, è falso che il Tribunale abbia rigettato l’istanza dell’Unione. L’udienza, infatti, è fissata per il mese di marzo 2017.
L’Unione, socio fondatore insieme a SOI, al momento, non è in condizione di partecipare ai lavori della Direzione Nazionale IAPB. I nostri rappresentanti, purtroppo, a seguito delle illegittime modifiche statutarie, ne hanno perduto sia la presidenza, sia la vice presidenza, con gravissimo danno di immagine e di rappresentatività per tutti noi e soprattutto per le nostre Sezioni regionali e territoriali.

Sarebbe molto facile ancora, ricordare che qualcuno dei nostri tre amici disinteressatamente in cerca di giustizia e verità, da venti, trenta e forse quarant’anni, occupa e continua a occupare poltrone, percepire prebende, elargire favori, sistemare parenti e sodali, sempre e incantevolmente a nome nostro, cioè dell’Unione e di istituzioni a essa collegate.
Ma la pietà umana esige i propri veli. Il pudore, le proprie, dignitose reticenze.
Meglio, pertanto, non scrivere oltre. Molto, molto meglio…
Mario Barbuto – Presidente Nazionale

Lettera aperta ai Dirigenti e Soci dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, di Giuseppe Castronovo, Michele Corcio e Ferdinando Ceccato

Autore: Giuseppe Castronovo, Michele Corcio e Ferdinando Ceccato

Oggetto: Decisione del Collegio dei Probi Viri.

Care amiche e cari amici,
con il comunicato n. 4 dell’Unione, attraverso il quale il Presidente Nazionale vi comunica i pesantissimi provvedimenti disciplinari a noi comminati dal Collegio dei Probi Viri, si chiude nel peggiore dei modi: una delle pagine più tristi della gloriosa storia della nostra Unione. Mesi di gogna mediatica sugli organi di stampa e radiofonici dell’Unione, infatti, hanno accompagnato un processo farsesco, messo in atto ben oltre i termini previsti dalle vigenti norme statutarie e regolamentari ed in cui sono stati lesi i nostri diritti di difesa e disattese perfino le nostre richieste di essere auditi; un procedimento che si è concluso con una condanna di natura squisitamente politica.

Sulla presunta illegittimità delle modifiche allo Statuto della IAPB, pende dinanzi alla Terza Sezione del Tribunale di Roma un processo civile, che ad oggi ha visto rigettata, con declaratoria di inammissibilità, l’istanza dell’Unione tesa ad ottenere la sospensione cautelare della delibera con cui sono state disposte quelle modifiche statutarie.
Senza entrare, pertanto, nel merito delle contestazioni che ci vengono mosse, su cui tanto si è detto e scritto in questi mesi e che sono affidate alle cure della Magistratura, andiamo a cercare le vere ragioni di questa vera e propria persecuzione nei nostri riguardi.

Ebbene, dall’istituzione dell’Agenzia nel 1977 con Fucà e fino a quando Tommaso Daniele ha ricoperto la carica di Presidente Nazionale, l’Unione aveva sempre avuto con la IAPB una dialettica profondamente costruttiva. Ne designava i componenti di propria spettanza nella Direzione Nazionale e li lasciava lavorare nell’autonomia statutaria riconosciuta a quell’organismo, vigilando tuttavia – nell’esercizio delle sue prerogative di rappresentanza e tutela previste dalla legge – sul concreto conseguimento da parte dell’Agenzia delle finalità istituzionali della prevenzione della cecità e della riabilitazione visiva.
Tali finalità sono state sempre perseguite efficacemente, come dimostrano i grandissimi riconoscimenti nazionali ed internazionali e i risultati raggiunti negli anni dall’Agenzia, con la piena coesione dei diversi componenti della Direzione dell’Unione e della SOI che hanno sempre assunto decisioni unanimi. Ed a questa unanimità non hanno fatto eccezione le ben 7 modifiche statutarie che hanno interessato l’agenzia negli ultimi trent’anni. Tutte adottate con le medesime modalità delle ultime, senza che nessuno prima d’ora abbia mai contestato la legittimità di quelle decisioni e l’autonomia di chi le aveva poste in essere, nell’interesse dell’organismo presso il quale era stato chiamato ad operare.

E’ doveroso ricordare che i meccanismi di designazione dei componenti della Direzione Nazionale tra l’Unione e la SOI sono cambiati più volte in questi anni, alternativamente in apparente vantaggio degli uni e degli altri, secondo le esigenze dell’Agenzia legate alle attività e ai programmi del momento, con voti sempre unanimi. Ciò anche quando, nel 2007, la SOI ha votato con i componenti dell’Unione una modifica dello statuto che portava da 4 a 1 i componenti di prima designazione della SOI e da 4 a 5 quelli di designazione dell’Unione. Come sempre, attraverso lo strumento delle cooptazioni, si è proceduto successivamente a riequilibrare le diverse componenti (ricordiamoci in proposito che oggi, su 9 componenti la Direzione della IAPB, in cui l’Unione lamenta di avere perso rappresentatività, cinque sono ciechi, Dirigenti e Soci UICI).

Questo dimostra incontrovertibilmente come nell’Agenzia non vi sia mai stato un problema di poltrone, ma abbia sempre prevalso l’interesse per gli obiettivi della prevenzione e della riabilitazione, perseguibili più efficacemente con riassetti di volta in volta condivisi della governance, nel pieno rispetto e fiducia dei soci UICI e SOI. Tutto ciò ha condotto fino a oggi a risultati straordinari ed inimmaginabili e ad altissimi riconoscimenti nazionali e internazionali per l’Agenzia, il cui Polo Nazionale al Gemelli, nel 2013, è stato riconosciuto dall’OMS come unico suo Centro di Collaborazione al mondo nella riabilitazione visiva. Ma la nuova dirigenza nazionale UICI, rompendo bruscamente con il passato, ha introdotto nelle dinamiche della IAPB e dei rapporti con la SOI i concetti di “maggioranza” e di ”controllo”, che richiamano più alle logiche di potere delle scalate societarie e politiche, che non a quelle che ci hanno sempre caratterizzato. Prova ne sia che l’unica cosa di cui siamo stati accusati in questi mesi è di aver fatto perdere all’Unione il “controllo “ e la “maggioranza” dell’Agenzia, senza tuttavia che nessuno ci abbia detto per quali fini ciò sarebbe accaduto e con quali conseguenze negative sulle attività della IAPB e sul perseguimento delle sue finalità.
Per cui, diciamoci la verità: in qualità di componenti dell’Unione nella IAPB non abbiamo fatto nulla di diverso da quello che è stato fatto negli ultimi trent’anni, con piena condivisione e soddisfazione dell’Unione, delle Istituzioni e della collettività. Perché, quindi, accusarci di mancanze lesive dell’immagine e degli interessi dell’Unione Italiana dei Ciechi e Ipovedenti? Eppure i fatti dimostrano che, crescendo l’operatività ed il prestigio nazionali ed internazionali dell’Agenzia, grandi benefici ne ha tratto anche la nostra Unione, specie a livello territoriale.
Ciò che oggi è cambiato è, il rapporto dei vertici dell’Unione con i diversi Enti collegati che si occupano a vario titolo e con diverse specificità di ciechi e ipovedenti. Rapporto che oggi non è più quello tipico dell’Ente di tutela che l’UICI ha per legge – che rispetta l’autonomia e vigila sul perseguimento dei risultati in favore dei ciechi e degli ipovedenti – bensì un rapporto di potere in cui gli obiettivi sono diventati la “maggioranza” e il “controllo”, con tutte le conseguenze negative che ciò comporta, inevitabilmente, nei rapporti con i soci e con i partner. La cosa più grave, infatti, è che proprio per ottenere quella maggioranza e quel controllo che non hanno mai fatto parte del vocabolario della IAPB, è proprio l’Unione che, con le sue azioni legali di oggi a spese degli associati e dei contribuenti, sta attaccando la SOI e l’Agenzia cercando di paralizzarne le importantissime e MAI CONTESTATE attività ed iniziative in favore non solo dei ciechi e degli ipovedenti, ma dell’intera popolazione italiana.
Non ci ritroviamo in questa nuova idea di Unione portata avanti dalla nuova dirigenza con metodi estranei alla nostra natura e alla nostra storia. E non possiamo, altresì, accettare un provvedimento disciplinare profondamente ingiusto, di natura politica, che impugneremo presso le sedi competenti, così come impugneremo ogni altro eventuale provvedimento che da questo dovesse conseguire.
Lo facciamo per amore della verità, della nostra dignità e ancora una volta per amore dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti.
Care amiche, cari amici, dobbiamo sempre tenere alti i nobilissimi scopi dell’Unione in favore dei non vedenti, degli ipovedenti e dei pluriminorati, al servizio dei quali abbiamo dedicato tutta la vita.
La nostra preghiera è di esortare le vostre coscienze a non perdere mai quelli che sono da sempre stati i nostri valori guida, sin dalla fondazione della nostra grande, storica e gloriosa Unione.

Vi ringraziamo e vi inviamo carissimi saluti.

Giuseppe Castronovo
Michele Corcio
Ferdinando Ceccato