Si comunica che mercoledì prossimo, 24 aprile dalle ore 15,00, in diretta su Slash Radio Web andrà in onda la quinta puntata di Scuola alla Radio a cura della Commissione Nazionale Istruzione e Formazione dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti Presidenza nazionale.
La trasmissione sarà condotta dal prof. Marco Condidorio coordinatore della Commissione Nazionale Istruzione e Formazione dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti.
I temi di questa puntata riguarderanno:
le strategie del PEI – Piano Educativo Individualizzato;
il Disegno di Legge dell’on. Debora Serracchiani sul ripristino dell’Assistente d’Aula per docenti non vedenti con retribuzione a carico dello Stato.
Saranno presenti, oltre agli esponenti del MIUR, l’on. Debora Serracchiani e la prof.ssa Caterina Scapin, che si è occupata di PEI per la casa editrice Erickson.
A seguire si parlerà di tiflologia con la dott.ssa Linda Legname componente della Direzione Nazionale e co-coordinatrice della commissione istruzione.
Le modalità di contatto per indirizzare le domande o intervenire in trasmissione, sono:
– email, all’indirizzo diretta@uiciechi.it
– modulo web, all’indirizzo http://www.uiciechi.it/radio/radio.asp
– telefono, durante la diretta, al numero 06 92092566.
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Vi aspettiamo numerosi!
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Un impegno senza età, di Mario Barbuto
I due terzi dei ciechi e degli ipovedenti in Italia sono ultrasessantenni.
L’età che avanza costituisce il primo fattore di riduzione della capacità visiva.
Le cause non sono sempre imputabili al normale processo di invecchiamento, ma derivano magari da una scarsa attenzione per la salute dei propri occhi.
Misure di prevenzione della cecità e delle malattie legate alla vista costituiscono la prima e più importante linea di difesa contro le aggressioni dovute all’invecchiamento anagrafico e al radicarsi di fenomeni patologici.
Acquisita malauguratamente la cecità o la riduzione della capacità visiva, accanto alle provvidenze pubbliche, spesso inadeguate, l’Unione si adopera per ridurre il disagio di una condizione di disabilità e per offrire servizi e opportunità tali da continuare a dare un senso all’esistenza.
Le provvidenze pubbliche di maggior rilievo sono: l’indennità di accompagnamento per i ciechi assoluti e l’assegno speciale per i ventesimisti, cioè per le persone con capacità visiva fino a un ventesimo.
Le case di riposo e i centri diurni sono in numero modestissimo e nella stragrande maggioranza delle situazioni non sono in grado di offrire ospitalità e accoglienza per ragioni di ristrettezza ricettiva.
Tra le iniziative più rilevanti poste in essere dall’Unione e dalle istituzioni collegate, ricordiamo due soggiorni marini annuali a Tirrenia, un periodico audio dedicato, Senior, la compagnia quotidiana di parecchie ore di trasmissione in diretta di SlashRadio, l’accesso al vasto catalogo dei libri parlati, la realizzazione di una “sala virtuale” di incontro e dialogo.
Quest’anno una iniziativa speciale dell’Irifor ha portato alla emissione di un bando nazionale che offre alle sezioni territoriali in tutta Italia risorse sufficienti a sviluppare iniziative di supporto legate alla cura del corpo e del benessere fisico, alla vita di relazione, all’uso delle tecnologie, alla lettura e alla cultura, ecc…
Ben consapevoli della grande distanza tra realizzazioni e bisogni, abbiamo comunque promosso un’azione organica e coordinata di supporto, per offrire alle persone anziane, soprattutto nel caso di rapida riduzione o perdita del proprio residuo visivo, maggiori occasioni di vivere un’esistenza quotidiana normale, pur in presenza di una inaspettata condizione di disabilità tanto grave quanto scarsamente gestibile.
Reagire! È l’imperativo che deve improntare l’impegno di una persona colpita da cecità improvvisa o da graduale perdita della vista.
Reagire grazie alla forza del carattere, alla determinazione, al sostegno dell’ambiente circostante, al supporto di specialisti che, quando necessario, sappiano disegnare e attuare percorsi di riabilitazione e di recupero.
Nel prossimo mese di giugno, in concomitanza con il soggiorno marino di Tirrenia, organizzeremo un meeting specifico sul tema, con la presenza della nostra commissione nazionale e dei coordinatori delle commissioni regionali con il preciso intento di tenere al centro della nostra attenzione le problematiche relative alla terza, quarta e quinta età, ma soprattutto le persone, con la loro umanità, il loro vissuto individuale, gli affanni e le preoccupazioni di una esistenza quotidiana pur sempre difficile e spesso molto tribolata.
Prevenzione, riabilitazione, servizi, sono alcune delle parole chiave più importanti nell’affrontare la tematica della terza età, purché ogni intervento sia mirato innanzitutto a infrangere la pericolosa barriera dell’isolamento e della solitudine che spesso finisce per frapporsi tra la persona e il mondo circostante e ne provoca il più profondo senso di frustrazione e inutilità.
L’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti, nei limiti delle proprie capacità e dei mezzi a disposizione, opera e opererà per tenere altissima l’attenzione su queste tematiche, alla ricerca delle risposte più efficaci, adeguate alla situazione delle persone che hanno completato la parabola della propria vita lavorativa, ma che hanno ancora tanto da offrire sia nell’ambito della propria famiglia e dell’ambiente circostante, sia anche, perché no, in seno alla nostra Associazione che saprà valorizzare ogni apporto e ogni contributo conforme al proprio spirito di volontariato e di dedizione alla causa del miglioramento delle condizioni indotte dalla disabilità visiva.
In ricordo di Francesco Fratta, di Vincenzo Massa
Il 21 marzo u.s. il Centro Nazionale del Libro Parlato è stato intitolato, al compianto Francesco Fratta alla presenza dei componenti della Direzione Nazionale e del personale della sede nazionale. Il presidente nazionale UICI, Mario Barbuto, ha interrotto i lavori della Direzione Nazionale, che si stavano svolgendo nel salone Enzo Tioli presso la sede nazionale, e anche in collegamento con gli ascoltatori di Slash Radio e alla presenza dei familiari di Francesco Fratta ha voluto ricordare l’uomo, l’amico, il dirigente con queste parole:
“Un anno fa abbiamo accompagnato il nostro caro amico e componente della Direzione Francesco Fratta nel suo viaggio eterno e abbiamo salutato con tristezza e con dolore questa scomparsa che ha tolto a ciascuno di noi un pezzo dei propri sentimenti, un pezzo dei propri affetti, oltre ad aver tolto alla intera nostra associazione una componente importante proprio per la competenza, la cultura, ma anche per la pacatezza, la mitezza, la chiarezza di ragionamento che accompagnavano sempre l’opera, l’azione, gli interventi, la riflessione di Francesco.
Oggi siamo qui per compiere un’azione che rende onore a tutta la nostra Unione, perché dimostra come l’Unione sappia ricordare, ed avere sempre presenti nella memoria, i suoi figli migliori, i figli che si sono spesi perché l’Unione fosse ogni giorno di più un tantino migliore, un pochino più vicina alle persone, un pochino più attenta ai bisogni di ciascuno. E in questo senso l’opera di Francesco si era concentrata soprattutto in quello che era forse uno dei suoi momenti ai quali teneva di più: il Libro Parlato, la diffusione della cultura; si è adoperato tanto perché il Libro Parlato arrivasse direttamente alle nostre sezioni e consentisse di rappresentare un elemento di servizio ai nostri soci che le sezioni prima di tutto dovevano e potevano offrire. Francesco, poi, si è impegnato, oltre che su tutte le tematiche generali dell’Unione, su tutti gli aspetti dell’accessibilità, della cultura, dei musei, del cinema, della televisione, ha dato tanto perché il tema dell’accessibilità, del diritto a fruire della cultura, della conoscenza, fosse un diritto vero, reale e conquistato.
Credo che il modo migliore di onorare Francesco sia, da parte nostra, quello di lavorare tutti i giorni perché l’Unione sia un po’ di più come lui la desiderava, come lui la sognava e cioè un’associazione di persone che al di là del loro modo di pensare, di agire, delle loro visioni personali della società, fossero persone solidali tra loro, persone che camminano giorno per giorno, gomito a gomito, che dividono spesso la stessa area, lo stesso pane, gli stessi profumi e che quindi hanno il diritto e il dovere di stare insieme per migliorare la vita di tutti.
Il modo più concreto che abbiamo ritenuto giusto per onorare il ricordo di Francesco, l’insegnamento di Francesco e la presenza di Francesco, non nel nostro passato ma nel nostro futuro, è stato quello di intitolargli il nostro Centro Nazionale del Libro Parlato, un orgoglio, un fiore all’occhiello di questa associazione e di legarlo per sempre al nome, alla figura e al ricordo di Francesco. Oggi compiremo questo atto, che non è un atto formale, non è la scopertura e la messa in evidenza di una targa, ma è un momento perché l’Unione possa dire a se stessa e a tutti quelli che ci guardano, che i suoi figli migliori sono nel nostro cuore, sono insieme a noi e Francesco è il primo tra questi.
Katia Caravello proseguirà l’opera di Francesco, c’è da farsi tremare le vene e i polsi in questo proseguire, ma siamo certi che con l’aiuto e il sostegno di tutti riusciremo a fare quanto Francesco avrebbe desiderato.
Da oggi formalmente il Centro porta il nome di Francesco, è nel cuore dell’Unione, nel cuore della sua struttura della sua sede nazionale. Da oggi Francesco Fratta per sempre è componente di questa Direzione Nazionale.
Caro Francesco ci piace immaginarti abitare una stella nel cielo da dove vegli su di noi e sull’associazione per la quale ti sei speso fino all’ultimo”.
Forte è la commozione di tutti al termine dell’intervento del presidente Barbuto, con voce rotta dall’emozione, ha chiesto alla nuova responsabile del servizio, Katia Caravello, alla figlia, Irene, e alla moglie di Francesco, Rosalba, di intervenire. Questa la testimonianza di Katia Caravello. “È difficile intervenire dopo le belle parole dette dal Presidente e poi perché, nonostante sia passato un anno, faccio ancora molta fatica a parlare di Francesco. Per me sicuramente è un grandissimo onore aver preso in mano il lavoro di Francesco e mi impegnerò per portarlo avanti come lui avrebbe voluto anche se non è semplice perché il vuoto, anche culturale, lasciato da lui è difficile da colmare, ma ci metterò tutto il mio impegno. Negli anni abbiamo collaborato tanto insieme e un pochino so quali erano le sue intenzioni, i suoi desideri, quindi mi auguro veramente di poter fare un buon lavoro e sono molto orgogliosa di poterlo fare”.
La parola passa a Irene Fratta che racconta di suo padre. “Quello che posso dire è che io spesso, soprattutto negli ultimi anni, ho accompagnato nei vari viaggi in giro per l’Italia il mio papà e qualche volta c’era anche Michela, la piccolina, e molto spesso ci siamo trovati in musei, in situazioni in cui lui era molto attivo e ho potuto con piacere toccare con mano anch’io insieme a lui quello che era un suo grande desiderio, cioè portare l’arte a tutti. Questo in realtà si vedeva anche nella sua vita privata, dove l’amore per l’arte è un qualcosa che da lui e dalla mia mamma mi è stato trasmesso in modi molto differenti e come spesso è, noi figli, siamo i figli di quello che i nostri genitori ci insegnano, ci comunicano, ci passano ogni giorno. Quello che ho imparato dal mio papà sono tantissime cose e una di queste era il rispetto e l’apertura mentale verso qualunque tipo di persona, dove ognuno di noi è una persona con le sue difficoltà, con i suoi limiti, con le sue differenze culturali e quant’altro. È importantissimo riuscire a dare a tutti la possibilità di godere di qualcosa che per noi è importante, che può essere l’arte, la musica… Spero, anzi ne sono sicura, che Katia porterà avanti questo compito con dedizione, anche frutto degli insegnamenti e di tutte le chiacchiere che ha fatto negli anni con papà. Vi ringrazio di cuore per questa intitolazione che non è solo il momento in cui scopriremo la targa, ma tutto quello che ne consegue”.
Le parole conclusive spettano alla moglie di Francesco, Rosalba. “Ho conosciuto Francesco quando eravamo al liceo e quindi ho seguito il suo crescere, siamo cresciuti insieme, abbiamo fatto un percorso dal buio alla luce, siamo tornati al buio… ma quello che io voglio dirvi è che lui ci ha sempre trasmesso un senso di amore enorme. In quest’anno di assenza io ho potuto vedere come abbia seminato questo amore, anche le persone più incredibili, più improbabili, i suoi allievi che incontro mi raccontano dei pezzi della sua vita. Il giorno in cui c’è stata la cerimonia di congedo dal suo corpo eravate molti di voi presenti, non ricordo i visi, ma ricordo le parole di Mario che mi hanno toccato profondamente e credo che esprimessero il pensiero di molti. Io lo sento vivo, nel senso che è diventato qualcos’altro ma è con noi e ci trasmette energia; mi viene da dire: se il grano non muore qui il grano sta germogliando, germoglia nelle figlie, nei progetti e nel vostro impegno quotidiano perché la cultura, il sapere, sono stati il cardine della sua vita. Un pezzo della sua biblioteca, che era una biblioteca ricchissima, è stata restituita al liceo dove lui ha insegnato, perché i libri tornassero ai giovani, perché la sua biblioteca fosse ancora utilizzata, così come altre cose che gli appartenevano, anche gli strumenti musicali che verranno toccati e usati da Michela. Grazie per questa bellissima cerimonia e buona vita a tutti.”
Scoperta la targa, la commemorazione di Francesco Fratta è stata conclusa dalla musicista di casa, la figlia Michela, che ha regalato a tutti due brani musicali eseguiti al pianoforte commuovendo tutti gli amici che negli anni avevano potuto apprezzarne le doti artistiche.
Rubrica di SlashRadio “Chiedi al presidente”, di Mario Barbuto
Care amiche, cari amici,
il prossimo appuntamento con questa nostra rubrica di dialogo diretto è fissato per Mercoledì 24 aprile 2019
dalle 16.30 alle 17.30, su SlashRadio.
Durante la trasmissione, nel mio ruolo di Presidente Nazionale, risponderò in diretta a tutte le domande che gli ascoltatori vorranno rivolgermi, su tutti gli argomenti che riguardano la vita associativa.
Le domande, come al solito, saranno libere, dirette e senza filtri e potranno toccare tutti gli aspetti della nostra attività associativa e tutti i temi concernenti la vita dei ciechi e degli ipovedenti italiani.
Le modalità di contatto per indirizzare le domande o intervenire in trasmissione, sono:
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Sintesi dei lavori della Direzione Nazionale, a cura di Eugenio Saltarel
Il 21 marzo scorso ci siamo ritrovati a Roma nella sede nazionale per un’altra riunione della Direzione nazionale. C’eravamo tutti oltre al Segretario, al Direttore e al personale normalmente presente. A metà dei lavori abbiamo scoperto una targa che intitola a Francesco Fratta il nostro Servizio Nazionale del Libro Parlato. Tutti ricorderete Francesco, anche lui componente della Direzione, anche lui impegnato nella diffusione della cultura sotto tutti gli aspetti e nel renderla apprezzabile anche per noi. Erano presenti le figlie e alcuni parenti.
La cerimonia è stata veramente toccante e, per chi lo ha potuto, ascoltabile anche dalla nostra radio web.
Veniamo ora ai lavori della Direzione: come sempre abbiamo approvato il verbale della riunione precedente e abbiamo preso atto della documentazione che ci è stata trasmessa, riguardante: due riunioni della commissione pluridisabili, oltre la presentazione del network sulla pluridisabilità; il lavoro della commissione che ha stilato la graduatoria sulle proposte imprenditoriali che hanno partecipato al bando da noi indetto; le proposte della commissione docenti; il verbale della commissione ipovedenti; la relazione sul servizio Pronto-scuola.
Al terzo punto dell’odg era in discussione il tema della pluridisabilità: già 93 enti hanno aderito al network e, in base ai dati pervenuti dalle nostre sezioni abbiamo rilevato 1500 soci pluridisabili. Per potenziare questo servizio ci avvarremo di una persona assunta specificamente per questo scopo. La commissione sta mettendo a punto le proposte di modifica della legge sulla sordocecità. Il 27 giugno ripeteremo la manifestazione per la Giornata del Sordocieco in ricordo anche di Helen Keller e quest’anno vorremmo estendere anche alle nostre regioni la celebrazione di questa data.
Al quarto punto era di scena il Fundraising. L’Assemblea nazionale dei Quadri e il Consiglio nazionale hanno stabilito che non dobbiamo fare una raccolta del 5×1000 delle denunce dei redditi a livello nazionale, perché molte strutture del territorio ottengono di più lavorando per conto proprio e non dobbiamo creare loro complicazioni. Noi però abbiamo verificato che esistono anche molte realtà che ricavano veramente poco da questa iniziativa e quindi vorremmo poter fare qualcosa per loro: attraverso gli strumenti di cui disponiamo e dopo aver avuto il consenso degli interessati pensiamo di poter fare delle proposte in questo senso e, almeno le previsioni, sembrano darci ragione per risultati positivi. Stiamo inoltre chiedendo di partecipare all’associazione per i testamenti solidali in modo da far conoscere sempre più chi siamo, cosa facciamo e come utilizzeremo quanto ci verrà lasciato in eredità; pensiamo anche che molti nostri soci potrebbero darci una mano in questo senso.
Siamo quindi passati a discutere dell’organizzazione del raduno dei coordinatori regionali della terza età: raduno che si svolgerà a Tirrenia all’inizio del soggiorno del Primo Sole del 2019 con la collaborazione dei Consigli regionali associativi e cercherà di raccogliere tutti i suggerimenti possibili sulla realizzazione di servizi che possano venire incontro agli anziani nelle necessità della vita di tutti i giorni in modo da garantire una sempre maggiore autonomia a chi ha già tanti problemi.
Abbiamo poi nominato il nostro Presidente Barbuto quale rappresentante dell’Unione in seno al Consiglio di Amministrazione della Federazione delle Istituzioni pro Ciechi che verrà rinnovato il 12 aprile prossimo, mantenendo fede alla tradizione che h voluto sempre il Presidente nazionale nostro rappresentante in questo organismo.
Quindi ci siamo messi d’accordo per preparare la relazione delle nostre attività nel 2018, da approvare nella prossima riunione della Direzione il 18 aprile, in modo da poterla presentare al Consiglio nazionale il 27-28 aprile prossimi. Abbiamo anche chiesto di provare a mettere giù una bozza di quello che negli anni prossimi sarà il bilancio sociale richiesto dalla legge del terzo settore, prendendo a modello il 2018.
C’era quindi da affrontare la situazione venutasi a creare nella sezione di Isernia in rapporto alle decisioni della Direzione: a Isernia doveva nascere una casa di riposo per anziani non vedenti e la struttura era già in parte pronta ad essere avviata a marzo 2018. Purtroppo ciò non è potuto avvenire per una notevole serie di ragioni difficilmente riassumibili in questo rendiconto; resta il fatto che siccome a tutt’oggi si prevede che questa struttura, se nascerà, lo farà non sotto l’egida dell’Unione, ci siamo trovati quindi nell’obbligo di studiare delle soluzioni che ci permettessero di recuperare le somme ingenti che avevamo assegnato alla sezione di Isernia per questa casa di riposo, facendo in modo il più possibile di non creare le condizioni perché questa sezione dovesse chiudere i battenti; speriamo quanto prima di poter mettere un punto finale a questo incidente, uscendone con la collaborazione di quanti vi sono coinvolti.
Bolzano, Brindisi e Vicenza sono le Sezioni per cui abbiamo esaminato gli interventi relativi al patrimonio; mentre per i contributi abbiamo esaminato le richieste pervenute dalle sezioni di Venezia e Viterbo.
Invece relativamente al personale abbiamo esaminato due situazioni personali di cui per la privacy non facciamo cenno, oltre ad aver dato il via libera alla creazione di un fondo per il TFR del personale della sede nazionale; questa possibilità, di aderire allo stesso fondo, sarà disponibile anche per le sezioni che lo vorranno il cui personale non vorrà provvedere in proprio; su tutta questa questione arriverà ovviamente un comunicato con tutte le istruzioni che, tra l’altro, garantiranno ad ogni sezione l’indipendenza nelle decisioni in merito.
Prima delle comunicazioni finali abbiamo ratificato la deliberazione d’urgenza assunta dal Presidente che ha dovuto garantire in extremis il funzionamento dell’ufficio per il servizio civile, proprio in un momento fondamentale per l’arrivo dei nuovi volontari.
Per le comunicazioni infine:
Girardi ci ha fatto sapere che stiamo per riunire i componenti dell’Agenzia per la difesa dei diritti, tra cui (Anmic, Anmil, Fish, e i nostri corrispondenti interni Biblioteca, Federazione, Irifor etc) per l’approvazione dello statuto. Già ora si stanno prendendo cura delle situazioni di insegnanti, di lavoratori e di persone che hanno problemi per ottenere ausili.
Caravello: è diventata responsabile del Servizio del Libro Parlato Francesco Fratta, continua però a collaborare col giornale radiosociale e la rivista pub; ha partecipato alla mostra “Fai la cosa giusta” a Milano e si prepara a essere presente al salone del libro di Torino in accordo con la sezione di quella città.
Condidorio: continua l’attività di Pronto-Scuola; si sta occupando della situazione dei docenti non vedenti, mentre nel tavolo tecnico col MIUR si sta discutendo della formazione degli insegnanti di sostegno verso le situazioni di ciechi e ipovedenti.
Tortini: si sta preparando la presentazione dei progetti che hanno vinto il bando sull’imprenditorialità; sono in corso contatti con l’ufficio delle entrate e con l’INPS per la riqualificazione dei loro centralinisti telefonici con problemi di vista; in aprile arriveranno i progetti delle nostre regioni per finanziamento di attività sportive.
Corradetti: informa che il Polo operante presso il Policlinico Gemelli di Roma sta organizzandosi per tutti i progetti finanziati per il 2019, mentre è in corso la sperimentazione di nuovi strumenti per meglio definire scientificamente la capacità visiva delle persone.
Infine Barbuto informa che la Regione Sicilia finalmente ha abrogato il nuovo statuto della scuola cani-guida Helen Keller di Messina per cui l’Unione avrà nuovamente tutti i suoi rappresentanti e si potrà riprendere a farne crescere l’attività.
Alle 13,10 abbiamo concluso i nostri lavori iniziati alle 8,15.
Rubrica di SlashRadio “Dialogo con la Direzione” mercoledì 10 aprile 2019 ore 16,30, di Mario Barbuto
Care amiche e cari amici,
sono lieto di invitarvi al prossimo appuntamento con la rubrica mensile “Dialogo con la Direzione”, fissato per mercoledì 10 aprile p.v. dalle 16,30 alle 17,30. Durante la trasmissione avrete la possibilità di dialogare con due componenti della Direzione Nazionale, ai quali potrete rivolgere in diretta domande su tutti gli aspetti della vita della nostra Associazione.
Questa rubrica costituisce un’altra importante occasione di dialogo diretto con la dirigenza nazionale, nell’auspicio di ridurre sempre più la distanza tra i ciechi e gli ipovedenti – soci e non soci – e il gruppo di persone che ha l’onore e l’onere di gestire l’attività della principale associazione di tutela e rappresentanza dei ciechi e degli ipovedenti italiani.
Come di consueto, le domande saranno libere, dirette e senza filtri e potranno toccare tutti gli aspetti della nostra attività associativa e tutti i temi inerenti la vita dei ciechi e degli ipovedenti.
In questo prossimo appuntamento, gli ascoltatori potranno rivolgere le proprie domande a Eugenio Saltarel e Mario Girardi.
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Massa Carrara – La scuola di scultura per non vedenti
La scuola del marmo di Carrara è diventata la sede del primo corso nazionale per non vedenti organizzato dall’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti. 14 studenti adulti si stanno impegnando per realizzare il loro volto in marmo.
Di seguito il link per visionare il servizio del TGR Toscana:
http://www.rainews.it/tgr/toscana/video/2019/03/tos-scuola-marmo-carrara-corso-scultura-non-vedenti-612d994a-85b4-4647-9475-658e1a008926.html?wt_mc=2.www.wzp.tgrtoscana_Contentltem-612d994a-85b4-4647-9475-658e1a008926.&wt
In ricordo di Francesco Fratta, di Mario Barbuto
In ricordo del nostro compianto dirigente Francesco Fratta ad un anno dalla sua scomparsa.
L’amico Francesco
Francesco Fratta mi fu compagno, amico e guida quando avevo quindici anni, per la prima volta a Bologna, al liceo Luigi Galvani, ospiti e convittori del Cavazza.
Era un anno avanti a me, Francesco, ma la sua cultura profonda, la sua capacità di analisi, la sua lucidità pacata, lo rendevano, già allora, un Maestro più che un coetaneo.
Le scelte personali della vita ci allontanarono e ci indirizzarono su strade diverse, lui nei pressi di Torino, a esercitare il ruolo che forse amava maggiormente, quello di professore. Io a Bologna, in mezzo a vicissitudini alterne, tra politica, associazione, impegno professionale.
Pur sentendoci e incontrandoci di tanto in tanto, le nostre strade tornarono a incrociarsi e i nostri destini a saldarsi insieme solo a partire dall’estate 2010, quando decidemmo, tutti insieme, la mia candidatura alla presidenza nazionale dell’Unione.
Da allora – e poi nella Direzione Nazionale in questi ultimi quattro anni – Francesco mi è stato supporto, pungolo, coscienza critica in tutte le scelte associative, soprattutto quelle importanti.
Una ricchezza personale insostituibile. Una guida morale ineguagliabile. Un esempio comportamentale inimitabile.
Caro Francesco, ti terremo sempre accanto a noi e ti dedicheremo ogni giorno del nostro impegno associativo, perché possa avvicinarsi quella “rivoluzione culturale” da te auspicata, per una società più giusta, più pulita, più umana.
Mario Barbuto
Rubrica di SlashRadio “Chiedi al presidente”, di Mario Barbuto
Care amiche, cari amici,
il prossimo appuntamento con questa nostra rubrica di dialogo diretto è fissato per Mercoledì 27 marzo 2019 dalle 16.30 alle 17.30,
su SlashRadio.
Durante la trasmissione, nel mio ruolo di Presidente Nazionale, risponderò in diretta a tutte le domande che gli ascoltatori vorranno rivolgermi, su tutti gli argomenti che riguardano la vita associativa.
Le domande, come al solito, saranno libere, dirette e senza filtri e potranno toccare tutti gli aspetti della nostra attività associativa e tutti i temi concernenti la vita dei ciechi e degli ipovedenti italiani.
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Donne uguaglianza e dignità, di Mario Barbuto
Oggi celebriamo la festa della donna!
Un giorno nel quale siamo soliti donare mimose e fiori d’ogni genere per profumare l’aria e colorare il cammino di queste creature meravigliose che illuminano le nostre esistenze.
Ma fiori, regali, profumi e colori non bastano mai a rendere omaggio e giustizia della presenza silenziosa, della fatica, della sofferenza che le donne affrontano i 365 giorni dell’anno, spesso nella disattenzione, per non dire nell’indifferenza di noi uomini.
Donne impegnate nel lavoro, nelle fatiche domestiche, nella vita quotidiana punteggiata di esami continui, sovente umilianti, nei quali capacità e intelligenza sono trascurate e passano in secondo piano rispetto ad altre considerazioni più volgari e prosaiche, ad apprezzamenti dei quali non sappiamo nemmeno vergognarci quando invece dovremmo…
Insomma, doti e qualità dell’anima, dello spirito, della mente che vengono troppo di frequente ignorate nella donna, per dare spazio, invece, ai pensieri più sconci e offensivi che dovrebbero causarci rossore e vergogna al solo affiorare.
Donne che vivono la realtà giornaliera di una disuguaglianza di fatto, per quanto contrastata dalle leggi, dalle norme, dalle raccomandazioni ad adeguarsi alle buone prassi della parità, le quali, però, cadono spesso nel vuoto della insensibilità e nel vizio della inadempienza.
Quelle donne che di volta in volta vediamo come mamme, figlie, sorelle, amiche, confidenti, disponibili, brutte, belle, virtuose, puttane, appetibili, cacciabili, fattibili…
Quelle donne che, nonostante noi, hanno imparato a viverci accanto; che sanno sopportare la presenza di un compagno spesso distratto e disamorato, qualche volta perfino violento e padrone.
Quelle donne che sanno vivere in silenzio l’assenza di un compagno; sorelle della solitudine, eppure sempre presenti a se stesse negli atti quotidiani della vita.
Le donne che affrontano ogni giorno difficoltà e ostacoli, esami e giudizi, confronti e paragoni, dovendo tuttavia sommare alle tribolazioni personali le umiliazioni di una discriminazione diffusa di sesso e di genere. Discriminazione sempre in agguato nei luoghi di lavoro, nella vita sociale e familiare, nella politica e nelle istituzioni, tanto di più quando alla disuguaglianza di genere si aggiunge la presenza della disabilità.
Un fattore già di per sé causa di discriminazione e pregiudizio, la disabilità! Moltiplica i suoi effetti negativi sulla persona nel caso si tratti di una donna a esserne portatrice. Spesso infatti, per una donna con disabilità, alla discriminazione di sesso e di genere, si somma quella dovuta alla menomazione fisica, psichica o sensoriale e per aggiungere al danno la beffa, risultano ancora troppo frequenti i pregiudizi dei maschi con disabilità verso le donne nelle loro stesse condizioni.
Quali sono le proporzioni di presenza maschile e femminile negli organi dirigenti della nostra associazione e delle altre dedicate alla disabilità?
Nei nostri Consigli sezionali e regionali la presenza femminile non supera, in genere, il 20, 25 per cento e abbiamo soltanto due presidenti regionali donne su ventuno.
Con orgoglio dobbiamo però ricordare che le donne elette nel nostro Consiglio nazionale sono ben nove su venti e quelle presenti in Direzione sono tre su otto, con una proporzione quasi del cinquanta per cento in entrambi gli organi dirigenti associativi di livello più alto.
Per quanto a nostra conoscenza, nessuna donna è presidente di una delle grandi associazioni nazionali rappresentative della disabilità e appartenenti alle due federazioni FISH e FAND. Nel Comitato Esecutivo di FAND vi è soltanto una presenza femminile su sette associazioni e anche in FISH non mi risulta una situazione molto diversa e migliore.
Anche nel Forum Italiano della Disabilità, infine, la presenza femminile è ridotta a numeri minimi, sebbene ultimamente hanno trovato accoglienza e attenzione in quella sede i temi riguardanti la condizione femminile e la violenza di genere, soprattutto per impulso di European Disability Forum che ha prodotto documentazione specifica e rapporti particolareggiati per raccontare la situazione nei singoli Paesi d’Europa.
L’8 marzo, dunque, al di là di festeggiamenti e celebrazioni, ci consegna ancora una volta un panorama di squilibrio e di mancata uguaglianza tra uomini e donne in ogni aspetto della vita personale, familiare, sociale. Uno squilibrio che abbiamo il dovere di colmare con atti concreti e misure efficaci. Una disuguaglianza che le donne hanno il diritto di denunciare, richiedendone il superamento qui, ora e per sempre.
Facciamo in modo che la festa della donna sia onorata non soltanto l’8 di marzo, ma giorno per giorno, nella correttezza delle relazioni personali, nel rispetto dei sentimenti e del corpo di queste nostre compagne di vita e di lavoro che davvero dovrebbero rappresentare l’altra metà del cielo.
Ai fiori, ai complimenti e ai cioccolatini che siamo soliti distribuire a piene mani l’8 marzo proviamo finalmente ad affiancare anche il rispetto e la dignità che si devono alle donne tutti i giorni dell’anno in uno spirito di vera uguaglianza di genere come sarebbe giusto pretendere nella civiltà del terzo millennio.
Noi dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti, come spesso accade, dobbiamo saper essere di stimolo e di esempio, in omaggio a quella Associazione di valori alla quale apparteniamo e che da un secolo segna in positivo la nostra storia e la nostra esistenza.