Autore: Mario Barbuto
Lettera personale aperta
Care e cari componenti del Consiglio Nazionale,
ieri pomeriggio abbiamo tenuto l’ottava riunione del Consiglio nel corso di quest’anno 2022.
La commissione consiliare per la verifica dell’attuazione del programma ci ha presentato e sottoposto un documento contenente alcune proposte di base che potrebbero costituire la premessa di quell’opera concorde di ricucitura che tutti dobbiamo volere e che rispecchia lo spirito e l’intenzione sintetizzati il 9 ottobre scorso, in particolare dal consigliere Minincleri.
Questo lavoro di ricucitura è appena iniziato e richiederà ancora tempo e pazienza da parte di tutti noi che abbiamo comunque l’onere e il dovere di tradurre in atti la volontà della base associativa, manifestatasi nel modo più alto e solenne con il Congresso del novembre 2020 dal quale sono scaturite, pressoché unanimemente, l’elezione del Presidente e quella del Consiglio Nazionale collegato.
I nostri soci e rappresentati, pertanto, si attendono ora da noi, per cinque anni, non già paralisi operative o cessazioni anticipate degli Organi, quanto piuttosto l’esercizio di quel senso di responsabilità e quella consapevolezza del ruolo che hanno voluto affidarci perché il nostro lavoro, supportato anche dall’opera insostituibile dei nostri dirigenti sul territorio, possa condurre all’auspicato, atteso e desiderato potenziamento dei servizi offerti, incremento dei benefìci economici e normativi, consolidamento dei Diritti da riconoscere e garantire alle persone con disabilità visiva e disabilità complesse.
Il modello organizzativo e gestionale delle attività della Presidenza e della dirigenza nazionale, che ancora costituisce ragione di disagio, dissenso e divisione in seno al Consiglio Nazionale, potrà essere sottoposto a una disamina critica attuale e permanente che la ricostituita commissione per la verifica dell’attuazione del programma è in grado di svolgere, con spirito costruttivo e senza pregiudizi verso le persone, valutando invece i vari aspetti, momenti e passaggi attraverso i quali vengono formulate le proposte, adottate le decisioni, attuate le deliberazioni, rilevate le risultanze.
Statuto e Regolamenti ben definiscono ruoli, ambiti, funzioni, compiti e responsabilità attuali degli Organi associativi che la Commissione potrà prendere in esame per verificarne eventuali criticità e negatività, facendone scaturire le conseguenti proposte correttive, volte ad assicurare la più ampia collegialità decisionale e l’assoluta correttezza operativa, a salvaguardia delle aspettative e delle competenze di tutti.
Questo lavoro prezioso potrà essere svolto nelle prossime settimane, proprio a partire dalla Commissione, con un duplice risultato:
a) aiutarci a correggere il modello organizzativo attuale, nell’ambito delle norme statutarie vigenti e delle risultanze congressuali;
b) individuare e mettere a punto quelle opportune modifiche dello Statuto che potranno essere proposte al prossimo Congresso, a ragion veduta e in seguito a uno studio specifico e approfondito.
Una decapitazione forzata dei vertici associativi e un rimescolamento dei componenti della Direzione quando mancano ancora ben tre anni al Congresso, al contrario, finirebbero per incrinare e minare in modo grave e pericoloso la credibilità associativa interna ed esterna, non individuandosi ragioni di forza maggiore atte a giustificare e comprendere i cosiddetti passi indietro che finirebbero, invece, per apparire solo come qualcosa del tipo “esci tu che mi siedo io”.
Chiederò dunque alla Direzione Nazionale di formulare una prima proposta di dettaglio da discutere quanto prima in seno al Consiglio Nazionale per trarne le conseguenti deliberazioni, proprio a partire dal documento della commissione per la verifica dell’attuazione del programma che voglio comunque ringraziare per il lavoro svolto e per l’impegno personale fin qui profuso.
Nel frattempo, piuttosto, ci attendono ancora tante scadenze ordinarie e urgenti alle quali come dirigenti abbiamo la responsabilità di far fronte nel modo più esauriente e tempestivo:
- Il Premio Braille ormai alle porte;
- L’approvazione dei documenti contabili e della relazione di programma per il 2023, atto indispensabile ad assicurare all’Unione la continuità delle risorse pubbliche statali per l’anno prossimo;
- Lo sviluppo del programma “Unione digitale”, soprattutto per Alexa e per gli ambulatori oculistici per i quali abbiamo ottenuto il sostegno e l’attenzione di due colossi mondiali dei rispettivi settori come Amazon e Luxottica;
- La costruzione dei nuovi equilibri e rapporti istituzionali con Governo e Parlamento appena insediati, fase molto delicata e cruciale che richiede da parte nostra presenza, credibilità, autorevolezza e serenità;
- Il presidio della legge di bilancio con la relativa messa in sicurezza dei finanziamenti già programmati;
- L’attuazione degli obiettivi già definiti dal Consiglio Nazionale il 9 agosto scorso che abbiamo l’onere di concretizzare nei prossimi mesi;
- La partecipazione attiva alla definizione dei decreti attuativi della legge-delega sull’accertamento delle condizioni di disabilità che potrebbero incidere nei prossimi anni anche profondamente sulla vita quotidiana di ciascuno di noi.
E poi, ancora, l’udienza in Vaticano per la Giornata Nazionale del Cieco, la ricorrenza della giornata internazionale delle persone con disabilità, la Giornata Nazionale del Braille e tanto altro in più che non ci consente distrazioni e ritardi, soprattutto se causati da una nostra paralisi operativa.
Insomma: l’Unione non si ferma!
Per tutto quanto fin qui indicato, come Presidente e massimo responsabile dell’attività associativa, sento forte il dovere di rivolgere un appello, una preghiera accorata al senso di realismo e responsabilità di ciascun componente del Consiglio Nazionale, ben consapevole che occorre il contributo e l’apporto di ciascuno di noi, in un impegno comune e condiviso, pur nel massimo rispetto delle diverse sensibilità oggi espresse.
Con sincera e rinnovata fiducia.
Mario Barbuto – Presidente Nazionale
Pubblicato il 1/11/2022.