Vediamoci alla radio: giovedì 9 luglio 2015 ore 19.00 su RadioRadio

Giovedi’ 9 luglio 2015 andrà in onda, dalle 19.00 alle 20.00, su RadioRadio 104.500 fm, www.radioradio.it e piattaforma Sky canale 8872, il settimo  appuntamento con “Vediamoci alla radio”: STORIE, ESPERIENZE, SAPORI SCONOSCIUTI… DA VEDERE, ALLA RADIO.
“Vediamoci alla radio”, come è ormai noto, è una trasmissione congiunta di RadioRadio e dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ONLUS, volta a far conoscere le diverse tematiche e problematiche legate alla cecità e all’ipovisione attraverso esempi, storie e situazioni da raccontare possibilmente in positivo.
La trasmissione e’ condotta da Stefano Molinari, una delle punte di diamante dell’emittente e da Luisa Bartolucci, componente della Direzione Nazionale e responsabile del settore Informazione e Comunicazione dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ONLUS.
“Vediamoci alla radio” si sta dimostrando, sempre più, una importante ed incisiva opportunità per farci conoscere meglio e per abbattere, insieme agli amici di RadioRadio, i muri e le barriere dei pregiudizi, dei luoghi comuni che da sempre condizionano la vita e la quotidianità di ciechi e ipovedenti.
Nel corso della puntata di giovedi’  9  luglio si parlera’ di   audiodescrizioni con gli addetti ai lavori.
Interverranno: Giacomo Elmi, capo servizio Centro Nazionale del Libro Parlato; Elena Di Giovanni, docente presso l’Università degli studi di Macerata; Piero Clemente, manager Raggio Verde; Marco Stefani, consulente Dolby; Carla Lugli, speaker; Salvatore Romano, Direzione Nazionale dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ONLUS.
Gli ascoltatori potranno interagire con i conduttori e gli ospiti mediante sms da inviare, durante la trasmissione, al numero 3775-104500, o tramite telefono componendo lo 06-8833033. “Vediamoci alla radio” ha altresì una pagina Facebook, che vi invitiamo a visitare mettendo anche il vostro “mi piace”. Vi esortiamo ad inviare in trasmissione contributi e vostre testimonianze, onde arricchire sempre più questo momento di informazione verso l’esterno.
Vi attendiamo numerosi, dunque, giovedì 9 luglio  su Radioradio alle 19 in punto!

Aurelio Nicolodi – Una luce nel buio dei giorni

Il 25 luglio 1915, durante la seconda battaglia dell’Isonzo, il volontario trentino Aurelio Nicolodi, rimase gravemente ferito al volto e perse la vista.
A cento anni da quell’evento terribile, l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti e la Cooperativa “IRIFOR del Trentino” desiderano onorare l’Uomo, il Fondatore, la memoria, il ricordo, con la pubblicazione del libro “Aurelio Nicolodi – Una luce nel buio dei giorni” scritto dai giornalisti Alberto Folgheraiter e Giorgio Lunelli, con una introduzione del Presidente Nazionale U.I.C.I., realizzato con il contributo dell’I.RI.FO.R. nazionale.
Con sobrietà narrativa e fedeltà storica, il libro racconta la figura e l’opera del Fondatore dell’Unione Italiana Ciechi. Un eroe civile che seppe volgere la propria disabilità a vantaggio di tutti i suoi “fratelli d’ombra” ai quali volle mostrare, con l’azione e con l’esempio, la via maestra dell’Unità e dell’Organizzazione, per conquistare il pieno diritto di cittadinanza basato sul rispetto delle persone, sull’uguaglianza sociale, sulla dignità umana.
Aurelio Nicolodi nacque a Trento nel 1894 e morì a Firenze nel 1950. Con un gruppo di reduci della “Grande Guerra”, fondo’ l’Unione Italiana Ciechi, a Genova, nel 1920.
Il libro “Aurelio Nicolodi – Una luce nel buio dei giorni” sara’ presentato al pubblico venerdi’ 24 luglio 2015 – ore 17.00 nel salone di rappresentanza del comune di Trento Palazzo Geremia, via Belenzani
Alla cerimonia di presentazione interverranno
– autorita’ politiche e civili
– il Presidente Nazionale e i componenti della Direzione dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti
– i consiglieri di amministrazione dell’I.RI.FO.R. nazionale
– familiari di Aurelio Nicolodi.
La serata si concluderà con l’esibizione del “Coro Dolomiti” di Trento e del “Coro Piramidi” di Segonzano.
Per chi fosse interessato, ulteriori informazioni di carattere organizzativo, rivolgendosi al nostro Ferdinando Ceccato  Tel. 0461/1959.595 – Fax 0461/1959.596.

Lotteria Nazionale Louis Braille – Spot audio e video, di Mario Barbuto

Autore: Mario Barbuto

Care amiche, cari amici,

finalmente abbiamo a disposizione gli spot audio e video che promuovono la nostra lotteria nazionale, già approvati dalle autorità competenti e quindi pronti per andare in onda.
Gli spot si possono ascoltare, vedere e scaricare dal nostro sito web, alla pagina: www.uiciechi.it.
A tutte e a tutti chiedo un impegno supplementare e straordinario per promuovere la diffusione degli spot presso tutte le emittenti radio e tv del territorio dove la nostra sezione opera.
Vi prego di prendere contatto personalmente con i dirigenti e i responsabili delle emittenti radio e tv per sollecitare e caldeggiare la messa in onda degli spot, con cadenza quotidiana, fino al 9 settembre prossimo.
Nel rispetto della normativa a tutela dei minori, ricordo che gli spot non possono essere trasmessi nell’orario di “fascia protetta”, tra le  16.00 e le 19.00 e all’interno di programmi tematici specifici destinati ai minori quali film, fiction, documentari, ecc…
Il mio piu’ fervido ringraziamento e il mio piu’ vivo apprezzamento a tutte le nostre sezioni grandi, medie e piccole, che forniscono nei fatti, ogni giorno, un sostanziale contributo al buon esito della nostra lotteria nazionale tanto voluta e invocata da noi tutti.
I 125.000 biglietti da noi offerti alle Sezioni e ai Consigli Regionali a metà prezzo, quale mezzo di supporto all’attività sezionale, sono stati interamente distribuiti.
D’ora in avanti, pertanto, i biglietti saranno forniti alle sezioni al costo di 2,70 Euro l’uno, nel rispetto del margine di guadagno previsto dalla normativa generale vigente.
Per la vendita da parte di esercenti di attività commerciali quali bar, edicole, ecc,. oltre che da parte di “venditori occasionali”, ricordo che e’ consentito esporre le locandine purché venga esposto anche il materiale informativo indicato all’art. 7, comma 5, del D.L.158/2012, reperibile di solito presso le ASL.
Con il mio piu’ sincero augurio di buon lavoro, rinnovo l’esortazione a profondere il massimo impegno personale, per il conseguimento di un risultato positivo comune a tutti.
Mario Barbuto

Vediamoci alla radio: giovedì 2 Luglio 2015 ore 19.00 su RadioRadio

Giovedì 2 luglio 2015 andrà in onda, su RadioRadio 104.500 fm, www.radioradio.it e piattaforma Sky canale 8872, il sesto appuntamento con “Vediamoci alla radio”: STORIE, ESPERIENZE, SAPORI SCONOSCIUTI… DA VEDERE, ALLA RADIO.
“Vediamoci alla radio”, come è ormai noto, è una trasmissione congiunta di RadioRadio e dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ONLUS, volta a far conoscere le diverse tematiche e problematiche legate alla cecità e all’ipovisione attraverso esempi, storie e situazioni da raccontare possibilmente in positivo.
La trasmissione è condotta da Stefano Molinari, una delle punte di diamante dell’emittente e da Luisa Bartolucci, componente della Direzione Nazionale e responsabile del settore Informazione e Comunicazione dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ONLUS.
“Vediamoci alla radio” si sta dimostrando, sempre più, una importante ed incisiva opportunità per farci conoscere meglio e per abbattere, insieme agli amici di RadioRadio, i muri e le barriere dei pregiudizi, dei luoghi comuni che da sempre condizionano la vita e la quotidianità di ciechi e ipovedenti. Nel corso della puntata di giovedì 2 luglio si parlerà di sport, con diverse testimonianze di atleti ciechi ed ipovedenti.
Gli ascoltatori potranno interagire con i conduttori e gli ospiti mediante sms da inviare, durante la trasmissione, al numero 3775-104500, o tramite telefono componendo lo 06-8833033. “Vediamoci alla radio” ha altresì una pagina Facebook, che vi invitiamo a visitare mettendo anche il vostro “mi piace”. Vi esortiamo ad inviare in trasmissione contributi e vostre testimonianze, onde arricchire sempre più questo momento di informazione verso l’esterno.
Vi attendiamo numerosi, dunque, giovedì 2 luglio su Radioradio alle 19 in punto!

Expo 2015: una visita al buio

Autore: Michele Novaga

Il 2 giugno scorso è stato inaugurato il “Mercato al buio” nel Padiglione Italia all’Expo di Milano. Un’esperienza sensoriale che riproduce i suoni e gli odori della Vucciria, il celebre mercato all’aperto di Palermo. E che rimanda a “Dialogo nel buio”, l’iniziativa dell’Istituto dei Ciechi di Milano che ha ormai raggiunto l’incredibile traguardo del milione di visitatori.

 

Roberta spiega in inglese a una coppia di visitatori dai caratteri asiatici e a un gruppo di signori dall’aspetto occidentale, che cosa stanno per vedere. E lo fa rassicurandoli del fatto che lì nella sala buia non ci sono né gradini né buchi “ma si prova un’esperienza sensoriale dove l’importante è tenere le mani in avanti sempre e parlare con la guida”. La stessa spiegazione la fa anche noi nella lingua di Dante raccomandandoci di mettere occhiali e orologio in tasca e di spegnere il telefonino. E poi ci affida a Marinella, la nostra guida di oggi che ha una vasta esperienza a “Dialogo nel Buio” all’Istituto dei ciechi di Milano.

Marinella ha la voce rassicurante, ferma ma dolce. Il suo suono ti guida all’interno della sala che diventa subito buia. “Alla sua destra c’è una parete: la segua e poi si fermi. Vedrà che fa un angolo”, dice prima di passare al più informale “tu”. Siamo appena entrati ma il buio e l’oscurità avvolgono tutto. La signora dietro si attacca al mio zaino. Non varrebbe “ma – dice – mi fa da punto di riferimento e mi rassicura”. Poi la guida ci fa girare verso la sua voce. “Quello che stiamo per vivere è un mercato al buio che abbiamo ricreato ispirandoci al quadro di Renato Guttuso cercando di riprodurre l’ambientazione di quel luogo per farvi gustare l’emozione, l’atmosfera, la sensazione tattile, i suoni del mercato palermitano”. I suoi consigli non sono marginali: come quello di tenere gli occhi rilassati così come le spalle. “Con gli occhi non riuscirete a vedere proprio nulla: dovete cambiare completamente il vostro atteggiamento mentale e sarete sorpresi di quanti impulsi e informazioni utili vi daranno gli altri sensi. Quando guardate fatelo con due mani. Così, trovare qualcosa – aggiunge ancora – sarà come una conquista e scoprirete delle abilità che altrimenti non pensereste di avere”.

Superiamo la tenda ed entriamo. Le voci che si odono in sottofondo sono quelle tipiche dei venditori della Vucciria che con accento inconfondibile e in dialetto gridano per attrarre i loro clienti. Qui ci sono dei banchi ricolmi di frutta e verdura. Marinella chiama ad uno ad uno i partecipanti di cui ha imparato già i nomi. E li ha già associati alle loro voci: Luciana ci sei? Giusy tutto a posto? Piera vieni avanti. E Aldo c’è? Eccoci a Palermo alla Vucciria. Senza volerlo finisco per toccare delle arance e dei limoni. “Incominciate ad esplorare”, dice Marinella. “Cosa c’è alla vostra destra?”. “Mele” dico io tastandone la forma perfetta. E poi trovo dei meloni che con somma meraviglia sono freddi da frigo. “Ricordatevi quello che vi ho detto di guardare con le mani”. Poi mi imbatto nei finocchi che devono essere giganteschi. Almeno così mi pare. Una delle signore davanti o a fianco a me (il senso dell’orientamento nel buio lo perdo, mi è capitato anche alle cene al buio) trova delle noci e le fa suonare una contro l’altra. Lo stesso fa un’altra signora con le arachidi. “Anche senza toccarle si capisce che sono noci, no?”, chiede Marinella insistendo: “Dai ditemi che cosa state trovando”. “Delle banane”, grida felice un’altra signora che poi rimane un po’ delusa nel sapere che sono zucchine. Marinella mi richiama all’ordine. Mi chiede di spostarmi più a sinistra e di dirmi cosa c’è in quella parte di bancarella. Io tocco qualcosa di piacevole al tatto e dalla forma perfetta. Prima ancora di prenderlo e portarlo al naso nel gesto di annusarlo, capisco che è un peperone. Il suo profumo mi inebria per un istante e mi lascia senza respiro. Le signore a fianco trovano delle carote. Il gruppo viene pervaso dalla sindrome della vendita. Io urlo “peperoni freschi”, una signora a fianco trova delle melanzane e Giusi, che è siciliana, dice che se vogliamo lei una caponata ce la può fare. E comincia anche lei l’opera di persuasione all’acquisto. “Vendo melanzane ben sode, dure al punto giusto della nostra Sicilia. Solo 99 centesimi al chilo”. Poi c’è chi trova aglio, cipolle. “Ve la siete un po’ fatti la mappa mentale di questo posto?”, chiede Marinella che invita il gruppo a tornare un po’ indietro. Io no ma dico di sì per non sembrare da meno. All’uscita chiederò invano una foto dello spazio.

Il gioco si complica: veniamo divisi in due gruppi. Marinella dice che stasera ha ospiti a cena e vorrebbe preparare delle verdure miste: zucchine e melanzane grigliate. Quante ce ne sono? A me viene chiesto di cercare le arance insieme a Margherita. Le troviamo addirittura divise su due banchi. Quante sono? Dopo aver faticato a trovarle proviamo a contarle ma non è semplice. Saranno una ventina in totale dico io in modo approssimativo guadagnandomi le simpatie del gruppo per la mia imprecisione.

Marinella ci richiama a lei. Seguiamo la sua voce e la raggiungiamo non senza esserci pestati i piedi e urtati varie volte. “A destra c’è una parete, seguitela e poi una tenda, superatela”.

Siamo ormai arrivati alla fine del nostro giro. “Cosa avete sperimentato”, chiede Marinella. “Il tatto e l’olfatto”, risponde Donatella. Giusi non usa mezzi termini e dice che per lei essere non vedente sarebbe troppo dura. Donatella le fa eco dicendo che il suo incubo peggiore sarebbe proprio quello di perdere la vista. La chiusa è di Marinella e non potrebbe essere altrimenti. “E’ inevitabile che questo percorso uno lo colleghi alla cecità. In realtà dialogo nel buio ha lo scopo non di farvi immedesimare in una persona cieca riproducendone la cecità. Il messaggio che noi vogliamo trasmettervi è l’importanza degli altri sensi: la vista è un dono meraviglioso ma va utilizzata insieme agli altri sensi. E poi, perché no, la sensibilizzazione per abbattere un po’ il pregiudizio del non vedente che non può fare certe cose. Noi ciechi viviamo la nostra vita in maniera dignitosa e io spero di avervi trasmesso serenità e gioia. Voi siete al buio da pochi minuti e l’impatto è stato forte. Ma chi è cieco vive la cecità serenamente e l’accetta”. Poi ci saluta introducendoci al quadro che all’uscita dal buio troveremo e cioè la Vucciria di Guttuso. “Ricordatevi guardandola le sensazioni che avete vissuto qui al mercato della Vucciria con gli altri sensi”.

 

“La realizzazione di questo percorso è stata per noi un successo. La visibilità che arriva all’Istituto è importante, specialmente in un momento in cui la trasformazione del sistema istituzionale del nostro paese ha messo in difficoltà servizi consolidati da sempre”. Esordisce così Rodolfo Masto Commissario dell’Istituto dei Ciechi di Milano commentando la presenza ad Expo di un mercato al buio, per niente preoccupato del fatto che l’inaugurazione, per problemi vari, sia slittata di un mese. “Molte attività non primarie di Expo sono iniziate in ritardo. O non sono ancora incominciate. E comunque la messa a punto della mostra, che richiede alcuni accorgimenti particolari, non è stata facile in uno spazio così piccolo. Pensiamo agli odori: bisognava anche fare in modo che non ce ne fossero per meglio far apprezzare quelli della frutta e della verdura. Che, grazie ad un accordo con Padiglione Italia, è fresca e c’è un ricambio delle derrate al bisogno”.

Una presenza importante anche se per ragioni pratiche, le sensazioni della mostra possono essere fatte provare solo ad un numero limitato di persone (500 circa al giorno) delle decine di migliaia che visitano il Padiglione Italia: “Non è possibile fare altrimenti nemmeno programmando un servizio di ingressi ad appuntamenti. La potenzialità dei visitatori del padiglione è di almeno dieci volte superiore a quella del mercato al buio”. Poi il commissario Masto si sofferma sul lavoro quotidiano per l’inserimento dei non vedenti nel mondo del lavoro. “Gli obiettivi che si pongono le associazioni come la nostra sono quelli di far maturare nella società la convinzione che anche una persona che non vede può esprimere al meglio una professione e non deve essere necessariamente segregata a lavori a cui pure noi siamo molto legati come i centralinisti telefonici o i massofisioterapisti. Grazie alla tecnologia e alla maggior consapevolezza dei ciechi, intraprendere delle carriere professionali diverse e fino a ieri precluse, oggi potrebbero non essere più un tabù. Si pensi alla carriera di giudice per esempio”.

Poi, ritornando sulla professione del telefonista, aggiunge: “Il non vedente sarebbe in grado di rispondere anche a delle emergenze mediche e di pubblica sicurezza. Alla base di tutto c’è una cultura della conoscenza delle persone che non vedono e che oggi in Italia non c’è ancora. Se la società si chiude viene anche meno la voglia del cieco di aprirsi verso di essa”, conclude Masto invitando tutti coloro che non riescono a visitare il mercato al buio di Expo ad andare a fare l’esperienza di Dialogo al Buio all’Istituto di Ciechi di Milano.

Bando del XXVI concorso nazionale di poesia riservato ai disabili visivi

Il XXIV concorso nazionale di poesia è a tema libero.
Il concorso è aperto a tutti i ciechi civili ed ipovedenti gravi con un residuo visivo non superiore ad 1/10 in entrambi gli occhi, soci o non soci dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti e senza limiti di età.
Ogni partecipante deve versare un contributo fisso di iscrizione di € 15,00 su c/c/p 14981427, intestato a Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti – corso Garibaldi 26 – 42121 Reggio Emilia, di cui allegherà copia nella busta contenente i dati personali.
Ogni concorrente può inviare un massimo di due opere, che non devono aver partecipato ad altri concorsi letterari o a precedenti edizioni di questo concorso e possono essere redatte in scrittura braille o in nero.
Gli elaborati devono pervenire all’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti sezione di Reggio Emilia, Corso Garibaldi n. 26, inderogabilmente entro le ore 12.00 di venerdì 30 ottobre 2015 ed indicare sul plico il nome del concorso.
Il plico deve contenere le opere, contrassegnate da un motto (o da una sigla) scelto dall’autore e una busta chiusa, recante esternamente lo stesso motto, ma senza indicazione del mittente; all’interno di questa seconda busta devono essere contenuti nuovamente il motto e le generalità complete dell’autore: nome, cognome, età, indirizzo, n° telefonico, e-mail e la dichiarazione di appartenere alla categoria dei disabili visivi con un visus non superiore ad 1/10; questa sezione UICI si riserva in qualsiasi momento di verificare la veridicità di quanto dichiarato mediante richiesta del verbale attestante la minorazione.
Le buste con le generalità dei partecipanti saranno aperte solo dopo che la giuria avrà stilato la graduatoria delle opere; ai concorrenti verrà data comunicazione dell’esito del concorso, del luogo e del giorno delle premiazioni, che si terranno presumibilmente sabato 5 o sabato 12 dicembre 2015.
La sezione si riserva il diritto di raccogliere le opere ammesse al concorso in una pubblicazione e di richiedere a tal fine ai partecipanti la versione digitale delle stesse solo a premiazioni avvenute.
Nel concorso saranno premiate le prime 3 opere classificate a giudizio insindacabile della Giuria, nominata dal Consiglio Provinciale dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti di Reggio Emilia, con l’assegnazione dei seguenti premi: I° classificato: € 600,00 e riconoscimento al merito; II classificato: € 400,00 e riconoscimento al merito; III° classificato: € 200 e riconoscimento al merito; la Giuria si riserva inoltre la possibilità di consegnare un riconoscimento speciale ai concorrenti meritevoli.
Per ulteriori informazioni o chiarimenti rivolgersi alla segreteria della Sezione UICI di Reggio Emilia telefono 0522-435656 e-mail uicre@uiciechi.it.

Vediamoci alla radio: giovedì 18 giugno 2015 ore 19.00 su RadioRadio

Giovedi’ 18 giugno 2015 andrà in onda, su RadioRadio 104.500 fm – www.radioradio.it e piattaforma Sky, la quarta trasmissione di “Vediamoci alla radio”: STORIE, ESPERIENZE, SAPORI SCONOSCIUTI… DA VEDERE, ALLA RADIO.
“Vediamoci alla radio”, come è noto, è una  trasmissione congiunta di RadioRadio e dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ONLUS, volta a far conoscere le diverse tematiche e problematiche legate alla cecità e all’ipovisione attraverso esempi, storie e situazioni da raccontare possibilmente in positivo.
La trasmissione è condotta da Stefano Molinari, una delle punte di diamante dell’emittente, e da Luisa Bartolucci, componente della Direzione Nazionale e responsabile del settore Informazione e Comunicazione dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ONLUS.
“Vediamoci alla radio” si sta dimostrando  una   importante ed incisiva opportunità  per farci conoscere meglio e per abbattere, insieme agli amici di RadioRadio, i muri e le barriere dei pregiudizi, dei luoghi comuni che da sempre condizionano la vita e la quotidianità di  ciechi e ipovedenti. Nel corso della puntata di giovedì 18  giugno  si parlerà di accesso alla cultura con particolare riferimento alla fruizione del libro nei suoi diversi formati, audio, braille e-book ecc.   Verranno, inoltre, presentati il Centro Nazionale del Libro Parlato dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ONLUS e la Biblioteca Italiana Per Ciechi Regina Margherita Di Monza. Vi saranno diversi ospiti e testimonianze di utenti.  Gli ascoltatori potranno interagire con i conduttori e gli ospiti mediante sms da inviare, durante la trasmissione, al numero 3775-104500, o tramite telefono componendo lo 06-8833033.
Vi attendiamo numerosi giovedi’ 18  giugno su Radioradio alle 19 in punto!

Rubrica di Slash Radio “Chiedi al presidente”, di Mario Barbuto

Autore: Mario Barbuto

Care amiche, cari amici,
vi ricordo che il 24 giugno dalle 16,30 alle 17,30, andrà in onda la rubrica “Chiedi al Presidente ” tramite il nostro canale web di Slash Radio. La rubrica andrà in onda ogni ultimo mercoledì del mese, sempre dalle 16,30 alle 17,30.
Durante la trasmissione, nel mio ruolo di Presidente Nazionale, risponderò in diretta a tutte le domande che gli ascoltatori vorranno rivolgermi.
Le domande saranno libere, senza filtri e potranno toccare tutti gli aspetti della nostra attività associativa e tutti i temi concernenti la vita dei ciechi e degli ipovedenti italiani.
Le modalità di contatto per indirizzare le domande o intervenire in trasmissione, sono:
– email, all’indirizzo chiedialpresidente@uiciechi.it
– modulo web, all’indirizzo http://www.uiciechi.it/radio/radio.asp
– telefono, ai numeri 06/69988353-06/6791758
Vi attendo numerosi per dare vita a un dialogo diretto che ci aiuti a crescere e a migliorare.

Mario Barbuto

Asti: brutta disavventura per Adriano Capitolo, consigliere Uici

La denuncia, perché fatti simili non abbiano a ripetersi
Brutta disavventura alla stazione di Asti per Adriano Capitolo, consigliere regionale di UICI (Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti) e consigliere della sezione locale con delega alla mobilità autonoma, vittima di un triste episodio lo scorso mercoledì 27 maggio. “Dopo una riunione all’UICI di Asti – racconta Capitolo – mi reco al binario 5 per prendere il treno delle 19.05 per Torino Stura, con fermata a Villanova. Una volta a bordo, sento l’annuncio dell’autocorsa sostitutiva e mi accorgo di essere sul convoglio sbagliato. A quel punto chiedo a una persona di accompagnarmi nella piazza antistante il movicentro (piazza Medaglie d’Oro) per prendere il pullman, fermo in una postazione che da solo non sarei mai riuscito a raggiungere”.
E qui succede il peggio: al momento di salire sull’autobus, un dirigente di RFI spiega infatti che i posti a sedere sono tutti esauriti. “In sostanza – racconta Capitolo – mentre il mio accompagnatore, un macchinista di Trenitalia in servizio, riesce a salire a bordo, io vengo abbandonato in strada con la scusa che in una decina di minuti sarebbe arrivato un secondo pullman. Ma dopo ben tre quarti d’ora di attesa, il nulla”.
E così Capitolo e altri pendolari decidono di tornare sui binari, per prendere il treno delle 20,05.
“L’aspetto più triste di tutta la vicenda – spiega ancora Capitolo – è che il dirigente di RFI mi ha totalmente abbandonato, immaginate che cosa sarebbe successo se il disagio si fosse presentato con l’ultima corsa in partenza per Torino Stura… probabilmente avrei dovuto dormire in stazione”.
La testimonianza di Capitolo sottolinea, ancora una volta, come un normale episodio di disagio possa trasformarsi in un problema enorme per un non vedente, che se da un lato ha il diritto di muoversi autonomamente dall’altro deve sempre dipendere da qualcuno. Circa un anno fa, a gennaio del 2014, Capitolo era precipitato sui binari della stazione di Villanova d’Asti per la mancanza della striscia gialla in rilievo, che delimita il marciapiede. Un incidente che si sarebbe potuto trasformare in tragedia, se in quel momento fosse transitato un treno.
“Eppure – racconta Capitolo – lo scorso luglio la procura ha archiviato la querela presentata ai carabinieri in quanto, secondo i magistrati, una persona affetta da disabilità grave non dovrebbe spostarsi da sola ma accompagnata. A maggior ragione, visto che per loro la legge è questa, mi domando perché il dirigente di RFI mi abbia abbandonato sul piazzale in quel modo. Come se non bastassero tutti gli altri disagi, come quelli legati ai cantieri per la realizzazione degli ascensori, sospesi da tempo. Per non parlare della mancanza di tabelloni ad altezza viso per gli ipovedenti, presenti invece in altre stazioni piemontesi. Problemi che non riguardano solo i ciechi. Ho meditato a lungo prima di rendere pubblica la mia disavventura, ma non potevo più tacere perché i disagi col trasporto pubblico sono all’ordine del giorno e domani ciò che successo a me potrebbe capitare a chiunque”.

Un assaggio di Expo, di Francesco Cusati

Autore: Francesco Cusati

L’idea di poter fare un giro del mondo in un unico posto, incontrando persone che parlano una miriade di lingue diverse, assaggiando cibi nuovi e scoprendo posti affascinanti è un’esperienza senz’altro da consigliare. Non pensiate però che sia sufficiente una giornata per farlo. Nel milione e passa di metri quadrati del sito espositivo si concentrano infatti talmente tante cose da scoprire e da assaggiare che non vi basterebbe una settimana per vederle tutte.

Più tempo ancora vi sarà necessario se intendete lasciarvi guidare non solo dalla vista ma anche dagli altri sensi (come l’olfatto, l’udito, il tatto e il gusto) per tuffarvi nelle culture del pianeta nel modo più emozionante. Un approccio questo che rende l’esperienza più ricca ma che è anche l’unico concesso a chi, come me, non vede e si affida agli altri quattro sensi per scoprire il mondo.

La buona notizia è che molti espositori fanno leva proprio sulle esperienze sensoriali per coinvolgervi anima e corpo su quello che è il tema centrale dell’evento: l’alimentazione nelle culture di tutto il pianeta.
In Expo Milano 2015 i sensi a disposizione del disabile visivo sono letteralmente messi alla prova. Ci sono gli assaggi delle varie cucine nazionali certo, ma anche esperienze olfattive e uditive di notevole bellezza.

Ascoltare suoni con qualità audio eccellente rende tutto più verosimile e strepitoso!
Provate ad esempio a visitare il Padiglione zero, ideato da Davide Rampello, dove si trova un percorso multimediale che racconta la storia e l’evoluzione dell’alimentazione e della relazione uomo-cibo.

I suoni sono avvolgenti e di una verosimiglianza incredibile. Nell’ultimo salone espositivo sono presenti, a simboleggiare l’allevamento, alcuni animali a grandezza naturale. Mi è bastato fare una semplice richiesta al personale per poter toccare ed esplorare con le mani queste curiose creature.

Dal Padiglione Zero in pochi passi si entra nel Decumano, il vialone lungo un chilometro e mezzo che taglia il sito da ovest a est, sul quale si affacciano quasi tutti i padiglioni e i cluster. Qui una miriade di suoni, musiche e odori ti avvolgono durante il cammino. A metà strada è presente Piazza Italia, tagliata da nord a sud dal Cardo, dove si affaccia Palazzo Italia. Che naturalmente non ci possiamo perdere.

Nello spazio italiano segnalo il Mercato al buio, dove i visitatori sono accompagnati dalle guide non vedenti di Dialogo nel Buio in un ambiente che evoca la Vucciria di Palermo. E poi un’altra esperienza “forte” poco prima del mercato: una sala espositiva dove si simulano gli effetti di un terremoto.

Fantastico il padiglione del Brasile, dove si trova una piccola foresta tropicale con piante originali e con riproduzioni audio dei versi e dei rumori di animali. Si può vivere l’esperienza passeggiando all’interno oppure camminando su una rete sospesa ad alcuni metri di altezza. Io le ho provate entrambe e consiglio, anche a chi non vede, di avventurarsi sulla rete sospesa. Emozionante.

L’Austria ha riprodotto un vero e proprio bosco che offre le sensazioni di una passeggiata alpina. Appena si inizia il percorso, la temperatura si abbassa notevolmente e si respira un’aria decisamente green! Nessuna climatizzazione artificiale, perché l’ambiente è raffreddato naturalmente dalle piante.
Ed eccoci in Africa. Notevole il padiglione del Marocco, dove vengono riprodotte le diverse aree geografiche del paese. Appena entrati si viene accolti dai suoni del mare, quindi si passeggia nell’ambiente del nord, fresco e ventilato arrivando a un bell’albero di mandarino (finto!).
Si passa poi al centro del Paese con la rappresentazione di un clima montano e poi si entra in un calore quasi desertico con un profumo di rose che impregna ogni angolo. Sono gli ambienti desertici del sud. Interessante è il negozio con i prodotti tipici come i fichi secchi (buoni!) l’olio di argan, lo zafferano, i datteri, il cuscus e altre leccornie.

Ritorniamo in America Latina e visitiamo l’Ecuador, dove ci accolgono gentilissimi ragazzi del posto che ci introducono alla morfologia e alle caratteristiche geografiche del paese. L’olfatto, anche questa volta, viene sollecitato: qui si trovano piccoli espositori che emanano il profumo dei prodotti tipici ecuadoregni come banane, pesce, cacao e caffè.

Vicino all’Ecuador troviamo il Cile costruito con il legno locale. All’ingresso è presente un tapirulan che ti introduce in un ambiente ristretto in cui si sentono dei suoni molto suggestivi che simulano quelli del grande deserto di sale cileno. Si odono i rumori delle crepe sulla crosta di sale che si aprono al tramonto per l’effetto dell’escursione termica. Interessantissime sono le campane sonore sotto le quali ascoltano i rumori, in altissima fedeltà, della natura cilena, mentre vengono proiettate le immagini su alcuni schermi.
Infine si entra in un ambiente dove si viene avvolti da suoni e video in 3D 4K che rappresentano la biodiversità naturale del paese.

Suggerisco di concludere il tour in Asia per visitare il padiglione degli Emirati Arabi. Nel 2020 l’Expo universale si terrà proprio a Dubai ed è naturale aspettarsi che questo padiglione sia particolarmente curato e accattivante. E è così. Il sito offre ai visitatori uno spazio all’aperto che riproduce le dune del deserto, il terreno è ondulato e dà la sensazione di camminare tra le dune!
Si accede poi a un cinema dove si può assistere a un filmato che racconta la storia intergenerazionale di una famiglia degli Emirati Arabi con interessanti spunti di riflessione sul tema della sostenibilità alimentare. Al termine Sara, la bambina protagonista, dialoga virtualmente con il pubblico chiudendo con un divertente “rap” il cui ritornello recita: “Lo sai se vuoi possiamo fare di più, per noi, per voi la Terra sei anche tu”.

Il mio consiglio è di tornare più volte per scoprire i piccoli segreti culinari e sensoriali dell’esposizione e di affidarvi al personale, sempre gentile e professionale, per le vostre richieste particolari.
Ricordo alle persone con disabilità che esiste il portale www.expofacile.it che offre informazioni su come raggiungere il sito e muoversi in autonomia.

Francesco Cusati