Incontro sui fondi strutturali al Ministero dello Sviluppo Economico, di Patrizia Cegna

Autore: Patrizia Cegna

Il 4 febbraio 2013 il Presidente Nazionale prof. Tommaso Daniele, nella sua veste di Presidente del Forum Italiano sulla Disabilità (FID),  è stato ricevuto, insieme con la dott.ssa Patrizia Cegna della Segreteria FID, presso il Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione Economica, Direzione Generale per le Politiche dei Fondi Strutturali Comunitari, del Ministero dello Sviluppo Economico. 
Nel corso dell'incontro, il prof. Daniele ha potuto illustrare le istanze del movimento della disabilità in merito all'Accordo di Partenariato che verrà stipulato tra la Commissione Europea e il Governo Italiano riguardo ai Fondi del Quadro Strategico Comune 2014-2020 (tra i quali il Fondo Sociale Europeo e il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale). L'Accordo stabilirà, tra l'altro, l'ammontare dei Fondi che l'Italia  riceverà e, soprattutto, come questo denaro dovrà essere speso, specificando i settori e le priorità.  Il Presidente Daniele ha evidenziato come sia essenziale che:
– i principi di non discriminazione e accessibilità siano rispettati in ogni fase della progettazione e attuazione dei Fondi, in ogni priorità, settore e asse con il coinvolgimento attivo delle persone con disabilità in modo che l'uso di tali Fondi non crei per esse  nuovi ostacoli;
– si promuovano  azioni mirate alle persone con disabilità in ogni settore e asse con specifici inviti a presentare progetti ad esse dedicati, affinché i Fondi siano usati per migliorare la qualità di vita di tutte le persone con disabilità, comprese quelle più vulnerabili.
– sia previsto un Programma Operativo interamente dedicato alle persone con disabilità.

L'incontro si è svolto in un'atmosfera cordiale e attenta e con la disponibilità da parte delle autorità competenti a valutare proposte unitarie e concrete delle organizzazioni rappresentative delle persone con disabilità sia nell'ambito del confronto pubblico aperto, in preparazione dell'Accordo e dei Programmi Operativi, sul documento di indirizzo "Metodi e Obiettivi per un Uso Efficace dei Fondi Comunitari 2014-2020" predisposto dal Ministro per la Coesione Territoriale, sia tramite le audizioni previste con interlocutori privilegiati per approfondire singoli temi.

 

Resoconto della III riunione dell’Alleanza italiana per l’Anno Europeo dei Cittadini 2013, di Manuela Esposito

Autore: Manuela Esposito

Il 19 dicembre 2012 l'Unione ha partecipato alla III riunione dell'Alleanza Italiana per l'Anno Europeo dei Cittadini 2013. La riunione ha seguito di pochi giorni la Conferenza stampa di presentazione dell'Anno europeo dei cittadini, avvenuta a Bruxelles il 17 dicembre 2012, e precedeva di alcuni giorni il lancio ufficiale dell'Anno europeo stesso, che si è tenuta il 10 gennaio 2013 a Dublino, nel quadro della Presidenza Ue irlandese.
L'Alleanza europea è partner ufficiale della Commissione Europea per l'Anno dei cittadini e questo riconoscimento ricade a cascata sulle diverse coalizioni/alleanze nazionali di rappresentanti della società civile, che sono già circa ventina. L'Alleanza europea lavora attraverso tre Gruppi di lavoro che si concentrano rispettivamente su 1) democrazia partecipativa 2) inclusività 3) diritti umani (comprese le questioni della disabilità).   Obiettivo politico dell'Alleanza europea, e per il quale viene richiesta la collaborazione delle coalizioni nazionali, è di portare alla Presidenza lituana dell'Ue che si insedierà alla fine del 2013 degli input chiari e concreti e delle proposte individualizzate per nazione a  livello locale, regionale e nazionale.
In Italia si privilegerà promuovere il contatto con gli enti locali e a tale scopo, l'Alleanza italiana procederà a sottoscrivere protocolli di intesa di diversi enti locali. Durante la riunione stessa è stato firmato un protocollo di intesa con TECLA, un'associazione per la cooperazione, l'innovazione e l'internazionalizzazione degli enti locali italiani. La prima attività nazionale dell'Alleanza verrà organizzata durante la campagna elettorale per le elezioni politiche in corso. Sarà un evento rivolto ai partiti e al governo uscente per far loro conoscere la Dichiarazione dell'Alleanza italiana "2013 Noi, cittadini d'Europa". (fine gennaio)
Durante la riunione si è sottolineato nuovamente come quest'anno europeo debba essere inteso come uno strumento per  apportare dei progressi a lungo termine verso  un ruolo più decisivo dei cittadini europei nella presa di decisione e nell'implementazione delle politiche comunitarie, e che a livello italiano gli stessi progressi portino all'attuazione in termini concreti dell'art.118 della Costituzione italiana  sui rapporti tra pubblica amministrazione e cittadini. In particolare in Italia, la partecipazione di forme organizzate di cittadini, il cosiddetto volontariato organizzato, può contribuire a un più efficace utilizzo delle risorse strutturali, dopo il fallimento  delle cinque programmazioni della politica di coesione sociale dei fondi strutturali in Italia. È stato inoltre sottolineato come il volontariato italiano trovi un ruolo fondamentale anche nel contesto della lotta alla criminalità e nella diffusione della cultura della legalità attraverso il recupero degli ex-carcerati e dei beni confiscati.
L'Alleanza italiana ha poi proseguito i lavori sulla definizione degli ambiti dei gruppi tematici, i cui lavori dovranno poi confluire in quelli dei gruppi dell'Alleanza europea. I responsabili dei gruppi tematici, insieme ai rappresentanti degli organismi fondatori dell'Alleanza, CIME, ALDA e Forum del Terzo Settore, costituiranno il gruppo direttivo dell'Alleanza italiana. Si è concordato che ciascun responsabile di gruppo tematico metterà a punto una breve descrizione degli ambiti di lavoro e la diffonderà attraverso la lista dell'Alleanza per permettere l'iscrizione ai gruppi.
I gruppi tematici formati sono i seguenti:
1) Giovani: responsabile Forum Nazionale dei Giovani – temi: cittadinanza come opportunità per i giovani, cittadinanza come integrazione, rapporti con l'Unione europea – il concetto di cittadinanza europea presso i giovani. Evento previsto: 22 – 25/02 a Milano
2) Parità di genere: responsabile FOCSIV – temi: approfondimento dei documenti europei per una strategia di parità di genere
3) Volontariato – Cittadinanza attiva – Pratica della democrazia – Agente di formazione – temi: raccolta buone prassi per testimoniare come il volontariato sia espressione diretta di cittadinanza attiva  
4) La dimensione economico – sociale per una società inclusiva: responsabile TECLA – temi: non discriminazione delle diversità: età/genere/disabilità
5) Lo sviluppo sostenibile (sostenibilità ambiente, energie rinnovabili): responsabile: Legambiente
6) Prossimità e sussidiarietà (dialogo con enti locali e regionali): responsabile LABSUS – temi: ricerca nelle Costituzioni dei Stati Ue di articoli corrispondenti all'art.118 della Costituzione italiana, traduzione in azioni concrete del principio di sussidiarietà, raccomandazione finale per una revisione dei trattati
7) Cultura e creatività: responsabile Gruppo archeologico, temi: evidenziare il lavoro delle singole associazioni sul territorio
A breve verrà predisposto sul sito dell'Unione un link all'Alleanza italiana.

Manuela Esposito
 

Ottava Assemblea Generale dell’Unione Mondiale dei Ciechi, di Tommaso Daniele

Autore: Tommaso Daniele

Carissimi,

Vi comunico che si è tenuta a Bangkok (Tailandia), nei giorni 12-16 novembre 2012, l'ottava Assemblea Generale dell'Unione Mondiale dei Ciechi (World Blind Union – WBU).
Allo scopo di contenere le spese della partecipazione dell'Unione all'evento, la Direzione Nazionale ha deliberato che vi prendesse parte soltanto Paolo Colombo, il quale ha potuto votare per procura anche per conto degli altri nostri delegati: Giuseppe Terranova, Luisa Bartolucci, Giuseppe Bilotti, Ferdinando Ceccato e Giovanni Loche.
Tra gli argomenti in programma, la presentazione dell'iniziativa organizzata congiuntamente da Unione Mondiale dei Ciechi e Alleanza Internazionale sulla Degenerazione Maculare legata all'Età (AMDAI) per disinnescare la bomba a orologeria della perdita della vista dovuta alla degenerazione maculare legata all'età, in particolare in quei paesi dove attualmente c'è carenza di strutture sociali e sanitarie adeguate, fornendo alle organizzazioni nazionali e locali una serie di strumenti di supporto per la sensibilizzazione del pubblico e la pianificazione degli interventi.
Una sessione su disabilità ed emergenze ha permesso di esplorare i limiti nell'area della gestione delle emergenze e dei disastri per le persone cieche o ipovedenti, avvalendosi di esempi di alcuni paesi che hanno di recente sperimentato tali situazioni.
 Da segnalare anche una specifica sessione sul ruolo dei membri nazionali dell'Unione Mondiale dei Ciechi in un mondo in continuo cambiamento che ha dato l'opportunità di esaminare esempi di buone prassi su efficaci partenariati tra organizzazioni "di" e organizzazioni "per" non vedenti nonché con altre reti di organizzazioni delle persone con disabilità e su come rendere più professionale l'attività delle organizzazioni attraverso strutture democratiche.
Ancora una volta è stato dato risalto alla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, illustrando l'importanza sia della relazione parallela e dell'inclusione in essa dei temi di interesse per le persone cieche, sia della creazione di reti regionali nelle quali operino promotori nazionali in rappresentanza dei membri nazionali dell'Unione Mondiale dei Ciechi al fine di favorire e monitorare l'attuazione della Convenzione stessa.
Sono stati poi approvati emendamenti allo Statuto e adottate risoluzioni il cui testo definitivo non è ancora disponibile.
Nel corso dell'Assemblea, infine, sono state svolte le elezioni per rinnovare le principali cariche dell'Unione Mondiale dei Ciechi . I seguenti sono gli attuali componenti dell'Ufficio di Presidenza:
Presidente: Arnt Holte, Norvegia
Primo Vice-Presidente: Fredric Schroeder, Stati Uniti
Secondo Vice-Presidente: Enrique Perez, Spagna
Segretario Generale: Rina Prasarani, Indonesia
Tesoriere: Ajai Kumar Mittal, India
Presidente uscente: Maryanne Diamond, Australia.

      Cordiali saluti.

IL PRESIDENTE NAZIONALE
(prof. Tommaso Daniele)

Visita del FID al Parlamento europeo, di Tommaso Daniele

Autore: Tommaso Daniele

On.le Vincenzo Iovine
vincenzo.iovine@europarl.europa.eu
 
 
 
 
Carissimo Onorevole,
 
 
Mi rivolgo a Te per esprimerti i miei più sinceri e caldi ringraziamenti per aver inserito la delegazione del FID nel programma visitatori del Parlamento europeo, permettendoci così di usufruire del relativo contributo spese e di partecipare il 5 dicembre scorso al III Parlamento Europeo delle Persone con Disabilità.
La visita del 4 dicembre si è svolta nel migliore dei modi grazie anche all'impegno della Tua assistente, la quale mi ha informato che purtroppo eri stato trattenuto in Italia per impegni pregressi.
Mi avrebbe fatto estremamente piacere avere l'opportunità di scambiare qualche parola con Te a Bruxelles e ringraziarti di persona, ma confido che si presenterà presto l'occasione di incontrarci di nuovo.
Ti allego intanto, pensando di farti cosa gradita, la circolare che ho diffuso al mio ritorno e il testo della risoluzione approvata nel corso della manifestazione del 5 dicembre.
 
Cari saluti.
 
     IL PRESIDENTE
 prof. Tommaso Daniele
 
 
All: 2

 

 

 

 

 

UNIONE ITALIANA DEI CIECHI E DEGLI IPOVEDENTI ONLUS
Presidenza Nazionale
PN (TD/ts/pc)

CIRCOLARE 315

OGGETTO: Terzo Parlamento Europeo delle Persone con Disabilità.

Carissimi,

 Sono appena rientrato da Bruxelles dove ho partecipato, il giorno 5 dicembre, all'evento in oggetto nella mia veste di Presidente del Forum Italiano sulla Disabilità (FID). Con me una folta delegazione del FID. Tutti abbiamo potuto partecipare grazie alla sensibilità di un parlamentare europeo delle mie terre, on.le Vincenzo Iovine, che ha messo a disposizione della nostra delegazione una parte della quota di inviti di cui dispone ogni parlamentare. L'invito comporta la partecipazione a una visita al Parlamento europeo, alla quale abbiamo preso parte il 4 dicembre, nonché un congruo contributo spese.
Come prevedevo, avendo partecipato alle due edizioni precedenti, è stata una bella esperienza: erano presenti delegazioni provenienti da ogni parte d'Europa, circa 500 persone. Sono stati due giorni laboriosi e faticosi che si sono conclusi, a mio avviso, con il segno più, avendo incassato la adesione di moltissimi parlamentari sulle tematiche della disabilità più urgenti. Tutti, infatti, hanno riconosciuto che non è giusto far pagare ai disabili il prezzo della crisi economica che attraversa l'intero pianeta. Tutti hanno riconosciuto che i diritti umani devono essere rispettati a prescindere dalla disponibilità delle risorse economiche. Tutti si sono impegnati a mettere all'ordine del giorno le questioni che ci riguardano: la direttiva trasversale sulla non discriminazione,  la Strategia europea sulla disabilità 2010-2020 , la Strategia Europa 2020 che ha tra i suoi punti di forza l'istruzione, l'occupazione e la lotta alla povertà. In particolare, il Presidente del Parlamento, Martin Schulz, si è impegnato sul tema della libera circolazione in Europa e sulla rapida approvazione di un Atto legislativo europeo sull'accessibilità (European Accessibility Act).
Prima dell'adozione della risoluzione finale, che sarà disponibile tra breve in versione italiana sul nostro sito, vi sono stati moltissimi interventi di parlamentari e di disabili; ognuno di noi ha avuto a disposizione solo due minuti.
 Penso di farvi cosa gradita trascrivendovi il mio brevissimo intervento tenuto a braccio.
"Signor Presidente, Signore e Signori,
a questo punto del dibattito diventa davvero difficile dire qualcosa di originale. In ogni caso sono qui nella veste di Presidente del Forum Italiano della Disabilità per denunciare con forza il totale abbandono delle politiche sociali a favore dei disabili da parte del nostro Governo. Il principio del "Niente su di noi, senza di noi" è stato stravolto, capovolto ed è diventato "Tutto su di noi, senza di noi". Il Governo senza di noi ha azzerato lo stato sociale riducendo alla dimensione del niente il fondo sulle politiche sociali, sulla non autosufficienza, sulla occupazione dei disabili, sul servizio civile volontario; senza di noi il Governo ha messo in discussione le provvidenze dei disabili: indennità di accompagnamento, pensione, detrazioni fiscali; senza di noi il Governo ha posto in essere una feroce campagna contro i disabili, falsi e non, ritenuti responsabili di aver impedito la crescita nel nostro paese. E tutto questo, nonostante che l'Italia sia stata fra i paesi che hanno firmato e ratificato la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità e abbia costituito un organismo per l'attuazione della Convenzione e per il suo monitoraggio. Signor Presidente, rivolgo un caldo appello al Parlamento ed alle altre istituzioni europee affinché si faccia carico di garantire i diritti delle persone con disabilità e di impedire che si facciano pagare ai più deboli gli effetti di una crisi economica di cui i disabili non sono responsabili. Chiediamo, quindi, una inversione di tendenza a 360°; chiediamo che l'Europa investa sulla disabilità, perché se cresce il Welfare, cresce anche l'Europa. Le persone con disabilità che producono reddito rappresentano una risorsa per l'economia dell'intero pianeta. Per compiere questa rivoluzione copernicana non serve inventare la ruota, è sufficiente riscoprire il valore della solidarietà e metterlo a servizio dei disabili; la solidarietà di cui si parla sempre meno da quando il mondo è dominato dall'economia e dalla finanza, rappresenta un fiore all'occhiello della civiltà mediterranea che affonda la sue radici nei principi e nei valori del cristianesimo. Noi auspichiamo che a partire da oggi, l'uomo, con la sua dignità, con i suoi valori, diventi il principio e la fine di ogni politica sociale. Siamo qui per lanciare questa sfida, siamo qui per nutrire questa speranza."

Cordiali saluti.
 

IL PRESIDENTE NAZIONALE
Prof. Tommaso Daniele

 

 

 

 

 

 

 

RISOLUZIONE
Una visione per il prossimo decennio
Attuare la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità in tempi di crisi

Preambolo

In occasione del terzo Parlamento Europeo delle persone con disabilità, noi qui riuniti a Bruxelles il 5 dicembre 2012, nel numero di più di 450 delegati delle Organizzazioni delle Persone con Disabilità (OPD), che rappresentano gli 80 milioni di persone con disabilità che vivono in Europa;

Considerando che la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità e il suo protocollo opzionale sono stati adottati il ??13 dicembre 2006 dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite e ratificati già da 126 paesi, tra cui 24 Stati membri dell'UE e dall'Unione europea, mentre gli altri tre sono firmatari;

Riconoscendo che la Convenzione è uno strumento integrale dei diritti umani che copre i diritti civili, politici, economici, sociali e culturali, che è il primo trattato internazionale sui diritti umani di cui l'UE è parte  e che comporta obblighi sulle materie che rientrano nelle competenze esclusive e condivise dell'Unione, la sua legislazione e le sue politiche attuali e future, oltre che nei confronti delle proprie istituzioni;

Evidenziando che l'Europa si estende anche al di là dei confini dell'UE e che il nostro impegno è rivolto anche alle persone con disabilità e alle loro organizzazioni in tutti gli altri paesi europei e che ci batteremo insieme con loro per la piena attuazione della Convenzione in tutto il continente;

Preso atto degli obblighi derivanti dai trattati dell'Unione europea e dalla Carta dei diritti fondamentali per intraprendere azioni contro la discriminazione basata sulla disabilità e realizzare azioni positive verso l'inclusione (mainstreaming) della disabilità in  tutte le politiche, i programmi e le leggi;

Sottolineando l'importanza del ruolo del Parlamento europeo, che è l'istituzione legislativa che viene eletta direttamente dai cittadini, compresi quelli con disabilità;

Considerando che l'UE presenterà nel 2013 il suo primo rapporto periodico sull'attuazione della Convenzione che sarà esaminato dal Comitato delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, il quale, dopo un costruttivo dialogo con i rappresentanti dell'UE e tenuto conto del punto di vista delle OPD e di altre organizzazioni della società civile, formulerà osservazioni finali (comprese le principali aree critiche e le relative raccomandazioni);

Osservando che il Consiglio dell'Unione europea dovrebbe stabilire un Quadro di Riferimento (Framework) per monitorare, proteggere e promuovere l'attuazione della Convenzione, che comprenderà la Commissione per le petizioni del Parlamento europeo, il Mediatore europeo, così come l'Agenzia dell'Unione europea per i diritti fondamentali, la Commissione europea e il Forum europeo della disabilità;

Considerando che le persone con disabilità devono essere messe in grado di godere di tutti i diritti umani allo stesso modo degli altri cittadini, a tutti i livelli dei processi decisionali e delle competenze, comprese quelle delle autorità locali, regionali, nazionali ed europee;

Osservando che donne e uomini con disabilità sono soggetti a molteplici forme di discriminazione e che a questo riguardo devono essere adottate misure per assicurare il loro pieno e pari godimento di tutti i diritti umani e delle libertà fondamentali;

Riconoscendo che le persone con disabilità, in particolare donne e ragazze con disabilità, sono spesso esposte a un maggior rischio di trattamenti violenti, lesioni e abusi, abbandono e negligenza, maltrattamento e sfruttamento sia all'interno sia all'esterno della propria abitazione;

Sottolineando che le persone con disabilità e le loro famiglie sono state colpite in misura sproporzionatamente dura dall'attuale crisi economica, di cui non sono responsabili, con il conseguente abbassamento del tenore di vita, maggiore disoccupazione, tagli a prestazioni e servizi e minacce ai loro diritti sociali e umani;

Sottolineando che le misure di austerità costituiscono un abuso e una  violazione diretta dei diritti delle persone con disabilità sanciti dalla Convenzione e ricordando che tutti gli Stati membri dell'UE sono parti del Patto internazionale sui diritti economici, sociali e culturali e che hanno per legge l'obbligo di migliorare progressivamente, in modo sistematico, l'accesso universale ai beni e servizi essenziali, quali l'assistenza sanitaria, l'istruzione, l'alloggio e la sicurezza sociale, nonché di garantire giuste e favorevoli condizioni di lavoro, senza alcuna discriminazione;

Sottolineando che il consolidamento fiscale ed economico non dovrebbe essere raggiunto a spese dei diritti umani e sociali, e che vi è la necessità di un approccio coordinato di tutte le Istituzioni  e degli Stati Membri dell'UE per lo sviluppo di una visione a lungo termine, che garantisca l'inclusione sociale di tutti i cittadini, in particolare delle persone con disabilità;

Evidenziando il ruolo positivo che i cittadini con disabilità possono svolgere per il superamento della crisi, qualora venga fatto salvo il loro diritto alla partecipazione e alla vita indipendente;

Evidenziando che l'attuale situazione economica e la crisi in atto non possono essere usati come scusa per non attuare la Convenzione;

Ricordando, alla vigilia dell'Anno europeo della cittadinanza, che i cittadini con disabilità, a causa dell'inaccessibilità dei trasporti, delle infrastrutture e dei beni e servizi a livello pubblico e privato, devono affrontare spesso ostacoli insormontabili per l'esercizio del loro diritto fondamentale di circolazione all'interno dell'Unione per visitare o trasferirsi in un altro paese per lavoro, studio o tempo libero, di accedere ai servizi e all'informazione, di costituire e gestire proprie aziende e di votare e di essere eletti;

Esprimendo preoccupazione per la carenza di servizi di prossimità per le persone con disabilità e le loro famiglie in molti paesi europei e per la mancanza di progressi in molti paesi europei nel passaggio dagli istituti ai servizi di vita indipendente nella comunità;

Sottolineata la necessità di rispettare gli obblighi sanciti dall'articolo 4.3 della Convenzione, coinvolgendo le persone con disabilità e le loro organizzazioni rappresentative, in tutte le decisioni che li riguardano;

Ricordando l'impegno degli Stati Parti della Convenzione delle Nazioni Unite di garantire e promuovere la piena realizzazione di tutti i diritti umani e delle libertà fondamentali delle persone con disabilità adottando e verificando misure di legge e amministrative, politiche e programmi;

Sottolineando che l'UE attraverso le sue politiche e la sua legislazione non influenza soltanto la vita delle persone con disabilità in Europa, ma può anche contribuire a migliorare la vita delle persone con disabilità nei paesi in  sviluppo, attraverso un efficace approccio di inclusione della disabilità in tutte le dimensioni della cooperazione internazionale.

Risoluzione

Facciamo appello  alle istituzioni e agli organismi consultivi dell'Unione europea, nell'ambito delle proprie attribuzioni e competenze, agli Stati membri dell'UE, alle parti sociali, alla società civile, alle ONG, alle Organizzazioni delle Persone con Disabilità e alle altre parti interessate affinché adottino misure adeguate per garantire la piena attuazione dei diritti delle persone con disabilità in Europa e in tutte le organizzazioni internazionali di cui le istituzioni europee ed i suoi membri fanno parte, riconoscendo quanto segue:

I. L'Unione Europea, per uscire dalla crisi, deve adottare una nuova strategia per l'occupazione, la crescita e l'inclusione sociale delle  persone con disabilità

* Operando per la revisione della strategia UE per l'occupazione, la crescita e l'inclusione sociale (Europa 2020), e per la strategia europea sulla disabilità 2010-2020, ponendo solide basi per i diritti umani e sociali, con particolare attenzione alle persone con disabilità e realizzando investimenti a lungo termine per misure sociali volte alla partecipazione e alla vita indipendente, ad esempio per l'abitazione, la sanità, l'istruzione e l'occupazione tenendo presente il reale impatto dell'attuale crisi sui diritti economici, sociali e umani;
* Affermando che la partecipazione dei cittadini è la base fondamentale della democrazia ed è parte dello sviluppo sostenibile della società;
* Esprimendosi a favore di un investimento a lungo termine in misure sociali, tra le quali il sostegno al reddito e ai servizi per la partecipazione,  la vita indipendente e l'inclusione nella comunità delle persone con disabilità, indipendentemente dall'età o da qualsiasi altra condizione sociale;
* Riconoscendo la necessità di un'educazione adeguata, pienamente inclusiva e accessibile a tutti i livelli, compresa l'istruzione superiore, adattata ai bisogni del singolo sin dall'infanzia, fattore chiave per l'entrata o il rientro nel mercato del lavoro e per diventare cittadini produttivi, così come la necessità di programmi di apprendimento permanente pienamente accessibili in tutte le fasi della vita;
* Promovendo pari diritti e accesso a tutte le forme di lavoro per le persone con disabilità;
* Proponendo e adottando misure che favoriscano la piena e attiva partecipazione al lavoro delle persone con disabilità, compresi coloro che necessitano di sostegno intensivo e  le persone con disabilità psicosociali, sia attraverso la riforma delle misure di protezione sociale, consentendo così alle persone con disabilità di accedere a, recuperare e mantenere un'occupazione di propria scelta, sia per mezzo dello sviluppo di ulteriori incentivi e agevolazioni fiscali per i datori di lavoro;
* Considerando che, a causa degli elevati tassi di disoccupazione e della diffusa mancanza di partecipazione al mercato del lavoro delle donne con disabilità, sono necessarie sia misure trasversali, sia misure positive allo scopo di promuovere la formazione professionale, l'assunzione, l'accesso all'occupazione, il mantenimento del posto di lavoro, la parità di retribuzione a parità di lavoro, l'adattamento ragionevole sul posto di lavoro e un giusto equilibrio tra vita lavorativa e vita privata;
* Chiedendo lo sviluppo di misure specifiche per le giovani e i giovani con disabilità, nonché per gli anziani con disabilità che devono affrontare maggiori ostacoli per accedere al mercato del lavoro o mantenerlo;
* Sottolineando la necessità di istituire servizi di vita indipendente sparsi in tutto il territorio delle diverse regioni europee, sviluppati in collaborazione e con la partecipazione delle persone con disabilità;
* Contrastando le disuguaglianze in materia di salute per le donne e gli uomini con disabilità attraverso l'inclusione e la  promozione di servizi sanitari e di prevenzione accessibili;
* Promovendo lo sviluppo di ulteriori dati statistici e indicatori sui diversi tipi di disabilità a livello dell'UE e degli Stati Membri secondo il dettato della Convenzione, al fine di porre in atto rinnovate ed efficaci misure politiche adeguate alle esigenze dei singoli individui;
* Rivedendo l'indagine annuale di crescita, le raccomandazioni sui programmi nazionali di riforma e le conclusioni del Vertice europeo di primavera, alla luce dei diritti delle persone con disabilità.

II.  L'Unione Europea deve garantire che il sostegno finanziario venga utilizzato in primo luogo per occuparsi dei cittadini più bisognosi sia nell'Unione europea, sia nei paesi partner e non crei maggiore esclusione

* Assicurando un adeguato finanziamento UE per le attuali sfide legate ai diritti umani e sociali e garantendo che il bilancio dell'UE non dia origine a ulteriori ostacoli e restrizioni per le persone con disabilità;
* Includendo disposizioni che permettano la costruzione o la ristrutturazione di infrastrutture, mezzi di trasporto, beni e servizi in attuazione dei principi della progettazione per tutti e l'accessibilità sia dei fondi strutturali in tutta l'Unione e all'interno degli Stati Membri, sia dei programmi di aiuto esterno;
* Assicurandosi che i fondi strutturali sostengano il processo di transizione dall'assistenza negli istituti all'assistenza basata nella comunità, la coesione sociale e la parità di genere;
* Garantendo che i futuri programmi di ricerca nell'ambito di Horizon 2020 comprendano come priorità lo sviluppo della progettazione per tutti, di prodotti e ambienti accessibili e di tecnologie assistive.

III.  L'Unione Europea deve assicurare il pieno e pari godimento dei diritti umani da parte delle persone con disabilità

* Garantendo che la Convenzione sia pienamente attuata a livello comunitario e negli Stati Membri;
* Creando uno specifico strumento di valutazione di impatto sull'attuazione della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, che comprenda la prospettiva della parità di genere;
* Garantendo che il Consiglio approvi la ratifica, da parte dell'UE, del protocollo opzionale della Convenzione;
* Operando per l'adozione di una direttiva recante applicazione del principio di parità di trattamento fra le persone indipendentemente dalla religione o le convinzioni personali, la disabilità, l'età o l'orientamento sessuale, conformemente alle disposizioni della Convenzione delle Nazioni Unite;
* Promovendo la revisione della direttiva 2000/78/CE che stabilisce un quadro generale per la parità di trattamento in materia di occupazione e di lavoro, con la garanzia che il rifiuto di un adattamento ragionevole sia considerato una forma di discriminazione e creando una maggiore chiarezza giuridica della definizione di disabilità;
* Adottando un regolamento UE volto ad ottenere che i servizi sociali europei offerti nel mercato interno siano in conformità con la Convenzione;
* Rivedendo le prassi per l'occupazione e la formazione delle persone con disabilità e i relativi adattamenti ragionevoli nelle istituzioni dell'UE e in particolare presso il Parlamento europeo, comprese le sue rappresentanze negli Stati Membri;
* Garantendo la parità di accesso per i minori con disabilità nelle scuole europee;
* Facendo in modo che le sedi e gli strumenti di comunicazione delle istituzioni europee divengano un modello di accessibilità universale in Europa;
* Garantendo che gli organi consultivi dell'UE (Comitato economico e sociale e Comitato delle regioni) creino, nell'esercizio delle proprie competenze;
* Garantendo che le parti sociali adottino un accordo quadro sull'attuazione della Convenzione nell'UE.

IV.  L'Unione Europea deve attuare pienamente il diritto di cittadinanza delle persone con disabilità

* Adottando un Atto Europeo sull'Accessibilità forte e giuridicamente vincolante in consultazione con le organizzazioni delle persone con disabilità, che contenga requisiti, collegati a standard europei, rivolti ai produttori e ai fornitori di servizi pubblici e privati e garantendo l'accesso sia all'ambiente virtuale sia all'ambiente costruito e a quello naturale, nonché l'interoperabilità e la compatibilità con le tecnologie assistive, e l'inclusione di corretti meccanismi di applicazione e di ricorso;
* Adottando misure di incentivazione che permetteranno di rafforzare lo sviluppo di beni e servizi accessibili e il rinnovamento delle infrastrutture, in particolare attraverso l'utilizzo di fondi di sviluppo regionale, di Reti transeuropee e dei regolamenti sugli appalti pubblici;
* Adottando una direttiva forte e vincolante sull'accessibilità per le persone con disabilità di siti web pubblici e che forniscono servizi al pubblico;
* Facendo in modo che tutte le forme di comunicazione e le lingue delle persone con disabilità come definiti all'articolo 2 della Convenzione siano considerati validi nei processi decisionali;
* Stabilendo i requisiti per l'accessibilità per tutte le persone con disabilità sia delle elezioni del Parlamento europeo, sia delle informazioni diffuse da partiti politici e candidati;
* Promovendo il pari riconoscimento davanti alla legge e il diritto delle persone con disabilità alla capacità giuridica, introducendo il concetto di sostegno al processo decisionale, eliminando così il modello basato sui tutori (guardian-based) e sulla privazione della capacità giuridica, permettendo alle persone con disabilità di prendere le proprie decisioni sul mantenimento della fertilità, sul diritto alla maternità sulle relazioni di coppia, sulla possibilità di ereditare, di controllare i propri affari finanziari, di godere di parità di accesso al credito e all'esercizio del diritto di voto;
* Rafforzando le disposizioni relative all'accessibilità dei programmi di scambio per lo studio, il lavoro, la produzione di media e la ricerca nell'Unione europea, al fine di garantire un maggiore coinvolgimento delle persone con disabilità;
* Facendo appello ai media affinché nell'ambito della propria responsabilità sociale d'impresa promuovano l'accesso alle nuove tecnologie;
* Incoraggiando i media ad assumere persone con disabilità ed informare la società sulla realtà che vivono gli 80 milioni di persone con disabilità in Europa;
* Garantendo che tutte le leggi e le politiche volte a promuovere la parità tra donne e uomini includano la prospettiva della disabilità e garantendo che tutte le misure per le persone con disabilità includano la dimensione della parità di genere.

V. L'Unione Europea deve garantire il sostegno politico per l'attuazione della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità

* Tenendo nel 2013  un secondo Stato dell'Unione sulla Disabilità con la partecipazione dei tre presidenti del Parlamento europeo, della Commissione europea e del Consiglio europeo, insieme con l'EDF;
* Garantendo che il Consiglio dell'Unione europea discuta e adotti una risoluzione sull'attuazione della Convenzione e sulla crisi e la disabilità;
* Adottando una risoluzione sul rapporto periodico dell'UE sull'attuazione della Convenzione che faccia appello alle organizzazioni delle persone con disabilità affinché portino i propri punti di vista e  monitorino sia le diverse fasi di revisione delle Nazioni Unite, sia l'adozione delle raccomandazioni all'UE del Comitato delle Nazioni sui Diritti delle Persone con disabilità;
* Organizzando un dibattito in plenaria al Parlamento europeo sul rapporto sull'attuazione della Convenzione elaborato dalla Commissione europea per sottoporlo al pertinente Comitato delle Nazioni Unite, invitando le organizzazioni delle persone con disabilità ad esprimere le proprie opinioni;
* Prevedendo un dibattito sulla attuazione da parte dell'UE della Convenzione quando il Parlamento europeo si riunisce con i parlamenti nazionali, tenendo presente l'impatto a livello nazionale della legislazione e delle politiche dell'UE;
* Creando una task force sulla attuazione della Convenzione, composta da membri del Parlamento europeo, coordinata dalla Commissione per le petizioni, in qualità di membro del Quadro di Riferimento, e comprensiva di membri della Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni e della Sottocommissione per i diritti dell'uomo;
* Organizzando, in ciascun mandato del Parlamento europeo, il Parlamento europeo delle persone con disabilità.

Un’Alleanza della società civile per mettere a frutto l’Anno europeo dei cittadini 2013, di Manuela Esposito

Autore: Manuela Esposito

Tra qualche giorno si terrà la terza riunione dei rappresentanti delle associazioni aderenti alla rete  dell'Alleanza Italiana per l'Anno Europeo dei Cittadini 2013. L'Unione, insieme a un numero considerevole di altre associazioni e organizzazioni che racchiudono il mosaico variato degli interessi e delle problematiche sentite fortemente dalla società civile italiana hanno così risposto all'appello del Consiglio Italiano del Movimento Europeo (CIME), del Forum del Terzo Settore e dell'ALDA, l'Associazione delle Agenzie della Democrazia Locale, a costituire un'alleanza, sul modello di quella europea, di organizzazioni e reti della società civile per far sì che l'Anno Europeo dei Cittadini 2013 diventi uno strumento per  fare progressi importanti verso una più piena, concreta ed efficace partecipazione della società civile alla presa di decisione e all'attuazione delle politiche a livello europeo, ma ancora di più all'interno di ciascun paese a ogni livello di governo, sia esso nazionale, regionale o locale.

Proprio per garantire che l'Anno Europeo dei Cittadini 2013, che celebra il ventesimo anniversario del principio di cittadinanza europea sancito nel Trattato di Maastricht,  venga inteso anche in Italia in questa accezione più ampia rispetto a quella della Commissione europea, circoscritta principalmente all'interno dei concetti di libera circolazione e di semplificazione burocratica, l'Alleanza Italiana per l'Anno Europeo  dei Cittadini 2013 ha stabilito un proprio quadro operativo a cui tutte le associazioni e reti della società civile interessate possono dare il loro contributo.

Per definire e far conoscere all'esterno i propri scopi l'Alleanza italiana ha adottato la Dichiarazione "2013 Noi, cittadini d'Europa…" (presto pubblicata sul sito in costruzione http://www.ey2013-italia.eu/) concepita come documento che approfondisce la dimensione nazionale dei concetti e dei valori enunciati nel Manifesto dell'Alleanza europea  per l'Anno dei Cittadini 2013 (http://www.civic-forum.fr/site/images/stories/pdf/eyca2013_manifesto_it.pdf). In tale documento, sulla base legale dell'articolo 11 del Trattato di Lisbona,  la  cittadinanza europea attiva e democratica è definita come 1)  coinvolgimento attivo dei cittadini alla vita della comunità e al suo governo, 2) uguaglianza in tutti gli aspetti della vita derivante dallo status di cittadino 3) capacità di influenzare i processi deliberativi e decisionali dell'UE attraverso l'elezione dei propri rappresentanti  al Parlamento europeo  4) principio che deve operare necessariamente anche a livello degli stati membri  con il pieno coinvolgimento di tutti i cittadini, compresi i gruppi più svantaggiati.

La Dichiarazione "2013 Noi cittadini d'Europa…" dell'Alleanza italiana per l'Anno Europeo dei Cittadini 2013 dà una forma concreta in termini italiani agli enunciati del Manifesto europeo,  ed è, come lo definisce uno dei fondatori dell'Alleanza italiana il Presidente del CIME Pier Virgilio Dastoli, un cahier e al tempo stesso un cahier de doléances perché,  tracciando il legame tra il contenuto dell'articolo 11 del Trattato di Lisbona e l'articolo 118 della nostra Costituzione che sancisce il principio dell'iniziativa cittadina  sulla base  della sussidiarietà tra istituzioni e cittadini, evidenzia come vi siano ancora ostacoli in Italia alla piena realizzazione di un dialogo e di una sinergia fruttuosi tra lo Stato e la società civile. 

In concreto, l'Alleanza italiana si prefigge di raggiungere  i suoi obiettivi sulla linea direttrice nazionale e su quella europea come segue: 
– Realizzare un promemoria per operare un'azione di sensibilizzazione presso  i partiti politici italiani in vista delle elezioni del prossimo anno perché il futuro Parlamento eletto ponga in essere misure atte a garantire un effettivo  esercizio della democrazia partecipativa da parte dei cittadini, compresa la questione dei diritti di cittadinanza degli individui dei paesi terzi.

–  Sollecitare i poteri pubblici italiani a creare forum tematici o "agorà dei cittadini" con poteri partecipativi in seno agli organi legislativi di ogni livello. Come prima azione l'Alleanza italiana sottoscriverà dei protocolli di intesa con enti locali.

– Aumentare la partecipazione dei cittadini tramite la collaborazione con i difensori  civici, contribuendo a costituire una loro rete nazionale

– Garantire l'applicazione in Italia della Convenzione di Aarhus per il diritto di consultazione sulle questioni ambientali.
http://europa.eu/legislation_summaries/environment/general_provisions/l28056_it.htm ) e del Codice di buona prassi  per la partecipazione civile al processo decisionale (http://www.coe.int/t/ngo/source/code_italian_final.pdf)
– Organizzare direttamente e stimolare  l'organizzazione da parte dei componenti dell'Alleanza italiana di iniziative di diffusione di informazioni sui vantaggi derivanti dalla cittadinanza europea per gli studenti, i lavoratori, i consumatori, gli imprenditori, ecc.  nonché le opportunità da essa offerta di influire nella delineazione di normative e nel processo decisionale (petizioni e consultazioni europee)

– Lavorare di concerto con istanze europee per far sì che  vengano creati degli strumenti per l'applicazione concreta non solo dell'articolo 11 del Trattato di Lisbona, ma anche di quegli articoli del Trattato relativi alla non discriminazione e ai servizi di interesse generale,  in vista anche dell'auspicata evoluzione del ruolo del Parlamento europeo in una prospettiva di unione politica costituzionale sopranazionale "che abbia al suo centro una democrazia … rappresentativa, partecipativa, paritaria e di prossimità". 

 
Nella realizzazione della sua struttura operativa, l'Alleanza italiana ha tenuto conto del dibattito avuto in precedenza sui temi percepiti dalla società civile italiana come indissociabili dal riconoscimento dei diritti di cittadinanza e ha costituito dei gruppi di lavoro che dovranno occuparsi del ruolo dei giovani, della parità di genere,  del volontariato, del lavoro e della formazione, dello sviluppo sostenibile e dell'ambiente, del dialogo con gli enti locali e regionali e della cultura.

L'Alleanza Italiana per l'Anno Europeo dei Cittadini 2013 terrà una conferenza stampa di presentazione il 19 dicembre presso gli Uffici della Rappresentanza italiana della Commissione europea.

Per le persone con disabilità, aderiscono all'Alleanza italiana la FISH, il FID e l'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ONLUS. In occasione dell'Anno europeo 2013, l'UIC intende  organizzare uno o più eventi che siano al contempo di sensibilizzazione e informazione sui diritti legati alla libera circolazione nell'Ue e il diritto di partecipazione attiva alla gestione dei beni pubblici nella specifica prospettiva delle persone con minorazione visiva. 

Manuela Esposito

 

Catalogo dei workshop GRUNDTVIG per il periodo 2012 – 2013, di Tommaso Daniele

Autore: Tommaso Daniele

Cari Amici,
 
Con questa comunicazione si intende portare alla conoscenza dei soci che il programma comunitario LLP/GRUNDTVIG, pubblica e aggiorna regolarmente un catalogo dei workshop GRUNDTVIG, che offrono un'ampissima gamma di opportunità di incontro e formazione non formale all'estero durante seminari di breve durata (5 – 12 giorni).

Il programma e' aperto a tutti i cittadini maggiorenni degli Stati UE (più Croazia, Turchia, Svizzera e i paesi SEE) e a coloro che risiedono permanentemente in uno di questi paesi. Nei workshop GRUNDTVIG e' prevista la copertura (o il rimborso) delle spese di viaggio dei partecipanti selezionati, nonché‚ la copertura delle loro spese di vitto e alloggio durante il seminario.

Diverse sono le opportunità che prevedono la partecipazione di persone con disabilità, anziane o appartenenti a gruppi in situazione di svantaggio.  Il catalogo e' scaricabile attraverso il sito del Programma per l'Apprendimento Permanente (LLP) alla pagina: http://www.programmallp.it/index.php?id_cnt=903. Data l'ampiezza dell'offerta, può risultare utile usare la funzione "Trova" per individuare i workshop contenenti parole chiave come "disabled", "disability" o "disadvantaged". Una volta individuato il workshop, è necessario contattare i suoi organizzatori tramite i recapiti indicati alla fine della descrizione del workshop stesso per acquisire ulteriori informazioni e ricevere la scheda di candidatura. Dato il numero ristretto di partecipanti a ciascun workshop, gli organizzatori comunicheranno l'accettazione o meno della candidatura.

Si prega di diffondere il presente annuncio presso i potenziali interessati.

Cordiali saluti.

 

IL PRESIDENTE NAZIONALE
(prof. Tommaso Daniele)

La società civile si organizza per l’Anno Europeo dei Cittadini 2013, di Manuela Esposito

Autore: Manuela Esposito

Il 14 settembre scorso si è tenuto presso la sede della Rappresentanza in Italia della Commissione europea un incontro promosso dal Consiglio Italiano del Movimento Europeo (CIME), dal Forum del Terzo Settore e dall'ALDA, l'Associazione delle Agenzie della Democrazia Locale finalizzato a creare una sinergia tra le diverse rappresentanze della società civile italiana in vista delle attività da organizzare per l'Anno Europeo dei Cittadini 2013.

I lavori, che hanno visto la partecipazione di un ampio spettro di rappresentanti delle organizzazioni della società civile,  sono stati coordinati da Pier Virgilio Dastoli (CIME), Antonella Valmorbida ( ALDA) e Pietro Barbieri (Forum Terzo Settore).Le persone con disabilità sono state presenti nella persona del succitato Pietro Barbieri, Presidentedella Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap,  e del Presidente Nazionale dell'Unione Tommaso Daniele, che specifica di venire anche in rappresentanza del Forum Italiano sulla Disabilità.

L'incontro è iniziato con la presentazione del Manifesto europeo per l'Anno 2013 realizzato da una coalizione di organizzazioni europee tra cui il Forum Europeo della Disabilitàe inserito alla fine del presente articolo (anche disponibile su internet al seguente link: http://www.civic-orum.fr/site/images/stories/pdf/eyca2013_manifesto_it.pdf).I moderatori dell'incontro hanno poi evidenziato che quest'anno europeo è considerato particolarmente strategico per l'Unione europea in quanto si concluderà subito prima delle elezioni europee del 2014 e che è necessario che la società civile evidenzi l'importanza della cittadinanza europea  come condivisione di valori che trovano la loro espressione principale nella democrazia partecipativa e nella coesione sociale.Subito dopo è iniziato un proficuo dibattito durante il quale sono stati evidenziati i temi che vengono percepiti dalla società civile italiana come indissociabili dal riconoscimento dei diritti di cittadinanza europea come la qualità dell'ambiente, l'occupazione (in particolare quella giovanile), il ruolo degli anziani, lo sviluppo del sistema educativo, ecc.Al termine di questa fase dell'incontro si è deciso di creare un Comitato organizzatore italiano per l'Anno Europeo del Cittadino 2013 con gli enti presenti all'incontro, ma che sarà comunque aperto anche ad altri organismi interessati a partecipare. Il Comitato si strutturerà in gruppi di lavoro, predisporrà un Manifesto italiano sull'Anno e un calendario di iniziative da attuarsi sul territorio italiano, il tutto mantenendosi in stretto collegamento con l'Alleanza europea per l'Anno 2013 (http://ey2013-alliance.eu/).

All'incontro ha partecipato anche la dr.ssa Anna Maria Villa, responsabile dell'Ufficio Cittadinanza Europea del Dipartimento Politiche Comunitarie della Presidenza del Consiglio dei Ministri, la quale ha illustrato alcune delle iniziative previste dal governoper l'Anno 2013.

EYCA 2013 – European Year of Citizens 2013 Alliance

Manifesto

La Commissione europea ha proposto di proclamare il 2013 "Anno europeo dei cittadini" persottolineare il 20esimo anniversario dell'introduzione della cittadinanza dell'Unione europea neltrattato di Maastricht.Le principali organizzazioni e reti della società civile si sono unite e hanno creato l'Alleanza AEC2013per avanzare proposte rivolte a collocare la cittadinanza europea al centro dell'agenda politicadell'UE. Facendo affidamento sull'esperienza e le conoscenze dei suoi membri che continuamenteoperano perché la cittadinanza diventi una dimensione permanente e trasversale del processodecisionale, dell'attuazione e della valutazione delle politiche pubbliche europee, l'Alleanza AEC2013promuoverà attività che abbiano un impatto sulla costruzione di un'Unione europea dalla parte deicittadini, che non sarà più ristretta solamente a preoccupazioni di natura economica e che faciliterà esosterrà varie espressioni e la mobilitazione della cittadinanza attiva.
Accompagneremo un processo di costruzione di una cittadinanza UE che, oltre ad un approccioindividuale basato sui diritti, affronti il senso di appartenenza degli europei ad un comune futuroeuropeo.
LA CIITTADINANZA ATTIVA NEL CONTESTO DEMOCRATICO EUROPEO
Nell'Unione europea si è arrivati ad interpretare la cittadinanza attiva in molti modi e il 2011 è statoproclamato Anno europeo della cittadinanza attiva attraverso le attività di volontariato, anche semeglio conosciuto come Anno europeo del volontariato. Le attività di volontariato sono espressionedi cittadinanza attiva, ma si possono anche svolgere senza far riferimento al coinvolgimento in affaripubblici, nella comunità e nella società.
Per noi, cittadinanza attiva significa in primo luogo coinvolgimento attivo dei cittadini comepartecipazione alla vita delle loro comunità, e quindi alla democrazia, in termini di attività e processodecisionale. Cittadinanza attiva è più che far beneficienza, votare alle elezioni o far volontariato. Ledefinizioni di partecipazione che si concentrano sulla partecipazione politica o su una concezione insenso stretto del volontariato non riescono a captare la diversità dell'impegno delle persone intutt'Europa. Per rendere la piena accezione e ampiezza della cittadinanza attiva europea, e peraiutare a ridurre il divario tra i cittadini e le istituzioni UE, bisogna considerare le nuove prospettiveaperte dall'Articolo 11 del Trattato sull'Unione europea per la partecipazione dei cittadini alla vitademocratica dell'Unione europea.
Per noi cittadinanza attiva è:
UN PROCESSO DURATURO
??Una cittadinanza democratica basata sullo status legale dei cittadini e che includetutti gli aspetti della vita in una società democratica inerenti una vasta gamma diargomenti quali, tra gli altri, l'istruzione, la cultura, lo sviluppo sostenibile, la nondiscriminazione, l'inclusione delle minoranze etniche, la partecipazione alla societàdelle persone con disabilità, l'uguaglianza di genere compresa la pari rappresentanza di donnee uomini nel processo decisionale, ecc.;
PARTECIPAZIONE ALLE ELEZIONI
??Una cittadinanza democratica che garantisce che i cittadini e le organizzazioni dellasocietà civile abbiano voce in capitolo nei processi deliberativi e decisionali dellepolitiche UE attraverso l'elezione dei loro rappresentanti al Parlamento europeo.In vista delle prossime elezioni del 2014 e in un periodo nel quale ci troviamo adaffrontare un divario sempre crescente tra l'Unione europea e i suoi cittadini,come confermato dall'affluenza alle ultime elezioni europee e da indagini che mostranoripetutamente la mancanza di consapevolezza dei cittadini della cittadinanza e dell'identitàeuropea [fonte:EU Citizenship report 2010] la posta in gioco non potrebbe essere più alta;
DIALOGO CIVILE
??Una cittadinanza democratica che implica che le istituzioni europee godano dellafiducia pubblica e possano assicurare un coinvolgimento attivo dei cittadini e degliattori organizzati della società civile nei processi decisionali a tutti i livelli, da quellolocale e nazionale a quello europeo; quindi, l'adozione di un accordo inter-istituzionale per unquadro strutturato per un dialogo civile europeo offrirebbe una solidità pratica permanente auna tale cittadinanza attiva e partecipativa insieme alle disposizioni del Trattato di Lisbona,oltre al diritto di iniziativa dei cittadini europei;
PARTECIPAZIONE AL GOVERNO LOCALE
??Una cittadinanza democratica che deve operare necessariamente anche a livellodegli stati membri, di modo che le strutture per l'impegno dei cittadini sianoaccessibili e facciano parte dell'esperienza di ogni cittadino. Mentre godono deiloro diritti e si assumono le loro responsabilità, i cittadini dell'UE così come tutti iresidenti dei paesi aderenti e dei paesi candidati e non solo, dovrebbero essere pienamentecoinvolti nelle attività dell'AEC2013 che dovrebbero promuoverne il coinvolgimento nellequestioni di governo locale, attraverso il potenziamento della cooperazione anche con leautorità locali in quanto tra i principali stakeholder dell'AEC2013;
CITTADINANZA SOCIALE
??Una cittadinanza democratica che garantisce che tutti i cittadini possanopartecipare alla vita delle loro comunità e alla definizione delle politiche pubbliche,compresi i gruppi più svantaggiati che sono spesso i più lontani dal processo dicostruzione europeo. Non si possono esercitare i propri diritti civili e politici a
meno che si sia in grado di godere dei diritti di cittadinanza sociali ed economici e l'Unioneeuropea non dovrebbe perdersi il contributo dei più svantaggiati.
Affinché i cittadini si impegnino nello sviluppo delle politiche, bisogna che vengano messi in opera dei
meccanismi efficienti per offrire informazioni ed educare in maniera diversificata ed obiettiva icittadini. Bisogna sviluppare anche la capacità dei gruppi locali e della società civile organizzata dicollegarsi sia con i cittadini sia con le istituzioni. Questa costruzione di capacità sarebbe un pilastroimportante nello stimolo alla presa di consapevolezza dei cittadini come approccio direttodell'Iniziativa dei cittadini e promuoverebbe un maggior impegno nel progetto europeo. Internet e losviluppo dei social network offrono degli strumenti e dei luoghi nuovi attraverso i quali e nei quali lepersone, specialmente i giovani, si riuniscono e agiscono al di là dei confini.
Un tale approccio soddisfa le aspettative dei membri dell'Alleanza AEC2013 che rappresentanofondamentali stakeholder della società civile organizzata, che esprimono le preoccupazioni e dannovoce alle opinioni dei cittadini in una vasta gamma di aree delle politiche europee.
CHE SIGNIFICA CITTADINANZA EUROPEA A VENTI ANNI DALLA SUA CREAZIONE?
Questo status legale garantisce la libertà di movimento e alcuni diritti politici che si ritienecontribuiscano, insieme all'intensificazione del mercato unico per beni e servizi, a creare un senso diappartenenza ad una comunità di persone. L'Europa fa parte della vita quotidiana dei suoi cittadini,ma i diritti e i benefici che derivano da questa "cittadinanza del mercato unico" sono al momentoessenzialmente limitati alla mobilità. Quindi diventano effettivi solo "all'estero". E che ne facciamo dichi non viaggia, né studia o lavora all'estero e per cui la cittadinanza europea può perciò solo essereun concetto astratto e senza senso? Che ne facciamo dei residenti che lavorano, pagano le tasse,sono impegnati in attività sociali o nella comunità ma non hanno un passaporto di uno stato membrodell'UE?
Tali questioni estremamente complesse riflettono il fatto che il concetto di cittadinanza implica unarelazione reciproca tra una comunità e i suoi membri. Il Trattato di Lisbona offre un quadro più ampioper lo sviluppo di una cittadinanza europea radicata in una "comunità di valori" e ne rinforza ledimensioni sociali e politiche assegnando alla Carta dei Diritti fondamentali lo stesso valore legale deitrattati dell'Unione europea e creando le condizioni per il pieno coinvolgimento dei cittadini e delleorganizzazioni della società civile nei processi europei.
L'Anno europeo dei cittadini 2013 dovrebbe riflettere questo ricco approccio, e i diritti custoditi nellaCarta dei Diritti fondamentali dell'UE devono essere realmente implementati e meccanismi dicontrollo appropriati messi in atto. La cittadinanza europea, inoltre, dovrebbe basarsi sul principio diresidenza ed in nome dell'universalità dei diritti tutti i residenti dell'Unione europea dovrebberogodere dello stesso trattamento e dello stesso diritto di partecipare alla vita pubblica dei cittadinidell'UE.
CITTADINANZA ATTIVA: GUARDANDO AVANTI
La democrazia partecipativa va incontro alle esigenze attuali della governancedemocraticanell'Unione europea, completando e consolidando la democrazia rappresentativa. Coinvolgere lasocietà civile organizzata nella definizione delle politiche e nella preparazione delle decisioni rinforzala legittimità democratica delle istituzioni pubbliche, il loro lavoro e le loro attività. La qualità deldialogo civile – compreso il dialogo sociale, che ne è l'elemento cruciale – è un indicatore dello statodi salute delle nostre democrazie.L'Articolo 11 del Trattato di Lisbona è potenzialmente di particolare importanza in manierasignificativa, dato che rappresenta un impegno istituzionale per un "dialogo aperto, trasparente eregolare" tra gli organi governativi dell'Europa e la società civile, allo scopo di porre fine al "deficitdemocratico" di cui parlano i detrattori, garantendo al tempo stesso la cittadinanza attiva europea.Nonostante questi passi avanti, c'è ancora molto da fare per trasformare questi impegni in praticaconcreta e sostenibile.Anche se il Trattato di Lisbona offre ai "cittadini e alle associazioni rappresentative" la "possibilità direndere note e scambiare pubblicamente le loro opinioni", c'è un ampio dibattito su come sidovrebbe arrivare a questo, il che ha portato alcuni a notare che la "discussione efficace" non èancora ben esplorata o impiegata.
Crediamo fermamente che la nostra Alleanza è uno strumento appropriato per realizzare delleattività per l'AEC2013 che supportino una cittadinanza attiva e partecipativa articolata con lademocrazia rappresentativa che apra la strada alla rigenerazione del progetto europeo nell'attualecrisi globale, un passo necessario prima delle elezioni europee del 2014. E' un modo per i cittadini ele organizzazioni della società civile di partecipare visibilmente ai dibattiti pubblici europei e di darvoce alle proprie opinioni, e per le istituzioni europee di offrire del feedback su come le loropreoccupazioni sono state ascoltate e tenute in considerazione.
In questo quadro, intendiamo sviluppare delle attività che innalzino le aspettative dei cittadini inrelazione alla democrazia partecipativa e li facciano sentire coinvolti implementando gli obiettividell'Articolo 11. Questa è la nostra risposta all'attuale disaffezione verso le istituzioni europeerisultante dalla presente crisi economica, e chiediamo ai leader politici europei di agire al riguardo.

* European Civic Forum, European Movement International, the Social Platform, European Disability Forum,European Civil Society Platform on Lifelong Learning – EUCIS-LLL, Culture Action Europe, European Youth Forum,European Foundation Center, European Public Health Alliance – EPHA, European Association for the Defense ofHuman Rights – AEDH, European Women's Lobby, Eurochild, Confederation of Family Organisations in the EU -COFACE, CONCORD, ESN – Erasmus Students Network, Association Internationale de la Mutualité – AIM, AGEPlatform, European Federation of Older People – EURAG, SOLIDAR, European Association of Service Providers forPersons with Disabilities – EASPD, European Council of Associations of General Interest – CEDAG, European Federationof National Organisations Working with the Homeless – FEANTSA, Volonteurope, European Volunteer Center – CEV,Conservation Volunteers Alliance – CVA, World Association of Girl Guides and Girl Scouts (Europe Region), Associationof local democracy agencies – ALDA, Central and Eastern European Citizens Network – CEE CN, Combined EuropeanBureau for Social Development – CEBSD, European Community Organising Network – ECON, EUCLID Network,European Network for Education and Training e.V. – EUNET, Confederation of European Senior Expert Services – CESES,JEF – Europe, Platform for Intercultural Europe, European Alternatives, European Network of National Civil SocietyAssociations – ENNA, ATD Quart Monde, ISCA – International Sports and Culture Associations, ENGSO – European NongovernmentalSports Organisation, AEGEE-Europe – European Students Forum Association, European Anti PovertyNetwork – EAPN, Mental Health Europe, Europa Nostra, Balkan Civil Society Development Network – BCSDN,Civilscape.

Manuela Esposito

Mostra internazionale di opere di artisti ciechi e ipovedenti a Colonia (Germania)

Autore: Tommaso Daniele

Si informa che l'organizzazione tedesca "Blinde und Kunst" (I Ciechi e l'Arte) organizza una mostra internazionale di opere di artisti ciechi e ipovedenti che avrà luogo a Colonia dal 17 maggio al 16 giugno 2013, durante il "Sommerblut-Festival", famoso festival culturale e artistico della città di Colonia. Saranno esposte fotografie, dipinti, sculture e installazioni di alto valore artistico realizzati da artisti non vedenti di tutta Europa.

    Gli artisti che volessero proporre alcune loro opere per la mostra dovranno inviare entro il 15 ottobre 2012 una descrizione dettagliata (in inglese o tedesco) delle stesse allegando le relative foto all'indirizzo e-mail: siegfried.saerberg@blindeundkunst.de. Una giuria sceglierà i lavori che saranno esposti e gli organizzatori copriranno i costi di spedizione e di assicurazione delle opere selezionate.  

Il Presidente Nazionale
prof. Tommaso Daniele

Successo degli artisti non vedenti al Festival internazionale “Predominanza dello Spirito”

Autore: Tommaso Daniele

Cari Amici,

nonostante vi abbia già scritto a proposito della partecipazione di artisti italiani non vedenti, segnalati da questa Unione, al Festival succitato, non posso esimermi dal voler condividere con voi il messaggio ricevuto dalla Direttrice dell'Istituto Italiano di Cultura di Sofia, la quale annuncia il successo ottenuto dagli italiani:

"È per me un grande piacere, nonché un onore, informarla che gli artisti italiani presentati dall'IIC di Sofia alla VI Edizione del Festival Internazionale di Musica per disabili 'Supremazia dello spirito" che si è svolta presso la Casa della Cultura nella ridente cittadina di Devin  il 25 e 26 agosto, hanno stravinto.E precisamente:

1° Posto  'Premio GRAND PRIX'  a Miriam Lucia Musa, al piano con un brano di Brahms ha vinto una statua dorata e 500 leva bulgari. Con molta sensibilità e generosità da artista sensibile qual è, Miriam ne ha devoluti 300 alla Start Foundation per aiutare giovani disabili nel loro percorso musicale e
200 ne darà all'Unione Italiana Ciechi.

2° Posto 'Premio GRAND PRIX'  a Riccardo Caudali e il suo sassofono  con un brano di Charlie Parker.

Premio dello Sponsor HOTEL ORFEUS, a Deborah Sebastiani, cantante con il brano "Summertime".
L'Italia ha quindi molto ben figurato a questo Festival unico del suo genere che dà una possibilità ai cittadini meno fortunati di esprimere il loro talento".

Al ritorno, gli artisti italiani hanno espresso grande soddisfazione per l'esperienza vissuta e si sono detti colpiti dalla gentilezza e dall'ospitalità del popolo bulgaro.    

A nome dell'Unione, ho ringraziato l'Istituto Italiano di Cultura di Sofia per questa bella opportunità offerta agli artisti con disabilità e mi sono sentitamente congratulato con gli artisti stessi per aver così ben rappresentato l'Italia in un Festival musicale internazionale
 
Il Presidente Nazionale
prof. Tommaso Daniele

Proposte del FID per il regolamento sulle disposizioni comuni in materia di fondi strutturali

Autore: Tommaso Daniele

Al dott. Enzo Moavero Milanesi
Ministro per gli Affari europei
 
seg.ministromoavero@governo.it
 

Proposte del FID per il regolamento sulle disposizioni comuni in materia di fondi strutturali
 
 
Illustrissimo Signor Ministro,
 
Ci rivolgiamo a Lei in merito al bilancio UE per i prossimi sette anni che nel mese di ottobre l'Italia sarà chiamata ad approvare in seno al Consiglio Affari Generali degli Stati Membri dell'Unione Europea. La preghiamo di considerare che per il Forum Italiano sulla Disabilità è di fondamentale importanza che sia assicurata un'adeguata copertura finanziaria  per l'inclusione sociale, la lotta contro la povertà, l'accesso al lavoro e ai servizi pubblici, la lotta contro la discriminazione e la promozione delle pari opportunità per tutti.
Questo appello è rivolto a tutti gli stati membri dell'UE su iniziativa della Piattaforma delle ONG sociali europee per assicurare un finanziamento sufficiente per lo sviluppo sociale ed economico nei prossimi sette anni.
La preghiamo di prendere in considerazione le seguenti proposte durante i negoziati per il regolamento sulle disposizioni comuni sui Fondi strutturali.
 
1. Mantenere l'importo complessivo di 376 miliardi di euro per i fondi UE per la coesione economica, sociale e territoriale, come originariamente proposto dalla Commissione Europea
Questi fondi sono lo strumento finanziario più importante per lo sviluppo sociale ed economico dell'UE. In molte regioni europee essi rappresentano la principale fonte di finanziamento pubblico, sia a livello nazionale, sia regionale e locale, dal momento che il sostegno nazionale è stato decurtato a causa della crisi e delle conseguenti misure di austerità.
 
2. Rimuovere la condizionalità macroeconomica da tutti i fondi strutturali
La sospensione dei pagamenti e degli impegni relativi ai Fondi di coesione, in particolare ai fondi strutturali, inasprisce ulteriormente l'impatto sociale negativo delle misure di austerità.. Infatti, nel quadro del trattato di consolidamento di bilancio e delle conseguenze della crisi economica gli Stati membri sono tenuti a tagliare i salari, le prestazioni pensionistiche, la protezione sociale e i servizi pubblici, compresi i servizi sociali, sanitari ed educativi. La rimozione del sostegno del FSE produrrà ulteriori effetti negativi sulla coesione sociale e sul raggiungimento degli obiettivi del 2020 sulla riduzione della povertà in Europa.
Privare uno Stato membro della possibilità di investire in efficienza energetica a causa della condizionalità macroeconomica, produrrà conseguenze deleterie soprattutto per le fasce più deboli che non possono permettersi di pagare  bollette energetiche in continuo aumento. Al giorno d'oggi si stima che tra i 50 e i 125 milioni di persone in Europa non avranno energia a sufficienza. Tuttavia noi siamo convinti che i cittadini UE  in difficoltà economiche, in particolare le persone con disabilità, non devono essere penalizzati a causa di azioni o situazioni riguardo a cui non portano nessuna responsabilità.
 
3. Utilizzare tutti i fondi per ridurre l'impatto sociale della crisi e dare sostegno all'attuazione degli obiettivi sociali della strategia Europa 2020
Ogni programma dovrebbe prevedere l'importo indicativo del sostegno volto a centrare gli obiettivi di riduzione della povertà.
 
4. Utilizzare i fondi UE per lo sviluppo di un'occupazione di qualità e sostenibile
I Fondi strutturali dell'UE dovrebbero essere utilizzati per intensificare il dialogo sociale e combattere la segmentazione del mercato del lavoro, con misure volte a combattere il lavoro precario, la disoccupazione, la sottoccupazione e il lavoro nero; per occuparsi della qualità dei posti di lavoro e delle condizioni di lavoro; per evitare l'impoverimento dei lavoratori e promuovere la salute e la sicurezza sul lavoro, nonché garantire un'adeguata protezione sociale a coloro che sono assunti sulla base di  contratti a tempo determinato e ai lavoratori autonomi.
 
5. Mantenere le pre-condizioni (le condizionalità ex ante orizzontali) per gli stanziamenti dei Fondi strutturali
I Fondi strutturali dell'UE hanno il potenziale per attivare la piena partecipazione delle categorie più vulnerabili e delle persone a rischio di esclusione sociale e discriminazione. Investire nella diversità e uguaglianza può essere una forza trainante che conduce allo sviluppo economico, alla crescita e alla coesione sociale.
Condividiamo la proposta della Commissione di rafforzare la regolamentazione per assicurare che i fondi comunitari siano utilizzati in modo efficiente per raggiungere gli obiettivi per i quali gli Stati membri si sono già impegnati, in particolare la Carta dei diritti fondamentali, la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità e gli obiettivi della strategia Europa 2020. Per ottenere finanziamenti gli Stati membri devono spiegare come intendono mantenere i loro impegni per ridurre la povertà e promuovere l'inclusione sociale, la non discriminazione, la parità di genere e i diritti delle persone con disabilità.
 
6. Includere le organizzazioni della società civile come partner a pieno titolo nella preparazione, attuazione, monitoraggio e valutazione dei programmi (contratto di partenariato)
Sostenere la proposta della Commissione di includere le ONG di cui all'articolo 5 – dedicato al partenariato insieme con le parti sociali e gli altri soggetti interessati. Riteniamo indispensabile una partnership che coinvolga le parti interessate su un piano di parità in tutte le fasi e a tutti i livelli di programmazione dei Fondi strutturali, ivi comprese le ONG che spesso attuano programmi, si rivolgono ai beneficiari su un piano di parità, svolgono un ruolo chiave nell'individuazione delle esigenze sociali, possiedono una buona conoscenza delle esigenze dei diversi gruppi destinatari e sono in grado di gestire efficacemente progetti integrati finanziati dai Fondi strutturali. Le Organizzazioni della società civile hanno inoltre le competenze necessarie per individuare come i Fondi strutturali possano riuscire a conseguire l'obiettivo della riduzione della povertà nel modo più efficiente ed efficace.
 
Confidando che presterà a quanto su esposto la massima attenzione  durante i negoziati e restando in attesa di un Suo cortese riscontro, mi è gradito porgerle i più distinti e cordiali saluti.
 
IL PRESIDENTE
prof. Tommaso Daniele