Negoziati presso l’Organizzazione Mondiale sulla Proprietà Intellettuale: Un trattato per i non vedenti o per chi detiene i diritti?, Redazionale

Autore: Redazionale

L'Unione Mondiale dei Ciechi (WBU) denuncia, dopo la sessione informale e la sessione speciale del Comitato Permanente per il Diritto d'Autore e Diritti Connessi  dell'Organizzazione Mondiale sulla Proprietà Intellettuale (OMPI), tenutasi a Ginevra dal 18 al 20 aprile 2013, il rischio che quattro anni e mezzo di negoziati su un nuovo trattato per le persone cieche o con difficoltà di lettura possano ora concludersi con un vuoto trattato "di facciata" o con un nulla di fatto.
I tre giorni di discussioni di aprile presso l'OMPI, infatti, hanno seguito lo stesso filone dei cinque giorni di negoziati dello scorso febbraio. I negoziatori hanno lavorato quasi esclusivamente sulla formulazione del testo, allo scopo di riaffermare la tutela del diritto di autore che peraltro è già prevista nei pertinenti strumenti internazionali, mentre pochissimo tempo è stato dedicato a garantire  che il trattato promuova la condivisione transnazionale dei libri di cui i non vedenti hanno un estremo bisogno.
"Lo scopo di questo trattato è di garantire l'accesso ai libri ai non vedenti e porre fine alla "carestia di libri" a cui dobbiamo far fronte" ha dichiarato Fred Schroeder, Primo Vicepresidente dell'Unione Mondiale dei Ciechi. "Ci preoccupa che alcuni negoziatori abbiano concentrato i propri sforzi quasi esclusivamente su artifici linguistici volti a inserire specifiche salvaguardie del diritto d'autore che niente hanno a che fare con la possibilità per gli enti autorizzati di produrre libri per le persone cieche e ipovedenti. Spostare l'attenzione dalle esigenze dei  non vedenti alla tutela del diritto d'autore si è dimostrato uno spreco di tempo prezioso che si sarebbe invece dovuto impiegare per garantire un trattato che permetta la condivisione di libri a livello internazionale. I negoziatori, ad esempio, hanno discusso a lungo del concetto di disponibilità commerciale quando, in pratica, non esiste nessuna ragione per la quale un ente autorizzato dovrebbe investire le sue limitate risorse nella duplicazione di opere in formati che già esistono. Ciononostante, l'introduzione di concetti quali la disponibilità commerciale crea nuove difficoltà che pregiudicano il vero scopo del trattato", ha concluso Schroeder.
Restano ora solo due settimane di negoziati per restituire al trattato il suo scopo originale, ossia la creazione di una normativa che permetta la condivisione di libri a livello internazionale per le persone con disabilità visiva. Ciò avverrà in occasione della "Conferenza diplomatica" che si terrà a Marrakech ( Marocco)  nelle due settimane conclusive del mese di giugno 2013.
"L'Unione Mondiale  dei Ciechi apprezza gli sforzi di molti negoziatori per formulare un testo che tenga conto delle esigenze delle persone non vedenti", ha commentato Maryanne Diamond, presidente della Campagna WBU sul "Diritto alla lettura". "Quando i governi si incontreranno a Marrakech, dovranno finalmente cogliere questa storica opportunità di garantire un trattato che sia "adeguato allo scopo" in modo che le persone con disabilità visiva possano davvero fruire di libri in formati accessibili."

 

Il Fid rinnova le sue cariche sociali, Redazionale

Autore: Redazionale

Il giorno 23 aprile presso la sede dell'ANMIC in Via Maia si è riunita l'assemblea generale del Forum Italiano sulla Disabilità che ha proceduto al rinnovo delle cariche associative.
È stato rieletto all'unanimità il Presidente uscente, Tommaso Daniele.
Si è proceduto quindi alla elezione, per la prima volta, del direttivo, che è così costituito :
per l'AISM Pietro Barbieri, per l'ANMIC Giovanni Pagano, per l'ANMIL Franco Bettoni, per l'ENS Giuseppe Petrucci, per l'UIC Tommaso Daniele, per l'UNMS Alessandro Bucci, per l'ADV Giulio Nardone, per l'ANGLAT Roberto Romeo,  per DPI Italia Silvia Cutrera, per la FIADDA Giampiero Griffo, per la FISH Donata Vivanti, per la UILDM Antonio Cotura.
E' stata rinviata l'elezione del comitato dei garanti, inoltre è stato dato mandato al direttivo di elaborare una proposta da sottoporre all'assemblea nella prossima riunione relativa alle quote sociali.
Successivamente si è riunito il direttivo che ha proceduto alla elezione del rappresentante nell'EDF, nella persona di Giampiero Griffo e del suo supplente nella persona di Franco Bettoni. Si è soprasseduto nella elezione del Vicepresidente vicario, in attesa di verificare la disponibilità di Donata Vivanti; è stato eletto quindi il Segretario nella persona di Giovanni Pagano e il tesoriere nella persona di Antonio Cotura.
Alla fine della riunione il Presidente ha ringraziato i presenti per la fiducia accordatagli e per la loro disponibilità a lavorare per il FID. Infine ha auspicato che, avendo superato la fase transitoria, si possa dar vita ad un progetto associativo di alto respiro per dare un contributo alla soluzione dei problemi dei disabili italiani ed europei.
 

Audizione sulla Programmazione dei Fondi Comunitari 2014-2020, Redazionale

Autore: Redazionale

L'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti il 20 marzo 2013 ha preso parte, in rappresentanza del Forum Italiano sulla Disabilità (FID), ad una audizione nell'ambito del Tavolo C "Qualità della vita e inclusione sociale" in riferimento al documento di indirizzo "Metodi e Obiettivi per un Uso Efficace dei Fondi Comunitari 2014-2020" predisposto dal Ministro per la Coesione Territoriale in vista dell'Accordo di Partenariato che verrà stipulato tra la Commissione Europea e il Governo Italiano riguardo ai suddetti Fondi.
L'incontro, condotto da funzionari del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, del Ministero dello Sviluppo Economico e del Ministero delle politiche Agricole, Alimentari e Forestali, prevedeva tra i punti all'ordine del giorno l'inserimento lavorativo dei disabili. Nel corso dell'audizione e della successiva corrispondenza con i suddetti funzionari, si è fatto riferimento al testo inviato in febbraio dal FID  in risposta alla consultazione sul sopra citato documento "Metodi e Obiettivi per un Uso Efficace dei Fondi Comunitari 2014-2020".
Ancora una volta si è sottolineato che conformemente al "Position Paper" dei Servizi della Commissione sulla preparazione dell'Accordo di Partenariato e dei Programmi in Italia per il periodo 2014-2020  il  quale stabilisce che  "gli investimenti devono dare priorità all'inclusione attiva delle persone che, per motivi diversi, sono esposte al rischio di esclusione sociale e povertà. A tal proposito la dovuta priorità deve essere accordata alle persone con disabilità" e  considerando anche i drammatici tagli degli interventi a favore delle persone con disabilità e delle loro organizzazioni rappresentative,   è essenziale prevedere un Programma Operativo interamente dedicato alle persone con disabilità, fermo restando che esse devono essere incluse come target group in ogni settore e asse con specifici inviti a presentare progetti a loro dedicati per quanto riguarda sia l'occupazione sia la formazione.
Inoltre, si è messo in luce che occorre garantire l'integrazione dei principi di non discriminazione e accessibilità in ogni fase della progettazione e attuazione dei Fondi, con il coinvolgimento attivo delle persone con disabilità tramite le loro organizzazioni rappresentative anche nei comitati di sorveglianza e con diritto di voto. Per quanto riguarda l'inserimento lavorativo dei disabili, si è proposto, tra l'altro, di aggiungere ai  risultati attesi dalla Programmazione il potenziamento dell'inserimento lavorativo delle persone con disabilità, in particolare dei disabili sensoriali e delle persone con disabilità intellettiva, per mezzo di  percorsi formativi mirati alla creazione di nuove figure professionali per le categorie di disabili con spettro di attività molto limitato, quali i non vedenti e i  sordi, e di job coach per l'accompagnamento al lavoro delle persone con disabilità intellettiva.
 

Rappresentanti della Ligue des Droits de l’Homme (LDH) in visita di lavoro in Italia, di Tommaso Daniele

Autore: Tommaso Daniele

Cari Amici,
 
Sono lieto di informarvi che la settimana scorsa, dal 5 al 7 marzo, sono state a Roma la signora Viviane de Lafond e la signora Maryse Artiguelong rappresentanti della Ligue des Droits de l'Homme (LDH) francese  nell'ambito del progetto  intitolato "Lutter contre les discriminations au travail: maintien ou accès au travail pour les aidants bénévoles" ( "Lottare contro le discriminazioni sul lavoro: mantenimento o accesso al lavoro per gli assistenti volontari"), progetto volto a dare sostegno a coloro che aiutano/si prendono cura di membri non autosufficienti della propria famiglia e coordinato dalla stessa LDH.
 
Ho rivolto alle due rappresentanti  un breve saluto, accogliendole presso la sede dell'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti dove hanno incontrato  Donata Vivanti, il Presidente e la Vice-presidente di Equality Italia, Aurelio Mancuso e Simona Clivia Zucchett, e membri del personale UIC esperti delle tematiche relative al progetto.
 
Le signore de Lafond e Artiguelong hanno poi avuto l'occasione di essere ricevute presso la sede ANMIC dal Presidente Giovanni Pagano e, presso una delle sedi della Presidenza del Consiglio dei Ministri,  da Anna Maria Comito, Presidente della Consulta delle Persone con Disabilità e delle loro famiglie del Municipio Roma XVII,  vice presidente di COFACE-Handicap e presidente di CO.FA.AS."CLELIA" (Coordinamento Familiari Assistenti "Clelia" Onlus).
 
Durante  gli incontri, avvenuti in un'atmosfera cordiale e collaborativa, c'è stato modo di scambiare informazioni e mettere a confronto la realtà francese con quella italiana permettendo così alla LDH di fare decisi passi avanti nello svolgimento del progetto. Le due rappresentanti LDH sono ripartite dopo aver espresso la loro soddisfazione per l'ottima organizzazione delle riunioni e il risultato delle loro tre giornate di lavoro in Italia.
 
Sono certo che, nonostante il FID partecipi al progetto senza percepire alcun compenso, abbiamo colto un'ottima opportunità per aumentare la nostra visibilità a livello internazionale. Il nostro contributo si  concluderà con la partecipazione di Donata Vivanti, in qualità di relatrice, al seminario "Essere assistenti volontari e lavorare senza essere discriminati" previsto il 26 marzo p.v. a Parigi.
 
Cordiali saluti.
 
Tommaso Daniele
 
 

Incontro sui fondi strutturali al Ministero dello Sviluppo Economico, di Patrizia Cegna

Autore: Patrizia Cegna

Il 4 febbraio 2013 il Presidente Nazionale prof. Tommaso Daniele, nella sua veste di Presidente del Forum Italiano sulla Disabilità (FID),  è stato ricevuto, insieme con la dott.ssa Patrizia Cegna della Segreteria FID, presso il Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione Economica, Direzione Generale per le Politiche dei Fondi Strutturali Comunitari, del Ministero dello Sviluppo Economico. 
Nel corso dell'incontro, il prof. Daniele ha potuto illustrare le istanze del movimento della disabilità in merito all'Accordo di Partenariato che verrà stipulato tra la Commissione Europea e il Governo Italiano riguardo ai Fondi del Quadro Strategico Comune 2014-2020 (tra i quali il Fondo Sociale Europeo e il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale). L'Accordo stabilirà, tra l'altro, l'ammontare dei Fondi che l'Italia  riceverà e, soprattutto, come questo denaro dovrà essere speso, specificando i settori e le priorità.  Il Presidente Daniele ha evidenziato come sia essenziale che:
– i principi di non discriminazione e accessibilità siano rispettati in ogni fase della progettazione e attuazione dei Fondi, in ogni priorità, settore e asse con il coinvolgimento attivo delle persone con disabilità in modo che l'uso di tali Fondi non crei per esse  nuovi ostacoli;
– si promuovano  azioni mirate alle persone con disabilità in ogni settore e asse con specifici inviti a presentare progetti ad esse dedicati, affinché i Fondi siano usati per migliorare la qualità di vita di tutte le persone con disabilità, comprese quelle più vulnerabili.
– sia previsto un Programma Operativo interamente dedicato alle persone con disabilità.

L'incontro si è svolto in un'atmosfera cordiale e attenta e con la disponibilità da parte delle autorità competenti a valutare proposte unitarie e concrete delle organizzazioni rappresentative delle persone con disabilità sia nell'ambito del confronto pubblico aperto, in preparazione dell'Accordo e dei Programmi Operativi, sul documento di indirizzo "Metodi e Obiettivi per un Uso Efficace dei Fondi Comunitari 2014-2020" predisposto dal Ministro per la Coesione Territoriale, sia tramite le audizioni previste con interlocutori privilegiati per approfondire singoli temi.

 

Resoconto della III riunione dell’Alleanza italiana per l’Anno Europeo dei Cittadini 2013, di Manuela Esposito

Autore: Manuela Esposito

Il 19 dicembre 2012 l'Unione ha partecipato alla III riunione dell'Alleanza Italiana per l'Anno Europeo dei Cittadini 2013. La riunione ha seguito di pochi giorni la Conferenza stampa di presentazione dell'Anno europeo dei cittadini, avvenuta a Bruxelles il 17 dicembre 2012, e precedeva di alcuni giorni il lancio ufficiale dell'Anno europeo stesso, che si è tenuta il 10 gennaio 2013 a Dublino, nel quadro della Presidenza Ue irlandese.
L'Alleanza europea è partner ufficiale della Commissione Europea per l'Anno dei cittadini e questo riconoscimento ricade a cascata sulle diverse coalizioni/alleanze nazionali di rappresentanti della società civile, che sono già circa ventina. L'Alleanza europea lavora attraverso tre Gruppi di lavoro che si concentrano rispettivamente su 1) democrazia partecipativa 2) inclusività 3) diritti umani (comprese le questioni della disabilità).   Obiettivo politico dell'Alleanza europea, e per il quale viene richiesta la collaborazione delle coalizioni nazionali, è di portare alla Presidenza lituana dell'Ue che si insedierà alla fine del 2013 degli input chiari e concreti e delle proposte individualizzate per nazione a  livello locale, regionale e nazionale.
In Italia si privilegerà promuovere il contatto con gli enti locali e a tale scopo, l'Alleanza italiana procederà a sottoscrivere protocolli di intesa di diversi enti locali. Durante la riunione stessa è stato firmato un protocollo di intesa con TECLA, un'associazione per la cooperazione, l'innovazione e l'internazionalizzazione degli enti locali italiani. La prima attività nazionale dell'Alleanza verrà organizzata durante la campagna elettorale per le elezioni politiche in corso. Sarà un evento rivolto ai partiti e al governo uscente per far loro conoscere la Dichiarazione dell'Alleanza italiana "2013 Noi, cittadini d'Europa". (fine gennaio)
Durante la riunione si è sottolineato nuovamente come quest'anno europeo debba essere inteso come uno strumento per  apportare dei progressi a lungo termine verso  un ruolo più decisivo dei cittadini europei nella presa di decisione e nell'implementazione delle politiche comunitarie, e che a livello italiano gli stessi progressi portino all'attuazione in termini concreti dell'art.118 della Costituzione italiana  sui rapporti tra pubblica amministrazione e cittadini. In particolare in Italia, la partecipazione di forme organizzate di cittadini, il cosiddetto volontariato organizzato, può contribuire a un più efficace utilizzo delle risorse strutturali, dopo il fallimento  delle cinque programmazioni della politica di coesione sociale dei fondi strutturali in Italia. È stato inoltre sottolineato come il volontariato italiano trovi un ruolo fondamentale anche nel contesto della lotta alla criminalità e nella diffusione della cultura della legalità attraverso il recupero degli ex-carcerati e dei beni confiscati.
L'Alleanza italiana ha poi proseguito i lavori sulla definizione degli ambiti dei gruppi tematici, i cui lavori dovranno poi confluire in quelli dei gruppi dell'Alleanza europea. I responsabili dei gruppi tematici, insieme ai rappresentanti degli organismi fondatori dell'Alleanza, CIME, ALDA e Forum del Terzo Settore, costituiranno il gruppo direttivo dell'Alleanza italiana. Si è concordato che ciascun responsabile di gruppo tematico metterà a punto una breve descrizione degli ambiti di lavoro e la diffonderà attraverso la lista dell'Alleanza per permettere l'iscrizione ai gruppi.
I gruppi tematici formati sono i seguenti:
1) Giovani: responsabile Forum Nazionale dei Giovani – temi: cittadinanza come opportunità per i giovani, cittadinanza come integrazione, rapporti con l'Unione europea – il concetto di cittadinanza europea presso i giovani. Evento previsto: 22 – 25/02 a Milano
2) Parità di genere: responsabile FOCSIV – temi: approfondimento dei documenti europei per una strategia di parità di genere
3) Volontariato – Cittadinanza attiva – Pratica della democrazia – Agente di formazione – temi: raccolta buone prassi per testimoniare come il volontariato sia espressione diretta di cittadinanza attiva  
4) La dimensione economico – sociale per una società inclusiva: responsabile TECLA – temi: non discriminazione delle diversità: età/genere/disabilità
5) Lo sviluppo sostenibile (sostenibilità ambiente, energie rinnovabili): responsabile: Legambiente
6) Prossimità e sussidiarietà (dialogo con enti locali e regionali): responsabile LABSUS – temi: ricerca nelle Costituzioni dei Stati Ue di articoli corrispondenti all'art.118 della Costituzione italiana, traduzione in azioni concrete del principio di sussidiarietà, raccomandazione finale per una revisione dei trattati
7) Cultura e creatività: responsabile Gruppo archeologico, temi: evidenziare il lavoro delle singole associazioni sul territorio
A breve verrà predisposto sul sito dell'Unione un link all'Alleanza italiana.

Manuela Esposito
 

Ottava Assemblea Generale dell’Unione Mondiale dei Ciechi, di Tommaso Daniele

Autore: Tommaso Daniele

Carissimi,

Vi comunico che si è tenuta a Bangkok (Tailandia), nei giorni 12-16 novembre 2012, l'ottava Assemblea Generale dell'Unione Mondiale dei Ciechi (World Blind Union – WBU).
Allo scopo di contenere le spese della partecipazione dell'Unione all'evento, la Direzione Nazionale ha deliberato che vi prendesse parte soltanto Paolo Colombo, il quale ha potuto votare per procura anche per conto degli altri nostri delegati: Giuseppe Terranova, Luisa Bartolucci, Giuseppe Bilotti, Ferdinando Ceccato e Giovanni Loche.
Tra gli argomenti in programma, la presentazione dell'iniziativa organizzata congiuntamente da Unione Mondiale dei Ciechi e Alleanza Internazionale sulla Degenerazione Maculare legata all'Età (AMDAI) per disinnescare la bomba a orologeria della perdita della vista dovuta alla degenerazione maculare legata all'età, in particolare in quei paesi dove attualmente c'è carenza di strutture sociali e sanitarie adeguate, fornendo alle organizzazioni nazionali e locali una serie di strumenti di supporto per la sensibilizzazione del pubblico e la pianificazione degli interventi.
Una sessione su disabilità ed emergenze ha permesso di esplorare i limiti nell'area della gestione delle emergenze e dei disastri per le persone cieche o ipovedenti, avvalendosi di esempi di alcuni paesi che hanno di recente sperimentato tali situazioni.
 Da segnalare anche una specifica sessione sul ruolo dei membri nazionali dell'Unione Mondiale dei Ciechi in un mondo in continuo cambiamento che ha dato l'opportunità di esaminare esempi di buone prassi su efficaci partenariati tra organizzazioni "di" e organizzazioni "per" non vedenti nonché con altre reti di organizzazioni delle persone con disabilità e su come rendere più professionale l'attività delle organizzazioni attraverso strutture democratiche.
Ancora una volta è stato dato risalto alla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, illustrando l'importanza sia della relazione parallela e dell'inclusione in essa dei temi di interesse per le persone cieche, sia della creazione di reti regionali nelle quali operino promotori nazionali in rappresentanza dei membri nazionali dell'Unione Mondiale dei Ciechi al fine di favorire e monitorare l'attuazione della Convenzione stessa.
Sono stati poi approvati emendamenti allo Statuto e adottate risoluzioni il cui testo definitivo non è ancora disponibile.
Nel corso dell'Assemblea, infine, sono state svolte le elezioni per rinnovare le principali cariche dell'Unione Mondiale dei Ciechi . I seguenti sono gli attuali componenti dell'Ufficio di Presidenza:
Presidente: Arnt Holte, Norvegia
Primo Vice-Presidente: Fredric Schroeder, Stati Uniti
Secondo Vice-Presidente: Enrique Perez, Spagna
Segretario Generale: Rina Prasarani, Indonesia
Tesoriere: Ajai Kumar Mittal, India
Presidente uscente: Maryanne Diamond, Australia.

      Cordiali saluti.

IL PRESIDENTE NAZIONALE
(prof. Tommaso Daniele)

Visita del FID al Parlamento europeo, di Tommaso Daniele

Autore: Tommaso Daniele

On.le Vincenzo Iovine
vincenzo.iovine@europarl.europa.eu
 
 
 
 
Carissimo Onorevole,
 
 
Mi rivolgo a Te per esprimerti i miei più sinceri e caldi ringraziamenti per aver inserito la delegazione del FID nel programma visitatori del Parlamento europeo, permettendoci così di usufruire del relativo contributo spese e di partecipare il 5 dicembre scorso al III Parlamento Europeo delle Persone con Disabilità.
La visita del 4 dicembre si è svolta nel migliore dei modi grazie anche all'impegno della Tua assistente, la quale mi ha informato che purtroppo eri stato trattenuto in Italia per impegni pregressi.
Mi avrebbe fatto estremamente piacere avere l'opportunità di scambiare qualche parola con Te a Bruxelles e ringraziarti di persona, ma confido che si presenterà presto l'occasione di incontrarci di nuovo.
Ti allego intanto, pensando di farti cosa gradita, la circolare che ho diffuso al mio ritorno e il testo della risoluzione approvata nel corso della manifestazione del 5 dicembre.
 
Cari saluti.
 
     IL PRESIDENTE
 prof. Tommaso Daniele
 
 
All: 2

 

 

 

 

 

UNIONE ITALIANA DEI CIECHI E DEGLI IPOVEDENTI ONLUS
Presidenza Nazionale
PN (TD/ts/pc)

CIRCOLARE 315

OGGETTO: Terzo Parlamento Europeo delle Persone con Disabilità.

Carissimi,

 Sono appena rientrato da Bruxelles dove ho partecipato, il giorno 5 dicembre, all'evento in oggetto nella mia veste di Presidente del Forum Italiano sulla Disabilità (FID). Con me una folta delegazione del FID. Tutti abbiamo potuto partecipare grazie alla sensibilità di un parlamentare europeo delle mie terre, on.le Vincenzo Iovine, che ha messo a disposizione della nostra delegazione una parte della quota di inviti di cui dispone ogni parlamentare. L'invito comporta la partecipazione a una visita al Parlamento europeo, alla quale abbiamo preso parte il 4 dicembre, nonché un congruo contributo spese.
Come prevedevo, avendo partecipato alle due edizioni precedenti, è stata una bella esperienza: erano presenti delegazioni provenienti da ogni parte d'Europa, circa 500 persone. Sono stati due giorni laboriosi e faticosi che si sono conclusi, a mio avviso, con il segno più, avendo incassato la adesione di moltissimi parlamentari sulle tematiche della disabilità più urgenti. Tutti, infatti, hanno riconosciuto che non è giusto far pagare ai disabili il prezzo della crisi economica che attraversa l'intero pianeta. Tutti hanno riconosciuto che i diritti umani devono essere rispettati a prescindere dalla disponibilità delle risorse economiche. Tutti si sono impegnati a mettere all'ordine del giorno le questioni che ci riguardano: la direttiva trasversale sulla non discriminazione,  la Strategia europea sulla disabilità 2010-2020 , la Strategia Europa 2020 che ha tra i suoi punti di forza l'istruzione, l'occupazione e la lotta alla povertà. In particolare, il Presidente del Parlamento, Martin Schulz, si è impegnato sul tema della libera circolazione in Europa e sulla rapida approvazione di un Atto legislativo europeo sull'accessibilità (European Accessibility Act).
Prima dell'adozione della risoluzione finale, che sarà disponibile tra breve in versione italiana sul nostro sito, vi sono stati moltissimi interventi di parlamentari e di disabili; ognuno di noi ha avuto a disposizione solo due minuti.
 Penso di farvi cosa gradita trascrivendovi il mio brevissimo intervento tenuto a braccio.
"Signor Presidente, Signore e Signori,
a questo punto del dibattito diventa davvero difficile dire qualcosa di originale. In ogni caso sono qui nella veste di Presidente del Forum Italiano della Disabilità per denunciare con forza il totale abbandono delle politiche sociali a favore dei disabili da parte del nostro Governo. Il principio del "Niente su di noi, senza di noi" è stato stravolto, capovolto ed è diventato "Tutto su di noi, senza di noi". Il Governo senza di noi ha azzerato lo stato sociale riducendo alla dimensione del niente il fondo sulle politiche sociali, sulla non autosufficienza, sulla occupazione dei disabili, sul servizio civile volontario; senza di noi il Governo ha messo in discussione le provvidenze dei disabili: indennità di accompagnamento, pensione, detrazioni fiscali; senza di noi il Governo ha posto in essere una feroce campagna contro i disabili, falsi e non, ritenuti responsabili di aver impedito la crescita nel nostro paese. E tutto questo, nonostante che l'Italia sia stata fra i paesi che hanno firmato e ratificato la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità e abbia costituito un organismo per l'attuazione della Convenzione e per il suo monitoraggio. Signor Presidente, rivolgo un caldo appello al Parlamento ed alle altre istituzioni europee affinché si faccia carico di garantire i diritti delle persone con disabilità e di impedire che si facciano pagare ai più deboli gli effetti di una crisi economica di cui i disabili non sono responsabili. Chiediamo, quindi, una inversione di tendenza a 360°; chiediamo che l'Europa investa sulla disabilità, perché se cresce il Welfare, cresce anche l'Europa. Le persone con disabilità che producono reddito rappresentano una risorsa per l'economia dell'intero pianeta. Per compiere questa rivoluzione copernicana non serve inventare la ruota, è sufficiente riscoprire il valore della solidarietà e metterlo a servizio dei disabili; la solidarietà di cui si parla sempre meno da quando il mondo è dominato dall'economia e dalla finanza, rappresenta un fiore all'occhiello della civiltà mediterranea che affonda la sue radici nei principi e nei valori del cristianesimo. Noi auspichiamo che a partire da oggi, l'uomo, con la sua dignità, con i suoi valori, diventi il principio e la fine di ogni politica sociale. Siamo qui per lanciare questa sfida, siamo qui per nutrire questa speranza."

Cordiali saluti.
 

IL PRESIDENTE NAZIONALE
Prof. Tommaso Daniele

 

 

 

 

 

 

 

RISOLUZIONE
Una visione per il prossimo decennio
Attuare la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità in tempi di crisi

Preambolo

In occasione del terzo Parlamento Europeo delle persone con disabilità, noi qui riuniti a Bruxelles il 5 dicembre 2012, nel numero di più di 450 delegati delle Organizzazioni delle Persone con Disabilità (OPD), che rappresentano gli 80 milioni di persone con disabilità che vivono in Europa;

Considerando che la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità e il suo protocollo opzionale sono stati adottati il ??13 dicembre 2006 dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite e ratificati già da 126 paesi, tra cui 24 Stati membri dell'UE e dall'Unione europea, mentre gli altri tre sono firmatari;

Riconoscendo che la Convenzione è uno strumento integrale dei diritti umani che copre i diritti civili, politici, economici, sociali e culturali, che è il primo trattato internazionale sui diritti umani di cui l'UE è parte  e che comporta obblighi sulle materie che rientrano nelle competenze esclusive e condivise dell'Unione, la sua legislazione e le sue politiche attuali e future, oltre che nei confronti delle proprie istituzioni;

Evidenziando che l'Europa si estende anche al di là dei confini dell'UE e che il nostro impegno è rivolto anche alle persone con disabilità e alle loro organizzazioni in tutti gli altri paesi europei e che ci batteremo insieme con loro per la piena attuazione della Convenzione in tutto il continente;

Preso atto degli obblighi derivanti dai trattati dell'Unione europea e dalla Carta dei diritti fondamentali per intraprendere azioni contro la discriminazione basata sulla disabilità e realizzare azioni positive verso l'inclusione (mainstreaming) della disabilità in  tutte le politiche, i programmi e le leggi;

Sottolineando l'importanza del ruolo del Parlamento europeo, che è l'istituzione legislativa che viene eletta direttamente dai cittadini, compresi quelli con disabilità;

Considerando che l'UE presenterà nel 2013 il suo primo rapporto periodico sull'attuazione della Convenzione che sarà esaminato dal Comitato delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, il quale, dopo un costruttivo dialogo con i rappresentanti dell'UE e tenuto conto del punto di vista delle OPD e di altre organizzazioni della società civile, formulerà osservazioni finali (comprese le principali aree critiche e le relative raccomandazioni);

Osservando che il Consiglio dell'Unione europea dovrebbe stabilire un Quadro di Riferimento (Framework) per monitorare, proteggere e promuovere l'attuazione della Convenzione, che comprenderà la Commissione per le petizioni del Parlamento europeo, il Mediatore europeo, così come l'Agenzia dell'Unione europea per i diritti fondamentali, la Commissione europea e il Forum europeo della disabilità;

Considerando che le persone con disabilità devono essere messe in grado di godere di tutti i diritti umani allo stesso modo degli altri cittadini, a tutti i livelli dei processi decisionali e delle competenze, comprese quelle delle autorità locali, regionali, nazionali ed europee;

Osservando che donne e uomini con disabilità sono soggetti a molteplici forme di discriminazione e che a questo riguardo devono essere adottate misure per assicurare il loro pieno e pari godimento di tutti i diritti umani e delle libertà fondamentali;

Riconoscendo che le persone con disabilità, in particolare donne e ragazze con disabilità, sono spesso esposte a un maggior rischio di trattamenti violenti, lesioni e abusi, abbandono e negligenza, maltrattamento e sfruttamento sia all'interno sia all'esterno della propria abitazione;

Sottolineando che le persone con disabilità e le loro famiglie sono state colpite in misura sproporzionatamente dura dall'attuale crisi economica, di cui non sono responsabili, con il conseguente abbassamento del tenore di vita, maggiore disoccupazione, tagli a prestazioni e servizi e minacce ai loro diritti sociali e umani;

Sottolineando che le misure di austerità costituiscono un abuso e una  violazione diretta dei diritti delle persone con disabilità sanciti dalla Convenzione e ricordando che tutti gli Stati membri dell'UE sono parti del Patto internazionale sui diritti economici, sociali e culturali e che hanno per legge l'obbligo di migliorare progressivamente, in modo sistematico, l'accesso universale ai beni e servizi essenziali, quali l'assistenza sanitaria, l'istruzione, l'alloggio e la sicurezza sociale, nonché di garantire giuste e favorevoli condizioni di lavoro, senza alcuna discriminazione;

Sottolineando che il consolidamento fiscale ed economico non dovrebbe essere raggiunto a spese dei diritti umani e sociali, e che vi è la necessità di un approccio coordinato di tutte le Istituzioni  e degli Stati Membri dell'UE per lo sviluppo di una visione a lungo termine, che garantisca l'inclusione sociale di tutti i cittadini, in particolare delle persone con disabilità;

Evidenziando il ruolo positivo che i cittadini con disabilità possono svolgere per il superamento della crisi, qualora venga fatto salvo il loro diritto alla partecipazione e alla vita indipendente;

Evidenziando che l'attuale situazione economica e la crisi in atto non possono essere usati come scusa per non attuare la Convenzione;

Ricordando, alla vigilia dell'Anno europeo della cittadinanza, che i cittadini con disabilità, a causa dell'inaccessibilità dei trasporti, delle infrastrutture e dei beni e servizi a livello pubblico e privato, devono affrontare spesso ostacoli insormontabili per l'esercizio del loro diritto fondamentale di circolazione all'interno dell'Unione per visitare o trasferirsi in un altro paese per lavoro, studio o tempo libero, di accedere ai servizi e all'informazione, di costituire e gestire proprie aziende e di votare e di essere eletti;

Esprimendo preoccupazione per la carenza di servizi di prossimità per le persone con disabilità e le loro famiglie in molti paesi europei e per la mancanza di progressi in molti paesi europei nel passaggio dagli istituti ai servizi di vita indipendente nella comunità;

Sottolineata la necessità di rispettare gli obblighi sanciti dall'articolo 4.3 della Convenzione, coinvolgendo le persone con disabilità e le loro organizzazioni rappresentative, in tutte le decisioni che li riguardano;

Ricordando l'impegno degli Stati Parti della Convenzione delle Nazioni Unite di garantire e promuovere la piena realizzazione di tutti i diritti umani e delle libertà fondamentali delle persone con disabilità adottando e verificando misure di legge e amministrative, politiche e programmi;

Sottolineando che l'UE attraverso le sue politiche e la sua legislazione non influenza soltanto la vita delle persone con disabilità in Europa, ma può anche contribuire a migliorare la vita delle persone con disabilità nei paesi in  sviluppo, attraverso un efficace approccio di inclusione della disabilità in tutte le dimensioni della cooperazione internazionale.

Risoluzione

Facciamo appello  alle istituzioni e agli organismi consultivi dell'Unione europea, nell'ambito delle proprie attribuzioni e competenze, agli Stati membri dell'UE, alle parti sociali, alla società civile, alle ONG, alle Organizzazioni delle Persone con Disabilità e alle altre parti interessate affinché adottino misure adeguate per garantire la piena attuazione dei diritti delle persone con disabilità in Europa e in tutte le organizzazioni internazionali di cui le istituzioni europee ed i suoi membri fanno parte, riconoscendo quanto segue:

I. L'Unione Europea, per uscire dalla crisi, deve adottare una nuova strategia per l'occupazione, la crescita e l'inclusione sociale delle  persone con disabilità

* Operando per la revisione della strategia UE per l'occupazione, la crescita e l'inclusione sociale (Europa 2020), e per la strategia europea sulla disabilità 2010-2020, ponendo solide basi per i diritti umani e sociali, con particolare attenzione alle persone con disabilità e realizzando investimenti a lungo termine per misure sociali volte alla partecipazione e alla vita indipendente, ad esempio per l'abitazione, la sanità, l'istruzione e l'occupazione tenendo presente il reale impatto dell'attuale crisi sui diritti economici, sociali e umani;
* Affermando che la partecipazione dei cittadini è la base fondamentale della democrazia ed è parte dello sviluppo sostenibile della società;
* Esprimendosi a favore di un investimento a lungo termine in misure sociali, tra le quali il sostegno al reddito e ai servizi per la partecipazione,  la vita indipendente e l'inclusione nella comunità delle persone con disabilità, indipendentemente dall'età o da qualsiasi altra condizione sociale;
* Riconoscendo la necessità di un'educazione adeguata, pienamente inclusiva e accessibile a tutti i livelli, compresa l'istruzione superiore, adattata ai bisogni del singolo sin dall'infanzia, fattore chiave per l'entrata o il rientro nel mercato del lavoro e per diventare cittadini produttivi, così come la necessità di programmi di apprendimento permanente pienamente accessibili in tutte le fasi della vita;
* Promovendo pari diritti e accesso a tutte le forme di lavoro per le persone con disabilità;
* Proponendo e adottando misure che favoriscano la piena e attiva partecipazione al lavoro delle persone con disabilità, compresi coloro che necessitano di sostegno intensivo e  le persone con disabilità psicosociali, sia attraverso la riforma delle misure di protezione sociale, consentendo così alle persone con disabilità di accedere a, recuperare e mantenere un'occupazione di propria scelta, sia per mezzo dello sviluppo di ulteriori incentivi e agevolazioni fiscali per i datori di lavoro;
* Considerando che, a causa degli elevati tassi di disoccupazione e della diffusa mancanza di partecipazione al mercato del lavoro delle donne con disabilità, sono necessarie sia misure trasversali, sia misure positive allo scopo di promuovere la formazione professionale, l'assunzione, l'accesso all'occupazione, il mantenimento del posto di lavoro, la parità di retribuzione a parità di lavoro, l'adattamento ragionevole sul posto di lavoro e un giusto equilibrio tra vita lavorativa e vita privata;
* Chiedendo lo sviluppo di misure specifiche per le giovani e i giovani con disabilità, nonché per gli anziani con disabilità che devono affrontare maggiori ostacoli per accedere al mercato del lavoro o mantenerlo;
* Sottolineando la necessità di istituire servizi di vita indipendente sparsi in tutto il territorio delle diverse regioni europee, sviluppati in collaborazione e con la partecipazione delle persone con disabilità;
* Contrastando le disuguaglianze in materia di salute per le donne e gli uomini con disabilità attraverso l'inclusione e la  promozione di servizi sanitari e di prevenzione accessibili;
* Promovendo lo sviluppo di ulteriori dati statistici e indicatori sui diversi tipi di disabilità a livello dell'UE e degli Stati Membri secondo il dettato della Convenzione, al fine di porre in atto rinnovate ed efficaci misure politiche adeguate alle esigenze dei singoli individui;
* Rivedendo l'indagine annuale di crescita, le raccomandazioni sui programmi nazionali di riforma e le conclusioni del Vertice europeo di primavera, alla luce dei diritti delle persone con disabilità.

II.  L'Unione Europea deve garantire che il sostegno finanziario venga utilizzato in primo luogo per occuparsi dei cittadini più bisognosi sia nell'Unione europea, sia nei paesi partner e non crei maggiore esclusione

* Assicurando un adeguato finanziamento UE per le attuali sfide legate ai diritti umani e sociali e garantendo che il bilancio dell'UE non dia origine a ulteriori ostacoli e restrizioni per le persone con disabilità;
* Includendo disposizioni che permettano la costruzione o la ristrutturazione di infrastrutture, mezzi di trasporto, beni e servizi in attuazione dei principi della progettazione per tutti e l'accessibilità sia dei fondi strutturali in tutta l'Unione e all'interno degli Stati Membri, sia dei programmi di aiuto esterno;
* Assicurandosi che i fondi strutturali sostengano il processo di transizione dall'assistenza negli istituti all'assistenza basata nella comunità, la coesione sociale e la parità di genere;
* Garantendo che i futuri programmi di ricerca nell'ambito di Horizon 2020 comprendano come priorità lo sviluppo della progettazione per tutti, di prodotti e ambienti accessibili e di tecnologie assistive.

III.  L'Unione Europea deve assicurare il pieno e pari godimento dei diritti umani da parte delle persone con disabilità

* Garantendo che la Convenzione sia pienamente attuata a livello comunitario e negli Stati Membri;
* Creando uno specifico strumento di valutazione di impatto sull'attuazione della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, che comprenda la prospettiva della parità di genere;
* Garantendo che il Consiglio approvi la ratifica, da parte dell'UE, del protocollo opzionale della Convenzione;
* Operando per l'adozione di una direttiva recante applicazione del principio di parità di trattamento fra le persone indipendentemente dalla religione o le convinzioni personali, la disabilità, l'età o l'orientamento sessuale, conformemente alle disposizioni della Convenzione delle Nazioni Unite;
* Promovendo la revisione della direttiva 2000/78/CE che stabilisce un quadro generale per la parità di trattamento in materia di occupazione e di lavoro, con la garanzia che il rifiuto di un adattamento ragionevole sia considerato una forma di discriminazione e creando una maggiore chiarezza giuridica della definizione di disabilità;
* Adottando un regolamento UE volto ad ottenere che i servizi sociali europei offerti nel mercato interno siano in conformità con la Convenzione;
* Rivedendo le prassi per l'occupazione e la formazione delle persone con disabilità e i relativi adattamenti ragionevoli nelle istituzioni dell'UE e in particolare presso il Parlamento europeo, comprese le sue rappresentanze negli Stati Membri;
* Garantendo la parità di accesso per i minori con disabilità nelle scuole europee;
* Facendo in modo che le sedi e gli strumenti di comunicazione delle istituzioni europee divengano un modello di accessibilità universale in Europa;
* Garantendo che gli organi consultivi dell'UE (Comitato economico e sociale e Comitato delle regioni) creino, nell'esercizio delle proprie competenze;
* Garantendo che le parti sociali adottino un accordo quadro sull'attuazione della Convenzione nell'UE.

IV.  L'Unione Europea deve attuare pienamente il diritto di cittadinanza delle persone con disabilità

* Adottando un Atto Europeo sull'Accessibilità forte e giuridicamente vincolante in consultazione con le organizzazioni delle persone con disabilità, che contenga requisiti, collegati a standard europei, rivolti ai produttori e ai fornitori di servizi pubblici e privati e garantendo l'accesso sia all'ambiente virtuale sia all'ambiente costruito e a quello naturale, nonché l'interoperabilità e la compatibilità con le tecnologie assistive, e l'inclusione di corretti meccanismi di applicazione e di ricorso;
* Adottando misure di incentivazione che permetteranno di rafforzare lo sviluppo di beni e servizi accessibili e il rinnovamento delle infrastrutture, in particolare attraverso l'utilizzo di fondi di sviluppo regionale, di Reti transeuropee e dei regolamenti sugli appalti pubblici;
* Adottando una direttiva forte e vincolante sull'accessibilità per le persone con disabilità di siti web pubblici e che forniscono servizi al pubblico;
* Facendo in modo che tutte le forme di comunicazione e le lingue delle persone con disabilità come definiti all'articolo 2 della Convenzione siano considerati validi nei processi decisionali;
* Stabilendo i requisiti per l'accessibilità per tutte le persone con disabilità sia delle elezioni del Parlamento europeo, sia delle informazioni diffuse da partiti politici e candidati;
* Promovendo il pari riconoscimento davanti alla legge e il diritto delle persone con disabilità alla capacità giuridica, introducendo il concetto di sostegno al processo decisionale, eliminando così il modello basato sui tutori (guardian-based) e sulla privazione della capacità giuridica, permettendo alle persone con disabilità di prendere le proprie decisioni sul mantenimento della fertilità, sul diritto alla maternità sulle relazioni di coppia, sulla possibilità di ereditare, di controllare i propri affari finanziari, di godere di parità di accesso al credito e all'esercizio del diritto di voto;
* Rafforzando le disposizioni relative all'accessibilità dei programmi di scambio per lo studio, il lavoro, la produzione di media e la ricerca nell'Unione europea, al fine di garantire un maggiore coinvolgimento delle persone con disabilità;
* Facendo appello ai media affinché nell'ambito della propria responsabilità sociale d'impresa promuovano l'accesso alle nuove tecnologie;
* Incoraggiando i media ad assumere persone con disabilità ed informare la società sulla realtà che vivono gli 80 milioni di persone con disabilità in Europa;
* Garantendo che tutte le leggi e le politiche volte a promuovere la parità tra donne e uomini includano la prospettiva della disabilità e garantendo che tutte le misure per le persone con disabilità includano la dimensione della parità di genere.

V. L'Unione Europea deve garantire il sostegno politico per l'attuazione della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità

* Tenendo nel 2013  un secondo Stato dell'Unione sulla Disabilità con la partecipazione dei tre presidenti del Parlamento europeo, della Commissione europea e del Consiglio europeo, insieme con l'EDF;
* Garantendo che il Consiglio dell'Unione europea discuta e adotti una risoluzione sull'attuazione della Convenzione e sulla crisi e la disabilità;
* Adottando una risoluzione sul rapporto periodico dell'UE sull'attuazione della Convenzione che faccia appello alle organizzazioni delle persone con disabilità affinché portino i propri punti di vista e  monitorino sia le diverse fasi di revisione delle Nazioni Unite, sia l'adozione delle raccomandazioni all'UE del Comitato delle Nazioni sui Diritti delle Persone con disabilità;
* Organizzando un dibattito in plenaria al Parlamento europeo sul rapporto sull'attuazione della Convenzione elaborato dalla Commissione europea per sottoporlo al pertinente Comitato delle Nazioni Unite, invitando le organizzazioni delle persone con disabilità ad esprimere le proprie opinioni;
* Prevedendo un dibattito sulla attuazione da parte dell'UE della Convenzione quando il Parlamento europeo si riunisce con i parlamenti nazionali, tenendo presente l'impatto a livello nazionale della legislazione e delle politiche dell'UE;
* Creando una task force sulla attuazione della Convenzione, composta da membri del Parlamento europeo, coordinata dalla Commissione per le petizioni, in qualità di membro del Quadro di Riferimento, e comprensiva di membri della Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni e della Sottocommissione per i diritti dell'uomo;
* Organizzando, in ciascun mandato del Parlamento europeo, il Parlamento europeo delle persone con disabilità.

Un’Alleanza della società civile per mettere a frutto l’Anno europeo dei cittadini 2013, di Manuela Esposito

Autore: Manuela Esposito

Tra qualche giorno si terrà la terza riunione dei rappresentanti delle associazioni aderenti alla rete  dell'Alleanza Italiana per l'Anno Europeo dei Cittadini 2013. L'Unione, insieme a un numero considerevole di altre associazioni e organizzazioni che racchiudono il mosaico variato degli interessi e delle problematiche sentite fortemente dalla società civile italiana hanno così risposto all'appello del Consiglio Italiano del Movimento Europeo (CIME), del Forum del Terzo Settore e dell'ALDA, l'Associazione delle Agenzie della Democrazia Locale, a costituire un'alleanza, sul modello di quella europea, di organizzazioni e reti della società civile per far sì che l'Anno Europeo dei Cittadini 2013 diventi uno strumento per  fare progressi importanti verso una più piena, concreta ed efficace partecipazione della società civile alla presa di decisione e all'attuazione delle politiche a livello europeo, ma ancora di più all'interno di ciascun paese a ogni livello di governo, sia esso nazionale, regionale o locale.

Proprio per garantire che l'Anno Europeo dei Cittadini 2013, che celebra il ventesimo anniversario del principio di cittadinanza europea sancito nel Trattato di Maastricht,  venga inteso anche in Italia in questa accezione più ampia rispetto a quella della Commissione europea, circoscritta principalmente all'interno dei concetti di libera circolazione e di semplificazione burocratica, l'Alleanza Italiana per l'Anno Europeo  dei Cittadini 2013 ha stabilito un proprio quadro operativo a cui tutte le associazioni e reti della società civile interessate possono dare il loro contributo.

Per definire e far conoscere all'esterno i propri scopi l'Alleanza italiana ha adottato la Dichiarazione "2013 Noi, cittadini d'Europa…" (presto pubblicata sul sito in costruzione http://www.ey2013-italia.eu/) concepita come documento che approfondisce la dimensione nazionale dei concetti e dei valori enunciati nel Manifesto dell'Alleanza europea  per l'Anno dei Cittadini 2013 (http://www.civic-forum.fr/site/images/stories/pdf/eyca2013_manifesto_it.pdf). In tale documento, sulla base legale dell'articolo 11 del Trattato di Lisbona,  la  cittadinanza europea attiva e democratica è definita come 1)  coinvolgimento attivo dei cittadini alla vita della comunità e al suo governo, 2) uguaglianza in tutti gli aspetti della vita derivante dallo status di cittadino 3) capacità di influenzare i processi deliberativi e decisionali dell'UE attraverso l'elezione dei propri rappresentanti  al Parlamento europeo  4) principio che deve operare necessariamente anche a livello degli stati membri  con il pieno coinvolgimento di tutti i cittadini, compresi i gruppi più svantaggiati.

La Dichiarazione "2013 Noi cittadini d'Europa…" dell'Alleanza italiana per l'Anno Europeo dei Cittadini 2013 dà una forma concreta in termini italiani agli enunciati del Manifesto europeo,  ed è, come lo definisce uno dei fondatori dell'Alleanza italiana il Presidente del CIME Pier Virgilio Dastoli, un cahier e al tempo stesso un cahier de doléances perché,  tracciando il legame tra il contenuto dell'articolo 11 del Trattato di Lisbona e l'articolo 118 della nostra Costituzione che sancisce il principio dell'iniziativa cittadina  sulla base  della sussidiarietà tra istituzioni e cittadini, evidenzia come vi siano ancora ostacoli in Italia alla piena realizzazione di un dialogo e di una sinergia fruttuosi tra lo Stato e la società civile. 

In concreto, l'Alleanza italiana si prefigge di raggiungere  i suoi obiettivi sulla linea direttrice nazionale e su quella europea come segue: 
– Realizzare un promemoria per operare un'azione di sensibilizzazione presso  i partiti politici italiani in vista delle elezioni del prossimo anno perché il futuro Parlamento eletto ponga in essere misure atte a garantire un effettivo  esercizio della democrazia partecipativa da parte dei cittadini, compresa la questione dei diritti di cittadinanza degli individui dei paesi terzi.

–  Sollecitare i poteri pubblici italiani a creare forum tematici o "agorà dei cittadini" con poteri partecipativi in seno agli organi legislativi di ogni livello. Come prima azione l'Alleanza italiana sottoscriverà dei protocolli di intesa con enti locali.

– Aumentare la partecipazione dei cittadini tramite la collaborazione con i difensori  civici, contribuendo a costituire una loro rete nazionale

– Garantire l'applicazione in Italia della Convenzione di Aarhus per il diritto di consultazione sulle questioni ambientali.
http://europa.eu/legislation_summaries/environment/general_provisions/l28056_it.htm ) e del Codice di buona prassi  per la partecipazione civile al processo decisionale (http://www.coe.int/t/ngo/source/code_italian_final.pdf)
– Organizzare direttamente e stimolare  l'organizzazione da parte dei componenti dell'Alleanza italiana di iniziative di diffusione di informazioni sui vantaggi derivanti dalla cittadinanza europea per gli studenti, i lavoratori, i consumatori, gli imprenditori, ecc.  nonché le opportunità da essa offerta di influire nella delineazione di normative e nel processo decisionale (petizioni e consultazioni europee)

– Lavorare di concerto con istanze europee per far sì che  vengano creati degli strumenti per l'applicazione concreta non solo dell'articolo 11 del Trattato di Lisbona, ma anche di quegli articoli del Trattato relativi alla non discriminazione e ai servizi di interesse generale,  in vista anche dell'auspicata evoluzione del ruolo del Parlamento europeo in una prospettiva di unione politica costituzionale sopranazionale "che abbia al suo centro una democrazia … rappresentativa, partecipativa, paritaria e di prossimità". 

 
Nella realizzazione della sua struttura operativa, l'Alleanza italiana ha tenuto conto del dibattito avuto in precedenza sui temi percepiti dalla società civile italiana come indissociabili dal riconoscimento dei diritti di cittadinanza e ha costituito dei gruppi di lavoro che dovranno occuparsi del ruolo dei giovani, della parità di genere,  del volontariato, del lavoro e della formazione, dello sviluppo sostenibile e dell'ambiente, del dialogo con gli enti locali e regionali e della cultura.

L'Alleanza Italiana per l'Anno Europeo dei Cittadini 2013 terrà una conferenza stampa di presentazione il 19 dicembre presso gli Uffici della Rappresentanza italiana della Commissione europea.

Per le persone con disabilità, aderiscono all'Alleanza italiana la FISH, il FID e l'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ONLUS. In occasione dell'Anno europeo 2013, l'UIC intende  organizzare uno o più eventi che siano al contempo di sensibilizzazione e informazione sui diritti legati alla libera circolazione nell'Ue e il diritto di partecipazione attiva alla gestione dei beni pubblici nella specifica prospettiva delle persone con minorazione visiva. 

Manuela Esposito

 

Catalogo dei workshop GRUNDTVIG per il periodo 2012 – 2013, di Tommaso Daniele

Autore: Tommaso Daniele

Cari Amici,
 
Con questa comunicazione si intende portare alla conoscenza dei soci che il programma comunitario LLP/GRUNDTVIG, pubblica e aggiorna regolarmente un catalogo dei workshop GRUNDTVIG, che offrono un'ampissima gamma di opportunità di incontro e formazione non formale all'estero durante seminari di breve durata (5 – 12 giorni).

Il programma e' aperto a tutti i cittadini maggiorenni degli Stati UE (più Croazia, Turchia, Svizzera e i paesi SEE) e a coloro che risiedono permanentemente in uno di questi paesi. Nei workshop GRUNDTVIG e' prevista la copertura (o il rimborso) delle spese di viaggio dei partecipanti selezionati, nonché‚ la copertura delle loro spese di vitto e alloggio durante il seminario.

Diverse sono le opportunità che prevedono la partecipazione di persone con disabilità, anziane o appartenenti a gruppi in situazione di svantaggio.  Il catalogo e' scaricabile attraverso il sito del Programma per l'Apprendimento Permanente (LLP) alla pagina: http://www.programmallp.it/index.php?id_cnt=903. Data l'ampiezza dell'offerta, può risultare utile usare la funzione "Trova" per individuare i workshop contenenti parole chiave come "disabled", "disability" o "disadvantaged". Una volta individuato il workshop, è necessario contattare i suoi organizzatori tramite i recapiti indicati alla fine della descrizione del workshop stesso per acquisire ulteriori informazioni e ricevere la scheda di candidatura. Dato il numero ristretto di partecipanti a ciascun workshop, gli organizzatori comunicheranno l'accettazione o meno della candidatura.

Si prega di diffondere il presente annuncio presso i potenziali interessati.

Cordiali saluti.

 

IL PRESIDENTE NAZIONALE
(prof. Tommaso Daniele)