L’Europa premia IRIFOR per i servizi in favore di ciechi e ipovedenti

In occasione della decima Assembla Generale dell’EBU, l’Unione europea dei ciechi, è stato consegnato al presidente Ferdinando Ceccato il Vision for Equality Award 2015. Il premio è una sorta di Nobel che nel mondo della disabilità visiva viene assegnato ogni quattro anni alla realtà europea che maggiormente si è distinta nell’impegno in favore dei ciechi e degli ipovedenti e della rimozione delle barriere architettoniche, economiche, culturali e sociali che ostacolano le pari opportunità per i disabili visivi.
Una delegazione di IRIFOR è stata dunque presente in questo importante evento, proprio nella settimana in cui in Italia si celebra il 95esimo anniversario dalla fondazione, da parte del trentino Aurelio Nicolodi, dell’Unione Italiana dei Ciechi, oggi anche degli Ipovedenti.
L’organizzazione trentina è stata scelta tra un centinaio di candidature provenienti da tutti i Paesi europei e premiata durante la cena di gala dell’Assemblea. Il presidente dell’EBU, Wolfgang Angermann, ha consegnato nella mani di Ferdinando Ceccato un attestato e una scultura marmorea, realizzata dall’artista italiano non vedente Felice Tagliaferri, che rappresenta la vita.
Grandissimo l’orgoglio per la delegazione trentina, visto che per la prima volta viene premiata una realtà associativa italiana; la giuria europea ha apprezzato la Cooperativa IRIFOR in quanto iniziativa di e per persone ciechi e ipovedenti, in grado di offrire servizi che spaziano dal sostegno educativo alla riabilitazione visiva, dalla ricerca alla prevenzione fino alla sensibilizzazione della popolazione riguardo alla disabilità visiva. Ciò che ha sottolineato il presidente dell’EBU è il fatto che in soli sette anni dalla fondazione nel 2008 la Cooperativa IRIFOR già costituisce un eccellente esempio di buone prassi.
La candidatura dell’IRIFOR era stata presentata lo scorso anno dal Comune di Trento, con il sostegno della Federazione Trentina della Cooperazione e dell’Istituto scolastico comprensivo di Gardolo.
Al ritiro del premio, il presidente della Cooperativa trentina, con orgoglio e grande emozione, ha sottolineato come IRIFOR costituisca una realtà unica in Italia, che si rivolge a ciechi e ipovedenti di tutte le fasce d’età. “Grazie al sostegno della Provincia autonoma di Trento che ha creduto fin dall’inizio nel nostro progetto – ha dichiarato Ceccato – riusciamo ad offrire servizi più efficienti e a minor costo, secondo la logica della sussidiarietà. Grazie al lavoro di un’equipe multidisciplinare, attenta a fornire risposte sempre pronte ed efficaci all’utenza, calibriamo interventi ad hoc, guardando non solo alla disabilità visiva, ma alla persona nella sua totalità, con limiti e potenzialità. L’EBU ha riconosciuto anche il nostro impegno nell’attività di sensibilizzazione, con la quale facciamo conoscere la disabilità visiva alla popolazione, contribuendo alla costruzione di una società davvero inclusiva”.
“Il nostro impegno – ha concluso Ceccato – è nel solco dell’insegnamento di Aurelio Nicolodi, il cieco trentino che è stato il fondatore dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti. Come diceva il nostro conterraneo, non esiste il cieco, bensì la persona, e merita di avere pari opportunità rispetto a coloro che vedono”.

FID – La condizione di disabilità presa in conto nelle osservazioni finali del comitato dell’Onu sui diritti civili, economici, sociali e culturali (Cescr) sul rapporto governativo italiano

Questa volta la condizione di disabilità è entrata nelle Osservazioni, ma soprattutto nelle Raccomandazioni, che il Comitato CESCR ha inviato all’Italia dopo l’esame dello scorso 25 settembre a Ginevra.
Per ben 15 volte è ricorsa la questione dell’insufficiente, se non assente, godimento dei diritti economici, sociali e culturali da parte dei cittadini e cittadine con disabilità, a causa della mancata applicazione delle norme e di insufficienti risorse.
Per ben 7 volte le Raccomandazioni si riferiscono specificamente alle persone con disabilità.
Discriminazione ed accomodamento ragionevole, violenza contro le donne con disabilità, pericolo di istituzionalizzazione per le persone con disabilità intellettiva e psicosociale, educazione inclusiva, servizi territoriali, raccolta dati: questi sono ambiti nei quali l’Italia non fa abbastanza per le persone con disabilità.
Ancora una volta, inoltre, l’Italia è stata biasimata perché continua a mancare l’Istituzione Nazionale Indipendente sui Diritti Umani.
Serve ora una analisi approfondita, a seguito della traduzione del testo, delle Osservazioni e delle Raccomandazioni che dovranno essere monitorate nella loro applicazione. Un lavoro che il movimento della disabilità è chiamato a organizzare in vista del prossimo Rapporto CESCR che dovrà essere presentato nel 2020.

Tema italiano con alto encomio al concorso Onkyo di temi sul braille

L’Unione Europea dei Ciechi ha annunciato i vincitori della sezione europea del Concorso mondiale Onkyo di temi sul Braille. 44 elaborati inviati da 14 paesi diversi sono stati sottoposti alla selezione europea.
Segue la lista dei vincitori del concorso 2015:
1) Primo premio «Otsuki»: Vladislav Ivanov, Russia: «Braille in my Life».
2) Premi di eccellenza
Categoria Giovani: Lewis Shaw, Regno Unito: «Saying goodbye to Ally and Ation».
Categoria adulti-anziani: Lyn Street, Regno Unito: «What advantages and disadvantages does Braille have over print».
3) Premi per opere di merito
Categoria Giovani: Sara Zerrouti Holguin, Spagna: «Dear Braille»; Valeriy Voilochnikov, Russia: «Life with Braille».
Categoria adulti-anziani: Rudolf Polzin, Germania: «Six are getting through the whole, wide world»; Suzanne Kunz, Svizzera: «Braille as a career and a magical key».
Con alto encomio da parte dell’Ebu: Peter Zsigmond, Ungheria, «Brilliant! Now, that’s What!»; Karin Audova, Estonia, «Life Beyond The Rainbow»; Maurizio Gabelli, Italia, «The silent ritual»; Christel Jung, Germania, «Braille as an escape agent».
Con encomio da parte dell’Ebu: Alexandre Ferreira De Almeida, Portogallo, «Not to be seen, but to be felt».

I temi vincitori possono essere scaricati dal link: http://www.euroblind.org/projects-and-activities/activities/nr/210

Una settimana che ti cambia la vita, di Annaclara Farace

Autore: Annaclara Farace

Dal 5 al 13 settembre ha avuto luogo nel villaggio turistico di Ayianapa, situato sulla costa sud orientale dell’isola di Cipro, uno scambio internazionale, a cui hanno partecipato sei paesi: Italia, Germania, Cipro, Islanda, Georgia e Serbia.
Tale esperienza ha inciso notevolmente su tutti i partecipanti me inclusa, perché abbiamo potuto metterci alla prova in ogni momento sia dimostrando a noi stessi che potevamo essere autonomi più di quanto non credessimo, ma anche capaci di superare le barriere linguistiche.
Il programma permetteva il connubio di momenti conviviali ad altri basati sul confronto culturale e di esperienze passate, ad altri ancora in cui abbiamo potuto mettere alla prova le nostre doti di ginnasti, durante le intense sessioni di attività fisica.
Sotto il profilo culturale abbiamo avuto la possibilità di visitare una domus risalente al quarto sec d.C. di un aristocratico greco di nome Eustolios nel sito archeologico di Kourion e un anfiteatro, costruito sulla stessa acropoli, realizzato nel secondo sec. D.C.
Prima di condurci direttamente sul sito in questione ci hanno fatto visionare modellini tattili della casa e dell’anfiteatro. Oltre a questi abbiamo potuto toccare con mano anche dei due mosaici più importanti situati all’interno della domus e rappresentanti un uccello e un pesce, tipici della simbologia cristiana.
Altra bellissima esperienza è stata l visita al museo del mare (in greco Thalassa). È sorprendente la varietà di animali marini e uccelli, vasi e reperti dell’epoca, riprodotti in vetroresina e pertanto esaminabili anche con le mani. Unico neo, il filmato introduttivo che ci hanno mostrato quando siamo arrivati al museo, decisamente troppo poco parlato.
Inoltre, per quanto sia comprensibile e giusto, è stato abbastanza triste non poter toccare i resti di una antica nave greca, reperto principe e simbolo del museo stesso. Infatti era proprio la nave in questione ad essere protagonista del video introduttivo, nel quale veniva mostrata attraversare le diverse epoche storiche in un ipotetico viaggio nel tempo.
Dal punto di vista relazionale e sociale abbiamo svolto per quattro mattine degli interessantissimi workshops con una psicologa molto preparata e molto gentile, che parlava un ottimo inglese.
Durante queste attività abbiamo avuto la possibilità di confrontarci con gli altri, parlando delle problematiche che una persona con disabilità può trovarsi ad affrontare nel proprio paese, facendo allo stesso tempo un ottimo lavoro sia per esercitare le competenze di speaking e di listening, ma anche imparando a comprendere gli altri e le loro esperienze passate.
Nelle prime due serate ci siamo dedicati alla presentazione dei sei paesi: ogni team ha scelto le modalità che riteneva più opportune per rappresentare il proprio paese e in questo modo è emersa anche la personalità del popolo e, soprattutto, dei componenti dei gruppi.
Sotto un profilo più meramente ludico ci è stata data la possibilità di andare al mare tutti insieme e la sera di conversare, fare musica e imparare a conoscere meglio le culture dei paesi con cui abbiamo avuto la fortuna di condividere questa esperienza che si è dimostrata essere davvero speciale e unica.
Per concludere mi sembra doveroso ammettere che prima di questa esperienza ero alquanto titubante, temendo di non essere in grado di gestire una situazione simile, ma dopo aver tentato la sorte e aver fatto questo piccolo salto verso qualcosa di sconosciuto e nuovo, posso dire di essere davvero contenta di aver deciso di partecipare a questo Exchange e auguro a chiunque abbia voglia di mettersi alla prova e di proiettarsi verso nuove realtà di partecipare ad attività simili.

Gruppo italiano

Gruppo italiano

 

Seminario internazionale sull’accessibilità degli ascensori

L’Unione Europea dei Ciechi (EBU) invita tutte le persone interessate a partecipare al I seminario internazionale a distanza sull’accessibilità degli ascensori per le persone non vedenti. Il seminario, che si terrà in lingua inglese, s’intitola “Accessibility of lifts – current status and next steps in relation to usability for persons with visual impairment” e avrà luogo giovedì 25 giugno dalle 14.00 alle 17.00. La partecipazione al seminario online è gratuita e su richiesta sarà possibile anche riceverne la registrazione audio.
L’EBU ha adottato lo strumento dei seminari online per facilitare lo scambio di informazioni sull’accessibilità tra esperti di diversi paesi e per aumentare le competenze delle associazioni nazionali delle persone con minorazione visiva nel settore dell’accessibilità sia in ambito tecnico sia in ambito di tutela dei diritti. Questi seminari sono inoltre utili a chiunque sia interessato ad approfondire la propria conoscenza di alcune specifiche questioni di accessibilità riguardanti i non vedenti.
La moderatrice del seminario sarà Doris Ossberger, la Responsabile per l’Accessibilità della Federazione Austriaca dei Ciechi e degli Ipovedenti a capo della campagna dell’EBU sull’accessibilità e l’usabilità degli ascensori. Il seminario si concentrerà sulla panoramica della situazione attuale  e sulle iniziative da adottare in relazione ai criteri di usabilità specifici per i non vedenti nella standardizzazione e nella legislazione. Il seminario prevede l’intervento di importanti esperti del settore a cui potranno essere rivolte delle domande.
Per ricevere le istruzioni per connettersi alla sala virtuale e per partecipare al seminario si prega di rivolgersi all’Ufficio Relazioni Internazionali dell’Unione al tel: 0669988388/375 o all’email: inter@uiciechi.it.

Riunione in Italia della Commissione EBU sui Diritti delle Persone Cieche e Ipovedenti, di Patrizia Cegna

Autore: Patrizia Cegna

Dal 13 al 15 marzo 2015 i componenti della Commissione sui Diritti delle Persone Cieche e Ipovedenti dell’Unione Europea dei Ciechi (EBU) si sono ritrovati a Tirrenia presso le strutture dell’Olympic Beach-Centro Le Torri, dove si è tenuta l’ultima riunione presenziale della commissione nell’attuale mandato che si chiuderà con l’Assemblea Generale EBU prevista a Londra a fine ottobre.
Hanno partecipato ai lavori i rappresentanti delle associazioni delle persone con disabilità visiva di Albania, Austria, Bulgaria, Francia, Portogallo, Russia, Serbia e Regno Unito  e, naturalmente, la rappresentante dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti nella commissione, Cátia Lima.
Tra i punti all’ordine del giorno, la presentazione da parte di ciascun componente dello stato dell’arte dell’attuazione della Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità nel proprio paese e l’analisi, in vista della redazione del rapporto finale, dello stato di avanzamento del piano d’azione della commissione che proprio nella Convenzione ha individuato il tema principale.
Nel mandato che si sta avviando alla conclusione, la commissione ha contribuito, tra l’altro, alla predisposizione di una scheda informativa sui diritti di compensazione/indennità e ha prodotto dei questionari per la raccolta e il successivo inserimento nell’apposita banca dati sul sito EBU, di informazioni in merito all’attuazione, nei vari paesi europei, degli articoli della Convenzione di maggiore rilevanza per le persone con disabilità visiva.
A conclusione della riunione è stato stabilito un calendario per lo svolgimento dei compiti affidati a ciascun componente e si è auspicato che alcuni progetti possano essere portati a termine nel prossimo mandato.
Il Vicepresidente EBU Alexander Neumyvakin, il componente del Direttivo EBU Sinan Tafaj, il presidente della commissione Philippe Chazal e tutti gli altri partecipanti hanno manifestato la loro piena soddisfazione per le condizioni in cui la riunione si  è potuta svolgere e hanno espresso i più vivi ringraziamenti all’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti che l’ha organizzata, inviando al Presidente Nazionale i loro calorosi saluti.

Resoconto missione Congo 2015, di Ada Nardin

Autore: Ada Nardin

In continuità con la missione 2013, quest’anno la Magic amor ha deciso di proseguire gli interventi  rivolti all’INAV, l’istituto dei ciechi di Kinshasa in Repubblica Democratica del Congo, avendo lasciato in sospeso  alcune importanti consegne e ritenendo opportuno confermare la mia presenza al fine di effettuare il necessario follow up.
Gli obiettivi principali erano i seguenti:
in primo luogo consegnare sia il materiale da me ricevuto nel corso dei due anni successivi al precedente viaggio, sia  quello che da tempo giaceva all’interno del container bloccato a 300 km dalla capitale a causa di pretestuosi cavilli burocratici.
In secondo luogo si è ravvisata la necessità di effettuare un’ulteriore sessione di formazione rivolta al personale del centro.
Sin dal mio arrivo all’InAv (Istituto, ho potuto rendermi conto piacevolmente che si sono verificati dei cambiamenti in meglio: la struttura è stata riammodernata e resa maggiormente accogliente, sicura e pulita, e, soprattutto, sono stati attivati alcuni corsi di formazione continua per tutti i dipendenti, ivi compresi quelli appartenenti ai 26 centri affiliati all’istituto operanti nelle popolose periferie della città.
Il nuovo Direttore Generale mi ha inserita volentieri nel ben strutturato programma di formazione continua che prevede 4 pomeriggi a settimana, ciascuno dei quali dedicato alle diverse figure presenti: personale amministrativo, docenti, inquadratori, e responsabili dei 26 centri periferici.
La richiesta, proprio perché giunta dal dirigente scolastico e non da me, mi ha resa particolarmente orgogliosa in quanto in passato un simile atteggiamento propositivo  sembrava essere quasi inconcepibile.
Con enorme soddisfazione ho appreso che il programma di formazione continua ha avuto inizio dopo la mia partenza nel 2013, dato che sta a significare che sono riuscita nell’intento di  trasferire un metodo in grado di fare sistema, quindi  non più legato all’improvvisazione.
Ho dunque avuto l’importante occasione di verificare le competenze acquisite dal personale formato due anni orsono, e di entrare in contatto con figure professionali che, per mancanza di tempo o pianificazione, non era stato possibile preparare nel corso della prima missione.
In merito al materiale ancora da consegnare, oltre a quello tiflodidattico e musicale come compassi, diapason, tavole a rilievo per il riconoscimento tattile di Braille e figure varie, erano presenti dispositivi informatici quali uno scanner, una stampante braille, ed un display Braille che, connessi ed installati al computer precedentemente portato, potranno costituire il futuro centro stampa della scuola.
Sono stati altresì recapitati 120 bastoni bianchi telescopici messi a disposizione dall’Unione Italiana Ciechi ed Ipovedenti onlus, dono molto gradito in quanto esiste una vera penuria di ausili per la mobilità.
Al mattino ho assistito alla formazione in orientamento e mobilità effettuata dagli assistenti formati nel 2013 a beneficio dei ragazzi più grandi e degli adulti che hanno perso la vista da poco, potendo così verificare l’efficacia degli insegnamenti precedentemente impartiti ed apportare alcuni piccoli correttivi.
Al pomeriggio mi sono dedicata alla formazione frontale in aula, differenziata a seconda della tipologia di dipendenti, ma comunque imperniata sulla percezione della realtà da parte dei ciechi ed ipovedenti tramite i sensi extravisivi, sull’impiego delle tecnologie assistive, sulle tecniche di orientamento e mobilità e su quelle per accompagnare correttamente un privo della vista.
Inoltre ho stimolato dibattiti sugli aspetti caratteriali ed emotivi, discussioni ricche di spunti  da cui sono emerse molteplici difficoltà espresse dal personale nel rapportarsi con gli utenti non vedenti a causa delle loro peculiarità caratteriali e non solo.
Le domande erano incentrate su questioni delicate quali segnalare con la dovuta delicatezza ma decisione la trascuratezza nella cura della persona; come insegnare a gestire la casa e la cucina; come contenere l’aggressività nelle richieste continue di aiuto e, a volte, di denaro; come porsi di fronte alla sfiducia dei disabili visivi nei confronti dei colleghi vedenti.
Ho quindi suggerito di non esitare a fornire risposte, magari scomode, ma giustamente severe verso richieste improprie, di attivare corsi di autonomia personale e di economia domestica, di coinvolgere maggiormente le famiglie nel processo di emancipazione dei loro cari.
In conclusione ho proposto un giorno supplementare da dedicare all’attività fisica, stranamente negletta in un continente pieno di atleti, proposta che alcuni insegnanti ed assistenti hanno accolto con entusiasmo.
Ho illustrato e fatto eseguire esercizi di stretching e a corpo libero, andature ed allunghi e corsa con guida, mostrando che, con i dovuti accorgimenti di sicurezza, anche chi non vede può compiere ogni genere di attività, anche agonistica.
A tal proposito ho accennato agli sport praticati da ciechi ed ipovedenti ed ho appreso che alcuni ragazzi giocano a calcio e a goalball, anche se in numero limitato a causa del timore di farsi male.
A titolo meramente esemplificativo, ho eseguito una piccola dimostrazione della corsa sulle basi nel gioco del baseball giocato da ciechi, disciplina adattata in Italia agli inizi degli anni 90, che ha destato autentica curiosità negli insegnanti ed assistenti.
Durante la settimana ho incontrato il segretario generale del ministero degli affari sociali a cui ho ribadito l’importanza di sostenere economicamente l’INav e soprattutto di sensibilizzare la popolazione congolese tramite l’impiego di pubblicità progresso su aspetti concernenti la produttività dei disabili visivi, seriamente discriminati a causa della loro condizione.
Ho chiesto di rimediare alla carenza di semafori in città, grave mancanza che mette in pericolo i pedoni in genere e quelli ciechi in specie i quali vanno salvaguardati anche a causa della scarsa o nulla attenzione degli automobilisti in corsa.
Dai risultati ottenuti e dai commenti entusiastici dei docenti ed assistenti formati, posso ritenere la missione 2015 completamente riuscita e, a meno che la mia presenza non verrà richiesta per altre motivazioni, conclusa.
L’associazione magic Amor ringrazia i donatori privati che mi hanno consentito di rifornire di materiale didattico l’istituto, l’unione Italiana Ciechi e Ipovedenti che ha donato i bastoni bianchi, la sede provinciale di Genova ed il Consiglio regionale della Liguria che hanno contribuito all’acquisto del mio biglietto aereo e alle spese di soggiorno, e naturalmente l’INAV tutto che mi ha permesso di entrare nella sua vita organizzativa.
Ada Nardin

Pluriminorati: un incontro importante, di Angela Pimpinella

Autore: Angela Pimpinella

Incontro della commissione sordociechi EBU

La Commissione Sordociechi dell’EBU si è riunita a Tirrenia (Pisa) dal 6 all’8 febbraio 2015.
E vi hanno partecipato:
Wolfgang Angermann, Presidente dell’EBU, Board link person;
Geir Jensen, membro di Commissione, Presidente della Federazione Mondiale dei Sordociechi ;
Boryana Koskina membro di Commissione;
Angela Pimpinella, Presidente della Commissione;
Sergey Sirotkin membro di Commissione.

Erano inoltre presenti Sanya Tarczaj, Presidente dell’EDBU e Barbara Verna ( in qualità di osservatore), componente del gruppo giovani sordociechi della Lega del Filo d’Oro e del Comitato Esecutivo dell’EDBU.

In questa occasione si è potuto discutere di:

– cooperazione con la European Deafblind Union (EDBU);
– sordocecità come disabilità unica;
– risoluzioni del Forum delle Donne Sordocieche;
– risoluzioni della VII Conferenza Sordociechi dell’Unione Europea dei Ciechi;
– attività previste, assegnazione di compiti ai componenti della commissione;
– attività riguardanti le persone sordocieche nei diversi paesi. Buone prassi dal 2011;
– appunti per le attività da svolgere nel prossimo mandato di lavoro.
Incontrarsi e discutere di tutti questi punti ha fatto emergere aspetti molto importanti, infatti si è sottolineata l’importanza della continuità del lavoro svolto dalla Commissione Sordociechi EBU e che questa abbia anche in futuro l’opportunità di continuarlo. Inoltre è stato importante cercare di impostare una collaborazione più attiva con l’Unione dei sordociechi e la necessità di realizzare eventi congiunti EBU ed EDBU.
Ringrazio tutti coloro che hanno partecipato a questo evento in particolare l’UICI che ha finanziato questo incontro.
Dott.ssa Angela Pimpinella

L’EDF fa appello per la parità e la piena inclusione delle donne con disabilità, a cura dell’EDF

Autore: a cura dell'EDF

-Comunicato stampa EDF-

In occasione della Giornata internazionale della donna, che si celebra l’8 marzo, il Forum Europeo della Disabilità (EDF) chiede la parità e la piena inclusione delle donne e delle giovani con disabilità in tutte le azioni e le politiche dell’Unione europea e degli Stati membri.

Questo è un anno speciale. Il 2015, infatti, non è solo l’anno in cui il mondo approverà un nuovo “quadro internazionale per lo sviluppo” che farà seguito agli Obiettivi di sviluppo del Millennio, ma anche l’anno in cui si celebra il XX anniversario della Piattaforma d’azione di Pechino, che mira a portare alla luce le disuguaglianze strutturali e le violazioni dei diritti umani cui devono far fronte tutte le donne e le giovani e a preparare il terreno per azioni concrete volte a realizzare la parità di genere.

Oggi, quando guardiamo a questa piattaforma d’azione, ci uniamo alle organizzazioni delle donne in tutto il mondo nel chiedere un maggiore impegno per i diritti delle donne e la parità di genere. Vorremmo inoltre sottolineare quanto sia essenziale rendere inclusiva la Piattaforma e difendere i diritti delle donne e delle giovani di tutte le età, con particolare attenzione alle donne che subiscono discriminazioni multiple, come le donne e le giovani con disabilità e quelle che sono assistenti informali delle persone con disabilità.

Ancora persistono leggi discriminatorie e pratiche tradizionali dannose, così come i consueti stereotipi negativi di genere. Molte donne incontrano ostacoli al godimento dei loro diritti umani e alla piena uguaglianza, a causa di fattori quali la disabilità e possono essere svantaggiate ed emarginate per ignoranza, per il mancato riconoscimento dei loro diritti umani e per gli ostacoli che incontrano nell’accesso alle informazioni e ai meccanismi di ricorso in caso di violazione dei loro diritti.
Molte donne, comprese le donne con disabilità, sono particolarmente colpite da disastri ambientali, da gravi malattie infettive e da varie forme di violenza.
I diritti riproduttivi delle donne e delle giovani non vengono riconosciuti correttamente secondo la loro definizione al punto 95 della Piattaforma d’azione di Pechino e ci sono barriere al loro pieno godimento. Alcune donne e giovani continuano a incontrare ostacoli nel tentativo di avere giustizia e nell’esercizio dei loro diritti umani, a causa di fattori quali la disabilità.

“Quando si tratta di diritti delle donne, dobbiamo fare in modo che le donne e le ragazze con disabilità siano incluse in ogni discussione e in ogni misura adottata per affrontare la disuguaglianza. Perché? Le donne con disabilità sono studentesse, lavoratrici, madri, badanti, attiviste politiche ed esperte dei propri problemi. Sappiamo che le donne e le giovani con disabilità sono a maggior rischio di povertà, hanno maggiori probabilità di vedersi negare l’accesso a un’istruzione di qualità, sono più esposte alla violenza, alla discriminazione e alla privazione della capacità giuridica. Se vogliamo che Pechino + 20 affronti alla radice le cause della disuguaglianza, le donne e le giovani con disabilità devono essere pienamente incluse, conformemente alla Convenzione sui diritti delle persone con disabilità (CRPD), ed è necessario affrontare tutte le forme di discriminazione multipla che esse subiscono” ha dichiarato Ana Peláez, componente del Comitato esecutivo e presidente della Commissione Donne del Forum Europeo della Disabilità, che rappresenterà quest’anno l’EDF al summit Pechino +20.

L’EDF vuole celebrare questa giornata chiedendo la piena inclusione delle donne e delle giovani con disabilità in tutte le azioni per affrontare la disuguaglianza di genere e sollecita l’Unione europea e gli Stati membri a intraprendere un attento esame dei progressi e delle difficoltà incontrate in questo senso.

L’impegno dell’EDF a promuovere i diritti delle donne e delle giovani è affermato nel II Manifesto sui diritti delle donne e delle ragazze con disabilità nell’Unione Europea

http://cms.horus.be/files/99909/MediaArchive/Members%20Room/women%20committee/2ndmanifestoEN.doc
…..
On the occasion of the International Women’s Day on 8 March, EDF calls for equality & full inclusion of women with disabilities! Read more:
http://bit.ly/1MbMfUh

FID- 80 milioni di persone con disabilità chiedono tecnologie dell’informazione e della comunicazione accessibili, Redazionale

Autore: Redazionale

Lettonia 21 febbraio 2015 | Il movimento europeo della disabilità si è riunito questo fine settimana a Jurmala, in Lettonia, per la riunione del Consiglio Direttivo del Forum Europeo della Disabilità dell’EDF. Prima della riunione, si è tenuta una conferenza europea sulle Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione per le persone con disabilità che ha riunito più di 150 partecipanti provenienti da tutta Europa. Intitolata “Un continente digitale inclusivo”, la conferenza ha aperto il dialogo tra rappresentanti delle organizzazioni delle persone con disabilità e decisori a livello europeo e nazionale. La conferenza è stata organizzata nel quadro della Presidenza lettone dell’UE che ha messo all’ordine del giorno l’Europa digitale con le sue priorità. Hanno aperto i lavori Gunta Anca, vicepresidente dell’EDF e presidente del Consiglio Direttivo di “Sustento”, l’organizzazione lettone delle persone con disabilità; Uldis Augulis, ministro lettone del Welfare; Iveta Grigule, eurodeputata lettone; e Rodolfo Cattani, Segretario Generale dell’EDF e coordinatore del gruppo di esperti TIC della stessa associazione. “In Lettonia, la disabilità è spesso legata solo ai servizi sociali e sanitari. Si parla di pensioni e indennità di invalidità, e, talvolta, di occupazione. Solo molto raramente la gente riesce a comprendere quanto importanti possano essere le soluzioni TIC nelle attività quotidiane delle persone con disabilità. I sistemi di navigazione, ad esempio, aiutano le persone non vedenti a muoversi in ambienti diversi; le soluzioni per la casa intelligente permettono alle persone con gravi disabilità fisiche di gestire la vita di tutti i giorni, mentre le persone sorde possono utilizzare anche applicazioni speciali nei telefoni cellulari. Non ci resta che riconoscere queste possibilità”, ha affermato la Vicepresidente EDF, Gunta Anca. Il Segretario Generale EDF, Rodolfo Cattani, ha sottolineato l’estrema importanza del diritto di inclusione delle persone con disabilità nella cosiddetta Società digitale e basata sulla conoscenza, così come nel mercato unico digitale, quali consumatori e cittadini con pari diritti: “A questo scopo, abbiamo bisogno di un quadro giuridico forte e vincolante che consenta l’innovazione e garantisca la disponibilità di tecnologie accessibili per le persone con disabilità. È essenziale che le iniziative europee adeguate alle esigenze future riguardanti le TIC riconoscano e integrino l’accessibilità quale elemento chiave alla stessa stregua degli altri, come la privacy e la sicurezza che sono sempre incorporate nella legislazione di questo settore.” Il ministro lettone del Welfare, Uldis Augulis, ha sottolineato che durante la Presidenza lettone maggiore attenzione dovrebbe essere prestata alle politiche sulla disabilità, al fine di incoraggiare e rafforzare l’impegno dell’UE per risolvere i problemi delle pari opportunità delle persone con disabilità: “Pertanto, durante la presidenza, in varie discussioni ci occuperemo di questioni come le opportunità di occupazione delle persone con disabilità, i diritti dei bambini con disabilità, nonché le questioni digitali. In particolare, sottolineeremo l’importanza dell’istruzione inclusiva, che è una via per l’occupazione e l’indipendenza.” L’eurodeputata Iveta Grigule, da parte sua, ha dichiarato: “Oggi tutti noi abbiamo l’opportunità di valutare insieme i risultati conseguiti nell’ultimo anno e discutere di ciò che può essere fatto in questo anno per far sì che le persone con disabilità siano maggiormente incluse nella società e nel mercato del lavoro comune. Solo quando ogni membro della nostra società si sente necessario, protetto e rispettato, solo allora possiamo dire di vivere in uno stato sociale sicuro ed efficace. Questo è il percorso che dobbiamo fare insieme “. La conferenza ha rafforzato l’impegno del movimento della disabilità a promuovere a tutti i livelli un’Agenda digitale inclusiva per l’Europa che in ogni fase includa le persone con disabilità. Niente su di noi senza di noi!
Il testo delle relazioni in lingua inglese si possono prelevare qui:

http://bit.ly/1zVAbiH

Le foto si possono vedere qui:

http://bit.ly/1AuSajH