Sport, solidarietà e divertimento: con il programma ERASMUS+ i giovani europei scoprono a Tirrenia il valore dell’inclusione, di Manuela Esposito

Autore: Manuela Esposito

Lo scorso mese di settembre presso l’hotel Olympic Beach – Le Torri di Tirrenia (PI) si è tenuto un evento fuori dal comune: uno scambio europeo tra giovani italiani, finlandesi e ciprioti, vedenti e non, che per circa una settimana hanno condiviso esperienze e vita quotidiana nel quadro del progetto europeo “SportAbility: equality and participation through sports”. Intento del progetto, coordinato dalla Presidenza Nazionale UICI e cofinanziato dal programma europeo ERASMUS+, è stato quello di far scoprire, attraverso la conoscenza e la pratica degli sport specifici e adattati per non vedenti, il valore della condivisione, della solidarietà e dell’impegno personale nella società.

Durante la giornata i ragazzi sono stati introdotti ai diversi sport adattati e specifici per non vedenti sotto la guida di istruttori specializzati, alcuni dei quali non vedenti loro stessi. Tranne che nel judo, i vedenti e gli ipovedenti hanno praticato lo sport rigorosamente con gli occhi bendati. Per lo showdown o il torball, i ragazzi sono stati sapientemente guidati da Sandro Bensi, Presidente del Gruppo Sportivo Dilettantistico UICI di Pisa e Responsabile Tecnico del Comitato Italiano Paralimpico. Per quanto riguarda questo sport due sono stati gli incontri “speciali”, la visita di Massimo Sanapo, Presidente del Comitato degli Arbitri di showdown dell’International Blind Sport Federation, che ha offerto ai ragazzi l’emozione di farsi arbitrare come durante un match di campionato europeo (tenutosi poi proprio presso l’hotel Olympic Beach la settimana seguente) e poi il torneo che ha visto confrontarsi gli anziani del soggiorno “Ultimo sole” con i ragazzi dello scambio, sfida che è stata stravinta dai più esperti giocatori anziani e che è stata l’occasione per un simpatico incontro tra i due gruppi.

Le sessioni di torball e baseball si sono invece tenute presso il Centro di Preparazione Olimpica del CONI di Tirrenia. Nell’ampia palestra del basket è stato installato un campo da torball, dove i ragazzi, indossate tutte le protezioni necessarie, sono stati divisi in squadre miste di vedenti e non vedenti e si sono cimentati in questo sport organizzando un torneo combattutissimo. Per presentare invece il baseball per i ciechi sono venuti a Tirrenia ben sette tra istruttori e giocatori, vedenti e non vedenti, dell’Associazione Italiana Baseball per Ciechi. La sessione di judo, condotta dagli istruttori Antonio Agostinelli e Giuseppe Mariano è stata molto impegnativa a livello fisico, ma questo non ha spento l’entusiasmo dei giovani partecipanti, anzi qualcuno di loro ha scoperto di avere un vero talento, forse davvero tra di loro ci sono alcuni degli atleti dei prossimi giochi paralimpici!

La scherma per ciechi, introdotta dal maestro Alessandro di Ciolo, ha riscosso interesse e i ragazzi si sono emozionati quando hanno potuto toccare una vera spada da competizione e hanno praticato alcune mosse della scherma adattata con dei fioretti da allenamento su una piattaforma. La giornata proseguiva nel tardo pomeriggio e fino a dopo cena con altre attività, tra le quali vi sono stati alcuni workshop che hanno avuto lo scopo di portare tutti i ragazzi a riflettere sui principali problemi incontrati dai giovani non vedenti: l’educazione, la mobilità, l’accesso alle informazioni e alle attività ricreative, tra le quali lo sport. Tutte queste attività di presa di coscienza e di riflessione sugli impegni che dovrebbero essere presi dai decisori politici, dagli amministratori e dai singoli sono infine state convogliate nella preparazione da parte dei partecipanti di un “Manifesto sull’accessibilità dello sport e delle strutture sportive”, un breve documento che enfatizza i molteplici benefici apportati dallo sport non solo dal punto di vista del benessere fisico, ma anche dal punto di vista dell’inclusione e dello sviluppo presso l’individuo di qualità socio-relazionali e di una volontà di impegnarsi nei confronti della comunità di appartenenza.

Per dare visibilità al Manifesto, ma anche per celebrare con un giorno speciale la chiusura dello scambio e per offrire ai cittadini di Pisa l’opportunità di conoscere alcuni sport per non vedenti, l’ultimo giorno un corteo di tandem, condotti da partecipanti vedenti e non vedenti, è partito da Tirrenia ed è arrivato a Piazza della Pera a Pisa, dove gli altri partecipanti avevano dato una dimostrazione pubblica del gioco del torball. Nel delizioso quadro di questa piazza i ragazzi hanno potuto incontrare Salvatore Sanzo, ex-schermitore, assessore allo Sport del Comune di Pisa e Presidente del CONI Toscana, Ciro Taranto, ex-atleta componente della Commissione Nazionale UICI Sport, Tempo Libero e Turismo Sociale e Sandro Di Girolamo, Presidente della Federazione Italiana Sport Paralimpici per Ipovedenti e Ciechi; ad essi è stato consegnato il Manifesto con l’auspicio che sia di stimolo a un maggiore impegno da parte di istituzioni pubbliche e private nel campo dell’accessibilità dello sport e gli ambienti sportivi per le persone con disabilità.

Prima di concludere, bisogna menzionare il bellissimo clima che si è creato tra i ragazzi, vedenti e non, che hanno mostrato un alto grado di coinvolgimento e di socializzazione nonché di saper lavorare seriamente nei workshop di discussione e riflessione. L’esperienza è risultata molto stimolante e proficua per tutti i partecipanti sia a livello di sviluppo delle conoscenze, sia a livello di crescita personale e, in particolar modo per i ragazzi non vedenti, lo scambio ha costituito l’occasione per migliorare la propria autonomia e la propria capacità di interagire con gli altri su un piano paritario.

Beyond the horizon, across the cultures – Oltre l’orizzonte, attraverso le culture, di Maria Clara Ori

Autore: Maria Clara Ori

Ho girato quasi tutta l’Europa, ma non ero mai stata a Poronin (provincia della Malpolska, Polonia), piccolo e bucolico villaggio incastonato tra i monti Tatra e a 108 chilometri dalla vibrante Cracovia. E forse la vita non mi ci avrebbe mai portata, se l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti non mi avesse chiesto di co-ordinare un gruppo di giovani per uno scambio che si svolgeva proprio lì. I rapporti di grande amicizia che mi legano all’UICI, oltre all’interesse che ho sempre nutrito per gli scambi internazionali e l’incontro tra culture, mi hanno fatto accettare l’incarico senza pensarci due volte e la settimana passata nel tranquillo albergo “Willa Austryjok”, con i risvegli scanditi dal muggito delle mucche e il canto dei galli, ha addirittura superato qualunque mia aspettativa.
Lo scambio, fortemente voluto dall’associazione polacca Fundacja Brajlówka e inserito nel quadro dei progetti Erasmus+, si è svolto dal 9 al 17 settembre ed ha coinvolto giovani di età compresa tra i 17 e i 25 anni, sia vedenti che non vedenti. I quattro Paesi partner (Belgio, Italia, Polonia e Ungheria, aggiuntasi quasi all’ultimo momento dopo che la Croazia si è ritirata) hanno partecipato con gruppi misti e ben amalgamati, sotto la guida di leader per lo più non vedenti (a parte nel caso polacco). Noi italiani, per non smentire la fama che abbiamo in tutto il mondo, ci siamo distinti per l’alto tasso di risate, canzoni e l’estrema espressività delle nostre conversazioni, a tavola, in pullman e altrove; nessuno di noi aveva però immaginato di doversi contendere la palma d’oro della vivacità con altre nazioni. I belgi erano soltanto sei, ma la loro energia era contagiosa; passavano elegantemente dal francese al fiammingo, optando a volte per l’inglese, chiaro riflesso dell’affascinante multilinguismo del loro Paese. I polacchi, invece, hanno incantato tutti con la loro vena canora: alcune canzoni sono state cantate e ricantate per nove giorni di fila, tanto che persino i non polacchi hanno finito per impararle, sfidando coraggiosamente la barriera linguistica (quattro o cinque consonanti di seguito hanno dato non poco filo da torcere, soprattutto ai parlanti di lingue romanze composte dalla metà dei fonemi!). Il gruppo ungherese, ultimo ma non per importanza, si è distinto per la sua estrema voglia di divertirsi e di far conoscere la cultura del proprio Paese, incredibilmente vibrante ma poco conosciuto ai più.
Direi che lo scopo principale dello scambio, quello cioè di incoraggiare l’integrazione, sia stato decisamente raggiunto. In primis, l’integrazione tra vedenti e non vedenti: chi vedeva dava spontaneamente una mano ai non vedenti al buffet, li guidava quando necessario e, soprattutto, si assicurava che non mancassero mai i selfie! La maggior parte di loro non aveva mai avuto a che fare con non vedenti, ma l’atmosfera amichevole e cameratesca dello scambio ha fatto sì che assimilassero il tutto senza neanche rendersene conto. Anche l’integrazione delle diverse culture è stata incredibile, ed ha rappresentato forse l’aspetto più bello dell’intera esperienza: un belga imparava diligentemente le parole di una canzone polacca, mentre un ungherese spiegava a un italiano come usare il cubo di Rubik, inventato da un suo connazionale; parole in lingue diverse venivano scambiate in continuazione, come le figurine degli album per bambini. Non è un caso che, nella loro serata, gli ungheresi abbiano creato una gara linguistica, per vedere chi avesse imparato il maggior numero di parole ungheresi.
E le attività? Trascinati dall’instancabile voglia di vivere e allegria di Wojtec, siamo stati coinvolti nelle attività più disparate. Coprire la faccia del proprio partner con una sostanza liquida e appiccicosa, per poterlo prendere in giro mentre la sostanza si solidificava e trarne poi una maschera da poter colorare. Danzare un tipico ballo polacco nel giardino dell’albergo, scambiandosi di coppia al momento opportuno e cercando di non uccidere i ballerini circostanti con un passo non azzeccato. Per non parlare poi degli sport: una bellissima mattinata nella palestra di Zakopane (da noi italiani ribattezzata “‘n sacco de pane”!), dove l’integrazione ha regnato sovrana: un vedente doveva correre con un non vedente, spiegandogli gli esercizi e cercando di guidarlo senza intoppi nel rapido slalom tra birilli e ostacoli vari. Le terme, infine, sono state forse il posto più bello e suggestivo che abbiamo visitato: acqua termale da togliere quasi il respiro (nel vero senso della parola!), scivoli mozzafiato e tante, tantissime risate.
Quattro delle serate, poi, sono state dedicate alle culture dei Paesi partner. La Polonia si è prodigata nelle sue stupende canzoni, con l’accompagnamento di una chitarra classica, e la deliziosa aggiunta di un formaggio molto simile alla scamorza. I belgi hanno invece preparato un quiz sul loro interessante Paese, donando alla nazione vincitrice un tris delle loro rinomatissime birre. Anche noi italiani abbiamo proposto un quiz sull’Italia, oltre a far ascoltare il nostro inno e una delle canzoni più conosciute di tutti i tempi, da qualunque straniero di qualunque angolo del globo: “Nel blu dipinto di blu” (indescrivibile l’entusiasmo con cui tutti hanno cantato, seguendo il testo proiettato). Gli ungheresi, infine, ci hanno fatto notare quante delle cose che usiamo correntemente siano state inventate proprio da loro (il computer, per nominarne una su tutte!) e ci hanno fatto capire quanto la loro lingua non-indoeuropea, con 36 fonemi, sia pressoché impossibile da imparare per noi poveri comuni mortali.
Ci sarebbe molto altro da dire, perché gli otto giorni passati a Poronin sono stati densi di avvenimenti, attività e scoperte. Non vorrei dilungarmi troppo però, e quindi mi fermo qui. Credo però di poter affermare, senza alcuna esitazione, che lo scambio sia decisamente riuscito, dato l’entusiasmo misto a malinconia che ha accompagnato tutti noi nel viaggio verso i rispettivi paesi. Un senso di calore ha riempito tutti e ognuno ha riportato a casa, oltre ai classici souvenir e gli zloty avanzati, tantissimi indimenticabili ricordi.

Seminario online sui terminali di pagamento organizzato dall’Unione Europea dei Ciechi, 17 novembre 2016

Il 17 novembre prossimo, dalle 14.00 alle 16.00, l’Unione Europea dei Ciechi (EBU) terrà un seminario on-line sul tema relativo all’uso e all’accessibilità dei terminali elettronici per i pagamenti.
Il seminario sarà tenuto in lingua inglese e dopo le presentazioni da parte dei relatori, verrà dedicato uno spazio anche a eventuali interventi dei partecipanti.
La partecipazione avverrà tramite il servizio di “teleconferenza CISCO WebEx”, per l’uso del quale, verranno fornite ai partecipanti adeguate istruzioni tecniche.

Gli interessati potranno prenotarsi, inviando il proprio nome, indirizzo email e organizzazione di appartenenza a projects@euroblind.org e in copia a inter@uiciechi.it.

Dato il numero limitato di posti disponibili, è opportuno fare richiesta di iscrizione al più presto.

Di seguito il programma del seminario.

EBU e-Workshop on Accessibility of Payment Terminals November 17, 2016, 14-16 CET

Moderated by Dennis Dondergoor of Oogvereniging, Campaigns Manager for the Pay-Able project

Program

Introduction
1)   Opening words – Dennis Dondergoor, Oogvereniging
2)   Welcome – Mokrane Boussaid, Executive Director of EBU

Accessibility of payment terminals
3)   About the platform Pay-Able (http://pay-able.eu) – Presenter to be confirmed
4)   Requirements for accessible payment terminals – Dennis Dondergoor
5)   Discussion
a.   Sharing experienced usability
b.   Questions, remarks and suggestions

Break: 10 minutes

The way forward
6)   Worldline’s view on accessibility of payment terminals – Luc Luyckx, Worldline (manufacturer of payment terminals)
7)   Developing an EBU position and campaign strategy – Dennis Dondergoor
8)   Discussion incl. questions, remarks and suggestions

Sintesi dei lavori della Commissione Relazioni Internazionali, 13 aprile 2016

Il 13 aprile 2016 dalle ore 14.30 alle ore 16.00 si è riunita in audioconferenza presso i locali della Presidenza Nazionale in via Borgognona 38, III° piano, la Commissione Relazioni Internazionali. Erano presenti Francesca Sbianchi (coordinatore), Vanessa Cascio, Rodolfo Cattani, Christoph Damm, Manuela Esposito (segretaria di commissione) e Clara Ori (tirocinante).
La riunione è iniziata esaminando alcuni punti della relazione programmatica 2016. Per l’educazione e la formazione l’UICI sta realizzando attività di sensibilizzazione politica per la ratifica del Trattato di Marrakech, nello specifico, l’organizzazione dell’incontro istituzionale del 20 giugno presso la Camera dei Deputati e la realizzazione di un video in cooperazione con l’Unione Mondiale dei Ciechi. E’ stata inoltre fatta menzione dei punti della Relazione programmatica relativi ai seguenti settori: tecnologie e accessibilità (sviluppo di prodotti con funzioni audio e display digitali acccessibili), politiche giovanili e per gli anziani (maggiore assistenza durante gli scambi culturali e di studio, continuazione del progetto VISAL) e euro-progettazione.
Si prosegue con la descrizione dei cinque progetti dell’EBU a cui l’UICI aderirà e sulle modalità di lavoro (Skype, email, Twitter). Il progetto 1, con referente Clara Ori, riguarda l’importanza dell’insegnamento del Braille per le persone con disabilità visive. Il progetto 4, con referenti Stefano Tortini e Vanessa Cascio, riguarda l’accesso delle persone cieche e ipovedenti al mercato del lavoro. I progetti 5 e 7, con referenti Christoph Damm e Nunziante Esposito, promuovono la messa a punto della Direttiva Europea sull’Accessibilità dei Siti Web Pubblici e dell’Atto Europeo sull’Accessibilità. Il progetto 8, con referente Matteo Salandri, ha l’obiettivo di fare pressione per ottenere una normativa mondiale che garantisca la presenza di segnali acustici sulle auto ibride ed elettriche.
Francesca Sbianchi riferisce della trasformazione in reti delle commissioni dell’EBU, ad eccezione di quella per il Collegamento con le Istituzioni UE, di cui Rodolfo Cattani è il Presidente, e quella sullo Sviluppo, che vengono mantenute. Sono candidati per l’Unione: Christoph Damm per la Rete sull’accesso all’informazione e alle tecnologie, Antonio Quatraro e Raffaele Iosa per la Rete per l’accesso alla cultura e all’educazione, Angela Pimpinella per le Reti relative ai sordociechi e alle pluridisabilità, Francesca Sbianchi per la Rete sui diritti, Matteo Salandri per la Rete sicurezza stradale e accesso ai trasporti.
Argomento di grande rilievo durante la riunione è stato la partecipazione dell’UICI in vari progetti europei. La Direzione ha autorizzato la Commissione a coordinare uno scambio internazionale giovanile dedicato alle attività sportive accessibili alle persone cieche e ipovedenti. Per l’UICI sarebbe una grande novità, per la prima volta ente coordinatore e non solamente partner. Lo scambio, se approvato dall’Agenzia Nazionale Giovani che gestisce il programma Erasmus+, si terrebbe a Tirrenia (PI) dal 13 al 20 settembre, e oltre ai giovani italiani prevede la partecipazione di persone vedenti e non vedenti selezionate dalle associazioni di ciechi in Finlandia e a Cipro. Molti sono gli esperti che si sono resi disponibili a fornire un importante supporto all’organizzazione delle attività di questo scambio. Il budget approvato dalla Direzione Nazionale per il progetto è di 4500 euro. Si proverà inoltre a ottenere finanziamenti da altri enti.
L’UICI ha aderito ad un altro progetto giovanile europeo “Beyond the Horizon”, che avrà come realizzazione uno scambio giovanile in Polonia. Inoltre, come negli anni precedenti, l’Italia partecipa al Campus Internazionale per la Comunicazione e l’Informatica (ICC) e si appresta a inviare un gruppo di ragazzi italiani. Quest’anno è stata scelta come coordinatrice nazionale Sara Kobal, ragazza non vedente che ha partecipato a varie edizioni dello scambio.
L’Ufficio Relazioni Internazionali ha redatto un comunicato riguardante il secondo seminario “Youth employability” dell’EBU, con formatrice Vanessa Cascio.
Altre attività di interesse sono state la gestione delle candidature italiane per la borsa di studio per il corso di lingua inglese in Spagna organizzato dall’associazione spagnola ONCE e il concorso EBU/ONKYO per i temi sul Braille. Francesca Sbianchi fa sapere che Roobi Roobi, italiana di origine pachistana e vincitrice del primo premio EBU/ONKYO tre anni fa, ha ricevuto la nomina di Membro Onorario del Club Italiano del Braille.
Si informa, infine, che l’Unione si è iscritta all’EGDF (Federazione Europea Cani Guida) e che due delegati hanno partecipato alla Conferenza EGDF tenutasi a Lubiana (Slovenia) nei giorni 14 – 15 aprile 2016.
La riunione si conclude con l’auspicio di Rodolfo Cattani affinché la Commissione per le Relazioni Internazionali continui in questa direzione per fronteggiare le sfide poste dalla politica nazionale e internazionale.

Fredric K. Schroeder nuovo presidente dell’Unione Mondiale dei Ciechi

L’Assemblea Generale dell’Unione Mondiale dei Ciechi (World Blind Union – WBU), che si tiene ogni quattro anni, ha eletto Fredric Schroeder quale nuovo presidente. L’elezione è avvenuta all’unanimità, da parte dei delegati di cento Paesi, durante l’Assemblea tenutasi dal 19 al 24 agosto a Orlando, in Florida.

Schroeder, della National Federation Of The Blind, opererà come presidente in rappresentanza dei ciechi e degli ipovedenti di oltre 190 paesi presso le grandi istituzioni internazionali quali le Nazioni Unite e altre importanti organizzazioni. Egli ha alle spalle una solida esperienza associativa nazionale e internazionale, in particolare nel ruolo di Primo Vice Presidente della WBU durante gli ultimi quattro anni e in quello di Primo Vice Presidente della NFB per parecchio tempo. Al momento della sua elezione Fredric Schroeder ha espresso la sua più profonda gratitudine all’Assemblea Generale:

“Sono onorato e commosso di essere stato scelto dai rappresentanti dei ciechi di tutto il mondo per guidare l’Unione Mondiale dei Ciechi verso le grandi sfide globali che abbiamo davanti.”

Tra i vari importantissimi incarichi assunti, Frederic Schroeder è stato anche Commissario dell’Amministrazione dei Servizi di Riabilitazione presso il Dipartimento dell’Educazione degli Stati Uniti.

Gli altri neo eletti sono:

Fernando Riaño, Spagna, Primo VicePresidente;

Elly Macha, Tanzania, Seconda VicePresidente;

Ajai Kumar Mittal, India, Segretario Generale;

Martine Abel-Williamson, Nuova Zelanda, Tesoriere.

L’Unione Mondiale dei Ciechi, WBU, rappresenta circa 285 milioni di ciechi e ipovedenti di 190 Paesi.

Ulteriori informazioni alla pagina www.wbu.ngo

Sport – I giovani e lo sport oltre le barriere: uno scambio internazionale per conoscere, sperimentare e fare delle proposte, di Manuela Esposito

Autore: Manuela Esposito

Grazie al co-finanziamento del programma ERASMUS+ dell’Unione Europea, l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ONLUS realizzerà dal 13 al 20 settembre p.v. in Toscana uno scambio giovanile internazionale sullo sport come strumento di inclusione e di promozione sociale. In particolare, il progetto di scambio giovanile internazionale “Sportability: equality and participation through sports” ha lo scopo di:

– accrescere la conoscenza dei giovani vedenti e non vedenti in relazione agli sport accessibili
– promuovere lo spirito di solidarietà, l’inclusione e la tolleranza tra giovani vedenti e non vedenti
– promuovere la pratica sportiva e uno stile di vita sano

Risultato del progetto sarà la messa a punto di un “manifesto” sull’accessibilità dello sport e delle strutture sportive. Lo scambio coinvolgerà circa 20 ragazzi e ragazze italiani, finlandesi e ciprioti, i quali avranno la possibilità di provare a giocare a baseball, judo, show-down, scherma e torball presso il Centro di Preparazione Olimpica CONI di Tirrenia e presso l’Hotel Olympic Beach – Centro Le Torri di Tirrenia. Durante lo scambio sono previsti anche momenti di formazione non formale e di discussione su altre tematiche di interesse giovanile e internazionale.

Le attività sportive previste sono:

14/09: show-down (Olympic Beach Hotel, mattina e pomeriggio)
15/09: torball (Centro CONI, mattina e pomeriggio)
16/09: judo e difesa personale (Olympic Beach Hotel, mattina e pomeriggio)
17/09: baseball per ciechi (Centro CONI, mattina e pomeriggio) –
18/09: scherma (Olympic Beach Hotel, mattina e se necessario, pomeriggio)
19/09: raid ciclistico in tandem Tirrenia – Pisa e partita di torball in piazza pubblica a Pisa

Il 19 settembre nella mattinata, a coronamento di questa attività internazionale, verranno organizzati un raid ciclistico in tandem e una partita di torball in una piazza pubblica di Pisa, Città Europea dello Sport 2016. Dopo queste dimostrazioni sportive i ragazzi partecipanti allo scambio incontreranno autorità pubbliche, sportivi e rappresentanti del mondo della scuola e consegneranno loro il “Manifesto” sull’accessibilità dello sport e delle strutture sportive, frutto di una loro comune riflessione durante lo scambio.

FID – Ginevra: tenuto il dialogo costruttivo tra il comitato delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità e il governo italiano

Nei giorni 24 e 25 agosto 2016, all’interno della 16° sessione del Comitato delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità (CRPD), si è svolto a Ginevra l’incontro di dialogo costruttivo tra il Comitato stesso e la delegazione del Governo italiano. Il Forum Italiano sulla Disabilità (FID) ha tenuto il giorno 24 un evento collaterale durante il quale sono state presentate al Comitato e al pubblico le valutazioni e le priorità del movimento italiano della disabilità in relazione all’attuazione nel nostro Paese dei principi e delle disposizioni della Convenzione delle Nazioni Unite, ratificata dall’Italia con legge 18 del 3 marzo 2009. La delegazione del FID era composta dal Presidente Rodolfo Cattani, dalla Vicepresidente Donata Pagetti Vivanti, dal Rappresentante del FID presso il Forum Europeo della Disabilità, Giampiero Griffo, da Nazaro Pagano, Presidente ANMIC, Giuseppe Petrucci, Presidente ENS, con i rispettivi collaboratori Carlo Calvani e Humberto Insolera; Luisella Bosisio Fazzi, Presidente FONOS e coordinatrice del Comitato di redazione del Rapporto Alternativo del FID, e Vincenzo Zoccano, componente della Direzione Nazionale UICI e Presidente della Consulta Regionale delle Associazioni di Persone Disabili e delle Loro Famiglie del Friuli Venezia Giulia. Conformemente a quanto previsto dall’articolo 35 della Convenzione, l’Italia ha presentato nel 2013 il suo Primo Rapporto sulle misure prese per adempiere ai propri obblighi in virtù della Convenzione stessa. Il FID da parte sua ha elaborato un Rapporto Alternativo, che è stato depositato nel gennaio 2016. Il 22 marzo 2016 ha avuto luogo a Ginevra un incontro ristretto tra il Comitato e i rappresentanti del FID, durante il quale sono state presentate alcune brevi relazioni su argomenti specifici del Rapporto Alternativo e successivamente il Comitato ha posto una serie di domande sul Rapporto Alternativo stesso in vista della formulazione dell’elenco dei quesiti (List of Issues) da sottoporre al Governo italiano. In giugno, il Governo ha inviato al Comitato le proprie risposte ai quesiti e lo stesso ha fatto il FID in luglio, esprimendo le proprie valutazioni. Il dialogo costruttivo si è tenuto nel pomeriggio del 24 e la mattina del 25 agosto per complessive sei ore di serrato confronto tra il Comitato e la delegazione italiana guidata dal Ministro Plenipotenziario Gianludovico de Martino, Presidente del Comitato Interministeriale per i Diritti Umani (CIDU). In base a tutta la documentazione disponibile e alle risposte del Governo, il Comitato CRPD formulerà, entro il 2 settembre, termine della corrente sessione, le Osservazioni Conclusive che saranno rivolte allo Stato italiano. Il dialogo costruttivo, durante il quale i rappresentanti del FID non avevano diritto di parola, si è svolto in un’atmosfera distesa che ha consentito di affrontare in modo franco e approfondito i problemi più significativi evidenziati dal Comitato. Il FID si augura che le Osservazioni Conclusive possano essere accolte e positivamente sviluppate dal Governo italiano, a partire dalla Conferenza Nazionale sulle Politiche della Disabilità che avrà luogo a Firenze il 16 e 17 settembre. Durante la loro permanenza a Ginevra, i rappresentanti del FID hanno anche incontrato diversi componenti del Comitato per fornire opportuni chiarimenti su temi specifici. Hanno avuto inoltre un incontro con Feruza Abdullaeva Bochatay, referente per l’Italia dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani. Un particolare ringraziamento desideriamo esprimere alla signora Diane Kingston, relatrice del Comitato sul Rapporto italiano per il suo impegno, nonché a Victoria Lee e Juan Ignacio Perez Bello della International Disability Alliance (IDA) e ad An-Sofie Leenknecht, esperta del Forum Europeo della Disabilità (EDF) sulla Convenzione, per il loro prezioso e insostituibile supporto durante le riunioni di marzo e agosto. In ultimo, ma non per importanza, è doveroso ringraziare il Comitato di redazione del FID che ha predisposto con perizia, tempestività e completezza, il Rapporto Alternativo, le Risposte alla List of Issues e i documenti presentati durante le riunioni.

ICC Camp 2016: apprendere l’informatica, comunicare, costruire il futuro, di Sara Kobal

ICC Camp: per chi legge questo acronimo su un sito Internet o sui documenti esplicativi si tratta semplicemente dell’”International Camp on Communication and Computers”, ma per chi vi ha partecipato è senza dubbio molto di più.

Naturalmente l’internazionalità è uno dei punti di forza di questo scambio per giovani ciechi e ipovedenti alla cui ultima edizione, svoltasi a Dresda (Germania) dal 25 luglio al 3 agosto, hanno preso parte ragazzi e coordinatori provenienti da 14 nazioni europee ed una asiatica, il Giappone. Tra loro c’era la nostra “truppa” composta da sei ragazzi e tre membri di staff.

Anche l’informatica e la comunicazione giocano un ruolo centrale con “belli e ben organizzati workshop”, come li ha definiti Annaclara Farace, una delle ragazze italiane. Si tratta di workshop gestiti da coordinatori e membri di staff di ciascuna delle delegazioni, che toccano una vastissima gamma di tematiche: da quelle più strettamente connesse all’informatica ad altre, riguardanti le relazioni interpersonali o fattori quali la propria immagine, a volte sottovalutati dai disabili visivi, che comunque incidono sull’efficacia del messaggio che si vuole inviare all’uditorio.

ICC è una possibilità di crescita non soltanto per i ragazzi, ma anche per chi li accompagna, come dimostra questo pensiero di Maria Enrica Calò, uno dei membri vedenti dello staff del gruppo italiano: “Partecipare ad ICC 2016 mi ha fatto sentire parte di un progetto, di una missione, di una famiglia. Sono partita con due valigie e uno zaino, sono rientrata con la testa colma di ricordi e il cuore leggero. Un’esperienza che mi ha insegnato tanto. La prima lezione? Non arrendersi mai.”

Già questo, probabilmente, vi sembrerà abbastanza per costruire un’iniziativa dal successo più che certo; eppure non è tutto qui. Ciò che rende vincente e sempre attuale un modello che ormai si ripete simile da venticinque anni è l’apertura al dialogo di tutti i presenti che comprendono quanto l’opportunità di passare del tempo assieme a persone che rappresentano culture così diverse dalla propria sia troppo preziosa per essere sprecata. Ed ecco che ogni momento libero diventa occasione per condividere idee e canzoni, informazioni e battute di spirito; insomma per annodare i molteplici fili che permettono la costruzione di legami profondi, che durano anche dopo la conclusione del soggiorno. Questo non è soltanto il punto di vista di una nostalgica (dopo tre edizioni frequentate come partecipante, ICC 2016 è stata la mia prima esperienza in qualità di coordinatrice della delegazione italiana), ma ha colpito anche Anna Frighetto, il secondo membro vedente dello staff, che entrava in contatto con questa realtà per la prima volta: ”Vedere ragazzi che nonostante le difficoltà si impegnano per guadagnarsi il proprio futuro e che credono nel valore dell’unità, che in questo periodo sembra più che mai impensabile, è un’esperienza unica che rifarei un milione di volte!”

E al di là di ogni conoscenza tecnica acquisita, è proprio questo il messaggio che porterò con me e vorrei condividere con tutti: forse è più difficile, ma alla lunga costruire ponti e non muri, tracciare strade di pace anziché scavare fossati in cui trincerarsi e difendersi, è appagante e dà frutti sicuri.

Progetto di volontariato europeo in Belgio (scadenza candidature 26 agosto)

Il gruppo giovani Views Italia ricerca con urgenza un candidato per un progetto di volontariato europeo in Belgio, nel quadro del programma Erasmus Plus, realizzato da Views International (www.viewsinternational.eu).
Il volontariato, della durata di 9 mesi a partire dall’1 Ottobre 2016 e fino al 30 Giugno 2017, sarà svolto presso gli stessi uffici di Views International.
Il volontario si occuperà principalmente di:
– supportare il personale degli uffici di Views nell’organizzazione di attività internazionali rivolte a giovani con disabilità visiva (seminari, corsi di formazione, scambi internazionali, ecc);
– organizzare incontri di sensibilizzazione alla disabilità visiva (tra cui anche cene al buio);
– redigere articoli in inglese per il sito Internet di Views International;
– organizzare attività a livello locale, rivolte ai giovani.
Prima della partenza, nel mese di settembre 2016, il volontario prenderà parte ad una visita preparatoria durante la quale avrà la possibilità di conoscere il personale dell’associazione ospitante nonché gli istruttori di autonomia personale e di orientamento e mobilità.
E’ possibile trovare ulteriori informazioni su questo progetto all’indirizzo http://europa.eu/youth/volunteering/evs-organisation_en
Il progetto è rivolto a giovani con disabilità visiva tra i 18 ed i 30 anni, che abbiano un livello base di francese (livello richiesto A2).
Il viaggio del volontario sarà rimborsato fino ad un massimo di 275 Euro a/r ed il volontario riceverà un contributo mensile per le spese personali nel paese di accoglienza.
L’alloggio è finanziato dal progetto e sarà condiviso assieme ad altri due ragazzi con disabilità visiva che svolgono il loro volontariato presso altre associazioni locali.
Il volontariato europeo è un’ottima occasione per:
– imparare o migliorare le proprie competenze in una lingua straniera;
– migliorare la propria autonomia e le proprie capacità di orientamento e mobilità;
– entrare in contatto con un’altra realtà e un’altra cultura;
– sperimentarsi in un contesto lavorativo.
È possibile inviare la propria candidatura a info@viewsitalia.com entro venerdì 26 Agosto alle ore 12:00.
Alleghiamo alla presente i moduli necessari per l’iscrizione.
Se si è già in possesso di un certificato attestante la conoscenza della lingua francese, si chiede di inviarne la scansione via e-mail come prova del livello di lingua posseduto. Altrimenti, il candidato sarà contattato per un accertamento del livello richiesto.
Per informazioni più dettagliate sul servizio di volontariato europeo organizzato da Views International potete contattarci all’indirizzo email info@viewsitalia.com o tramite cellulare al 346 78 77 334 (Vanessa Cascio) o al 3471766039 (Anna Rita de Bonis).

Borsa di studio per studenti con disabilità – scadenza 15 settembre 2016

In collaborazione con il Forum Europeo della Disabilità (European Disability Forum-EDF), la famosa società di software Oracle, con sede in California, anche per l’anno accademico 2016-2017 finanzierà una borsa di studio in favore di studenti con disabilità nei settori di informatica, ingegneria informatica, user experience e simili.
La borsa, del valore di 8000 euro, sarà assegnata a un progetto o tesi che tengano conto delle diverse esigenze delle persone con disabilità, in base  a criteri ed elementi di giudizio quali:
– originalità
– qualità scientifica
– evoluzione sullo “stato dell’arte” esistente
– valore dell’innovazione
– miglioramento dell’accessibilità delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione
– livello accademico dello studente.
Possono presentare domanda, entro il 15 settembre 2016, gli studenti con disabilità cittadini dell’Unione Europea, iscritti nell’anno 2016-2017 presso una università di un Paese dell’Unione, purche’ in possesso dei requisiti specificati sul sito dell’EDF al seguente indirizzo:
http://bit.ly/2aev5fX.
Alla pagina indicata sono disponibili anche le modalità di presentazione della domanda, che deve essere redatta in lingua inglese, nonché tutte le altre informazioni utili.