Genova – Segreteria telefonica dell’8 aprile 2016

Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti Onlus
Sezione di Genova segreteria telefonica

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Ricordiamo che è possibile rinnovare, nell’orario di apertura dell’ufficio, l’iscrizione alla nostra associazione per il 2016; anche quest’anno la quota è di 50 euro a persona.

Anche quest’anno è possibile destinare il 5 per mille delle imposte sul vostro reddito a questa Sezione dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti: basta indicare il nostro codice fiscale n. 00465930105 nell’apposito quadro della denuncia dei redditi o della certificazione unica.

E’ possibile avvalersi dei servizi del CAF dell’ANMIL in convenzione; gli interessati possono rivolgersi direttamente al CAF al numero 010 08 99 292 qualificandosi come nostri soci per fissare un appuntamento; il costo va da 5 euro per il semplice modello 730 fino a 15 euro per il modello 730 congiunto di familiare non convivente col socio.
Sempre in convenzione è possibile avvalersi dei servizi del CAF 50 & PIU’ dell’ENASCO prendendo appuntamento al numero 010 50 30 42 ; per i costi dei servizi rivolgersi in ufficio.

E’ attivo tutti i venerdì, dalle ore 15.30 alle 17, il servizio di voce amica, al numero 010 251 00 49; cari soci, un consigliere della Sezione accoglierà ogni volta le vostre telefonate, nelle quali potrete esporre problemi, difficoltà, disagi. Troverete qualcuno pronto ad ascoltarvi e a dialogare con voi nel più stretto riserbo, su quanto avrete bisogno di confidargli. Vi aspettiamo!

Continuano al mercoledì e al sabato i corsi di informatica e sull’utilizzo dell’I-Phone tenuti dal Prof. Cav. Carlo Merisio, dal Dott. Pacifico Mangini e dalla Prof.ssa Lucia Russo. Per maggiori informazioni ed adesioni contattare il Prof. Cav. Carlo Merisio, cellulare numero 340 376 38 59 e telefono numero 010 839 22 36 oppure il Dott. Pacifico Mangini, cellulare numero 333 329 77 62

Si ricorda che il corso di teatro si svolge ogni mercoledì alle ore 15.

A martedì alterni si riunisce in sede il gruppo di auto mutuo aiuto; per maggiori informazioni ed adesioni contattare la coordinatrice Beatrice Daziale al numero 340 069 34 55.

Dal primo gennaio al 30 giugno 2016 in fase sperimentale viene rimborsata la somma di 5 euro per ogni corsa effettuata col servizio taxi per partecipare alle attività organizzate da questa Sezione; per il rimborso è sufficiente presentare al nostro ufficio la ricevuta regolarmente firmata dal tassista con l’indicazione del percorso e l’ora dell’evento.

Presso la struttura “Le Torri” di Tirrenia si svolgerà il soggiorno marino “Primo Sole” dal 29 maggio al 12 giugno; per maggiori informazioni consultare il Comunicato n. 57 della Presidenza Nazionale.

Mercoledì 13 aprile dalle ore 16 su Slashradio le due trasmissioni “Dal territorio” e “Le interviste di Slashradio”; giovedì 14 aprile, sempre su Slashradio e sempre dalle ore 16, la trasmissione incentrata sulla presentazione della nuova Commissione Nazionale cani guida e su un ciclo di incontri dedicati ai nostri amici a quattro zampe e al loro utilizzo.

Entro il 15 aprile è possibile iscriversi alla settimana verde in Val d’Aveto che avrà luogo dal 4 all’11 giugno; per maggiori informazioni contattare Luciano Frasca al numero 389 071 05 27 o Maria Grazia Olivieri al numero 329 43 19 147

Entro il 17 aprile i giovani non vedenti ed ipovedenti con età tra i 16 e 20 anni possono candidarsi a partecipare al Campus Internazionale sulla Comunicazione e l’Informatica che si terrà dal 25 luglio al 3 agosto presso il Politecnico di Dresda; per maggiori informazioni consultare il Comunicato n. 26 della Presidenza Nazionale.

Entro il 25 maggio i giovani non vedenti ed ipovedenti con età tra i 15 e i 17 anni possono candidarsi a partecipare al soggiorno-studio che si terrà a Pontevedra, in Spagna, dal primo al 12 agosto per il perfezionamento della lingua inglese; per maggiori informazioni consultare il Comunicato n. 31 della Presidenza Nazionale.

Entro il 31 maggio è possibile iscriversi alla fase sezionale del quattordicesimo Campionato Nazionale di Scopone Scientifico; per maggiori informazioni consultare il Comunicato n. 54 della Presidenza Nazionale; per adesioni contattare il Presidente Giuseppe Pugliese al numero 348 34 10 580.

Presso il Circolo Bianchi in Corso Europa 255 R si svolgono periodicamente le attività del Gruppo Sportivo Liguria non vedenti; per maggiori informazioni chiamare Andrea Bazzano al numero 338 20 84 033

I nostri uffici sono aperti al pubblico lunedì e mercoledì dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 17 mentre martedì, giovedì e venerdì dalle 10 alle 15.

Prossimo bollettino il 15 aprile 2016.

Grazie per l’ascolto.

Napoli – Intenso fine settimana per la Sezione Uici di Napoli 8, 9 E 10 Aprile 2016

Per la Sezione UICI di Napoli ci sarà ancora un fine settimana ricco di attività mirate soprattutto alla divulgazione, alla prevenzione e allo sport. Di seguito il dettaglio delle attività:
Si inizia con una lezione sull’utilizzo della firma digitale che il consigliere Nazionale Nunziante Esposito terrà nel pomeriggio di venerdì 8 aprile presso la rappresentanza zonale di San Giuseppe Vesuviano a beneficio di tutti i soci residenti nella zona. Nella serata di venerdì 8 presso il ristorante Villa Eubea di Cuma si svolgerà una cena al buio in collaborazione con l’associazione ASPI (Associazione Sommelier Professionisti) alla presenza di giornalisti e rappresentanti dell’ordine dei medici. Il collaudato staff di camerieri e volontari proverà ancora una volta a far comprendere agli ospiti della serata come un non vedente può condurre una vita normale se messo nelle giuste condizioni. Il ricavato della serata servirà ovviamente a finanziare le attività dell’Unione. Passando alla giornata di sabato, essa inizierà con l’assemblea sezionale, fondamentale momento della vita associativa in cui si farà il punto su quanto fatto e si programmeranno le attività per il futuro. In contemporanea, nella centralissima Piazza Dante di Napoli, nell’ambito della manifestazione “Walk for life” organizzata dalla Fondazione Telethon, i volontari UICI allestiranno uno stand informativo sulle attività dell’Unione e dalle ore 09.00 alle ore 17.00 sarà possibile sottoporsi a visite oculistiche gratuite grazie alla presenza dell’unità mobile oftalmica. L’importante evento, a cui lo scorso anno hanno partecipato oltre 5mila persone, è organizzato per aiutare la ricerca per le malattie genetiche rare. Nell’ambito della stessa manifestazione, durante il pomeriggio i gruppi sportivi Noived Napoli, colosimo, real Vesuviana e campania 90 proporranno esibizioni di diverse attività sportive praticate dai non vedenti e, a cura della commissione autonomia dell’Unione, verranno organizzate attività finalizzate a far comprendere come un non vedente può muoversi autonomamente e quali sono gli ostacoli che impediscono la mobilità autonoma. La manifestazione continuerà domenica mattina con la Walk of life che propone sia la corsa competitiva di 10 km che la passeggiata non competitiva di 3 km per tutti. Per partecipare alla Walk of life e necessario iscriversi. Per le iscrizioni si acquistano degli zainetti che hanno il costo di € 5 per i minorenni e di € 10 per gli adulti. Gli zainetti potranno essere ritirati Sabato 9 Aprile fino alle ore 22.00 presso gli appositi stands a piazza Dante oppure domenica 10 Aprile entro le ore 8.00. L’intero ricavato sarà devoluto a Telethon.
Sempre domenica 10 aprile nella centralissima Piazza vanvitelli nel quartiere vomero, in collaborazione con il club rotaract Castel Sant’Elmo, sarà collocata l’unità mobile oftalmica dalle ore 09,00 alle ore 13,00 per effettuare screening oculistici gratuiti e distribuire materiale informativo sulla retinopatia diabetica.

Siena – Mare per tutti: week end in barca a vela nell’arcipelago toscano

In collaborazione con l’Associazione Vela Insieme, la quale dal 1996 organizza attività di mare per promuovere e favorire l’inclusione sociale di persone disabili e realizza progetti insieme alla Regione Toscana, alle ASL toscane e alla Regione Lombardia, Vi proponiamo di vivere una meravigliosa due giorni in barca a vela alla scoperta dell’arcipelago toscano.
L’equipaggio ha maturato negli anni una lunga esperienza di organizzazione di attività con persone con disabilità (motoria, sensoriale ) e gruppi misti con ipovedenti o non vedenti.
L’associazione dispone di 3 barche a vela di cui due attrezzate di pedana allargata per salire a bordo (75 cm) e di elevatore per la discesa in acqua e la salita a bordo. Ogni barca a vela può ospitare fino a 6 persone (oltre alle 2 persone dell’equipaggio) , 4 cabine di cui 3 con letto matrimoniale e 1 con letti a castello, 2 bagni, cucina e salotto. Ogni barca può ospitare fino ad un massimo di due persone con disabilità motoria ( peso max 80 kg).
Il week end prevede l’imbarco a Marina di Scarlino (Grosseto ) il venerdì sera e lo sbarco la domenica nel tardo pomeriggio. Due splendide giornate a contatto con la natura dell’Arcipelago Toscano per sentire sulla vostra pelle il calore dei raggi del sole, la carezza della brezza marina, il profumo del mare, e per sentirvi liberi come i gabbiani.

Quota individuale € 255 + tessera iscrizione con validità annuale di € 40

Periodo di validità della quota: tutti i week end di settembre ed ottobre 2016

La quota comprende: due pernottamenti in cabina doppia e cambusa (pensione completa, incluse bevande, dalla colazione del sabato mattina al pranzo della domenica), assicurazione

Informazioni e prenotazioni: Paola De Donato 3491547265

Pordenone – Pubblicazione in Braille

La Biblioteca del libro parlato “Marcello Mecchia” dell’U.I.C.I. Onlus Pordenone sta predisponendo una pubblicazione braille in occasione delle prossime Olimpiadi di Rio de Janeiro.
Oltre 80 pagine con notizie storiche, curiosità e simbologismi per capire questo evento partendo dalle sue radici. Per viverlo giorno per giorno invece sarà reso disponibile sul nostro sito il programma degli eventi in un file accessibile (rtf o xls), liberamente scaricabile.
In aggiunta alla pubblicazione, come inserto, sempre in braille, il calendario dei prossimi campionati europei di calcio “Parigi 2016”.
Il fascicolo braille sarà disponibile a partire dal mese di maggio al costo di 10,00 Euro. Per il pagamento si potrà utilizzare il bollettino postale incluso.
Per prenotazioni rivolgersi alla nostra segreteria sezionale tel. 0434-21941; e-mail: uicpn@uiciechi.it; www.uicpordenone.org.

Siena – Montepulciano sotto le dita

Il progetto interessa per ora Piazza Grande, l’Enoteca del Nobile ed il Museo Civico “Montepulciano sotto le dita”: schede in braille per non vedenti e ipovedenti Accoglienza turistica che tiene presenti anche solidarietà e accessibilità

In occasione di una Pasqua particolarmente propizia sotto il profilo turistico, caratterizzata da una massiccia affluenza di visitatori, è stato inaugurato il progetto “Montepulciano sotto le dita”, rivolto agli ospiti italiani con disabilità visive (non vedenti o ipovedenti).

Nell’androne del Palazzo Comunale, nell’Enoteca del Consorzio del Vino Nobile e presso il Museo Civico sono state installate schede stampate in codice Braille (e con caratteri di dimensioni adeguate) che illustrano le peculiarità del territorio.

Nell’androne del Palazzo Comunale le schede sono fissate al bancone dell’accoglienza turistica ed illustrano le caratteristiche di Piazza Grande e della Cattedrale. Nell’Enoteca consortile oggetto dell’informazione è naturalmente il Vino Nobile di Montepulciano mentre i numerosi totem diffusi nel Museo consentono di approfondire la conoscenza di opere particolarmente importanti come la Sacra Famiglia del Sodoma, il Ritratto di Gentiluomo di Caravaggio, Sant’Agnese di Beccafumi, le terracotte invetriate dei Della Robbia ed altri capolavori esposti.

Al Museo Civico gli ospiti non vedenti possono anche “sentire” sotto le dita le opere in rilievo, utilizzando gli appositi guantini disponibili gratuitamente all’ingresso e consultare il volume (sempre in Braille e con caratteri di testo di grandezza particolare) sull’archeologia nella Val di Chiana senese, con ampie e dettagliate informazioni sul patrimonio storico del territorio.

“Abbiamo voluto dare un segnale di concreta sensibilità rivolto a chi non può fruire pienamente di quanto di bello e di buono offre il nostro territorio” afferma il Sindaco di Montepulciano Andrea Rossi. “Il progetto, realizzato dal Servizio Turismo dell’Amministrazione Comunale, è in fase di sviluppo e prevede un rapido potenziamento con altri supporti, tattili e sonori”.

scheda in braille e per ipovedenti

scheda in braille e per ipovedenti

Torino – Comunicati del 1 aprile 2016

Torino – Comunicati del 1 aprile 2016

1) Assemblea dei Soci UICI Torino – 16 aprile 2016
2) Dimostrazione applicazioni per smartphone
3) In sezione è arrivato il wi-fi per i soci
4) Rubrica “La voce dei soci”
5) Corsi Mac, iPhone, autonomia domestica e Braille
6) Gruppo di auto-mutuo aiuto
7) Nuove tessere regionali di libera circolazione – entrata in vigore
8) Manifestazione podistica “Oltre la vista… oltre la Sla”
9) Gita a Finale Ligure
10) Dispositivo Pos per pagamenti
11) Presenze dei responsabili dei Comitati UICI Torino
12) Sportello legale
13) Mail “dilloalpresidente”: un prezioso strumento di dialogo
14) Accompagnamenti UNIVoC
15) Calendario delle attività del Circolo dell’Amicizia fra Ciechi e Vedenti
16) Destinazione 5 per 1000

Assemblea dei Soci UICI Torino – 16 aprile 2016 Sabato 16 aprile, alle ore 9, presso i locali di via Nizza 151, è indetta l’assemblea ordinaria annuale dei soci Uici Torino. Si tratta di un momento particolarmente significativo per la vita associativa della nostra sezione: vi invitiamo quindi a partecipare numerosi. L’ordine del giorno è consultabile sul nostro sito internet www.uictorino.it. Ricordiamo che per poter esercitare il diritto di voto è necessario aver rinnovato per il 2016 l’iscrizione all’unione. Coloro che non l’avessero ancora fatto possono regolarizzare la propria posizione associativa direttamente il giorno dell’assemblea, prima dell’inizio dei lavori. Ricordiamo inoltre che non è possibile farsi rappresentare a mezzo delega. Al termine dell’assemblea, per chi lo desidera, sarà possibile pranzare insieme. A ciascun socio e a un suo eventuale accompagnatore l’UICI Torino accorda un contributo di 10 Euro cadauno. I soci più giovani, con meno di 25 anni, potranno contare su un contributo di 15 Euro. Ulteriori dettagli saranno forniti nei prossimi giorni. Per partecipare al pranzo è necessario prenotarsi, contattando la nostra segreteria al numero 011/535567 entro martedì 12 aprile.

Dimostrazione applicazioni per smartphone Giovedì 7 aprile alle ore 17.00, presso i locali di Corso Vittorio Emanuele 63, si terrà un appuntamento dedicato agli smartphone (telefoni di ultima generazione). Con l’aiuto di utilizzatori esperti, verranno presentate varie applicazioni utili nel quotidiano. Nella seconda parte della dimostrazione, i presenti potranno provare in prima persona le App, constatandone l’utilità.
Per questa dimostrazione si utilizzeranno gli iPhone di Apple, al momento gli smartphone più utilizzati dai non vedenti, ma non si esclude di fare in futuro, un’iniziativa analoga per i prodotti con sistema Android.
Per partecipare è necessario prenotarsi, contattando la nostra segreteria al numero 011535567 entro mercoledì 6 aprile.

In sezione è arrivato il wi-fi per i soci Vi informiamo che nei giorni scorsi negli uffici sezionali di corso Vittorio Emanuele II è stata attivata una rete wi-fi dedicata a tutti i soci e gli ospiti. La rete wi-fi è denominata “Ospiti UICI Torino” e può essere selezionata dal menu “impostazioni” del vostro smartphone.
Per la password d’accesso vi invitiamo a rivolgervi alla signora Gianna. Buona navigazione!

Rubrica “La voce dei soci”
All’interno della rivista quadrimestrale UICI/011 desideriamo sperimentare una nuova rubrica: si chiama “La voce dei soci” e nasce per dare spazio ai vostri pensieri. Sugli argomenti da trattare c’è massima libertà, purché si tratti di idee costruttive, espresse in forma breve e con un linguaggio adeguato. I testi devono essere firmati dall’autore e sono da intendersi come contributi spontanei e gratuiti, nello spirito della rivista. La redazione si riserva il diritto di accogliere o no le proposte, anche a seconda dello spazio disponibile. Ci piacerebbe sperimentare la nuova rubrica già a partire dal prossimo numero della rivista, che è in lavorazione in queste settimane. Per farci avere i vostri pensieri potete scrivere una e-mail all’indirizzo ufficio.stampa@uictorino.it entro venerdì 15 aprile.
Corsi Mac, iPhone, autonomia domestica e Braille Come avevamo preannunciato, stanno per iniziare vari corsi, tutti organizzati dalla nostra sezione. Si tratta di preziose occasioni per migliorare la propria autonomia e ampliare i propri orizzonti. Due dei percorsi formativi sono incentrati sulla tecnologia. Il corso per l’uso dell’I-phone (telefono di ultima generazione prodotto da Apple) si svolgerà nei locali della sezione tra marzo e giugno, durerà 10 ore suddivise in cinque incontri con cadenza distanziata, così da dare ai partecipanti il tempo di sperimentare le conoscenze apprese. E’ aperto a un massimo di 6 disabili visivi, che devono essere già muniti di i-Phone. Si svolgerà invece nelle aule informatiche di corso san Martino 4 il corso per l’uso dei computer Mac, in 10 incontri settimanali tra marzo e giugno per un totale di 20 ore. Possono partecipare 4 persone, che useranno i computer presenti nella struttura, più un eventuale quinto iscritto, che però dovrà essere munito di un suo computer portatile Mac. Comunichiamo inoltre che sono ancora disponibili alcuni posti per i corsi di cucina e autonomia domestica (che si terrà presso il Centro di Riabilitazione Visiva dell’ospedale oftalmico) e per il corso di Braille. Entrambi sono aperti a piccoli gruppi di persone e hanno una durata di 20 ore. Ricordiamo che tutti i corsi sono tenuti da persone qualificate, molte delle quali con disabilità visiva, e hanno un taglio fortemente pratico, pensato per venire incontro alle necessità quotidiane. Gli orari verranno concordati anche in base al numero e alle esigenze dei partecipanti. Per tutti e quattro i corsi è necessario iscriversi contattando entro lunedì 21 marzo la nostra segreteria al numero 011 53 55 67.

Gruppo di auto-mutuo aiuto
Come già molte volte abbiamo sottolineato e come tanti esempi quotidianamente dimostrano, la condizione di disabilità non impedisce di vivere una vita piena e soddisfacente. Di sicuro, però, porta con sé alcune implicazioni non facili da gestire. Per questo la nostra sezione organizza un percorso di auto-mutuo aiuto, un prezioso strumento che può aiutare a migliorare il rapporto con se stessi e con gli altri, grazie a un lavoro di consapevolezza e di confronto. L’attività sarà seguita dalla dottoressa Federica Ariani, collaboratrice della nostra sezione, già impegnata nello sportello di consulenza psicologica. Gli interessati possono contattare la segreteria al numero 011 53 55 67 entro giovedì 31 marzo.

Nuove tessere regionali di libera circolazione – entrata in vigore Ricordiamo che da oggi, 1 aprile 2016, in ?Piemonte entrano in vigore le smart card ?BIP (Biglietto Integrato Piemonte) di libera circolazione per le persone con disabilità sui mezzi di trasporto pubblico, emesse in sostituzione delle attuali tessere.
oppure chiamare il Numero Verde Unico della Regione Piemonte 800333444 attivo dal lunedì al venerdì dalle ore 8 alle 18 con orario continuato, festivi esclusi, gratuito da telefono fisso e mobile.

Manifestazione podistica “Oltre la vista… oltre la Sla”
Puntuali e graditi come ogni anno ritornano gli appuntamenti organizzati dalla nostra Polisportiva a sostegno della ricerca sulla Sla (Sclerosi Laterale Amiotrofica). E com’è ormai tradizione, due sono gli eventi in programma, il primo musicale, il secondo incentrato sullo sport. Sabato 9 aprile alle ore 20.30 al teatro Vittoria di Torino (via Gramsci 4) si tiene il concerto di musica classica “Aspettando Oltre la vista… oltre la Sla”. Protagonisti il chitarrista Paolo Garganese e il pianista Francesco Mazzonetto. L’ingresso è a offerta libera. Per partecipare è necessario inviare una mail all’indirizzo polisportiva@uictorino.it. Lunedì 25 aprile, invece, si svolge la manifestazione podistica non competitiva in memoria di Piero Mallen. L’appuntamento è alle ore 9.15 al parco del Valentino. C’è posto per tutti: per adulti e bambini, per chi corre o per chi cammina. E’ possibile iscriversi direttamente il giorno della manifestazione oppure tramite il sito www.retedeldono.it/oltrelavista2016. La quota di iscrizione è di 10 Euro per gli adulti, 5 per i bambini. Anche in questo caso l’intero ricavato sarà devoluto alla ricerca contro la Sla. Maggiori informazioni sul nostro sito internet www.uictorino.it

Gita a Finale Ligure
L’UNIVoC organizza per domenica 8 maggio 2016 una giornata al mare nella località di Finale Ligure.
La partenza è prevista da Torino per le ore 7.15 dalla sede di Corso Vittorio Emanuele II n. 63, con arrivo previsto alle ore 10.00 circa. La mattina sarà dedicata alla visita del Museo dell’Orologio di Tovo San Giacomo, per poi pranzare in un ristorante del luogo. Nel pomeriggio, per chi lo desidera, si potrà passeggiare sul lungomare. Il rientro è previsto a Torino per le ore 21.00. La quota di partecipazione è di 35 euro a persona tutto compreso. Le prenotazioni saranno prese in considerazione fino ad esaurimento posti e dovranno essere comunicate alla signora Laura telefonando al numero 333/7773309.
Dispositivo Pos per pagamenti
Informiamo che è stato attivato presso la nostra sezione il dispositivo Pos per pagamenti con bancomat e carte di credito. La nuova dotazione rappresenta un piccolo ma prezioso passo in avanti sul fronte della tecnologia, un modo per venire incontro alle esigenze dei soci e rendere i nostri servizi sempre più accessibili.

Presenze dei responsabili dei Comitati UICI Torino Ricordiamo che i responsabili dei comitati attivi presso la nostra sezione UICI sono a disposizione dei soci per fornire assistenza, consulenze o informazioni, sia telefoniche sia su appuntamento, nei seguenti giorni e orari:
– Comitato Anziani: tutti i lunedì dalle ore 15.00 alle ore 17.00 (previo appuntamento telefonico)
– Comitato Centralinisti: tutti i lunedì dalle ore 17.00 alle ore 18.00 (previo appuntamento telefonico)
– Comitato Fisioterapisti: tutti i giovedì dalle ore 16.00 alle ore 17.30
– Comitato Ipovedenti: tutti i giovedì dalle ore 17.00 alle ore 18.00 (previo appuntamento telefonico)
– Gruppo Informatico: tutti i venerdì dalle ore 15.00 alle ore 17.00
– Comitato Pari Opportunità: tutti i venerdì dalle ore 17.00 alle ore 18.00

Sportello legale
VEDIAMO cosa dice la legge!!! In questi ultimi tempi, anche in conseguenza della grave crisi economica in cui versa il Paese, si stanno moltiplicando le ingiustizie subite dai comuni cittadini. Non è affatto semplice districarsi in una giungla di leggi, decreti, regolamenti, che tra l’altro cambiano velocemente.
Pertanto, al fine di essere sempre più vicina alle esigenze dei soci, la sezione UICI di Torino ha disposto l’apertura di uno sportello di consulenza legale presso i propri uffici. La consulenza legale sarà offerta gratuitamente dal Presidente nonchè Avvocato Franco Lepore a tutti i soci regolarmente iscritti all’associazione. Tale servizio permetterà agli interessati di ottenere consulenze legali in diverse materie, dalle questioni di famiglia a controversie condominiali, da problemi sul lavoro a cause di risarcimento danni, dal recupero crediti a questioni di successione ecc.. i soci potranno beneficiare di una consulenza per ogni singola questione. Non potranno essere espressi pareri in ordine all’operato di altri avvocati.
L’Avv. Lepore sarà lieto di ricevere tutti gli interessati direttamente presso la sede UICI di Corso Vittorio Emanuele 63, previo appuntamento telefonico al numero 011/535567, tutti i giovedì dalle ore 17.00 alle ore 18.00. All’atto della prenotazione, invitiamo i soci a specificare genericamente la materia oggetto della richiesta della consulenza.

Mail “dilloalpresidente”: un prezioso strumento di dialogo Ricordiamo che è attiva la casella di posta elettronica dilloalpresidente@uictorino.it, uno strumento dedicato a soci e amici che vogliano porre quesiti, segnalare iniziative, avanzare suggerimenti o critiche (purché costruttive) relative alla vita associativa del nostro sodalizio e più in generale alla condizione dei disabili visivi.
Le e-mail verranno lette personalmente dal Presidente, che risponderà nel più breve tempo possibile, compatibilmente con gli impegni lavorativi e istituzionali. L’iniziativa “dilloalpresidente” va proprio nella direzione di un contatto diretto, immediato, personale e informale: ci auguriamo che sia accolta con favore dalla base associativa.

Accompagnamenti UNIVoC
Si informano gli utenti che le richieste di accompagnamento potranno essere rivolte alla signora Laura, dalle ore 10 alle ore 12 e dalle ore 15 alle ore 19 dal lunedì al venerdì, telefonando al numero 011/859523 o cellulare 333/7773309 oppure alla signora Stefania al numero 338/3173605.

Calendario delle attività del Circolo dell’Amicizia tra Ciechi e Vedenti Il Circolo dell’Amicizia tra ciechi e vedenti con sede presso la Famija Turineisa in Via Po 43 a Torino comunica il programma delle proprie attività:

Martedì 5 Aprile RIUNIONE CONSIGLIO DIRETTIVO E DESIGNAZIONE CARICHE
Mercoledì 6 Aprile PRESENTAZIONI COMPONENTI NUOVO CONSIGLIO
DIRETTIVO
Che offriranno agli amici una bicchierata di buon augurio per le attività future. Seguirà, nel Salone Turchese una serata musicale, organizzata in collaborazione con la Famija Turineisa, con le canzoni di Gipo Farassino e Fred Buscaglione.
Questo evento avrebbe dovuto avere luogo mercoledì 16/3 ma, causa maltempo, è stato rimandato a questa sera. Vi aspettiamo numerosi a questa eccezionale ed imperdibile serata, portando il vostro calore ed i vostri applausi.

Mercoledì 13 Aprile CORSO “COME MIGLIORARE LA MEMORIA”

Mercoledì 20 Aprile SALONE TURCHESE – ORE 21 – LA FAMIJA TURINEISA PRESENTA “PICCOLI CORI CRESCONO” Nel programma “Cantabile 0 – 18” diretti dal Maestro Giorgio Guiot.

Mercoledì 27 Aprile SERATA TEATRALE – SALONE TURCHESE – ORE 21
La Compagnia “Altre Nuvole” diretta da Agnese Bistocchi present “Palcoscenico:farse, gocce di sorrisi e buonumore” in programma:
• Visita di cortesia (Carlin All’ospedale)
• Dieta benefica (Al ristorante)
• La parità dei sessi
• Tempi moderni
• Due sordi (Monsù Pautasso e Madama Rebaudengo)
• La micina di mia moglie
Ed ora, ridiamo insieme che fa bene alla salute!!!
Regia e costumi di Agnese Bistocchi.
Destinazione 5 per 1000
Gentili Contribuenti,
le attività della nostra associazione sono di carattere sociale e assistenziale, a integrazione o sostituzione dei servizi di natura pubblica, e con una particolare attenzione alle esigenze dei pluriminorati.
In mancanza di finanziamenti pubblici, il Vostro aiuto diventa fondamentale per mantenere gli attuali standard delle nostre attività e, ove possibile, di migliorarli.
La campagna fiscale 2016 è alle porte. La normativa vigente ti consente di scegliere se destinare il 5 per 1000 dell’imposta sul tuo reddito ad un ente non profit di tua scelta o lasciarlo allo Stato.
Con la prossima dichiarazione dei redditi, o anche con la sola CU-Certificazione Unica, puoi destinare il 5 per 1000 all’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti onlus – Sezione Provinciale di Torino Codice Fiscale: 80089520011 Da quest’anno i proventi del 5 per 1000 verranno impiegati esclusivamente per l’acquisto di beni o la realizzazione di servizi “riconoscibili” e destinati unicamente ai soci della nostra sezione.

Ci auguriamo che Tu abbia gradito ricevere questo messaggio. Se invece preferisci non ricevere più comunicazioni di questa natura da UICI Torino Ti invitiamo a esprimere la Tua volontà di disiscrizione scrivendo a comunicazione@uictorino.it e il Tuo nominativo sarà eliminato dai nostri database nel giro di qualche giorno.
Informativa Privacy – Ai sensi del D. Lgs n. 196/2003 (Codice Privacy) Ti precisiamo che le informazioni contenute in questo messaggio sono riservate e ad uso esclusivo del destinatario. Qualora il messaggio in parola Ti fosse pervenuto per errore, Ti preghiamo di eliminarlo senza copiarlo e di non inoltrarlo a terzi, dandocene gentilmente comunicazione. Grazie ________________________________________________________________________________
L’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti onlus da quasi un secolo si batte per la piena emancipazione ed integrazione sociale, lavorativa e culturale dei minorati della vista.
Donandoci il tuo 5 per mille offrirai un importante aiuto economico a sostegno di quelle attività indispensabili a dare dignità e a migliorare la qualità di vita di tutti i ciechi e gli ipovedenti, con particolare riguardo alle persone anziane sole e ai giovani pluriminorati.
Codice Fiscale dell’UICI Torino 80089520011 A te non costa nulla, per noi significa molto!
Grazie

Torino – Notiziario audio 011NEWS

E’ in rete la nuova edizione del notiziario audio 011NEWS, n. 13/2016 del 1/4/2016.
Di seguito il link:

Tra gli argomenti trattati:
Sabato 16 aprile l’Assemblea Annuale dei soci UICI Torino, prezioso momento di incontro e confronto
Un convegno per parlare di disabilità e lavoro, con testimonianze e storie di integrazione possibile
Twitter migliora l’accessibilità per ciechi e ipovedenti: d’ora in poi si potrà inserire testo alternativo alle immagini
Arriva sul mercato String Box, un’offerta di viaggio attenta ai disabili e a chi ha esigenze particolari

Buon ascolto

Macerata – Servizio civile Nazionale – Avviso di selezione

L’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, Sezione Provinciale di Macerata, pubblica il presente avviso di selezione per 1 posto di volontario del Servizio Civile Nazionale per l’accompagnamento dei grandi invalidi e dei ciechi civili.
Requisiti richiesti:
cittadini dell’Unione europea o cittadini non comunitari regolarmente soggiornanti
non aver riportato condanne penali;
Età compresa tra 18 e 28 anni
Possesso di Diploma di Scuola Secondaria di Secondo grado
Conoscenze informatiche di base
Predisposizione al lavoro di gruppo
Possesso di patente B
Orario settimanale di servizio: 36 ore.
Retribuzione mensile: 433,80.
Le domande (allegato 2 e 3), possono essere presentate esclusivamente secondo una delle seguenti modalità:
1) con Posta Elettronica Certificata (PEC), avendo cura di allegare tutta la documentazione richiesta in formato pdf;
2) a mezzo “raccomandata A/R”;
3) consegnate a mano.
Le domande dovranno essere presentate entro le ore 14.00 del 20 aprile 2016, corredate unicamente da carta d’Identità in corso di validità (non è ammessa la patente), indirizzate a:
Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti
Sezione Provinciale di Macerata
Via Lauro Rossi, 59 – 62100 Macerata
I candidati, in possesso dei requisiti previsti dal bando, saranno convocati per il colloquio di selezione che si svolgerà in data da stabilire. I titoli presentati e il colloquio di selezione concorreranno all’attribuzione del punteggio finale.

Chiavari – Settimana verde nelle dolomiti sport e relax in val di fiemme 8 giorni dal 3 all’11 settembre 2016

La Sezione di Chiavari dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti Onlus della Liguria, con l’assistenza della Scuola Alpina di Polizia di Moena, organizza una settimana verde a Cavalese in Val di Fiemme, dal 3 settembre all’11 settembre 2016. . Il soggiorno dell’anno scorso a Cavalese ha avuto un grande consenso. Abbiamo fatto gite diverse da quelle degli anni precedenti, belle, interessanti e hanno soddisfatto appieno anche coloro che volevano camminare a lungo. Cambieremo però albergo, restando sempre a Cavalese e rimanendo nel centro storico, anzi proprio sulla piazza centrale, di fronte al Palazzo della Magnifica Comunità di Fiemme e alla Torre Civica. All’Hotel Excelsior, in un antico palazzo del 1500 ristrutturato e arredato con mobili in stile, troveremo una calda accoglienza e saremo coccolati dalla famiglia Gilmozzi, in un ambiente romantico e rilassante. La cucina ci farà concludere con gusto le giornate che passeremo all’aria aperta. quest’anno, per agevolare coloro che arrivano con il pullman di linea da Genova, ci fermeremo 8 giorni anziché 7. Avremo così modo di fare una gita in più sabato 10. Per i nuovi iscritti, un cenno sul borgo di Cavalese, che l’anno scorso è stato molto apprezzato. Posto su di una terrazza pendio che sovrasta la vallata. Il centro storico è gradevolissimo, facile da percorrere, lastricato con piccoli cubetti di porfido, ricco di storia, di bei palazzi antichi e di negozi di ogni genere dove sarà piacevole ed interessante fare shopping. Cavalese dispone anche di un bellissimo parco per rilassanti passeggiate e di una piscina coperta. Ed ora veniamo alla nostra settimana, che sarà come sempre imperniata sulle escursioni giornaliere con le nostre amatissime e professionali guide, i poliziotti della Scuola Alpina di Polizia di Moena. Come già avvenuto l’anno scorso, potremo ampliare ancor di più la nostra conoscenza dei bellissimi dintorni della Val di Fiemme. Tutte le gite sono state apprezzate, in particolar modo l’Alpe di Pampeago, con i suoi spazi grandiosi e gli interessanti cartelloni naturalistici lungo il percorso. Il bagno nel laghetto di Bombasel al Cermis è stato eccitante e tonificante. Anche la gita dell’ultimo giorno al Passo degli Oclini a 2 quasi 2000 metri, è stata un successo. Come all’Alpe di Pampeago, grande estensione di cime tutto intorno e prati immensi dove è stato bellissimo camminare. Al rifugio si è cantato tutti insieme ed è stato un magnifico momento di coesione e di nostalgia perché la settimana era finita. PROGRAMMA DELLA SETTIMANA Arrivo all’hotel sabato 3 settembre, ognuno con i propri mezzi. A tale riguardo, si prega di comunicare le modalità di arrivo, in modo da potervi aiutare nel trasferimento all’Hotel. Dopo la cena, primo incontro fra i partecipanti e gli organizzatori, per comunicazioni riguardanti l’organizzazione pratica della settimana. Dal 4 al 10 settembre: escursioni giornaliere con percorsi che verranno di giorno in giorno definiti dai nostri accompagnatori. Coloro che invece preferiranno restare a rilassarsi in albergo e dintorni, saranno liberi di farlo. Per costoro, con preventiva richiesta agli organizzatori, sarà possibile disporre del pullmino (che anche quest’anno porteremo al seguito della settimana), per fare eventuali gite turistiche nelle Dolomiti, oppure più semplicemente per raggiungerci al rifugio nel quale andremo a pranzare. Domenica 11 settembre: in mattinata, partenza per le proprie destinazioni. Non viene richiesto l’accompagnatore, ma in albergo ognuno dovrà essere autosufficiente negli spostamenti e nelle normali pratiche quotidiane. Essendo la stagione avanzata è indispensabile avere con sé una giacca a vento e abbigliamento da montagna, adeguato sia al caldo che al freddo. Inoltre è indispensabile per tutti coloro che camminano, avere scarponcini da montagna e zaino. I bastoncini da escursionismo potranno essere eventualmente acquistati in loco.. Per chi invece desidera restare a pranzo in albergo, ricordiamo che il costo dello stesso quest’anno è di 21 Euro, comprensivo delle bevande ed è prenotabile giornalmente. La quota della settimana verde con trattamento a mezza pensione per 8 giorni, è di € 480 per la camera doppia e di € 560 per la camera singola. Le bevande a cena sono incluse. La quota comprende anche l’uso gratuito del centro benessere. Sono invece a parte i massaggi in camera, peraltro a prezzi contenuti. Inoltre, è compresa anche la card dell’ospite, che offre la mobilità gratuita in tutto il trentino e l’accesso gratuito ai musei. La quota non comprende: il viaggio andata e ritorno e il pranzo di mezzogiorno Inoltre, occorrerà pagare il pranzo ai nostri accompagnatori. A tale riguardo e solo per coloro che faranno le escursioni, a inizio settimana verrà creato un fondo comune gestito dagli organizzatori, per rendere più agevoli questi pagamenti nei rifugi dove pranzeremo. Le iscrizioni sono da confermare con il versamento di una caparra di € 100,00, entro il 3 giugno sul conto corrente bancario intestato a Unione Italiana Ciechi sezione di Chiavari, banca CARIGE contrassegnato da iban: IT58B0617531950000001879980 con la causale “anticipo settimana cavalese”. Si precisa inoltre che in caso di rinuncia, la caparra versata non potrà essere restituita. Il saldo dovrà essere versato sullo stesso conto corrente bancario inderogabilmente, per motivi organizzativi, entro il31 luglio 2016, precisando nella causale “saldo settimana Cavalese”. Tutti i partecipanti sono coperti da polizza assicurativa contro gli infortuni. Per ulteriori informazioni o chiarimenti telefonare ai seguenti organizzatori: – Luciano Frasca cell. 389 071 0527 – ufficio 010 54 96 560 – casa ore serali 010 39 53 44. – Olivieri Maria Grazia cell. 329 43 19 147 – casa ore pasti 0185 30 79 00.

Bergamo – Relazione tenuta dalla Dr.ssa Franchi Valentina, psicologa, al convegno organizzato dalla Sezione di Bergamo dell’Uici

La nascita di una perla è un evento davvero miracoloso. A differenza delle pietre o dei metalli preziosi, che devono essere estratti dalla terra, le perle sono prodotte dalle ostriche o meglio da “molluschi perliferi” che vivono nelle profondità marine. Le pietre preziose devono essere sottoposte al taglio e levigate per farne emergere la bellezza. Ma le perle non hanno bisogno di questo processo complementare. Nascono da questi molluschi con una naturale iridescenza, una lucentezza e una morbida luminosità intrinseca che nessun’altra gemma al mondo possiede.
Non è affatto scontato che un mollusco riesca  a produrre una perla. Solitamente questo avviene perché il mollusco reagisce ad uno stimolo come forma di difesa verso un’intrusione.
La formazione della perla avviene quando sui fondali marini elementi estranei al mollusco penetrano all’interno dell’epitelio, creando un’azione di forte disturbo. In breve, la perla si forma attorno ad un corpo estraneo (granello di sabbia, parassita, larva marina, frammento di conchiglia) entrato nel mollusco; questa intrusione produce una forte reazione nell’animale che, non riuscendo ad espellerla, inizia un processo d’isolamento secernendo una sostanza cristallina liscia e dura, definita sostanza madreperlacea. Fino a quando il corpo estraneo resta nel mantello (lembo cutaneo che si trova tra il guscio e il corpo dell’animale), l’ostrica perlifera continua a secernere intorno ad esso la sostanza madreperlacea, strato su strato. Dopo pochi anni, il risultato sarà quello di una bella e splendente gemma che chiameremo perla.

Resilienza: significato del concetto e sue origini

La resilienza può essere definita come il processo che permette la ripresa di uno sviluppo possibile dopo una lacerazione traumatica e nonostante la presenza di circostanze avverse.
È un termine che deriva dal latino resalio, iterativo di salio, che significa saltare, rimbalzare, per estensione danzare. Il termine è stato coniato in fisica per descrivere l’attitudine di un corpo a resistere a un urto, la capacità di un metallo di riprendere la propria forma dopo aver ricevuto un colpo non abbastanza forte da provocarne la rottura. La durezza, la resilienza, la resistenza alla fatica e alle sollecitazioni, in ingegneria, sono definite proprietà meccaniche di un corpo, ovvero i modi in cui si comporta un materiale quando è sottoposto a sollecitazioni esterne di tipo meccanico. In particolare, la resilienza è considerata la capacità che un materiale ha di sopportare sforzi applicati bruscamente, senza rompersi e senza che si propaghino fessure all’interno; il suo contrario è la fragilità. Nel linguaggio informatico, la resilienza concerne la qualità di un sistema che gli permette di continuare a funzionare a dispetto di anomalie legate ai difetti di uno o più dei suoi elementi costitutivi.
Negli anni ottanta il concetto iniziò a essere usato anche in senso figurato, venendo a indicare la nozione secondo cui dopo un trauma passibile di provocare “un’agonia psichica”, come è stata definita da un importante psicoanalista, la persona ferita nell’anima può ritornare alla vita. Il colpo è esistito nel reale, ma il soggetto riesce a riprendersi, ritornando non alla sua vita precedente – in quanto conserva la traccia del colpo nella sua memoria – ma a un’altra vita, appassionante quanto difficile.
Per ragionare secondo questo schema occorre abbandonare la causalità lineare (è stato gravemente ferito e quindi è spacciato per tutta la vita), abituandosi a considerare i problemi nel quadro di un sistema: se un elemento del sistema si rompe, come accade in seguito a un trauma, è l’insieme del sistema stesso che si modifica.

Una delle caratteristiche più interessanti che emerge dagli studi sulla resilienza è proprio la capacità di trasformare un’esperienza dolorosa in apprendimento, inteso come la capacità di acquisire delle competenze utili al miglioramento della qualità della vita e all’organizzazione di un percorso soddisfacente, in relazione al contesto di riferimento. L’evento traumatico, che in molti casi rischia di far richiudere la persona solo ed esclusivamente nella condizione di dolore, causa di azioni e comportamenti spesso nocivi, può divenire, al contrario, motore di cambiamento possibile.
È stata proposta, trattando il tema della guarigione di fronte ai traumi, oltre a quella dell’ostrica e della perla la metafora dell’albero: ferito da giovane, cresce intorno alla ferita. Durante la sua crescita la ferita diviene piccola in confronto alle sue dimensioni. I nodi e i rami, anche deformi, testimoniano gli ostacoli procurati nel tempo e superati. Il modo in cui l’albero cresce e si sviluppa esprime la sua originalità e la sua bellezza.
Vulnerabilità e risorse

Il processo di resilienza implica la possibilità di integrare i due volti – limite e capacità – nel corso del percorso di vita. L’incontro tra le risorse e i limiti, fra la parte forte e debole, non designa, da questo punto di vista, la separazione tra i due aspetti, ma al contrario la loro complementarietà e la possibile ricerca di integrazione.

La dimensione della vulnerabilità, assunta come componente complementare da associare alla dimensione risorsa, a volte non ancora compresa e conosciuta, può trasformarsi in opportunità di crescita.
L’etimologia della parola vulnerabilità deriva dal latino vulnus, che significa ferita e che può condurre ad altre parole quali lesione, strappo, bruciatura, o ancora a una ferita rimarginata che comporta sempre una cicatrice. La ferita deve essere protetta, disinfettata e fasciata: ha bisogno di tempo, spazio, cure e attenzioni particolari per potersi rimarginare in modo appropriato. L’animo umano, quando è ferito, funziona un po’ come la pelle: quando il sistema si rompe, si entra in una fase di confusione e di perdita della bussola interna che fino a quel momento aveva permesso l’orientamento, e si accede a una condizione di vulnerabilità in cui gli elementi di vulnerabilità predominano su quelli di forza. La crisi rappresenta anche una rottura: non si è più quelli di prima ma cosa si diventerà ancora non è dato saperlo.
In un primo momento la fuga può essere un percorso possibile, che ripara dalla disintegrazione totale e dalla crisi all’interno della quale ci si trova. È importante però che essa rappresenti una condizione momentanea e non di stabilità, poiché fa correre il rischio di voler interrompere il cammino per evitare di soffrire ancora.
La vulnerabilità sembra essere, in questo particolare momento storico e nella società occidentale, una condizione che spaventa, e sempre più spesso si tenta di allontanarla, negando la parte di fragilità che è in ogni uomo. Crediamo, forse troppo spesso, di essere individui invulnerabili, in grado di sopportare qualsiasi situazione, o forse i valori che sembrano caratterizzare il nostro mondo occidentale, quali il denaro, il successo, la competizione, la produttività, inducono a comportamenti di chiusura, e di negazione delle nostre stesse sofferenze quotidiane.
Un approccio resiliente alle difficoltà, viceversa, necessita di una disposizione ad abbandonare alcune delle certezze e dei propri assoluti per scoprire che ciò che non conosciamo può essere motivo di apprendimento di un qualche cosa di inaspettato; implica, inoltre, l’incontro tra l’esperienza acquisita nel corso dei tempi, che ha favorito la costruzione del percorso di vita e ha fatto assumere delle certezze e l’inatteso, il nuovo che può arrivare, la risorsa che può scaturire, nonostante le premesse e le aspettative di partenza. Necessita, inoltre, della possibilità di prendere le distanze da una modalità che giudica, interpreta, circoscrive senza lasciare vie di scampo, ancora prima di avere osservato e offerto un’occasione per il cambiamento.
Le crisi, in questo modo, possono essere assunte come elementi di ricchezza, generatrici di nuove esperienze. Esse sono da considerarsi, nonostante il dolore che possono generare e il desiderio di allontanarle, come passaggi e situazioni che immancabilmente si incontrano. Crescere implica anche entrare in crisi, ed è sinonimo della potenza creatrice che può scaturire da un momento di assoluta difficoltà.
Il benessere psichico, nei momenti di crisi, ha anche fare con la ricerca di strategie che permettano di riannodare i fili di una storia interrotta che non deve essere negata e nella quale l’evento traumatico non sarà eliminato, strategie che però contribuiranno al superare soglie di dolore che, diversamente, sarebbero molto più difficili da affrontare.
La sofferenza, infatti, può essere trasformata, elaborata, ma non negata o omessa. Il dolore può invadere e indurre a comportamenti di evitamento, di chiusura, di negazione a causa dell’impatto e delle condizioni all’interno delle quali ci si trova ad operare; a ciò si oppongono la possibilità di riannodare fili tra passato, presente e futuro e la dimensione della speranza.
La resilienza implica, dunque, la capacità di balzare fuori, di saltare, quindi è un po’ questa capacità di risposta interna di una persona ad affrontare situazioni difficili della vita, la cui assenza è definita sindrome di Charlie Brown, che indica il sentimento di impotenza tipico e naturale di colui che ha la percezione di non avere alcuna personale capacità di controllo sulla sua situazione, nessuna capacità di poterla modificare o di prevedere un aiuto, un rinforzo per riuscire a incidere su di essa.
La resilienza, quindi, non consiste in una riparazione, di un’eliminazione del danno, anzi, si parte da questo, dalla condizione di base che non può essere modificata. Uno studioso della resilienza, quando gli fu domandato: “Come posso agire per evitare di essere chiuso nella sindrome di Charlie Brown?”, rispose: “Quando un quadro rovinato dalle intemperie viene restaurato si verifica una rinascita, un abbellimento, una metamorfosi, poiché i colori tornati freschi e luminosi non sempre corrispondono a quelli originali”.
Alcuni studiosi sostengono che le persone resilienti sono felici, omettendo la dimensione del dolore e della fatica, mettendo in luce solo la dimensione della forza e della possibilità intrinseca ad ogni essere umano, rischiando di promuovere la cultura del più forte sul più debole. La resilienza, viceversa, pur essendo espressione di una via che apre le porte alla speranza e di una potenza che sorprende, ha un prezzo molto alto da pagare: affrontare le prove prima di superarle e uscirne rafforzati. La resilienza non coincide con il sogno americano in cui tutto è possibile, non corrisponde solo alla forza d’animo e nemmeno alla sola forza di volontà, e nemmeno alla felicità. Non si tratta, come abbiamo detto, di negare la dimensione del dolore ma di accoglierla, trasformarla, per non rimanere incastrati solo in essa.
Essere resilienti: la crisi come opportunità

Elemento principale della teorizzazione sulla resilienza è che le crisi, pur con tutto il carico di fatica e dolore che comportano, possono essere considerate anche come delle opportunità.
La crisi infatti ha una caratteristica particolare: porta scompiglio nel sistema di sicurezza e prevedibilità che ognuno di noi, nella sua vita, ricerca e persegue. Sentirsi sicuri e all’interno di un mondo prevedibile, infatti, è un bisogno fondamentale dell’essere umano, e un adeguato senso di sicurezza è condizione necessaria per l’equilibrio psichico. Un eccesso di tali componenti, tuttavia, se da un lato ci mette al riparo da sentimenti come ansia e paura, dall’altro impoverisce progressivamente la nostra vita, chiudendoci al nuovo, al diverso, all’imprevisto. Le crisi, in questo senso, riportano inevitabilmente nella vita delle persone queste dimensioni che, se adeguatamente affrontate, possono dare come esito non solo una buona risoluzione della crisi stessa, ma anche un arricchimento generale che forse non sarebbe stato possibile se la crisi stessa non fosse avvenuta.

Il primo passo per entrare in questo percorso e, quindi, per costruire resilienza, è conoscere di che cosa si tratta, ovvero scoprire in se stessi e negli altri gli elementi che hanno permesso di sopravvivere, resistere, trasformare e costruire.

Ma che cos’è dunque la resilienza? Può essere definita come la capacità o il processo di far fronte, resistere, integrare, costruire e riuscire a riorganizzare positivamente la propria vita nonostante l’aver vissuto situazioni difficili che facevano pensare a un esito negativo.
La resilienza ha dunque due componenti:
la resistenza alla distruzione e la possibilità di preservare l’integrità nonostante circostanze difficili;
la capacità di costruire positivamente la propria vita nonostante le situazioni difficili.
Si tratta dunque non solo della resistenza ma anche del superamento della difficoltà. Comporta per la persona, quando è sottomessa a pressioni, la possibilità di proteggere la sua integrità, di costruirsi e aprirsi delle vie malgrado le circostanze difficili.
La resilienza propone di non ridurre mai una persona ai suoi problemi ma di dichiarare anche le sue potenzialità. Ciascuno deve poter trovare dentro di sè delle soluzioni, ovvero divenire responsabile del suo processo di cambiamento.

La resilienza, afferma uno dei suoi massimi studiosi, è più che resistere, è imparare a vivere. Secondo questa prospettiva, la resilienza non è mai posseduta o non posseduta in assoluto, totale, acquisita una volta per tutte, ma varia a seconda delle circostanze, della natura del trauma, del contesto e dello stadio di vita.

Queste considerazioni suscitano alcune domande: da dove viene questa forza? Quali sono i fattori e gli indicatori sottesi alla resilienza? Quali gli elementi che permettono a una persona di costruirsi un percorso capace di sviluppare resilienza di fronte a eventi critici? Quali le azioni per promuovere e costruire la resilienza? Che cosa accade tra la persona e i suoi limiti e le sue risorse, tra la sofferenza e la volontà di fuoriuscirne?

È corretto parlare di resilienza soltanto se un trauma è seguito da una certa ripresa evolutiva, da una ferita ricucita. L’esperienza traumatica però rimane iscritta nella memoria, le cicatrici rimangono come “lesioni nell’anima del vincitore battuto”. Lo sviluppo non può comunque proseguire il suo iter normale poiché il trauma è diventato parte integrante della storia della persona che, ferita, potrà proseguire uno sviluppo segnato inevitabilmente dalla ferita inferta alla sua personalità. Non sarà però solo una persona lesa, deficitaria, problematica, rinchiusa nel suo dolore. Potrà proseguire il suo sviluppo e trasformare in apprendimento la sua storia.

La resilienza si fonda dunque su un approccio multifattoriale che comprende i fattori di vulnerabilità e i fattori protettivi della persona e del gruppo (famiglia, comunità).
Gli studi sui fattori di protezione dimostrano che la protezione dipende da variabili genetiche e costituzionali, da disposizioni e caratteristiche di personalità, dal sostegno dell’ambiente (familiare ed extra-familiare) circostante e anche dal grado di comprensione, disponibilità e accessibilità sociale.
In generale, i fattori di protezione si possono dividere in fattori individuali (temperamento, capacità di riflessione e comprensione delle cose), familiari (calore umano, coesione e interesse dei familiari o di chi si prende cura), di sostegno (rete di sostegno sociale, organizzazione dei servizi sociosanitari ed educativi).
Non è detto, comunque, che se manca uno dei fattori indicati la resilienza non sia possibile; inoltre l’elenco dei fattori protettivi non deve essere considerato esaustivo e descrittore di un fenomeno in realtà molto più complesso. I fattori di protezione possono promuovere un processo di resilienza, ma non sono la resilienza, e viceversa.

Fatte queste necessarie premesse possiamo ora considerare alcune categorizzazioni proposte per i fattori protettivi.

Gli studi relativi al trauma hanno sottolineato come, in questi casi, la costruzione della resilienza fosse legata ad alcuni fattori:
la natura dell’evento (intensità, durata);
il contesto di vita (presenza o mancanza di una rete di sostegno, di una famiglia, di una comunità di appartenenza);
le caratteristiche individuali;
le competenze (capacità apprese, abilità necessarie ad affrontare una situazione traumatica e consapevolezza di essere in grado di affrontare tale situazione);
le risorse (possibilità di incontrare un contesto e persone – professionisti o meno – capaci di attivare le risorse anche latenti comunque presenti – tutori di resilienza –, e scoperta e riconoscimento di proprie risorse);
stima e fiducia in se stessi e negli altri;
l’avere un progetto e un compito da portare avanti;
la storia dei successi e dei fallimenti.

Alcuni studiosi hanno identificato un insieme di elementi, che costituiscono risorse e forze interne alla persona e sono collegate alla resilienza:
assunzione di consapevolezza: capacità di identificare i problemi, le risorse e a ricercare soluzioni personali e per gli altri ponendo attenzione ai segnali ricevuti dal contesto;
indipendenza: capacità di stabilire dei confini tra se stessi e le persone vicine;
relazioni: sviluppo di relazioni soddisfacenti con gli altri;
iniziativa: permette di controllarsi e dominare il proprio ambiente e di trovare piacere nello svolgere attività costruttive;
creatività: favorisce la possibilità di rifugiarsi in un mondo immaginario che permette di prendere le distanze dalla sofferenza interiore e di esprimere positivamente le proprie emozioni;
humour: consente di diminuire la tensione interiore;
etica: guida l’azione nelle scelte positive e negative e favorisce la compassione e l’aiuto reciproco.

Secondo altri studi, possono aiutare la promozione della resilienza:
le caratteristiche della persona, l’ambiente che la circonda, la società/cultura in cui si situa;
la ricerca di un progetto coerente capace di dare nuovi significati alla propria vita;
il sostegno della comunità (gruppo/famiglia); una comunità che si fonda sui principi della solidarietà e della fratellanza favorisce lo sviluppo della resilienza; è auspicabile quindi la costruzione di una comunità capace di accogliere, senza il bisogno di esibire, le fragilità umane, per aiutare a potenziare gli elementi di forza. Quando si è colpiti da un evento, tragico e improvviso, quando ci si trova in condizioni e situazioni difficili, non è semplice trovare le parole per comunicare, sia per chi versa in questa condizione, sia per chi si trova ad aiutare. L’impatto con la realtà dolorosa rischia di prendere il sopravvento e di non lasciare spazio ad altro. A un luogo in cui abitare, in cui costruire un noi, dove sia possibile esperire, dialogare, incontrare per incontrarsi, attivare un processo di scambio reciproco, attraverso il quale costruire, insieme, un cambiamento possibile. In molte circostanze la persona non chiede aiuto, o non pensa di poterlo trovare, ha bisogno di silenzio, di rispetto e di trovare una mano a cui rivolgersi secondo i suoi tempi, le sue modalità.
La costruzione di un percorso di aiuto reciproco, l’attivazione di sostegni può favorire la costruzione di resilienza nella persona che si trova in situazione di difficoltà e nel contempo aiutare a scoprire e dialogare con le parti ferite, nascoste, insite in ognuno.

Emerge quindi come la resilienza sia l’esito di più elementi e di più livelli (personale, relazionale, sociale). Una possibile schematizzazione di questi livelli è quella che individua, per la costruzione della resilienza, tre fattori: io ho, io sono, io posso.
Io ho, ad esempio, persone che mi circondano di cui mi fido e a cui voglio bene, che mi aiutano quando sono in pericolo o sono malato.
Io sono una persona che può piacere ed essere amata, che ha rispetto di sè e degli altri, responsabile delle proprie azioni e contenta di fare le cose per gli altri.
Io posso trovare il modo per risolvere i problemi che incontro, parlare agli altri di cose che mi spaventano o mi preoccupano e trovare qualcuno che mi aiuti quando ne ho bisogno.

In sintesi, si possono individuare alcune componenti fondamentali della resilienza:
la ricerca e conoscenza dei bisogni e soprattutto delle risorse delle persone e del gruppo, e non solo la definizione di una diagnosi chiara dei problemi;
la possibilità di mobilizzare le risorse e di non focalizzare l’attenzione solo ed esclusivamente sulle difficoltà;
la presenza di interventi con il coinvolgimento attivo della persona, del gruppo e della comunità di appartenenza;
il percorso di cura, riabilitativo, da attuare in funzione di un’attenta analisi dei bisogni;
la relazione, lo stare con, l’essere consapevoli gustando ciò che si ha.

Secondo alcuni autori la resilienza e le tappe attraverso le quali può esse costruita può essere rappresentata come una casa.
Il suolo corrisponde alla soddisfazione dei bisogni primari (alimentazione, sonno, cure primarie, ecc.).
Le fondamenta sono costituite dalle risorse e competenze personali e dalla possibilità di usufruire di contatti informali, di creare una rete solidale.
Nel giardino si trova la capacità di scoprire una coerenza e un senso nel proprio percorso di vita.
Al primo piano della casa troviamo la stima di sè, le attitudini e le competenze, lo humour. Il primo piano corrisponde alla possibilità di costruire progetti concreti, di far assumere alla persona delle responsabilità e di partecipare attivamente. Ciò esige una grande attenzione alla quotidianità, poiché molto spesso si determina attraverso gesti quotidiani; richiede inoltre che vengano valorizzate le attitudini e le competenze della persona perchè questa non sia rinchiusa solo ed esclusivamente nel ruolo di vittima.
Nel granaio vengono collocate tutte le altre esperienze, a seconda del contesto e della situazione.

Mi sembra di poter affermare, per concludere, che la resilienza, alla luce di quanto detto su vulnerabilità, trauma, fattori di protezione, mostri come la persona consti di una natura originale, complessa e solo parzialmente circoscrivibile; la persona prova emozioni e sentimenti, possiede risorse e limiti, fragilità e punti di forza; vive in un contesto, risente ed è influenzata dalla situazione culturale a cui appartiene, esprime dei valori, è circondata da altre persone, situazioni e mondi da esplorare.
La comunità è un fattore di protezione importante per la promozione della resilienza. Pensarsi abitanti in una comunità significa riconoscersi parte di un tutto in cui ognuno e ciascuno possano riconoscersi e in cui sia possibile attivare reti solidali di aiuto, scambio e confronto.