27 Anni

Autore: Zito Vitantonio

Caro Presidente,

in un giorno così importante, così significativo per la nostra storia, sento che non può mancarti il mio breve e semplice pensiero. Oggi, infatti, ricorre il 27° anniversario della Tua presidenza. Ventisette anni! Più di un quarto della vita trascorsa dall’Unione. Ventisette anni segnati da fatica, impegno, preoccupazioni, lotte, delusioni, speranze e vittorie che appartengono alla Tua tenacia e al Tuo ottimismo.

Come è noto, Tu sei il quinto presidente dell’Unione in ordine di tempo; ma per chi ama la storia del nostro Movimento, la Tua presidenza, per durata, per contenuti e per caratteristiche non può certamente essere considerata la quinta.

Ciò può non essere rilevante per chi ignora le nostre cose, ma la storia è fatta di realtà.

Per chi, come me, è stato, è e sarà fedele all’Unione, oggi occorre aver presente che due date della Tua presidenza, 1986 e il 2013 indicano una coincidenza che non può sfuggire a nessuno, neppure agli sconsiderati: il 12 gennaio del 1986 assumesti la presidenza del nostro Movimento per salvarlo, con le poche forze allora disponibili, da una profonda crisi causata soprattutto da dissensi della dirigenza del tempo; ventisette anni dopo, sempre sotto la Tua guida, l’Unione si è salvata da un possibile commissariamento che sarebbe stato causato dall’opera denigrante di uomini dalla mentalità certamente mediocre.

Caro Presidente, in questo momento è troppo forte in me la tentazione di cogliere l’occasione di ricordare i giorni lieti da Te scritti nella storia dell’Unione anche con la partecipazione del mio modesto impegno; ma sottrarrei del tempo a Te prezioso. Desidero soltanto dirti ancora una volta, in questa occasione, che in cuor Tuo devi essere felice, perché finora anche le avversità sono state formidabili occasioni per dimostrare agli increduli, ma anche a quanti non sanno ancora lavorare con Te, che la Tua forza è tutta nel Tuo ottimismo e nel Tuo coraggio che consentono di spronare all’opera i Tuoi collaboratori.

Per tutto questo il mio cuore esprime il fervido augurio che Tu riesca ancora a trasformare i nemici dell’Unione in altrettanti amici, che Iddio Ti conceda ancora a lungo le forze necessarie per continuare la marcia verso la piena integrazione sociale dei ciechi e degli ipovedenti.

Con la stima e l’affetto di sempre

 Vitantonio Zito

Direttiva del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali per la presentazione di progetti sperimentali da parte delle Associazioni di Promozione Sociale, di Tommaso Daniele

Autore: Tommaso Daniele

Ministero del Lavoro e
delle Politiche Sociali

C.A.  Sottosegretario di Stato
Prof.ssa Maria Cecilia Guerra
Via Fornovo, 8
00192 Roma

 

Gentile Professoressa,

come è a Lei certamente noto, il D. L. 95/2012 in data 6 luglio 2012 (cosiddetto della "spending review") prevedeva, al comma 20 dell'articolo 12, la soppressione degli organi collegiali costituiti presso le pubbliche amministrazioni con trasferimento delle relative funzioni alle amministrazioni presso cui erano costituiti.
La legge di conversione del decreto, la n. 135 del 7 agosto 2012, apportava modifiche alla disposizione citata, prevedendo, tra l'altro, la conservazione di alcuni osservatori nazionali, tra i quali l'Osservatorio Nazionale per l'Associazionismo, precisando che non ne dovessero derivare oneri per la finanza pubblica.
Il periodo di emanazione del decreto-legge e della legge di conversione è caduto in un periodo nel quale veniva abitualmente emanata la direttiva per la presentazione dei progetti sperimentali da parte delle Associazioni di Promozione Sociale (articolo 12 legge 383/2000), direttiva con indicazione degli ambiti prioritari in cui i progetti dovessero vertere, progetti per la cui presentazione è sempre stato fissato un termine non inferiore a 30 giorni (nel 2011 la direttiva, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale del 10 agosto 2011, fissava come termine per la presentazione le ore 12 del giorno 27 settembre 2011).
La direttiva per l'anno 2012, nonostante il salvataggio dell'Osservatorio Nazionale dell'Associazionismo, non venne emanata, e se ne deduceva ragionevolmente che la mancata emanazione dipendesse dalla situazione di generale compressione delle spese.
Peraltro, nella Gazzetta Ufficiale numero 282 del 3 dicembre 2012 veniva pubblicato il comunicato dell'avvenuta pubblicazione, in data 27 novembre, sul sito del Ministero del Lavoro, delle linee di indirizzo per la presentazione dei progetti sperimentali di cui è parola.
Purtroppo, consultando il provvedimento contenente le linee di indirizzo, si è dovuto constatare, non senza stupore, che il termine per la presentazione delle domande e dei progetti, compresi i numerosi allegati e copi conformi richieste era fissato per le ore 12 del giorno di lunedì 10 dicembre, cioè a soli sette giorni dalla pubblicazione del comunicato sulla Gazzetta Ufficiale.
È evidente che tale termine di presentazione dei progetti appare assolutamente incongruo, atteso che le linee di indirizzo contengono ambiti prioritari cui i progetti vanno uniformati, ambiti che vengono di anno in anno cambiati.
Pertanto, gentile Professoressa, converrà anche Lei che sembra naturale interrogarsi sul perché sia stato fissato un termine così breve, tale da rendere di fatto impossibile la presentazione dei progetti, a meno che si conoscessero prima gli ambiti di intervento ritenuti prioritari. Dalla formulazione del paragrafo numero 6 lett. B della direttiva sembra, infatti, doversi dedurre che il termine sia stato fissato in relazione a quello di 180 giorni stabilito dal D.P.C.M. n. 46/2011, che stabilisce in 180 giorni il termine per il procedimento di finanziamento dei progetti di cui all'articolo 12 della legge 383/2000.
Francamente appare paradossale che in un termine complessivo di 180 giorni ne vengano riservati solo sette (o comunque 13 se si vuole far decorrere la conoscenza dalla pubblicazione della direttiva sul sito del ministero) per la presentazione, senza contare che la direttiva è stata rettificata per errore materiale il giorno 5 dicembre 2012.
In considerazione di quanto premesso, ritengo essere assolutamente necessario che il Ministero proceda a rinnovare la procedura, in modo da consentire la materiale presentazione dei progetti da parte delle Associazioni di Promozione Sociale interessate che, come Lei ben sa, svolgono attività di grande rilievo in favore di persone socialmente svantaggiate, quali per prime le persone disabili.
Non posso non ricordare che, ove ciò non dovesse avvenire, rimarrebbe aperta la strada, certamente non auspicabile, del ricorso straordinario al Capo dello Stato nel termine di 120 giorni.
Sono certo, comunque, che la Sua sensibilità per questioni di questa natura, già più volte dimostrata in precedenti occasioni, eviterà qualsiasi occasione di contrasto, a solo beneficio delle persone più svantaggiate e bisognose di aiuto.
Colgo l'occasione per rinnovarLe i sensi della mia stima e considerazione e per porgerLe i più distinti saluti.

IL PRESIDENTE NAZIONALE
(Prof. Tommaso Daniele)

Campagna sulla accessibilità

Autore: Tommaso Daniele

Si è svolta oggi con successo, presso la sede centrale dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, la Conferenza Stampa sull’accessibilità. Conferenza stampa aperta anche alla base associativa che ha inviato e-mail ed è intervenuta in diretta telefonica. Sull’argomento il Presidente Nazionale, prof. Tommaso Daniele, ha rilasciato una intervista a Francesca De Carolis che andrà in onda domenica 16 dicembre alle ore 10,10 su RADIO UNO nella puntata di “Area di servizio”; ha partecipato, inoltre alla trasmissione, condotta da Luce Tommasi, su RAINEW24 che è andata in onda questa mattina e la registrazione è reperibile sul sito www.rainews24.it; è stato, inoltre, intervistato dal TG1 ed il servizio andrà in onda in data odierna.
Infine, sullo stesso argomento, parteciperà, la prossima settimana, ad una trasmissisone di “Uno Mattina”. Appena conosceremo la data, ve ne daremo notizia.

Un po’ per gioco e molto per davvero, di Tommaso Daniele

Autore: Tommaso Daniele

Carissimi,

 è appena calato il sipario sulla manifestazione di mercoledì 31 ottobre, organizzata dalla rete di associazioni "Cresce il welfare, cresce l'Italia", un importante evento da archiviare senz'altro con il segno più.
È stato bello, infatti, sfidare la pioggia e trovarsi lì tutti insieme: le associazioni che si riconoscono nella Fand e nella Fish e le numerose sigle sindacali che hanno a cuore le sorti dello stato sociale, sempre meno sociale e sempre più forte con i deboli e debole con i forti, come testimonia l'azzeramento quasi totale dei fondi relativi al sociale, alla non autosufficienza, all'occupazione dei disabili, al servizio civile volontario ed il carattere punitivo delle nuove tabelle di valutazione della disabilità, in particolare nei confronti degli invalidi civili.
È stato bello essere lì e gridare tutti insieme: "Basta con le prepotenze, basta con le ingiustizie, basta con l'affondare sempre più il coltello nelle ferite di chi deve combattere ogni giorno per evitare l'esclusione sociale!".
È stato bello perché, finalmente, sta passando il messaggio che uniti si vice, divisi si perde.
È triste usare i verbi "vincere" e "perdere" nei confronti del Governo e del Parlamento, istituiti per provvedere al benessere dei cittadini e, in particolare, per garantire le pari opportunità ai più deboli, come si deduce da una lettura, anche distratta, degli articoli 2, 3 e 38 della Costituzione del nostro Paese. E ancora triste è stato aver dovuto constatare che la maggior parte del peso della manovra economica, prevista dalla Legge di Stabilità 2013, verteva particolarmente su una spesa sociale già ridotta all'osso, come dimostrano i dati relativi alla spesa sociale in Europa forniti dall'ISTAT, secondo i quali l'Italia è all'ultimo posto.
Dunque, ancora una volta la fonte a cui attingere a piene mani, l'acqua salvifica necessaria per risanare i conti del nostro Paese, era il mondo della disabilità, con l'assoggettamento all'IRPEF delle pensioni e delle indennità degli invalidi civili, di guerra e per servizio; con una forte diminuzione delle detrazioni e delle deduzioni e con un altrettanto forte aumento dell'IVA al 10% per quei prodotti e quei servizi per i quali veniva applicato il 4%.
Questa volta i Partiti politici, di maggioranza e di minoranza, sono insorti ed hanno imposto o stanno per imporre nella Legge di Stabilità, che sta movendo i primi passi, sostanziali modifiche, che se portate avanti riducono, almeno in parte, i danni.
Dunque, questa volta i Partiti sono insorti, ma viene spontanea la domanda: lo hanno fatto per senso di responsabilità o perché il prossimo aprile si va a votare?
"Qualche volta a pensare male si indovina". Infatti i disabili e le loro famiglie costituiscono pur sempre un importante serbatoio di voti, che può far pendere la bilancia da una parte o dall'altra. Se dobbiamo dar credito all'aforisma andreottiano, siamo autorizzati a pensare che, passate le elezioni, il nuovo Governo, tecnico o politico che sia, ci imporrà la stessa ricetta che ora siamo riusciti a scongiurare proprio per l'imminenza delle elezioni.
È ormai opinione diffusa in Europa – e forse in tutto l'occidente – che una delle principali cause della crisi economica risieda nello stato sociale; un lusso che non ci possiamo più permettere.
Proprio in questi giorni il candidato repubblicano alla carica di Presidente degli Stati Uniti ha dichiarato che se mai vincesse Obama, l'America farebbe la fine dell'Italia, proprio perché Obama ha tentato di dar vita a qualcosa di sociale nel proprio Paese. L'attacco allo stato sociale, che in Italia ha avuto il suo momento clou nel periodo della lotta ai falsi invalidi, è destinato a durare; poco importa se il risultato di una tale politica sarà un'emarginazione, un'esclusione sociale dei più deboli.
Non possiamo starcene con le mani in mano sulla riva del fiume ad aspettare che un così perverso disegno giunga a compimento e si affermi una visione del mondo diversa dal solidarismo: il fiore all'occhiello della civiltà mediterranea.
Dobbiamo adottare delle contromisure, innalzare delle barriere a difesa della nostra dignità e dei diritti conquistati in tanti anni di dure lotte e di enormi sacrifici; dobbiamo farlo in nome delle garanzie presenti nella Costituzione del nostro Paese, nella legislazione europea, nella Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità.
Occorre un diverso approccio strategico, dobbiamo condizionare la politica o fare politica noi stessi, dal momento che i Partiti non ci rappresentano e non tutelano i nostri interessi di parte. Abbiamo due straordinarie occasioni: l'elezioni del prossimo aprile in Italia e il rinnovo del Parlamento europeo nel 2014. Nella prospettiva di questo evento, la Commissione Europea ha dichiarato il 2013 anno della cittadinanza attiva europea per celebrare il XX anniversario dell'inserimento del concetto di cittadinanza attiva nel Trattato di Maastricht. Il concetto di cittadinanza attiva coincide con quello di democrazia e richiede la partecipazione attiva ai processi decisionali della comunità nella quale si vive in  materia di cultura, sviluppo compatibile, non discriminazione, inclusione delle minoranze etniche, disabilità, parità di genere; espressioni, queste, del complesso dei valori che caratterizza il nostro Continente.
Se vogliamo condizionare i Partiti in occasione delle elezioni in Italia e in Europa dobbiamo esercitare il nostro diritto-dovere di cittadini attivi e pretendere di dare il nostro contributo nello scrivere il progetto politico dei Partiti, chiedendo anche ampie garanzie sulle pari opportunità.
Partendo dal concetto che uniti si vince e divisi si perde, è necessario che tutte le Associazioni di disabili, facenti parte e non di Fand e Fish, elaborino una piattaforma rivendicativa comune e la presentino ai Partiti più importanti, sottoscrivendo accordi che contengono precise clausole di salvaguardia degli interessi decifrabili; chiedendo anche di inserire nelle loro liste candidati disabili, sempre che siano disponibili persone valide. Ove non fosse possibile coinvolgere tutti, si farà con chi ci sta. Nell'ipotesi estrema che non si realizzasse nessun tipo di aggregazione, l'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti dovrà elaborare la propria piattaforma rivendicativa ed entrare in contatto con i candidati del proprio collegio chiedendo garanzie e promettendo sostegno.
Occorre entrare nell'ordine di idee che la vita è tutta una partita di dare e avere, che ci piaccia o no.
Negli ultimi anni ho registrato un'eccessiva distanza tra noi e la politica e questo ha fatto ricadere sulle spalle di pochi il peso delle rivendicazioni associative.
Prima di concludere queste mie riflessioni sui nostri rapporti con la politica, voglio rendervi partecipi di un'idea che da un po' di tempo mi frulla per la testa; ve ne parlo un po' per gioco e molto per davvero.
I Partiti tradizionali sono in grande affanno, il loro indice di gradimento è sceso ai minimi storici. Il movimento della protesta assorbe solo in parte il numero dei delusi e degli scontenti. Nell'ultima competizione elettorale in Sicilia gli astenuti hanno raggiunto  quasi il 50%, la tutela dei più deboli è all'anno zero; ho la sensazione che ci sia lo spazio per tentare qualcosa di nuovo; ad esempio una lista civica che metta insieme l'Italia della solidarietà, il mondo del volontariato, i disabili, i poveri, i disoccupati che, insieme alle loro famiglie, costituiscono un enorme bacino di potenziali elettori.
Sarebbe una bella avventura, una bella scommessa, chissà, forse un grande salto di qualità e di responsabilità; un atto di arroganza che ci avvicinerebbe sempre di più al traguardo delle pari opportunità.
Sarebbe bello smettere di porgere l'altra guancia, di andare con il cappello in mano a chiedere il rispetto dei nostri diritti.
Forse è un sogno, ma ho sempre saputo che un sogno rimane tale se a sognare è uno solo, ma se diventiamo tanti quel sogno diventa realtà. Forse è un'utopia, ma sappiamo anche che le strade della storia sono costellate di grandi utopie. Sgombriamo subito il terreno da possibili equivoci: non sono mosso da ambizioni personali. La mia età, il mio impegno di Presidente Nazionale dell'Unione, a cui non intendo rinunciare per i prossimi tre anni, non me lo consentirebbero. Tuttavia, qualora questa idea che ho esposto, un po' per gioco e molto per davvero, dovesse incontrare un minimo di consenso, ne sarei contento.
C'è un'altra cosa da chiarire: l'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti è e rimane apartitica. Chiunque dovesse far parte dell'ipotetica lista civica, lo farebbe a titolo personale, come ogni altro cittadino italiano.
Non vi ho neppure accennato alla montagna di problemi e difficoltà che dovremmo superare qualora tentassimo di attuare una così pazza idea. Rinuncereste prima di cominciare, perdereste prima di combattere e a me non piace perdere senza combattere.
Dunque una pazza idea, che innegabilmente ha qualcosa di rivoluzionario e di logico insieme, proposta da me, che rivoluzionario non sono, fa certamente scandalo; ma si sa che assai spesso la rivoluzione è figlia dell'altrui prepotenza.
Io credo che la nostra classe politica, arroccata nella cittadella del potere, all'ombra del privilegio, voglia far pagare ai più deboli il prezzo della drammatica crisi economica che attraversa il nostro pianeta.
Di fronte ad una così eclatante manifestazione di egoismo e di arroganza, non si può che ripetere, come un ex Presidente della Repubblica: "No, io non ci sto!".

 

IL PRESIDENTE NAZIONALE
Prof. Tommaso Daniele

Incontro con il Ministro della Salute, prof. Renato BALDUZZI

Autore: Tommaso DANIELE

Ieri, 8 novembre, il Presidente Nazionale, prof. Tommaso Daniele, ha incontrato alle ore 20,30, il Ministro della Salute, prof. Renato Balduzzi. Il colloquio è stato molto cordiale ed il Ministro ha prestato attenzione alle problematiche esposte, fra le quali quella presente nella lettera che segue:

"Prof. Renato BALDUZZI – Ministro della Salute

OGGETTO: Fisioterapisti.

Gentile Ministro,

            la Legge 29/1994 disciplina, fra l’altro, il collocamento obbligatorio dei “terapisti della riabilitazione”. Tale figura, per effetto della normativa europea, è stata superata e sostituita da quella del “fisioterapista”. Ora, assistiamo all’assurdo che una figura che non esiste più gode del collocamento obbligatorio, mentre la nuova figura ne è priva.

            Nel tavolo tecnico del 25 ottobre 2012, istituito dal Ministro del Lavoro, Elsa Fornero, la dr.ssa Strano per il Ministero del Lavoro ed il dr. Leonardi per il Ministero della Salute hanno convenuto che il problema si può risolvere con uno scambio di note tra i due Ministeri con le quali si riconosce che il “terapista della riabilitazione” è stato sostituito dal “fisioterapista”.

            Il giorno 13 dicembre ricorre la Giornata Nazionale del Cieco, vorremmo festeggiarla con la notizia che almeno questo problema, che non richiede spesa, sia risolto per quella data.

            Le chiediamo, quindi, di intervenire con il peso della Sua autorità sul dr. Leonardi affinché acceleri l’iter della procedura.

            In fiduciosa attesa, La saluto cordialmente.

IL PRESIDENTE NAZIONALE – prof. Tommaso Daniele"

 

 

 

Elsa Fornero incontra una delegazione di ciechi e ipovedenti: “Via a un tavolo tecnico per facilitare inserimento lavorativo”

Autore: Ufficio Stampa Ministero Lavoro

 

Comunicato stampa

A seguito dell'incontro con una delegazione dell'Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti, il Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Elsa Fornero ha preso l'impegno a costituire un tavolo tecnico tra il ministero stesso, l'UIC, il ministero della Salute, quello dell'Istruzione e le Regioni.

Il tavolo tecnico sarà finalizzato a ricercare soluzioni al problema dell'inserimento lavorativo di ciechi e ipovedenti e la prima riunione, ha garantito il Ministro alla delegazione, si svolgerà entro il prossimo 31 ottobre.

Si è inoltre convenuto che, sui temi di competenza, verranno ascoltate le Parti sociali.

 

Roma 16 ottobre 2012

 

 

Operatori telefonici non vedenti – Centralizzazione impianto di telefonia – Tutela occupazionale, di Tommaso Daniele

Autore: Tommaso Daniele

Spett.le
INPS
Via Ciro il Grande, 21
00144 ROMA

Gent.mi dottori

C.A. Antonio Mastrapasqua
Presidente
ufficiosegreteria.presidenza@postacert.inps.gov.it

C.A. Mauro Nori
Direttore Generale
ufficiosegreteria.direttoregenerale@postacert.inps.gov.it

C.A. Ciro Toma
Direttore Centrale Risorse Umane
dc.risorseumane@postacert.inps.gov.it

Operatori telefonici non vedenti – Centralizzazione impianto di telefonia – Tutela occupazionale

Egregi signori,

facciamo seguito ai nostri precorsi interventi prott. n. 7911/2012 del 15.06.2012 e n. 11745/2012 del 10.09.2012, relativi alla questione in oggetto.
Come abbiamo comunicato in più occasioni, le condizioni lavorative dei centralinisti non vedenti Vostri dipendenti presso le strutture periferiche INPS sono messe in seria discussione dall'approvvigionamento della nuova infrastruttura VOIP, soprattutto relativamente alla loro autonomia gestionale e al grado di soddisfacimento per il lavoro svolto.
Il rischio più concreto è un vero e proprio disagio esistenziale, che sarà vissuto dagli stessi che potrebbero subirlo come un fallimento personale.
La centralizzazione automatica dei risponditori, se non valutata nelle giuste proporzioni da un punto di vista progettuale, determinerà infatti per i centralinisti non vedenti una sorta di "alienazione" dall'attività lavorativa, perché li esautorerà completamente dalle mansioni quotidiane per le quali, comunque, sono stati assunti.
Lo sappiamo bene: lavorare è il fondamento della civiltà.
Fermo restando il rispetto per le decisioni che codesto Istituto prenderà in funzione delle proprie esigenze logistiche ed organizzative, Vi chiediamo l'opportunità di valutare, con la massima benevolenza, la destinazione del personale non vedente, attualmente al centralino, ad altre attività, sempre compatibilmente all'handicap fisico; parliamo, ad esempio, dell'operatore Ufficio Relazioni con il Pubblico, la cui figura professionale, resa obbligatoria negli uffici pubblici, si confà alle capacità residue dei centralinisti non vedenti, tra l'altro nello spirito normativo del DM 10.1.2000, in applicazione dell'art. 45, comma 12, della legge n. 144/1999.
Pertanto, la nostra volontà di incontrarVi urgentemente è tesa ad affrontare, con una certa sollecitudine, il problema della ricollocazione dei centralinisti non vedenti nell'organigramma INPS, certi della Vostra sensibilità a comprendere la delicatezza della situazione, potenzialmente lesiva dei diritti e degli interessi materiali e morali dei non vedenti.
Questa Unione è a disposizione. Come da nota prot. UIC 13809/2012 del 12/10/2012 in allegato, si legge che la sezione UIC di BOLZANO ha suggerito all'INPS locale una soluzione alternativa che se da un lato comporta una modifica tecnica di ridotto aggravio economico, dall'altro permetterebbe ai centralinisti in servizio a BOLZANO di continuare a svolgere il proprio lavoro (tutte le chiamate dirette all'INPS, per le quali l'utente sceglie la lingua tedesca, potrebbero essere rinviate al centralino telefonico INPS di BOLZANO).
È stato confermato da più parti che i centralinisti non vedenti operatori URP hanno una spiccata attenzione verso la qualità dei servizi ed il rapporto istituzioni-cittadini e sono particolarmente attenti alle esigenze di attuazione delle funzioni di comunicazione istituzionale e al contatto con i cittadini.
Siamo, quindi, a richiederVi una posizione dirimente al riguardo, nelle more della Vostra autorevolezza istituzionale, che individui un percorso professionale alternativo per i centralinisti telefonici non vedenti (il numero complessivo in fondo è esiguo, in rapporto all'organico generale dell'Istituto); l'allocazione presso l'URP è solo una ipotesi, del resto percorribile viste le capacità già in possesso dei soggetti interessati, su cui noi come Unione vogliamo credere, sebbene ciò che più interessa è la tutela delle condizioni dei centralinisti ciechi all'INPS, a rischio emarginazione semplicemente perché non ascoltati.
Per ogni eventuale contatto con noi, si forniscono nuovamente i recapiti dell'Ufficio Lavoro UIC: tel. 335 6094533 (Avv. COLOMBO), tel. 06/69988409 (Dr. LOCATI) e tel. 06/69988312 (Dr. CECCARELLI), e-mail lavoro@uiciechi.it.
Restiamo in attesa di assicurazioni in merito.

L'occasione è gradita per inviare distinti saluti.

         IL PRESIDENTE NAZIONALE
Prof. Tommaso Daniele

Monitoraggio delle programmazioni audiodescritte, di Tommaso Daniele

Autore: Tommaso Daniele

Gent.mo Mariano Peluso
mp@icons.it

 

Monitoraggio delle programmazioni audiodescritte

Nel dare riscontro alla sua cortese lettera, desideriamo, innanzitutto, ringraziarla per essersi rivolto alla nostra Unione.
In effetti, la nostra Associazione esercita, con il riconoscimento dello Stato (D.L.C.P.S. 26 settembre 1947 n. 1047; D.P.R. 23 dicembre 1978), funzioni di rappresentanza e di tutela degli interessi, morali e materiali, delle persone cieche.
Per questa ragione, partecipiamo ai tavoli istituzionali che hanno, per materia, la disabilità e, in più occasioni, pur senza essere componenti effettivi dell'organo, siamo stati invitati ai lavori della Sede Permanente di confronto fra il Ministero dello Sviluppo Economico, cui, con decreto-legge 16 maggio 2008, n. 85, sono state trasferite le funzioni del Ministero delle Comunicazioni, e la Rai.
Nel corso di tali lavori, oltre che con note formali, abbiamo più volte richiamato la Rai ad osservare gli obblighi cui è contrattualmente tenuta, in quanto concessionaria del servizio pubblico generale radiotelevisivo.
Il "Testo unico dei servizi di media audiovisivi e radiofonici", emanato con decreto legislativo 31 luglio 2005, n. 177, dispone, infatti, che servizio pubblico generale radiotelevisivo è svolto sulla base di un Contratto nazionale di servizio, di durata triennale, stipulato tra il Ministero delle Comunicazioni, oggi Ministero dello Sviluppo Economico, e la società concessionaria, che, ai sensi dell'art. 49 dello stesso Testo Unico, è, fino al 6 maggio 2016, la RAI Radiotelevisione italiana.
Il vigente Contratto, valido dal 1° gennaio 2010 al 31 dicembre 2012, all'articolo 13, obbliga, tra l'altro, la Rai:
1. A garantire l'accesso alla propria offerta multimediale e televisiva su analogico, digitale terrestre e satellite alle persone con disabilità visiva, tramite specifiche programmazioni audiodescritte e trasmissioni in modalità telesoftware.
2. Ad incrementare progressivamente l'offerta di programmazione audiodescritta, garantendo che la stessa, così come quella in modalità telesoftware, possa essere effettivamente ricevuta su tutto il territorio nazionale.
3. A mettere a punto un idoneo sistema di analisi e monitoraggio della qualità e della quantità dell'offerta dedicata all'utenza disabile, sistema da realizzare in collaborazione con enti, istituzioni e associazioni del mondo delle persone con disabilità.
Come dicevamo, abbiamo, più volte e in più forme, richiamato la Rai all'osservanza dei vincoli contrattuali, purtroppo senza esito.
Così, nostro malgrado, non abbiamo parte nelle attività di analisi e monitoraggio della qualità e della quantità delle offerte a noi specificamente dedicate, vale a dire le programmazioni audiodescritte e le trasmissioni in modalità telesoftware, né siamo a conoscenza dei dati rinvenienti da tali attività.
Non siamo, dunque, in grado di soddisfare la sua richiesta.
Ciò che possiamo dire, sulla base delle segnalazioni dei nostri Soci, è che le programmazioni audiodescritte sembrano diminuire, piuttosto che aumentare, sebbene, dopo l'attivazione, in tecnica digitale, di canali televisivi generalisti, semigenarilisti e tematici e del multicanale audio, sarebbe possibile ampliare le programmazioni audiodescritte, in modo tale da assicurare la presenza, in tutte le fasce orarie, di almeno un audiodescritto, ricompreso in uno dei sei generi  predeterminati del servizio pubblico televisivo, ovvero: Informazione e approfondimento generale; Programmi e rubriche di servizio; Programmi e rubriche di promozione culturale; Informazione e programmi sportivi; Programmi per minori; Produzioni audiovisive italiane ed europee (Contratto nazionale di servizio, art. 9, comma 2).
Va, infatti, considerato che il racconto per sole immagini è presente in tutti i prodotti televisivi, e non soltanto in quelli di carattere cinematografico, gli unici che la Rai trasmette accompagnati da commento sonoro, commento che, peraltro, i nostri Soci trovano povero di elementi descrittivi.
Nessun tipo di audiocommento è, infine, offerto da Mediaset, che, come gruppo privato, non è tenuta a produzioni e diffusioni radiotelevisive di utilità sociale.
Per quel che concerne le programmazioni sottotitolate e in lingua dei segni, la invitiamo a rivolgersi all'ENS, l'Ente Nazionale Sordi e, nel restare a disposizione per quanto possa ancora occorrere, la salutiamo, augurandole un sereno e proficuo prosieguo di attività.

IL PRESIDENTE NAZIONALE
Prof. Tommaso Daniele

Servizi dedicati ai passeggeri con disabilità visiva ed altro, di Tommaso Daniele

Autore: Tommaso Daniele

Al signor Presidente
Gent.mo Luca di Montezemolo

Al Vice Presidente Esecutivo
Gent.mo Vincenzo Cannatelli

All'Amministratore Delegato
Gent.mo Giuseppe Sciarrone

NTV. Nuovo Trasporto Viaggiatori S.p.A.
Viale del Policlinico, 149/b
00161 Roma
presidenza@ntvspa.it   direzione@ntvspa.it

 

La nostra Unione, organizzazione non lucrativa di utilità sociale, esercita funzioni di rappresentanza e di tutela degli interessi, morali e materiali, delle persone con disabilità visiva, funzioni  riconosciute con decreto-legge del Capo Provvisorio dello Stato 26 settembre 1947, n. 1047, e confermate con decreto del Presidente della Repubblica 23 dicembre 1978.
Per l'azione che svolge, anche in collaborazione con gli Enti ad essa collegati o da essa dipendenti (la Biblioteca Italiana per i Ciechi, la Federazione Nazionale delle Istituzioni pro Ciechi, la Sezione Italiana dell'Agenzia per la Prevenzione della Cecità, l'I.Ri.Fo.R. e il Centro Nazionale del Libro Parlato), la nostra Unione partecipa ai tavoli istituzionali che hanno, per materia, la disabilità.
In particolare, per decreto del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali del 30 novembre 2010, la nostra Unione è componente dell'Osservatorio Nazionale sulla condizione delle persone con disabilità,  istituito ai sensi dell'art. 3 della legge 3 marzo 2009, n. 18.
In questo nostro ruolo di rappresentanti di interessi collettivi, ancorché minoritari, esprimiamo il nostro apprezzamento per le misure che la NTV ha adottato per facilitare l'accesso dei passeggeri ciechi ed ipovedenti ai servizi ferroviari, attivati lo scorso 28 aprile.
Saremmo, peraltro, lieti di partecipare, in conformità con quanto disposto dall'art. 19 del Regolamento (CE) n. 1371/2007, alla definizione di regole che possano ulteriormente elevare la qualità dei servizi che NTV riserva ai passeggeri con disabilità visiva.
Senza particolari aggravi di costo, potrebbero, ed esempio, essere introdotte misure agevolative,  del tipo:
– Al passeggero, cieco o ipovedente, è consentito acquistare il titolo di trasporto a bordo treno, senza sovrapprezzo.
– Ogni fermata è annunciata con congruo anticipo ed insieme alla fermata è annunciato il lato di discesa.
– Al passeggero con disabilità visiva e all'ulteriore passeggero, che gli faccia da guida, sono assegnati posti vicini.
– Per il passeggero con disabilità visiva, che viaggi con cane guida, è allestito un posto che consente all'animale di sistemarsi senza dare intralcio alle operazioni di servizio e alla ordinaria circolazione.
– Se necessario, il personale addetto alle operazioni di servizio aiuta il passeggero con disabilità visiva a salire e scendere dal treno, a raggiungere il posto ed i servizi igienici e a fruire dei servizi erogati a bordo, ivi incluso il servizio di ristorazione al posto.
Soprattutto, vorremmo che la NTV valutasse con particolare attenzione due richieste, che cercheremo di illustrare nel contenuto e nelle ragioni, nel modo più sintetico possibile.
Ciò che, innanzitutto, chiediamo è di voler accordare ai passeggeri, ciechi ed ipovedenti, le agevolazioni tariffarie previste dalla Concessione Speciale III, approvata con decreto interministeriale 10 febbraio 1981. In sintesi, la Concessione dà diritto, dietro esibizione di una apposita tessera:
1. Al rilascio di un biglietto a tariffa scontata del 20 per cento per il non vedente che viaggi da solo.
2. Al rilascio di un biglietto a tariffa ordinaria, ma valido per due persone, per il non vedente che viaggi con accompagnatore.
3. Al rilascio di un biglietto a tariffa scontata del 20 per cento, senza sopratasse, per il non vedente che viaggi con cane guida.
La finalità è chiara: si tratta di incoraggiare la mobilità di persone per le quali è oggettivamente difficile collocarsi in ambienti urbani sconosciuti, magari sviluppatisi in modo caotico e, in ogni caso, poco comunicativi.
A sostegno della richiesta, facciamo presente che, ad oggi, i ciechi assoluti e i ciechi parziali, che hanno diritto alle prestazioni economiche previste dalla legge, sono in totale 126.159 (Fonte: Osservatorio INPS sulle pensioni vigenti). Si tratta, dunque, di una popolazione estremamente esigua, che resterebbe tale anche se vi si includessero gli ipovedenti gravi, mai ufficialmente censiti.
Da ultimo, ed è, tuttavia, la domanda che più ci sta a cuore, chiediamo alla NTV di voler impiegare, in tutte le proprie attività di servizio, e, in particolare, nelle attività del Contact Center, il maggior numero possibile di lavoratori con grave disabilità visiva.
La legge 12 marzo 1999, n. 68, che disciplina l'inserimento lavorativo delle persone con disabilità, ha fatta salva la legge 29 marzo 1985, n. 113, che fa obbligo ai datori di lavoro, pubblici e privati, di riservare ai ciechi assoluti e parziali e agli ipovedenti gravi, iscritti all'Albo professionale nazionale di centralinisti telefonici privi della vista, il 51 per cento dei posti di lavoro disponibili.
La speciale tutela è stata mantenuta, in considerazione del fatto che al lavoratore cieco resta, tuttora, inaccessibile la maggior parte delle attività lavorative.
Ebbene, chiediamo alla NTV di impegnarsi oltre la misura prevista dalla normativa, adibendo, al  proprio Contact Center, il massimo numero di centralinisti ciechi.
Una scelta di questo tipo confermerebbe ed evidenzierebbe il senso di responsabilità sociale della NTV.
Certi che la Società nasce, oltre che da ragioni industriali ed economiche, anche con ragioni etiche, crediamo di non avere altro da aggiungere, che non sia già nella sensibilità della NTV e, specialmente, in quella loro propria, signor Presidente, signor Vice Presidente, signor Amministratore Delegato.
Nell'attesa di un riscontro, che auspichiamo e confidiamo possa essere positivo, ringraziamo per l'attenzione e porgiamo i nostri più distinti saluti.

IL PRESIDENTE NAZIONALE
Prof. Tommaso Daniele

Operatori telefonici non vedenti – Centralizzazione impianto di telefonia – Tutela Occupazionale – Sollecito, di Tomaso Daniele

Autore: Tommaso Daniele

INPS
Via Ciro il Grande, 21
00144 ROMA

Gent.mi dottori

C.A. Antonio Mastrapasqua
Presidente
ufficiosegreteria.presidenza@postacert.inps.gov.it

C.A. Mauro Nori
Direttore Generale
ufficiosegreteria.direttoregenerale@postacert.inps.gov.it

C.A. Ciro Toma
Direttore Centrale Risorse Umane
dc.risorseumane@postacert.inps.gov.it

OGGETTO: Operatori telefonici non vedenti – Centralizzazione impianto di telefonia – Tutela Occupazionale – Sollecito

Egregi signori,

siamo a richiederVi come Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti la richiesta di incontro per affrontare, con una certa sollecitudine, le future prospettive di lavoro dei centralinisti telefonici non vedenti di cui alla legge n. 113/1985, alla luce della messa a punto delle fasi di progettazione ed approvvigionamento della nuova infrastruttura VOIP presso le varie strutture territoriali dell'Istituto.
Come palesato nella precorsa corrispondenza (all. 1), continuano a pervenire a questa Presidenza Nazionale notizie preoccupanti circa le condizioni lavorative dei centralinisti non vedenti, Vostri dipendenti (vedasi nota UIC BARI, prot. 10416/2012); infatti, viene riferito che già da tempo codesto Istituto ha affidato diversi servizi, tra cui appunto la gestione del centralino, a call center esterni, esautorando così di fatto gli operatori telefonici in servizio dalle proprie mansioni contrattualmente previste (all. 2).
Come si legge in nota, si parla di situazioni lesive dei diritti fondamentali degli interessati, nella duplice veste di lavoratori e portatori di handicap fisico: a coloro che hanno ancora un residuo visivo sono affidate informalmente pratiche da usciere con l'onere di servizi vari (fotocopie, protocollo, accompagnamento ai vari uffici, etc); la inattività, invece, cui sono abbandonati i dipendenti affetti da cecità assoluta o con limitate capacità visive residue ingenera un circolo vizioso che può causare stati di depressione.
Contestualmente vengono disattese le opportunità di riconversione professionale collegate alle innovative tecniche di lavoro, come da disposto del D.M. 10.1.2000, in applicazione dell'art. 45, comma 12, della legge n. 144/1999.
Altresì, sono state del pari interrotte le procedure di assunzione di personale non vedente, anche nei casi in cui il centralino telefonico non sia stato ancora dismesso e sussista, di conseguenza, il fondamentale presupposto di legge per il collocamento obbligatorio dei soggetti disabili in possesso dei relativi requisiti, di cui alla legge n. 68/1999.
Premesso quanto sopra e tenuto conto della costante se non stringente attualità dei problemi sollevati e della conseguente necessità di pervenire ad un'urgente e definitiva soluzione degli stessi, Vi saremmo particolarmente grati se voleste esaminare la documentazione trasmessa, in maniera da cominciare ad affrontare le varie questioni che, ci permettiamo di ripetere, rappresentano una seria ipoteca sul futuro di tutti i lavoratori ciechi ed ipovedenti.
Naturalmente l'Unione, associazione storica che per legge e Statuto associativo rappresenta i diritti e gli interessi dei non vedenti in Italia, si rende pienamente disponibile per un incontro, che apparirebbe di grande utilità, nei tempi e con le modalità che Voi riterrete più opportune.
Per ogni eventuale contatto, si può fare utilmente riferimento al nostro Ufficio Lavoro e Previdenza ai seguenti recapiti: tel. 335 6094533 (Avv. COLOMBO), tel. 06/69988409 (Dr. LOCATI) e tel. 06/69988312 (Dr. CECCARELLI), e-mail lavoro@uiciechi.it.
Certi della Vostra sensibilità riguardo a questa tematica di pubblico interesse, e del Vostro impegno in tal senso, vogliate gradire i più sentiti ringraziamenti da parte dell'Unione e da parte di tutti i lavoratori non vedenti.
 
  IL PRESIDENTE NAZIONALE
 Prof. Tommaso Daniele