Ma la strada da fare è ancora lunga sul tema: i primi risultati del progetto APACE guidato da Fondazione LIA
Più di 7 editori europei su 10 consapevoli dell’impatto imminente dell’European Accessibility Act, ma meno di 4 su 10 producono e-book accessibili: lo rivela APACE, il progetto guidato da Fondazione LIA e Associazione Italiana Editori (AIE)
Più di 9 editori europei su 10 non hanno accesso a finanziamenti pubblici per gli investimenti necessari o per la formazione in materia
Più di 7 editori europei su 10 sono consapevoli dell’impatto imminente dell’European Accessibility Act ma meno di 4 su 10 (il 37,4% degli editori che producono e-book) realizzano e-book accessibili. Lo rivela APACE a meno di un anno dall’entrata in vigore, il 28 giugno 2025, della Direttiva Europea sui requisiti di accessibilità dei prodotti e dei servizi. A questo appuntamento l’industria editoriale e le organizzazioni che supportano le persone con disabilità visive si stanno preparando intensificando gli sforzi per la produzione e distribuzione di pubblicazioni digitali accessibili. L’European Accessibility Act impone, infatti, agli editori di produrre le loro pubblicazioni digitali in formati accessibili e all’intera filiera editoriale (librerie online, soluzioni di lettura hardware e software, siti web e soluzioni di gestione dei diritti) di essere accessibile.
È il progetto APACE (Accelerating Publishing Accessibility through Collaboration in Europe) – guidato da Fondazione LIA e con la partecipazione di Associazione Italiana Editori (AIE), cofinanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del programma Creative Europe – a fotografare lo stato attuale delle cose. Lo fa con un’analisi approfondita delle pratiche di accessibilità adottate dagli editori europei di diversi segmenti di mercato (narrativa, saggistica, universitaria e professionale, scolastica) in 17 Paesi (Austria, Belgio, Bulgaria, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Italia, Lituania, Olanda, Norvegia, Polonia, Spagna, Svezia, Svizzera e UK). L’obiettivo è comprendere le principali problematiche che stanno emergendo nel conformarsi ai requisiti della Direttiva Europea sull’accessibilità e identificare le esigenze formative necessarie.
La stragrande maggioranza delle case editrici europee intervistate e coinvolte dalla direttiva (94% di quelle con un fatturato superiore ai 10 milioni e 83% di quelle con un fatturato da 2 e 10 milioni) è consapevole del fatto che l’European Accessibility Act influenzerà le loro attività. In generale, il 70,5% degli editori intervistati è consapevole del fatto che la direttiva avrà un impatto sulle loro attività: tuttavia, solo il 37,4% già produce e-book accessibili. Una analoga percentuale inizierà a farlo entro la fine del 2024.
È significativo che siano consapevoli dell’impatto della normativa anche il 52% tra le microimprese (editori con un fatturato di meno di 2 milioni di euro e meno di 10 dipendenti), che pure non saranno vincolate dagli obblighi previsti: cosa che evidenzia la forte sensibilità sociale del settore. D’altronde circa il 30% delle microimprese che pubblicano e-book ha già titoli accessibili nei propri cataloghi.
Essere in linea con i requisiti dell’Accessibility Act comporta investimenti significativi perché è necessario adeguare i processi produttivi e distributivi in essere e acquisire nuove competenze nel campo dell’accessibilità: è però difficile stimarne l’impatto economico effettivo. Il 62,4% degli editori coinvolti non ha ancora stanziato un budget specifico per soddisfare i requisiti della Direttiva, il 17,3% prevede però di farlo entro il 2025.
L’indagine evidenzia chiaramente un forte interesse a una formazione specifica sull’accessibilità che copra i diversi aspetti: dalla produzione di e-book accessibili, alla descrizione alternativa delle immagini, alla creazione dei metadati di accessibilità. Il 93,1% ha però dichiarato di non aver avuto accesso e di non essere a conoscenza di finanziamenti pubblici, né nazionali né europei, utili per supportare gli investimenti necessari o per attivare progetti formativi in questo ambito.
“Questa indagine evidenzia l’impegno crescente del settore editoriale europeo verso l’accessibilità, ma sottolinea anche la necessità di un rafforzamento delle pratiche di formazione continua, della collaborazione tra Paesi e soggetti diversi, del ruolo dell’Unione europea nel sostenere il cambiamento. Ci sono poi molti aspetti da affrontare per il settore, come la disponibilità di software efficienti per la produzione delle versioni accessibili, giacché quelli esistenti non sono completamente adeguati a questo scopo. Solo attraverso uno sforzo congiunto potremo arrivare pronti a giugno 2025 e, soprattutto, garantire pubblicazioni veramente accessibili per tutti” sottolinea Cristina Mussinelli, Segretario generale di Fondazione LIA.
“Fino ad oggi l’innovazione per garantire l’accessibilità degli e-book è stata interamente affidata alla responsabilità sociale e alla sensibilità degli editori europei. L’indagine APACE dimostra che gli editori stanno rispondendo egregiamente, ma allo stesso tempo mette in luce la carenza di politiche pubbliche per accompagnare gli sforzi del settore privato”, è il commento di Ricardo Franco Levi, Presidente della Federazione degli Editori Europei: “Sono dati che spero possano stimolare un cambiamento delle politiche sia degli stati membri sia dell’Unione, in vista degli ambiziosi obiettivi dello European Accessibility Act”.
“Il lavoro svolto da AIE e dagli editori italiani, in costante collaborazione con l’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti, fin dal 2014, con la creazione di Fondazione LIA ha consentito al nostro Paese di sviluppare un modello di eccellenza riconosciuto a livello internazionale che ha anticipato quanto richiesto dall’European Accessibility Act in termini di accessibilità di contenuti e pubblicazioni digitali. È però fondamentale che anche tutti gli altri attori della filiera come librerie online, piattaforme e aggregatori si adeguino. APACE è un sostegno e un’accelerazione ulteriore in questa direzione e la realizzazione di questa indagine è il punto di partenza necessario per condividere e capitalizzare le nostre competenze anche in Europa” dichiara Innocenzo Cipolletta, Presidente dell’Associazione Italiana Editori (AIE).
I risultati completi dell’indagine verranno presentati in occasione della Fiera del libro di Francoforte nel seminario L’ERA DELL’ACCESSIBILITÀ. SIETE PRONTI? che si terrà il 16 ottobre alle ore 13.00 nel Frankfurt Studio, Hall 4.
La Relazione sull’analisi del gap di competenze verrà pubblicata in formato integrale su https://www.europeanaccessibilitydirectory.eu/, il nuovo sito sviluppato all’interno del progetto APACE che propone risorse, linee guida e eventi sull’accessibilità nel mondo editoriale.
I partner di APACE sono Fondazione LIA (coordinatore del progetto); Associazione Italiana Editori (AIE); Börsenverein des Deutschen Buchhandels e.V. – Associazione degli editori e dei librai tedeschi (BOEV); Sdruzhenie Asostsiatsia Blagarska Kniga – Associazione bulgara del libro (ABK); Stichting Dedicon; Accessibility Library Celia; Lietuvos audiosensorine biblioteka – Lithuanian Audiosensory Library (LAB).