Riparte doppio senso: percorsi tattili alla collezione Peggy Guggenheim

Il tatto è il senso del corpo intero.
Lucrezio
Grazie al grande successo di Doppio Senso. Percorsi Tattili alla Collezione Peggy Guggenheim, innovativo progetto con il quale, nell’autunno del 2015, Palazzo Venier dei Leoni ha aperto il proprio patrimonio artistico al pubblico con disabilità visive, iniziando un processo di sensibilizzazione alla conoscenza dell’arte attraverso il tatto, oggi il museo veneziano è lieto di annunciare un nuovo ciclo di appuntamenti. A partire dal 25, 26 giugno, con cadenza mensile, nell’arco di dodici mesi, una serie di visite guidate e laboratori per non vedenti, ipovedenti e vedenti, adulti e bambini, porterà i partecipanti ad approfondire ulteriori opere della collezione. Si tratta di un percorso che, dal figurativo all’astrazione, condurrà alla conoscenza e a una lettura inedita non solo degli artisti, ma anche delle avanguardie storiche amate e collezionate da Peggy.

In questa sua seconda edizione Doppio Senso prende il via da Studio per Piper (1965), di Mario Ceroli, opera della mostra temporanea Imagine. Nuove immagini nell’arte italiana 1960-1969, esposizione che, con la sua carica fortemente evocativa e immaginifica espressa già nel titolo, ben si colloca nel processo di formazione dell’immagine mentale in vedenti e non vedenti. Le percezioni acquisite dai fruitori man mano che l’analisi, anche di opere della collezione permanente, procede, si integrano progressivamente l’una con l’altra dando luogo a rappresentazioni mentali via via più ricche e complesse. Il progetto, ideato e curato da Valeria Bottalico, assume quest’anno una rilevanza culturale ancora più significativa per l’assoluta importanza dei singoli lavori analizzati che rappresentano i principali movimenti artistici del XX secolo. Saranno proposte per l’occasione più sequenze di lettura delle opere, per spiegarne i passaggi e favorire la ricreazione dell’immagine mentale, attraverso anche una pluralità di rimandi tematici, una graduale progressione dall’informazione base a quella più dettagliata. Alcune opere della collezione saranno riprodotte in rilievo per la fruizione tattile e accompagnate da schede tecniche descrittive redatte in Braille e in carattere grafico ad alta leggibilità. I testi delle schede saranno scaricabili in formato testo e audio all’interno della pagina dedicata al progetto, presente sul sito del museo nella sezione ‘accessibilità’, sia in italiano che in inglese. Come nel corso della prima edizione, al termine di ogni esplorazione tattile condotta da Valeria Bottalico è previsto un laboratorio, con l’artista non vedente Felice Tagliaferri, che aiuterà a consolidare l’immagine mentale formata dell’opera d’arte fruita.

Doppio Senso nasce con l’obiettivo di promuovere il ruolo sociale ed educativo del museo come luogo di incontro e di inclusione, nonché di valorizzare il suo immenso patrimonio culturale, rendendolo accessibile a tutti, in linea con la “mission” della Collezione Peggy Guggenheim, ovvero di contribuire alla conoscenza e alla diffusione dell’arte moderna e contemporanea in Italia e nel mondo.

Le visite e i laboratori seguiranno il seguente calendario, con un appuntamento al mese, il sabato dedicato agli adulti, la domenica ai bambini dai 6 ai 12 anni. Tutti gli appuntamenti sono gratuiti, fino a esaurimento posti. Per informazioni e prenotazioni: doppiosenso@guggenheim-venice.it / tel. 041.2405401/444.
1° appuntamento: 25/26 giugno
2° appuntamento: 9/10 luglio
3° appuntamento: 24/25 settembre
4° appuntamento: 22/23 ottobre
5° appuntamento: 26/27 novembre
6° appuntamento: 17/18 dicembre
Doppio senso: percorsi tattili alla Collezione Peggy Guggenheim è realizzato in collaborazione con l’Istituto dei Ciechi di Milano e l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti – Onlus, e gode del patrocinio di ICOM Italia (International Council of Museums). Il programma è reso possibile grazie al contributo di The Gordon and Llura Gund Foundation, Fondazione Araldi Guinetti, Vaduz e Kirsh Foundation.
Valeria Bottalico è ricercatrice e formatrice nell’ambito dell’accessibilità museale e socio ICOM (International Council of Museums) Italia e membro delle Commissioni tematiche “Educazione e Mediazione” e “Accessibilità museale”. Collabora con diverse istituzioni museali e istituti scolastici per cui progetta e coordina attività educative con attenzione ai temi dell’accessibilità. Da cinque anni sta conducendo una ricerca dedicata alla mediazione e alla fruizione del patrimonio culturale per un pubblico di persone non vedenti e ipovedenti in chiave inclusiva.

Felice Tagliaferri è uno scultore non vedente noto a livello internazionale e fondatore della Chiesa dell’Arte, scuola di arti plastiche. Le sue creazioni sono sculture “non viste”, che prima nascono nella sua mente e poi prendono forma attraverso l’uso sapiente delle mani, guidate da incredibili capacità tattili. Lavora con materiali diversi: creta, marmo, legno o pietra, ed è anche insegnante. La sua arte è stata definita da diversi esperti del settore “arte sociale” per l’impegno che caratterizza le sue mostre.

Irifor – Progetto “Impariamo divertendoci – Campo estivo per ragazzi disabili visivi”

A dimostrazione degli  incoraggianti risultati ottenuti con la realizzazione delle precedenti  edizioni  del campo estivo, quest’anno siamo giunti alla realizzazione della sua undicesima edizione. L’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti Sezione Provinciale di Cagliari, in collaborazione con l’I.Ri.Fo.R. Sezione di Cagliari,  dal 1° all’11 settembre 2016 ha programmato l’attuazione , per l’undicesimo anno consecutivo, del progetto “Impariamo divertendoci – Campo estivo per ragazzi disabili visivi”. Si tratta di una vacanza estiva abbinata ad un intervento riabilitativo indirizzata  ad un gruppo di 10 ragazzi  minorati della vista, affetti  eventualmente anche da ulteriori deficit di lieve entità, di età compresa fra i 10 e i 25 anni. Il Campo si  svolgerà presso il residence “SA FIORIDA “, a Valledoria,   un piccolo comune in provincia di Sassari,  ubicato nel Golfo dell’Asinara, a nord di Castelsardo, con circa 20 chilometri di spiagge meravigliose, che uniscono le scogliere di Castelsardo alle rocce dell’Isola Rossa.

Sotto la supervisione di tecnici in orientamento e mobilità, iscritti all’albo  nazionale I.Ri.Fo.R. ed educatori con esperienza pluriennale, si svolgeranno varie e diversificate  attività individuali e di gruppo seguendo  un percorso educativo-riabilitativo, ma al contempo anche ricreativo, di socializzazione e di integrazione. Ogni partecipante avrà l’opportunità di sperimentare nuove possibilità per incrementare le proprie potenzialità e  trovare modalità alternative di espressione, di relazione e di comunicazione attraverso il prendersi cura di un sé, il gioco e il divertimento, lo stare all’aria aperta, il vivere esperienze stimolanti, lo stare insieme ad altri ragazzi.

 

Le iscrizioni sono aperte fino al 8 luglio 2016. Presso la Sezione di Cagliari sono disponibili il regolamento attuativo e il modulo di iscrizione.

Per info contattare la Sezione UICI di Cagliari tel. 070 523422 – fax 070 523613 – e-mail: uicca@uiciechi.it

La formazione specifica degli operatori del sostegno dei disabili visivi, di Gianluca Rapisarda

Autore: Gianluca Rapisarda

In merito alla delicata questione della formazione professionale degli operatori del sostegno degli alunni/studenti con disabilità visiva, io e Luciano Paschetta, rispettivamente Direttore junior e senior centrali dell’I.Ri.Fo.R., nonché componenti il Network per l’Inclusione Scolastica, dopo lunga ed approfondita analisi dell’esistente, siamo giunti alle conclusioni seguenti: Prossimi dall’ottenere la tanto agognata “cattedra” di Tiflologia grazie all’indefesso ed instancabile impegno di Marco Condidorio e nelle more dell’istituzione di una vera e propria “specialistica” di Scienze tiflologiche, il Network per l’Inclusione Scolastica dell’UICI deve puntare ad un “modello formativo su due differenti livelli di grado successivo.
A) Master di I livello in “Assistente all’autonomia ed alla comunicazione per studenti disabili sensoriali (sordi e ciechi), od in alternativa in ”Educatore tiflologico”. La ratio di questa scelta è dettata dalla consapevolezza che, prima di formare l’esperto in scienze tiflologiche, ci sembra più semplice ed imminente nel tempo la possibilità del riconoscimento della “figura” dell’assistente alla comunicazione di alunni/studenti con disabilità sensoriale, in quanto tale profilo è già previsto dall’art. 13 comma c della 104 e la sua definizione è stabilita dalla più recente Legge 107.
Anche la spendibilità del titolo di “assistente alla comunicazione” risulta molto più concreta e tangibile, poiché l’”assistente” si trova ad operare, a differenza dell’esperto in scienze tiflologiche, non solo con i minorati della vista ma anche con gli allievi non udenti.

Tuttavia, dobbiamo essere anche realisti e prendere atto del fatto che finora, così come hanno operato gli assistenti alla comunicazione, probabilmente a causa del loro mancato riconoscimento da parte del MIUR, sono serviti a ben poco al percorso educativo e formativo ed al processo di inclusione degli studenti disabili visivi.

Troppo spesso, infatti, i nostri alunni hanno fatto i conti con una loro preparazione precaria, generalista ed improvvisata, trattandosi il più delle volte di ex volontari del servizio civile, di persone che hanno frequentato corsi di Braille o di Tifloinformatica di poche ore e dunque di operatori di semplice “informazione”, più che di formazione dei ragazzi minorati della vista.

Ed allora, cosa fare? O si organizzano dei corsi formativi “credibili ed efficaci, e l’I.Ri.Fo.R. è ultimamente in trattativa con alcune “autorevoli” Università per attivare un adeguato Master a loro rivolti, o forse sarebbe meglio, come suggerito da Marco Condidorio in occasione della scorsa riunione del 15 Giugno u.s. del nostro Network, profondere ogni nostra energia non per la formazione dell’assistente” alla comunicazione, ,ma a quella dell’“educatore tiflologico”.

Fermo restando che, la figura dell’educatore tiflologico” non intende eliminare quella dell’”assistente all’autonomia e comunicazione” istituita dalla 104, ma di migliorarne caratteristiche specifiche, professionali e operative e, ovviamente, di darle la giusta cittadinanza entro le scienze tiflologiche. Senza confonderne, tra l’altro, ruoli e occupazione professionale, rispetto all’esperto in scienze tiflologiche, per il quale pensiamo, invece, ad un secondo livello formativo.

Il Master di I livello per assistente alla comunicazione di studenti disabili sensoriali o quello ancora più specifico per Educatore tiflologico degli allievi con disabilità visiva si potrebbe articolare in 1500 ore e rivolgere ai laureati in tutte le discipline e naturalmente anche ai docenti di sostegno e curricolari in servizio.

Alla definizione del profilo dell’”assistente alla comunicazione” e dell’”educatore tiflologico e del relativo percorso formativo si sta lavorando alacremente in questi giorni durante le riunioni del Network per l’Inclusione Scolastica, che ha pure in animo di presentare un apposito DDL per ottenere il riconoscimento della qualifica dell’Educatore tiflologico e soprattutto dell’”Esperto in Scienze tiflologiche”.

B) Master di II livello in “Esperto in scienze tiflologiche”.
Al riguardo, partendo dall’esperienza “pilota” del Master dell’Unimol, voluto dal nostro Presidente Mario Barbuto e dal “visionario” membro della Direzione Nazionale Marco Condidorio, e dagli inevitabili accorgimenti ed aggiustamenti che stanno per essere apportati dal nostro Network, mi sono “sbilanciato” nello stilare e definire il profilo ed il percorso formativo dell’esperto in scienze tiflologiche, che di seguito riporto, nella speranza che possa diventare il “modello” di riferimento nazionale per tutte le Università italiane

Profilo professionale.

La definizione utilizzata a livello internazionale di “esperto nelle scienze tiflologiche” ci aiuta ad individuare nello specifico il suo profilo professionale. Egli affianca nell’attività formativa ed educativa gli insegnanti di sostegno, gli educatori e gli assistenti come figura nuova, che solleva la famiglia dal disagio della situazione di minorazione visiva, a completamento di quel team tiflo-psico-pedagogico auspicato nelle più diverse sedi deputate alla formazione universitaria e professionale. Quella dell’ “esperto nelle scienze tiflologiche” è una nuova figura professionale con competenze tiflo-psico-pedagogiche utili alla realizzazione dei percorsi di educazione, istruzione, formazione, assistenza domiciliare e inclusione rivolte a persone in condizione di disabilità visiva e di pluridisabilità allo scopo di promuoverne l’integrazione sociale ed umana.
L’Esperto in scienze tiflologiche potrà, altresì, operare sul campo, affiancandosi in alcuni momenti di programmazione (GLH, consiglio di classe, Collegio docenti, ecc.) e di azione (didattica del Braille, predisposizione del materiale didattico, presentazione delle periferiche assistive per l’informatica, ecc.) a chi sta operando con il minorato della vista (insegnante, educatore, assistente,ecc.). In tutti i casi con la finalità di trasmettere le conoscenze e le competenze necessarie alla definizione corretta degli obiettivi educativi, scolastici e di autonomia personale, così da sviluppare un “progetto di vita“ mirato all’inclusione socio-lavorativa della persona con disabilità visiva.
Competenze dell’Esperto nelle scienze tiflologiche.

Egli è, appunto, un esperto in scienze tiflologiche e, come tale, saprà: indicare gli aspetti critici dello sviluppo psicomotorio in assenza della vista e come si faccia a superarli con successo; chiarire gli aspetti specifici della percezione della realtà in mancanza della vista; valutare la funzionalità del residuo visivo in relazione al lavoro didattico e/o professionale; insegnare come si educa un minorato della vista alla “lettura” delle rappresentazioni grafiche bidimensionali (grafici, piantine toponomastiche e cartine, ecc) ; sapere quando è indispensabile l’insegnamento del metodo Braille, piuttosto che quali siano i sussidi per gli ipovedenti per rendere autonomo il bambino con disabilità visiva nella letto-scrittura; illustrare quali siano gli accorgimenti ed i sussidi per rendere efficace la didattica in presenza di un cieco assoluto e/o di un ipovedente grave; sapere insegnare l’uso del PC con le periferiche assistive (screen reader, display Braille, sofware ingrandenti, ecc.); conoscere i giochi idonei al bambino con gravi problemi di vista; indicare quali siano le opportunità di accesso all’informazione (quotidiani e riviste on line accessibili, biblioteche digitali, audiolibri , ecc.); suggerire come si “adatta” un testo di scuola primaria od un testo letterario o scientifico affinché il privo della vista o l’ipovedente lo possano utilizzare appieno; spiegare quali siano le possibilità di orientamento, mobilità e di autonomia personale raggiungibili alle diverse età e nelle diverse situazioni da chi ha problemi di vista; valutare l’idoneità di una situazione di lavoro e la sua adattabilità al cieco o all’ipovedente. Questo solo per esemplificare gli ambiti delle sue principali competenze, competenze che egli potrà trasmettere, quale formatore, in percorsi formativi specifici rivolti alle diverse figure professionali che intervengono alle diverse età e situazioni nel processo di istruzione e formazione dei giovani e degli adulti con disabilità visiva.

Percorso formativo dell’Esperto in scienze tiflologiche.

Il titolo professionale di “esperto nelle scienze tiflologiche” viene conseguito previa la frequenza di un Master universitario, il cui piano di studi, elaborato da questo “Network per l’Inclusione Scolastica, viene recepito dal MIUR, come modello formativo nazionale di riferimento per tutte le Facoltà di Scienze della Formazione delle Università italiane. Il Master ha una durata complessiva di 12 mesi, per un totale di 1500 ore ed è articolato in cinque moduli. Almeno quattrocento ore saranno teoriche e laboratoriali e saranno svolte in presenza, 100 ore saranno effettuate nella modalità FAD sincrona (aula virtuale), mentre il restante delle ore sarà incentrato sullo svolgimento di un tirocinio pratico formativo presso l’UICI ed i suoi Enti collegati. Perché tali tirocini siano veramente “seri” ed efficaci, sarà obbligatoria la supervisione di un esperto “tiflologo” operante presso la struttura ospitante il corsista, con verifica in itinere e sul campo delle competenze acquisite durante lo stage.  Le lezioni saranno tenute da docenti accreditati, attivi sul territorio sia regionale che nazionale. E’ prevista una prova finale. Il master in ”esperto nelle scienze tiflologiche” rilascia 60 crediti formativi (ognuno equivalente a 25 ore di impegno complessivo del “corsista”) ed è rivolto agli assistenti alla comunicazione ed agli educatori tiflologici, usciti dal Master di I livello di cui sopra, con particolare riferimento a quelli in possesso di una laurea in Pedagogia, Scienze dell’educazione ed in Scienze della Formazione. Ovviamente il Master è altresì destinato agli insegnanti di sostegno e curricolari della scuola di ogni ordine e grado, ma anche agli educatori sociali e professionali. Le principali aree didattiche del Master saranno le seguenti: Modulo di Tiflologia: Elementi di Tiflodidattica e di Tiflopedagogia e Storia della Tiflologia (promozione dell’autotutela dei ciechi e diritto all’istruzione, istituzione delle scuole speciali, Augusto Romagnoli, l’inserimento dei ciechi e degli ipovedenti nelle scuole comuni, la situazione odierna e le nuove sfide dell’inclusione scolastica, diritto al lavoro, il metodo Braille, la Tifloinformatica e le tecnologie assistive), Modulo di Oftalmologia: Caratteristiche generali della disabilità visiva (Chi sono i minorati della vista, definizione legale di cecità e di ipovisione, CFDH ed ICF, parametri e strumenti per la valutazione della funzionalità visiva), Modulo di Psicologia: Aspetti psicologici generali dei minorati della vista ( sviluppo psicomotorio, la mobilità e l’orientamento, lo sviluppo cognitivo e delle funzioni senso-percettive e comunicative, la disabilità visiva ed il linguaggio, il gioco dei minorati della vista, la pluridisabilità, i bisogni educativi speciali, l’attenzione e la memoria, lo sviluppo affettivo-relazionale e la sessualità dei ciechi e degli ipovedenti), Le principali Istituzioni pro ciechi ( L’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti, La Federazione Nazionale Delle Istituzioni Pro Ciechi, L’I.Ri.Fo.R., la Biblioteca per i ciechi “Regina Margherita”, l’Agenzia Internazionale per la prevenzione della cecità), Laboratori: Laboratori di Braille, di Tifloinformatica e di trascrizione di libri di testo e scientifici ed indicazioni operative sulla disabilità visiva. Al termine del Master ed al conseguimento del titolo di E.S.T., sarà possibile iscriversi all’albo nazionale di “esperto in scienze tiflologiche”, istituito e riconosciuto ufficialmente dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. A tale “albo nazionale” si potrà accedere, solo dopo certificazione rilasciata da un’apposita commissione esaminatrice dell’I.Ri.Fo.R centrale e di cui faranno parte anche esperti del MIUR.

Adesso non ci resta che sperare che l’incontro dei prossimi giorni incassato dal nostro inesauribile Marco Condidorio tra il Magnifico Rettore dell’Unimol ed il nostro Network, possa andare verso questa direzione, rappresentando una tappa fondamentale per giungere a quella “terza fase” della Tiflologia da noi tanto evocata ed invocata.

Irifor del Trentino – Il bar al buio alle Feste Vigiliane

Anche per questo 2016, nel ricco programma delle Feste Vigiliane della Città di Trento, non poteva mancare il tradizionale appuntamento con il Bar al buio organizzato dalla Cooperativa IRIFOR del Trentino con lo staff di camerieri ciechi e ipovedenti.

“Per noi questo è sempre un appuntamento importante reso possibile dalla sensibilità da sempre dimostrata dall’amministrazione comunale. – spiega il direttore Ceccato – Quest’anno festeggiamo il decennale da quando, nel 2006, questo evento ha iniziato a far parte delle Feste Vigiliane. Si tratta di una preziosa occasione per far conoscere ai partecipanti la nostra condizione di ciechi e ipovedenti, che come tutti possono avere dei limiti ma anche delle potenzialità da mettere in campo, e per scoprire il potere degli altri sensi che spesso, a causa del predominio della vista, releghiamo in secondo piano”.

Il bar al buio sarà attivo dal 17 al 19 giugno e dal 24 al 26 giugno, dalle 19 alle 24, ad esclusione della Notte Bianca del 18 giugno in cui si potrà sorseggiare una bevanda al buio fino alle 2.

 

Univoc Napoli – Un mix di impegno culturale, di leggerezza ed emozioni, di Silvana Piscopo

Autore: Silvana Piscopo

L’insieme presentato nel titolo può apparire contraddittorio:
eppure, lo garantiamo, noi dell’U.N.I.Vo.C. di Napoli, il pomeriggio di sabato 11 giugno,in cui abbiamo presentato il libro di Corrado Vigilante dal titolo “Il giorno che la notte non viene”, è trascorso proprio all’insegna della mescolanza tra riflessioni profonde ed impegnative, letture ad alta voce di brani commentati con ironia colta ma leggera, accompagnamenti musicali e canori di cui tutti i presenti abbiamo potuto godere ed apprezzare con partecipazione ed emozione collettiva.
Dopo i saluti del Presidente Nazionale dell’U.N.I.Vo.C. Salvatore Petrucci, quelli del Presidente Provinciale della sezione U.I.C.I. di Napoli Dott. Mario Mirabile, ha preso la parola l’Assessore alle Politiche sociali del Comune di Napoli Dott.ssa Roberta Gaeta, la quale, dopo aver espresso tutta la sua vicinanza all’associazione e alle problematiche inerenti le disabilità visive, si è talmente sentita coinvolta nell’iniziativa che, ha dichiarato di voler appartenere alle persone prestatrici di voci per la lettura di libri in versione audio. Sarà, infatti, lei stessa che contatterà i responsabili del Libro Parlato per ricevere istruzioni in merito al cosa e come fare per lo svolgimento di tale compito.
Successivamente la Presidente Provinciale dell’U.N.I.Vo.C. di Napoli Prof.ssa Silvana Piscopo ha presentato il libro, scegliendo di parlare dei personaggi che ha ritenuto più emblematici sia sul piano dei contenuti narrativi, sia per la sintonia empatica che hanno suscitato in lei; ha evidenziato la sintonia che si può creare tra ogni lettore e i personaggi del romanzo quando ciascuno di noi non si limita a sfiorare la lettura, ma ci entra ponendo se stesso in relazione con le vicende dei protagonisti.
L’autore, poi, dopo una propria presentazione biografica, ha letto con espressività e leggerezza alcuni brani precedentemente scelti, cui è seguita una bella parentesi musicale del duo composto dalla chitarra di Serena Vigilante e voce di Ilenia Di Blasio che, insieme hanno allietato la serata sia con brani dei Beatles sia di Pino Daniele; l’atmosfera, già amichevole e coinvolgente, si è ulteriormente caricata di emozioni evocative nell’ascolto di queste sorprendenti ragazze per la loro passione, bravura e sincronia.
Dopo la lettura di alcuni passi del libro attraverso la modalità audiolibro e, quindi, la voce del libro parlato online, le domande all’autore, una foto con l’assessore Gaeta ha concluso la fase culturale del pomeriggio con un autentico grazie di tutti i partecipanti; molti, però, si sono ancora trattenuti per un conclusivo momento augurale gustando leccornie preparate da simpatiche amiche, dolci acquistati in ottima pasticceria da altre persone esperte di golosità.
In sintesi, le tre ore dalle 17:00 alle 20:00 sono trascorse con velocità, piacere, bellezza di rapporti tra persone nuove e già conosciute.

Presidente Provinciale U.N.I.Vo.C. di Napoli

Prof.ssa Piscopo Silvana

18 – 22 giugno: l’arte per celebrare la Giornata Mondiale del Rifugiato

Il Museo Tattile Statale Omero, in collaborazione con Tactus, l’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Ancona e l’Associazione GUS (Gruppo Umana Solidarietà) di Ancona, celebra la Giornata Mondiale del Rifugiato indetta dall’ONU per il 20 giugno, attraverso diverse iniziative.

MOSTRA ORIZZONTI
Inaugurazione sabato 18 giugno ore 16,30 Sala Podesti Mole Vanvitelliana, Ancona

A cura di Andrea Socrati con opere dell’artista Valerio Valeri e video audio installazione “GO DOT” con video Marco di Battista, audio Enrico Tiberi e Manuel Coccia, curata dal GUS Gruppo Umana Solidarietà di Ancona, Progetto Melting Pot Europa e #overthefortress.
Lunedì 20 giugno ore 18 incontro con l’artista e gli autori dell’installazione.
Ingresso libero. Aperta fino al 22 giugno. Orario: sabato 16.30-22; domenica
10-13 e 16-19; lunedì 17-19; martedì e mercoledì 16-19.
http://www.museoomero.it/main?p=mostre-2016_orizzonti

CONVIVIAMO – ARTE IN PIAZZA
sabato 18 giugno ore 17,30
Piazza Roma, Ancona

Lo staff del Museo Omero sarà presente con attività creative e un’installazione artistica con la partecipazione dei migranti accolti nelle strutture gestite dal GUS – Gruppo Umana Solidarietà e nello SPRAR – Sistema di Protezione per richiedenti asilo e rifugiati del Comune di Ancona gestito dall’ANOLF.
http://www.museoomero.it/main?p=news_id_5437

INFO
tel. 071 2811935
info@museoomero.it
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Museo Tattile Statale Omero – Proroga iscrizioni al 23 giugno per il tour guidato per non vedenti nelle Marche

Prorogata la scadenza iscrizioni fino al 23 GIUGNO del

Tour guidato per non vedenti e ipovedenti OPERA, ARTE, MARE NELLE MARCHE

Dal 5 all’8 agosto 2016 è possibile vivere la lirica al Macerata Opera Festival con il servizio di audio descrizione e visite riservate nel backstage; toccare l’arte di tutti i tempi al Museo Omero di Ancona, unico al mondo; immergersi nelle eleganti atmosfere del Museo della Carrozza di Macerata e… andare al mare a Civitanova Marche.

Il viaggio è promosso da:
– Museo Tattile Statale Omero
– Sferisterio di Macerata
– Consiglio Regionale dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ONLUS Marche.

Organizzazione: Conero Viaggi e Turismo srl.

Per info e dettagli del programma:
http://www.museoomero.it/main?p=news_id_5411
Tel. 071 2811935 (chiedere di Patrizia Calderone – Museo Tattile Statale Omero)

Siracusa – Workshop

Ore 9 di sabato 18 giugno. È il momento di ritornare a Siracusa in via Grottasanta 99, presso la sede dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti, per un altro workshop – ormai diventato consuetudine dell’accogliente sede UICI siracusana – in cui stavolta si parlerà di Comunicazione e social network.

Cos’hanno a che fare i non-vedenti coi social network? Dalla massiccia presenza di non-vedenti e ipovedenti in giro per la Rete, pare che ci navighino dentro alla grande, tanto che ora i nostri amici siracusani dell’Uici intendono conoscerli facendosi spiegare segreti e strategie  direttamente da professionisti della Comunicazione e nuovi media.

Detto, fatto. All’I.Ri.Fo.R di Siracusa dimostrano di essere puntuali e determinati. Ecco un altro workshop di notevole spessore, altruisticamente condiviso e aperto a tutte le altre sedi Uici siciliane, alle altre associazioni di persone con disabilità della provincia, agli enti pubblici, ai soci della stessa sezione Uici e, perché no, a tutti coloro che vogliano conoscere quali tecniche utilizzare per comunicare al meglio nel grande mondo dei Social.

“Questo workshop ci darà gli strumenti per poter affrontare il mondo dei Social Network con più consapevolezza.” Dice Carmelo Di Martino, presidente dell’Uici e dell’IRiFoR di Siracusa. “Le associazioni e le aziende, per espandere le proprie attività e pubblicizzarle, oggi sono tutte proiettate in questi nuovi ambienti virtuali. Facebook e gli altri social sono diventati non solo strumenti attraverso i quali fare amicizia, ma anche mediante i quali promuovere la propria realtà in modo mirato.”

Altro che “ciechi”, qui l’impressione è che vedano molto lontano. L’appuntamento è dunque per sabato 18 giugno a Siracusa in via Grottasanta 99. Si parlerà di Social Network, di Comunicazione, della funzione che svolgono testi, immagini e video, delle strategie e delle tecniche per realizzarli e utilizzarli in modo adeguato. Più di tre ore di vivace brainstorming che, siamo sicuri, passeranno velocissime, insieme alla dott.ssa Chiara Marescalco – Social Media Manager – professionista del settore con laurea in Scienze della Comunicazione e laurea magistrale in Teoria e Tecnologia della Comunicazione, e a Giuseppe Di grande, membro del CDA dell’IRiFoR, affermato programmatore di tecnologie assistive, nonché curatore della pagina Facebook della stessa Unione.

La ciliegina? L’Istituto RIcerca FOrmazione e Riabilitazione di Siracusa (I.Ri.Fo.R.) è un’emanazione dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti, ente convenzionato, accreditato e riconosciuto dal MIUR quale soggetto di riferimento per la formazione del personale della scuola sulle tematiche tiflopedagogiche e tiflodidattiche.

Manifestazione culturale alla Sezione Napoletana dell’U.N.I.Vo.C. (Unione Nazionale Italiana Volontari Pro Ciechi) Via Costantinopoli, 19 Napoli.

Sabato 11 Giugno 2016 alle ore 17, nei locali della Sezione Provinciale di Napoli dell’Unione Nazionale Italiana Volontari pro Ciechi, in via Costantinopoli 19,
sarà presentato il libro di Corrado Vigilante “Il giorno che la notte non viene”.
Questa manifestazione contiene in se particolari di rilevante valore civile e culturale, perché:
rappresenta un esempio concreto di interazione attiva tra partecipanti che vedono e che non vedono i quali, in un clima di totale parità di approccio al libro, si lasceranno prendere da emozioni, da curiosità, da bisogni di interrogare l’autore e chi gli starà vicino; l’accessibilità alla lettura dell’opera da parte dei non vedenti, essendo il romanzo, per deliberata scelta dell’autore, prodotto in formato audio oltre che cartaceo.

Corrado Vigilante, infatti, ha offerto gratuitamente la copia del libro al Centro Nazionale del Libro Parlato dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti che, avvalendosi di lettori volontari professionisti come attori ed operatori della comunicazione,
fornisce una molteplicità di scelte di letture a tutti i non vedenti ed ipovedenti che si iscrivano
al servizio del libro parlato: una lezione di solidarietà e di civiltà che si materializza attraverso lo scambio e l’arricchimento
culturale, delle relazioni esperienziali senza barriere.
“un evento di tale genere forse non rappresenta una notizia sensazionale, ma”, come afferma Silvana Piscopo Presidente UNIVOC sezione provinciale di Napoli, “fa sicuramente bene a quanti abbiano voglia di conoscere e capire di più su cosa facciamo, come comunichiamo, di cosa siamo capaci noi ciechi ed ipovedenti quando a prevalere è la relazione di pari opportunità e non il pregiudizio della diversa abilità”.
Inoltre, per Giovedì 16 giugno 2016 alle ore 20.30, la Rappresentanza zonale di Ercolano dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti sezione provinciale di Napoli, con il patrocinio del Comune di Ercolano (NA), organizza a “Le scuderie di Villa Favorita” (corso Resina 330-332 Ercolano), una serata molto particolare in cui si verrà condotti in una stimolante esperienza multisensoriale.
Una suggestiva ed avvincente esperienza nel mondo dei suoni, dei profumi, dei sapori e delle forme: alla scoperta di nuove sensazioni, da vivere in una magica atmosfera al buio.
Gli ospiti verranno accompagnati da camerieri non vedenti nel locale accuratamente oscurato, per iniziare un piacevole percorso attraverso la riscoperta dei sensi abitualmente sottovalutati.
Comodamente seduti ad un tavolo, gli stessi ospiti potranno divertirsi nell’ascoltare brani musicali, nell’indovinare profumi e sapori intensi e si stupiranno nel riconoscere gli oggetti della propria quotidianità.
La quota di partecipazione è di € 15,00 a persona.
L’intero incasso sarà destinato a finanziare le attività dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti.
Per informazioni e prenotazione dell’esperienza multisensoriale rivolgersi a:
Unione Italiana Dei Ciechi E Degli Ipovedenti, Rappresentanza zonale Di Ercolano
Via IV novembre 240, tel. 0810482594 e Matteo Cefariello 3476049301.

Per contatti Gianluca Fava 3394867416

Sintesi dei lavori del Network per l’Inclusione Scolastica del 25 maggio 2016, di Gianluca Rapisarda

Autore: Gianluca Rapisarda

Il 25 maggio 2016, alle ore 14,00, presso la sede del Centro di Documentazione Tiflologica, via della Fontanella di Borghese, 23 Roma, ha avuto luogo l’incontro fra i componenti il Network per l’Inclusione Scolastica, come da convocazione del 13 maggio 2016.

Erano presenti: il prof. Giancarlo Abba, il prof. Vincenzo Bizzi, il prof. Pier Michele Borra, il prof. Marco Condidorio, il prof. Luciano Paschetta, il prof. Pietro Piscitelli ed il prof. Gianluca Rapisarda.

Assente giustificata la prof.ssa Roberta Caldin.

Il prof. Borra riassume il lavoro fatto finora e precisa che il Network non è un’altra associazione, ma una collaborazione tra I.Ri.For., Biblioteca Italiana per i Ciechi, Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti e Federazione Nazionale delle Istituzioni pro Ciechi. Introduce poi la figura dell’esperto in scienze tiflologiche e i possibili percorsi formativi di questa figura, facendo l’ipotesi di una laurea specialistica all’interno delle Scienze della Formazione. Per quanto riguarda i LEP, invita a valutare le proposte, tenendo in considerazione il fatto che sembrano deboli sul lato del rapporto con le famiglie. Ricorda, inoltre, i 17 Centri di Consulenza Tiflodidattica e gli altri Centri presenti presso gli Istituti: occorre vedere quali risorse mettono in campo e quali rapporti vadano costruiti con gli Enti che ruotano attorno a questi Centri.

Il prof. Piscitelli ricorda come il Network sia partito come proposta dall’ultimo congresso dell’Unione e come poi sia stato fatto proprio dal Coordinamento degli Enti. Propone inoltre che il documento che uscirà dal Network venga fatto circolare presso i Consigli Regionali UICI.

Il prof. Rapisarda sottolinea come il Network sia un organismo tecnico che ha precisi obiettivi e non una associazione che “toglie potere” ad altri. E’ necessario – continua – fare rete ed essere molto pratici nel cercare di conseguire i propri obiettivi.

Il prof. Condidorio, rispondendo ad alcune critiche circolate in rete, ricorda come il Network sia stato presentato in Commissione Istruzione e ribadisce che è animato da una filosofia di professionalità e di competenza tecnica. E’ bene evitare speculazioni ed elementi troppo teorici. Occorre cercare fin da subito di trovare un accordo sui documenti presentati ed eventualmente procedere ad una pubblicazione.

Il prof. Paschetta informa che nell’emanando Decreto delega sull’inclusione sono previsti i PUAD (Punti Unici di Accesso alla Disabilità) che definiscono i progetti di vita e l’organico delle singole scuole. Vengono però sollevate alcune perplessità su questi organismi e sulle competenze dei loro componenti. Dopo l’analisi delle figure del tiflologo e dell’assistente alla comunicazione occorre arrivare ad un momento di sintesi. Il tiflologo è una figura complessa che ha bisogno di una pluralità di competenze che non possono essere oggetto di un singolo master. Occorre quantomeno stabilire la necessità di una laurea per l’accesso al master. Il Network – sottolinea il prof. Paschetta – dovrà essere l’interlocutore con le Università per fornire le competenze nella formazione.

Il prof. Abba ricorda che alla base di tutto il discorso ci deve essere una idea pedagogica. Occorre confrontarsi con la realtà quotidiana della scuola. Si chiede a quali bisogni deve rispondere il tiflologo, che, per sua natura, non può essere assimilato ad un assistente alla comunicazione. Sottolinea i punti critici del termine “tiflologo”, di cui bisogna salvare la dimensione pedagogica. Un tiflologo deve avere un Centro di riferimento a cui appoggiarsi, senza il quale la sua azione rischia di trovarsi in difficoltà. Dai Centri devono essere erogati dei servizi “standard” comuni.

Il prof. Bizzi ricorda l’aspetto tecnico-organizzativo proprio del Network. Occorre partire dal binomio bambino e famiglia (intesa come ambiente che si trova attorno al bambino) per la realizzazione delle potenzialità insite nel bambino stesso. L’educatore deve sapersi far accogliere come figura di riferimento e deve essere capace di condivisione emozionale. Pensa a pochi tiflologi selezionati, per la formazione dei quali non servono piccoli corsi. Si dovrebbe parlare di un pedagogista con competenze tiflologiche, così come si parla di un bambino cieco e non di un cieco bambino. Nei tempi brevi, ciò che manca è un vademecum che agevoli l’orientamento di famiglie e scuole.

Il prof. Condidorio ricorda come l’Università del Molise sia interessata e disponibile ad una cattedra di tiflologia. Occorre che il Network sia un punto di riferimento con l’appoggio delle Università. Il Master, in tal senso, diviene un passaggio obbligato. Ricorda poi come il tiflologo non sia un “tuttologo”, ma come debba avere competenze in campi diversi. Deve saper offrire la soluzione nel momento che si presenta il problema e sapersi orientare sui bisogni del bambino.

Il Prof. Rapisarda, riprendendo la parola, auspica che il Master in “Typhlology Skilled Educator”, attualmente in corso presso l’Unimol, con i dovuti aggiustamenti e le necessarie rimodulazioni da parte del “Network” (in merito soprattutto al piano di studi ed al numero di ore di lezione in presenza), possa diventare da “esperienza pilota” il modello formativo di riferimento nazionale da disseminare in tutti gli Atenei italiani. L’ideale sarebbe, conclude, che il rapporto “privilegiato” tra il “Network” e l’Università di Campobasso possa costituire un “trampolino di lancio” per creare una vera e propria “specialistica” in Scienze tiflologiche.

Il prof. Paschetta, ritornando all’immagine del tiflologo come pedagogista, rileva come il Master debba essere limitato alle lauree in Scienza della Formazione e Pedagogia. Occorre pensare ad un modello di rete in cui trovino posto i CCT e gli Istituti. In ogni CTS ci dovrebbe essere uno sportello “tiflologico” che dia informazioni. Propone una griglia di osservazione dei singoli servizi erogati dai CCT e dagli Istituti e di far circolare la notizia di questi servizi.

Il prof. Condidorio chiede che siano valutate le competenze dei CCT anche per una maggior razionalizzazione delle iniziative.

Il prof. Borra ricorda le funzioni dei CCT e degli Istituti e ne sottolinea le differenze e le diverse professionalità. Chiede che venga stilato un documento sulla rete dei servizi. E’ necessario un passaggio dai Consigli Regionali UICI per la diffusione dei servizi.

La discussione prosegue sui livelli dei servizi e sulle possibilità di costruzione di una rete.

Alle 16.15 il prof. Condidorio lascia la riunione

Il prof. Abba sottolinea come il bambino non vedente debba essere preso in carico nella sua interezza in termini educativi e pedagogici.

Alle ore 17.20 il prof. Abba lascia la riunione.

La discussione prosegue con una analisi del master organizzato dall’Università del Molise e in generale sui requisiti di ingresso da determinare per i singoli master.

Null’altro essendoci da discutere, la riunione termina alle ore 17.40.