Sintesi dei lavori del Network per l’Inclusione Scolastica del 12 luglio 2016, di Gianluca Rapisarda

Autore: Gianluca Rapisarda

Il 12 luglio 2016, alle ore 9.30, presso i locali del Centro di Documentazione Tiflologica della Biblioteca Italiana per i Ciechi “Regina Margherita”, in via Fontanella di Borghese n.23 a Roma si è riunito il Network per l’Inclusione Scolastica.

Risultano presenti: il prof. Giancarlo Abba, il prof. Vincenzo Bizzi, il prof. Pier Michele Borra, la prof.ssa Roberta Caldin, il prof. Marco Condidorio, il prof. Luciano Paschetta, il prof. Pietro Piscitelli ed il prof. Gianluca Rapisarda.

Assente giustificato il prof. Stefano Salmeri.

Verbalizza il prof. Pier Michele Borra.

Il prof. Borra sintetizza il tanto lavoro svolto negli ultimi due mesi e sottolinea che ormai, con il consenso unanime del gruppo di lavoro sono pronte e definite le linee guida dei servizi di supporto e di consulenza educativa elaborate dal Network.

Successivamente il prof. Bizzi presenta al Network l’introduzione che ha predisposto per il vademecum sui servizi e su tutti i punti di riferimento a cui si potranno rivolgere genitori ed operatori che siano coinvolti nel processo di inclusione scolastica dei bambini e dei ragazzi ciechi e/o ipovedenti.

Il Network prende atto positivamente del lavoro già svolto dal prof. Bizzi e impegna i diversi rappresentanti a completare rapidamente i contenuti e i riferimenti che il vademecum dovrà riportare.

Alle ore 10,30 entra in riunione la Prof.ssa Roberta Caldin e il prof. Borra fa una piccola sintesi dei lavori svolti e con il contributo della professoressa si sviluppano ed approfondiscono le discussioni sul piano formativo indispensabile sia per la figura dell’educatore tiflologico, già prevista nel disegno di legge in discussione al senato e firmato dalla senatrice Iori, e soprattutto sulla base formativa che dovrà avere la figura del pedagogista che, per poter essere un significativo punto di riferimento per i bambini e i ragazzi ciechi e ipovedenti, anche con minorazioni aggiuntive, dovrà necessariamente vedere implementato il proprio processo di formazione (esami, laboratori, corsi formativi tiflologici) che gli consentano di assumere la qualifica di tiflo-pedagogista.

La prof.ssa Caldin sottolinea che affinché una simile qualifica venga riconosciuta, accettata e sviluppata dalle università italiane, occorre che si sia corretti e precisi nell’includerla all’interno del sistema dei percorsi formativi già previsti dall’università e nel caso specifico all’interno di quelli della Pedagogia Speciale.

Il Prof. Condidorio comunica che presso l’università UniMol, si sta per definire l’esame opzionale di Tiflologia.

La Prof.ssa Caldin, oltre a un’immediata condivisione della scelta e valutazione più che positiva dell’iniziativa sviluppata nel Molise, invita il prof. Condidorio ad essere attento alla corretta collocazione del corso ed ad una sua valorizzazione che deve essere parificata con tutti gli altri insegnamenti.

La Caldin insiste affinché venga scelta la forma più ampia e significativa del percorso formativo di tale nuovo corso di Tiflologia.

La prof.ssa infine precisa che questo insegnamento debba essere assolutamente legato ai piani di studio della pedagogia speciale anche per assicurarsi che, qualora altre università volessero ripetere tale “buona pratica” dell’Unimol, ciò debba e possa avvenire, ma sempre all’interno di quei percorsi formativi e quindi con bandi e concorsi che tengano davvero conto di chi ha la formazione adeguata per tali docenze.

Alle ore 13,15, la riunione viene sospesa per la pausa pranzo.

Alle ore 14,30 la riunione viene ripresa e si affronta l’ultima questione posta all’o.d.g. ovvero la scheda questionario predisposta sulla base delle linee guida per la verifica dell’effettiva realtà dei centri tiflodidattici attivi nella realtà italiana.

A questo proposito, sia il prof. Abba sia la prof.ssa Caldin, evidenziano che occorre fortemente snellire la scheda predisposta perché essa non deve avere compiti di valutazione, ma semplicemente compiti di rilevazione dei dati e delle realtà esistenti.

Il prof. Borra e il prof. Piscitelli fanno notare che questo lavoro è sostanzialmente già stato svolto e che semmai dovrà essere completato con alcuni dati di singole realtà mancanti, mentre emerge la necessità di valutare l’opportunità invece di elaborare una scheda di valutazione del servizio, che dovrebbe essere sottoposta all’attenzione di tutti coloro che accedono ai servizi stessi.

Il prof. Rapisarda si riserva quindi di semplificare e rendere più omogenea la scheda proposta al Network, al fine di renderla solamente “rilevatrice” delle realtà esistenti e si impegna ad elaborare anche una scheda di valutazione del servizio che dovrà e potrà essere sottoposta all’attenzione degli stessi utenti, ogni qualvolta essi accederanno ai nostri servizi.

Il prof. Rapisarda, ricordando ai presenti che nel database del MIUR sull’inclusione scolastica degli alunni/studenti disabili non risultano essere presenti molti dei nostri Centri, sottolinea infine l’importanza di tale scheda di monitoraggio, in quanto volta a fornire al Ministero una fotografia ed una “mappatura” reale dei servizi erogati attualmente dai nostri CCT ed Istituti.

Il prof. Borra garantisce ai componenti il Network che sarà sua premura cercare di concludere in tempi rapidi la rilevazione dei dati contattando quei servizi e quelle sezioni UICI che non sono ancora state coinvolte nel lavoro fin qui sviluppato.

Infine il Prof. Borra suggerisce che tale opera di monitoraggio dei servizi sia svolta da un “gruppo di rilevatori” (tra cui inserire anche alcuni membri della Commissione Istruzione dell’UICI) che, con il contributo telefonico dei responsabili dei nostri Centri, possano insieme compilare tale questionario e darci finalmente una “mappa” concreta dei servizi presenti in Italia a favore dell’inclusione scolastica dei ragazzi con disabilità visiva.

Alle ore 16,45 non essendoci altro da discutere la riunione si conclude.