Siena: La settimana mondiale di prevenzione del glaucoma, Redazionale

Autore: Redazionale

Organizzata in dal Dott. Paolo Frezzotti Responsabile  del Day Service Glaucoma dell'unità complessa di oftalmologia diretta dal professor Eduardo Motolese e da Dott. Massimo Vita Presidente della Sezione di  Siena, dell' Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, ha dato risultati interessanti che ci esortano a proseguire in questo percorso.

 L'attività  si è svolta con l'esecuzione di 556 di visite di screening e visite ambulatoriali a cui si aggiungono 160 tra esami perimetrici, esami di analisi sulla morfologia del nervo ottico e pachimetrie. Questo lavoro ha permesso di porre diagnosi di glaucoma in 15 persone (tra cui 2 pazienti di poco più di 20 anni!) (2.6%) potendo iniziare le cure atte ad impedire la comparsa o l'aggravamento del danno funzionale visivo legato alla malattia (che una volta insorto è irreversibile!). In altre 9 persone già affette da glaucoma (1.6%) è stato necessario modificare la terapia perché insufficiente o mal tollerata. A questi vanno aggiunte altre 15 persone (2.6%)  per le quali sono necessari ulteriori approfondimenti strumentali per arrivare alla diagnosi. Possiamo concludere dicendo, che il nostro sforzo comune, ha permesso a 39 persone (7 %) di difendersi da una malattia, il glaucoma, che se tardivamente diagnosticata porta a cecità.
Ritengo, che miglior premio di questo non ci possa essere per chi ha lavorato durante l'intera settimana e non solo.
Per questo ci sembra doveroso ringraziare chi ha collaborato alla buona riuscita dell'iniziativa:
Tutti i medici, Croce Rossa italiana, Pubblica assistenza di Siena, Misericordia di Siena, Lions di Siena e i volontari della IAPB di Siena.
Un doveroso grazie va anche agli sponsor di questa bella iniziativa:
provincia di Siena, ordine dei medici e comune di Siena.
Un grazie anche alla farmacia Parenti che ci ha sostenuto con uno sconto importante sui farmaci necessari allo screening. 

Convegno “Verso gli Stati Generali degli indicatori sociali della disabilità: la facoltà linguistica pratica e la realtà dei disabili uditivi” svoltosi a Roma, in data 8 Marzo 2013 presso la Camera dei Deputati – LETTERA APERTA

Autore: Redazionale

Con la presente, il Movimento LIS Subito!, nato nel 2011 per il riconoscimento della Lingua dei Segni e costituito da persone sorde e udenti, ritiene opportuno esprimere la propria posizione in relazione alla prospettiva discriminante e stigmatizzante nei confronti della diversità che ha caratterizzato le relazioni presentate durante i lavori del Convegno in oggetto. L'approccio alla sordità che è emerso in questo Convegno è basato ancora oggi su una prospettiva di disabilità intesa esclusivamente nella dimensione patologica come assenza di una capacità, trascurando la dimensione di diversità nella sua ricchezza sociale che è sottolineata con forza, tra l'altro, dalla Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, ratificata con Legge n.18 del 3 Marzo 2009. Questo significa che ancora oggi si accetta una prospettiva controcorrente alla ricerca scientifica in ambito linguistico e sociale e ai documenti e agli orientamenti internazionali, europei e nazionali e che si ritiene sufficiente un impianto cocleare per risolvere il 'problema' e garantire l'autonomia e la piena partecipazione.
Siamo costretti, tuttavia, a dissentire.
L'autonomia e l'autodeterminazione non nascono meccanicamente dall'impianto cocleare o dall'applicazione di una qualsiasi tecnologia, ma sono il risultato della consapevolezza della propria identità e dei propri bisogni. Questo avviene soltanto se viene avviato con la famiglia un percorso di accettazione della diversità e non di normalizzazione di una diversità vista solo come patologia e come problema. E' quasi scontato, ma sempre utile, ricordare che quando si cresce in una prospettiva positiva di diversità si manifestano i propri bisogni che in una prospettiva patologica e normalizzante diventano problemi e si nascondono!
Nell'art. 30 della Convenzione ONU si recita altresì: "Le persone con disabilità hanno il diritto, su base di uguaglianza con gli altri, al riconoscimento ed al sostegno della loro specifica identità culturale e linguistica, ivi comprese la lingua dei segni e la cultura dei sordi".

Con rabbia e costernazione, constatiamo che:
1. il diritto di scegliere il bilinguismo, quindi la lingua italiana e la lingua dei segni, viene visto come una forma di autoemarginazione o ghettizzazione in contrasto con quanto ribadisce la Convenzione ONU neH'art.24 comma 3 (b) secondo cui occorre "agevolare l'apprendimento della lingua dei segni e la promozione dell'identità linguistica della comunità dei sordi. " Ancora oggi, come nel secolo XIX, si pensa che i sordi che usano la lingua dei segni siano ghettizzati quando ormai è ampiamente dimostrato da una letteratura mondiale che si tratta semplicemente di comunità linguistiche che 11011 sono affatto emarginate. I sordi partecipano alla vita sociale e produttiva del paese sia individualmente che al livello di comunità.
2. il diritto all'accessibilità attraverso l'interprete viene considerato una forma di dipendenza! L'interpretariato di Lingua dei Segni, contrariamente a quanto è stato detto nel Convegno, 11011 crea dipendenza e 11011 limita l'autonomia personale, ma consente la piena partecipazione come d'altra parte fa qualsiasi interprete di lingua vocale (dall'inglese all'italiano o al tedesco, ecc). Si ricorda che, senza far riferimento a presunte dipendenze, nell'art. 9 comma e) della Convenzione ONU si afferma che occorre "mettere a disposizione forme di assistenza da parte di persone o animali e servizi di mediazione, incluse guide, lettori e interpreti professionisti esperti nella lingua dei segni, allo scopo di agevolare l'accessibilità a edifici ed altre strutture aperte a! pubblico". Con grande rammarico, abbiamo dovuto constatare che ad un Convegno sulla 'disabilità uditiva', dove gli organizzatori dovevano essere pienamente consapevoli dei bisogni delle persone sorde non era stata garantita la piena accessibilità! Mostrando di 11011 conoscere assolutamente i veri problemi dei sordi avevano, infatti, assicurato una falsa accessibilità garantendo soltanto i sottotitoli. Tuttavia, nel Convegno, leggendo i sottotitoli 11011 era possibile identificare la persona che parla, costringendo di fatto le persone sorde presenti ad andare alla ricerca di chi, in quel momento sia il relatore e facendo perdere la lettura di alcune parti deH'intervento.
Soprattutto, la piena partecipazione delle persone sorde 11011 era assicurata perché 11011 era stato invitato nessun relatore sordo e i sordi presenti nel pubblico 11011 hanno avuto la possibilità di intervenire. Nonostante si promuova a tutti i livelli, il pieno coinvolgimento delle persone con disabilità nelle politiche sociali che li riguardano, questo convegno è di fatto l'emblema della loro emarginazione e ricorda, nei toni e nelle modalità, il Congresso di Milano del 1880 in cui, come testimoniano vari documenti, gli udenti decisero da soli, escludendo i sordi, cosa era meglio per loro. Ma allora 11011 è cambiato niente?
3. il diritto all'autodeterminazione che viene sistematicamente violato da persone che credono di sapere tutto e di conoscere il mondo dei sordi e si arrogano il diritto di decidere per i sordi che sono perfettamente in grado di pensare e di scegliere il tipo di vita che vogliono.
A conclusione di questa lettera, vorremmo ricordare che anche la Costituzione Italiana tutela il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori al l'organizzazione politica, economica e sociale del Paese (art.3), riconosce e protegge le minoranze linguistiche (art.6) e considera la salute un diritto inviolabile e fondamentale tenendo sempre in considerazione la dignità e il rispetto della persona umana (art. 32).
MOVIMENTO LIS SUBITO!
responsabile@lissubito.com
www.lissubito.com

 

Il 12 marzo 2013 a margine della giornata di formazione denominata “a scuola con Cassio”, di Vincenzo Grillo

Autore: Vincenzo Grillo

Una rappresentanza dell'U.I.C.I. CASERTA, è stata guidata in una eccezionale quanto entusiasmante visita tattile negli appartamenti della Reggia di Caserta.
 La giornata di formazione ha visto la presenza di tanti quanto importanti relatori:
Elisabetta Borgia e Patrizia De Socio (Coordinamento Servizi educativi – MiBAC – Roma), Annalisa Porzio (Serv.educ. Palazzo Reale Napoli;
Mariagrazia Guarino (Uff. Scolastico Provinciale Caserta – Referente per la disabilità);
Mario Campanino  (Fondazione IDIS –  Città della Scienza Napoli);
Giampiero Griffo (Biblioteca Nazionale NapoliResponsabile della Sezione sulle diversità);
Maria RosariaCapasso (Biblioteca Universitaria Napoli – Lettura agevolata);
Aldo Grassini (Direttore Museo Tattile Omero di Ancona).
 Nella seconda fase hanno preso la parola i rappresentanti dell'ENTE SORDI: Luca Bianchi e dell'istituto Colosimo dei ciechi di Napoli, Tiziana Petrosino.
 Vincenzo Grillo per la sezione provinciale dell'U.I.C.I. CASERTA, ha invece presentato l'iniziativa progettuale "Ceramicando mani che creano", finanziata dalla sede centrale dell'U.I.C.I. (UNIONE ITALIANA DEI CIECHI E DEGLI IPOVEDENTI) e ideato dal presidente dell'U.N.I.Vo.C. CASERTA, nonché dirigente provinciale U.I.C.I. CASERTA, Vincenzo del Piano. Trattasi di un percorso formativo che consentirà a 10 partecipanti ciechi ed ipovedenti, di imparare a lavorare la ceramica dando vita a degli oggetti che a conclusione del percorso saranno esposti in una mostra ad hoc. Finalità dell'iniziativa, è altresì rappresentata dall'esigenza di creare nuove opportunità occupazionali per persone con deficit visivo.
 La giornata di formazione ha avuto ad oggetto la fruizione e la valorizzazione dei beni culturali, ed i relatori hanno illustrato e relazionato sulle iniziative e sulle metodologie idonee a consentire al pubblico disabile, in particolare cieco e sordo, a fruire del patrimonio culturale.
La giornata si è conclusa con una visita tattile: i partecipanti guidati dallo storico dell'arte Maria Carmela Masi hanno potuto da prima ammirare delle tavole tattili, facenti parte della valigetta del progetto Cassio – riproducenti la facciata del Palazzo reale ed alcuni quadri presenti, fra i quali si segnala la riproduzione del Re Ferdinando I.
 Successivamente ed in via del tutto eccezionale i visitatori hanno potuto ammirare alcune zone degli appartamenti al momento non aperte al pubblico – in specialmodo i visitatori sono rimasti colpiti dal trono reale, che ovviamente hanno "visto con le mani".
Come intuibile si tratta di un evento eccezionale, non capita tutti i giorni di poter "toccare" un siffatto patrimonio storico ed artistico di cotanta importanza e rilevanza. Per questo è doveroso ringraziare la dott.ssa Emilia Ruggiero, responsabile del servizio educativo della Reggia di Caserta, nonché la direttrice dott.ssa Lucia Belfatto.

 

Siena: Settimana Mondiale del Glaucoma, Redazionale

Autore: Redazionale

"Il ladro silenzioso"

Siena, 10-16 marzo 2013

Iniziative della Settimana Mondiale del Glaucoma 2013:
Visite di Screening
9 marzo (9.30 – 13.00 / 15.30 – 18.30) e
10 marzo (9.30 – 13.00)
presso la società di Camporegio, Contrada del Drago
Via del Paradiso 21, Siena

Incontro con gli studenti
14 marzo (10.30)
Partecipano: il prof. Eduardo Motulese, il
Dott. Massimo Vita ed il dott. Paolo Frezzotti presso ITAS !Monna Agnese"
Via del Poggio, 16 Siena

Ambulatori Aperti per il Glaucoma
15 marzo (15.00 – 18.00) e
16 marzo (9.00 – 13.00 / 15.00 – 18.00)
presso gli ambulatori dell'U.O.C. Oftalmologia
Azenda Ospedaliera Universitaria Senese
I lotto, 7° piano, stanza 10-12
Viale Bracci s.n.c. Siena

 

Nomina Direttore Forum Nazionale Terzo Settore, di Pietro Barbieri

Autore: Pietro Barbieri

Gentili,
comunico che il Coordinamento Nazionale ha provveduto, con votazione unanime, alla nomina di Domenico Iannello, già tesoriere del Forum, quale direttore del Forum Nazionale.
Il Coordinamento Nazionale, nel formulare i migliori auguri di buon lavoro a Domenico Iannello, ha espresso i piu vivi ringraziamenti a Maurizio Mumolo per l'ottimo e proficuo lavoro svolto nei quattro anni di direzione.

L'indirizzo email del nuovo direttore è iannello@forumterzosettore.it

Cordiali saluti

Il portavoce
Pietro Barbieri

Ditelo con i sentimenti annodando fili, racconti, intrecci e ricordi…, di Monica Bernacchia

Autore: Monica Bernacchia

Venerdì 8 marzo ore 17
Ancona, Mole Vanvitelliana
Museo Tattile Statale Omero
In occasione della Festa della donna, venerdì 8 marzo, il Museo Omero propone un articolato appuntamento per raccontare i propri sentimenti annodando fili e ricordi.
Si inizia alle ore 17 con Viola De Filippo, insegnante di lettere e scrittrice, che ci parlerà di letteratura femminile della migrazione, attraverso racconti di donne africane di prima generazione e scrittici di seconda generazione: racconti che saranno da stimolo per l'attività di laboratorio seguente.
A seguire una visita tutta al femminile nelle sale del Museo seguendo il filo rosso che lega la Venere di Milo, la Lupa capitolina, la Pietà San Pietro, Irina, La fanciulla con pappagallo etc..
Infine verrà svolto il laboratorio: le partecipanti si cimenteranno nella realizzazione di un messaggio tattile con fili, corde, spaghi, stoffe e … ricordi per evocare ciò che di più personale si vuole mantener vivo delle proprie emozioni. Ciascun cordone-filamento tattile andrà a comporre un telaio-quadro sensoriale che rimarrà permanente nelle sale del Museo. Le partecipanti sono invitate a portare 5 piccoli oggetti/ricordi che rimarranno al Museo, utili a svolgere il laboratorio.
L'iniziativa si svolge con la collaborazione delle ragazze del Servizio Civile Nazionale e del Servizio Volontario Europeo.
Info:
Museo Tattile Statale Omero
Mole Vanvitelliana
Ancona, Banchina G. da Chio 28.
Costo: 3 euro a persona; gratuito per disabili e accompagnatori.
Prenotazione obbligatoria: chiamare dalle 16 alle 20 il numero 331.7537468 o scrivere a didattica@museoomero.it
Sito: www.museoomero.it
 

Museo d’Arte Orientale di Venezia – Marzo 2013 visite guidate gratuite, Redazionale

Autore: Redazionale

Sabato 02 marzo 2013 ore 11 -visita guidata gratuita

Le stagioni nell'arte pittorica giapponese: inverno.

Analisi stilistica di esemplari dai depositi e indagine dei soggetti ricorrenti
nella rappresentazione dei ritmi annuali della natura.

A cura di Elena Riu

 

Sabato 02 marzo 2013 dalle ore 15 alle ore 17

Ma che strano Calendario! Uno zodiaco da scoprire

Lettura animata e attività didattica su prenotazione (max 12 partecipanti).
In collaborazione con Coopculture -didattica.venezia@coopculture.it
info e prenotazioni: lun-ven 9-16, tel. 041 5240119

Sabato 09 marzo 2013 ore 11
Scopriamo i tesori del Museo d'Arte Orientale!

Divertente caccia al tesoro per ragazzi e famiglie alla scoperta di oggetti
curiosi, strani e misteriosi. Una coloratissima mappa firmata Focus Junior
vi sta già aspettando in museo!

A cura di Elisa Giacomello

Sabato 09 marzo 2013 dalle ore 15 alle ore 17

Ma che strano Calendario! Uno zodiaco da scoprire

Lettura animata e attività didattica su prenotazione (max 12 partecipanti).
In collaborazione con Coopculture -didattica.venezia@coopculture.it
info e prenotazioni: lun-ven 9-16, tel. 041 5240119

Sabato 16 marzo 2013 dalle ore 15 alle ore 17

Ma che strano Calendario! Uno zodiaco da scoprire

Lettura animata e attività didattica su prenotazione (max 12 partecipanti).
In collaborazione con Coopculture -didattica.venezia@coopculture.it
info e prenotazioni: lun-ven 9-16, tel. 041 5240119

Sabato 23 marzo 2013 ore 11 -visita guidata gratuita

Chi va piano… La tartaruga giapponese

Immagini di un animale sospeso tra favola, mito e realtà.
Un suggestivo percorso museale attraverso lussuosi oggetti di uso
quotidiano e preziose raffigurazioni riservate ad occasioni speciali.

A cura di Michela Palmese

Sabato 23 marzo 2013 ore 15
Visite guidate gratuite per ipovedenti e non vedenti

Esplorazione tattile di oggetti della collezione e non, scelti e presentati
nella stessa sequenza in cui si incontrano nel percorso museale.
Sono a disposizione,inoltre, schede MINOLTA e schede per la conoscenza
di strumenti musicali giapponesi di cui si potrà ascoltare il suono.

A cura di Severina Bortolato
Su appuntamento tel. 041 5241173 ; sspsae-ve.orientale@beniculturali.it

Sabato 30 marzo 2013 ore 11 -visita guidata gratuita

Abito che parla: un kimono della collezione Bardi visto da vicino.

A cura di Elisa A. de Concini

Museo d'Arte Orientale di Venezia, Santa Croce 2076, 30135 Venezia
tel. 041 5241173 sspsae-ve.orientale@beniculturali.it www.arteorientale.org
Orari d'apertura: invernale (novembre-marzo) da martedì a domenica ore 10-17;
estivo (aprile-ottobre) da martedì a domenica ore 10-18; chiuso il lunedì
Biglietto: intero € 8,00; ridotto 5,50; gratuito per residenti e nati nel comune di Venezia, bambini
dai 0 ai 5 anni, portatori di handicap, guide autorizzate. La biglietteria chiude alle ore 16
Come arrivare: servizio A.C.T.V. linea 1 fermata San Stae

 

Il Seminario ANGLAT sul tema del contrassegno unificato disabili europeo (cude), all’edizione 2013 della borsa internazionale del turismo, Redazionale

Autore: Redazionale

Giovedì 14 febbraio 2013, presso lo stand "Spazio Italia" della Struttura di Missione per il Rilancio dell'immagine dell'Italia – BIT 2013 (Borsa Internazionale del Turismo), l'ANGLAT, ha promosso ed organizzato il Seminario dal titolo "CONTRASSEGNO UNIFICATO DISABILI EUROPEO (CUDE) – uno strumento per l'abbattimento delle barriere culturali e per favorire la mobilità del turista con disabilità nei paesi dell'Unione Europea".
In Italia, il tema della mobilità delle persone con disabilità è stato affrontato all'interno del più importante contesto internazionale dove si parla di turismo, grazie alla presenza e disponibilità del Comitato per la Promozione e lo Sviluppo del Turismo Accessibile, istituito dal Ministro per il Turismo, e coordinato dalla Struttura di Missione per il Rilancio dell'immagine dell'Italia.
Nel Comitato, l'ANGLAT è stata riconosciuta quale componente effettivo, esperto nell'accessibilità, nella mobilità e nei trasporti, coordinando nello specifico il Gruppo di Lavoro Trasporti composto da rappresentanti delle Regioni, dell'UPI, dell'ANCI, del mondo dell'imprenditoria turistica e della Disabilità. Proprio il Gruppo, negli scorsi mesi, ha prodotto un documento composto da tre parti: normativa internazionale e nazionale, tipologie di trasporto, proposte operative da realizzare a breve, medio e lungo termine, di cui, tra le proposte a breve termine rientra proprio il Contrassegno Europeo.
La BIT 2013 è stata quindi un'importante occasione nella quale sono state affrontate tecnicamente alcune problematiche irrisolte, che oggi, alla luce dell'entrata in vigore del DPR n.151/2012 relativo al CUDE, devono avere una soluzione organica e semplificata per il cittadino e per gli Enti preposti (Stato, Regioni e Comuni).
Il Seminario è stato aperto dal Presidente Nazionale ANGLAT che ha illustrato il lavoro profuso negli oltre 30 anni di storia dall'ANGLAT in materia, ed applicato all'interno del Comitato per la Promozione ed il Sostegno del Turismo Accessibile, evidenziando l'importanza degli argomenti in relazione agli autorevoli relatori presenti, intervenuti rispettivamente:
Dott.ssa Flavia Coccia (Presidente Comitato per lo Sviluppo e la Promozione del Turismo Accessibile): il Contrassegno Europeo Disabili come volano per il rilancio del Turismo Accessibile
?Ing. Francesco Mazziotta (Responsabile Divisione II D.G. Sicurezza Stradale Dip. Trasporti, Navigazione e S.I.S – Ministero Infrastrutture e Trasporti): le novità introdotte dal DPR 151/2012
Dott.ssa Daniela Mortello (Dirigente Servizio Politiche Sociali Integrate Regione Liguria): i criteri medico legali per la concessione/rinnovo del contrassegno disabili
?Dott. Potito Iascone (Consulente ANCI esperto in materia di circolazione e sicurezza stradale): le possibili soluzioni ed innovazioni normative
?Dott. Marco Volpe (Referente S.O. Servizi ed Informazioni U.O. Permessistica – Roma Servizi per la Mobilità Srl): il ruolo dei Comuni
Il Seminario si è concluso con una piacevole sorpresa per la platea presente e soprattutto per i milioni di persone con disabilità, in quanto su proposta dell'ANGLAT, i relatori intervenuti in rappresentanza degli Enti ed Istituzioni, hanno sottoscritto un formale impegno a farsi portavoce presso le singole amministrazioni di competenza, ad affrontare insieme alcuni obiettivi che afferiscono a studi su:
?l'individuazione di strumenti e servizi volti a facilitare l'accesso alle Zone a Traffico
Limitato (numero verde, sito web, banca dati nazionale per il controllo ed il contrasto degli abusi);
?l'emanazione di un disciplinare tecnico relativo agli schemi delle strutture e modalità
di segnalamento per facilitare la mobilità delle persone con disabilità (comma 6 art. 381 DPR 495/1992 e successive modifiche);
?la determinazione dei criteri medico-legali per il rilascio dei CUDE.
Un doveroso ringraziamento va quindi agli autorevoli relatori, che con il loro alto contributo tecnico hanno reso il Seminario di valenza nazionale, impegnandosi formalmente insieme all'ANGLAT ad abbattere quegli ostacoli che limitano l'accesso e la libera circolazione delle persone con disabilità nelle nostre città, contribuendo così, nel contempo, a rilanciare il sistema turistico italiano, che nel Turismo Accessibile conta circa il 15% della popolazione (80 milioni in Europa, 750 milioni nel mondo), sul quale è doveroso ed opportuno investire, oggi più di prima, per rendere finalmente la nostra società, una "società inclusiva", una "società per tutti"…nessuno escluso.
 

Elezioni 2013 – coesione e sicurezza sociale, sviluppo, equità, legislazione per il Terzo Settore – appello del Forum nazionale Terzo Settore, di Anna Monterubbianesi

Autore: Anna Monterubbianesi

In occasione delle Elezioni 2013, il Forum Nazionale Terzo Settore sottopone le sue
proposte alle forze politiche in campo, ai futuri Parlamentari, al nuovo Governo.
PREMESSA
La situazione economica sfavorevole, la questione ambientale, l'emergenza sociale, la crisi delle istituzioni democratiche sono i nodi intrecciati e non separabili di una stagione di passaggio che si annuncia cruciale e dagli esiti incerti. La prolungata fase di recessione economica sta producendo effetti pesanti sul piano sociale. Con l'impoverimento delle condizioni materiali di vita di fasce sempre più ampie della popolazione aumentano il disagio, l'insicurezza diffusa, il rischio della guerra fra poveri e della rottura del patto sociale. E insieme a questo avanza la crisi culturale, dei valori condivisi, del senso della comunità. E' evidente la caduta di fiducia dei cittadini nella politica e nelle istituzioni, l'indebolimento dei meccanismi della democrazia.
Per offrire al Paese una prospettiva di ripresa e di nuovo sviluppo pare necessario imprimere una svolta in direzione di un modello economico più sostenibile sotto il profilo sociale e ambientale, ispirato a una più equa distribuzione delle risorse e ad una maggiore coesione fra le diverse componenti sociali, al rispetto della legalità democratica e alla valorizzazione della partecipazione civica. Una politica per lo sviluppo che rimetta al centro i diritti umani e la giustizia sociale, i beni comuni, il lavoro, il welfare, l'ambiente.
Il cambiamento profondo di cui l'Italia ha bisogno nessuno può garantirlo da solo. Né le istituzioni, né i partiti, né le organizzazioni sociali possono essere autosufficienti. Ma, nel reciproco rispetto dei loro diversi ruoli, tutti possono e devono fare la propria parte in uno sforzo collettivo.
In questa prospettiva, siamo convinti che il mondo del Terzo Settore possa offrire un contributo importante. Siamo convinti che il Terzo Settore sia destinato ad avere un ruolo importante nelle ricostruzione economica, civile, morale del Paese. Grazie alla sua  vocazione civica e solidaristica, alla capacità di coinvolgere le persone, costruire legami sociali, leggere i bisogni e costruire risposte concrete attraverso l'autorganizzazione delle persone. Insomma Terzo Settore cemento della società.
Volontariato, associazionismo, cooperazione sociale sono un argine alla frammentazione sociale e un motore di partecipazione, laboratorio dell'innovazione del welfare, volano di nuovo sviluppo economico, cantiere di nuova cittadinanza democratica. Una ricchezza da investire al servizio di tutto il Paese.

LE "STELLE POLARI": ALCUNI PRINCIPI DI ORIENTAMENTO NELL'AZIONE POLITICA
Chiediamo a tutti i candidati di fare propri alcuni principi utili a valutare le iniziative del Parlamento e del Governo, principi che saranno da noi usati per valutare il loro operato.
Si tratta di alcune semplici domande che ciascun parlamentare deve porsi di fronte ad ogni proposta legislativa:
L'approvazione di una determinata legge:
1. rimuove gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i cittadini all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese?
2. riduce le diseguaglianze?
3. aumenta l'inclusione sociale?
4. contribuisce alla lotta alla povertà e alle discriminazioni?
5. promuove uno sviluppo ambientalmente e socialmente sostenibile?
6. è equa dal punto di vista intergenerazionale e fa si che i nostri figli e nipoti possano stare meglio?
Semplici domande ma dalle grandi implicazioni e ricadute, che distinguono una politica attenta e responsabile da una grettamente egoistica e predatoria.

QUATTRO ASSI PORTANTI
1. COESIONE E SICUREZZA SOCIALE
1.1 Partecipazione democratica e cittadinanza attiva
Occorre riannodare (e riformare) i rapporti tra cittadini e istituzioni. La crisi del sistema politico italiano è ormai evidente. Urge un moto di riscatto morale per reagire alla crisi culturale del Paese, riattivare le energie della partecipazione e del civismo, ridurre la distanza fra cittadini e istituzioni, ridare nuova dignità e rappresentatività alla politica.
La sussidiarietà, verticale e orizzontale, è elemento qualificante di una società e di uno Stato che pone davvero al centro il cittadino, non suddito ma soggetto, pienamente qualificato ad agire, da solo o attraverso forme di autorganizzazione sociale, per contribuire al raggiungimento del bene comune.
Una politica che rimette al centro della sua azione la riforma delle istituzioni e del rapporto con i cittadini, trova sicuramente un sostegno dalle formazioni sociali, in specie del Terzo Settore Italiano. Da anni l'Eurispes segnala che il grado di fiducia dei cittadini verso il volontariato si attesta intorno al 70%; così come da alcuni anni oltre 15 milioni di contribuenti (circa i 2/3 del totale), ogni anno, sottoscrivono il 5X1000: una sorta di referendum annuale che attesta la credibilità del Terzo Settore. Un patrimonio di fiducia prezioso.
Risulta necessario un nuovo patto di cittadinanza che costruisca capitale sociale e capitale istituzionale.
Le proposte:
1. Affrontare il nodo dell'assetto organizzativo dello Stato, delle Regioni e degli Enti Locali anche rivisitando il federalismo introdotto con la riforma del Titolo V della Costituzione;
2. attuare l'art 118 ultimo comma della Costituzione, promuovendo il modello di sussidiarietà orizzontale;
3. introdurre nella legislazione nazionale concreti strumenti partecipativi;
4. riqualificare e moralizzare la spesa pubblica introducendo ineludibili criteri di trasparenza,;
5. approvare la legge per la cittadinanza ai figli di immigrati nati in Italia;
6. sostenere il servizio civile nazionale, quale opportunità di formazione alla cittadinanza dei giovani.
1.2 Questione sociale
Occorre ridurre l'incertezza e l'insicurezza Si dovrebbero rafforzare ed innovare le politiche di welfare che all'opposto si stanno destrutturando. Vi è una pericolosa sottovalutazione del problema sociale: crescono le fragilità (povertà vecchie e nuove, anziani, disabilità, etc.), cresce la domanda di servizi, ed al contempo le istituzioni locali faticano sempre più a far fronte ai bisogni essenziali di fasce sempre più ampie di cittadini.
Così il Paese non regge, le tensioni crescono e rischiano di diventare esplosive.
Occorre quindi investire nel nostro sistema di welfare.
Le proposte:
1. riportare il Fondo Nazionale Politiche Sociali (FNPS) e il Fondo Non Autosufficienza (FNA) ai livelli del 2008 nel primo Documento Economia e Finanza (DEF) portandoli
nell'arco della legislatura al livello della spesa media europea fino a raggiungere lo
0,5% del PIL;
2. emanazione dei Livelli Essenziali Prestazioni Sociali (Leps) che porti poi alla
determinazione dei Livelli Essenziali Assistenza Sociale (Liveas) entro l'arco della
legislatura;
3. l'emanazione definitiva del Decreto Presidenza Consiglio dei Ministri (DPCM) sull'Isee (Indicatore Situazione Economica Equivalente);
4. emanazione dei Lea in materia sanitaria con esplicita previsione di forme innovative di integrazione socio-sanitaria come realizzato con il budget di salute;
5. superare la social card con un piano strutturale di azione universale contro la povertà assoluta;
6. promuovere il lavoro di cura e favorire la piena emersione, la qualificazione e integrazione sociale delle centinaia di migliaia di assistenti familiari (cd. "badanti");
7. introdurre un sistema di detrazioni più incisive per i costi sostenuti dalle famiglie nell'acquisto di beni e servizi connessi con le necessità familiari di cura ad elevata rilevanza sociale e educativa (non autosufficienza e infanzia);
8. adozione e monitoraggio dei Piani relativi a infanzia, famiglia, povertà e disabilità coordinandoli tra loro e recuperando la pianificazione nazionale di interventi sociali;
9. garantire la funzione rieducativa della pena, come previsto dalla Costituzione, attraverso il volontariato carcerario, la formazione e il lavoro per detenuti ed ex detenuti.
Coesione e sicurezza sociale sono precondizioni per qualsiasi sviluppo.
2. SVILUPPO
Occorre rimettere al centro la persona e le famiglie, l'educazione e l'economia reale, promuovendo l'economia civile.
Il nostro Paese deve avere un forte ancoramento europeista, proponendosi come parte attiva della costruzione di un Europa non solo dei mercati e della finanza ma anche e soprattutto una Europa sociale dei cittadini, delle famiglie, dei diritti e dei doveri.
Inoltre, il Paese mostra segnali di una vera e propria regressione culturale che rischia di porre sempre più al centro esclusivamente modelli individualistici competitivi a danno di altri, come ad esempio la cooperazione e la solidarietà, indebolendo in tal modo il senso di comunità sociale. Occorre un rafforzato sentimento del "noi".
Non basta parlare di crescita, occorre anche interrogarsi su quale sviluppo, cosa produrre e per chi. Prendere atto del fallimento di un modello economico basato sul consumo irresponsabile delle risorse naturali che sta mettendo a repentaglio il futuro del pianeta.
Capire che crisi economica ed ambientale sono tutt'uno, e che un'economia compatibile coi limiti del pianeta richiede il cambiamento degli attuali modelli di consumo e dell'apparato produttivo. Si può uscire dalla crisi con una riconversione ecologica dell'economia, produrre valore economico in modo sostenibile per la società e per l'ambiente, abbandonare la corsa dissennata al consumo di energia, puntare sul risparmio e sull'uso delle fonti rinnovabili.
Il nuovo modello economico basato su un'economia verde e rigenerativa deve costituire il fulcro dell'agenda del futuro Governo e Parlamento, valorizzando gli elementi di forza (parchi, biodiversità, patrimonio culturale, sistema della qualità), garantendo la sicurezza e l'efficienza dell'approvvigionamento energetico e favorendo l'internalizzazione dei costi ambientali La Green Economy già oggi rappresenta la migliore prospettiva di occupazione per il futuro.
Infine occorre anche che si rimettano in moto i consumi sociali, la produzione e l'occupazione anche nei campi dei servizi alla persona, famiglie, comunità.
Le proposte:
per uno sviluppo sostenibile con l'Europa e con l'interdipendenza 1. adottare una politica estera in grado di promuovere i diritti fondamentali al pari della libertà economica, per un Europa delle opportunità;
2. una nuova legge per la cooperazione internazionale che valorizzi il ruolo delle ONG (Organizzazioni Non Governative), del volontariato internazionale, delle organizzazioni di Terzo Settore e degli attori della cooperazione decentrata, destinando adeguate risorse;
3. promuovere il modello di sussidiarietà orizzontale e di impresa sociale italiano presso le istituzioni europee;
4. adottare strategie per l'inclusione sociale e l'uguaglianza delle opportunità per proseguire nell'utilizzo dei Fondi Strutturali, prevedendo meccanismi che orientino soprattutto il Mezzogiorno ad impiegare pienamente le risorse europee.
per uno sviluppo sostenibile fondato sull'educazione e sulla cultura
1. rilancio del valore del sistema pubblico di istruzione e di formazione come agenzia di inclusione e cambiamento culturale dei giovani;
2. rilancio del ruolo del servizio pubblico radiotelevisivo – in specie la Sede Permanente di Confronto e il Segretariato Sociale Rai – come luogo di confronto con le formazioni sociali;
3. costruzione dell'Agenda Digitale Italiana affinché essa possa offrire una nuova opportunità di inclusione sociale e di sviluppo sostenibile;
4. promozione dell'educazione per gli adulti anche al fine di superare il digital divide e dei consumi culturali;
5. valorizzazione delle attività del tempo libero gestite dal non profit con particolare riferimento allo sport per tutti, al turismo sociale, alla cultura e allo spettacolo, come strumenti di inclusione sociale, promozione, crescita culturale dell'individuo, promozione ed educazione alla salute e alla cittadinanza per uno sviluppo sostenibile ecologico
1. investire nella cultura, nel turismo, nel territorio, nell'ambiente e nella green economy quali fattori di sviluppo economico;
2. investire nella manutenzione e messa in sicurezza antisismica di scuole, ospedali, uffici, abitazioni private (es. ampliando le attuali detrazioni per le ristrutturazioni
anche ad interventi di messa in sicurezza);
3. investire nella manutenzione del territorio mettendolo al riparo dal dissesto sismico idrogeologico, etc, anche mediante la promozione di una cittadinanza;
4. definire un piano energetico nazionale ed europeo che rispetti gli impegni del Protocollo di Kyoto responsabilizzando cittadini e istituzioni e attivando processi partecipativi nelle scelte decisionali;
5. fissare l'obiettivo 100% rinnovabili, definendo e attuando, parallelamente, un piano di transizione, con la progressiva chiusura delle centrali alimentate con i combustibili fossili, a partire da quelle a carbone (il più inquinante per il clima e la salute).
3. EQUITA'
I dati della Banca d'Italia segnalano che in questi ultimi 10 anni il 10% più ricco della popolazione (circa 6 milioni di persone) è arrivato a detenere circa il 46% della ricchezza del Paese (stimata in oltre 8.000 mld€) con un aumento di oltre il 3%. Significa che quasi 250 mld€ sono passati dai più poveri ai più ricchi. Tutto questo in un Paese dove solo circa 380.000 i contribuenti (meno dell'1% del totale) che dichiarano oltre 100.000 € l'anno.
Tale diseguale distribuzione della ricchezza, oltre che ingiusta, non fa che deprimere ancor più le possibilità di sviluppo del Paese, deprivando milioni di cittadini dalla capacità di spesa e di investimenti. E' necessaria una riforma fiscale che combatta l'evasione, riduca il prelievo fiscale sui ceti più deboli, favorisca gli investimenti e l'innovazione nelle imprese, riconoscendo la specificità delle organizzazioni del Terzo Settore, riequilibri il peso tra Irpef, consumi e patrimoni immobiliari e finanziari.
Le proposte:
1. rivedere la distribuzione della ricchezza agendo con la leva fiscale per spostare risorse da rendita (finanziaria) a investimenti;
2. ridurre il carico fiscale sulle famiglie e sulle fasce medio basse della popolazione;
3. rendere più efficace la lotta alla evasione e all'elusione fiscale;
4. semplificare e riqualificare l'azione della Pubblica Amministrazione affinché essa non sia un ostacolo e/o costo inefficiente per il cittadino, per le famiglie e per le imprese;
5. rivedere la collocazione delle spese in bilancio a partire da una forte riduzione delle spese militari ed dell'acquisto di armamenti.
4. LEGISLAZIONE PER IL TERZO SETTORE
Su tutti questi punti il Terzo Settore può dare un suo contributo ma occorre che sia adeguatamente riconosciuto e valorizzato.
Le proposte:
1. stabilizzazione del 5 per mille;
2. mantenere l'Iva per le prestazioni di servizi socio sanitari ed educativi resi dalle cooperative sociali al 4%;
3. rivedere l'imposizione IMU per gli enti non commerciali reintroducendo le forme agevolative preesistenti;
4. armonizzare le leggi nazionali e regionali sul Terzo Settore per rinsaldare il profilo partecipato nell'agire sociale, politico e economico;
5. istituire un organismo indipendente per il controllo e la promozione del Terzo Settore che riprenda il ruolo positivo esercitato dall'Agenzia Terzo Settore ormai soppressa;
6. tutelare l'identità e la natura dell'impresa sociale dalle tentazioni lucrative di orientamento "for profit", coinvolgendo il Terzo Settore nel percorso di verifica sull'efficacia della norma e della sua revisione;
7. aggiornare le previsioni del Libro I del Codice Civile sul Terzo Settore garantendo al massimo la libertà di associazione, la partecipazione e la trasparenza;
8. mettere fine al vergognoso fenomeno dei ritardi di pagamento da parte delle Pubblica Amministrazione;
9. rivedere e semplificare la legislazione premiale per il non profit il mondo del Terzo Settore può essere una risorsa per un nuovo sviluppo sostenibile.

FORUM NAZIONALE DEL TERZO SETTORE
P.za Mattei 10 – 00186 Roma tel.: 06 68892460 – fax 06 6896522
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IL MUSEO OMERO SI CONFERMA MODELLO INTERNAZIONALE DI ACCESSIBILITÀ . PROSSIMA TAPPA: LA RUSSIA, di Monica Bernacchia

Autore: Monica Bernacchia

20-21 febbraio 2013
UNIONE ESPOSITIVA MUSEALE "MANEZH", MOSCA
Il Museo Tattile Statale Omero di Ancona esporta la propria esperienza nel campo dell'accessibilità e dei servizi educativi anche a Mosca, nel secondo seminario italiano rivolto agli operatori museali in servizio presso i musei russi dal titolo "Il Museo e il suo rapporto con il pubblico" che si svolgerà nei giorni 20 e 21 febbraio 2013, presso la sala conferenze dell'unione museale espositiva Manezh di Mosca.
L'Istituto Italiano di Cultura a Mosca, che organizza il seminario in collaborazione con il Governo della città di Mosca ed il Comitato Russo ICOM, ha invitato i rappresentanti di alcuni tra i maggiori musei italiani: insieme al Museo Statale Tattile di Omero, saranno presenti il Polo Museale di Napoli, la Galleria Borghese di Roma, il MART di Trento e Rovereto e il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali.
I temi del seminario riguarderanno aspetti tecnico-organizzativi della gestione museale (sistemi interattivi, programmi per i disabili, attività didattiche ecc.); in particolare, Aldo Grassini, Presidente del Museo Omero, parlerà de "I ciechi e l'arte: un diritto negato" e Annalisa Trasatti, Coordinatrice del Museo Omero, interverrà su "Laboratori accessibili. Laboratori per tutti". Oltre alle relazioni avranno luogo veri e propri workshop  sull'allestimento di un book-shop, sui percorsi museali per i disabili e sulle attività museali per i bambini.
Tutti gli interventi saranno tradotti in lingua russa con un servizio di traduzione simultanea. La partecipazione al seminario è gratuita e ai partecipanti verrà rilasciato un attestato di frequenza.
Un'altra tappa internazionale di rilievo per il Museo Omero dopo il ciclo di conferenze in Giappone  – National Children's Castle e Setagaya Art Museum di Tokyo, Yokosuka Museum of Art di Kanagawa – , la mostra "Umano Divino" in Repubblica Ceca, le collaborazioni con il Louvre e il British Museum e la mostra "La bellezza del tatto" con annesso ciclo di conferenze in Polonia (Museo della Slesia, Katowice).
Ancona, 19 febbraio 2013
(allegati: programma in dettaglio del comunicato)
Monica Bernacchia – Museo Tattile Statale Omero – 071.2811935 – info@museoomero.it

                                                           
ISTITUTO ITALIANO DI CULTURA DI MOSCA
UNIONE ESPOSITIVA MUSEALE "MANEZH"
COMITATO RUSSO ICOM (COMITATO INTERNAZIONALE DEI MUSEI)

PROGRAMMA DEL
II SEMINARIO ITALIANO PER GLI OPERATORI MUSEALI:
IL MUSEO ED IL SUO RAPPORTO COL PUBBLICO

20-21 febbraio 2013
Indirizzo: Manezh, Manezhnaja pl., 1