Napoli – Incontro-seminario Dalla normativa ai bisogni degli alunni con disabilità visiva, di Silvana Piscopo

Autore: Silvana Piscopo

Giovedì 26 novembre, dalle ore nove alle ore tredici, curato dall’Unità Territoriale di Coordinamento, della Biblioteca Italiana per Ciechi, si è svolto, nei locali della sezione provinciale di Napoli dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, (via S. Giuseppe dei Nudi 80, l’incontro seminariale “dalla normativa ai bisogni degli alunni con disabilità visiva”.
Ha aperto i lavori il coordinatore delle Unità Territoriali di Coordinamento e Presidente della Biblioteca Italiana per Ciechi Regina Margherita di Monza, il Preside-Prof. Pietro Piscitelli, il quale, dopo il saluto caloroso all’affollata platea di genitori, di insegnanti e componenti dell’UICI a livello provinciale, regionale e nazionale, ha esposto in sintesi tutti i servizi offerti dalla nostra gloriosa Biblioteca Regina Margherita, dai centri di consulenza tiflodidattica, alla trascrizione dei libri di testo in Braille, e tanto altro; ha evidenziato l’importanza dell’incontro che quest’anno assume un carattere più specificamente rivolto alle recenti normative di riforma del sistema scolastico e alle relazioni tra genitori e insegnanti, ma anche tra figli e genitori; ha ringraziato tutti i partecipanti per il contributo che, con le loro testimonianze, potranno dare forza e motivazione al lavoro di tutta l’associazione. Successivamente è intervenuto il Presidente Regionale dr. Vincenzo Massa che, dopo il saluto dell’intero consiglio regionale dell’Uici,
ha evidenziato la centralità che assume per l’unione il problema dell’istruzione, dell’inclusione scolastica,
la distanza che ancora esiste tra il bisogno di inclusione che si registra tra i nostri ragazzi e la realtà dei territori della nostra regione in cui mancano ancora servizi essenziali di garanzia del diritto allo studio; ha invitato tutti i presenti a un coinvolgimento attivo per rendere sempre più efficaci le battaglie dell’Unione per ottenere l’applicazione delle leggi e la piena esigibilità dei nostri diritti. Ha, successivamente, preso la parola il Presidente della Sezione Provinciale di Napoli, dr. Mario Mirabile, che ha esposto i problemi con cui fare i conti quotidianamente:
il mancato finanziamento da parte della Città Metropolitana per l’attivazione dell’assistenza post-scolastica,
il commissariamento dell’Istituto Martuscelli con il conseguente blocco dei servizi erogati ai ragazzi che erano ospitati fino a giugno del 2015,
la mancanza di servizio di trasporto sostitutivo da casa a scuola e viceversa per gli alunni residenti in provincia di Napoli, servizi che erano stati promessi in più incontri tenutisi in giugno, agosto, settembre, ottobre e novembre del corrente anno e che ancora rimangono nel vago;
problemi legati, inoltre, a disomogeneità consistenti tra i bisogni di supporti dei nostri studenti e realtà di risorse umane e tiflodidattiche delle varie scuole del territorio cittadino e provinciale;
tuttavia, aggiunge il presidente Mirabile, “dobbiamo essere fieri dell’impegno che oggi si può toccare con mano e ascoltare con soddisfazione: le voci del comitato dei genitori, capace, con il suo entusiasmo, di coinvolgere tanti presenti, gli insegnanti in sala che si faranno portavoce presso le scuole di appartenenza delle istanze, proposte ed idee che emergeranno dall’incontro in corso”.
Nel concludere il suo intervento, Mario Mirabile, annuncia la presenza in sala della dottoressa Landolfi, in rappresentanza dell’Ufficio Regionale Scolastico e delegata dal direttore generale d-r Luisa Franzese, a portare il saluto della direzione a tutti i partecipanti al convegno;
la parola viene, dunque , offerta alla dottoressa Landolfi.
La rappresentante dell’u.s.r. dichiara la disponibilità dell’intero ufficio ad essere vicino alle problematiche di cui si sostanzia all’incontro e, più in generale, ai bisogni di tutte le persone con disabilità;
comunica che la nuova direttrice generale, che svolge la propria funzione solo da un anno, intende aprire una concreta consultazione stabile e fattiva con tutte le associazioni rappresentative delle persone con bisogni speciali; che la nostra associazione avrà certamente il rilievo che merita per l’impegno che ha dimostrato e dimostra in tutte le battaglie e le conquiste volte alla realizzazione dell’emancipazione sociale, culturale, professionale delle persone cieche ed ipovedenti.
Interviene, subito dopo, la coordinatrice del comitato genitori, Teresa Paragliola, madre di Francesco e Salvatore Urso, 2 gemelli che frequentano il terzo liceo scientifico con risultati brillanti e positivamente integrati nelle loro classi di appartenenza;
Teresa, emozionata, ma decisa, esprime la soddisfazione di ritrovarsi tra tanti genitori con i quali ha interloquito in preparazione dell’incontro-seminario,
ha invitato tutti a far sì che da questa bella occasione di confronto, nasca una sorta di consultazione periodica su tutti i problemi scolastici e relazionali con i figli e con la scuola, ha proposto la forma dell’autoaiuto attraverso i contatti diretti, ma anche trovandosi all’unione con la responsabile dell’istruzione Silvana Piscopo; tali proposte sono state favorevolmente accolte dai genitori ma anche da tutti i componenti dell’Unione presenti in sala.
La parola è poi stata presa dal consigliere provinciale UICI di Napoli e responsabile delle tecnologie assistive, sig. Giuseppe Fornaro, che ha sinteticamente informato di tutto ciò che può essere di supporto alle persone cieche ed ipovedenti per la conquista sempre più ampia di autonomia personale, culturale ed informativa e si è reso disponibile a dimostrare concretamente le funzioni e l’utilizzo degli ausili in esposizione contestuale.
La Prof. Silvana Piscopo, responsabile del gruppo di lavoro sull’istruzione-formazione e cultura, interviene ponendo l’accento su alcune questioni di fondo:
il passaggio dalla scuola frequentata dai ciechi senza sostegni né di docenti né di tecnologie, alla legge quadro n. 104 del 1992 con l’introduzione del sostegno nelle secondarie di secondo grado;
la funzione del piano educativo individualizzato(p.e.i.) da intendersi come documento non burocratico, ma di valore progettuale e d’impegno socio-psico-pedagogico;
l’esigenza di puntualità nella programmazione di obiettivi da centrare in primis sul valore della persona destinataria e non sulla riduzione dell’alunno alla sua disabilità, perché il piano didattico personalizzato assuma significato di valorizzazione ed incremento di capacità e persegua obiettivi qualificati e tali da consentire agli studenti ciechi ed ipovedenti una formazione che permetta di scegliere con libertà e consapevolezza gli indirizzi più consoni alle attitudini di ciascuno ;
l’attenzione all’uso della parola come veicolo centrale delle relazioni e comunicazione;
la qualità dell’accoglienza come premessa per il concreto processo di inclusione,
la progettazione di attività formative per lo sviluppo dell’autonomia negli ambienti interni e circostanti la scuola;
la presa in carico dell’intero consiglio di classe di ciascun ragazzo cieco o ipovedente e la relativa formazione di tutti i docenti che dovranno essere protagonisti del percorso culturale ed educativo di ogni allievo con disabilità visiva;
la cifra dell’Unione dei Ciechi e degli Ipovedenti che è stata ed è quella della dignità e cultura di ogni persona, della conquista e non della concessione pietosa, del diritto riconosciuto e non del regalo rimediato.
Dopo una breve pausa si è passati alla fase seminariale vera e propria con la dottoressa Maura Paladino psicologa e psicoterapeuta, da tempo impegnata nell’Irifor profonda conoscitrice delle dinamiche relazionali.
La dottoressa Paladino apre un canale di comunicazione diretta con tutti i partecipanti, partendo dalla narrazione di una favola incentrata sulla relatività dei comportamenti individuali e collettivi dai quali discendono giudizi e pregiudizi; in tal senso la parola “disabile”, ad esempio, è una variabile di contesto e non una definizione oggettiva; la discussione, improntata al metodo della circolarità, si fa vivace, appassionata, ricca di contributi di genitori ed insegnanti; ancora più intense diventano le osservazioni quando si ragiona di relazioni di contesti familiari e scolastici; al centro ci sono le parole, il come vengono dette, i contesti in cui le pronunciamo, le modalità che utilizziamo.
Quindi Maura Paladino procede con la relazione che intercorre tra ruoli, fiducia nel ruolo che ciascuno esercita mettendo in risalto che, frequentemente,
il timore di non essere sufficientemente stimati nei ruoli che svolgiamo come adulti, ci induce a perdere di vista l’autorevolezza che consiste nel prenderci cura dei ragazzi, nel diventare per loro referenziali anche nel gestire i naturali conflitti tra generazioni.
L’incontro si conclude con la presentazione di un gioco didattico da utilizzare nella scuola primaria e il successivo saluto del rappresentante dei genitori della sezione provinciale di Caserta sig. Giuseppe Nacca e con un appuntamento di tutti i presenti per un prossimo incontro di organizzazione e riflessione su quanto è emerso da tutti gli interventi.

Irifor Trentino – Dark Notes Christmas edition dei concerti al buio

La Cooperativa IRIFOR propone un’edizione natalizia dei concerti al buio, con tre formazioni corali che si alterneranno nel buio della Sala Rossa, in via della Malvasia 15 a Trento.
I concerti al buio sono un’esperienza unica, capace di trasmettere sensazioni, emozioni e suggestioni indelebili al pubblico, che nel buio potrà cogliere nuove sfumature musicali. I partecipanti avranno la possibilità di conoscere ed avvicinarsi alla disabilità sensoriale visiva ma anche di godere dell’espressione creativa trasmessa dalla musica in una situazione di buio totale. Gli artisti vedenti sperimenteranno in prima persona possibilità e ricchezza nel limite visivo.
“Dark Notes – Christmas Edition” per il periodo pre-natalizio regalerà vibranti emozioni nell’oscurità grazie alla partecipazione di:
Freedom Gospel Choir di Trento (3 dicembre)
Coro Vigolana (17 dicembre)
Coro Piramidi di Segonzano (22 dicembre)
L’ingresso è ad offerta libera ed è obbligatoria la prenotazione al numero 0461/1959595.
Tutti i concerti inizieranno alle 20.00.
Il primo appuntamento è il 3 dicembre con il Freedom Gospel Choir Trento, nato nel 2011 per la passione del genere gospel e spiritual di alcuni dei suoi fondatori. Accanto a brani della tradizione americana nel tempo si sono aggiunti pezzi di origine africana. Il coro ha all’attivo numerosi concerti in occasione di importanti eventi sia provinciali che nazionali, oltre che la partecipazione all’udienza di papa Francesco nel maggio 2014 e al programma televisivo “La canzone di noi” su Tv 2000. Il coro è accompagnato da una pianoforte elettronico e da piccoli strumenti a percussioni. La provenienza dei suoi componenti è assolutamente eterogenea, dal Trentino al mondo. Il coro è presieduto da Magda Massimini e diretto da Angelo Bassetti. Con curiosità ed entusiasmo la formazione si appresta a vivere la nuova esperienza del concerto al buio per regalare al pubblico un’emozionante serata.
La serata del 17 dicembre vedrà sul palco della Sala Rossa il Coro Vigolana, nato nel 1991 a Vigolo Vattaro e diretto dal Maestro Matteo Micheloni. Il coro è composto da voci femminili e maschili e negli anni è stato caratterizzato da una crescita vocale e da un repertorio sempre più ricco che spazia tra canti di montagna e tradizionali mescolando canti sacri e profani con un’attenzione al folklore italiano e straniero. I due autori più influenti sul repertorio del Coro Vigolana sono Bepi de Marzi e Marco Màiero. Il coro, che ha all’attivo ben tre album (“Fantasia”, “Fiabe” e “Andiamo insieme”), si è esibito in numerosi concorsi, rassegne e manifestazioni sia in Italia che all’estero: al Parlamento di Strasburgo, in Spagna e oltreoceano in Brasile. Il prossimo anno il Coro festeggerà i 25 anni di attività ma prima di chiudere questo intenso 2015 si cimenterà in questa nuova avventura accompagnando il pubblico nel buio con l’unione delle voci maschili e femminili che lo caratterizzano.
Il 22 dicembre, invece, sarà la volta del Coro Piramidi di Segonzano, che muove i suoi primi passi nel 1990 e viene fondato ufficialmente nel 1991, guidato dal Maestro Marcello Zancanella. Nei decenni il coro ha partecipato a numerosi festival e concorsi, anche fuori dal territorio nazionale, entrando in contatto con molti cori stranieri. Il repertorio è composto da brani alpini, popolari, canti polifonici e ricerche musicali particolari. Gli elementi del Coro di Segonzano saranno presenti nel buio della Sala Rossa per concludere la rassegna natalizia di “Dark Notes” con le loro note.
Vi aspettiamo numerosi!

Centro di Documentazione Giuridica – Specifiche tecniche su hardware, software e tecnologie sulle postazioni di lavoro per i dipendenti con disabilità, di Paolo Colombo

L’Agenzia per l’Italia Digitale ha emanato la Circolare n. 2 del 23 settembre 2015, recante le “Specifiche tecniche sull’hardware, il software e le tecnologie assistive delle postazioni di lavoro a disposizione del dipendente con disabilità”, come previsto dall’articolo 4, comma 4, della legge 9 gennaio 2004, n. 4, integrato dall’art. 9, comma 4 del D.L. 179/2012.

Le Specifiche tecniche forniscono indicazioni e linee di indirizzo ai datori di lavoro, finalizzate ad agevolare l’identificazione della strumentazione e delle tecnologie assistive più idonee per lo svolgimento dei compiti a cui il dipendente con disabilità è assegnato.

Il documento sulle Specifiche è stato condiviso con i principali attori (amministrazioni, enti, federazioni e associazioni) impegnati sul tema dell’accessibilità ed è stato posto in consultazione pubblica sul sito: www.agid.gov.it, dal 14 luglio al 4 settembre 2015, al fine di recepire ulteriori osservazioni.

La Gazzetta Ufficiale ha dato comunicazione della pubblicazione della Circolare sul sito dell’AgID.

All’elaborazione della Circolare n. 2 del 23 settembre 2015, ha dato notevole contributo anche la nostra Dott.ssa Barbara Leporini.

L’elaborazione di questa Circolare è un passo fondamentale verso il lento, faticoso, ma inesorabile percorso verso le pari opportunità delle persone disabili. È da ricordare, infatti, che le segnalazioni all’AgID di inosservanza delle norme della Legge n. 4/2004(Legge Stanca), stanno già dando finalmente qualche significativo risultato.

Giornata internazionale dei diritti delle persone con disabilità 3-6 dicembre 2015

Soprintendenza Archeologia del Lazio e dell’Etruria Meridionale
Un giorno all’anno tutto l’anno
Un red carpet dedicato a te!
3-6 dicembre 2015

La Soprintendenza Archeologia del Lazio e dell’Etruria Meridionale nell’ambito delle manifestazioni organizzate dal MIBACT per la “Giornata internazionale dei diritti delle persone con disabilità” promuove iniziative nei musei e nelle aree archeologiche del Lazio.

Il 3 dicembre ricorre la “Giornata internazionale dei diritti delle persone con disabilità” come stabilito dal “Programma di azione mondiale per le persone disabili” adottato nel 1982 dall’Assemblea Generale dell’ONU.
La Soprintendenza, in linea con la Carta di Madrid del 2006, vuole “promuovere, proteggere e garantire il pieno ed uguale godimento di tutti i diritti umani e di tutte le libertà fondamentali da parte delle persone con disabilità”, organizzando una serie di eventi che mirano alla condivisione di un patrimonio culturale comune e al  superamento delle barriere dell’accessibilità.

Il ricco programma prevede quattro intensi giorni di incontri e visite in musei e aree archeologiche del Lazio.
È il Parco naturalistico archeologico di Vulci ad accogliere i visitatori il 3 dicembre alle ore 11.00 con un itinerario didattico lungo la via attrezzata per persone con ridotta capacità motoria da Porta Ovest all’area delle Domus Romane, con servizio navetta.

Alla Necropoli dei Monterozzi di Tarquinia, il 4 dicembre alle ore 11.00 verrà inaugurato, con uno speciale red carpet, il percorso di visita della Tomba della Pulcella per persone con disabilità motoria e sensoriale.

Il Museo Nazionale Archeologico di Formia sempre il 4 dicembre dalle ore 17.00 offrirà visite guidate e laboratori sul cibo dei Romani.

Nella giornata del 5 dicembre  si svolgeranno due differenti iniziative:
La Necropoli della Banditaccia di Cerveteri inaugurerà alle ore 10.00 il percorso di visita al Tumulo della Nave pensato per disabilità motorie.
l’Antiquarium di Pyrgi ospiterà una conferenza sulla storia del centro etrusco seguita da una visita tattile incentrata su elementi della decorazione architettonica degli edifici sacri e sulla statuaria (inizio ore 11.00).

Infine il 6 dicembre nell’ambito della manifestazione “I vicoli di Traetto raccontano… da Minturnae a Minturno” il Comprensorio archeologico di Minturno si animerà con visite guidate pensate per persone con disabilità motoria e cognitiva dalle ore 10.00 alle ore 13.00.

La Soprintendenza Archeologia lavora affinché siano abbattute le barriere dell’accessibilità ai siti archeologici e le occasioni di incontro da “un giorno all’anno” possano diventare “tutto l’anno”.

Vi aspettiamo!

www.archeologialazio.beniculturali.it

Giornata Internazionale delle persone con disabilità. Il Museo Lavinium di Pomezia presenta il percorso tattile

In occasione della Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità che si celebra come ogni anno il 3 dicembre, il Museo Civico Archeologico Lavinium di Pomezia presenta il percorso tattile dedicato ai disabili visivi.

Il progetto, per cui è stato chiesto dal Comune un finanziamento alla Regione Lazio, mira a garantire la conoscenza e la comunicazione del patrimonio culturale del territorio a un pubblico più ampio possibile, fornendo gli strumenti adeguati per una fruizione museale che sia per tutti.

“Nel Museo, dove per motivi di conservazione e sicurezza non è possibile toccare reperti e opere – spiega la Direttrice Gloria Galante – è stato ideato e realizzato un apposito percorso di visita per non vedenti e ipovedenti, così da cogliere gli aspetti significativi delle opere esposte e ricostruire la storia dell’antica città di Lavinium attraverso una serie di strumenti, dai plastici alla riproduzione in scala delle statue fino alla tavola termoformata e alla guida in braille e per ipovedenti. Importante è stata l’apporto degli assistenti alla comunicazione tiflodidattica, i dott. Rosanna D’Apolito e Giuseppe Staffa, in tutte le fasi del lavoro”.

Il percorso tattile, sarà visitabile gratuitamente, previa prenotazione, tutti i mercoledì mattina, a partire dalla data di presentazione, e sarà accompagnato da visite didattiche e arricchito da laboratori rivolti in particolare alle scuole e alle famiglie.

“Si tratta di un progetto di grande valore culturale e sociale – dichiara la vice Sindaco Elisabetta Serra – che dimostra ancora una volta l’attenzione che il Museo Lavinium pone nei confronti della divulgazione del nostro patrimonio archeologico e della formazione culturale di ogni individuo con le sue specificità”.

“La nostra Amministrazione – conclude il Sindaco Fabio Fucci – sostiene e valorizza le risorse storico-culturali del territorio, di cui il Museo Lavinium è il fiore all’occhiello. Il percorso tattile che ci apprestiamo a presentare alla cittadinanza, alle scuole, alle associazioni e ai turisti è una soluzione innovativa presente in pochissimi musei italiani, che offre uno strumento di divulgazione destinato a diversi livelli di pubblico avvalendosi del connubio vincente tra informazione scientifica e tecnologia”.

L’appuntamento è per giovedì 3 dicembre alle ore 11.00 presso la sala conferenze del Museo Civico Archeologico Lavinium, via Pratica di Mare. Dopo la presentazione sarà possibile visitare il Museo con l’integrazione del percorso tattile.
Per informazioni e prenotazioni:
Museo Archeologico Lavinium – Città di Pomezia
Tel/fax 06-91984744
e-mail: museo.lavinium@yahoo.it

Al via il corso di alta formazione in “responsabile di strutture del terzo settore” nell’area della disabilità (Bologna – Strada Maggiore 45)

E’ stato presentato ieri mattina presso la Scuola di Scienze Politiche dell’Università di Bologna, il corso di alta formazione in “Responsabile di strutture del terzo settore”. Il corso è organizzato dal Dipartimento di Sociologia e Diritto dell’Economia, Scuola di Scienze Politiche dell’Alma Mater Studiorum dell’Università di Bologna e dall’IRIFOR (Istituto per la Ricerca la Formazione e la Riabilitazione), in collaborazione con l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti.

L’obiettivo del corso è quello di formare figure professionali di profilo dirigenziale, “responsabili”, atte alla gestione di strutture di terzo settore, con particolare riferimento alle organizzazioni operanti nell’area della disabilità, che acquisiranno competenze manageriali, organizzative e comunicative, tarate sullo specifico delle caratteristiche delle organizzazioni di terzo settore in generale, e delle strutture afferenti all’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, in particolare.

Al corso sono stati ammessi 21 studenti non vedenti, ipovedenti e vedenti ai quali l’IRIFOR ha assegnato una borsa di studio che copre per intero i costi relativi all’organizzazione dello stesso da parte dell’Università.

“Siamo orgogliosi di aver collaborato all’ideazione e all’organizzazione di questo corso – afferma Mario Barbuto, Presidente nazionale dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti – che potrà formare i nostri ragazzi ai più elevati standard qualitativi atti alla gestione di strutture di terzo settore, in particolare a quelle afferenti il campo della disabilità. Una preparazione adeguata darà più forza ai nostri soci per riuscire ad entrare nel mercato del lavoro ai più alti livelli dirigenziali. Auguriamo buono studio e i più grandi successi professionali ai partecipanti al Corso”.

“Crediamo che questa iniziativa abbia un grande valore perché può aprire nuovi sbocchi lavorativi, dichiara il Direttore dell’IRIFOR Luciano Paschetta. Siamo molto soddisfatti che questa iniziativa si sia realizzata a Bologna che da sempre rappresenta un punto di riferimento per i non vedenti per la presenza in città dell’Istituto dei Ciechi Francesco Cavazza che anche in questa occasione darà un supporto logistico e non solo alla buona riuscita del corso.”

“L’Università di Bologna è orgogliosa di poter ospitare questa iniziativa formativa nello spirito di una crescente collaborazione con la società civile ed istituzioni così attive sul territorio”, dichiara Roberta Paltrinieri (Direttore del Corso).

Presentazione progetto Pesaro Musei senza confini a Palazzo Mosca

La Regione Marche – Assessorato alla Cultura con la collaborazione del Museo Tattile Statale Omero e di Pesaro Musei – Musei Civici di Palazzo Mosca – Casa Rossini

INVITANO
alla presentazione del progetto PESARO MUSEI SENZA CONFINI Giovedì 26 novembre ore 10.30 – Musei Civici di Palazzo Mosca Piazza Mosca 29 – Pesaro

La Regione Marche – Assessorato alla Cultura in collaborazione con il Museo Tattile Statale Omero di Ancona, l’Associazione “Sistema Museale della Provincia di Ancona”, l’Associazione “Sistema Museale della Provincia di Macerata” ed i poli cittadini territoriali (Ascoli Piceno, Fermo, Macerata e Pesaro) ha promosso il progetto “Il museo di tutti e per tutti”, un unicum in Italia, rivolto al miglioramento delle strutture museali nell’accoglienza e nella fruizione delle collezioni dedicato ai disabili fisici e sensoriali.

Giovedì 26 novembre alle ore 10.30
sarà presentato il progetto denominato “Pesaro Musei Senza Confini” con gli interventi realizzati nei Musei Civici di Palazzo Mosca e Casa Rossini, sedi comunali che fanno parte del circuito museale di Pesaro Musei.

Sono presenti:
Moreno Pieroni, assessore alla Cultura e Turismo della Regione Marche, Daniele Vimini, assessore alla Bellezza e Vivacità del Comune di Pesaro, Aldo Grassini, presidente del Museo Tattile Statale Omero.

Info T 0721 387541 www.pesaromusei.it

Pesaro e Macerata: Progetto Il Museo di tutti e per tutti

Accessibilità ai Musei civici di Pesaro e Macerata progetto Il Museo di tutti e per tutti

Proseguono le inaugurazioni degli interventi a favore dell’accessibilità nei Musei del territorio marchigiano, realizzati nell’ambito del progetto “Il Museo di tutti e per tutti”, promosso dalla Regione Marche / Assessorato alla Cultura con la collaborazione del Museo Tattile Statale Omero di Ancona, referente scientifico in virtù del suo ruolo di modello di riferimento nel settore dell’accessibilità, a livello nazionale e internazionale. L’obiettivo strategico è quello di rendere i musei marchigiani degli spazi “aperti”, accessibili a tutti, compresi i disabili, luogo di incontro, educazione e formazione.

Già realizzati gli interventi nella Sala del Mappamondo di Fermo, nella Pinacoteca Civica di Ascoli Piceno e in numerosi musei afferenti ai Sistemi Museali delle Province di Ancona e Macerata.

Giovedì 26 novembre ore 10.30: PESARO: MUSEI SENZA CONFINI Presso i Musei Civici di Palazzo Mosca a Pesaro, Piazza Vincenzo Toschi Mosca, 29 Presentazione degli interventi di accessibilità fruitiva nei Musei Civici di Palazzo Mosca e Casa Rossini.

Sono presenti: Moreno Pieroni, assessore alla Cultura e Turismo della Regione Marche, Daniele Vimini, assessore alla Bellezza e Vivacità del Comune di Pesaro, Aldo Grassini, presidente del Museo Tattile Statale Omero.

Mercoledì 2 dicembre ore 18.00: MACERATA UNE RETE DI EMOZIONI Presso i Musei Civici di Palazzo Buonaccorsi a Macerata, via Don Minzoni 24 Presentazione degli interventi di accessibilità fruitiva realizzati per la rete Macerata Musei.

LINK ESTERNI:
museoomero.it/main?p=progetti-museo-di-tutti-per-tutti
www.pesaromusei.it
www.maceratamusei.it
www.musei.marche.it

Beni Culturali – 21 22 novembre: il Museo Omero per la Giornata Mondiale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza

Il Museo Omero aderisce alla tre giorni di eventi da venerdì 20 a domenica 22 novembre organizzata dal Comune di Ancona in vari luoghi della città in occasione della Giornata Mondiale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza: Ancona 0.18.

Nelle giornate di sabato 21 e domenica 22 novembre, dalle ore 16 alle ore 19, al Museo Omero sarà possibile cimentarsi in visite animate e bendate, mentre in altre sale all’interno della Mole Vanvitelliana laboratori creativi, espressivi, giochi e spazi espositivi, torneo di biliardino, dimostrazione di pet therapy, truccabimbi, furgolibro, performance di teatro a cura delle Associazioni e del terzo settore.

Ingresso libero. Tel. 071 2811935 email didattica@museoomero.it www.museoomero.it

Centro di Documentazione Giuridica – Le norme sulla conciliazione dei tempi di vita e lavoro possono costituire un rischio per il lavoro delle persone disabili, di Paolo Colombo

Autore: Paolo Colombo

Il decreto 80/15 sulle misure per la conciliazione delle esigenze di cura, di vita e di lavoro contiene una norma (articolo 23) rilevante per le aziende che facciano ricorso al telelavoro.
In particolare, qualora il ricorso al telelavoro sia motivato da esigenze di “conciliazione dei tempi di vita e di lavoro in forza di accordi collettivi stipulati da associazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale”, la legge prevede la possibilità di escludere i telelavoratori dalla base di calcolo per determinare i limiti numerici previsti di volta in volta dalla legge e dal Ccnl per l’applicazione di determinate norme e istituti.
Il sistema di collocamento obbligatorio (Legge 68/99) prevede l’obbligo per i datori di lavoro di avere quote di lavoratori disabili, in relazione al numero complessivo di occupati.
Escludendo i telelavoratori dal numero totale di occupati, anche le quote obbligatorie diminuiscono.
In passato la legge sul collocamento obbligatorio si era già premurata di specificare la possibilità di assumere telelavoratori ai fini della copertura della quota di riserva.
Tuttavia, nulla era previsto sulla computabilità di tali lavoratori ai fini del calcolo della quota.
Sul punto, l’opinione prevalente propendeva per il computo dei telelavoratori poiché, si sosteneva, il telelavoro rappresenta soltanto una modalità di svolgimento della prestazione.
La loro computabilità ai fini del calcolo della quota di riserva era, inoltre, confermata dalla prassi degli uffici provinciali.
Anche l’Accordo interconfederale del 9 giugno 2004 per il recepimento dell’Accordo-quadro europeo sul Telelavoro del 16 luglio 2002 prevede la regola della computabilità dei telelavoratori subordinati nell’organico aziendale.
Ora la scelta di escludere i telelavoratori da ogni base di calcolo è stata fatta dal legislatore.
Ci sono settori in cui mancano gli accordi collettivi sul telelavoro, a cui fa riferimento il decreto 80/15, ma ci sono altri settori in cui tali accordi già esistono e non sembra che vi siano ragioni contro l’immediata esclusione dei telelavoratori dalla base di calcolo per determinare la quota di riserva.
A titolo esemplificativo, nel Ccnl del terziario (firmato da Confcommercio) viene richiamato l’Accordo interconfederale del 9 giugno 2004, che a sua volta dà atto che le parti sociali stipulanti vedono nel telelavoro un mezzo che consente ai lavoratori di conciliare l’attività lavorativa con la vita sociale.
Nel Ccnl e in relazione all’Accordo interconfederale del 9 giugno 2004, le parti confermano la validità del precedente Accordo interconfederale del 20 giugno 1997 sul telelavoro subordinato, che attribuisce al telelavoro gli effetti di miglioramento della qualità della vita e di miglior gestione dei tempi di lavoro.
Nel settore del credito si disciplina il telelavoro riconoscendone la rispondenza a esigenze sociali quali il miglioramento della qualità delle condizioni di vita e la miglior gestione dei tempi di lavoro.
Inoltre, con Accordo (Abi) del 19 aprile 2013, le parti sociali hanno espressamente “invitato” le aziende all’utilizzo del telelavoro al fine di sviluppare politiche di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro.
Per comprendere le conseguenze che l’articolo 23 del Dlgs 80/15 potrebbe avere si pensi, ad esempio, che una azienda con un organico di 100 lavoratori, di cui 50 in modalità di telelavoro, in passato avrebbe dovuto avere una quota di sette lavoratori disabili, mentre ora ne “basterebbero” due.
Il collocamento obbligatorio dei lavoratori con disabilità è materia molto sensibile, in primis per l’incidenza su tale fascia di lavoratori, ma anche per gli sforzi richiesti alle aziende e i pesanti riflessi sanzionatori, anche indiretti, a carico dei datori inadempienti.
È auspicabile un intervento del Ministero del Lavoro, che scongiuri questa subdola elusione delle norme sul collocamento obbligatorio.
Paolo Colombo