Ascoli e Fermo – Convegno: Affettività e Sessualità Possibile nella Disabilità

Il tema della disabilità e sessualità è molto spinoso, per anni rimosso dalla collettività e spesso abbandonato all’intimità delle famiglie e dei disabili . Ma oggi grazie alle persone disabili e alle loro famiglie, i tempi sono maturi e si assiste piano piano all’emergere della questione, che nella disabilità è complessa perché coesistono diverse facce.
Sicuramente i problemi sono gli stessi che può avere una persona cosi detta normale, ma amplificati da difficoltà sia fisiche, sensoriali che relazionali.
Diventa allora importante incontrarsi per parlare di questo problema che spesso per pudore e stratificazioni emotive è lasciato a risposte dettate da improvvisazione o al massimo al buon senso.
Il convegno è rivolto a genitori e a diverse figure professionali  (educatori di persone disabili, psicologi, assistenti sociali ecc..) .
Saranno affrontati argomenti specifici riguardanti la sessualità delle persone disabili. Esso sarà gestito sia da professionisti interni all’associazione sia esterni, formatori del settore.
I temi da trattare sono i seguenti:
Dott. Max Ulivieri – Presidente del “Comitato per l’assistenza sessuale alle persone con disabilità”. “ il corpo non è una prigione”
Dott.ssa Luisa Di Pietro – Psicologa e psicoterapeuta: “Educare all’affettività e sessualità: il bisogno di amore e di essere amati”
Dott. Domenico De Bernardinis – Psichiatra dirigente asur di TE e docente Università di Chieti – “Tra negazione e identificazione: quale sessualità per la disabilità?” .
Dott.ssa Katia Caravello Psicologa componente nazionale UICI. “Affettività e sessualità . quale aiuto ai figli con disabilità visiva?
Vinicio alessandroni – dirigente Area Vasta 5: Pregiudizi e contraddizioni della sessualità nella persona disabile in famiglia e nei servizi: come affrontare i bisogni?”
Dott.ssa Anna – aspirante LoveGiver associazione Loveability: Testimonianza di una aspirante assistente sessuale.

Inizio ore:  09.00
Fine ore:   13:00
Residence club le terrazze
Lungo mare A. De Gasperi – 70 – Grottammare (AP)

Locandina convegno

Locandina convegno

Irifor del Trentino – Newsletter

Lions Day Trento
7 maggio con i Lions!
Per tutta la giornata di sabato 7 maggio 2016, Piazza Duomo si animerà con le attività dei Lions Clubs locali che presenteranno alla cittadinanza le loro attività e i loro servizi in occasione del Lions Day di Trento.
La Cooperativa IRIFOR, che vanta una collaborazione ormai pluriennale con i Lions Clubs del Distretto 108Ta1, sarà presente nell’arco della giornata con l’Unità Mobile Oftalmica e il Dark on the Road.
La prima è un ambulatorio oculistico itinerante a bordo del quale i medici oculisti Lions offriranno alla popolazione degli screening visivi gratuiti relativi alle principali patologie visive.
Il secondo è una roulotte adibita a bar al buio, all’interno del quale i camerieri ciechi e ipovedenti di IRIFOR accompagneranno gli avventori a gustare una bevanda nella più completa oscurità per conoscere la disabilità visiva e riscoprire il potere degli altri sensi.
Nel corso di una cerimonia ufficiale, inoltre, alle ore 11.00 in piazza D’Arogno a Trento, il LIONS CLUB TRENTO HOST donerà al Comune di Trento ed alla intera cittadinanza una fusione in bronzo rappresentante la città di Trento.
Dopo una breve presentazione dell’evento, il dottor De Concini, socio Lions e collaboratore della Cooperativa IRIFOR, condurrà la cerimonia alla quale interverranno il dott. Vittorio Manera, Presidente del Lions Club Trento Host, Monsignor Luigi Bressan, già Arcivescovo di Trento, Ferdinando Ceccato, Direttore della Cooperativa IRIFOR del Trentino, il prof. Paolo Rasera, Dirigente scolastico dell’Istituto d’Arte Vittoria, il dott. Giannantonio Radice, socio del Lions Club Trento Host, e il prof. Alessandro Andreatta, Sindaco di Trento .
UNITÀ MOBILE OFTALMICA
Visite oculistiche gratuite per tutti a bordo del camper della Cooperativa
L’Unità Mobile Oftalmica (UMO) è un camper dotato di attrezzatura oculistica completa per lo screening visivo, che consente di diagnosticare precocemente le più frequenti malattie oculari. Attraverso questi esami oculistici è possibile rilevare i principali difetti visivi.
Con questo servizio itinerante la Coop IRIFOR raggiunge sia i grandi centri urbani che le zone periferiche, dando una risposta capillare ai bisogni del territorio e della collettività.
Nell’ambulatorio presente a bordo opera un ortottista e assistente di oftalmologia coordinato dal medico oculista.
Le visite sono gratuite, grazie al supporto della Provincia autonoma di Trento e di altre realtà pubbliche e private.

CENA AL BUIO
13 maggio 2016
Torna l’appuntamento con le cene al buio!
La cena si svolgerà venerdì 13 maggio presso il Ristorante Pizzeria Pellegrini, in via Circonvallazione 97 a Tione di Trento. Per partecipare è necessario prenotare telefonicamente allo 0461/1959595 (dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 12.30 e dalle 13.30 alle 17.30) e indicare i nominativi di ogni partecipante ed eventuali allergie o intolleranze alimentari.
Il menù, a sorpresa, comprende: antipasto, primo, secondo, contorno, dolce, acqua, vino e caffè al prezzo di € 30,00 a persona.
Il pagamento va effettuato entro una settimana dalla cena:

in contanti presso la sede della Coop IRIFOR
con bonifico bancario intestato a “Associazione Progresso Ciechi Onlus” (IBAN: IT06 S081 6734 4010 0000 1004 021)
Se il pagamento avviene tramite bonifico, è necessario spedire copia della ricevuta via fax al n. 0461/1959596 o via mail a info@irifor.it.

MAE EVENTO CINEMA GIOVANI
“Paesaggi sonori” all’IRIFOR
Il 12 e il 13 maggio si terrà a Trento la decima edizione del concorso cinematografico per giovani ”M.A.E. Evento Cinema Giovani – Film Youth Event 2016”, organizzato dall’associazione MAE MontagnAmbientEnergia.
Anche la Cooperativa Sociale IRIFOR del Trentino Onlus partecipa alla due giorni dell’evento, ospitando la sezione speciale “Paesaggi Sonori” giovedì 12 maggio, dalle ore 14.00 alle ore 18.00, presso la Sala Rossa della propria sede in via della Malvasia 15 a Trento.
Si tratta di un evento pioneristico in Trentino che prevede la creazione di melodie e suoni ricercati, sia prodotti dal vivo sia preregistrati, in grado di condurre alla comprensione di un ambiente, di un sentimento o di un’emozione, basandosi sul solo senso dell’udito. I partecipanti vivranno dunque questa esperienza nuova, in cui, unendo i suoni percepiti, potranno costruire un paesaggio sonoro attraverso un edificante viaggio interiore.
La partecipazione all’iniziativa, che si rivolge a tutti i ragazzi delle scuole superiori, è totalmente gratuita ed è obbligatoria la prenotazione chiamando lo 0461/1959595 entro le ore 12.00 del 9 maggio.

Il Typhlology Skilled Educator e le Scienze Tiflologiche

“Il vero Tiflologo, oggi Typhlology Skilled Educator, non lotta per ridare la vista al cieco, il vero Tiflologo combatte affinché ogni persona cieca sia messa nelle condizioni di poter guardare il mondo attraverso le proprie abilità”.
E’ con questo aforisma dello stesso autore, che ha inizio il libro scritto dal Prof. Marco Condidorio “Il Typhlology Skilled Educator e le Scienze Tiflologiche”, edito dalla Volturnia Edizioni e uscito lo scorso 18 Marzo in occasione dell’inaugurazione del Master di I Livello in “Typhlology Skilled Educator”, presso l’Università degli Studi del Molise.
Il libro si configura quale premessa fondante dello stesso Master avviato dall’Ateneo molisano, un corso di studi innovativo, primo in Italia che ha lo scopo di formare la nuova figura professionale molto ricercata nell’ambito delle scienze tiflologiche, per l’appunto il Typhlology Skilled Educator (TSE).
Il TSE è l’esperto che si occupa della disabilità visiva nella sua forma assoluta o parziale al fine di migliorare la situazione sociale e culturale attraverso la didattica, l’informatica e la tecnica; questo volume ha l’obiettivo di presentare e dare risonanza a tale professionalità che affianca non solo la persona non vedente ma anche tutte quelle figure professionali chiamate a favorire l’inclusione e il raggiungimento dell’autonomia, illustrandone il ruolo, le competenze e l’inquadramento normativo – curriculare.
Il libro nasce dalla mente e dall’anima del Prof. Condidorio, Tiflologo, Docente di Tiflologia incaricato presso l’Università degli Studi del Molise dall’anno 2000, Componente della Direzione Nazionale dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti Onlus nonché Coordinatore della Commissione Nazionale dell’Istruzione e la Formazione, affinché ogni bambina e ogni bambino che vivono al buio, insieme alla famiglia e alla società “…sappiano costruire la strada verso l’emancipazione e l’autonomia…” (Il Typhlology Skilled Educator e le Scienze Tiflologiche, 2016).
Solitamente le persone non vedenti e ipovedenti si avvalgono nella quotidianità di ausili pratici e generalmente efficaci, tra cui il cane guida, il bastone bianco e tecnologie come agende elettroniche, computer equipaggiati con software specifici per minorati della vista che ne consentono l’utilizzo e smartphone (tablet, Iphone) provvisti di screen reader per l’ingradimento dei caratteri e con la vocalizzazione dei diversi comandi e menù. Poiché taluni strumenti risultano piuttosto impersonali, freddi e “anonimi”, oggi si avverte sempre di più l’esigenza di affiancare alla persona non vedente una figura professionale quale quella del TSE che possa supportarla e accompagnarla nell’orientamento, nell’istruzione, nell’inserimento sociale e professionale nell’arco dell’esistenza. Il suo bagaglio professionale “…è fatto di contenuti psicologici, pedagogici, soprattutto di conoscenze legate ai processi di formazione e di inclusione riferiti ai diversi ambienti toccati dalla quotidianità della persona cieca, a partire dalla prima agenzia educativa, quale la famiglia, per poi interessare la scuola e la stessa società civile” (Il Typhlology Skilled Educator e le Scienze Tiflologiche, 2016).
Il libro del Prof. Condidorio si dimostra, dunque, come un vero e proprio “vademecum”, come da lui stesso definito nell’introduzione, per chi desidera intraprendere questa strada professionale – formativa e anche come guida consigliabile per le Pubbliche Amministrazioni, per le Agenzie educative, turistiche, per tutti gli operatori che a vario titolo operano nei settori socio – sanitari e non e per tutti coloro che vogliono sfiorare con mano la condizione della disabilità affinché ogni sorta di discriminazione possa, nel tempo, svanire.
Il volume nasce da un lungo studio delle strategie didattico – pedagogiche, frutto di osservazioni, analisi ed esperienze personali utili ad individuare quelle criticità che devono e che possono essere superate con il supporto delle scienze tiflologiche e della nuova figura del Typhlology Skilled Educator.
L’autore si è così proposto di tracciare i lineamenti di una lezione di tiflologia, le cui premesse non sono inscindibili. Come avviene la “conoscenza” di quello che chiamiamo mondo da parte della persona non vedente? Tutti i sistemi sensoriali sono coinvolti in questo processo, veicolando i contenuti dell’esperienza sensibile al cervello, il quale si presenta essenzialmente tiflologico, anzi è tiflologo per eccellenza. Il cervello è quindi l’organo più affidabile, centro di tutto l’apparato sensoriale ed esperienziale, perché capace di rendere accessibile, dunque visibile tutto ciò che non sia percepibile attraverso la vista.

Il Tiflologo, chi è costui?, di Luciano Paschetta e Gianluca Rapisarda

Autore: Luciano Paschetta e Gianluca Rapisarda

La recente riunione del “coordinamento degli Enti “ collegati all’U.I.C.I. ha messo al centro del proprio dibattito la necessità di dar vita ad una “autority” delle scienze tiflologiche, che si configuri come un vero e proprio “network” a supporto dell’inclusione dei non vedenti e degli ipovedenti. Una necessità questa segnalata da tempo, ma che solo ora, grazie all’impegno dell’attuale Presidenza Nazionale dell’Unione ciechi, ha trovato il motore propulsore per la sua concreta attivazione.
Strettamente legata a questo nuovo corso della tiflologia è la definizione di chi sia il “tiflologo. Una figura questa, di cui tutti parlano, spesso invocata come “deus ex machina” per la risoluzione dei problemi connessi all’educazione ed all’istruzione dei disabili visivi, ma sulla quale manca una attenta riflessione su quale debbano essere il profilo professionale, il suo percorso formativo ed il suo ruolo nel processo di crescita ed emancipazione del minorato della vista.
Vogliamo qui soffermarci per dare il nostro contributo a tale riflessione e per fare un po’ di chiarezza sull’argomento.
La cosa non risulta assolutamente semplice , in quanto ogni volta che abbiamo provato a definire il ruolo professionale del tiflologo, ci risuonava nella mente una domanda: “Il tiflologo, chi è costui?”
La questione non è capziosa e la domanda non è banale : infatti, non è casuale se tale figura non compare in nessuna delle classificazioni internazionali riferite agli operatori che si occupano dell’educazione e dell’istruzione dei privi della vista.
Definire il tiflologo è come osservare un quadro impressionista: visto da lontano, le figure in esso rappresentate sembrano ben definite e stagliarsi nettamente sullo sfondo, ma, via via che ci si avvicina, esse diventano sempre più confuse fino a scomporsi in macchie di colore, confondendosi con lo sfondo e perdendo l’iniziale unicità delle forme.
Allo stesso modo i non “addetti ai lavori” che hanno una conoscenza “lontana” della psicologia dell’età evolutiva, della psicopedagogia e della didattica, spesso tendono a pensare al tiflologo come il “tuttologo” o l’”onnisciente”, cioè come colui che “solo” risolve tutti i problemi dello sviluppo e dell’educazione dei disabili visivi di tutte le età. “Guardato da vicino “ da chi di educazione e di formazione si occupa, questa unicità si frammenta: il tiflologo, a seconda della situazione in cui si trova ad operare, dovrebbe essere : uno psicologo dell’età evolutiva od un operatore di nido d’infanzia, quando interviene su un bambino dagli zero ai tre anni; maestro di scuola materna, quando opera con bambini dai 3 ai 6 anni; competente di didattica di scuola primaria ed educatore di orientamento e mobilità e autonomia personale, quando si occupa di educazione di bambini a partire dai 6 anni in poi; ed in seguito sarà informatico, orientatore scolastico e professionale e così via.
Questo evidenzia come il tiflologo, se non definito nel suo ruolo, può essere immaginato e, spesso lo è stato, come l’educatore unico dei disabili visivi, mentre è proprio questa l’illusione dalla quale occorre uscire.
La definizione utilizzata a livello internazionale di “esperto nelle scienze tiflologiche” ci aiuta in tal senso, chiarendo che il suo ruolo non può essere: né quello dell’insegnante o dell’educatore, né quello dell’esperto di informatica o dell’operatore di orientamento e mobilità, né quello dell’esperto di orientamento scolastico o professionale; meno che mai egli potrà sostituirsi allo psicologo o al neuropsichiatra infantile, ed allora ecco tornare la domanda: “Il tiflologo, chi è costui?”
Egli è, appunto, un esperto nelle scienze tiflologiche e, come tale, saprà: indicare gli aspetti critici dello sviluppo psicomotorio in assenza della vista e come si faccia a superarli con successo; chiarire gli aspetti specifici della percezione della realtà in mancanza della vista; valutare la funzionalità del residuo visivo in relazione al lavoro didattico e/o professionale; insegnare come si educa un minorato della vista alla “lettura” delle rappresentazioni grafiche bidimensionali (grafici, piantine toponomastiche e cartine, ecc); sapere quando è indispensabile l’insegnamento del metodo Braille, piuttosto che quali siano i sussidi per gli ipovedenti per rendere autonomo il bambino con disabilità visiva nella letto-scrittura; illustrare quali siano gli accorgimenti ed i sussidi per rendere efficace la didattica in presenza di un cieco assoluto e/o di un ipovedente grave; sapere insegnare l’uso del PC con le periferiche assistive (screen reader, display Braille, software ingrandenti, ecc.); conoscere i giochi idonei al bambino con gravi problemi di vista; indicare quali siano le opportunità di accesso all’informazione (quotidiani e riviste on line accessibili, biblioteche digitali, audiolibri , ecc.); suggerire come si “adatta” un testo di scuola primaria od un testo letterario o scientifico affinché il privo della vista o l’ipovedente lo possano utilizzare appieno; spiegare quali siano le possibilità di orientamento, mobilità e di autonomia personale raggiungibili alle diverse età e nelle diverse situazioni da chi ha problemi di vista; valutare l’idoneità di una situazione di lavoro e la sua adattabilità al cieco o all’ipovedente. Questo solo per esemplificare gli ambiti delle sue principali competenze, competenze che egli potrà trasmettere, quale formatore, in percorsi formativi specifici rivolti alle diverse figure professionali che intervengono alle diverse età e situazioni nel processo di istruzione e formazione dei giovani e degli adulti con disabilità visiva.
Al riguardo ricordiamo, quale esempio di eccellenza, come questo sia l’obiettivo dell’accordo sottoscritto recentemente dall’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti con l’ordine degli psicologi ai quali l’I.Ri.Fo.R. si appresta a fornire la formazione specifica. Non meno rilevante e lungimirante ci sembra il recente avvio del master in Typhlology Skilled Educator (“esperto nelle scienze tiflologiche”), voluto fortemente dal Presidente Nazionale dell’U.I.C.I. Mario Barbuto e dal componente la Direzione Nazionale della stessa Unione Marco Condidorio e realizzato grazie alla fattiva e sinergica collaborazione tra l’Unimol e l’I.Ri.Fo.R. Il nostro auspicio è che da tale master universitario, oggi esperienza sperimentale pilota nel Molise, possa nascere il modello formativo di riferimento che, recepito come “buona pratica” dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e Ricerca , possa essere disseminato in tutta Italia.
Ritornando alle competenze dell’esperto nelle scienze tiflologiche, secondo noi, egli potrà, altresì, operare sul campo, affiancandosi in alcuni momenti di programmazione (GLH, consiglio di classe, ecc.) e di azione (didattica del Braille, predisposizione del materiale didattico, presentazione delle periferiche assistive per l’informatica, ecc.) a chi sta operando con il minorato della vista (insegnante, educatore, assistente,ecc.). In tutti i casi con la finalità di trasmettere le conoscenze e le competenze loro necessarie a renderli “capaci” di esercitare il proprio ruolo nei confronti del disabile visivo come con i compagni e di definirne correttamente gli obiettivi educativi , scolastici e di autonomia personale, così da sviluppare un “progetto di vita“ finalizzato alla sua inclusione socio-lavorativa.
Questa integrazione tra esperti nelle scienze tiflologiche e studiosi di scienze umane, grazie al sopraccitato nascente “network per l’inclusione”, dovrebbe realizzarsi anche nell’ambito della ricerca psicopedagogica, così che il progresso nella tiflologia proceda parallelamente all’evoluzione scientifica delle scienze affini.
Queste, a nostro avviso, le linee guida che dovrebbero orientare l’azione del costituendo “network per l’inclusione” od “autority” delle scienze tiflologiche nella proposta di iniziative di ricerca, nella definizione del ruolo e del profilo professionale dei futuri “esperti nelle scienze tiflologiche”, , nell’organizzarne il relativo percorso formativo e nel predisporre le iniziative di formazione per le diverse figure professionali che si trovano ad operare con i privi della vista.
Solo con un progetto di sistema, guidato da quelle realtà che negli ultimi cento anni si sono occupati di educazione, istruzione, formazione ed inserimento lavorativo dei disabili visivi (UICI, Federazione Pro Ciechi, Biblioteca per i ciechi, I.Ri.Fo.R. ecc.), ma sviluppato in modo integrato con il MIUR e con l’intero contesto della formazione e dell’istruzione, il “tiflologo”, uscendo dal limbo e dall’”indefinito” che oggi lo caratterizzano e diventando l’“esperto nelle scienze tiflologiche”, potrà aspirare ad avere un ruolo riconosciuto dall’intera comunità scientifica .

Luciano Paschetta
Direttore centrale IRIFOR

Gianluca Rapisarda
Direttore junior IRIFOR

Irifor del Trentino – L’Unità Mobile Oftalmica in piazza per il glaucoma

La Cooperativa IRIFOR del Trentino scende di nuovo in campo per l’importante tema della prevenzione, in collaborazione con l’Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità – IAPB Italia Onlus. In occasione della settimana mondiale del glaucoma, nella mattinata di mercoledì 9 marzo, in via Belenzani a Trento, l’equipe specialistica di IRIFOR a bordo dell’Unità Mobile Oftalmica, il camper adibito ad ambulatorio oculistico itinerante, offrirà alla popolazione screening visivi gratuiti volti proprio alla prevenzione del glaucoma.
Oltre all’unità mobile per i check-up oculistici, ci sarà anche un gazebo dove ci sarà a disposizione materiale informativo relativo al glaucoma e alle principali patologie visive, a cura di IAPB Italia Onlus.
Il Direttore di IRIFOR, Ferdinando Ceccato, sottolinea come sia importante poter svolgere queste attività di prevenzione e informazione perché il glaucoma è purtroppo una malattia molto diffusa che colpisce oltre un milione di italiani. Spesso però le persone nemmeno se ne rendono conto; questa patologia infatti è chiamata ‘il ladro silenzioso della vista’ poiché causa un lento e progressivo restringimento del campo visivo. “Con un’adeguata prevenzione – spiega Ceccato – si possono scongiurare gli effetti nefasti del glaucoma. Grazie alla IAPB Italia Onlus, ai Lions Clubs e al supporto dell’amministrazione pubblica, possiamo svolgere questo prezioso servizio preventivo per la comunità, portando la cultura della prevenzione sul territorio trentino in modo capillare.”

Attività anno 2016 – Campi riabilitativi estivi 2016 – criteri di valutazione e presentazione delle richieste di finanziamento

Verificatane l’efficacia si intende confermare anche per l’anno corrente i criteri per la definizione della quota di cofinanziamento  dei Campi riabilitativi estivi adottati negli ultimi tre anni.
Concretamente, questa Sede Centrale dell’I.Ri.Fo.R. riconoscerà una quota di cofinanziamento, per ciascun campo residenziale, pari a €. 175,00 al giorno per ogni partecipante con minorazione aggiuntiva e a €. 145,00 al giorno per i soggetti con sola disabilità visiva.
Le suddette quote, che sono già comprensive della quota forfettaria del 10+5% per gli oneri di segreteria e organizzazione, sono da intendersi come finanziamento “massimo giornaliero”, tuttavia la quota massima di cofinanziamento non potrà comunque essere superiore al 50% del costo giornaliero risultante da preventivo di spesa del progetto.
Il Consiglio di Amministrazione Centrale dell’I.Ri.Fo.R. valuterà le richieste che perverranno secondo criteri di priorità legati alla distribuzione regionale delle attività e al numero di presenze di soggetti con pluriminorazione.
Alla comunicazione dell’avvio del campo sarà erogato un anticipo pari al 50% del costo del progetto presentato, così come eventualmente rimodulato dal Servizio Formazione ed approvato dal Consiglio di Amministrazione Centrale.

Documentazione da inviare
Sotto l’aspetto documentale, ferma restando la validità della abituale documentazione dell’I.Ri.Fo.R. per la richiesta dei finanziamenti (modulo contenente anche l’indicazione degli obiettivi attesi e dei metodi per la verifica del loro conseguimento), il saldo sarà erogato alla presentazione a questa Sede centrale dei seguenti documenti:
a) Relazione conclusiva del coordinatore dell’iniziativa riabilitativa;
b) Nota dei dati sintetici;
c) Questionari di valutazione (a cura dei formatori);
d) Questionari di gradimento (a cura dei partecipanti).

Documentazione da conservare
Le strutture destinatarie dei cofinanziamenti della Sede Centrale, tuttavia, dovranno raccogliere e conservare tutta la documentazione in grado di dare evidenza dell’avvenuta realizzazione delle attività e, di conseguenza, delle spese sostenute.

In particolare dovranno essere acquisiti agli atti e conservati:
1. gli atti di nomina delle figure operative coinvolte insieme all’attestazione degli avvenuti pagamenti delle loro prestazioni;
2. le fatture intestate alla sede I.Ri.Fo.R. riferibili alle spese di vitto e alloggio e di assicurazione;
3. i titoli di viaggio in originale;
4. il registro delle presenze giornaliere dei partecipanti e degli animatori/istruttori /riabilitatori, con l’indicazione puntuale delle attività svolte da ciascuno e dell’orario nel quale si sono svolte le diverse iniziative riabilitative.
Si precisa che l’ammontare delle spese documentate dovrà essere almeno pari al 70% del  costo del  campo approvato dal CDA.

Tutto ciò premesso  gli interessati dovranno far pervenire i progetti dei Campi riabilitativi estivi per l’approvazione da parte del Consiglio di Amministrazione Centrale, completi di formulario e descrizione dettagliata di modalità operative e costi economici, entro l’11 aprile 2016 all’indirizzo email archivio@irifor.eu o, via fax, al n. 06/45440744.

Irifor – Seminario di Formazione

Esploro con le mani conosco con altri occhi vedo con la mente

Rivolto ai docenti delle scuole di ogni ordine e grado e ai lettori che operano con alunni disabili della vista O.I.C. Sala Pontello – Via Toblino, 53 – Padova 11 marzo 2016

programma:

Ore 8.45: Registrazione.
Ore 9.00: Saluto delle Autorità.
Ore 9.15: Dalla patologia alla disabilità: un passaggio evitabile.
Coordina il prof. Renzo Ondertoller (Tiflologo).
Presentazione e proiezione del filmato “Conosco esploro esco dalla ragnatela”.
prof.ssa Daniela Cosulich (coautrice).
Il documento video illustra le tappe che può affrontare un bambino/ragazzo disabile della vista per raggiungere la piena autonomia e suggerisce consigli utili per creare opportunità inclusive. Il trailer è visibile nel sito www.uiciveneto.it
Oltre la diagnosi – “Non solo farmaci ed interventi chirurgici”.
dott. Roberto Marsilio, oculista.
Coffee break.
Piccole attenzioni in classe per grandi conquiste nello studio
Tommaso Carletto (lettore), Chiara Polato (studentessa universitaria disabile della vista).
Verranno illustrate esperienze di adattamento del materiale di studio tramite ausili, sussidi didattici e strategie adottate per comprendere gli argomenti spiegati in classe senza la possibilità di visualizzazione.
Dibattito.
Ore 13.00: Pranzo a buffet.
Ore 14.00: Dal banco al mondo.
Coordina il prof. Renzo Ondertoller (Tiflologo).
Accettazione di sé e inclusione nella classe.
dott.ssa Erika Berton (psicoterapeuta).
“L’aiuto al bambino/ragazzo ipovedente o cieco nel riconoscere e accettare la propria disabilità; l’inserimento nel gruppo classe; il lavoro in rete tra genitori, insegnanti e lettore”.
In movimento verso l’autonomia.
dott. Luca Coselli, dott. Luca Trombini.
“Il movimento aiuta a superare i condizionamenti della disabilità visiva” – presentazione di un progetto realizzato con bambini/ragazzi ipovedenti e ciechi.
Tra relazioni e opportunità, per un Progetto di Vita.
dott. Simone Visentin (ricercatore universitario del Dipartimento di Filosofia, Pedagogia e Psicologia Applicata).
Verrà messo a fuoco il valore delle relazioni e il tema del Progetto di Vita alla luce dell’approccio delle capability.

L’iscrizione va inviata entro il 4 marzo compilando il modulo on line all’indirizzo http://www.irifor.eu/fpd01

La partecipazione è gratuita.

L’IRIFOR Sede Centrale invierà apposito attestato entro 15 giorni dalla data di svolgimento dell’iniziativa.

Per ulteriori informazioni veneto@irifor.eu.

Il Presidente
Angelo Fiocco

I.Ri.Fo.R. ONLUS
Consiglio Regionale Veneto
Via L. Braille, 3 int. 2 – 35143 PADOVA
veneto@irifor.eu
Tel. e Fax 049/8710698

Potenziare l’occupabilità delle persone con disabilità visiva: dallo sperimentalismo alla sperimentazione, di Luciano Paschetta

Autore: Luciano Paschetta

“Potenziare l’occupabilità di persone con disabilità visiva”, è questo il programma del nuovo progetto di ricerca avviato dall’IRIFOR e il dipartimento di Matematica “G. Peano” dell’università di Torino, (coordinatrice la Prof.ssa Anna Capietto , docente di Analisi Matematica e Referente per la disabilità dello stesso Dipartimento ), con il sostegno della “Città metropolitana” e la collaborazione della sede provinciale dell’U.I.C.I. di Torino. E’ ormai biennale la collaborazione dell’IRIFOR con l’Università di Torino nello sviluppo del Progetto di ricerca per la diffusione e l’utilizzo delle nuove tecnologie per l’accesso agli studi universitari da parte di giovani con disabilità e con DSA”, nell’ottica dei principi dell’accessibilità universale, della personalizzazione didattica e dell’inclusione” (coordinatrici la Prof.ssa Marisa Pavone – docente di Didattica e Pedagogia Speciale presso il Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’Educazione e Delegata del Rettore per la disabilità nell’Università di Torino e la stessa prof.ssa Anna Capietto), questa volta il focus della ricerca è incentrato sulle nuove opportunità di lavoro per le persone con disabilità visiva offerte dall’applicazione nei processi gestionali delle nuove tecnologie, a condizione che i software utilizzati rispettino i principi dell’accessibilità informatica.
La nuova ricerca parte da alcune considerazioni di fondo: l’attuale organizzazione del mercato del lavoro, più che la ricerca di nuove professioni alle quali poter avviare tanti disabili visivi, richiede di individuare, all’interno delle varie aziende/servizi le “situazioni di lavoro/servizi”, possibili a persone con disabilità visive nelle quali poter collocare la “persona giusta al posto giusto”, vista anche la nuova modalità per il collocamento obbligatorio dei disabili prevista dal Job act a “chiamata individuale”. Inoltre, se l’uso delle nuove tecnologie nei diversi processi aziendali, consente potenzialmente ai disabili visivi di svolgere con produttività e soddisfazione personale mansioni in passato loro precluse, è altresì vero che la scarsa “cultura dell’accessibilità” informatica rendendo, poi di fatto inaccessibili i data base e gli archivi utilizzati, ne impedisce il collocamento.
La ricerca per potenziare l’occupabilità dei 17 giovani laureati con disabilità visiva che Università, IRIFOR e Centro per l’impiego hanno individuato, si servirà dell’esperienza che il dipartimento di matematica ha tratto dal progetto, curato dalla stessa prof.ssa Capietto, D.A.P.A.R.I. (Disabilità in Azienda, Professionalità Avanzata, Ricerca e Integrazione) finalizzato in particolare a curare il passaggio tra l’Università ed il mondo del lavoro, nonché dei risultati della ricerca sull’accessibilità dei testi scolastici sopra citata.
Il 25 febbraio avrà avvio il mini percorso di 20 ore di potenziamento operativo”, nel corso del quale i 17 ragazzi , con la guida dei ricercatori e di alcuni tutor disabili visivi, prenderanno dimestichezza con i problemi di accessibilità e con le modalità per il loro possibile superamento. Nel mese di aprile ne verranno individuati otto che saranno inseriti con una “borsa lavoro” in altrettante aziende ”per uno stage tutorizzato di sei mesi , al termine del quale auspichiamo che, se non tutti, qualcuno di loro possa essere assunto dall’impresa dove avrà svolto il tirocinio lavorativo.
Attraverso questo nuovo progetto, l’IRIFOR, proseguendo nel suo impegno nella ricerca di nuove possibilità di lavoro per i giovani con problemi di vista, vuole riuscire a definire un “processo virtuoso” da standardizzare, poter “modellizzare” e diffondere un modello che serva alle sedi locali dell’istituto come strumento per la ricerca delle situazioni di lavoro idonee presenti sul territorio di competenza; la definizione delle modalità di analisi del software utilizzato e il suo possibile adattamento per renderlo accessibile; l’individuazione della formazione specifica necessaria al disabile visivo che aspira al posto di lavoro; rendere disponibile una valida procedura di approccio con le aziende per la proposta di tirocinio, la gestione ed il monitoraggio dello stage tutorizzato.
Questo il secondo, importante Obiettivo della ricerca, per potenziare l’occupabilità delle persone con disabilità visiva: la messa a punto di un processo capace di superare l’attuale “sperimentalismo a macchia di leopardo” spesso improvvisato ed improduttivo, che permetta all’IRIFOR di avviare una “sperimentazione strutturata” sull’intero territorio nazionale per l’inserimento dei giovani con disabilità visiva in situazioni di lavoro diverse da quelle delle professioni “tipiche” del centralinista, del fisioterapista e dell’insegnante.

Luciano Paschetta

Irifor del Trentino – Febbraio 2016

TEATRO AL BUIO
In collaborazione con Il Funambolo di Trento
La Cooperativa IRIFOR da gennaio ad aprile ospiterà nei propri spazi di via della Malvasia 15 a Trento il nuovo progetto “Teatro al buio” del Funambolo, la piccola intrapresa artistica di Trento, che fonde radiodramma e performance dal vivo, nella situazione particolare dell’oscurità più totale. Pubblico e artisti condivideranno lo stesso buio, sulla scia dei già riusciti eventi che la Cooperativa trentina offre da anni (percorsi, bar, cene e concerti), per portare il teatro in questa nuova dimensione, dove la vista abbandona la scena e lascia spazio alla fantasia. Ciò che il buio sottrae dovrà essere integrato dall’immaginazione e dall’uso degli altri sensi, per fare in modo che ogni spettatore dopo una situazione di privazione della vista possa tornare alla luce con una consapevolezza e una ricchezza maggiori.
Gli spettacoli si terranno tutti presso la Sala Rossa di IRIFOR, a Trento in via Malvasia 15 con ritrovo per il pubblico alle 20.30 per una breve introduzione alla serata.
Si comincia il 28 gennaio, serata in cui esordirà “Cattedrale”, la prima di una serie di quattro messinscene al buio curate dal Funambolo, tratta da un racconto di Raymond Carver.
Si prosegue poi con i seguenti appuntamenti:
24 e 25 febbraio “Agave”, a cura di Fitzcarraldo Teatro (Roma)
31 marzo “E Johnny prese il fucile”
29 aprile “Don Chisciotte, cavaliere illuminato (farsa per burattini al buio)”
L’ingresso è ad offerta libera ma, dato il numero limitato di posti, la prenotazione è obbligatoria, chiamando il numero 0461/1959595 dal lunedì al venerdì dalle 8.00 alle 12.30 e dalle 13.30 alle 17.00.
Vi aspettiamo!
CENE AL BUIO
Le cene si svolgono al Ristorante “LA SOSTA” di Castelnuovo, sulla SS 47 della Valsugana, facilmente raggiungibile sia da Trento che da Bassano del Grappa.
Il ritrovo è previsto mezz’ora prima dell’inizio della cena per una breve introduzione alla serata da parte dello staff della Cooperativa IRIFOR.
Per partecipare è necessario prenotare telefonicamente (Tel. 0461 1959595 in orario di ufficio dal lunedì al venerdì) e indicare i nominativi di ogni partecipante ed eventuali allergie o intolleranze alimentari.
Il menù, a sorpresa, comprende: antipasto, primo, secondo, contorno, dolce, acqua, vino e caffè al prezzo di € 35,00 a persona.
Il pagamento va effettuato entro una settimana dalla cena:
in contanti presso la sede della Coop IRIFOR
con bonifico bancario intestato a “Associazione Progresso Ciechi Onlus” (IBAN: IT06 S081 6734 4010 0000 1004 021)
Se il pagamento avviene tramite bonifico, è necessario spedire copia della ricevuta via fax al n. 0461/1959596 o via mail a segreteria@irifor.it.

KUZMINAC AL BUIO
Concerto al buio di Goran Kuzminac
Giovedì 3 marzo il buio della Sala Rossa aprirà le sue porte a Goran Kuzminac che delizierà il viaggio del pubblico nell’oscurità più totale con la sua musica.
Il cantautore torna nel suo amato Trentino in una situazione completamente nuova, quella del buio, per regalare agli spettatori nuove e vibranti emozioni.
Il concerto si terrà alle ore 20.00 (con ritrovo per il pubblico alle 19.45) presso la Sala Rossa della Cooperativa IRIFOR del Trentino in via della Malvasia 15 a Trento.
L’ingresso ha un costo di € 10,00 e i biglietti si possono prenotare chiamando il numero0461/1959595 dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 12.30 e dalle 13.30 alle 17.
Il pagamento potrà essere effettuato:
in contanti presso gli uffici di IRIFOR
tramite bonifico bancario intestato a Cooperativa IRIFOR, presso Cassa Rurale di Trento, IBAN IT 47Q083 0401 8030 0000 2339 646, causale “cognome nome – acquisto biglietti concerto al buio 03.03.2016”

Irifor del Trentino – Comunicato “Irifor con il Funambolo per il Teatro al buio”

La Cooperativa IRIFOR del Trentino, dopo l’esperimento dello scorso anno, apre nuovamente al teatro le porte del buio grazie a Il Funambolo, la piccola intrapresa artistica di Trento, che propone, con il contributo della Fondazione Caritro, il progetto di “Teatro al buio”, con l’intento di fondere la tradizione del radiodramma e la performance dal vivo, nella situazione particolare dell’oscurità più totale. L’idea è quella di portare il teatro in questa dimensione peculiare, per dimostrare che il limite forzatamente posto alla vista può trasformarsi in una sorprendente apertura all’immaginazione.
In questo nuovo contesto teatrale la vista esce di scena e cede lo spazio alla fantasia: ciò che il buio sottrae viene integrato dall’azione dell’immaginazione e dall’utilizzo degli altri sensi: i volti degli attori, il loro corpo e le loro espressioni, le scenografie e gli ambienti. Uno spettacolo che ha qualcosa in meno (tutto ciò che non è visibile), dunque, si trasforma in uno spettacolo che ha qualcosa in più (tutto ciò che lo spettatore sarà in grado di immaginare) e che permetterà al pubblico di tornare alla luce, dopo una situazione di privazione della vista, con una consapevolezza e una ricchezza maggiori.
Il progetto prevede un ciclo di quattro spettacoli, che si terranno tutti nella Sala Rossa della Cooperativa IRIFOR, in via della Malvasia 15 a Trento. Il ritrovo per il pubblico è alle 20.30 per una breve introduzione della serata; l’ingresso è ad offerta libera ma dato il numero limitato di posti è obbligatoria la prenotazione allo 0461/1959595 dal lunedì al venerdì (8.00-12.30 e 13.30-17.00).
Si inizia giovedì 28 gennaio con “Cattedrale”, un lavoro tratto dal celebre racconto dello scrittore americano Raymond Carver, curato da Guido Laino per il Funambolo. Messa in scena al buio, è la storia di un incontro, il racconto di una rivelazione in una serata qualunque, in cui un uomo cieco (interpretato da Tiziano Chiogna) va a fare visita a una vecchia amica e a suo marito (Marta Marchi ed Emanuele Cerra). La forza e la tensione del racconto originale è ulteriormente arricchita da inserti tratti da altre opere di Carver e del suo contemporaneo John Cheever, in un continuo ritornare sulla potenza dei sensi e del “non-visibile”, fino alla sorprendente epifania finale. Gli appuntamenti seguenti saranno il 24 e 25 febbraio con “Agave”, il 31 marzo con “E Johnny prese il fucile” e il 29 aprile con “Don Chisciotte, cavaliere illuminato (farsa per burattini al buio)”.