Forum Terzo Settore – Ricerca nazionale su Terzo Settore e PPAA

Autore: Vanessa Pallucchi

Il Codice del Terzo Settore ha introdotto con l’art 55 importanti evoluzioni nel rapporto tra ETS e Enti Pubblici, aprendo le porte alla Amministrazione condivisa. Si tratta di un considerevole passo verso un ulteriore maggior protagonismo degli ETS, coinvolti dagli EPP non solo nel realizzare le politiche pubbliche, ma anche a collaborare alla loro programmazione e progettazione.

In questi anni si sono cominciate a realizzare diverse esperienze di amministrazione condivisa (da un primo censimento oltre mille) che si aggiungono agli storici rapporti (es. piani di zona, convenzioni, etc.) degli anni scorsi.

L’Agenzia per la Coesione Territoriale ha avviato, in collaborazione con il Forum Nazionale Terzo Settore, un primo progetto di ricerca di respiro nazionale su “Terzo Settore e Pubblica Amministrazione: analisi quali-quantitativa del rapporto tra privato sociale ed enti pubblici”. La ricerca mira ad indagare le relazioni PPAA – ETS, con un particolare focus relativo alle esperienze, laddove presenti, di amministrazione condivisa.

Si tratta di una iniziativa di rilevante importanza poiché è tesa ad acquisire in modo sistematico ed esteso a tutta l’Italia informazioni assai utili anche in vista di sempre miglior sinergie tra PPAA e ETS per la implementazione della amministrazione condivisa.

La tua esperienza è preziosa e la compilazione del questionario è occasione per poterla condividere. E’anche previsto la possibilità, al termine del questionario, di dare la disponibilità per una intervista per ulteriori approfondimenti, opportunità che invitiamo a cogliere e che fornirà una ulteriore occasione per far sentire la propria voce.

Ti invito pertanto ad accedere al seguente linkrelativo al QUESTIONARIO  e a dedicare ad esso alcuni minuti del tuo tempo, seguendo le indicazioni più sotto riportate.

I termini per la raccolta dei questionari SONO STATI PROROGATI AL 15/03/2024.

Pubblicato il 09/02/2024.

“Volontariato, insieme possiamo”

35° Giornata Internazionale del Volontariato

#GIV2020 “Volontariato, insieme possiamo”. Dall’emergenza alle sfide del futuro | EVENTO ONLINE

Decine di volontari da tutta Italia si alterneranno in una staffetta per raccontare la propria esperienza. Uomini e donne che in questi mesi, negli ambiti più diversi, hanno donato il loro tempo per rimanere accanto alle persone più fragili e per rispondere ai bisogni emergenti delle comunità. Dal loro impegno, in questa epoca di grande sofferenza, hanno anche tratto nuove idee per il “volontariato del futuro”.

Sono i protagonisti dell’evento on line organizzato da Forum Nazionale del Terzo Settore, CSVnet e Caritas Italiana per sabato 5 dicembre, 35^ Giornata internazionale del volontariato. L’incontro si svolge dalle 10 alle 13 in diretta Facebook ed ha un duplice obiettivo: restituire, seppure in piccola parte, l’intensità delle emozioni vissute dai volontari in un anno del tutto particolare come il 2020 e avviare, attraverso le loro riflessioni, un nuovo percorso culturale sull’impegno sociale gratuito in Italia. Un’iniziativa che gli organizzatori intendono come “costituente”, aperta al contributo di tutti e che percorrerà l’intero anno.

“Volontariato, insieme possiamo” è il titolo della mattinata che riprende lo slogan “Together we can, through vounteering” lanciato dall’Onu per questa edizione e dedicato al ruolo dei volontari di tutto il mondo durante la pandemia.

Il programma si aprirà con gli interventi di Claudia Fiaschi (portavoce del Forum), Stefano Tabò (presidente di CSVnet) e Don Andrea La Regina (Caritas Italiana). Le testimonianze dei volontari saranno divise in tre blocchi, intervallati dagli interventi di Luca Gori (Università S. Anna di Pisa), Paolo Pezzana (Università Cattolica di Milano) e Andrea Volterrani (Università Tor Vergata di Roma). La conduzione è affidata a Elisabetta Soglio, caporedattrice di “Buone notizie”, inserto settimanale del Corriere della Sera, e a Stefano Arduini, direttore di Vita.

Sarà possibile seguire i lavori in diretta sulle pagine Facebook della Giornata Internazionale del Volontariato, del Forum del Terzo Settore​e di ​CSVnet.

Questo il link dell’evento creato su Facebook per la Giornata #GIV20: https://www.facebook.com/events/1250183702020507

Questo invece il link della pagina dedicata alla Giornata Internazionale del Volontariato: https://www.facebook.com/giornatadelvolontariato/

Vi aspettiamo!

Soci del Forum Terzo Settore:
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Enti aderenti
Fondazione SODALITAS | Comitato Italiano per l’UNICEF

Intervista con il territorio

Progetto nazionale promosso dal Giornale Radio Sociale, insieme a Redattore Sociale, con il Forum del Terzo Settore e il sostegno della Fondazione con il Sud. Realizzato in collaborazione con Ordine dei Giornalisti del Lazio.

Comunicazione sociale, territorio e relazioni ai tempi del Coronavirus

Roma, martedì 8 settembre, ore 9.30-13.30

Scout Center-Largo dello Scoutismo, 1

Territorio e relazioni: che comunicazione sociale sarà, ora che questi due riferimenti si sono smaterializzati, anche a causa della crisi Coronavirus?

Comunicazione sociale non è il recinto dei buoni. É il contesto nel quale produrre nuove opportunità narrative, partnership più complesse, giornalisti più preparati e nuove occasioni di lavoro.

L’emergenza Coronavirus ci ha trasmesso la consapevolezza di essere tutti collegati, parte di una stessa crisi, ma di avere anche le stesse opportunità: di senso, di innovazione, di valori, di occupazione. Quali chances può fornire il mondo del terzo settore?

Siamo tutti più vulnerabili, permeabili, accerchiati. I territori da abitare e le relazioni da gestire si allargano, sconfinano. Come orientarsi? Come difendersi dal linguaggio dell’odio e dalle fake news che attraversano la rete?

La comunicazione sociale propone una nuova impaginazione che orienti ad un approccio integrato tra economia, sostenibilità, panorama internazionale, diritti, cultura, sport sociale. E un punto di vista: quello del sociale e dei suoi protagonisti.

Saluti e interventi:

Carlo Borgomeo, presidente Fondazione con il Sud

Marino Bisso, giornalista Repubblica

Paolo Borrometi, vicedirettore Agi

Stefano Caredda, direttore Redattore Sociale

Maurizio Di Schino, inviato Tv 2000

Guido D’Ubaldo, segretario Odg nazionale

Claudia Fiaschi, portavoce Forum Terzo Settore

Giuseppe Giulietti, presidente FNSI

Ivano Maiorella, direttore Giornale Radio Sociale

Roberto Natale, Rai per il sociale

Paola Spadari, presidente Odg Lazio

Andrea Volterrani, Università di Roma Tor Vergata

Il corso dà diritto a 6 crediti formativi per i giornalisti. La partecipazione è gratuita.

www.giornaleradiosociale.it

Riaffermato il valore costituzionale del Terzo Settore

Fiaschi: “La sentenza 131 della Corte Costituzionale segna una importante svolta”

In un approfondimento sul rapporto tra cooperative di comunità e pubblica amministrazione della Regione Umbria, la Corte Costituzionale – con Sentenza del 20/05/2020 e pubblicata oggi, 26 giugno 2020 – fornisce un importante approfondimento e chiarimento sull’articolo 55 del Codice del Terzo Settore in materia di co-programmazione e co-progettazione tra la Pubblica Amministrazione e gli Enti di Terzo settore. 

La Corte Costituzionale ha infatti esaminato diversi aspetti relativi a una delle norme più innovative e qualificanti del Codice, l’art.55, fondando sulla Costituzione e anche sul quadro normativo europeo la piena liceità di quanto previsto dalla norma. 

Con questa sentenza la Corte Costituzionale dà finalmente ragione alle tesi sostenute dal Forum e cioè che attraverso gli strumenti della co-programmazione e co-progettazione viene definita una prassi collaborativa tra istituzioni pubbliche ed enti di Terzo settore, nel riconoscimento di una comune finalità volta al perseguimento dell’interesse generale della comunità e in piena attuazione al principio costituzionale di sussidiarietà. La Corte non solo smonta la linea sostenuta, in alcuni casi, dalla giustizia amministrativa ma, attraverso una accurata disamina di tutta la normativa riguardante il Terzo settore e le precedenti sentenze della stessa Suprema Corte, ne consolida definitivamente il valore costituzionale. Si tratta di una svolta importantissima”  così commenta Claudia Fiaschi, Portavoce del Forum Nazionale del Terzo Settore.

Qui il testo della Sentenza della Corte Costituzionale

SENTENZA  N. 131 DELLA CORTE COSTITUZIONALE: IL COMMENTO DI LUCA GORI

La sentenza n. 131/2020 è stata originata dal ricorso governativo sulla legge regionale Umbria n. 2 del 2019 (Disciplina delle cooperative di comunità). Tale legge, nel riconoscere  e disciplinare le cooperative di comunità (che non sono, necessariamente, ETS ma possono acquisire tale qualifica, ricorrendo i presupposti previsti dal legislatore statale), ha previsto, tra l’altro, che la Regione, «riconoscendo il rilevante valore sociale e la finalità pubblica della cooperazione in generale e delle cooperative di comunità in particolare» disciplini «le modalità di attuazione della co-programmazione, della co-progettazione e dell’accreditamento previste dall’articolo 55 del decreto legislativo 3 luglio 2017, n. 117 (Codice del Terzo settore, a norma dell’articolo 1, comma 2, lettera b), della legge 6 giugno 2016, n. 106) (…)».

Il Governo ha impugnato la legge umbra sostenendo che una siffatta formulazione violasse il Codice del Terzo settore e, quindi, violasse il riparto di competenza fra Stato e Regioni. In particolare, poiché l’art. 55 CTS prevede che i soli enti del Terzo settore possano essere coinvolti attivamente tramite co-programmazione, co-progettazione ed accreditamento (ai sensi dell’art. 55 CTS), l’ammissione delle cooperative di comunità  – senza precisare che queste debbano essere anche ETS – avrebbe potuto determinare una violazione del riparto costituzionale di competenze. Al contrario, La legge regionale avrebbe dovuto delimitare alle sole cooperative di comunità – ETS la possibilità di accedervi.

La Corte ha risolto la questione in via interpretativa, affermando che gli istituti dell’art. 55 del Codice del Terzo settore, richiamati dalla legge regionale, non possano trovare applicazione qualora le cooperative di comunità non siano anche in possesso della qualifica di ETS.

Ma la vera “svolta” è nella motivazione. La Corte costituzionale – che nella sentenza n. 185/2018 era stata piuttosto stringata a proposito del profilo costituzionale del Terzo settore –  precisa che l’art. 55 CTS costituisce una possibile del principio costituzionale di sussidiarietà orizzontale (art. 118, u.c. Cost.): la disposizione, infatti, «realizza per la prima volta in termini generali una vera e propria procedimentalizzazione dell’azione sussidiaria – strutturando e ampliando una prospettiva che era già stata prefigurata, ma limitatamente a interventi innovativi e sperimentali in ambito sociale (…)». Pare importante, a questo proposito, segnalare come l’art. 55 CTS costituisca, nell’interpretazione del giudice costituzionale, un ampliamento degli strumenti già previsti dalla legge 328 del 2000,  che sono riassorbiti dentro il paradigma del Codice del Terzo settore,  rifuggendo da una lettura limitativa  per la quale esso avrebbe dovuto essere letto con lo sguardo rivolto al “passato” (l’art. 55 come norme riepilogativa di quanto già previsto da altre fonti secondarie, posizione difficilmente accettabile).

La Corte risponde anche alla domanda – cruciale – sul perché gli ETS sono meritevoli di essere “coinvolti attivamente” attraverso queste forme. Si legge, infatti, che «gli ETS sono identificati dal CTS come un insieme limitato di soggetti giuridici dotati di caratteri specifici (art. 4), rivolti a «perseguire il bene comune» (art. 1), a svolgere «attività di interesse generale» (art. 5), senza perseguire finalità lucrative soggettive (art. 8), sottoposti a un sistema pubblicistico di registrazione (art. 11) e a rigorosi controlli (articoli da 90 a 97). Tali elementi sono quindi valorizzati come la chiave di volta di un nuovo rapporto collaborativo con i soggetti pubblici (…). Gli ETS, in quanto rappresentativi della “società solidale”, del resto, spesso costituiscono sul territorio una rete capillare di vicinanza e solidarietà, sensibile in tempo reale alle esigenze che provengono dal tessuto sociale, e sono quindi in grado di mettere a disposizione dell’ente pubblico sia preziosi dati informativi (altrimenti conseguibili in tempi più lunghi e con costi organizzativi a proprio carico), sia un’importante capacità organizzativa e di intervento: ciò che produce spesso effetti positivi, sia in termini di risparmio di risorse che di aumento della qualità dei servizi e delle prestazioni erogate a favore della “società del bisogno”».

A partire da questa premessa, ne consegue che è ammissibile un modello diverso, rispetto a quello configurato dal mercato e dalle finalità di profitto che lo caratterizzano (la Corte non lo richiama espressamente, ma il riferimento è, principalmente, al Codice dei contratti pubblici). L’art. 55 CTS, infatti, fonda un modello di relazione fra ETS e P.A. che si fonda «sulla convergenza di obiettivi e sull’aggregazione di risorse pubbliche e private per la programmazione e la progettazione, in comune, di servizi e interventi diretti a elevare i livelli di cittadinanza attiva, di coesione e protezione sociale, secondo una sfera relazionale che si colloca al di là del mero scambio utilitaristico».

La pronuncia affronta anche il delicato profilo della compatibilità con il diritto dell’Unione europea (circostanza assai significativa, poiché il Governo non aveva lamentato la violazione del diritto euro-unitario). A giudizio della Corte è lo «stesso diritto dell’Unione che mantiene, a ben vedere, in capo agli Stati membri la possibilità di apprestare, in relazione ad attività a spiccata valenza sociale, un modello organizzativo ispirato non al principio di concorrenza ma a quello di solidarietà (sempre che le organizzazioni non lucrative contribuiscano, in condizioni di pari trattamento, in modo effettivo e trasparente al perseguimento delle finalità sociali)».

Forum Terzo Settore – Servizio Civile, al via la validazione delle competenze

Forum Nazionale del Terzo Settore, ASC – Arci Servizio Civile Aps e Università di Roma Tre avviano un programma congiunto di individuazione e validazione delle competenze per i giovani che svolgono il Servizio Civile Universale

Da settembre a dicembre 75 giovani volontari di servizio civile universale in 10 regioni saranno coinvolti in un programma teso a individuare e validare le competenze acquisite durante l’esperienza di servizio civile, così come definito dalla normativa del Servizio Civile Universale (Art. 8 legge 106/2016)*.

Il programma nasce da un protocollo d’intesa firmato da Forum Nazionale del Terzo Settore, ASC -Arci Servizio Civile Aps e Università di Roma Tre: questa prima fase – sperimentale ed autofinanziata dalle tre realtà – consentirà di testare l’efficacia, la sostenibilità e riproducibilità di un modello di individuazione e validazione che tenga conto sia di aspetti numerici – sono 53.000 i giovani impegnati nel SCU nel 2019 e saranno 39.000 nel 2020 – che di elementi di qualità, oltre che dell’impatto sulle organizzazioni accreditate, a cominciare da quelle di Terzo Settore.

Dare ai ragazzi la possibilità di mettere in valore le esperienze intraprese e di vedere riconosciute conoscenze e competenze maturate durante il servizio civile – dichiarano i promotori – rappresenta una grande occasione di crescita che rende i giovani protagonisti della vita sociale e consapevoli del loro percorso professionale.”

Questo progetto ha anche l’importante prerogativa di integrare mondi diversi, Terzo Settore, Università e Servizio Civile ed accrescere il capitale umano e sociale del nostro Paese.

Nel percorso di definizione/individuazione/riconoscimento delle competenze i giovani saranno accompagnati dagli “Emersori”, nuove figure professionali formate grazie al progetto di formazione dei quadri del terzo settore FQTS realizzato in collaborazione con la Fondazione CON IL SUD, che il Forum Nazionale del Terzo Settore ha già messo a disposizione delle organizzazioni di Terzo Settore. Un programma, quello di FQTS, che gradualmente si sta estendendo anche sull’intero territorio nazionale.

Il percorso, su base volontaria, prevede quaranta ore di accompagnamento di ciascun giovane da parte dell’emersore di riferimento. Al termine i ragazzi potranno fare domanda di validazione delle competenze all’Università di Roma Tre.

*Le competenze sono quelle contenute nell’Allegato A dell’Avviso del 16 Ottobre 2018 pubblicato dal Dipartimento Politiche Giovanili e Servizio Civile Universale, a cui gli enti di servizio civile sono tenuti ad attenersi per il rilascio di un attestato specifico.

Contatti:

Arci Servizio Civile Paola Scarsi 347 3802307
Via dei Monti di Pietralata, 16 Roma
Tel. 06 41734392
www.arciserviziocivile.it

Forum Nazionale del Terzo Settore Anna Monterubbianesi
06 88802906 | 3477061141
Via degli Scialoja, 3 – 00196  ROMA
stampa@forumterzosettore.it
www.forumterzosettore.it

La riforma del terzo settore, prevede tra i suoi strumenti, una Cabina di regia che, finalmente si è riunita ieri, di Massimo Vita

All’ordine del giorno il decreto sui limiti e criteri per lo svolgimento, da parte del Terzo settore di attività diverse da quelle di interesse generale e il decreto di approvazione delle linee guida per il bilancio sociale.

L’art. 97 del Codice del Terzo settore prevede l’Istituzione, presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, di una Cabina di regia con il compito di “coordinare, in raccordo con i ministeri competenti, le politiche di governo e le azioni di promozione e di indirizzo delle attività degli enti iscritti nel registro nazionale del Terzo settore. I compiti di questo organismo, apparentemente un doppione del consiglio nazionale del terzo settore, sono:
1. Coordinare l’attuazione del Codice del Terzo settore, esprimendo un parere sugli atti attuativi;
2. Favorire la definizione di accordi, protocolli di intesa o convenzioni, con enti privati e pubbliche amministrazioni, finalizzati a valorizzare l’attività degli enti del Terzo settore e a sviluppare azioni di sistema;
3. monitora lo stato di attuazione del codice anche al fine di segnalare eventuali soluzioni correttive e di miglioramento.
I compiti sopra indicati, sono apparentemente quelli del consiglio nazionale previsto all’artt. 58-60 dello stesso d.lgs. 117/2017, dal momento che entrambi gli organismi esaminano i provvedimenti normativi in tema di Terzo settore ed esprimono pareri in merito, ma gli ambiti sono molto diversi, il Consiglio rappresenta il luogo di confronto tra le diverse istituzioni, rappresentanze del Terzo settore e studiosi finalizzata ad approfondire le ipotesi di atti normativi in tema di Terzo settore; la Cabina di regia è una sede di confronto prevalentemente istituzionale – anche se aperta al Terzo settore – per assicurare la necessaria sinergia tra il mondo degli enti del terzo settore e i vari ministeri coinvolti.
La Cabina di regia è presieduta dal Presidente del Consiglio dei ministri, e, sulla base del DPCM 30/01/2018, è composta dal Ministro del lavoro e delle politiche sociali, dal Ministro dell’economia, dal Presidente della Conferenza delle Regioni, dal Presidente dell’Unione Province Italiane, dal Presidente dell’Associazione Nazionale comuni Italia, dal Presidente della Fondazione Italia Sociale e il portavoce del forum del terzo settore.
Ieri hanno deciso due provvedimenti attuativi del Codice, già elaborati in bozza nei mesi passati e anche già oggetto di consultazione presso il Consiglio Nazionale del Terzo Settore:
– il Decreto del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali relativo ai criteri e limiti svolgimento, da parte di Enti di Terzo settore, di attività diverse da quelle di interesse generale; il provvedimento deve precisare in altre parole quando un’attività può essere ritenuta 1) strumentale e 2) secondaria rispetto a quelle di interesse generale che caratterizzano le organizzazioni di terzo settore: ad esempio un esercizio commerciale che serva a creare risorse per finanziare un’attività associativa in tema di ambiente o di cultura;
– il Decreto del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali contenente le linee guida per la redazione del Bilancio sociale. Si tratta di una materia di rilievo, in quanto disciplina le modalità con cui deve essere assolto un obbligo che riguarda tutte le imprese sociali, nonché tutti gli Enti del Terzo settore con fatturato superiore ad un milione di Euro.
Dopo questo passaggio è prevedibile che i due provvedimenti giungano ad approvazione.
Questa riunione, attesa da tempo, farebbe pensare che si voglia accelerare sui provvedimenti che devono fornire gambe e testa a questo codice.
Anche al nostro interno dovremo prepararci a questi eventi se non vogliamo rischiare di arrivare impreparati.

Quando le persone fanno la differenza, di Clara Capponi e Anna Monterubbianesi

5 dicembre 2018, 33° Giornata Internazionale del Volontariato

“Quando le persone fanno la differenza” è questo il titolo che hanno scelto Forum Terzo Settore, CSV net e Caritas Italiana per celebrare la 33° Giornata del volontariato indetta dall’Onu, che si è svolta il 5 dicembre scorso a Roma.
Oltre 200 rappresentanti del Terzo settore si sono incontrati per un confronto su un tema sempre attuale che oggi, alla luce delle novità introdotte dalla recente riforma del Terzo settore, offre nuove chiavi di lettura, opportunità e sfide da esplorare.
Il volontariato tiene unite le comunità e in ogni fase storica, non solo in quelle di maggiore crisi, è chiamato a svolgere un ruolo fondamentale per la tenuta del paese e per la democrazia.

“Il volontariato ha vinto”, con queste parole Claudia Fiaschi, la Portavoce del Forum del Terzo Settore ha aperto il suo intervento “perché il nuovo codice gli ha assegnato una funzione centrale e strategica per tutti gli enti di terzo settore riconoscendo l’azione di tutti i cittadini responsabili e solidali nelle nostre comunità. Senza le persone l’iniziativa civica non esiste, sono le persone il motore di ogni cambiamento, di ogni progresso sociale. L’iniziativa civica delle persone è un atto spontaneo che risponde sempre a due tipologie di istanze, quelle interne alla persona, ovvero la sua necessità di donare, richiamando la dimensione di felicità e di pienezza personale, e quelle esterne, dettate dalle urgenze che rintracciamo nel tempo che viviamo e dalla consapevolezza che possiamo fare qualcosa per trasformare i problemi in opportunità e soluzioni attraverso le nostre capacità, il nostro tempo e il nostro talento. Le persone sono la scintilla in grado di dare vita ad azioni collettive capaci di rispondere con innovazione e creatività ai problemi delle comunità. La riforma del Terzo settore rilancia quindi una nuova stagione di impegno civico e organizzato”.

La nuova normativa ha aperto nuove strade e nuove sfide, questo lo ha ribadito anche Francesco Marsico, responsabile dell’area nazionale di Caritas italiana, nel suo intervento. “La riforma del Terzo settore descrive sostanzialmente gran parte della cornice all’interno della quale si muoveranno i soggetti sociali del nostro Paese. Recepisce la liquidità del volontariato capace di convivere tra forme organizzative diverse, mantenendo una propria identità. Il volontariato di ieri era spesso militanza in forma associata, oggi è sempre più spesso esperienza in modalità destrutturata. Ci sono definizioni del passato che vanno maneggiate con cautela, come quella della “purezza del volontariato”. Dobbiamo pensare invece al compromesso come punto di partenza per l’azione. Il volontariato deve essere dentro ai processi e saper scendere a compromessi. Viviamo un tempo in cui è impossibile capire cosa fare ma è importante essere al servizio dei processi che mettano al centro la persona più che occupare spazi”.

La celebrazione ha fornito anche il pretesto per riflettere sulla natura della cultura del dono e dell’impegno gratuito, come ha ribadito Stefano Tabò, presidente di CSVnet: “La cultura del volontariato è unica: è un modo di essere della persona nell’ambito dei rapporti sociali, che esprime socialità e la arricchisce della dimensione del dono. Nel volontariato è collocata la base della convivenza sociale prefigurata dalla Costituzione ed ha a che fare con il modello di cittadinanza che vogliamo perseguire. Il volontariato non è una pianta selvatica ma un fiore di serra – spiega ancora Tabò riprendendo un’immagine spesso usata da Luciano Tavazza – perché ha bisogno di cure e attenzione. Ma non è la serra il luogo in cui è chiamato ad agire: il suo ruolo è quello di tenere unite le comunità lavorando con le persone, per le strade”.
La mattinata di lavoro si è conclusa con la presentazione del 1° rapporto, realizzato da Caritas e CSVnet, sugli empori solidali, i sempre più numerosi luoghi che permettono di dare risposte concrete ed omogenee a temi come la povertà, il recupero delle eccedenze alimentari e l’aiuto a persone in situazione di disagio economico. Si tratta di 178 empori attivi in Italia, distribuiti in 19 regioni con almeno altri 20 pronti ad aprire entro questo nuovo anno. Una forma innovativa di aiuto alle famiglie che vivono situazioni temporanee di povertà, spesso costituiscono un’evoluzione delle tradizionali e ancora molto diffuse (e indispensabili) distribuzioni di “borse-spesa”. Nell’86% dei casi infatti prestano ulteriori servizi ai beneficiari come accoglienza e ascolto, orientamento al volontariato e alla ricerca di lavoro.
Nella quasi totalità sono gestiti da organizzazioni non profit, spesso in rete fra loro. Gli empori sono aperti per 1.860 ore alla settimana per un totale di oltre 100 mila ore all’anno. Dall’apertura al 30 giugno 2018 tutti gli empori attivi hanno servito più di 99 mila famiglie e 325 mila persone, di cui il 44% straniere. Una utenza anagraficamente molto giovane: il 27,4% (di cui un quinto neonati) ha meno di 15 anni, appena il 6,4% supera i 65.

Clara Capponi e Anna Monterubbianesi
Redattrici del Giornale Radio Sociale.

Forum Terzo Settore – Il volontariato unito per affrontare il cambiamento

Oltre 200 rappresentanti del terzo settore a Roma per celebrare la Giornata internazionale indetta dell’Onu e fare il punto sulle evoluzioni dettate dalla riforma e da una società che muta velocemente. Tra i temi da affrontare insieme, il coinvolgimento dei giovani e la risposta alle sfide tecnologiche. Per tenere unite le comunità

“Quando le persone fanno la differenza” è questo il titolo scelto da Forum Terzo Settore, Csvnet e Caritas Italiana per celebrare la 33° Giornata del volontariato indetta dall’Onu. Oltre 200 rappresentanti del terzo settore si sono incontrati oggi a Roma, nell’Aula Magna della Facoltà di Architettura di Roma Tre per un confronto su un tema sempre attuale che oggi, alla luce delle novità introdotte dalla recente riforma del terzo settore, offre nuove chiavi di lettura, opportunità e sfide da esplorare. Il volontariato tiene unite le comunità e in ogni fase storica, non solo in quelle di maggiore crisi, è chiamato a svolgere un ruolo fondamentale per la tenuta del paese e per la democrazia.

“Con la Riforma del terzo settore – ha dichiarato Claudia Fiaschi, portavoce del Forum del Terzo Settore – il volontariato ha vinto perché il nuovo codice gli ha assegnato una funzione centrale e strategica per tutti gli enti di terzo settore riconoscendo l’azione di tutti i cittadini responsabili e solidali. Senza le persone l’iniziativa civica non esiste. Le persone sono il motore che fa partire tutto, la scintilla in grado di dare vita ad azioni collettive volte a rispondere con innovazione e creatività ai problemi delle comunità. La riforma del terzo settore – conclude Fiaschi – rilancia una nuova stagione di impegno civico e organizzato”.

E il tema delle sfide aperte dalla nuova normativa è stato ripreso in più occasioni durante la mattinata di celebrazione. “Una riforma – spiega Francesco Marsico, responsabile dell’area nazionale di Caritas italiana – che recepisce la liquidità del volontariato capace di convivere tra forme organizzative diverse, mantenendo una propria identità. Il volontariato di ieri era spesso militanza in forma associata, oggi è sempre più spesso esperienza in modalità destrutturata. Ci sono definizioni del passato che vanno maneggiate con cautela, come quella della ‘purezza del volontariato’. Dobbiamo pensare invece al compromesso come punto di partenza per l’azione. Il volontariato deve essere dentro ai processi e saper scendere a compromessi. Viviamo un tempo – conclude Marsico – in cui è impossibile capire cosa fare ma è importante essere al servizio dei processi che mettano al centro la persona più che occupare spazi”.

Costruire comunità resilienti, quindi, come indicato dall’Onu e ribadito da Stefano Tabò, presidente di CSVnet durante il suo intervento, “aiuta ad aprirci al mondo e ci sollecita a fare qualcosa in più”. Ma la celebrazione del 5 dicembre a Roma è stata soprattutto un’occasione per riflettere sulla natura stessa della cultura del dono e dell’impegno gratuito. “La cultura del volontariato è unica: è un modo di essere della persona nell’ambito dei rapporti sociali, che esprime socialità e la arricchisce della dimensione del dono – continua Tabò. Questa modalità ha a che fare con il modello di cittadinanza che vogliamo perseguire e che dobbiamo valorizzare e tutelare con cautela”. “Il volontariato non è una pianta selvatica ma un fiore di serra – spiega ancora Tabò riprendendo un’immagine spesso usata da Luciano Tavazza – perché ha bisogno di cure e attenzione. Ma non è la serra il luogo in cui è chiamato ad agire: il suo ruolo è quello di tenere unite le comunità e la ricerca sugli empori realizzata da CSVnet e Caritas italiana è lo specchio di questa capacità”.

All’evento è arrivato il messaggio del sottosegretario al Lavoro e alle Politiche sociali Claudio Durigon, che ha sottolineato che “i volontari sono un esercito silente che con il loro lavoro contribuiscono significativamente a sostenere le fragilità e le esigenze della società. Con il loro operato migliorano la trama delle comunità contribuendo alla crescita, non solo morale, delle economie del nostro paese”. In conclusione il sottosegretario ha ribadito che “la posizione del Governo è di piena apertura e dialogo continuo con tutti gli attori interessati ed investiti dalla riforma”.

I lavori sono proseguiti con una tavola rotonda sul “Volontariato 4.0.”, per rispondere alle esigenze di una società che cambia in modo veloce e difficilmente decifrabile. Un processo veloce che ha investito anche il volontariato stesso che, come ribadito dal ricercatore dell’Università di Pisa Riccardo Guidi “deve guardare a queste trasformazioni se vuole diventare un fenomeno sempre più diffuso e popolare e non un’esperienza di pochi”. Cavalcare il cambiamento, quindi, e non evitarlo. “Dalle forme organizzate all’iniziativa autonoma, dalla pratica volontaria per progetti all’autorganizzazione dal basso – continua Guidi – l’impegno solidale acquisisce nuove forme ma il livello culturale rimane uno dei elementi fondamentali”. E per affrontare le sfide del cambiamento, è utile tenere ben saldi i valori di riferimento comuni. “Il primo è la solidarietà – ha spiegato Enzo Costa coordinatore della consulta del volontariato presso il Forum terzo settore – ancora più del dono. È una scelta individuale che deve trovare terreno fertile per connettersi con le altre individualità e diventare collettiva. Nella riforma manca proprio questo: una vera valorizzazione del volontariato nelle comunità e strumenti concreti che facilitino”. Alla tavola rotonda ha partecipato anche Maria Cristina Pisani, portavoce del Forum nazionale Giovani che ha ribadito l’impegno a coinvolgere le nuove generazioni in questo processo di partecipazione. “I giovani che fanno volontariato – ha spiegato Pisani – sono ancora pochi e hanno bisogno di spazi aperti al confronto e alla partecipazione con azioni continuative e strutturate. E come per il lavoro, dobbiamo lavorare sui tempi di conciliazione per andare incontro alle esigenze delle donne che vogliono fare attività volontaria”. Tra le sfide lanciate al “volontariato 4.0” c’è quella della comunicazione. “Non si può contrastare una cultura dell’odio crescente – ha spiegato Andrea Volterrani dell’Università Tor Vergata – se non si fa una comunicazione diversa e per questo oltre che nei quartieri, sulle strade, nei condomini, bisogna essere anche online, perché lì il volontariato non c’è ancora abbastanza”. Gli ha fatto eco Roberto Museo, direttore di CSVnet, ribandendo la crucialità del tema delle tecnologie convergenti per il volontariato. “Siamo nel pieno di una nuova rivoluzione industriale in cui, oltre ai device che usiamo, ciò che ci condiziona è il concetto che ‘io sono in quanto posso’”. “La sfida che attende i Csv – ha concluso Museo – è di essere luoghi e non più spazi, in cui il praticare in modo partecipato la coesione sociale, la partecipazione, l’inclusione e la democrazia”.

Presentati anche i dati del 1° rapporto sugli empori solidali realizzato da Caritas e Csvnet, i sempre più numerosi luoghi che permettono di dare risposte concrete ed omogenee a temi come la povertà alimentare, il recupero delle le eccedenze alimentari e l’aiuto a persone situazione di disagio economico. Ai dati illustrati da Monica Tola di Caritas e Stefano Trasatti di CSVnet, si sono aggiunte le storie dell’emporio di Oria, raccontata da don Alessandro Mayer, della rete ormai consolidata presente in Emilia-Romagna con Angela Artusi e l’esperienza di Verona con la referente Barbara Simoncelli.

Locandina dell'evento

Locandina dell’evento

Panoramica dell'aula

Panoramica dell’aula

Ufficio stampa Forum Nazionale del Terzo Settore
Anna Monterubbianesi
Tel. 06 88802906 | Cell. 3477061141
stampa@forumterzosettore.it

Ufficio Stampa CSVnet
Clara Capponi
Tel. 06 88802911 | Cell. 340 2113992
ufficiostampa@csvnet.it

Accoglienza clandestina: come si affronta e si racconta il fenomeno delle migrazioni in Italia e nel mondo

Al Salone dell’Editoria Sociale, il workshop a cura del Giornale Radio Sociale
2 novembre ore 14.30-16
via Galvani, 108 Porta Futuro, Roma

Roma, 30 ottobre – Via le Ong dal mare, sotto accusa il modello Riace con l’arresto del sindaco Mimmo Lucano, lo smantellamento del sistema Sprar, violenze razziali e discriminazioni quotidiane. In questo scenario cambia il modo di raccontare le migrazioni nel nostro Paese e anche in tutto il mondo. L’immigrazione continua ad essere associata alla questione sicurezza mentre dagli Usa all’Australia vanno in scena respingimenti di massa che ispirano “modelli” di accoglienza per i Paese europei.
Qual è il ruolo dei giornalisti in questo periodo storico? È sufficiente un “parlare civile” contro fake news e propaganda? Riescono fatti, dati e storie a contrastare il clima di odio e separazione? Il Giornale Radio Sociale propone una discussione che metta al centro il ruolo civile di chi fa informazione a ogni livello.
Ne discutiamo con Laura Bonasera – inviata di Nemo (Rai 2), Eleonora Camilli – agenzia stampa Redattore Sociale, Max Civili – Press Tv, Roberto Viviani – Baobab Experience.
Il dibattito si svolgerà all’interno del Salone Editoria Sociale di Roma in via Galvani 108 (Porta Futuro) dalle 14.30 alle 16: un appuntamento ormai storico per il Grs dal 2011 per fare il punto sull’informazione sociale e sui media del nostro Paese.

Hashtag #accoglienzaclandestina
Twitter @Grsociale – @SaloneEdSociale
Facebook: https://www.facebook.com/giornaleradiosociale

Redazione Giornale Radio Sociale
redazione@giornaleradiosociale.it
presso Forum Terzo Settore
Via degli Scialoja, 3 – 00196 Roma
Tel 06 68892460 |Fax 06 6896522
www.giornaleradiosociale.it

Locandina dell'evento "Accoglienza clandestina"

Locandina dell’evento “Accoglienza clandestina”

Forum Terzo Settore: Decreto correttivo al Codice del Terzo Settore – Lettera aperta

Le parole del Presidente del Consiglio nel discorso di insediamento del 5 giugno scorso sono state un riscontro della piena consapevolezza che ha il Governo dell’importanza dei valori e delle azioni del Terzo settore per lo sviluppo del Paese e dell’urgenza di portare a compimento la riforma.
Fare bene è importante ma oggi è necessario anche fare tempestivamente.
Ad un anno dall’avvio, la riforma del Terzo settore ha evidenziato criticità che devono essere emendate. Un ulteriore ritardo nell’emanare un primo correttivo del Codice del Terzo settore prolunga una situazione ormai non più sostenibile di incertezza normativa – sul piano fiscale e civilistico – e organizzativa che complica e, in alcuni casi, rischia di compromettere l’opera di 11 milioni di soci e volontari impegnati in oltre 300.000 organizzazioni di volontariato e di promozione sociale operanti nelle nostre comunità. Tutte queste associazioni sono tenute, entro febbraio 2019, a modificare i propri statuti sociali e a ridefinire aspetti determinanti della loro attività, fino al cambiamento della stessa qualifica giuridica. Tutto ciò non può essere effettuato in presenza di un dato normativo incompleto e instabile che, anche alla luce della eventuale proroga di 4 mesi per l’adozione dei provvedimenti correttivi, è passibile di ulteriori modifiche.
Certezze normative, fiscali e civilistiche sono peraltro indispensabili anche per sbloccare la costituzione di nuovi soggetti fermi da più di un anno nell’attesa che si definisca un quadro normativo certo.
Chiediamo quindi, anche in relazione alle aperture più volte manifestate:
• una interlocuzione organica su tutti i provvedimenti inerenti il completamento e l’attuazione della riforma;
• che il Governo eserciti la delega emanando uno o più provvedimenti correttivi;
• che un primo correttivo contenente le indispensabili modifiche e precisazioni relative al funzionamento delle associazioni, al trattamento fiscale e alla proroga dei tempi per gli adeguamenti statutari venga emanato entro il 2 agosto, come previsto dalla legge delega, consentendo agli enti di attivare in tempi adeguati valutazioni e processi democratici interni ineludibili;
• che si sblocchi l’iter di approvazione del decreto che definisce le attività secondarie (art 6 del DLGS 117/2017).

Con fiducia
Forum Nazionale del Terzo Settore, Claudia Fiaschi, Portavoce
A.C.L.I. – Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani, Roberto Rossini, Presidente;
A.C.S.I. –Associazione di Cultura Sport e Tempo Libero, Antonino Viti, Presidente;
A.D.A. Associazione per i Diritti degli Anziani, Alberto Oranges, Presidente;
A.G.C.I. SOLIDARIETA’- Associazione Generale Cooperative Italiane, Giuseppina Colosimo, Presidente;
A.I.C.A.T. – Associazione Italiana Club Alcologici Territoriali, Marco Orsega, Presidente;
A.I.C.S. – Associazione Italiana Cultura e Sport, Bruno Molea, Presidente;
A.I.S.M. Onlus Associazione Italiana Sclerosi Multipla, Angelina Antonietta Martino, Presidente;
A.N.Ce.S.C.A.O. – Associazione Nazionale Centri Sociali, Comitati Anziani e Orti, Esarmo Righini, Presidente;
A.N.FFAS ONLUS- Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità, Roberto Speziale, Presidente;
A.N.M.I.L Onlus – Associazione Nazionale fra Lavoratori e invalidi del lavoro, Franco Bettoni, Presidente;
A.N.O.L.F. – Associazione Nazionale Oltre le Frontiere, Saady Mohamed, Presidente;
A.N.P.AS. – Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze, Fabrizio Pregliasco, Presidente;
A.N.T.E.A.S. – Associazione Nazionale Terza Età Attiva per la Solidarietà, Sofia Rosso, Presidente;
A.O.I. – Cooperazione e Solidarietà Internazionale, Silvia Stilli, Portavoce;
ACTIONAID INTERNATIONAL, Pietro Antonioli, Presidente;
ADICONSUM NAZIONALE, Carlo De Masi, Presidente;
Ai.Bi.- Associazione Amici dei Bambini, Marco Griffini, Presidente;
AIDO- Associazione italiana per la Donazione di Organi, Tessuti e Cellule, Flavia Petrin, Presidente;
AISLA Onlus – Associazione Italiana Per la Sclerosi Laterale Amiotrofica, Massimo Mauro, Presidente;
AMESCI – Servizio Civile Nazionale, Enrico Maria Borrelli, Presidente;
ARCI, Francesca Chiavacci, Presidente;
ARCIRAGAZZI, Camillo Cantelli, Presidente;
ASC Arci Servizio Civile, Licio Palazzini, Presidente;
ASSOCIAZIONE NAZIONALE BANCHE DEL TEMPO, Grazia Pratella, Presidente;
ASSOUTENTI, Furio Truzzi, Presidente;
AUSER – Associazione per l’Autogestione dei Servizi, Enzo Costa, Presidente;
AVIS – Associazione Volontari Italiani del Sangue, Gianpietro Briola, Presidente;
C.N.S. Libertas – Centro Nazionale Sportivo Libertas, Luigi Musacchia, Presidente;
C.S.E.N.- Centro Sportivo Educativo Nazionale, Francesco Proietti, Presidente;
C.S.I. – Centro Sportivo Italiano, Vittorio Bosio, Presidente;
CdO Opere Sociali, Monica Poletto, Presidente;
CNCA – Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza, Don Armando Zappolini, Presidente;
CNESC Conferenza Nazionale Enti Servizio Civile, Licio Palazzini, Presidente;
COCIS – Coordinamento Ong per la Cooperazione Internaz.le allo Sviluppo, Giovanni Lattanzi, Presidente;
Comitato Italiano per l’UNICEF Onlus, Giacomo Guerrera, Presidente;
COMUNITA’ EMMANUEL, Daniele Ferrocino, Presidente;
Confederazione Nazionale MISERICORDIE D’ITALIA, Roberto Trucchi, Presidente;
CTG – Centro Turistico Giovanile, Fabio Salandini, Presidente;
CTS – Centro Turistico, Domenico Iannello, Presidente;
F.I. C.TU.S – Federazione Italiana degli enti Culturali, Turistici e Sportivi, Bruno Molea, Presidente;
F.I.S.H. – Federazione Italiana per il superamento dell’handicap, Vincenzo Falabella, Presidente;
FAIRTRADE Italia, Giuseppe Di Francesco, Presidente;
FEDERAVO Onlus Federazione tra le Associazioni di Volontariato Ospedaliero, Massimo Silumbra, Presidente:
FEDERAZIONE ITALIANA COMUNITA’ TERAPEUTICHE – FICT, Luciano Squillaci, Presidente;
FEDERAZIONE SCS/CNOS – Salesiani per il sociale, Don Giovanni D’Andrea, Presidente
FEDERCONSUMATORI – Emilio Viafora, Presidente;
FEDERSOLIDARIETA’ – Confcooperative, Stefano Granata, Presidente;
FIDAS – Federazione Italiana Associazioni Donatori di sangue, Aldo Ozino Caligaris, Presidente;
FITEL – Federazione Italiana Tempo Libero, Aldo Albano, Presidente;
FOCSIV – Volontari nel mondo, Gianfranco Cattai, Presidente;
Fondazione Sodalitas, Alessandro Beda, Consigliere Delegato;
ITALIA NOSTRA, Oreste Rutigliano, Presidente;
La GABBIANELLA- Coordinamento per il sostegno a distanza, Giuliana Tadiello, Presidente;
LEGACOOPSOCIALI, Eleonora Vanni, Presidente;
LEGAMBIENTE, Stefano Ciafani, Presidente;
LINK 2007 Cooperazione in Rete, Paolo Dieci, Presidente;
MCL – Movimento Cristiano Lavoratori, Carlo Costalli, Presidente;
Mo.D.A.V.I. – Movimento delle Associazioni di Volontariato Italiano, Federica Celestini Campanari, Presidente;
Mo.V.I. Movimento di Volontariato Italiano, Gianluca Cantisani, Presidente;
MOVIMENTO CONSUMATORI, Gustavo Ghidini, Presidente;
MOVIMENTO DIFESA DEL CITTADINO, Francesco Luongo, Presidente;
PARENT PROJECT Onlus – per la ricerca sulla distrofia muscolare, Luca Genovese, Presidente;
PGS- Polisportive Giovanili Salesiane, Ciro Bisogno, Presidente;
TOURING CLUB ITALIANO, Franco Iseppi, Presidente;
UILDM- Unione Italiana Lotta alla distrofia muscolare, Alberto Fontana, Segretario Nazionale
UISP – Unione Italiana Sport Per tutti: Vincenzo Manco, Presidente;
UNEBA – Unione Nazionale istituzioni e iniziative di assistenza sociale, Franco Massi, Presidente;
UNPLI – Unione Nazionale Pro Loco d’Italia, Antonino La Spina, Presidente;
USACLI – Unione Sportiva Acli, Damiano Lembo, Presidente;