I libri per la prima infanzia ad illustrazioni materiche, con doppio testo a caratteri stampa e a caratteri braille, sono generalmente prodotti artigianali, ideati e confezionati in casa e a scuola, da insegnanti e da genitori, in copia unica, e destinati all’istruzione e allo svago del singolo allievo cieco o ipovedente.
Per questo motivo, la Federazione Nazionale delle Istituzioni pro Ciechi è da tempo impegnata nel difficile tentativo di farne un comune prodotto editoriale, accessibile a tutti, su tutto il territorio nazionale. Atal proposito, da circa dieci anni, La Federazione ha avviato una produzione in serie di libri tattili, e costituito un piccolo catalogo visionabile sul sito www.libritattili.prociechi.it
Si tratta di oggetti costosi da produrre, ma dall’impatto educativo ed estetico veramente notevole, utili per tutti i bambini indistintamente.
L’esperienza sul campo, in occasione dei workshop che la Federazione promuove in Italia, coinvolgendo allievi, insegnanti e famiglie dimostra ogni giorno di più il valore pedagogico e riabilitativo di questi testi, in tutti i contesti culturali e di difficoltà di apprendimento incontrati (sono state raccolte testimonianze dirette riguardo la loro utilità se impiegati anche con bambini sordi, autistici, iperattivi, etc… )
Accanto alla produzione di questi album illustrati o libri tattili che dir si voglia, la Federazione ha in animo di creare nella nuova ed ampia sede di Via Pollio 10 in Roma uno spazio aperto al pubblico nel quale collezionare le migliori pubblicazioni tattili ufficiali, i migliori bozzetti e copie uniche prodotte in Italia, e tutti i prototipi di libri tattili che ogni due anni partecipano al Concorso Nazionale di editoria Tattile illustrata TOCCA A TE!
L’obiettivo è quindi quello di creare una “Biblioteca Nazionale permanente di libri tattili illustrati” per la prima infanzia. Un luogo aperto al pubblico, nel quale raccogliere pubblicazioni speciali e dove fare formazione a insegnanti e illustratori circa la grafica accessibile e le sue potenzialità didattiche ed estetiche.
La “Tattiloteca” della Federazione Nazionale Delle Istituzioni Pro Ciechi, dunque, si configurerebbe come un luogo, unico in Italia, di studio e di raccolta di pubblicazioni riguardanti questo settore editoriale ed educativo, nel quale organizzare attività di approfondimento e “visite guidate” aperte alle scuole di ogni ordine e grado ma anche a tutti quegli illustratori ed artisti che negli anni si sono avvicinati e appassionati all’illustrazione multisensoriale. Infatti, quello che oggi manca è proprio un luogo fisico dove raccogliere un lavoro decennale di editing, promozione, divulgazione e sperimentazione intorno al libro tattile e alle pubblicazioni accessibili.
Infine, allo scopo di coinvolgere fattivamente nel giudizio insegnanti curricolari e di sostegno, allievi, tiflologi, e soprattutto gli stessi bambini, quali principali fruitori di tali opere, molti di questi libri, prima di essere messi in produzione, potrebbero essere sfogliati e testati direttamente dai visitatori della Tattiloteca, con la possibilità di compilare accurate schede tecniche per ognuno di essi, evidenziandone pregi e difetti.
Naturalmente, al fine di arricchire il fondo librario, il nascituro “Centro Nazionale del Libro tattile” della Federazione Pro Ciechi, vero e proprio “chiodo fisso” dei Presidenti Barbuto e Masto, richiederà l’indispensabile e necessaria collaborazione e partecipazione delle 23 Istituzioni federate. Il progetto potrebbe risultare interessante anche per sponsor esterni istituzionali e non.
Archivi categoria: Federazione prociechi
L’Esperto in scienze tiflologiche, di Gianluca Rapisarda
Cari Marco, Michele, Luciano, Pietro, Enzo e Giancarlo, GRAZIE davvero!!! Da “giganti” delle scienze tiflologiche come voi, c’è solo da imparare e non dimenticherò mai le discussioni appassionanti e stimolanti di queste prime due riunioni del “nostro”Network per l’Inclusione Scolastica.
Altro che polemiche e confusione su di esso. Stiamo invece contribuendo a “riaccendere” il dibattito culturale all’interno dell’Unione. E scrivo tutto ciò con un po’di tristezza ed amarezza nel pensare a quanto di “fosco, oscuro e buio” sta al contrario accadendo nella mia bella Sicilia a livello “unionesco” in questi giorni. Qui pare che le gelosie, le invidiucce ed i “feudi” personali abbiano ormai preso il sopravvento, alimentando divisioni e scontri “fratricidi” al nostro interno, ma soprattutto provocando sempre più diffidenza da parte della politica, a noi mai troppo sensibile.
L’antidoto a tutto questo “marasma” è l’essenza stessa, la “ragion d’essere”del “Network per l’Inclusione Scolastica” voluto fortemente dal nostro “lungimirante” Presidente Mario Barbuto. Infatti, il “perchè” dell’esistenza del nostro Network e del suo “ubi consistam” si fonda, a mio modesto avviso, proprio sul fatto che il dibattito associativo in seno all’UICI non si deve assolutamente appiattire e basare su bisogni di visibilità personali o su questioni di piccolo cabotaggio, quanto piuttosto, riprendendo e rimettendo al centro il confronto tra di noi sulle “idee di fondo” e sui “valori” che ci hanno sempre distinto dalle altre organizzazioni di disabili quali: l’istruzione, l’inclusione scolastica, il ruolo dei nostri centri di consulenza tiflodidattica e degli Istituti dei ciechi, il significato di “scienze tiflologiche” nel terzo millennio, ecc…
I particolarismi e le “guerriglie” interne ci “uccidono”, mentre il confronto culturale (anche se aspro ed animato) sui “nobili” temi associativi di cui sopra, dei quali il Network si sta facendo genuino interprete e portavoce (“tecnico” e non politico) contribuirà certamente a far crescere la nostra Unione, rendendo veramente efficace il processo di inclusione degli studenti disabili visivi e garantendo loro finalmente un ruolo da “protagonisti” non solo tra i banchi di scuola , ma anche nella società e nella vita.
Io ci credo sul serio e noi tutti dobbiamo essere profondamente convinti dell’importanza dell’esaltante sfida” culturale che è stata data al nostro Network.
Allora, “networkari” e non, da qui in poi, adoperiamoci sempre più e profondiamo ogni nostra energia, senza riserva alcuna, per promuovere l’inizio della “terza fase” della tiflologia in Italia e cioè quella del suo rilancio definitivo.
Secondo me, per favorire tale svolta “epocale” non dobbiamo “elucubrare” od elaborare chissà quali mega dottrine o nuovi sistemi educativi e pedagogici, ma i “nodi” salienti e le direttive del Network sono stati già magistralmente e sapientemente tracciati dal suo “Coordinatore operativo” Michele Borra. Mi riferisco naturalmente ai “famosi” quattro punti “strategici” da lui indicati già durante il primo incontro del Network dell’inclusione del 4 Maggio u.s. e che corrispondono all’agenda delle cose che il Network dovrà fare subito e cioè: Elaborazione delle “linee guida” dell’inclusione scolastica degli studenti minorati della vista;
Indicatori di qualità e valutazione dei servizi dei nostri Centri di consulenza tiflodidattica e degli Istituti dei ciechi;
Formazione professionale dell’”Esperto in scienze tiflologiche” e dell’assistente per l’autonomia e la comunicazione degli alunni con disabilità sensoriale;
Elaborazione di un protocollo d’intesa da sottoporre al MIUR ed agli Enti locali sull’inclusione scolastica dei disabili visivi.
In merito al primo punto, io credo che il testo, prodotto in queste settimane da Giancarlo Abba, rappresenti un’ottima ipotesi operativa sulla quale poter lavorare e magari “partorire” un documento già in occasione della prossima riunione del Network del 15 Giugno p.v. Sugli indicatori di qualità dei servizi erogati dai nostri Centri ed Istituti e sulla valutazione della qualità dei loro servizi, io ho dato il mio “modesto” apporto (con il mio contributo sui livelli essenziali delle prestazioni per garantire un’effettiva inclusione scolastica degli alunni minorati della vista e con la stesura di una bozza di scheda di valutazione dei nostri servizi da consegnare e far compilare ai nostri Centri ed ai loro utenti). Sull’altro “delicatissimo” e spinoso aspetto concernente la formazione professionale dell'”Esperto in scienze tiflologiche”, spetta senz’altro a Marco Condidorio, vero e proprio “pioniere” di questo nuovo “profilo” in Italia, impegnarsi alacremente a far sì che il Master in TSE dell’Unimol, da esperienza “pilota”, con i dovuti accorgimenti ed aggiustamenti suggeriti dal Network, possa essere recepito come modello formativo di riferimento nazionale per tutti gli Atenei italiani. L’Unimol, aprendo un confronto costruttivo con il Network dell’inclusione, potrebbe diventare il nostro riferimento anche per l’istituzione ed il riconoscimento della tanto “agognata” cattedra universitaria di Tiflologia e perché no di una vera e propria “specialistica” in scienze tiflologiche, avente percorsi formativi e piani di studio concordati ovviamente con il nostro Network.
Ad uso dei nostri lettori, a proposito dell’”esperto in scienze tiflologiche, Mercoledì 25 Maggio u.s. nel corso di una riunione molto proficua, tutti i componenti il Network abbiamo fatto sintesi e trovato un accordo sul fatto che tale “figura” debba essere incardinata nell’ambito del dipartimento di scienze della formazione e che, come evidenziato saggiamente da Luciano Paschetta, pertanto :
1. La definizione più idonea suggerita è quella di Esperto in scienze tiflologiche o di quella similare di Tiflopedagogista? (all’interno del Network pare non ci sia unanime consenso sulla denominazione inglese Typhlology skilled educator) e questo non per una mera questione nominalistica, ma perché la sua denominazione deve richiamare l’ambito di competenze nel quale egli opera;
2. I titoli di accesso al master devono essere limitati a quelli dell’area (scienze della formazione, scienze dell’educazione, pedagogia, educatore specializzato, ecc.);
3. Le competenze tiflologiche debbono innestarsi in questi contesti perché il nostro esperto possa entrare in relazione positiva con il bambino (il piccolo disabile visivo è prima di tutto un bambino ) ,la famiglia , i docenti, ecc. diversamente potremo fare dei tecnici esperti, ma non degli educatori. Dare la “patente” di tiflologo a chi non è ben preparato è più pericoloso per il futuro dell’inclusione che non avere tiflologi patentati.
Recependo le sempre attente e preziose osservazioni del Prof. Paschetta, il Network concorda dunque che in particolare occorre:
1. Indicare una denominazione condivisa del titolo (“esperto in scienze tiflologiche o Tiflopedagogista?);
2. Limitare le lauree di accesso a quelle dell’area psicopedagogica;
3. Definire con puntualità il profilo professionale di questa nuova figura indicando con chiarezza le conoscenze necessarie (il suo “sapere”), le competenze (il suo “ saper fare”), le capacità relazionali (il suo “saper essere”) ;
4. ridefinirne il curriculum in relazione al punto3;
5. rivederne la didattica (aumentare le ore di lezione frontale e alternarle a quelle in FAD, prevedere laboratori in presenza, ecc.)
6. cercare di garantire tirocini sul campo efficaci (le nostre sedi UICI, i nostri CCT e gli Istituti dei ciechi).
Relativamente alla formazione di “figure professionali” destinate all’assistenza scolastica ed all’educazione dei ciechi, inoltre, non ritengo tanto “peregrina” e per niente casuale la proposta avanzata ancora da Luciano Paschetta, mirante al riconoscimento del profilo dell'”Assistente per l’autonomia e comunicazione” degli studenti con disabilità sensoriale, non foss’altro perchè già istituita ai sensi dell’art. 13 comma 3 della 104.
Il Coordinatore del Network per l’Inclusione Scolastica Pietro Piscitelli avrà invece il duro compito, insieme al Coordinatore “operativo” Michele Borra, di sostenere l’ipotesi, da trasformarsi in realtà, secondo cui il Network debba acquisire lo statuto giuridico di gruppo tecnico o, se volete, tavolo tecnico per l’inclusione scolastica. Questo è un obiettivo difficile ma nel contempo “irrinunciabile” e che, proprio per tale motivo, necessita del supporto di tutti noi che amiamo l’Unione.
Infine, Enzo Bizzi dovrà darci un’ulteriore mano al fine di redigere quanto prima un “protocollo d’intesa” finale sull’inclusione scolastica, da sottoporre al MIUR ed agli Enti locali entro e non oltre la fine di quest’Estate. Non dimentichiamoci, infatti, che la nostra grande “scommessa” non è solo quella di assicurare un futuro sempre più inclusivo ai “ragazzi ciechi” (per dirla alla Romagnoli), ma anche e soprattutto quella di governare il “presente” e l'”esistente” nel migliore dei modi sin dall’inizio del prossimo anno scolastico.
Sintesi dei lavori del Network per l’Inclusione Scolastica del 12 luglio 2016, di Gianluca Rapisarda
Il 12 luglio 2016, alle ore 9.30, presso i locali del Centro di Documentazione Tiflologica della Biblioteca Italiana per i Ciechi “Regina Margherita”, in via Fontanella di Borghese n.23 a Roma si è riunito il Network per l’Inclusione Scolastica.
Risultano presenti: il prof. Giancarlo Abba, il prof. Vincenzo Bizzi, il prof. Pier Michele Borra, la prof.ssa Roberta Caldin, il prof. Marco Condidorio, il prof. Luciano Paschetta, il prof. Pietro Piscitelli ed il prof. Gianluca Rapisarda.
Assente giustificato il prof. Stefano Salmeri.
Verbalizza il prof. Pier Michele Borra.
Il prof. Borra sintetizza il tanto lavoro svolto negli ultimi due mesi e sottolinea che ormai, con il consenso unanime del gruppo di lavoro sono pronte e definite le linee guida dei servizi di supporto e di consulenza educativa elaborate dal Network.
Successivamente il prof. Bizzi presenta al Network l’introduzione che ha predisposto per il vademecum sui servizi e su tutti i punti di riferimento a cui si potranno rivolgere genitori ed operatori che siano coinvolti nel processo di inclusione scolastica dei bambini e dei ragazzi ciechi e/o ipovedenti.
Il Network prende atto positivamente del lavoro già svolto dal prof. Bizzi e impegna i diversi rappresentanti a completare rapidamente i contenuti e i riferimenti che il vademecum dovrà riportare.
Alle ore 10,30 entra in riunione la Prof.ssa Roberta Caldin e il prof. Borra fa una piccola sintesi dei lavori svolti e con il contributo della professoressa si sviluppano ed approfondiscono le discussioni sul piano formativo indispensabile sia per la figura dell’educatore tiflologico, già prevista nel disegno di legge in discussione al senato e firmato dalla senatrice Iori, e soprattutto sulla base formativa che dovrà avere la figura del pedagogista che, per poter essere un significativo punto di riferimento per i bambini e i ragazzi ciechi e ipovedenti, anche con minorazioni aggiuntive, dovrà necessariamente vedere implementato il proprio processo di formazione (esami, laboratori, corsi formativi tiflologici) che gli consentano di assumere la qualifica di tiflo-pedagogista.
La prof.ssa Caldin sottolinea che affinché una simile qualifica venga riconosciuta, accettata e sviluppata dalle università italiane, occorre che si sia corretti e precisi nell’includerla all’interno del sistema dei percorsi formativi già previsti dall’università e nel caso specifico all’interno di quelli della Pedagogia Speciale.
Il Prof. Condidorio comunica che presso l’università UniMol, si sta per definire l’esame opzionale di Tiflologia.
La Prof.ssa Caldin, oltre a un’immediata condivisione della scelta e valutazione più che positiva dell’iniziativa sviluppata nel Molise, invita il prof. Condidorio ad essere attento alla corretta collocazione del corso ed ad una sua valorizzazione che deve essere parificata con tutti gli altri insegnamenti.
La Caldin insiste affinché venga scelta la forma più ampia e significativa del percorso formativo di tale nuovo corso di Tiflologia.
La prof.ssa infine precisa che questo insegnamento debba essere assolutamente legato ai piani di studio della pedagogia speciale anche per assicurarsi che, qualora altre università volessero ripetere tale “buona pratica” dell’Unimol, ciò debba e possa avvenire, ma sempre all’interno di quei percorsi formativi e quindi con bandi e concorsi che tengano davvero conto di chi ha la formazione adeguata per tali docenze.
Alle ore 13,15, la riunione viene sospesa per la pausa pranzo.
Alle ore 14,30 la riunione viene ripresa e si affronta l’ultima questione posta all’o.d.g. ovvero la scheda questionario predisposta sulla base delle linee guida per la verifica dell’effettiva realtà dei centri tiflodidattici attivi nella realtà italiana.
A questo proposito, sia il prof. Abba sia la prof.ssa Caldin, evidenziano che occorre fortemente snellire la scheda predisposta perché essa non deve avere compiti di valutazione, ma semplicemente compiti di rilevazione dei dati e delle realtà esistenti.
Il prof. Borra e il prof. Piscitelli fanno notare che questo lavoro è sostanzialmente già stato svolto e che semmai dovrà essere completato con alcuni dati di singole realtà mancanti, mentre emerge la necessità di valutare l’opportunità invece di elaborare una scheda di valutazione del servizio, che dovrebbe essere sottoposta all’attenzione di tutti coloro che accedono ai servizi stessi.
Il prof. Rapisarda si riserva quindi di semplificare e rendere più omogenea la scheda proposta al Network, al fine di renderla solamente “rilevatrice” delle realtà esistenti e si impegna ad elaborare anche una scheda di valutazione del servizio che dovrà e potrà essere sottoposta all’attenzione degli stessi utenti, ogni qualvolta essi accederanno ai nostri servizi.
Il prof. Rapisarda, ricordando ai presenti che nel database del MIUR sull’inclusione scolastica degli alunni/studenti disabili non risultano essere presenti molti dei nostri Centri, sottolinea infine l’importanza di tale scheda di monitoraggio, in quanto volta a fornire al Ministero una fotografia ed una “mappatura” reale dei servizi erogati attualmente dai nostri CCT ed Istituti.
Il prof. Borra garantisce ai componenti il Network che sarà sua premura cercare di concludere in tempi rapidi la rilevazione dei dati contattando quei servizi e quelle sezioni UICI che non sono ancora state coinvolte nel lavoro fin qui sviluppato.
Infine il Prof. Borra suggerisce che tale opera di monitoraggio dei servizi sia svolta da un “gruppo di rilevatori” (tra cui inserire anche alcuni membri della Commissione Istruzione dell’UICI) che, con il contributo telefonico dei responsabili dei nostri Centri, possano insieme compilare tale questionario e darci finalmente una “mappa” concreta dei servizi presenti in Italia a favore dell’inclusione scolastica dei ragazzi con disabilità visiva.
Alle ore 16,45 non essendoci altro da discutere la riunione si conclude.
Sintesi dei lavori del Consiglio di amministrazione del 7 Giugno 2016, di Gianluca Rapisarda
Come da avviso n. 525 del 16 maggio e n. 550 del 25 maggio, il giorno 7 giugno 2016 alle ore 14, si è riunito, presso la sala consiglio dell’Istituto “Francesco Cavazza” con sede in Via Castiglione, 71 – Bologna, il Consiglio di Amministrazione della Federazione Nazionale delle Istituzioni pro Ciechi ONLUS.
Alle ore 14 risultano presenti il Presidente Rodolfo Masto, il Vicepresidente Hubert Perfler, i consiglieri Mario Barbuto, Pier Michele Borra, Claudio Cassinelli, Gianluca Rapisarda; risulta assente giustificato il Consigliere Raffaele Ciambrone rappresentante del MIUR.
Il Presidente dichiara aperta e valida la seduta.
Verbalizza i lavori il Segretario Generale Arch. Innocenzo Fenici.
Il Presidente Masto ringrazia per l’ospitalità il Dottor Elio De Leo, Presidente dell’Istituto Francesco Cavazza.
1) Approvazione dei verbali delle sedute del 17 marzo 2016 e 5 aprile 2016;
Il C.d.A. all’unanimità approva il verbale del 17 marzo 2016 e il verbale del 5 aprile 2016.
2) Comunicazioni del Presidente;
Il Presidente informa riguardo ad una comunicazione che intende inviare al Ministero dell’Interno nella quale viene richiesto il reintegro del contributo annuo istituito con legge 30/12/2004 n. 311 di € 350.000,00 che negli anni ha subito delle decurtazioni fino agli attuali € 288.750,00 senza espressa giustificazione.
Il Presidente comunica che sono pervenute per via telefonica all’arch. Fenici da parte del Prefetto Di Caprio del Ministero dell’Interno, alcune richieste di chiarimento riguardo le procedure che la Federazione ha adottato fino ad ora nell’applicazione della legge n. 278/2005. La preoccupazione della Direzione Ministeriale è relativa all’ipoteca accesa sull’immobile di via Pollio che condiziona l’effettivo titolo di proprietà. Anche il Consigliere Cassinelli in occasione di un colloquio intercorso con la Vice Prefetto Dott.ssa Maura Curcio ha manifestato preoccupazione. Si è pervenuti, pertanto, alla formulazione di una ipotesi di estinzione totale del mutuo ipotecario.
Nella formulazione dell’ipotesi di estinzione totale, si esplicita che la Federazione intende utilizzare il contributo della legge n.278/2005 per € 2.947.440,00 pari al 78% dell’ammontare complessivo di € 3.778.769,00, mentre la restante somma resterebbe a carico della Federazione imputando una voce specifica di bilancio. Il Presidente illustra le eventuali modalità di restituzione della somma prevista al fine di cancellare totalmente l’ipoteca su via Pollio. Il Consigliere Cassinelli espone la nota scritta di risposta della Federazione ai quesiti verbali posti dal Prefetto Di Caprio. Il Presidente informa che ha preso i contatti con il Direttore Generale della Banca Popolare Commercio e Industria per una eventuale possibilità di accendere un prestito in sostituzione del mutuo ipotecario in essere. Il Consigliere Borra ritiene che chiudere totalmente il mutuo utilizzando buona parte del contributo della legge 278/2005 andrà senz’altro a beneficio della Federazione.
Il Presidente informa che sono stati presi i primi contatti con l’Istituto Serafico di Assisi per l’organizzazione del Concorso Nazionale di editoria tattile per l’infanzia “ Tocca a te!” per l’anno 2017.
Il Presidente comunica che l’Arch. Fenici e il dipendente dott. La Francesca parteciperanno alla Manifestazione Giubilare prevista per la giornata dell’11 giugno 2016 nella quale sarà allestito uno stand dove verranno esposti alcuni sussidi e materiali prodotti dalla Federazione sul tema dell’accessibilità e dell’inclusione. Lo stand assegnato si trova presso Castel S. Angelo dove diverse associazioni ed Enti avranno la possibilità di pubblicizzare i servizi offerti. Il giorno seguente domenica 12 parteciperanno, in occasione della giornata dedicata ai disabili, alla SS. Messa del Pontefice Papa Francesco in Piazza S.Pietro.
Il Presidente comunica che è stato concesso all’Unione italiana dei Ciechi ed Ipovedenti di Isernia il patrocinio alla manifestazione conclusiva del progetto “I sensi in gioco per favorire l’inclusione scolastica” tenutasi a Isernia il 1 giugno 2016.
3) Approvazione del secondo assestamento al bilancio preventivo 2016;
Il Presidente evidenzia la necessità di provvedere al secondo assestamento di bilancio indicando anche l’opportunità di versare la quota d’indennità prevista per legge, secondo quanto dichiarato dal consulente del lavoro dott. Enrico Barone, in sostituzione della adesione al fondo est del personale dipendente della Federazione. Il Consiglio decide di approfondire l’argomento e verificare la effettiva obbligatorietà di tale versamento.
Il Consiglio approva all’unanimità la deliberazione n. 18 del 7.6.2016 riguardante la seconda variazione di bilancio.
4) Analisi della situazione economico-patrimoniale propedeutica alla predisposizione del bilancio preventivo 2017;
Il Presidente illustra la situazione economica patrimoniale propedeutica alla predisposizione del bilancio preventivo 2017.
Il Consiglio prende atto della tabella relativa ai costi e ai ricavi.
5) Presa d’atto della tabella ricognitiva e della conseguente ripartizione degli oneri sostenuti dalla Federazione per l’acquisto dell’immobile di Via Pollio;
Il Presidente illustra la tabella ricognitiva e la conseguente ripartizione delle spese effettuate dalla Federazione per l’acquisto dell’immobile di via Pollio. Nella tabella figurano le spese pagate al Custode giudiziario per pagamenti di oneri, accessori e imposte per la procedura esecutiva n. 269/2011 riguardanti gli adempimenti per il trasferimento della proprietà del complesso immobiliare di via Pollio 10 Roma, tra le quali n. 7 annotamenti di cancellazione di ipoteche e n. 1 imposta ipotecaria oltre all’imposta catastale. Inoltre nella tabella figurano gli importi pagati all’avvocato Antonio Testa per la consulenza relativa all’acquisto dell’immobile di Via Alberto Pollio n.10 ROMA.
6) Approvazione della tabella ricognitiva e conseguente ripartizione degli oneri sostenuti dalla Federazione per il prossimo trasferimento nell’immobile di Via Pollio;
Il Presidente illustra la tabella ricognitiva delle spese sostenute e da sostenere per il trasferimento della sede da via Mirri a Via Pollio. Le spese ammontano a € 151.743,14 esclusa iva per un totale di € 181.694,44. Si decide di rinviare l’argomento dopo opportuno approfondimento.
7) Progetto Tiflopedia: proroga dell’incarico di Responsabile Scientifico del progetto al Professor Giancarlo Abba;
Su proposta del Presidente l’argomento viene rinviato in quanto l’incarico del Professor Giancarlo Abba scadrà il 31.12.2016.
8)Proroga dell’incarico di prestazione occasionale dell’Avvocato Giangiacomo Ruggeri in qualità di esperto giuridico in materia di appalti pubblici di lavori, servizi e forniture;
Il Presidente propone di prorogare l’incarico all’avvocato Giangiacomo Ruggeri fino al 31.12.2016 così da poterlo riconfermare successivamente per un anno dal 1.1.2017 al 31.12.2017.
Il C.d.A. approva all’unanimità la deliberazione.
9) Proroga dell’incarico al Dottor Ingegner Simone Marini per l’incarico di rilievo geometrico, impiantistico e strutturale nell’ambito del progetto preliminare in merito all’immobile di Via Pollio;
Il Presidente propone di prorogare l’incarico al dott. Ing. Simone Marini per i rilievi e conseguenti approfondimenti di natura geometrica, tecnica, impiantistica e strutturale sull’immobile di via Alberto Pollio 10, rilievi propedeudici alla redazione del progetto preliminare. Il C.d.A. approva all’unanimità la deliberazione n. 21 del 07.06.2016.
10) Relazione dei Consiglieri incaricati in merito allo svolgimento dei diversi progetti;
Il Presidente passa la parola ai Consiglieri incaricati, che relazionano sullo stato dei lavori dei singoli progetti assegnati, in particolare: Claudio Cassinelli sulla legge 278/2005 Centro Polifunzionale, Michele Borra sulla istituzione del network sull’inclusione. A tal proposito il Consigliere Borra chiede l’autorizzazione ad acquistare uno strumento necessario al suo lavoro per poter meglio registrare, archiviare ed elaborare i dati derivanti dalle riunioni in programma. Il Presidente autorizza l’acquisto e dà mandato al Segretario Generale di reperire e fornire lo strumento individuato al Consigliere Borra. Il Consigliere Rapisarda relaziona sullo stato dell’arte del progetto Tiflopedia.
Il Consiglio di Amministrazione prende atto dei lavori svolti.
11) Varie ed eventuali
Il Presidente informa in merito alla sottoscrizione del contratto con l’Azienda Speciale Palaexpo con sede in Roma via Nazionale 194. Il contratto prevede la collaborazione alla realizzazione della Mostra “Punti di Vista” che si terrà a Roma presso lo spazio Fontana del Palazzo delle Esposizioni nel periodo compreso tra il 12.11.2016 e il 19 marzo 2017. Unitamente alla mostra, saranno realizzate attività didattiche con laboratori di scrittura Braille e libri tattili. L’azienda metterà a disposizione i locali e gli spazi assegnati per i seguenti tre eventi speciali: 12 Novembre 2016 giornata di studio sull’accessibilità e inaugurazione della mostra; 3 dicembre 2016 giornata Internazionale delle persone con disabilità; 21 febbraio 2016 Giornata Nazionale del Braille.
L’azienda farà eseguire 2 nuovi pannelli tattili per arricchire la mostra “A spasso con le dita” della Federazione e donerà alla Federazione i suddetti pannelli appena terminata la manifestazione. Il Consiglio prende atto dell’interessante iniziativa e autorizza la sottoscrizione del contratto con l’azienda Palaexpo.
Convenzione per il servizio di cassa tra la Banca Popolare Commercio e Industria e la Federazione Nazionale delle Istituzioni Pro Ciechi ONLUS – attivazione art. 14 – anticipazione di cassa;
Il Presidente illustra la difficoltà economica nella gestione ordinaria della Federazione in quanto ad oggi devono ancora essere accreditati i contributi previsti per legge dell’anno 2016. Quindi per ovviare al problema chiede al Consiglio di poter attivare l’art. 14 della Convenzione sottoscritta con la Banca Popolare Commercio e Industria in data 4 aprile c.a.
In particolare l’art. 14 prevede: “Anticipazioni di cassa – Il cassiere potrà accordare, a proprio insindacabile giudizio, eventuali richieste di anticipazioni di cassa deliberate dai componenti Organi Amministrativi di Cassa comunque per importi non superiori al 25% delle entrate effettive ordinarie desunte dall’ultimo bilancio consuntivo approvato ed esecutivo ai sensi di Legge”.
Il Consiglio dopo ampia discussione approva all’unanimità.
Delibere di carattere organizzativo ed amministrativo;
Il Presidente informa che il Custode giudiziario, Dott. Alessandro Ciccaglione il 5 novembre 2015 ha chiuso la procedura esecutiva lasciando all’interno della nostra proprietà alcuni mezzi immatricolati, pertanto sarebbe necessario procedere con un ricorso presso il giudice dott. De Michele. L’Avv. Antonio Testa ha chiesto per la pratica un compenso di € 5.000,00 più spese generali, Iva e Cassa Avvocati. Il Consiglio dopo ampia discussione approva all’unanimità la deliberazione n. 23 del 07.06.2016.
2) In considerazione del nascente Centro polifunzionale di cui alla legge n. 278/2005, il Presidente sottopone al Consiglio l’opportunità di conferire alla Dott.ssa Ester Delpino l’incarico di consulenza per prestazione occasionale in qualità di esperta nell’organizzazione di servizi per ciechi pluridisabili.
Il Consiglio approva all’unanimità la deliberazione n. 24 del 07.06.2016.
Non essendoci altri argomenti all’ordine del giorno, il Presidente dichiara chiusa la seduta alle ore 16,40.
Sintesi dei lavori del Network per l’Inclusione Scolastica del 15 Giugno 2016, di Gianluca Rapisarda
Il 15 giugno 2016, alle ore 9.30, presso la sede del Centro di Documentazione Tiflologica, via della Fontanella di Borghese, 23 Roma, ha avuto luogo l’incontro fra i componenti del Network per l’Inclusione Scolastica, come da convocazione del7 giugno 2016.
Erano presenti: il prof. Giancarlo Abba, il prof. Vincenzo Bizzi, il prof. Pier Michele Borra, il prof. Marco Condidorio, il prof. Pietro Piscitelli ed il prof. Gianluca Rapisarda.
Assenti giustificati la prof.ssa Roberta Caldin e il prof. Luciano Paschetta.
Il prof. Piscitelli introduce la riunione, sollecitando la stesura dei documenti previsti nelle precedenti riunioni, in particolare le linee guida ed il protocollo d’intesa. Suggerisce comunque che tali documenti siano sottoposti ai Consigli Regionali UICI per ottenere un avallo dalla base associativa.
Il prof. Borra invita a riflettere sulle prospettive occupazionali dei tiflologi, che, ad oggi, sembrano minori di quelle degli Assistenti alla Comunicazione, che sono figure previste sia dalla L.104/92 sia dalla legge sulla “Buona Scuola”. Occorre fare presenti le nostre decisioni, anche per evitare che possibili iniziative di altri siano portatrici di istanze particolari riguardo alle figure suddette. In tal senso sottolinea la necessità di una maggiore capacità di comunicazione che può avvalersi di una rete in cui siano presenti tutte le strutture UICI.
Si apre una discussione sulle strutture dell’UICI, sulle loro competenze e attività.
Il prof. Condidorio mette in evidenza la necessità di un riconoscimento legislativo della figura del tiflologo: tale figura deve avere una caratterizzazione professionale e deve essere accreditata alle certificazioni. Ricorda che l’Università del Molise ha dato la propria disponibilità ad istituire una cattedra di tiflologia, che potrebbe iniziare dall’anno accademico 2016/2017. Occorre velocizzare eventuali iniziative a livello parlamentare. Per quanto riguarda la figura dell’Assistente alla Comunicazione, occorre partire dai termini: la parola “assistente” sembra determinare una figura che richiede particolari competenze formative (es. non richiederebbe una laurea). Se gli assistenti devono invece avere competenze tiflologiche non dovrebbero essere chiamati “assistenti”.
Il prof. Bizzi sottolinea come nella definizione di Assistente alla Comunicazione sia insita una competenza sulla disabilità che si va a servire. Si tratta di competenze tecniche che lo differenziano da quelle del tiflologo. Una volta si parlava di “assistente-educatore”. L'”assistente-educatore” di rado sta in classe ma deve preparare il materiale.
Il prof. Abba ribadisce come l’Assistente alla Comunicazione sia capace di mettere il bambino nella condizione di stare a scuola. L’importanza della figura del tiflologo è legata al bisogno di istruzione del bambino. Occorre che questa peculiarità della figura del tiflologo sia correttamente comunicata presso il Ministero, in quanto nella discussione odierna in ambito legislativo raramente appare il concetto di istruzione. La figura del tiflologo in tal senso non viene capita. Il tiflologo deve avere un apparato alle spalle per poter operare.
Il prof. Piscitelli ricorda come il MIUR emani circolari e direttive su una normativa. Per questo occorre riuscire a normare la figura del tiflologo.
Il prof. Borra invita a discutere sulle linee guida, sulle competenze delle figure professionali e sulla qualità dei servizi per poter essere in grado di competere con altre iniziative analoghe che si stanno presentando (es. da parte di cooperative). Propone di partire dai documenti presentati nei giorni passati sulla lista di discussione del Network.
Il prof. Bizzi fa presente come la figura dell’Assistente alla Comunicazione si riveli una figura dalle competenze generiche, assegnata in base a ragionamenti di tipo ragionieristico, senza prendere in esame competenze e discorso pedagogico. Invece i diritti sindacali, diritti di continuità di servizio sono fondamentali per gli educatori. Oggi anche le famiglie hanno un piccolo potere sugli educatori, di cui firmano il controllo delle presenze. Ci sono poi i doveri diformazione ed anche i doveri di essere sottoposto a valutazione.
Viene deciso di lavorare sulle linee guida presentate dal prof. Abba.
Il prof. Abba legge il documento e lo spiega.
Il prof. Bizzi sottolinea come ci si debba occupare del bambino in senso globale e non solo nel suo rapporto con la Scuola. In tal senso, parla di “servizio di consulenza educativa”. Occorre conoscere i bambini nella loro specificità e tenere in considerazione che molti di loro possono avere delle lentezze evolutive.
Il prof. Abba riconosce una diversità di figure di tiflologo (ad es. chi è esperto di informatica) e ricorda che il servizio di consulenza deve andare presso le scuole.
Si discute pertanto sulla corretta denominazione del servizio di consulenza educativa e tiflologica e sul corretto concetto di “imparare a vedere”, quale percorso che dura tutta la vita.
Si discute inoltre sugli interlocutori possibili del documento che si sta leggendo (le “linee guida”): accanto alla presentazione della qualità dei servizi, occorre far presente che esistono servizi particolari per i bambini con disabilità visiva, che si pongono a fianco all’insegnante di sostegno. La continuità del sostegno, si afferma, deve essere continuità di competenze. L’Assistente alla Comunicazione fornisce strumenti per l’autonomia.
Il prof. Condidorio si chiede se parlare di “Assistente alla comunicazione” nel caso di un bambino cieco senza altre minorazioni non significhi dare una immagine sbagliata dello stesso bambino. Propone di chiamare l’Assistente alla Comunicazione “Educatore tiflologico”
Il prof. Piscitelli propone di pensare ad un servizio a domicilio che serva alla formazione del bambino.
Il prof. Bizzi, riprendendo alcuni spunti di discussione precedenti, sottolinea come in alcuni casi di bambini non vedenti senza altre minorazioni ci sia bisogno della figura dell’Assistente alla Comunicazione. Tale figura predispone gli strumenti adeguati, organizza assieme allo stesso alunno, aiuta a scoprire nuovi strumenti speciali.
Viene deciso di dare tempo fino al 30 giugno per la discussione delle Linee Guida presentate e lette dal prof. Abba.
Alle ore 13.15 si effettua la pausa.
La riunione riprende alle ore 14.45
Entra il prof. Rapisarda, mentre il prof. Piscitelli lascia la riunione.
Il prof. Borra riassume la prima parte della riunione e si decide di lavorare sul Vademecum inviato in lista nei giorni passati.
Il prof. Bizzi ritiene che il Vademecum presentato non sia di aiuto immediato alle famiglie: le famiglie hanno bisogno di risposte semplici e di conoscere i propri diritti. Propone, per un possibile Vademecum, di presentare per prima l’UICI e i suoi servizi, poi pagine sulla Biblioteca, sulla Federazione, sui Centri di Consulenza e sull’I.Ri.Fo.R. ecc. Propone inoltre di inserire i Centri di oculistica pediatrica tra i luoghi di diffusione del vademecum. Lamenta inoltre che a volte gli ortottisti invadono il campo prettamente pedagogico, che dovrebbe essere di competenza dei tiflologi.
Si discute sul rapporto tra oculisti/ortottisti e tiflologi.
Il prof. Borra ribadisce che nel vademecum debbano esserci solo riferimenti al mondo educativo e formativo.
Alle ore 16.00 il prof. Condidorio lascia la riunione.
Il prof. Rapisarda presenta una ricerca approvata dal CTS dell’I.Ri.Fo.R. sui percorsi di alternanza scuola-lavoro riguardanti l’inclusione dei disabili visivi. Suggerisce che tale ricerca sia sottoposta ai nostri vari Centri di Consulenza Tiflodidattica, per conoscere eventuali percorsi di alternanza scuola-lavoro che abbiano avuto successo od al contrario siano stati in qualche modo fonte di ostacoli ed “esclusione” per i nostri ragazzi. Conclude, affermando che l’obiettivo dell’I.Ri.Fo.R. è quello di individuare eventuali “buone prassi” od altrettante criticità da segnalare al MIUR perché la pratica dell’alternanza scuola lavoro possa diventare veramente una risorsa inclusiva per gli studenti con disabilità visiva.
Anche il prof. Bizzi illustra dei casi di alternanza scuola-lavoro e propone la stesura di indicatori di qualità che li possano riguardare.
Il prof. Rapisarda precisa che la ricerca I.Ri.Fo.R. di cui sopra consta di due questionari da rivolgere rispettivamente ai CCT ed agli studenti coinvolti o che abbiano subito rifiuti e dunque non inseriti in stage di “alternanza scuola lavoro. Chiede ai colleghi del Network di condividerla e che, per la sua comprovata ed indiscussa competenza nel settore, sia l’Istituto Cavazza di Bologna a curare l’aspetto della somministrazione digitale dei questionari in oggetto.
Il prof. Borra, Vice Presidente del Cavazza, s’impegna a far sua la proposta del Prof. Rapisarda, riservandosi di parlarne con la Direzione dell’Istituto bolognese e con i suoi esperti informatici.
Il prof. Rapisarda ringrazia il Network per avere “sposato” l’importante causa della ricerca I.Ri.Fo.R. sull’alternanza scuola lavoro ed auspica un sollecito riscontro alla sua richiesta da parte del Cavazza, in quanto il termine di scadenza di presentazione della ricerca è stato fissato per il 31 Ottobre p.v.
Si discute della possibile utilizzazione di stampanti 3D per la produzione di sussidi. Si discute sulle particolarità e sui limiti dei libri tattili e sulle metodologie di produzione.
Il prof. Bizzi suggerisce un sistema di validazione dei sussidi da un punto di vista tiflologico.
Viene deciso di dare tempo fino al 30 giugno per la discussione del Vademecum.
Viene altresì stabilito che la prossima riunione si terrà il 13 luglio 2016, dalle ore 9.30 alle ore 17.30. Tale decisione viene poi modificata con una discussione sulla lista del Network: pertanto la data della prossima riunione è stabilita nel 12 LUGLIO 2016 DALLE ORE 9.30 ALLE ORE 17.30.
Null’altro essendoci da discutere, la riunione termina alle ore 16.45.
L’emozione “unica” dei libri tattili illustrati, di Gianluca Rapisarda
Nelle mie vesti di Presidente di giuria della Terza edizione del Concorso di editoria tattile “Tocca a te”!, organizzato dalla Federazione Pro Ciechi e dalla Fondazione Hollman e tenutosi nel Luglio 2015 presso la bella ed ospitale Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia, ho avuto modo di conoscere la brava e “frizzante” esperta di libri tattili per bambini, Dott.ssa Laura Anfuso.
Presentazione di Laura Anfuso, studiosa, formatrice ed esperta di letteratura per l’infanzia.
Laura è una studiosa seria, pacata e dall’etica salda, una ricercatrice meticolosa, una sperimentatrice sensibile e appassionata che pone al centro della sua attività di promozione alla lettura il Bambino in quanto Persona da ascoltare e rispettare sempre. Tutto ciò che fa, lo fa con cura, grazia, impegno.
Di seguito un suo contributo davvero “stimolante” e ricco di spunti di riflessione per tutti coloro che si occupano di letteratura per l’infanzia e della promozione della lettura per bambini.
L’intervista è stata rilasciata all’esperta del settore, Dott.ssa Tamberlani che ha chiesto allo scrivente di volerla cortesemente divulgare a tutti i nostri soci ed ai genitori dei nostri bimbi, anche tramite la nostra stampa associativa.
Non mi resta che ringraziare immensamente la Dott.ssa Tamberlani per la gentile concessione ed augurarVi buona lettura.
Leggere è far emergere i colori del Bambino. Intervista a Laura Anfuso:
Qual è il valore della lettura ad alta voce? Perché, secondo Laura Anfuso, è importante leggere ai bambini?
Credo che la lettura ad alta voce sia un valore quando vengano rispettate la dignità del Bambino e le potenzialità del libro, quando la lettura rivela il progetto etico, la cura (per esempio, per quanto concerne la scelta del libro, il luogo in cui la lettura viene fatta, le modalità con cui viene proposto il libro, la relazione che è in grado di creare l’adulto mediatore tra il libro e il bambino, tra il libro, il bambino e i genitori, tra il libro e il gruppo di bambini, ecc.).
Per me, leggere ad alta voce ai bambini è importante perché sollecita il loro desiderio diesplorazione e di scoperta, sviluppa la costruzione autonoma di un’immagine del mondo e di se stessi, favorisce la conoscenza di qualcosa di cui non sapevano di aver bisogno, nutre la capacità di dare un nome ai sentimenti, consente l’espressione libera e consapevole delle emozioni, nutre il bisogno di silenzio, di ascolto, di accoglienza reciproca, di un confronto aperto con gli altri.
Leggere per me è ascoltare, è accogliere la Persona che sta crescendo, agire come una sorta di moltiplicatore di opportunità di esperienze per il Bambino, destare il suo stupore, suscitare la sua curiosità, offrirgli un’esperienza che possa risultare significativa dal punto di vista emotivo, come pure da quello cognitivo.
Leggere è far emergere i “colori”, favorire la costruzione dell’identità attraverso la consapevolezza dei “colori”. Ho sempre letto e continuerò a leggere la poesia di Shel Silverstein che per me rappresenta una sorta di epigrafe irrinunciabile:
Colori
La mia pelle ha un color di terragiallastro-rosa-bianco; i miei occhi sono grigio-blu sul verde, e antracite quando sono stanco.
Ho i capelli rosso-biondo-bruni, e se li bagno sembrano argentati… Ma i colori, i colori che ho dentro, ancora non li hanno mai inventati.
Shel Silverstein
Leggere ai bambini in famiglia: quando iniziare? Come farlo? Quali letture proporre ai propri figli?
In realtà, nei miei corsi (corsi per future mamme e corsi di sostegno alla genitorialità) ho sempre invitato i futuri genitori, soprattutto le future mamme, a leggere ad alta voce quando il bambino/la bambina/i bambini era/erano ancora in grembo. L’apparato uditivo comincia a svilupparsi intorno all’ottava settimana di gravidanza. Dalla sedicesima settimana di gestazione in poi il feto reagisce agli stimoli sonori, in modo particolare alle voci umane. Tra le ventiquattro e le ventotto settimane di gestazione l’udito è completo. Alcuni studi hanno dimostrato che il bambino nella pancia della mamma non solo è in grado di riconoscere i suoni, ma anche di ricordarli. La voce della mamma, già ascoltata più volte, sarà riconoscibile, quindi rassicurante per il bambino, anche nel momento delicato in cui verrà alla luce.
Dal momento della nascita, sarà poi importante continuare a prendersi cura del bambinocon i canti, le ninnenanne, le filastrocche già proposti durante la gravidanza, anche con cose nuove, sperimentando in modo costante le possibilità della lettura. I libri dovranno essere proposti dopo un’accurata selezione, in modo diverso (i libri non sono tutti uguali!) e graduale (nel rispetto dei tempi del Bambino), studiando sempre le modalità attraverso le quali il Bambino risponderà alle diverse proposte di lettura.
Ogni bambino è una Persona e deve essere rispettato, stimolato senza gratuite forzature o assurde pretese di una precoce adultizzazione. Spesso i libri indicati per la primissima infanzia sono adatti ai bambini di età compresa tra i tre e i cinque anni. Inoltre, molti libri non vengono progettati in modo coerente per quanto concerne il formato del libro, o il codice verbale, o l’apparato iconico-grafico nella sua interezza, ecc.
Un altro aspetto che meriterebbe una certa attenzione è la qualità artistica delle illustrazioni di molti libri per bambini. Poiché colpiscono gli adulti, vengono acquistati e proposti al bambino piccolissimo come se quest’ultimo avesse già sviluppato un’alfabetizzazione iconica consona al godimento di quelle immagini e un’adeguata capacità di lettura critica della polisemia a cui esse rimandano.
Leggere a un gruppo di bambini: qual è la tua esperienza in questo ambito? Cosa significa leggere a un gruppo di bambini per te? Quali aspetti vanno curati, quale formazione e sensibilità sono necessarie?
Ho avuto la fortuna e il privilegio di leggere a bambini diversi in luoghi molto diversi: nel nido, a scuola (in classe, in palestra, nel teatro, nel cortile), in parrocchia (oratorio), all’università, in biblioteca, in libreria, in ludoteca, nel museo, in luoghi aperti nell’ambito di alcuni festival (sul palco in piazza, ecc.), nelle fiere, in ospedale, anche in una scuola-tenda e in una scuola-container a L’Aquila, dopo il terremoto, e ogni esperienza mi ha dato tantissimo. Certe cose non si imparano solo leggendo i libri. Sono cresciuta grazie all’interazione affettiva e culturale che ogni volta si è sviluppata con tempi e modalità diverse perché non esiste il gruppo di bambini, esistono i bambini, anzi esiste il Bambino. E ogni Bambino ha la sua personalità, il suo carattere, la sua storia, il suo vissuto, ecc.
Ogni volta, ho cercato di sapere qualcosa dei bambini a cui avrei dovuto leggere, del luogo in cui si sarebbe svolto il laboratorio, ho studiato e “ri-cercato” i libri e poi ho selezionato quello che mi sembrava più giusto proporre in quel momento, valutando anche diversi aspetti (l’età dei bambini, il percorso svolto dai bambini prima del mio intervento, il tema del libro, il contesto, ecc.).
Credo che la formazione, l’esperienza e la sensibilità siano aspetti fondamentali, irrinunciabili. Non credo che l’entusiasmo e il cuore possano contribuire a creare eventi significativi dedicati alla lettura, né penso che possa giovare alla promozione dei libri la confusione che un approccio di questo tipo sta contribuendo a creare nell’ambito dell’animazione alla lettura. Sembra che ci sia un’unica ricetta per realizzare l’animazione alla lettura e libri diversi tra loro vengono proposti nello stesso modo, come se questo fosse possibile. Molti libri hanno bisogno di silenzio, di silenzio sensibile, di tempo mediato, e, quando vengono usati in un certo modo, risultano solo sviliti, mortificati nelle potenzialità ed originali peculiarità che li contraddistinguono.
La formazione deve essere continua, deve sviluppare un continuo dialogo tra la ricerca e la sperimentazione, con uno sguardo ampio, pronto a cogliere gli stimoli che possano arrivare da letture diverse (saggi, poesia, teatro, arte, ecc.), dai viaggi, da un attento e costante esame della produzione mondiale per bambini, come pure dal ricco confronto con la disabilità. Essa ci regala la possibilità di spostare lo sguardo, di nutrire il desiderio di “ri-cercare” una “LETTURA” che possa rappresentare un valore per tutti, da condividere.
Come ti prepari a una lettura ad alta voce a un gruppo di bambini? Cosa determina, a tuo avviso, la buona riuscita di una lettura di gruppo?
Se posso, vado a vedere il luogo in cui dovrò leggere. Cerco di sapere il più possibile, di preparare l’accoglienza, di conoscere il libro molto bene in modo da poter leggere soprattutto gli occhi dei bambini, di essere più centrata sul loro ascolto, di essere disponibile e pronta ad aggiustare il tiro in ogni momento, a curare la delicata compresenza degli insegnanti o dei genitori.
Per me è anche importante il silenzio, leggere nel silenzio, leggere il silenzio apparente, creando pause di silenzio, per far emergere lo spazio interiore, la parola che stava appesa alle labbra, lì lì per essere detta, quella parola che, finalmente pronunciata o ascoltata, sarà attesa e rivelazione nel medesimo tempo.
Sento che il laboratorio ha avuto un senso quando, dopo la lettura, emerge la Voce del Bambino, anche quando, in un laboratorio successivo, mi ricordo delle osservazioni del Bambino, di come le parole del Bambino abbiano “compiuto” il Libro e la Lettura.
Un libro per bambini è di qualità se…
…guarda al Bambino con rispetto, se guarda ai bisogni profondi del Bambino, se si occupa delle relazioni che il Bambino pone in essere con se stesso e gli altri. In questo senso, la relazione deve essere vista sempre nel duplice aspetto di rapporto uomo-natura e di rapporto uomo-uomo, del Bambino nel suo essere insieme realtà naturale e realtà culturale-sociale.
Quali libri ami particolarmente?
Ci sono libri che presentano un equilibrio perfetto, che hanno il sapore unico della poesia, che spostano lo sguardo dal torpore dell’abitudine e dell’omologazione. Sono quelli i libri che amo, quelli a cui ho bisogno di ritornare sempre, quelli su cui posso lavorare con modalità diverse, con adulti e con bambini, quelli da cui attingere per la conduzione di corsi di formazione, quelli che io definisco irrinunciabili. Non posso citarli tutti, ma alcuni libri rappresentano, nello stesso tempo, un valore da condividere e da custodire in silenzio comeFammi una domanda! 108 domande per parlare un po’ insieme (Nuove Edizioni Romane, 2005), Sera d’inverno (Bohem Press Italia), L’isola (Orecchio Acerbo Editore),Io, tu, le mani (il libro con il quale Marcella Basso ha vinto due premi: Premio Miglior Libro Italiano, Concorso Tocca a te! 2015 e Premio Internazionale Typhlo & Tactus 2015), anche A cloud e Kakéra. Histoire d’un petit morceau (Les Trois Ourses), due doni della sensibilità artistica di Katsumi Komagata.
Puoi parlarci dei laboratori che conduci legati al TATTO e dell’impiego che fai dei libri tattili illustrati?
Mi occupo da tempo di Educazione al Tatto e ho cominciato a sperimentare i libri tattili illustrati quando erano ancora ignorati da molti, anche tra gli addetti ai lavori. Li ho cercati, acquistati, toccati più volte, analizzati, “ri-cercati”, confrontati, soprattutto alla luce delle potenzialità che emergevano attraverso la conduzione di laboratori con modalità diverse e in contesti differenti per bambini, ragazzi e adulti. La mia ricerca è stata anche sollecitata dall’esperienza preziosa di cui ho potuto godere in qualità di membro della Giuria Senior in tutte e tre le edizioni del Concorso Italiano di Editoria Tattile Illustrata “Tocca a te!”(Padova, 17 giugno 2011; Genova, 20-22 settembre 2013; Reggio Emilia, 19-21 giugno 2015), il concorso organizzato dalla Federazione Nazionale delle Istituzioni pro Ciechi in collaborazione con la Fondazione Robert Hollman, per sostenere e promuovere l’editoria tattile e per stimolare la creazione, la produzione e la diffusione di libri tattili illustrati a livello nazionale.
I libri tattili illustrati hanno rappresentato la possibilità di sperimentare il buio, di far sperimentare il buio, di ideare percorsi al buio che potessero contribuire a sviluppare il tatto e a prendere coscienza delle possibilità del tatto. Uno degli articoli che ho scritto e, a cui tengo molto, è quello dal titolo Educare al tatto: l’importanza del buio che figura nel N. 1 della rivista “LG Argomenti” (gennaio-marzo 2013), pp. 40-46.
Tanti bambini, ragazzi e adulti hanno vissuto i laboratori come se nel buio potessero finalmente “scoprirsi”, porsi in una dimensione di ascolto profonda ed inedita. Per loro è stato anche importante soffermarsi sulle potenzialità del tatto attraverso l’esplorazione di materiali, forme e textures diversi. Per esempio, è stata una piacevole rivelazione la scoperta dei differenti aspetti che la carta può assumere, in seguito alla manipolazione, e la possibilità di soffermarsi sulla differenza non trascurabile tra superficie e texture attraverso la comparazione di materiali diversi. In questo senso, l’esplorazione tattile sensoriale è stata stimolata anche dalla sperimentazione della varietà dei libri tattili illustrati proposti.
Ricerca, sperimentazione e consapevolezza sono cresciute insieme nel tempo. Con alcunilibri tattili illustrati ho realizzato dei progetti concernenti la maternità, altri mi hanno permesso di sviluppare una riflessione sul tatto e sulle sue potenzialità nella conduzione di laboratori per educatori del nido. Certi libri mi hanno permesso di ideare originali laboratori dedicati alla scrittura creativa; alcuni sono stati valorizzati da un dialogo suggestivo della musica con la poesia a cui ho voluto dar vita. Questo solo per dire che la consapevolezza delle potenzialità del tatto e l’analisi dei libri tattili illustrati mi hanno aperto la strada della ricchezza della molteplicità e sollecitato la capacità di ideare esperienze al buio che potessero essere significative per persone vedenti, non vedenti, anche disabili.
Per questo motivo, ho continuato a sottolineare l’importanza di una Educazione al Tatto e a creare una riflessione sul tatto attraverso la sperimentazione del buio e mirati interventi di sviluppo e valorizzazione dell’Educazione Sensoriale.
I libri tattili illustrati sono di difficile classificazione, spesso introvabili e richiedono una ricerca e una formazione ampia (dalla pedagogia alla psicologia, ecc.), la volontà di mettersi continuamente in gioco e in discussione, di confrontarsi con la persona non vedente (bambino e adulto), di guardare in modo ampio ad alcuni mirati espedienti tecnici e alle soluzioni artistiche la cui originalità, rispettosa ed inclusiva, valorizza il tatto e rende giustizia alla sua complessità. Significative esplorazioni tattili sensoriali sono per me quelle in grado di far prendere coscienza all’individuo di quanto il tatto possa stimolare la sua voglia di conoscere e di conoscersi, di come il tatto possa nutrire il linguaggio e le possibilità della relazione fra gli esseri umani (sviluppo della spiritualità).
Ci puoi parlare del tuo lavoro di scrittura nell’ambito dei libri d’artista?
Ricerco, seleziono, colleziono e, soprattutto, sperimento da tempo anche i libri d’artista. Sono libri preziosi su cui mi piace soffermarmi, che uso per cullare i miei occhi, libri da cui parto o prendo spunto per condurre seminari, laboratori, anche corsi di formazione. Il libro d’artista è per me quel mondo vasto, aperto, in cui fa nido la poesia, in cui il lettore si perde all’inizio per ritornare a vibrare, a rinnovarsi, come se quell’opera così speciale, unica, originale avesse saputo scuoterlo dal torpore dell’abitudine. Il libro d’artista è per me una ricerca che sollecita un’altra ricerca, è una sfida, una provocazione brillante, un invito al viaggio, un inno alla vita, un omaggio al mutamento, alla trasformazione, alla differenza, alla molteplicità.
Non sono autrice di libri d’artista, ma di poesie, ed è recente la collaborazione con Le MagnificheEditrici che ha visto la nascita di Parola e di Libro (Collana “LettereinParola”). I miei acrostici poetici sono stati interpretati da Le MagnificheEditrici (Manuela Marchesan e Laura Bertazzoni) che hanno progettato ed ideato due libri d’artista originali, in grado di conquistare la sensibilità di molti. Abbiamo già realizzato due presentazioni che mi hanno offerto molto nel senso di un confronto che è umano, culturale ed artistico insieme: una a Roma, il 13 novembre 2015, presso i locali della casa editrice Empiria, con il Poeta Elio Pecora e l’altra a Firenze, il 12 febbraio 2016, presso la Galleria/Atelier Cartavetra di Brunella Baldi. E andremo anche in altre città in cui i libri hanno destato curiosità ed interesse.
Per quanto concerne il testo, ci tengo a sottolineare che l’acrostico è stata una possibilità, una strada che ho voluto attraversare per trovare, nella sintesi, la pienezza. Dopo tante letture, anche tante esperienze al buio, mi sono affidata alla mia mente senza “costringere” le parole a volersi piegare ad un significato rigido, imposto come tema. Mi sono immersa nella mia mente, per combinare le parole come se fossero autonome di dire quello che sanno esprimere. L’acrostico è un gioco a cui mi abbandono, una sfida piacevole. Continuo a “ri-cercare” le parole, a sentirle, a esplorarle, a scuoterle in modo da “cullare” i significati che si vanno di volta in volta svelando, plasmando, riscoprendo. Anche per questo, sono felice che i miei acrostici siano “diventati” libri d’artista, un “corpo poetico” che accoglie il respiro di parole che non si fermano, che continuano ad essere se stesse pur rimandando ad altro, che richiedono tempo per svelare la magia di cui sono custodi. Perché, per rivelare tutto quello che sanno o che possono dire, la superficie di una pagina bianca sarebbe risultata troppo stretta, soffocante, un limite. Certe parole hanno bisogno di spazi ampi di visione, di percezioni dilatate, di essere lette, attraversate, “toccate con mano”, manipolate, percepite attraverso tutti i sensi per essere comprese, per “ri-comporre” la polifonia di voci a cui si schiudono generose.
La formazione specifica degli operatori del sostegno dei disabili visivi, di Gianluca Rapisarda
In merito alla delicata questione della formazione professionale degli operatori del sostegno degli alunni/studenti con disabilità visiva, io e Luciano Paschetta, rispettivamente Direttore junior e senior centrali dell’I.Ri.Fo.R., nonché componenti il Network per l’Inclusione Scolastica, dopo lunga ed approfondita analisi dell’esistente, siamo giunti alle conclusioni seguenti: Prossimi dall’ottenere la tanto agognata “cattedra” di Tiflologia grazie all’indefesso ed instancabile impegno di Marco Condidorio e nelle more dell’istituzione di una vera e propria “specialistica” di Scienze tiflologiche, il Network per l’Inclusione Scolastica dell’UICI deve puntare ad un “modello formativo su due differenti livelli di grado successivo.
A) Master di I livello in “Assistente all’autonomia ed alla comunicazione per studenti disabili sensoriali (sordi e ciechi), od in alternativa in ”Educatore tiflologico”. La ratio di questa scelta è dettata dalla consapevolezza che, prima di formare l’esperto in scienze tiflologiche, ci sembra più semplice ed imminente nel tempo la possibilità del riconoscimento della “figura” dell’assistente alla comunicazione di alunni/studenti con disabilità sensoriale, in quanto tale profilo è già previsto dall’art. 13 comma c della 104 e la sua definizione è stabilita dalla più recente Legge 107.
Anche la spendibilità del titolo di “assistente alla comunicazione” risulta molto più concreta e tangibile, poiché l’”assistente” si trova ad operare, a differenza dell’esperto in scienze tiflologiche, non solo con i minorati della vista ma anche con gli allievi non udenti.
Tuttavia, dobbiamo essere anche realisti e prendere atto del fatto che finora, così come hanno operato gli assistenti alla comunicazione, probabilmente a causa del loro mancato riconoscimento da parte del MIUR, sono serviti a ben poco al percorso educativo e formativo ed al processo di inclusione degli studenti disabili visivi.
Troppo spesso, infatti, i nostri alunni hanno fatto i conti con una loro preparazione precaria, generalista ed improvvisata, trattandosi il più delle volte di ex volontari del servizio civile, di persone che hanno frequentato corsi di Braille o di Tifloinformatica di poche ore e dunque di operatori di semplice “informazione”, più che di formazione dei ragazzi minorati della vista.
Ed allora, cosa fare? O si organizzano dei corsi formativi “credibili ed efficaci, e l’I.Ri.Fo.R. è ultimamente in trattativa con alcune “autorevoli” Università per attivare un adeguato Master a loro rivolti, o forse sarebbe meglio, come suggerito da Marco Condidorio in occasione della scorsa riunione del 15 Giugno u.s. del nostro Network, profondere ogni nostra energia non per la formazione dell’assistente” alla comunicazione, ,ma a quella dell’“educatore tiflologico”.
Fermo restando che, la figura dell’educatore tiflologico” non intende eliminare quella dell’”assistente all’autonomia e comunicazione” istituita dalla 104, ma di migliorarne caratteristiche specifiche, professionali e operative e, ovviamente, di darle la giusta cittadinanza entro le scienze tiflologiche. Senza confonderne, tra l’altro, ruoli e occupazione professionale, rispetto all’esperto in scienze tiflologiche, per il quale pensiamo, invece, ad un secondo livello formativo.
Il Master di I livello per assistente alla comunicazione di studenti disabili sensoriali o quello ancora più specifico per Educatore tiflologico degli allievi con disabilità visiva si potrebbe articolare in 1500 ore e rivolgere ai laureati in tutte le discipline e naturalmente anche ai docenti di sostegno e curricolari in servizio.
Alla definizione del profilo dell’”assistente alla comunicazione” e dell’”educatore tiflologico e del relativo percorso formativo si sta lavorando alacremente in questi giorni durante le riunioni del Network per l’Inclusione Scolastica, che ha pure in animo di presentare un apposito DDL per ottenere il riconoscimento della qualifica dell’Educatore tiflologico e soprattutto dell’”Esperto in Scienze tiflologiche”.
B) Master di II livello in “Esperto in scienze tiflologiche”.
Al riguardo, partendo dall’esperienza “pilota” del Master dell’Unimol, voluto dal nostro Presidente Mario Barbuto e dal “visionario” membro della Direzione Nazionale Marco Condidorio, e dagli inevitabili accorgimenti ed aggiustamenti che stanno per essere apportati dal nostro Network, mi sono “sbilanciato” nello stilare e definire il profilo ed il percorso formativo dell’esperto in scienze tiflologiche, che di seguito riporto, nella speranza che possa diventare il “modello” di riferimento nazionale per tutte le Università italiane
Profilo professionale.
La definizione utilizzata a livello internazionale di “esperto nelle scienze tiflologiche” ci aiuta ad individuare nello specifico il suo profilo professionale. Egli affianca nell’attività formativa ed educativa gli insegnanti di sostegno, gli educatori e gli assistenti come figura nuova, che solleva la famiglia dal disagio della situazione di minorazione visiva, a completamento di quel team tiflo-psico-pedagogico auspicato nelle più diverse sedi deputate alla formazione universitaria e professionale. Quella dell’ “esperto nelle scienze tiflologiche” è una nuova figura professionale con competenze tiflo-psico-pedagogiche utili alla realizzazione dei percorsi di educazione, istruzione, formazione, assistenza domiciliare e inclusione rivolte a persone in condizione di disabilità visiva e di pluridisabilità allo scopo di promuoverne l’integrazione sociale ed umana.
L’Esperto in scienze tiflologiche potrà, altresì, operare sul campo, affiancandosi in alcuni momenti di programmazione (GLH, consiglio di classe, Collegio docenti, ecc.) e di azione (didattica del Braille, predisposizione del materiale didattico, presentazione delle periferiche assistive per l’informatica, ecc.) a chi sta operando con il minorato della vista (insegnante, educatore, assistente,ecc.). In tutti i casi con la finalità di trasmettere le conoscenze e le competenze necessarie alla definizione corretta degli obiettivi educativi, scolastici e di autonomia personale, così da sviluppare un “progetto di vita“ mirato all’inclusione socio-lavorativa della persona con disabilità visiva.
Competenze dell’Esperto nelle scienze tiflologiche.
Egli è, appunto, un esperto in scienze tiflologiche e, come tale, saprà: indicare gli aspetti critici dello sviluppo psicomotorio in assenza della vista e come si faccia a superarli con successo; chiarire gli aspetti specifici della percezione della realtà in mancanza della vista; valutare la funzionalità del residuo visivo in relazione al lavoro didattico e/o professionale; insegnare come si educa un minorato della vista alla “lettura” delle rappresentazioni grafiche bidimensionali (grafici, piantine toponomastiche e cartine, ecc) ; sapere quando è indispensabile l’insegnamento del metodo Braille, piuttosto che quali siano i sussidi per gli ipovedenti per rendere autonomo il bambino con disabilità visiva nella letto-scrittura; illustrare quali siano gli accorgimenti ed i sussidi per rendere efficace la didattica in presenza di un cieco assoluto e/o di un ipovedente grave; sapere insegnare l’uso del PC con le periferiche assistive (screen reader, display Braille, sofware ingrandenti, ecc.); conoscere i giochi idonei al bambino con gravi problemi di vista; indicare quali siano le opportunità di accesso all’informazione (quotidiani e riviste on line accessibili, biblioteche digitali, audiolibri , ecc.); suggerire come si “adatta” un testo di scuola primaria od un testo letterario o scientifico affinché il privo della vista o l’ipovedente lo possano utilizzare appieno; spiegare quali siano le possibilità di orientamento, mobilità e di autonomia personale raggiungibili alle diverse età e nelle diverse situazioni da chi ha problemi di vista; valutare l’idoneità di una situazione di lavoro e la sua adattabilità al cieco o all’ipovedente. Questo solo per esemplificare gli ambiti delle sue principali competenze, competenze che egli potrà trasmettere, quale formatore, in percorsi formativi specifici rivolti alle diverse figure professionali che intervengono alle diverse età e situazioni nel processo di istruzione e formazione dei giovani e degli adulti con disabilità visiva.
Percorso formativo dell’Esperto in scienze tiflologiche.
Il titolo professionale di “esperto nelle scienze tiflologiche” viene conseguito previa la frequenza di un Master universitario, il cui piano di studi, elaborato da questo “Network per l’Inclusione Scolastica, viene recepito dal MIUR, come modello formativo nazionale di riferimento per tutte le Facoltà di Scienze della Formazione delle Università italiane. Il Master ha una durata complessiva di 12 mesi, per un totale di 1500 ore ed è articolato in cinque moduli. Almeno quattrocento ore saranno teoriche e laboratoriali e saranno svolte in presenza, 100 ore saranno effettuate nella modalità FAD sincrona (aula virtuale), mentre il restante delle ore sarà incentrato sullo svolgimento di un tirocinio pratico formativo presso l’UICI ed i suoi Enti collegati. Perché tali tirocini siano veramente “seri” ed efficaci, sarà obbligatoria la supervisione di un esperto “tiflologo” operante presso la struttura ospitante il corsista, con verifica in itinere e sul campo delle competenze acquisite durante lo stage. Le lezioni saranno tenute da docenti accreditati, attivi sul territorio sia regionale che nazionale. E’ prevista una prova finale. Il master in ”esperto nelle scienze tiflologiche” rilascia 60 crediti formativi (ognuno equivalente a 25 ore di impegno complessivo del “corsista”) ed è rivolto agli assistenti alla comunicazione ed agli educatori tiflologici, usciti dal Master di I livello di cui sopra, con particolare riferimento a quelli in possesso di una laurea in Pedagogia, Scienze dell’educazione ed in Scienze della Formazione. Ovviamente il Master è altresì destinato agli insegnanti di sostegno e curricolari della scuola di ogni ordine e grado, ma anche agli educatori sociali e professionali. Le principali aree didattiche del Master saranno le seguenti: Modulo di Tiflologia: Elementi di Tiflodidattica e di Tiflopedagogia e Storia della Tiflologia (promozione dell’autotutela dei ciechi e diritto all’istruzione, istituzione delle scuole speciali, Augusto Romagnoli, l’inserimento dei ciechi e degli ipovedenti nelle scuole comuni, la situazione odierna e le nuove sfide dell’inclusione scolastica, diritto al lavoro, il metodo Braille, la Tifloinformatica e le tecnologie assistive), Modulo di Oftalmologia: Caratteristiche generali della disabilità visiva (Chi sono i minorati della vista, definizione legale di cecità e di ipovisione, CFDH ed ICF, parametri e strumenti per la valutazione della funzionalità visiva), Modulo di Psicologia: Aspetti psicologici generali dei minorati della vista ( sviluppo psicomotorio, la mobilità e l’orientamento, lo sviluppo cognitivo e delle funzioni senso-percettive e comunicative, la disabilità visiva ed il linguaggio, il gioco dei minorati della vista, la pluridisabilità, i bisogni educativi speciali, l’attenzione e la memoria, lo sviluppo affettivo-relazionale e la sessualità dei ciechi e degli ipovedenti), Le principali Istituzioni pro ciechi ( L’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti, La Federazione Nazionale Delle Istituzioni Pro Ciechi, L’I.Ri.Fo.R., la Biblioteca per i ciechi “Regina Margherita”, l’Agenzia Internazionale per la prevenzione della cecità), Laboratori: Laboratori di Braille, di Tifloinformatica e di trascrizione di libri di testo e scientifici ed indicazioni operative sulla disabilità visiva. Al termine del Master ed al conseguimento del titolo di E.S.T., sarà possibile iscriversi all’albo nazionale di “esperto in scienze tiflologiche”, istituito e riconosciuto ufficialmente dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. A tale “albo nazionale” si potrà accedere, solo dopo certificazione rilasciata da un’apposita commissione esaminatrice dell’I.Ri.Fo.R centrale e di cui faranno parte anche esperti del MIUR.
Adesso non ci resta che sperare che l’incontro dei prossimi giorni incassato dal nostro inesauribile Marco Condidorio tra il Magnifico Rettore dell’Unimol ed il nostro Network, possa andare verso questa direzione, rappresentando una tappa fondamentale per giungere a quella “terza fase” della Tiflologia da noi tanto evocata ed invocata.
Sintesi dei lavori del Network per l’Inclusione Scolastica del 25 maggio 2016, di Gianluca Rapisarda
Il 25 maggio 2016, alle ore 14,00, presso la sede del Centro di Documentazione Tiflologica, via della Fontanella di Borghese, 23 Roma, ha avuto luogo l’incontro fra i componenti il Network per l’Inclusione Scolastica, come da convocazione del 13 maggio 2016.
Erano presenti: il prof. Giancarlo Abba, il prof. Vincenzo Bizzi, il prof. Pier Michele Borra, il prof. Marco Condidorio, il prof. Luciano Paschetta, il prof. Pietro Piscitelli ed il prof. Gianluca Rapisarda.
Assente giustificata la prof.ssa Roberta Caldin.
Il prof. Borra riassume il lavoro fatto finora e precisa che il Network non è un’altra associazione, ma una collaborazione tra I.Ri.For., Biblioteca Italiana per i Ciechi, Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti e Federazione Nazionale delle Istituzioni pro Ciechi. Introduce poi la figura dell’esperto in scienze tiflologiche e i possibili percorsi formativi di questa figura, facendo l’ipotesi di una laurea specialistica all’interno delle Scienze della Formazione. Per quanto riguarda i LEP, invita a valutare le proposte, tenendo in considerazione il fatto che sembrano deboli sul lato del rapporto con le famiglie. Ricorda, inoltre, i 17 Centri di Consulenza Tiflodidattica e gli altri Centri presenti presso gli Istituti: occorre vedere quali risorse mettono in campo e quali rapporti vadano costruiti con gli Enti che ruotano attorno a questi Centri.
Il prof. Piscitelli ricorda come il Network sia partito come proposta dall’ultimo congresso dell’Unione e come poi sia stato fatto proprio dal Coordinamento degli Enti. Propone inoltre che il documento che uscirà dal Network venga fatto circolare presso i Consigli Regionali UICI.
Il prof. Rapisarda sottolinea come il Network sia un organismo tecnico che ha precisi obiettivi e non una associazione che “toglie potere” ad altri. E’ necessario – continua – fare rete ed essere molto pratici nel cercare di conseguire i propri obiettivi.
Il prof. Condidorio, rispondendo ad alcune critiche circolate in rete, ricorda come il Network sia stato presentato in Commissione Istruzione e ribadisce che è animato da una filosofia di professionalità e di competenza tecnica. E’ bene evitare speculazioni ed elementi troppo teorici. Occorre cercare fin da subito di trovare un accordo sui documenti presentati ed eventualmente procedere ad una pubblicazione.
Il prof. Paschetta informa che nell’emanando Decreto delega sull’inclusione sono previsti i PUAD (Punti Unici di Accesso alla Disabilità) che definiscono i progetti di vita e l’organico delle singole scuole. Vengono però sollevate alcune perplessità su questi organismi e sulle competenze dei loro componenti. Dopo l’analisi delle figure del tiflologo e dell’assistente alla comunicazione occorre arrivare ad un momento di sintesi. Il tiflologo è una figura complessa che ha bisogno di una pluralità di competenze che non possono essere oggetto di un singolo master. Occorre quantomeno stabilire la necessità di una laurea per l’accesso al master. Il Network – sottolinea il prof. Paschetta – dovrà essere l’interlocutore con le Università per fornire le competenze nella formazione.
Il prof. Abba ricorda che alla base di tutto il discorso ci deve essere una idea pedagogica. Occorre confrontarsi con la realtà quotidiana della scuola. Si chiede a quali bisogni deve rispondere il tiflologo, che, per sua natura, non può essere assimilato ad un assistente alla comunicazione. Sottolinea i punti critici del termine “tiflologo”, di cui bisogna salvare la dimensione pedagogica. Un tiflologo deve avere un Centro di riferimento a cui appoggiarsi, senza il quale la sua azione rischia di trovarsi in difficoltà. Dai Centri devono essere erogati dei servizi “standard” comuni.
Il prof. Bizzi ricorda l’aspetto tecnico-organizzativo proprio del Network. Occorre partire dal binomio bambino e famiglia (intesa come ambiente che si trova attorno al bambino) per la realizzazione delle potenzialità insite nel bambino stesso. L’educatore deve sapersi far accogliere come figura di riferimento e deve essere capace di condivisione emozionale. Pensa a pochi tiflologi selezionati, per la formazione dei quali non servono piccoli corsi. Si dovrebbe parlare di un pedagogista con competenze tiflologiche, così come si parla di un bambino cieco e non di un cieco bambino. Nei tempi brevi, ciò che manca è un vademecum che agevoli l’orientamento di famiglie e scuole.
Il prof. Condidorio ricorda come l’Università del Molise sia interessata e disponibile ad una cattedra di tiflologia. Occorre che il Network sia un punto di riferimento con l’appoggio delle Università. Il Master, in tal senso, diviene un passaggio obbligato. Ricorda poi come il tiflologo non sia un “tuttologo”, ma come debba avere competenze in campi diversi. Deve saper offrire la soluzione nel momento che si presenta il problema e sapersi orientare sui bisogni del bambino.
Il Prof. Rapisarda, riprendendo la parola, auspica che il Master in “Typhlology Skilled Educator”, attualmente in corso presso l’Unimol, con i dovuti aggiustamenti e le necessarie rimodulazioni da parte del “Network” (in merito soprattutto al piano di studi ed al numero di ore di lezione in presenza), possa diventare da “esperienza pilota” il modello formativo di riferimento nazionale da disseminare in tutti gli Atenei italiani. L’ideale sarebbe, conclude, che il rapporto “privilegiato” tra il “Network” e l’Università di Campobasso possa costituire un “trampolino di lancio” per creare una vera e propria “specialistica” in Scienze tiflologiche.
Il prof. Paschetta, ritornando all’immagine del tiflologo come pedagogista, rileva come il Master debba essere limitato alle lauree in Scienza della Formazione e Pedagogia. Occorre pensare ad un modello di rete in cui trovino posto i CCT e gli Istituti. In ogni CTS ci dovrebbe essere uno sportello “tiflologico” che dia informazioni. Propone una griglia di osservazione dei singoli servizi erogati dai CCT e dagli Istituti e di far circolare la notizia di questi servizi.
Il prof. Condidorio chiede che siano valutate le competenze dei CCT anche per una maggior razionalizzazione delle iniziative.
Il prof. Borra ricorda le funzioni dei CCT e degli Istituti e ne sottolinea le differenze e le diverse professionalità. Chiede che venga stilato un documento sulla rete dei servizi. E’ necessario un passaggio dai Consigli Regionali UICI per la diffusione dei servizi.
La discussione prosegue sui livelli dei servizi e sulle possibilità di costruzione di una rete.
Alle 16.15 il prof. Condidorio lascia la riunione
Il prof. Abba sottolinea come il bambino non vedente debba essere preso in carico nella sua interezza in termini educativi e pedagogici.
Alle ore 17.20 il prof. Abba lascia la riunione.
La discussione prosegue con una analisi del master organizzato dall’Università del Molise e in generale sui requisiti di ingresso da determinare per i singoli master.
Null’altro essendoci da discutere, la riunione termina alle ore 17.40.
Sintesi dei lavori del Cda della Federazione del 17 marzo 2016, di Gianluca Rapisarda
Come da avviso n. 259 del 1 marzo, il giorno 17 marzo 2016 alle ore 14,00, si è riunito, presso la sede di Via Giuseppe Mirri, 2 – Roma, il Consiglio di Amministrazione della Federazione Nazionale delle Istituzioni pro Ciechi ONLUS.
Alle ore 14,15 risultano presenti il Presidente Rodolfo Masto, i consiglieri Pier Michele Borra, Claudio Cassinelli, Gianluca Rapisarda, il consigliere Mario Barbuto trattenuto da un impegno, informa del suo imminente arrivo; risultano assenti giustificati i Consiglieri Raffaele Ciambrone e il vice Presidente Hubert Perfler.
Risultano altresì presenti tutti i membri del Collegio sindacale dei revisori dei conti: Il Presidente Dott. Carmine Silano, la Dott.ssa Patrizia Pellegrini e il Dott. Silvio Silvestro Vitale.
Il Presidente Rodolfo Masto alle ore 14,30 dichiara aperta e valida la seduta.
Verbalizza i lavori il Segretario Generale Arch. Innocenzo Fenici.
Approvazione del verbale della seduta del 27. Gennaio 2016;
Il C.d.A. all’unanimità approva il verbale della seduta del 27 gennaio 2016.
2)Ratifica ordinanze adottate in via d’urgenza dal Presidente;
Non risultano all’ordine del giorno ratifiche di ordinanze presidenziali.
3)Comunicazioni del Presidente;
A) Il Presidente esprime ufficialmente le condoglianze al Consigliere Cassinelli, il quale ringrazia.
B) Il Presidente informa, che la Dott.ssa Francesca Testa del Ministero dell’Interno incaricata di seguire le Onlus, è stata trasferita in altra sede. Il Presidente per l’occasione ha inviato alla Dottoressa sopracitata un messaggio di ringraziamento per la sensibilità e la collaborazione prestata al fine di risolvere le tante problematiche legate al Centro Pluridisabili che questa Federazione si appresta a realizzare.
C) Il Presidente informa che la CARIPLO, dietro interessamento della Federazione, si è impegnata a contribuire alle spese relative alla pubblicazione di alcuni libri tattili. Il progetto prevede un costo complessivo di circa € 66.000,00 pertanto la Federazione presenterà alla Cariplo un progetto di pari importo che verrà finanziato al 40%.
D) Il Presidente dà notizia che è stata inviata la lettera di risposta al Ministero dell’Interno relativa alla legge n. 278 (prot. Federazione n.205 del 2016). Nella stessa, la Federazione informa riguardo alle procedure intraprese in merito alla realizzazione, nello stabile di via Alberto Pollio, di un “Centro Polifunzionale sperimentale di alta specializzazione per la ricerca tesa all’integrazione sociale e scolastica dei Ciechi pluriminorati”.
E) Il Presidente comunica che è stata inviata al Prof. Sergio Govi la conferma e la piena disponibilità della Federazione alla co-produzione dei due libri tattili: “Papu e filo” e “Andiamo”; per questa iniziativa la Federazione ha deciso di mettere a disposizione un contributo di € 15.000,00 analogamente a quanto impegnato dall’Istituto per Ciechi “Giuseppe Garibaldi” di Reggio Emilia.
F) L’Unione Italiana dei Ciechi ed Ipovedenti di Foggia ha chiesto un preventivo di spesa per la realizzazione di tavole e modelli tridimensionali a tutto tondo di alcuni monumenti esistenti nella città, oltre alla esposizione dei libri tattili e alla mostra a “spasso con le dita”. L’ammontare del preventivo è complessivamente di € 35.000,00 esclusa iva. L’Unione di Foggia chiede che venga applicato uno sconto sull’ammontare del preventivo. Il C.d.A. accorda uno sconto del 10%.
G) Il Presidente ricorda che il protocollo di intesa sottoscritto tra Federazione e Istituto Rittmeyer mirante allo svolgimento delle attività tese al finanziamento di progetti in ambito nazionale, europeo ed internazionale a favore delle persone con disabilità visiva, è stato attivato con le istituzioni interessate e che il Vicepresidente Perfler consigliere delegato segue costantemente le prassi e le modalità operative.
H) Il Presidente informa che il dipendente Vincenzo La Francesca ha chiesto di partecipare in qualità di formatore ai corsi indetti dall’Unione Italiana dei Ciechi ed Ipovedenti, sia in ambito provinciale che in ambito nazionale. La Federazione ha autorizzato i corsi per i quali il dipendente non percepisce compenso, mentre per gli altri il dipendente dovrà usufruire dei propri permessi per ferie maturati nel corso dell’anno, conformemente al contratto di lavoro in essere.
I) Il dipendente La Francesca è stato chiamato ad organizzare un Convegno/seminario “L’arte con le dita” presso il Museo Civico di Montesano sulla Marcellana programmato per il mese di Maggio p.v. in Provincia di Salerno. Il Presidente, pur esprimendo parere favorevole, ha comunicato allo stesso dipendente che dovrà far riferimento al Consigliere Gianluca Rapisarda delegato dal Consiglio a seguire i progetti culturali. Il Consigliere Rapisarda dichiara che è stato informato dal dipendente ma al momento il convegno/seminario è ancora tutto da organizzare.
L) Il Presidente rende noto al C.d.A. che il Ministero dell’Interno in data 3 marzo 2016 protocollo n. 0002160 ha inviato una nota con la quale raccomanda alla Federazione ed alle altre onlus vigilate, di applicare il decreto legislativo n. 163 del 12 .04. 2006 recante il Codice dei Contratti pubblici relativi ai lavori, ai servizi e alle forniture. Il Presidente informa che trasmetterà nuovamente una nota per precisare, che i contenuti relativi al parere espresso dal dipartimento della Ragioneria Regionale dello Stato, in ordine all’applicabilità alla Federazione delle norme previste dal decreto legislativo 12.04.2006, sono stati oggetto di accurato approfondimento. In particolare nel corso dell’ultima riunione del C.d.A., dopo aver ribadito la volontà di assicurare un’attività amministrativa efficiente nella massima trasparenza, il Consiglio ha deciso di approfondire le inevitabili problematiche derivanti dall’applicazione “tout court“ di quanto previsto dal D.L.vo 163 in relazione all’attuale modello organizzativo della Federazione. Nel voler garantire la massima trasparenza, il C.d.A. ha richiamato le procedure adottate nella recente sottoscrizione del protocollo d’intesa con il Ministero dell’Interno in materia di trasparenza. Tale lungimirante protocollo ha permesso di adeguare, fatti salvi i principi, le specifiche esigenze della Federazione. Inoltre, il Presidente ricorda la necessità di operare ulteriori approfondimenti in quanto è stato da poco approvato il nuovo codice degli appalti a cura del Consiglio dei Ministri.
M) Il Presidente comunica che a Bologna si svolgerà, il prossimo 5 aprile, la “Bologna Children’s Book Fair 2016”. La Federazione parteciperà come espositore ed è stata invitata alla tavola rotonda, dalla Ibby Italia. Per la Federazione parteciperà il dipendente Pietro Vecchiarelli e saranno presenti tra gli altri, il dott. Vinicio Ongini del Miur.
Alle ore 14,50 entra in seduta il Consigliere Mario Barbuto.
N) Il Presidente rende noto che dal 31 Maggio al 5 Giugno a Torino la Federazione sarà presente con la Mostra “A spasso con le dita” presso il Planetario.
o) Il Presidente comunica che i servizi educativi del Palazzo delle Esposizioni di Roma, intendono organizzare una mostra di libri e tavole tattili, pertanto ha chiesto che la Federazione partecipi mediante il prestito di n. 4 opere già realizzate. Il periodo previsto sarà il prossimo autunno. Il preventivo presentato per la formazione dei laboratori e trascrizioni in braille ammonta ad € 1.000,00. Il C.d.A. prende atto.
4) Convocazione assemblea ordinaria della Federazione 20 aprile 2016;
Il Presidente richiama gli impegni connessi alla convocazione dell’assemblea con i relativi documenti contabili obbligatori da approvare in sede di assemblea ordinaria.
Il C.d.A. prende atto.
Valutazione ed eventuali delibere del Consiglio di Amministrazione in merito alla mancata ottemperanza a quanto previsto dall’art. 7, comma 1 dello statuto della Federazione;
Il presidente introduce l’argomento leggendo l’articolo 7 dello statuto vigente della Federazione che recita “ Assemblea Federale – l’assemblea della Federazione è costituita dalle istituzioni in regola con il versamento dei contributi associativi, che vi partecipano rappresentate dai rispettivi presidenti o loro delegati”. A questo punto il Presidente chiede ai consiglieri quale siano i provvedimenti da adottare nei confronti delle istituzioni non in regola con i pagamenti delle quote. Il consigliere Mario Barbuto, ritiene che si debba approfondire l’argomento al fine di stabilire delle regole certe relative ai tempi di erogazione dei pagamenti delle quote da parte delle istituzioni e della loro obbligatorietà in relazione alla scadenza annuale. Inoltre, pone come quesito, quanti anni un’Istituzione Federata può non corrispondere la quota di iscrizione prima di decadere come Istituzione Federata. Il Consigliere Claudio Cassinelli suggerisce di far partecipare alla assemblea le istituzioni non in regola, non ammettendole però alla votazione per il rinnovo delle cariche istituzionali.
Il Consiglio preso atto della complessità dell’argomento decide di regolamentare la materia e rinviare eventuali deliberazioni.
Predisposizione ed approvazione relazione morale 2015;
Il Consiglio di Amministrazione approva all’unanimità la relazione morale 2015 del Presidente Rodolfo Masto.
7)Riaccertamento dei residui anni precedenti;
Il Presidente invita ad entrare in sede consiliare il consulente della Federazione Dottor Marco Giovannucci commercialista e la Rag. Viola Ruperto contabile, che illustrano, dal punto di vista tecnico il riaccertamento dei residui attivi e dei residui passivi in vista dell’elaborazione della nuova contabilità. Il C.d.A. approva all’unanimità la delibera
8)Predisposizione ed approvazione del bilancio consuntivo 2015;
Il Presidente introduce l’argomento e offre ulteriori delucidazioni in ordine al punto in discussione. Il Dottor Giovannucci fornisce al Consiglio spiegazioni riguardo il Tfr accantonato e altre voci di bilancio.
Dopo ampia discussione il C.d.A. all’unanimità approva il Bilancio Consuntivo 2015, e la conseguente deliberazione.
Cambio Istituto cassiere;
Il Presidente rende noto che il 1 luglio p.v. entrerà in vigore la convenzione stipulata in data 16 marzo 2016 con il nuovo istituto cassiere Banca Commercio ed Industria del gruppo UBI Banca. Il C.d.A. approva all’unanimità deliberazione
Breve relazione dell’Architetto Fenici sui lavori propedeutici al più rapido trasferimento;
Il Presidente passa la parola all’architetto Innocenzo Fenici per una breve relazione riguardo lo stato di avanzamento dei lavori intrapresi per il trasferimento nella nuova sede. L’architetto sinteticamente descrive le fasi dei lavori e il loro stato alla data odierna così come di seguito descritti percentualmente: Opere Murarie 85%, Impianti Elettrici 90%, Impianti di condizionamento 85%, Impianti idraulici 20%, Impianti di aria compressa 2%, pavimentazione 20%, opere di pittura 70%. Nuovi allacci di energia elettrica e acqua diretta sono in fase di realizzazione da parte della società Acea. Occorrerà provvedere, successivamente, allo scavo e rinterro delle nuove tubazioni al fine di rendere indipendente, dagli altri edifici limitrofi, l’erogazione di servizi di acqua diretta e acqua da destinare all’antincendio. La spesa complessiva delle opere assegnate è di Euro 167.000,00 Iva esclusa. Il programma prevede che entro settembre il Centro di Produzione del materiale tiflodidattico e gli uffici amministrativi saranno definitivamente trasferiti. Il Presidente annuncia che nel mese di ottobre l’assemblea si terrà nella nuova sede in via Alberto Pollio 10.
Il C.d.A. prende atto dei lavori svolti.
Individuazione della sede che ospiterà il 3° concorso “Tocca a te!” a seguito delle proposte pervenute;
Il Presidente informa che alla lettera inviata dalla Federazione a tutte le Istituzioni, nella quale si chiedeva di candidarsi ad ospitare il terzo concorso “Tocca a Te” nel 2017, hanno risposto positivamente solo tre istituzioni: la Fondazione Hollman di Cannero Riviera; l’Istituto Serafico di Assisi; e l’Istituto Regionale S. Alessio “Regina Margherita” di Roma. Dopo ampia discussione il Consiglio decide che la sede per il prossimo concorso 2017 sarà L’Istituto Serafico di Assisi. Al Presidente vengono demandati gli ulteriori adempimenti.
Relazione del Consigliere Borra a seguito della ricognizione effettuata nei Centri di Consulenza Tiflodidattica;
Il Presidente passa la parola al Consigliere Michele Borra, il quale consegna la relazione relativa all’attività svolta. In sintesi vengono avanzate dal Consigliere alcune proposte ed ipotesi di lavoro tra le quali la costituzione di un gruppo di lavoro nazionale del quale dovrebbero far parte un rappresentante dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, uno della Biblioteca Italiana per i Ciechi ed un rappresentante della Federazione, coadiuvati e supportati da alcuni noti specialisti tiflopedagogisti quali il Professor Giancarlo Abba, e i Professor Vincenzo Bizzi e Luciano Paschetta. Nel team potrebbero essere chiamati anche alcuni docenti universitari di pedagogia speciale quali ad esempio la Prof.ssa Roberta Caldin dell’Università di Bologna, e il Prof. D’Alonso dell’Università cattolica di Milano. Il gruppo avrebbe il compito di: 1) elaborare linee guida di supporto in materia d’integrazione scolastica. 2) costituire una bozza di protocollo da sottoporre alle istituzioni nazionali, regionali e locali, per il riconoscimento dei centri che si occupano d’integrazione scolastica. 3) Nominare un coordinatore nazionale del servizio per svolgere le funzioni di verifica delle linee guida, di validità dei servizi e di valutare la qualità dei servizi stessi.
Il Consigliere Barbuto condivide con il Consigliere Borra, la necessità di costituire un unico network per l’inclusione scolastica con la nomina di un coordinatore nazionale anche per poter convincere il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e la stessa autorità politica che la Federazione e gli Enti Federati possono offrire servizi più qualificati.
Il Presidente ribadisce la necessità di costituire la rete con il “progetto network” affidando il coordinamento al consigliere Michele Borra.
Il Consiglio dopo ampia discussione all’unanimità approva l’affidamento dell’incarico di coordinamento al consigliere Michele Borra.
Disdetta del contratto di affitto dell’immobile e contestuale disdetta del comodato d’uso gratuito con il Centro Nazionale Tiflotecnico relativo alla porzione di immobile in Via Giuseppe Mirri;
Il Consiglio di Amministrazione approva all’unanimità le relative deliberazioni.
Deliberazioni di carattere organizzativo ed amministrativo;
Il Presidente sottopone al Consiglio di Amministrazione alcune deliberazione di carattere organizzativo – amministrativo che vengono approvate all’unanimità.
Varie ed eventuali
Il Consigliere Mario Barbuto informa il Consiglio che l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti onlus ha approvato un nuovo regolamento relativo ai rimborso spese per le missioni di servizio particolarmente attento al contenimento della spesa.
Il Presidente nel prendere atto si impegna ad approfondire la materia e a tenerne conto nella formulazione del nuovo regolamento.
Non essendoci altri argomenti all’ordine del giorno, il Presidente dichiara chiusa la seduta alle ore 16,55.
Sintesi dei lavori del Cda della Federazione del 5 Aprile 2016, di Gianluca Rapisarda
Come da avviso Email del 01.04.2016 il giorno 5 aprile 2016 alle ore 17.00, si è riunito, in modalità online, il Consiglio di Amministrazione della Federazione Nazionale delle Istituzioni Pro Ciechi Onlus.
Alle ore 17,00 risultano essere in linea il Presidente Rodolfo Masto, il Vicepresidente Hubert Perfler, i consiglieri Michele Borra e Claudio Cassinelli. Gianluca Rapisarda ha comunicato che seppur con un leggero ritardo si collegherà alla riunione appena possibile. Risultano assenti giustificati i Consiglieri Raffaele Ciambrone e Mario Barbuto. Il Presidente Rodolfo Masto dichiara aperta e valida la seduta.
Verbalizza i lavori il Segretario Generale Arch. Innocenzo Fenici.
E’ altresì in linea il Dottor Marco Giovannucci commercialista e consulente della Federazione invitato dal Presidente per eventuali chiarimenti sulla redazione del bilancio consuntivo 2015.
1 – Comunicazioni del Presidente.
Il Presidente informa che il giorno 30 marzo u.s. ha partecipato alla riunione del coordinamento degli Enti.
Alle ore 17,10 si collega Gianluca Rapisarda, il Consiglio si congratula con lui per il nuovo incarico ricevuto quale Direttore junior dell’IRIFOR centrale augurando un buon lavoro.
Il Presidente prosegue specificando che il coordinamento tra gli Enti è stato costituito ormai da molti anni ed è composto dalle seguenti Istituzioni: Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti Onlus, Federazione Nazionale delle Istituzioni Pro Ciechi Onlus, Biblioteca Italiana per i Ciechi Onlus “Regina Margherita” di Monza , Irifor, Agenzia per la Prevenzione della Cecità, Istituto per i Ciechi Francesco Cavazza, Museo tattile Omero, Centro Regionale Helen Keller. Il Consigliere Rapisarda informa brevemente riguardo la costituzione della piattaforma informatica “ i colori del buio” e dei video registrati dalla Federazione nell’ambito del progetto Tiflopedia, che possono essere utilizzati anche nella suddetta piattaforma. Il C.d.A. prende atto del lavoro svolto.
Il Presidente informa che è stata firmata la convenzione stipulata con l’Istituto cassiere (Banca Commercio ed Industria). Inoltre aggiunge che si sta predisponendo l’atto notarile per la riduzione dell’ipoteca, dopo la parziale restituzione della somma versata a fronte di mutuo ipotecario.
2 – Approvazione del Bilancio Consuntivo 2015 e dei documenti ad esso correlati a seguito delle modifiche apportate dal Collegio dei Sindaci Revisori;
Il Presidente introduce l’argomento ed il C.d.A. prende atto del bilancio consuntivo 2015 e dei documenti ad esso correlati e in particolare la relazione del Collegio dei Sindaci revisori. Nella stessa relazione la dott.ssa Pellegrini osserva che gli interessi attivi prodotti dal deposito, in conto dedicato, dei € 5.000.000,00 concessi per la costruzione del Centro polifunzionale in base alla legge 278/2005, non possono essere utilizzati se non espressamente autorizzati dal Ministero dell’Interno. Il C.d.A. si riserva di approfondire l’argomento interpellando il Prof. Avv. Mario Clarizia esperto di diritto amministrativo.
Il Consigliere Claudio Cassinelli osserva, che in relazione alle singole voci di bilancio, non ci sono stati aumenti di spesa sulle voci relative al personale e ai consulenti ma una semplice ridistribuzione dei costi.
Dopo ampia discussione il Consiglio di amministrazione approva il bilancio consuntivo 2015 all’unanimità.
3- Presentazione della bozza di statuto per l’adesione all’Agenzia Nazionale Tutela Diritti nell’Area delle Disabilità.
Il Presidente sottopone al Consiglio di Amministrazione la bozza di statuto della costituenda Agenzia Nazionale Tutela Diritti nell’Area delle Disabilità, ed invita alla lettura attenta di tutti gli articoli, in quanto, prossimamente, in apposita riunione, si discuterà l’argomento al fine di valutare di aderire all’organismo.
Il C.d.A. prende atto.
Alle ore 18,30 non essendoci altri argomenti da discutere il Presidente dichiara chiusa la seduta.