Grazie all’Anglat, dal Lazio parte un’importante iniziativa per i cittadini con disabilità gravissima e per i loro familiari, Redazionale

Autore: Redazionale

“Non possiamo che condividere in pieno l’iniziativa del Vice Presidente della Commissione Sanità della regione Lazio, on.le Antonello Aurigemma.
Questo importante segno di civiltà, nasce dalla presa in carico di una nostra istanza derivante da un reale bisogno dei familiari delle persone con disabilità gravissima residenti nella nostra Regione.
È un’importante misura che estende il contributo del 20% previsto dall’articolo 27 della Legge 104 del 1992 ai titolari di patenti A-B e C Speciali, esclusivamente per gli strumenti di guida, anche per gli allestimenti degli autoveicoli destinati al trasporto delle persone con una ridotta o impedita capacità di deambulazione permanente.
L’estensione del suddetto contributo, rappresenta una misura importante, volta sia al rispetto del diritto alla mobilità che al miglioramento della qualità della vita per le categorie di cittadini rientranti tra le fasce deboli della popolazione e per le quali, sono necessarie maggiori attenzioni da parte delle Istituzioni pubbliche.
Questa proposta, fornisce un aiuto significativo anche a quelle famiglie, che sostengono direttamente il costo relativo agli allestimenti degli autoveicoli, ai quali finalmente verrebbe dato un sostegno economico da parte della regione.
Auspichiamo che il Presidente della Regione e il Consiglio nella sua totalità, possa condividere questa iniziativa che affronta in modo concreto alcuni fondamentali aspetti delle politiche sociali e sanitarie della nostra Regione.”
Lo dichiara Roberto Romeo, Presidente nazionale ANGLAT, associazione di categoria, che dal 1981 si batte per la tutela e la promozione del diritto alla mobilità delle persone con disabilità.

 

FAND e FISH sul “decreto-legge scuola”, Redazionale

Autore: Redazionale

Il decreto legge 104/2013 che prevede importanti interventi in ambito scolastico era stato accolto con
favore dalle Associazioni delle persone con disabilità soprattutto per alcune misure che favorirebbero
l’inclusione delle persone con disabilità. Il decreto legge è ora approdato alle Camere ed è in discussione
nelle Commissioni.

Purtroppo si apprende che l’articolo 16, che prevede il principio dell’obbligatorietà della formazione in
servizio di tutti i docenti verrebbe soppresso in quanto lesivo dell’autonomia negoziale dei sindacati del
comparto scuola.

La FAND, Federazione Associazioni Nazionali Disabili, e la FISH, Federazione Italiana Superamento
Handicap raccolgono con preoccupazione questa soppressione convinte della necessità che i docenti
curricolari, e non solo quelli per il sostegno, abbiano una formazione sulla didattica dell’inclusione
scolastica. Al tempo stesso rispettano l’autonomia negoziale delle organizzazioni sindacali, consapevoli
che tale cambio di passo non possa essere realizzato senza il coinvolgimento delle rappresentanze dei
lavoratori.

In tal senso le due Federazioni, hanno elaborato un emendamento che coniughi le due esigenze: la
formazione dei docenti sulle didattiche inclusive e il giusto coinvolgimento delle Organizzazioni
sindacali. Nel loro emendamento FISH e FAND prevedono da un lato l’obbligo da parte del Ministero
dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca è tenuto a garantire la formazione dei docenti curricolari
sulle didattiche inclusive degli alunni con disabilità e con altri bisogni educativi speciali, dall’altra che
tale attività sia oggetto di specifica contrattazione fra MIUR e Organizzazioni Sindacali.

8 ottobre 2013

Le due Federazioni, al Parlamento il seguente emendamento:

Emendamento all’art. 16 del decreto-legge n. 104/2013

Il comma i è sostituito dal seguente:

“1. Il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca è tenuto a garantire la formazione dei
docenti curricolari sulle didattiche inclusive degli alunni con disabilità e con altri bisogni educativi
speciali, per una effettiva presa in carico del progetto personalizzato di integrazione scolastica, evitando
la delega al solo insegnante per il sostegno. Al tal fine il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della
Ricerca e le organizzazioni sindacali rappresentative del comparto scuola concludono entro tre mesi
dalla data di approvazione della legge di conversione del presente decreto apposita contrattazione
collettiva.” 1

IL o IL PRESIDENTE FISH
Pietro V. Barbieri

Il Presidente Fand

Pensione anticipata: no a penalizzazioni per i disabili gravi e i loro familiari, di Bernadette Golisano

Autore: Bernadette Golisano

La Federazione fra le Associazioni nazionali dei disabili (FAND)si oppone agli effetti distorsivi della riforma Fornero in merito al calcolo dei contributi utili per la pensione anticipata dei lavoratori disabili gravi e dei loro familiari che li assistono.
La FAND  annuncia pertanto una sua Proposta di emendamento che ponga rimedio a una norma discriminante che esclude dal conteggio permessi e congedi per disabilità.
Alla fine del 2011 (con le leggi 22 dicembre 2011, n. 214 e 24 febbraio 2012, n. 14), il sistema pensionistico italiano ha subito una profonda rivisitazione.
Accanto alla introduzione generalizzata del criterio contributivo ai fini del calcolo pensionistico e dell’innalzamento dell’età pensionabile, il legislatore ha introdotto l’istituto della pensione anticipata, probabilmente al fine di compensare le nuove rigide e penalizzanti regole e favorire i soggetti che hanno iniziato a lavorare in giova età.
Accanto al requisito contributivo per poter accedere alla pensione anticipata è richiesta una età anagrafica minima pari a 62 anni. I soggetti che intendono anticipare l’accesso a tale pensione prima del sessantaduesimo anno di età, subiscono una penalizzazione, relativamente al suo importo con una decurtazione che è pari all’1% per i primi due anni e al 2% per ogni anno successivo.
La legge n. 14/2012 precisa che per i soggetti che maturano la predetta anzianità contributiva entro il 31 dicembre 2017 non operano le suddette penalizzazioni a condizione che i contributi maturati derivino esclusivamente “da prestazioni effettive di lavoro, includendo i periodi di astensione obbligatoria per maternità, per l’assolvimento degli obblighi di leva, per infortunio, per malattia e cassa integrazione guadagni ordinaria”.
Per quanto riguarda il mondo della disabilità la situazione è da considerarsi grave: sono esclusi, infatti, dal conteggio i permessi mensili di cui all’articolo 33 della legge 104/92 i congedi retribuiti per l’assistenza a familiari con handicap grave o gravissimo, i periodi contributivi di cui alla legge n. 388/2000 e cioè i due mesi di contribuzione figurativa riconosciuti agli invalidi civili con percentuale superiore al 74% per ogni anno di servizio prestato a partire dalla data del riconoscimento e per un massimo di cinque anni di contribuzione.
La norma in questione, anche se per un periodo limitato (fino al 31 dicembre 2017) penalizza fortemente il mondo della disabilità, incidendo su quegli istituti che favoriscono l’assistenza al disabile grave attraverso permessi, congedo straordinario e riconoscimento di contributi figurativi aggiuntivi.
“Si tratta di una vera e propria discriminazione ingiustificata per i lavoratori disabili gravi e i loro familiari che li assistono – spiega il Presidente FAND Giovanni Pagano – in quanto tali lavoratori saranno disincentivati da utilizzare tali istituti di assistenza per avere la possibilità di un rapido accesso alla pensione anticipata.”
Di qui la volontà della FAND di elaborare e far presentare in Parlamento un proprio emendamento all’articolo 6, comma 2-quater della legge 29 dicembre 2011, n. 214 che riporti tali istituti nell’ambito della equiparazione ai contributi derivanti da effettive prestazioni lavorative e quindi utili ai fini del calcolo della anzianità contributiva necessaria per accedere alla pensione anticipata.

Ufficio stampa ANMIC:
Bernadette Golisano
Tel. 06/76963222
Mail: tempinuovi.bg@tiscali.it

Provvedimenti assunti dal Consiglio dei Ministri, di Giovanni Pagano

Autore: Giovanni Pagano

Il Presidente nazionale FAND e ANMIC,  Giovanni Pagano, esprime tutta la sua soddisfazione per i provvedimenti assunti ieri l’altro dal Consiglio dei Ministri.
Finalmente, afferma Pagano, siamo riusciti ad ottenere chiarezza in merito alla questione del reddito familiare per le pensioni di invalidità, anche gli incentivi per l’assunzione dei lavoratori disabili sono un buon segnale che ci viene lanciato dal Governo. Indubbiamente un buon viatico e motivo di attenta riflessione in vista della conferenza nazionale di Bologna.
In particolare, ANMIC, ritiene che la definitiva soluzione della controversia relativa  alla questione del reddito è una grande vittoria; da anni l’associazione ha posto il problema all’attenzione delle forze politiche ed istituzionali, stimolando interpellanze ed emendamenti ed oggi tutto il lavoro svolto ha avuto un riscontro positivo, afferma Pagano.
Lo stesso esprime giudizi positivi anche relativamente al Piano di Azione redatto dall’Osservatorio nazionale sulla disabilità, che impegna tutte le istituzioni ad una attenta applicazione della convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità.

 

Siglato protocollo d’intesa tra Sacal e Anglat finalizzato a migliorare la qualità dei servizi dedicati ai passeggeri con disabilità e a mobilità ridotta (PRM), Redazionale

Autore: Redazionale

Lamezia Terme – E’ stato siglato il 12 giugno 2013 il protocollo d’intesa tra la Società di Gestione dell’Aeroporto di Lamezia Terme e l’ANGLAT (Associazione Nazionale Guida Legislazioni Andicappati Trasporti). L’accordo, primo nel suo genere a livello nazionale, sottoscritto dal presidente della Società aeroportuale, Massimo Colosimo, e dal presidente dell’Associazione, Roberto Romeo, prevede la collaborazione e il supporto dell’Anglat per le attività di formazione del personale Sacal addetto all’assistenza delle Persone a Mobilità Ridotta (PRM) e di un tutor interno il cui compito sarà quello di sensibilizzare il personale addetto al front office.
In particolare le sessioni formative, rivolte al personale addetto al PRM, saranno diverse: si andrà dai metodi di comunicazione con passeggeri disabili o con mobilità ridotta, ai metodi di comunicazione dedicati ai passeggeri con disabilità sensoriali ed intellettive; dal tipo di comportamento da adottare nel caso di presenza di cani-guida, alla conoscenza e utilizzo dei vari tipi di strumenti e equipaggiamenti utilizzati per le disabilità motorie o sensoriali, alla cura dell’aspetto psicologico. Non mancheranno, infine, le prove pratiche per il corretto spostamento manuale dei PRM da effettuarsi con simulazioni sul campo.
“Siamo orgogliosi di essere i primi nel settore aeroportuale ad aver siglato il protocollo d’intesa con l’Anglat – dichiara il presidente Sacal, Massimo Colosimo. Si consolida così un rapporto con un’Associazione in grado di supportare il nostro personale addetto all’assistenza PRM per migliorare la qualità dei servizi offerti ai passeggeri con disabilità, così come anziani o minori. Già dal 2008 – prosegue Colosimo – Sacal ha garantito l’accessibilità delle persone a ridotta mobilità con rampe di accesso e colonnine “per chiamata assistenza”, ascensori dotati di pulsanti esterni e interni in alfabeto braille, percorsi LOGES completi di mappe tattili per facilitare lo spostamento delle persone non vendenti o ipovedenti, ha predisposto le Sale Amica all’interno del terminal, dotate di help phone. Oggi grazie ad Anglat avremo la possibilità di migliorare il nostro aeroporto per rendere sempre più autonoma e libera la mobilità dei nostri passeggeri.”
L’Associazione, che collabora attivamente con i Ministeri e gli Organismi istituzionalmente competenti, è inoltre accreditata presso l’ENAC (Ente Nazionale Aviazione Civile) con il quale ha partecipato attivamente al tavolo di Lavoro per la redazione della Circolare Enac Gen. 02/2008 relativa ai diritti delle persone con disabilità e delle persone a mobilità ridotta nel trasporto aereo, nonché a tutti tavoli e iniziative fino a oggi realizzati dall’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile in materia di PRM.
“Per l’ANGLAT questo è un atto che formalizza un intesa già viva e costruttiva da tempo con Sacal, – dichiara il suo Presidente Nazionale, Roberto Romeo – che ci ha visti protagonisti dal 2009 nelle attività di formazione e sensibilizzazione del personale addetto all’assistenza dei PRM. Il passo successivo sarà quello di intervenire anche per migliorare la qualità dei servizi presenti in aerostazione e del loro accesso che deve essere libero da barriere di ogni genere. Inizieremo quindi un’attenta valutazione dello stato di accessibilità dell’infrastruttura, delle informazioni e dei servizi presenti per proporre le migliori soluzioni da attuare a breve e medio termine che rendano gli Aeroporti di Lamezia Terme tra le eccellenze del nostro Paese, perché il beneficio che ne deriverà sarà a vantaggio di tutti e non solo delle persone con disabilità.
Rendere un contesto privo barriere vuol dire offrire un ambiente di qualità al cliente che potrà così fruire di tutti i servizi senza ostacoli o limiti”.

Viaggio verso la civiltà dei diritti umani, di Tommaso Daniele

Autore: Tommaso Daniele

Intervento del Presidente Nazionale al FAND DAY

Buongiorno a tutti,
benvenuti al FAND DAY, vi porto il saluto dei ciechi e degli ipovedenti italiani, di quelli che sono qui presenti in sala venuti da ogni parte d'Italia e di quelli che ci ascoltano attraverso la rete internet.
 Ho deciso di rinunciare a parlare dei problemi dei ciechi e degli ipovedenti per dare spazio alla presentazione di un ordine del giorno relativo all'I.S.E.E., l'indice della situazione economica equivalente, sicuramente di interesse più generale. Lo faccio nella mia veste di Presidente onorario della FAND e ringrazio i colleghi che me lo hanno consentito.
L'ordine del giorno contiene le varie tappe del processo che ha portato alla stesura definitiva del Decreto; processo che ha visto coinvolte tutte le associazioni di disabili e le altre parti sociali, in un confronto serrato con il Governo che aveva impostato l'articolo 5 della "Legge di Stabilità" con l'unico obiettivo di effettuare dei forti risparmi sulla spesa pubblica.
Non passerò in rassegna le varie tappe di questo processo, mi limiterò a dire dove abbiamo vinto e dove abbiamo perso. Abbiamo vinto quando siamo riusciti ad ottenere che l'indennità di accompagnamento, così genericamente detta, non fosse assoggettata al reddito né individuale, né familiare: è stata una grande vittoria nella quale eravamo in pochi a credere. Abbiamo perso quando non siamo riusciti ad evitare che dette indennità e tutte le altre prestazioni economiche a qualsiasi titolo erogate, facessero parte del reddito che doveva determinare il diritto a ricevere le prestazioni dei servizi. Abbiamo perso quando non abbiamo ottenuto il raddoppio delle franchigie pensate per compensare i disagi prodotti dalla disabilità.
L'ordine del giorno in parola invita il Governo a non presentare il Decreto sull'I.S.E.E. o in subordine a presentarlo accogliendo le richieste dei disabili sopracitate.
Fin qui il contenuto dell'ordine del giorno, ora vorrei spendere qualche parola sulla strategia da adottare per farlo accogliere. La Fand deve decidere se intestarsi in esclusiva questa battaglia o chiedere il coinvolgimento di tutte le organizzazioni che hanno partecipato alla stesura del Decreto che, dopo aver superato gli scogli del Consiglio dei Ministri, delle Commissioni competenti, delle due Camere, del Consiglio di Stato, si è arenato nelle secche della Conferenza delle Regioni e, per fortuna, il Governo uscente non è riuscito a ripresentarlo a fine Legislatura. L'alternativa, dunque, è tra una battaglia solitaria o in compagnia di altri soggetti sociali.
Personalmente propendo per la seconda ipotesi: ritengo che sia finito il tempo per le battaglie solitarie e che di fronte alla crisi finanziaria, economica, sociale, morale, politica e culturale che attraversa l'intero pianeta, sia necessario unire le forze per ricacciare indietro tutti i tentativi in atto, anche nel nostro Paese, di esclusione sociale.
Due esempi per tutti: la feroce campagna contro i falsi invalidi e la cancellazione dalle ultime leggi finanziarie, pressoché totale, di tutti i capitoli relativi al sociale, con grave pregiudizio dell'accesso all'istruzione, alla formazione professionale, all'impiego, alla riabilitazione, alla prevenzione, all'informazione, alla cultura, ai beni culturali, al tempo libero. Lo stato sociale ormai è solo un ricordo. Non è questa la sede per un'analisi, ma è innegabile che l'inversione di tendenza sia dovuta al progressivo affermarsi del capitalismo, in America con Reagan e in Inghilterra con la Thatcher. Il massimo degli effetti negativi del capitalismo si verifica con l'avvento della globalizzazione che celebra il capitalismo finanziario più selvaggio, con la deificazione del denaro per il denaro, il potere per il potere, il successo per il successo. Un complesso di valori che sono agli antipodi della cultura e della civiltà mediterranea che affonda le sue radici nel Cristianesimo ed ha il suo fondamento nel principio di solidarietà.
È il tempo delle multinazionali senza scrupolo, dei signori della finanza che spostano i loro capitali nei paradisi fiscali e si fanno scudo delle organizzazioni sociali per mascherare i loro trucchi, i loro imbrogli, volti a bypassare le leggi dello Stato. Il trionfo della finanza in economia ha prodotto devastanti effetti negli equilibri sociali: il 10% della popolazione possiede il 90% della ricchezza mondiale, là dove prima esisteva un solco profondo tra ricchi e poveri, ora è stato scavato un vero e proprio abisso, con grande pregiudizio dei più deboli e fra i più deboli i disabili.
Di fronte ad un tale stato di fatto non possiamo rimanere inerti, neutrali, dobbiamo innalzare la bandiera della resistenza e batterci per una diversa visione della vita che rovesci la scala dei valori esistenti e ponga l'uomo con la sua dignità al centro dell'impegno sociale.
Dobbiamo utilizzare l'arma dei diritti umani, dobbiamo rivendicare il diritto ad avere i diritti, come sostiene Stefano Rodotà nel suo ultimo libro. Diritti che sono largamente presenti nella Costituzione del nostro Paese, si pensi al principio della solidarietà dell'articolo 2, al principio di uguaglianza dell'articolo 3, al principio di assistenza dell'articolo 38, principio che ritroviamo nella Carta di Nizza del 2000 sui Diritti fondamentali dell'uomo e ancora più presenti nella Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità.
È tempo di dire basta al primato dell'economia e batterci per il ripristino di quello della politica, della buona politica, perché la cattiva politica produce l'antipolitica e l'antipolitica il populismo che, incapace di spiegare i fenomeni sociali, si affida all'azione dell'uomo della provvidenza; noi dobbiamo batterci per un altro tipo di Stato, dobbiamo batterci per un pluralismo democratico, per la sovranità popolare, per la cittadinanza piena, per la partecipazione attiva dei cittadini: dobbiamo compiere una vera e propria rivoluzione copernicana.
Per compiere il miracolo di questo obiettivo, dobbiamo creare una forte alleanza fra tutti coloro che credono nei diritti umani, nel diritto di avere i diritti, e siamo tanti: il mondo della disabilità, le loro famiglie, il mondo del volontariato, il Terzo Settore, i disoccupati, i poveri; siamo davvero tanti, un fiume di energie che se correttamente incanalato può accendere più di una speranza.
Speranza che affidiamo al Vice Ministro Cecilia Guerra che per professione, cultura e scelta politica può sostenerci nel viaggio verso la civiltà dei diritti umani.
Grazie della vostra attenzione.

Spunti di riflessione sulla prima assemblea regionale dei quadri dirigenti di F.A.N.D. Lombardia, di Nicola Stilla

Autore: Nicola Stilla

Dialogo e disponibilità al confronto, se derivanti da un atteggiamento spontaneo e costruttivo, non possono che produrre risultati positivi. Di questo sono stato sempre convinto, e ho avuto una piacevole conferma sabato 16 febbraio in occasione della prima Assemblea Regionale dei Quadri Dirigenti della F.A.N.D. (Federazione tra le Associazioni Nazionali delle Persone con Disabilità) della Lombardia.
All'Assemblea, oltre i rappresentanti delle 5 Associazioni facenti parte della F.A.N.D., erano altresì presenti alcuni candidati al Consiglio di Regione Lombardia in rappresentanza dei candidati alla Presidenza di Regione Lombardia:
– Maurizio Sala, in rappresentanza di Gabriele Albertini del Movimento Lombardia Civica;
– Franco Bomprezzi, in rappresentanza di Umberto Ambrosoli della Coalizione di Centro Sinistra;
– Matteo Salvini, in rappresentanza di Roberto Maroni della Coalizione di Centro Destra;
– Frederic Gebhard, in rappresentanza di Carlo Maria Pinardi del partito Fare per Fermare il Declino.
che hanno illustrato le linee guida dei rispettivi schieramenti in materia di disabilità. Al di là delle peculiarità dei singoli programmi, ritengo che ciò rappresenti un fattore positivo. Negli ultimi anni, anche per via della grave crisi economica in atto, i servizi rivolti alle fasce deboli sono soggetti a tagli sempre più frequenti e ingenti, che inevitabilmente hanno ripercussioni negative anche su quella che è la quotidianità vissuta dalle persone con disabilità stesse. Risulta pertanto importante instaurare un dialogo con le istituzioni, partendo da quelle locali, affinché la classe politica prenda piena coscienza del fatto che le persone con disabilità, se opportunamente assistite nei diversi ambiti (scuola, formazione professionale, lavoro ed eventualmente riabilitazione) sono perfettamente in grado di sfruttare pienamente le loro potenzialità, divenendo così risorsa attiva per l'intera società.
L'obiettivo è ambizioso, e di sicuro per raggiungerlo ci vorrà del tempo. Ci aspettano mesi di duro lavoro, nei quali tutti noi saremo chiamati a profondere ogni  sforzo necessario per attuare un vero rilancio della Federazione. Un rilancio che la porti ad essere presente in modo attivo e propositivo nelle sedi istituzionali, rendendosi parte integrante di tutti quei processi decisionali che si riflettono sulle persone con disabilità della nostra regione.
Sono fermamente convinto che ciò possa avvenire solo avendo piena consapevolezza di quelli che, nell'immediato futuro, dovranno essere i punti cardine della nostra azione. Anche da questo punto di vista posso ritenermi ampiamente soddisfatto da quanto emerso durante l'Assemblea del 16 febbraio. Dalle relazioni dei diversi consulenti, infatti, è emerso un piano d'azione che nel suo insieme conferma quelle che fin dall'inizio del presente mandato sono state le nostre linee guida.
La nostra azione dovrà partire dalla scuola, poiché è proprio qui che la persona si forma dal punto di vista culturale, acquisendo quell'insieme di abilità e conoscenze che in età adulta le permetteranno di integrarsi appieno nella società civile. Sarà pertanto indispensabile fare sentire la nostra voce instaurando un dialogo costante con l'Ufficio Regionale Scolastico, segnalando le troppe disfunzioni che purtroppo affliggono il sistema scolastico per quel che concerne i servizi rivolti alle persone con disabilità (ore di sostegno insufficienti, mancanza di percorsi formativi individualizzati, ecc.), e offrendo il nostro apporto per la realizzazione di un'offerta formativa che risponda alle reali esigenze degli alunni e che tenga conto anche delle richieste da parte del mercato del lavoro.
Quanto al settore lavoro, poi, sarà indispensabile rivedere il meccanismo previsto dalla legge 68/1999, che negli ultimi anni non sta dando i risultati auspicati nonostante Regione Lombardia investa maggiori risorse rispetto al passato per favorire l'inserimento lavorativo delle persone con disabilità.
Non va poi dimenticato l'aspetto relativo alla moltitudine di servizi socio-sanitari (assistenza sanitaria, riabilitazione, assistenza domiciliare), che troppo spesso vengono considerati come un costo eccessivo per il sistema pubblico. Al contrario essi vanno potenziati e quanto più possibile personalizzati in base alle esigenze dei singoli soggetti.
Gli obiettivi che F.A.N.D. Lombardia si prefigge, come detto in precedenza, sono dei più ambiziosi. Tuttavia sono convinto che questo non ci scoraggerà; al contrario ci servirà da stimolo ulteriore per far sì che la Federazione, sfruttando in maniera ottimale le sue migliori risorse in termini di competenze, diventi un valido interlocutore che dialoghi con le istituzioni presentando proposte mirate col solo fine di tutelare le persone con disabilità e i loro diritti in ogni ambito.
Ritengo che la prima Assemblea Regionale dei Quadri Dirigenti della F.A.N.D. abbia costituito realmente un momento di dialogo e confronto. Dal susseguirsi dei vari interventi ho potuto constatare una concreta "voglia di fare", di mettere a frutto le singole idee, anche valorizzando le differenze che inevitabilmente ci saranno fra i singoli punti di vista.
Sono fermamente convinto che l'Assemblea del 16 febbraio rappresenti un punto di partenza per la nostra azione futura, in quanto ha costituito un momento in cui la F.A.N.D. della Lombardia ha saputo "guardare dentro di sé" per trarre quegli spunti necessari per il proprio rilancio, valorizzando al massimo quello strumento straordinario che è il confronto fra le diverse idee.
I mesi che ci attendono saranno di duro lavoro, ma la prima Assemblea Regionale dei Quadri Dirigenti della F.A.N.D. lombarda credo abbia posto in evidenza un fattore di estrema importanza: le risposte che molti ci chiedono sono già al nostro interno. Sono nella nostra forza, data dall'impegno che ogni giorno le 5 Associazioni federate mettono in campo per tutelare al meglio i propri Soci, e che deve servirci come linea guida nel nostro cammino comune verso una vera integrazione sociale.
Il documento "Riflessioni e proposte sulla disabilità per la X legislatura di Regione Lombardia", predisposto dall'Ufficio di Presidenza del Comitato di Coordinamento della F.A.N.D. della Lombardia e licenziato dall'Assemblea regionale, è la piattaforma sulla quale avverrà il confronto con Regione Lombardia e, in generale, con tutti gli interlocutori istituzionali.
Il documento, già consegnato ai rappresentanti politici intervenuti all'Assemblea, nelle prossime settimane verrà inviato al nuovo Presidente di Regione Lombardia, ai nuovi Assessori regionali e a tutti i Consiglieri neo eletti.
In conclusione, anche per una maggiore comprensione delle nostre richieste, riporto l'elenco dei punti riassuntivi del documento presentato ai rappresentanti politici intervenuti.

SINTESI DELLE RICHIESTE E DELLE PROPOSTE.

1) Adozione di uno statuto da parte del Comitato Regionale della  F.A.N.D. e relativa iscrizione al Registro Regionale delle Associazione di Promozione Sociale;
2) Istituzione in Regione Lombardia di appositi Tavoli per area tematica, fra i  quali uno permanente sulla disabilità, con eventuali funzioni anche  di Osservatorio regionale per la verifica dell'attuazione dei principi enunciati nella Convenzione O.N.U. composto dagli Organismi di secondo livello (Federazioni/Coordinamenti) maggiormente rappresentativi in Lombardia delle persone con disabilità;
3) Revisione dell'attuale modalità di funzionamento del Tavolo regionale permanente del Terzo Settore e limitazione della relativa composizione ad una ristretta rappresentanza di ciascun Tavolo tematico;
4) Riconoscimento della Lingua Italiana dei Segni da parte di Regione Lombardia, analogamente a quanto già accaduto in altre regioni;
5) Previsione della partecipazione di un rappresentante per ciascuna delle Associazioni aderenti alla F.A.N.D. della Lombardia all'interno della Commissione Regionale per le Politiche del Lavoro e della Formazione (C.R.P.L.F.) ex art. 8 L.R. 22/2006;
6) Istituzione, così come previsto dalla citata L.R. 22/2006, dell'Osservatorio per le politiche del lavoro;
7) Sempre con riferimento alla L.R. 22/2006, emanazione di disposizioni regionali atte a conseguire i seguenti obiettivi: a) garantire la presenza di almeno 1 rappresentante delle persone con disabilità nei Comitati Tecnici dei Servizi provinciali per il collocamento; b) mettere a disposizione delle Associazioni i nominativi iscritti nelle graduatoria provinciale delle persone con disabilità, delle aziende/enti che presentano scoperture e l'elenco delle persone con disabilità collocate nel corso dell'anno, tenuti dai Centri provinciali per l'impiego;
8) Previsione della presenza dell'U.N.M.S. all'interno del Comitato per l'Amministrazione del Fondo regionale per l'occupazione dei disabili ex L.R.13/2003;
9) Verifica, anche attraverso al costituzione di un Osservatorio Regionale ad hoc, dei risultati conseguiti in merito all'applicazione della L. 68/99 in Lombardia, con particolare riferimento alla gestione del Fondo Regionale per l'Occupazione dei Disabili;
10) Individuazione, all'interno della vigente normativa, di specifici percorsi per la formazione professionale e l'inserimento lavorativo delle persone sorde, cieche e ipovedenti;
11) Nell'ambito delle politiche di riordino degli enti locali, mantenimento in capo alle province delle competenze in materia di istruzione delle persone con disabilità sensoriale (persone con disabilità visiva e dell'udito);
12) Sottoscrizione da parte di Ufficio Scolastico Regionale, Regione Lombardia, U.P.L., A.N.C.I., F.A.N.D. e altre analoghe Organizzazioni di un Accordo di Programma a valenza regionale per l'individuazione degli standard minimi in tema di integrazione scolastica delle persone con disabilità;
13) Costituzione di  un Tavolo di lavoro composto da Regione Lombardia, I.N.A.I.L. e F.A.N.D. Lombardia per rivedere le prestazioni da destinare agli infortunati sul lavoro in tema di cure climatiche e fisioterapiche;
14) Per quanto riguarda la riabilitazione visiva delle persone ipovedenti, previsione della istituzione di MAC diagnostici per l'età evolutiva (protocollo multidisciplinare); l'istituzione di MAC riabilitativi per l'età evolutiva; l'istituzione di MAC riabilitativi per pazienti adulti;
15) Rafforzamento del ruolo e l'attività dei Centri di Riabilitazione Visiva della Regione Lombardia completando l'organigramma con gli Istruttori di Orientamento e Mobilità (peraltro già previsti dalle linee guida regionali) ed estendendo alcuni servizi alle persone cieche assolute, come peraltro emerso nel corso del Conferenza Stato Regioni del maggio 2004 a proposito delle procedure per la prescrizione degli ausili e della riabilitazione di orientamento e mobilità;
16) Costituzione di un "Gruppo di Approfondimento Tecnico" per individuare i contenuti delle "indicazioni per l'accesso ai contributi per l'eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici residenziali privati" contenute della D.d.s. 15/12/2009 n. 14032;
17) A seguito del manuale "Progettabile", realizzazione da parte di Regione Lombardia insieme a F.A.N.D. Lombardia di altre due pubblicazioni: una prima pubblicazione sull'abbattimento delle barriere architettoniche e sensoriali per migliorare l'accessibilità agli spazi all'interno degli edifici (pubblici in primo luogo) ed una seconda pubblicazione relativa all'accessibilità ai mezzi di trasporto pubblici;
18) Adozione di iniziative da parte di Regione Lombardia per garantire la piena accessibilità alle persone affette da sordità (sottotitolazione, interpretariato in L.I.S., comunicatori telefonici, sms per emergenza sanitaria, ecc.);
19) In considerazione della scarsità delle risorse a disposizione e del ruolo sussidiario svolto, individuazione da parte di Regione Lombardia di tutte le soluzioni possibili per potenziare nel corso del prossimo mandato le azioni di supporto e di sostegno a favore delle Associazioni aderenti alla F.A.N.D.;
20) Costituzione di un tavolo tecnico presso Regione Lombardia, con la partecipazione dell'I.N.P.S. e della F.A.N.D., per individuare soluzioni tecnico-procedurali che possano salvaguardare tutti gli attori coinvolti nel rispetto dei ruoli e delle responsabilità di ciascuno, nell'ambito delle procedure di concessione, verifica e accertamento degli stati invalidanti;
21) Emanazione, nel corso del 2013, del bando per il rinnovo dell'assegnazione del servizio Sportello Disabili della Regione Lombardia;
22) Estensione della concessione della Carta Regionale di Trasporto gratuita agli Invalidi per servizio dalla 6^ alla 8^ Categoria residenti in Lombardia;
23) Individuazione di misure per l'uniformità delle procedure per la sosta e l'accesso dei veicoli dotati di contrassegno internazionale dell'handicap su tutto il territorio della Lombardia, valutando l'opportunità di istituire un servizio centralizzato a livello regionale per segnalare targhe e date di accesso;
24) Incremento del Fondo Regionale per la Non Autosufficienza allo scopo di ripristinare i servizi ad un livello essenziale.

 

Pensione di inabilità 100%- invalidi civili e limiti di reddito, di Giovanni Pagano

Autore: Giovanni Pagano

Come è noto, la Corte di Cassazione – sez. lavoro, con la sentenza n. 7320 del 2013, ha confermato l'orientamento già espresso con la precedente pronuncia n. 4677/2011, secondo cui la pensione per gli invalidi civili totali 100% deve essere ancorata non più soltanto al reddito personale del beneficiario ma anche a quello del coniuge.
L'INPS, con il Messaggio n. 149/2012 poi ritrattato con il successivo recante n. 717 del 14/1/2013, aveva fatto applicazione generalizzata di tale principio, sollevando le proteste delle Associazioni di categoria e dei sindacati che avevano costretto il Ministero del lavoro e politiche sociali e l'istituto a ripristinare il criterio del riferimento al solo reddito personale.
Allo stato, sembra inevitabile promuovere un intervento legislativo sull'articolo 12 della legge n. 118/1971 che, con norma interpretativa o emendativa, ne chiarisca definitivamente la portata fissando espressamente il principio della considerazione dei solo reddito personale del beneficiario, così come avviene per la concessione dell'assegno ordinario di invalidità 74%.
A tal fine, si ritiene necessario uno sforzo comune delle organizzazioni indicate in epigrafe per predisporre, insieme alla ANMIC, un testo normativo, adoperandosi per il suo sostegno parlamentare.
in attesa di un riscontro alla presente e al fine di concordare un eventuale incontro per puntualizzare la strategia da seguire, si porgono distinti saluti.

Il Presidente Nazionale
Giovanni Pagano

Convegno “Verso gli Stati Generali degli indicatori sociali della disabilità: la facoltà linguistica pratica e la realtà dei disabili uditivi” svoltosi a Roma, in data 8 Marzo 2013 presso la Camera dei Deputati – LETTERA APERTA

Autore: Redazionale

Con la presente, il Movimento LIS Subito!, nato nel 2011 per il riconoscimento della Lingua dei Segni e costituito da persone sorde e udenti, ritiene opportuno esprimere la propria posizione in relazione alla prospettiva discriminante e stigmatizzante nei confronti della diversità che ha caratterizzato le relazioni presentate durante i lavori del Convegno in oggetto. L'approccio alla sordità che è emerso in questo Convegno è basato ancora oggi su una prospettiva di disabilità intesa esclusivamente nella dimensione patologica come assenza di una capacità, trascurando la dimensione di diversità nella sua ricchezza sociale che è sottolineata con forza, tra l'altro, dalla Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, ratificata con Legge n.18 del 3 Marzo 2009. Questo significa che ancora oggi si accetta una prospettiva controcorrente alla ricerca scientifica in ambito linguistico e sociale e ai documenti e agli orientamenti internazionali, europei e nazionali e che si ritiene sufficiente un impianto cocleare per risolvere il 'problema' e garantire l'autonomia e la piena partecipazione.
Siamo costretti, tuttavia, a dissentire.
L'autonomia e l'autodeterminazione non nascono meccanicamente dall'impianto cocleare o dall'applicazione di una qualsiasi tecnologia, ma sono il risultato della consapevolezza della propria identità e dei propri bisogni. Questo avviene soltanto se viene avviato con la famiglia un percorso di accettazione della diversità e non di normalizzazione di una diversità vista solo come patologia e come problema. E' quasi scontato, ma sempre utile, ricordare che quando si cresce in una prospettiva positiva di diversità si manifestano i propri bisogni che in una prospettiva patologica e normalizzante diventano problemi e si nascondono!
Nell'art. 30 della Convenzione ONU si recita altresì: "Le persone con disabilità hanno il diritto, su base di uguaglianza con gli altri, al riconoscimento ed al sostegno della loro specifica identità culturale e linguistica, ivi comprese la lingua dei segni e la cultura dei sordi".

Con rabbia e costernazione, constatiamo che:
1. il diritto di scegliere il bilinguismo, quindi la lingua italiana e la lingua dei segni, viene visto come una forma di autoemarginazione o ghettizzazione in contrasto con quanto ribadisce la Convenzione ONU neH'art.24 comma 3 (b) secondo cui occorre "agevolare l'apprendimento della lingua dei segni e la promozione dell'identità linguistica della comunità dei sordi. " Ancora oggi, come nel secolo XIX, si pensa che i sordi che usano la lingua dei segni siano ghettizzati quando ormai è ampiamente dimostrato da una letteratura mondiale che si tratta semplicemente di comunità linguistiche che 11011 sono affatto emarginate. I sordi partecipano alla vita sociale e produttiva del paese sia individualmente che al livello di comunità.
2. il diritto all'accessibilità attraverso l'interprete viene considerato una forma di dipendenza! L'interpretariato di Lingua dei Segni, contrariamente a quanto è stato detto nel Convegno, 11011 crea dipendenza e 11011 limita l'autonomia personale, ma consente la piena partecipazione come d'altra parte fa qualsiasi interprete di lingua vocale (dall'inglese all'italiano o al tedesco, ecc). Si ricorda che, senza far riferimento a presunte dipendenze, nell'art. 9 comma e) della Convenzione ONU si afferma che occorre "mettere a disposizione forme di assistenza da parte di persone o animali e servizi di mediazione, incluse guide, lettori e interpreti professionisti esperti nella lingua dei segni, allo scopo di agevolare l'accessibilità a edifici ed altre strutture aperte a! pubblico". Con grande rammarico, abbiamo dovuto constatare che ad un Convegno sulla 'disabilità uditiva', dove gli organizzatori dovevano essere pienamente consapevoli dei bisogni delle persone sorde non era stata garantita la piena accessibilità! Mostrando di 11011 conoscere assolutamente i veri problemi dei sordi avevano, infatti, assicurato una falsa accessibilità garantendo soltanto i sottotitoli. Tuttavia, nel Convegno, leggendo i sottotitoli 11011 era possibile identificare la persona che parla, costringendo di fatto le persone sorde presenti ad andare alla ricerca di chi, in quel momento sia il relatore e facendo perdere la lettura di alcune parti deH'intervento.
Soprattutto, la piena partecipazione delle persone sorde 11011 era assicurata perché 11011 era stato invitato nessun relatore sordo e i sordi presenti nel pubblico 11011 hanno avuto la possibilità di intervenire. Nonostante si promuova a tutti i livelli, il pieno coinvolgimento delle persone con disabilità nelle politiche sociali che li riguardano, questo convegno è di fatto l'emblema della loro emarginazione e ricorda, nei toni e nelle modalità, il Congresso di Milano del 1880 in cui, come testimoniano vari documenti, gli udenti decisero da soli, escludendo i sordi, cosa era meglio per loro. Ma allora 11011 è cambiato niente?
3. il diritto all'autodeterminazione che viene sistematicamente violato da persone che credono di sapere tutto e di conoscere il mondo dei sordi e si arrogano il diritto di decidere per i sordi che sono perfettamente in grado di pensare e di scegliere il tipo di vita che vogliono.
A conclusione di questa lettera, vorremmo ricordare che anche la Costituzione Italiana tutela il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori al l'organizzazione politica, economica e sociale del Paese (art.3), riconosce e protegge le minoranze linguistiche (art.6) e considera la salute un diritto inviolabile e fondamentale tenendo sempre in considerazione la dignità e il rispetto della persona umana (art. 32).
MOVIMENTO LIS SUBITO!
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www.lissubito.com

 

Il Seminario ANGLAT sul tema del contrassegno unificato disabili europeo (cude), all’edizione 2013 della borsa internazionale del turismo, Redazionale

Autore: Redazionale

Giovedì 14 febbraio 2013, presso lo stand "Spazio Italia" della Struttura di Missione per il Rilancio dell'immagine dell'Italia – BIT 2013 (Borsa Internazionale del Turismo), l'ANGLAT, ha promosso ed organizzato il Seminario dal titolo "CONTRASSEGNO UNIFICATO DISABILI EUROPEO (CUDE) – uno strumento per l'abbattimento delle barriere culturali e per favorire la mobilità del turista con disabilità nei paesi dell'Unione Europea".
In Italia, il tema della mobilità delle persone con disabilità è stato affrontato all'interno del più importante contesto internazionale dove si parla di turismo, grazie alla presenza e disponibilità del Comitato per la Promozione e lo Sviluppo del Turismo Accessibile, istituito dal Ministro per il Turismo, e coordinato dalla Struttura di Missione per il Rilancio dell'immagine dell'Italia.
Nel Comitato, l'ANGLAT è stata riconosciuta quale componente effettivo, esperto nell'accessibilità, nella mobilità e nei trasporti, coordinando nello specifico il Gruppo di Lavoro Trasporti composto da rappresentanti delle Regioni, dell'UPI, dell'ANCI, del mondo dell'imprenditoria turistica e della Disabilità. Proprio il Gruppo, negli scorsi mesi, ha prodotto un documento composto da tre parti: normativa internazionale e nazionale, tipologie di trasporto, proposte operative da realizzare a breve, medio e lungo termine, di cui, tra le proposte a breve termine rientra proprio il Contrassegno Europeo.
La BIT 2013 è stata quindi un'importante occasione nella quale sono state affrontate tecnicamente alcune problematiche irrisolte, che oggi, alla luce dell'entrata in vigore del DPR n.151/2012 relativo al CUDE, devono avere una soluzione organica e semplificata per il cittadino e per gli Enti preposti (Stato, Regioni e Comuni).
Il Seminario è stato aperto dal Presidente Nazionale ANGLAT che ha illustrato il lavoro profuso negli oltre 30 anni di storia dall'ANGLAT in materia, ed applicato all'interno del Comitato per la Promozione ed il Sostegno del Turismo Accessibile, evidenziando l'importanza degli argomenti in relazione agli autorevoli relatori presenti, intervenuti rispettivamente:
Dott.ssa Flavia Coccia (Presidente Comitato per lo Sviluppo e la Promozione del Turismo Accessibile): il Contrassegno Europeo Disabili come volano per il rilancio del Turismo Accessibile
?Ing. Francesco Mazziotta (Responsabile Divisione II D.G. Sicurezza Stradale Dip. Trasporti, Navigazione e S.I.S – Ministero Infrastrutture e Trasporti): le novità introdotte dal DPR 151/2012
Dott.ssa Daniela Mortello (Dirigente Servizio Politiche Sociali Integrate Regione Liguria): i criteri medico legali per la concessione/rinnovo del contrassegno disabili
?Dott. Potito Iascone (Consulente ANCI esperto in materia di circolazione e sicurezza stradale): le possibili soluzioni ed innovazioni normative
?Dott. Marco Volpe (Referente S.O. Servizi ed Informazioni U.O. Permessistica – Roma Servizi per la Mobilità Srl): il ruolo dei Comuni
Il Seminario si è concluso con una piacevole sorpresa per la platea presente e soprattutto per i milioni di persone con disabilità, in quanto su proposta dell'ANGLAT, i relatori intervenuti in rappresentanza degli Enti ed Istituzioni, hanno sottoscritto un formale impegno a farsi portavoce presso le singole amministrazioni di competenza, ad affrontare insieme alcuni obiettivi che afferiscono a studi su:
?l'individuazione di strumenti e servizi volti a facilitare l'accesso alle Zone a Traffico
Limitato (numero verde, sito web, banca dati nazionale per il controllo ed il contrasto degli abusi);
?l'emanazione di un disciplinare tecnico relativo agli schemi delle strutture e modalità
di segnalamento per facilitare la mobilità delle persone con disabilità (comma 6 art. 381 DPR 495/1992 e successive modifiche);
?la determinazione dei criteri medico-legali per il rilascio dei CUDE.
Un doveroso ringraziamento va quindi agli autorevoli relatori, che con il loro alto contributo tecnico hanno reso il Seminario di valenza nazionale, impegnandosi formalmente insieme all'ANGLAT ad abbattere quegli ostacoli che limitano l'accesso e la libera circolazione delle persone con disabilità nelle nostre città, contribuendo così, nel contempo, a rilanciare il sistema turistico italiano, che nel Turismo Accessibile conta circa il 15% della popolazione (80 milioni in Europa, 750 milioni nel mondo), sul quale è doveroso ed opportuno investire, oggi più di prima, per rendere finalmente la nostra società, una "società inclusiva", una "società per tutti"…nessuno escluso.