Rimini – L’emozione del buio

Venerdì 30 novembre alle 20,30
Ristorante ‘e Croin, via Molino Bianco, 836 – Villa Verucchio

Chi desidera “assaporare” un’emozione diversa, può provare l’esperienza di una cena al buio, approfittando dell’occasione proposta dall’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, sezione di Rimini, insieme al ristorante ‘e Croin di Villa Verucchio, l’ultimo nato nella Tenuta Amalia. Un evento pensato per sensibilizzare sul tema della cecità e per raccogliere fondi. L’appuntamento è per venerdì 30 novembre, alle 20,30. Il locale, che mantiene l’aspetto delle vecchie case coloniche romagnole, sarà oscurato e, per l’occasione, il servizio ai tavoli viene curato da camerieri non vedenti.
Il rumore delle posate, il tintinnare dei bicchieri che si scontrano, il profumo di piatti fumanti e il sapore della tradizione culinaria romagnola. Un’atmosfera quasi magica, in cui gli ospiti dovranno affidarsi agli altri sensi. Tatto, olfatto, gusto e udito sono infatti gli alleati per percepire in modo differente l’ambiente che ci circonda. Sono molteplici le sensazioni offerte dagli altri sensi, ma troppo spesso vengono trascurate perché la vista viene privilegiata. Sedersi a tavola sarà così il modo per lasciare spazio alle emozioni, in un ambiente rilassante e conviviale.
Al ristorante ‘Croin verrà preparato un menù con i piatti della tradizione contadina romagnola. Una cena con piatti prelibati dall’antipasto al dolce. Gli ospiti potranno dedicare particolare attenzione ai sapori genuini e ai profumi di una volta, lasciando libera la mente di richiamare alla memoria ricordi, volti e luoghi.
Il costo per partecipare all’evento è di 30,00 euro a persona (il menù fisso comprende anche vino e acqua). Le cene sono un’occasione per sostenere le attività dell’associazione, infatti parte dell’incasso della serata sarà devoluto alla sezione territoriale UICI di Rimini.
Per informazioni e prenotazioni Ristorante ‘e Croin: 0541.6700943

Insieme per l’inclusione: UniMC for Inclusion accende i riflettori su strumenti e pratiche innovative

Dal 3 al 7 dicembre 2018, torna la seconda edizione della manifestazione con convegni, laboratori, spettacoli e interviste in diretta web.

Dal 3 al 7 dicembre l’Università di Macerata organizza la seconda edizione di “Unimc for inclusion”, una settimana di formazione, convegni, laboratori, spettacoli e interviste sui temi dell’inclusione e dell’accessibilità, in collaborazione con Sipes Società Italiana di Pedagogia, Associazione Italiana Dislessia Aid, Comunità di Capodarco di Fermo e Anffas insieme a Tuttincluso, Team Marche Special Olympics Italia, Redattore Sociale, EducAid, Goccia Associazione Onlus, Museo tattile statale Omero, Istituto Confucio, Museo della Scuola “Paolo e Ornella Ricca”, Clementoni, Rids Rete italiana disabilità e sviluppo, Inclusion Europe. “E’ un dovere etico incorporato nel nostro lavoro assicurare la piena applicazione dei diritti costituzionali, consentendo alle persone con disabilità di superare ostacoli, non solo materiali, al loro pieno godimento”, ha detto il rettore Francesco Adornato presentando l’iniziativa insieme alla delegata al progetto “Inclusione 3.0” Catia Giaconi, Simone Capellini dell’Università San Paolo del Brasile e i rappresentanti di alcuni dei partner della manifestazione Marco Scarponi, Anffas, Clara Bravetti, Aid, don Vinicio Albanesi e Riccardo Sollini, Comunità di Capodarco e Redattore Sociale

Si comincia lunedì 3 dicembre al Polo Bertelli di Vallebona con un confronto con i maggiori centri universitari internazionali su pratiche, procedure e dispositivi di didattica universitaria inclusiva provenienti da Stati Uniti e Brasile. A seguire, dalle 17 alle 19, andrà in scena il poeta e scrittore Roberto Mercandini con il monologo “Diversamente disabili. Storie e pensieri sulla disabilità”. Martedì 2 dicembre vedrà un focus sulle attività di associazioni e scuole con il convegno “Una rete per l’inclusione”. Mercoledì 5 dicembre sarà dedicato al mondo delle biblioteche con “Biblioteche inclusive” coordinato da Elisabetta Michetti, delegata del rettore per il Sistema Bibliotecario d’Ateneo, sulle biblioteche come garanti del diritto di accesso all’informazione e alla conoscenza. Si prosegue nel pomeriggio con la tavola rotonda sul tema “Quando non è solo tristezza. Come affrontare la depressione”.
La mattina di giovedì 6 dicembre al Polo Bertelli si parlerà della cooperazione internazionale come nuova frontiera dell’inclusione con il coordinamento della professoressa Arianna Taddei. Nella sede dell’Anffas saranno, invece, presentati i risultati di un progetto di ricerca condotto dalla docente Paola Nicolini con la Clementoni sulle qualità richieste a giochi e giocattoli per sostenere i percorsi di sviluppo di bambine e bambini con disabilità. Si conclude venerdì 7 dicembre alla Comunità di Capodarco di Fermo dove si parlerà dei nuovi percorsi di presa in carico per le persone con malattie neurodegenerative.
Ogni pomeriggio sarà costellato da laboratori incentrati sul tema dell’inclusione in rapporto alla didattica, all’arte e alla musica, alla cooperazione internazionale, alla narrazione. Torna anche quest’anno al Museo della scuola Paolo e Ornella Ricca la “Lezione al buio” in collaborazione con “La luna a dondolo”. Tutte le sere alle 21.00 sul canale YouTube di Unimc Web Tv andranno in diretta web le interviste de “L’Escluso” a cura di Aldo Caldarelli in collaborazione con il Redattore Sociale e con Aid. Il programma completo è disponibile on line sul sito www.unimc.it/forinclusion.

A oggi gli studenti UniMC con disabilità e dislessia sono circa 200. Gli iscritti che hanno richiesto i servizi specifici dell’Ateneo – tutorato specializzato, prendi appunti, intermediazione con i docenti – sono aumentati dai 26 del 2011 agli 80 dell’anno accademico 2018/2019. Ai ragazzi con disabilità fisica, sensoriale o con disturbi di apprendimento, come dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia, si sono aggiunti in questi anni anche giovani con disturbo dello spettro autistico. Questa realtà ha richiesto l’attuazione di una serie di linee strategiche, come la digitalizzazione dei manuali universitari attraverso convenzioni con le case editrici e con enti nazionali per l’adattamento dei testi o la realizzazione di postazioni tecnologiche di studio con tastiere retroilluminate, mouse scanner, trackball, schermi per ipovedenti, software di sintesi vocale e mappe concettuali inserite in luoghi strategici, come le biblioteche didattiche e i laboratori informatici, per favorire la creazione di comunità inclusive per lo studio tra coetanei.

Catania – Passeggiata solidale per dire no alle violenze contro le donne, di Simonetta Cormaci

Catania 25 novembre 2018 – Giornata internazionale per l’eliminazione delle violenze sulle donne

A seguito della ratifica del Secondo manifesto europeo dei diritti delle ragazze e delle donne disabili, attuata dalla Sezione UICI di Catania e dalla Sede Nazionale, ci siamo attivate per celebrare la Giornata internazionale per l’eliminazione delle violenze sulle donne. Durante l’assemblea sezionale del 17 novembre scorso avevamo lanciato la proposta di una passeggiata solidale –con i bastoni bianchi per farci sentire e vedere- partendo dalla panchina rossa posizionata nella piazza Cavour per arrivare alla manifestazione organizzata in centro città dalla Associazione “La città felice“ e rete “La ragnatela”. Si trattava di percorrere un tragitto di circa 800 mt lungo l’arteria principale della città, Via Etnea, uscendo da quella invisibilità sociale di cui spesso soffriamo in quanto disabili e dando invece un segno tangibile della nostra presenza solidale. Nonostante l’iniziativa si presentasse come novità rispetto alle nostre più consuete abbiamo avuto diverse adesioni.
Alla panchina rossa ci siamo ritrovate alcune socie e amiche fra cui la responsabile dell’UDI che ha scattato le foto (allegate) anche un amico. Da quella panchina rossa, simbolo di tante donne vittime di femminicidio, simbolo dolente e purtroppo attualissimo (Sono almeno settanta le donne uccise in Italia dall’inizio dell’anno, più di tremila dal 2010 ad oggi) abbiamo detto il nostro no alle violenze e ci siamo incamminate. All’arrivo in piazza anche la nostra Presidente Rita Puglisi e altre amiche e amici che avevano aderito.
Nella piazza Stesicoro (cuore della Via Etnea) era stato allestito un “red carpet” dove poter sfilare e esprimere un commento a carattere sociale, politico oppure recitare versi o altro di artistico secondo il proprio estro.
Siamo state accolte con calore, abbiamo firmato una petizione per intitolare strade o piazze o parchi a donne vittime di femminicidio. Quindi abbiamo espresso la nostra testimonianza. Chi scrive, a nome delle socie e soci, ha presentato la solidarietà alle donne e le ragazze vittime di violenze fisiche o psicologiche o di discriminazioni e stereotipi. Infatti, in quanto disabili, siamo esposte a pregiudizi e stereotipi e conosciamo per esperienza personale cosa significhi subire continui attacchi alla nostra dignità. A ciò si aggiunge che, da donne disabili, spesso si subiscono tante violenze che restano impunite per l’impossibilità di chiedere aiuto e denunciare. Un aspetto mortificante è essere considerate/i solo beneficiari di assistenze e provvidenze mentre noi siamo persone con piena dignità e nella nostra umanità vogliamo essere protagoniste di un cambiamento culturale che consideri le persone disabili soggetti attivi, responsabili, risorse a tutti gli effetti, cittadine e cittadini consapevoli!
La nostra Presidente è intervenuta evidenziando come la solidarietà sia connaturata all‘UICI; ad esempio tra i servizi che vengono offerti alla collettività vi sono le visite oculistiche di prevenzione eseguite da specialisti esperienti e competenti ma a prezzi sociali tali da essere alla portata anche delle persone economicamente svantaggiate. Ha proseguito annunciando l’imminente apertura dell’ambulatorio oculistico pediatrico in convenzione con l’Ospedale San Raffaele di Milano: un ulteriore esempio di concreta solidarietà messa al servizio delle bambine e dei bambini della nostra città.
Infine dopo aver attraversato il red carpet tra gli applausi dei presenti il nostro gruppo si è sciolto portando nel cuore la gioia di aver testimoniato il nostro no a ogni forma di violenza e con l’auspicio che ogni donna in pericolo possa chiedere e trovare sempre aiuto, ascolto, protezione, sostegno.

Simonetta Cormaci
Referente per le questioni di genere
UICI Sezione provinciale di Catania

Lecco – Please touch me!… e il museo si ammirerà anche a occhi chiusi

Si è svolta giovedì 22 novembre a Lecco, presso Palazzo delle Paure, la conferenza stampa di presentazione del progetto “Please touch me ad occhi chiusi”.
L’iniziativa, che vede il diretto coinvolgimento della locale Sezione dell’UICI (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, è promossa da Eliante, cooperativa sociale attiva in campo ambientale, culturale e nella valorizzazione del turismo sostenibile ed è sostenuta dal Comune e dalla Soprintendenza Archeologia di Lecco; ha ricevuto altresì il sostegno della Fondazione CARIPLO, che ha stanziato un finanziamento di euro 85000.
Obiettivo finale è la creazione di 3 nuovi percorsi fruibili anche da utenti con disabilità visiva all’interno dell’area archeologica, storica e di scienze naturali presso il polo museale di Palazzo Belgiojoso.
Sfruttando le opportunità offerte dalle più recenti tecnologie, l’offerta dei musei verrà ampliata grazie all’introduzione di esperienze in grado di coinvolgere anche le persone svantaggiate, abbattendo quel “tabù” che impedisce di usare il tatto per toccare i reperti.
“Gli obiettivi generali che ci siamo posti con questo progetto – dichiara la Referente per la Cooperativa Eliante Michela Ruffa – sono il potenziamento dell’offerta museale, la promozione nei visitatori di un maggior senso civico e di rispetto della diversità, la crescita della cultura dell’accessibilità e dell’inclusione. Nello specifico – prosegue Ruffa – vogliamo consentire la piena fruizione degli spazi e dei contenuti alle persone con disabilità visiva, creando un percorso tattile aperto però a tutte le categorie di visitatori, che punti a veicolare la comprensione del significato di un qualsiasi reperto anche complesso in modo diretto. Contestualmente porteremo avanti anche un percorso di formazione per gli operatori affinché imparino il giusto approccio da adottare con i visitatori con disabilità visiva”.
Viva soddisfazione ha espresso anche Silvano Stefanoni, Referente per la Commissione Sport, Tempo Libero e Turismo Sociale della locale Sezione UICI e dell’omologa Commissione Regionale. “Noi parliamo spesso di barriere architettoniche associandole al marciapiede o alle scale inaccessibili alle carrozzelle. Vi sono però anche le disabilità sensoriali, che sono tante, come sono tante le barriere che le persone che ne sono affette incontrano. Per questo il progetto è così importante e auspichiamo che sia solo il punto di inizio per la promozione di una cultura realmente inclusiva”.
“Stiamo vivendo un’epoca nuova, un cambiamento culturale fondamentale che vede nei musei degli strumenti per la promozione e la crescita della persona – afferma il Direttore del Sistema museale lecchese Mauro Rossetto. Questi tipi di strumenti in realtà saranno un’occasione nuova di esperienza per tutti, favorendo l’accesso alla cultura delle persone di ogni fascia culturale e sociale. Quello presentato oggi è un progetto rivoluzionario che servirà ad avvicinare i cittadini al museo”.
Gli fa eco Grazia Facchinetti della Soprintendenza Archeologia: “Si tratta di un intervento che si inserisce in un percorso lungo di mappatura delle realtà, rilevazione della criticità e di ricerca di soluzioni per superare le barriere di accesso alla fruizione dei beni culturali. Certo, l’aspetto fondamentale è la grande possibilità di includere persone svantaggiate nella fruizione e nella conoscenza del nostro patrimonio, ma non dimentichiamoci che attraverso il tatto anche i normodotati possono imparare molte cose che non passano dalla vista. Non si può quindi che guardare al processo con estremo favore, sperando che sia un prototipo da imitare in altre realtà”.
I lavori per la realizzazione dei 3 percorsi hanno già preso il via e dovrebbero terminare entro marzo 2020.

Napoli – Dall’inclusione scolastica all’integrazione sociale degli alunni con disabilità visiva e pluridisabilità

Napoli 6 dicembre 2018

L’U.T.C. (Unità Territoriale di Coordinamento per il supporto all’integrazione scolastica degli alunni ciechi ed ipovedenti), al fine di approfondire le tematiche connesse al processo di inclusione scolastica degli alunni minorati della vista organizza un importante incontro per giovedì 6 dicembre 2018 alle ore 8,30 presso la sede provinciale dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti di Napoli, sita in Via San Giuseppe dei Nudi, n. 80.
L’incontro ha lo scopo di focalizzare l’attenzione sulla tematica della formazione sociale e culturale degli alunni ciechi, ipovedenti e con disabilità aggiuntive e di favorire un dibattito volto a suggerire strategie didattiche e metodologiche per valorizzarne e promuoverne capacità, competenze e relazioni tra pari.
A latere dell’incontro verrà organizzata una mostra di sussidi tiflodidattici ed ausili tifloinformatici fondamentali per l’inclusione degli alunni con disabilità visiva.
All’incontro, pertanto, sono invitati a partecipare i genitori degli alunni con disabilità visiva di Napoli e provincia, i dirigenti scolastici e gli insegnanti di sostegno e curricolari delle istituzioni scolastiche in cui sono inseriti tali alunni, i rappresentanti dell’Ufficio Scolastico Regionale e Provinciale, delle A.S.L., della Città Metropolitana e dei Comuni della provincia di Napoli.

PROGRAMMA

ore 08,30 – Registrazione dei partecipanti
ore 09,00 – Saluti istituzionali
ore 09,20 – “Network per l’inclusione scolastica e nuove opportunità offerte dal protocollo stipulato con il MIUR” (Pietro Piscitelli, Coordinatore Unità Territoriale di Coordinamento e Presidente della Biblioteca Italiana per i Ciechi “Regina Margherita”)
ore 09,40 – “I diritti di emancipazione e autonomia degli alunni con disabilità visiva” (Silvana Piscopo, Coordinatrice Commissione Istruzione Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti di Napoli e Nicoletta Pisanò, Assistente alla comunicazione e all’autonomia)
ore 10,00 – “Esperienza di inclusione” (Silvana palmieri, insegnante di sostegno Scuola Secondaria di 1° grado “Viale delle Acacie” di Napoli)
ore 10,10 – Domande dei presenti
ore 10,40 – “La centralità della famiglia nel processo di integrazione del disabile visivo” (Nadia Massimiano, Coordinatrice per la Campania e la Calabria del progetto “Stessa strada per crescere insieme”)
ore 10,55 – “La pluridisabilità: strategie per il potenziamento delle abilità compensative” (Gilda Sportelli, Consigliere Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti di Napoli)
ore 11,10 – “L’attività ludico-sportiva nella scuola e oltre la scuola” (Rocco De Icco, Componente Commissione Istruzione Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti di Napoli e Salvatore Urso, atleta di nuoto paralimpico)
ore 11,30 – Domande dei presenti
ore 12,20 – Conclusione dei lavori

Ai partecipanti verrà rilasciato attestato di partecipazione dell’I.Ri.Fo.R., Ente riconosciuto dal MIUR quale riferimento per la formazione scolastica sulle tematiche della disabilità visiva e accreditato per l’erogazione di formazione al personale docente (D.M. 177/2000)

Presentazione di Blindshell Classic

La Commissione Ausili, Nuove Tecnologie e Accessibilità della Sezione Provinciale Uici di Napoli organizza la presentazione di Blindshell Classic. Vi aspettiamo il 29 novembre 2018 alle ore 15,30. La dimostrazione avrà luogo presso la Sezione Territoriale di Napoli, Via San Giuseppe dei Nudi, 80 – 80135 Napoli. Per prenotarsi alla presentazione chiamare: 081 549 8834.
E il 30 novembre 2018 alle ore 16,30. La dimostrazione avrà luogo presso il presidio di Sant’Anastasia, nella sede della biblioteca comunale in via arco 54, 80048 – Sant’Anastasia (NA). Per prenotarsi alla presentazione chiamare: 3346048850.
Blindshell Classic è un telefono cellulare con tastiera e sintesi vocale per ipovedenti e non vedenti. I suoi tasti ben definiti e distanziati rendono il suo utilizzo molto agevole.
Blindshell Classic unisce alle funzioni tipiche di un telefono cellulare (chiamate, SMS e gestione della rubrica), una serie di funzioni molto utili quali gestione di un’agenda, e-mail, radio web e radio FM, riconoscitore di colori, etichettatrice digitale, previsioni meteo, localizzatore GPS e tasto SOS per avviare una chiamata rapida ad un numero preimpostato in caso di emergenza.
I comandi possono essere impartiti tramite tastiera o vocalmente (in presenza di connessione internet Wi-Fi o 3G). Qualsiasi testo, sia esso un breve messaggio o un appunto, può essere indifferentemente digitato o dettato.
Un’apposita funzione permette inoltre di procedere alla lettura di libri sia in formato testo tramite la
sintesi vocale che in formato mp3.
Blindshell Classic permette inoltre la gestione contemporanea di due schede SIM.

Funzioni principali Funzioni avanzate
Chiamate Pulsante chiamata SOS
SMS – SMS a più destinatari E-mail
Impostazione di 11 numeri a chiamata rapida Etichettatrice digitale
Rubrica con salvataggio e importazione Radio FM
Sveglia Radio web
Agenda Riproduttore audio
Timer Lettore libri
Blocco note Menu di servizio
Registratore vocale Previsioni meteo
Accesso rapido data, ora, stato batteria Localizzatore GPS
Layout schermo personalizzabile Riconoscitore di colori
Velocità e intonazione sintesi personalizzabili. Da novembre acquistabile al prezzo di 349,00 €.

Inaugurato a Torino il “Laboratorio Sergio Polin”, di Luciano Paschetta

Direttore regionale I.Ri.Fo.R. Piemonte

Da quando, ormai cinquant’anni fa, perdendo la vista ho avuto bisogno di strumenti per avvicinarmi alla matematica da non vedente, ho avuto un sogno: capire come fare per trovare il modo di rendere più agevole l’approccio all’aritmetica e, soprattutto, quello alle espressioni algebriche.
Senza scendere in particolari conosciamo quali siano i limiti imposti allo studente con grave disabilità visiva nello studio della matematica: anche gli OCR che permettono di scansionare un testo per renderlo accessibile a chi non vede, non riescono però a rendere accessibili i testi delle espressioni e delle equazioni. Quello dell’accessibilità ai testi matematici restava un sogno. Alcuni anni fa un docente di scuola media ideò un sofware, il Lamda,che permetteva di digitare le espressioni in modo che queste poi, tramite PC potessero essere lette e svolte dallo studente non vedente. Questo metodo richiedeva però l’intervento di un operatore che predisponesse il testo copiandolo dal “nero” nel sistema Lamda” e, se questo lavoro non è particolarmente complesso e gravoso nella scuola secondaria di I grado, lo diventa sempre di più nel prosieguo degli studi.
Fu proprio per aiutare due studenti di scuola superiore del cuneese ad accedere ai loro testi dei libri di matematica che nel 2012 la professoressa Anna Capietto fu coinvolta ed è di qui che partì la sua ricerca con un obiettivo: trovare il sistema perché il non vedente potesse accedere ai testi matematici in modo autonomo.
Da quella prima sperimentazione, dopo anni di ricerche, è nato, presso il dipartimento di matematica “G. Peano”, dell’Università di Torino, il Laboratorio per la Ricerca e la Sperimentazione di Nuove Tecnologie Assistive per le STEM “S.Polin” e quello che era allora un sogno , ieri 20 novembre con l’inaugurazione del centro fatta dal prof. Giammaria Ajani Magnifico Rettore dell’Università di Torino, nell’affollatissima aula magna del dipartimento di matematica, è diventato realtà.
L’intitolazione a Sergio Polin, giovane non vedente prematuramente scomparso a causa di un incidente, è il riconoscimento dell’Università di Torino, a colui che volontariamente per primo nel 2012 si affiancò alla prof.sa Capietto, dando, di fatto, l’avvio a quel cammino del quale ieri è stato raggiunto un traguardo importante.
Il Laboratorio Polin è un organismo del Dipartimento di Matematica dell’Università di Torino, istituito ufficialmente nel maggio 2018, ma, come sopra detto, le sue attività sono iniziate nel 2012 nell’ambito del settore scientifico-tecnologico del “Progetto di ricerca per l’individuazione, l’utilizzo, la diffusione e lo sviluppo di nuove tecnologie per favorire la partecipazione attiva agli studi universitari da parte di giovani con disabilità e DSA, nell’ottica dei principi dell’accessibilità universale, della personalizzazione didattica e dell’inclusione” (coordinatrici: la prof. Anna Capietto – docente di Analisi Matematica e Referente per la disabilità nel Dipartimento di Matematica “G. Peano” dell’Università di Torino – e la prof. Marisa Pavone – docente di Didattica e Pedagogia Speciale presso il Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’Educazione e Delegata del Rettore per la disabilità nell’Università di Torino).
Le attività scientifico-tecnologiche del progetto si svolgono, sotto la responsabilità della prof.ssa Capietto, con il sottotitolo “Per una matematica accessibile e inclusiva”. Il progetto è stato avviato nell’ambito di una Convenzione biennale , siglata nel 2013, tra l’Università di Torino e l’I.Ri.Fo.R., l’istituto di ricerca, formazione e riabilitazione, dell’U.I.C.I. Esso si è venuto poi realizzando con successivi contributi economici della Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, della Fondazione Specchio dei Tempi (“La Stampa”, Torino), della Fondazione Università Popolare di Torino, dei LeoClub di Biella e Torino, della Società Reale Mutua Assicurazioni.
Il gruppo di progetto, membro del Laboratorio AsTech del CINI (Consorzio Italiano Nazionale per l’Informatica), coordinato dalla prof.sa Capietto, attualmente è Costituito da 20 persone. Ne fanno parte tre docenti e un tecnico della ricerca in servizio presso il Dipartimento di Matematica e il Dipartimento di Informatica dell’Università di Torino, 2 assegnisti di ricerca dell’Università di Torino, 2 borsisti di ricerca dell’Università di Torino, una docente dell’Università di Catania, un borsista postdoc dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, una dottoranda in Matematica di Unito, due insegnanti di scuola secondaria, cinque dipendenti di enti e aziende esterni a Unito, una studentessa dell’Università di Trento e uno studente del Politecnico di Torino. Tra questi, solo due assegnisti e due borsisti sono stipendiati a tempo pieno per le attività del progetto; gli altri, tra i quali sette sono persone con disabilità visiva, operano tutti a titolo di volontariato.

Il Laboratorio Polin prende origine dalla necessità della diffusione e dell’utilizzo delle nuove tecnologie per l’accesso agli studi universitari, anche scientifici, da parte di giovani con disabilità (sia motoria che sensoriale). Relativamente alle disabilità visive, le tecnologie assistive (e.g., screen reader e barre braille) forniscono infatti buone prestazioni solamente in presenza di testi letterari, essendo in grado di trattare adeguatamente solo strutture in linea.
Il Laboratorio Polin si occupa anche di disabilità motorie (arti superiori) e di supporto agli studi universitari per studenti con disturbi dello spettro autistico e DSA. “La specificità che caratterizza il progetto” sottolinea la prof.sa Capietto “ritengo sia la confluenza di due temi. Da un lato, la formazione matematica di numerosi membri del gruppo di progetto ha permesso di operare con rigore, esigenza, coraggio, onestà intellettuale. Dall’altro, abbiamo fin da subito posto l’accento sulla condivisione: le nostre ricerche sono infatti motivate, effettuate e testate grazie al fondamentale apporto di persone con disabilità visiva. Riteniamo che i nostri collaboratori con disabilità visiva abbiano, tra gli altri, lo scopo importantissimo di rappresentare un “traino” per tutti coloro che, dovendo affrontare la medesima condizione, non hanno avuto la possibilità di conoscere e utilizzare le moderne tecnologie assistive al fine di migliorare la loro vita scolastica (dando esempio concreto della tanto utilizzata parola “inclusione”), lavorativa e non solo.”

Le attività del centro, a favore delle persone con disabilità visiva in particolare, si possono così sintetizzare: promuovere la ricerca e la diffusione delle nuove tecnologie per l’accesso agli studi universitari; effettuare il servizio di trascrizione di testi universitari (e, su richiesta, di testi scolastici) in formato accessibile; diffondere nella scuola il tema del supporto agli studi di allievi con disabilità visiva mediante l’uso delle nuove tecnologie; sensibilizzare il mondo del lavoro sull’assunzione di laureati con disabilità forniti di una elevata qualificazione.
Esse si suddividono in: attività di ricerca pura, attività che riguardano la sperimentazione e ottimizzazione di tecnologie assistive e attività di disseminazione dei risultati sul territorio.
Tralasciando qui la ricerca pura, un importante filone di ricerca riguarda il linguaggio LaTeX quale mezzo per leggere e scrivere in maniera accessibile testi contenenti formule. In particolare, il gruppo di ricerca ha realizzato il pacchetto LaTeX Axessibility, volto alla creazione di documenti PDF con contenuto matematico accessibili. Tale risultato rappresenta senza dubbio una notevole innovazione sul tema dell’accesso a testi contenenti formule.
In merito alla sperimentazione e ottimizzazione di tecnologie assistive, il gruppo di progetto si occupa della trascrizione di testi contenenti formule, tabelle e grafici in formato accessibile a persone cieche e ipovedenti mediante la sintesi vocale e/o il display braille. Si sta esaminando anche il tema dell’accessibilità di test d’ingresso e di piattaforme del tipo Moodle 2. Sono oggetto di studio e sperimentazione soluzioni in ambiente Windows, Apple, Linux. Sono inoltre svolte attività di consulenza su tali temi per Uffici Disabili di altre Università.
Il gruppo è anche impegnato sul tema dell’inserimento lavorativo: anche in collaborazione con la sezione U.I.C.I. Torino è in corso dal 2014 il progetto D.A.P.A.R.I. (Disabilità in Azienda, Professionalità Avanzata, Ricerca e Integrazione), per l’inserimento di disabili visivi in attività professionali al di fuori delle professioni “tipiche”.
I risultati della ricerca sono stati via, via presentati in diversi convegni, a luglio in particolare, in Austria all’importantissima Conferenza internazionale sull’impiego dell’informatica a sostegno di chi ha particolari necessità.

Ascoli Piceno – L’Uici di Ancona in prima linea a livello nazionale per abbattere le barriere digitali

Tecnologia per tutti

Un prezioso lavoro di squadra a livello nazionale per abbattere le barriere digitali e permettere anche alle persone con disabilità visiva di navigare in rete senza dover chiedere aiuto agli altri. E’ quello tra Unione Ciechi e Ipovedenti di Ancona, Universal Access, portale per l’accesso alla rete di persone non vedenti o ipovedenti, e Tangible, società di Experience e Service Design che, tra gli altri progetti nazionali, ha sviluppato soluzioni per rendere accessibile a tutti il portale dell’aeroporto di Bologna.
Parola d’ordine ‘autonomia’ nella giornata di alta formazione promossa per giovedì 22 novembre nella sede di Rimini di Tangible, dal titolo “Progettare esperienze inclusive abbattendo le barriere digitali”. L’evento, aperto a tutti, sarà trasmesso in diretta streaming dalla pagina Facebook di Tangible (https://www.facebook.com/wethinktangible/).

“Come usano il web le persone con disabilità? Quali sono i problemi e le frustrazioni che possono provare quando navigano in rete? Cosa possiamo fare per rendere i nostri siti più accessibili?”. Sono partiti da queste domande i designer che poi hanno intrapreso un percorso parallelo a quello di chi con la disabilità visiva fa i conti ogni giorno. E’ nata così la collaborazione con l’Uici di Ancona, i cui operatori partecipano ai momenti formativi, testano i prodotti e intervengono con proposte e suggerimenti. In cattedra, insieme ai designer e sviluppatori fronted di Tangible, giovedì ci sarà Sauro Cesaretti, informatico dell’Uici di Ancona.
“Nel mio intervento – anticipa Sauro – partirò spiegando che cos’è la disabilità visiva e quali sono gli strumenti a nostra disposizione per accedere alle nuove tecnologie, definite tecnologie assistive. Poi si sperimenterà sul campo il funzionamento di queste tecnologie e il modo in cui interagiscono con i siti web e le applicazioni. Infine si vedrà all’opera lo sviluppo di semplici esempi di applicazioni, per fare in modo che vengano rispettati tutti i criteri che garantiscono l’accessibilità dei prodotti. Un ruolo importante, in questi passaggi, è rivestito dal medstore, ringraziamo in particolare Gianmarco Valenti per la disponibilità e la costante presenza agli eventi sull’accessibilità con la fornitura degli ipad, strumenti indispensabili per dimostrare il funzionamento delle tecnologie assistive onboard sui prodotti Apple”.

“Con le tecnologie che andiamo a scoprire, spesso si generano ostacoli e barriere” sottolinea Antonio Matera, di “Tangible”. “Questo significa che gli utenti con disabilità rischiano di sentirsi scoraggiati, di perdere quel sentimento di emancipazione digitale che hanno conquistato nel tempo, tornando a dipendere da altre persone come accadeva in passato. Nell’era della multicanalità l’accessibilità è uno dei requisiti più importanti nella progettazione di un prodotto o servizio digitale. Come Designer dobbiamo essere responsabili dell’impatto del nostro lavoro e assicurarci che quello che stiamo progettando sia fruibile da tutti, senza creare discriminazioni. Per farlo, un buon passo consiste nel conoscere bene le disabilità visive e le tecnologie esistenti. L’appuntamento è per il 22 novembre con il nostro primo Tangible Mornings, una mattinata aperta a tutti per esplorare insieme le disabilità visive, le tecnologie assistive e scoprire in che modo è possibile progettare applicazioni accessibili per desktop e mobile (iOS e Android)”.

Sala Pc

Sala Pc

Sport – Due piacentini in gara a Bologna al primo torneo italiano di tennis per ciechi

Nel corso del fine settimana tra i giorni 23 e 25 Novembre si svolgerà a Bologna, presso la sede dell’associazione sportiva Virtus Tennis, il Primo torneo Italiano di Tennis per Ciechi. Al torneo si uniranno anche due piacentini: Andrea Gregori ed Olimpia Di Luccio, soci dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti sezione territoriale di Piacenza.
Il Tennis per Ciechi, spesso chiamato a livello internazionale “Blind Tennis”, è uno sport relativamente nuovo: ebbe la sua nascita in Giappone per opera di Miyoshi Takei, un ragazzo non vedente che desiderava giocare a tennis ma che a causa dei suoi limiti fisici dovette riadattarlo alla portata dei disabili visivi. La prima sfida fu quella di riadattare la pallina da tennis munendola di un suono in modo da poter essere localizzata senza l’uso della vista. Anche il rimbalzo e la traiettoria erano due aspetti importanti e, dopo diversi tentativi e diversi materiali testati, decise di creare una pallina di spugna più grande di una pallina da tennis regolamentare con al proprio interno una pallina da ping-pong munita di sonagli. Il suono creato dal rimbalzo e dall’impatto sulla racchetta diede l’opportunità di individuarla facilmente nello spazio e le grandi dimensioni della pallina permisero anche agli ipovedenti di approcciarsi a questo nuovo sport. La consacrazione definitiva avvenne nel 1990 quando in Giappone si svolse il primo torneo assoluto di Tennis per Ciechi e successivamente nel 2017 con il Primo Torneo Internazionale svoltosi in Spagna, a cui il nostro piacentino Andrea Gregori prese parte. Nel 2011 purtroppo Miyoshi Takei morì; tuttavia la sua eredità sportiva era ormai stata sdoganata e a partire dall’Asia il Tennis per Ciechi si diffuse in tutto il mondo.
In Italia il “Blind Tennis” ebbe la sua nascita grazie al prezioso lavoro del maestro di tennis Eduardo Silva, friulano d’adozione, che nel 2014 fondò il progetto “Tennis per Ciechi ITALIA” diventando inoltre referente italiano dell’International Blind Tennis Association. Dopo anni di duro lavoro di informazione e diffusione sul suolo nazionale si è finalmente giunti alla creazione del primo Torneo Italiano di Tennis per Ciechi che vedrà persone non vedenti ed ipovedenti di ambo i generi sfidarsi per il primo titolo italiano ufficialmente riconosciuto. I tennisti, suddivisi in base alle capacità visive, daranno vita a competizioni per tre giorni: 23, 24 e 25 Novembre 2018 presso i campi da tennis della “Virtus Tennis” di Bologna.
Grazie all’aiuto dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti di Piacenza e alla collaborazione dell’Associazione Tennis BorgoTrebbia alcuni ipovedenti piacentini hanno iniziato a praticare il Tennis per Ciechi a partire da Febbraio 2018. Due di essi, Andrea Gregori e Olimpia Di Luccio (che vediamo ritratti nella foto in fondo all’articolo), saranno presenti al Torneo Italiano partecipando ad un meraviglioso evento di inclusione sportiva e sociale. In bocca al lupo ai nostri atleti!

Andrea Gregori e Olimpia Di Luccio

Andrea Gregori e Olimpia Di Luccio

Il film “Ride” aderisce al progetto Cinemanchìo

Kimerafilm e Rai Cinema presentano “Ride” un film di Valerio Mastandrea
con Chiara Martegiani, Renato Carpentieri, Stefano Dionisi, Arturo Marchetti
e con Milena Vukotic
Prodotto da Kimerafilm con Rai Cinema

Nelle sale dal 29 novembre
Distribuzione 01 Distribution

Cast tecnico
Regia Valerio Mastandrea
Soggetto Valerio Mastandrea, Enrico Audenino
Sceneggiatura Valerio Mastandrea, Enrico Audenino
Fotografia Andrea Fastella
Montaggio Mauro Bonanni
Musiche Originali Riccardo Sinigallia, Emiliano Di Meo
Scenografia Marta Maffucci
Costumi Olivia Bellini
Suono di Presa Diretta Gianluca Costamagna
Casting Gabriella Giannattasio, Davide Zurolo
Una Produzione Kimerafilm con Rai Cinema
Prodotto da Paolo Bogna, Simone Isola
Produttore Associato Valerio Mastandrea
Produttore Associato Simona Giacci
Per Kimerafilm Ermanno Guida, Laura Tosti
Distribuzione 01 Distribution
Durata 95 min

Il film Ride aderisce al progetto Cinemanchìo per l’accessibilità culturale

Cast Artistico
Carolina: Chiara Martegiani
Bruno: Arturo Marchetti
Cesare: Renato Carpentieri
Nicola: Stefano Dionisi
Ada: Milena Vukotic
Ciccio: Mattia Stramazzi
Ictus: Walter Toschi
Morbido: Giancarlo Porcacchia
Sonia: Silvia Gallerano
Aldo Emanuele Bevilacqua
Marta: Milena Mancini
Paolo: Giordano De Plano
Mauro: Lino Musella

Sinossi:
Una domenica di maggio, a casa di Carolina si contano le ore. Il lunedì successivo bisognerà aderire pubblicamente alla commozione collettiva che ha travolto una piccola comunità sul mare, a pochi chilometri dalla capitale. Se n’è andato Mauro Secondari, un giovane operaio caduto nella fabbrica in cui, da quelle parti, hanno transitato almeno tre generazioni. E da quando è successo Carolina, la sua compagna, è rimasta sola, con un figlio di dieci anni, e con una fatica immensa a sprofondare nella disperazione per la perdita dell’amore della sua vita. Perché non riesce a piangere? Perché non impazzisce dal dolore? Sono passati sette giorni ormai e per lei sembra non essere cambiato nulla. Nonostante gli sforzi, non riesce ad afferrare quello strazio giusto, sacrosanto e necessario a farla sentire una persona normale. Manca solo un giorno al funerale e tutti si aspettano una giovane vedova devastata. Carolina non può e non deve deludere nessuno, soprattutto se stessa.

Locandina del film "Ride" di Valerio Mastandrea

Locandina del film “Ride” di Valerio Mastandrea