Un sogno che diventa realtà, di Massimo Vita

Autore: Massimo Vita

Quando oltre un anno fa, Marco Marilli, un collaboratore della sezione, mi sottopose la sua idea per insegnare ai ciechi la chitarra in ambiente jazz e altri, ho chiesto aiuto ad alcuni amici musicisti e tutti hanno apprezzato il metodo messo appunto da Marco. Allora decidemmo di brevettare il sistema e decidemmo di farlo, quasi da visionari, con i nostri scarsi mezzi soprattutto con l’inglese.
Le peripezie sono state diverse ma quando oggi è arrivato il comunicato ufficiale del brevetto, la soddisfazione è stata immensa.
Devo esprimere il mio ringraziamento a Marco per averci creduto e a quanti ci hanno aiutato per questo successo. Oggi il metodo Marilli per la chitarra, è una bella realtà per la sezione di Siena e certamente faremo in modo di promuoverlo con tutte le nostre forze.
Sento il dovere di comunicarlo all’associazione e alla cittadinanza tutta perché questo è un esempio di come il lavoro di squadra porta sempre grandi risultati. Bravi a tutti noi, dunque, ma brava la sezione di Siena dell’Unione Italiana dei ciechi e degli ipovedenti.

Nuove regole per il rilascio della copia del verbale di invalidità, di Alessandro Locati

Autore: Alessandro Locati

Si informa che l’Autorità garante della privacy con il provvedimento n. 331 del 4 luglio 2013 ha stabilito nuove regole per il rilascio della copia del verbale di invalidità, andando ad interpretare una disposizione del 2012 in materia di semplificazioni amministrative per le persone disabili.
Infatti, l’articolo 4 del decreto legge n. 5/2012 prevede, in particolare, che le attestazioni medico legali, richieste per usufruire dei benefici previsti dalla legge, possano essere sostituite dalla presentazione congiunta di una copia del verbale della commissione medica (recante in chiaro i dati sulla propria salute) e da una autocertificazione che ne attesti l’attualità del contenuto e la conformità all’originale.
Peraltro, il Garante ha notato che in numerosi casi consegnare ad una autorità amministrativa o, ad esempio, ad un rivenditore di auto la copia integrale del verbale espone a una grave violazione della riservatezza, perché sul documento sono presenti informazioni delicatissime sullo stato di salute (patologie, tipo di disabilità, informazioni riferite dal paziente), oltretutto non pertinenti e non indispensabili per ottenere i benefici.
Per questo il Garante ha prescritto che, in questi casi, le commissioni mediche debbano rilasciare una copia del verbale priva di informazioni sanitarie.Quindi, al fine di consentire il ricorso alla semplificazione, il verbale non dovrà più contenere la descrizione dei dati anamnestici, né l’esame obiettivo o la diagnosi della persona con disabilità.
Tale decisione, si ricorda, fa seguito al provvedimento del 21 marzo 2007, in cui sono stati introdotti accorgimenti a tutela di chi presenta istanza per l’accertamento dell’invalidità civile. In particolare, in tale provvedimento è stato prescritto alle Aziende sanitarie locali di rilasciare le certificazioni che attestano il riconoscimento dell’invalidità civile per l’iscrizione alle liste del collocamento obbligatorio o per la richiesta di esenzione dalle tasse scolastiche e universitarie senza indicare i dati personali relativi alla diagnosi dell’interessato.

Decreto Dirigenziale n.1862 del 22 maggio 2013 della Regione Toscana – Approvazione delLa figura di “Tecnico dell’educazione e della riabilitazione in orientamento e mobilità e autonomia personale per disabili visivi”, di Paola Cataneo

Autore: Paola Cataneo

Egr. Presidente dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti Onlus e

Presidente dell’I.Ri.Fo.R. Prof. Tommaso Daniele

 

Erg. Direttore dell’I.Ri.Fo.R. Prof. Luciano Paschetta

 

Egr. Presidente dell’I.Ri.Fo.R. Toscana Dott.ssa Barbara Leporini

Con la presente per ringraziarVi personalmente e a nome dell’A.N.I.O.M.A.P. per il contributo decisivo dell’I.Ri.Fo.R nel percorso di approvazione della figura professionale in oggetto

In virtù della costruttiva collaborazione e del  positivo epilogo della comune iniziativa, intendiamo evidenziare il ruolo basilare sortito dalla convergenza delle risorse associative ciascuna per la propria specificità e competenza; il risultato ottenuto apre ad ulteriori e decisive prospettive per il riconoscimento sull’intero territorio nazionale, al fine di rispondere in modo sempre più adeguato e mirato ai bisogni di autonomia di tutte le persone con disabilità visiva nel quadro e nel rispetto delle istanze nazionali ed internazionali

Il tracciato di collaborazione finora intrapreso dalle rispettive associazioni nazionali si configura dunque come un passo decisivo che deve ora confrontarsi con una comune iniziativa nell’ambito della formazione professionale al fine di garantire uniformità e coerenza con quanto fino ad ora promosso e storicamente consolidato.

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Sollecitando l’I.Ri.Fo.R. e l’U.I.C.I. ad un contributo di vigilanza e garanzia sul rispetto dei parametri formativi sottesi al Decreto in oggetto, l’A.N.I.O.M.A.P rinnova la propria disponibilità tecnica e di risorse professionali.

Cordialmente

 

 

Lastra a Signa, 2 luglio 2013

per il

Il Presidente ANIOMAP

Paola Cataneo

il Segretario

Giovanni Bosco VITIELLO

 

 

I Rapporto sull’invalidità civile e la burocrazia di Cittadinanzattiva: i veri invalidi penalizzati dalla lotta ai pochi che non ne hanno diritto, di Alessandro Cossu

Autore: Alessandro Cossu

Un anno di attesa per i benefici economici, scarsa informatizzazione e troppi passaggi
burocratici fanno il resto

Mentre si spende e si spande per la lotta ai falsi invalidi, il cittadino che prova a far domanda per l’invalidità si scontra con un percorso labirintico e ostile, con la burocrazia e la scarsa informatizzazione del sistema e attende in media un anno per ottenere i benefici economici connessi contro i 120 giorni stabiliti dalla legge.
Ad esser lento e farraginoso è tutto il percorso per l’accesso alla invalidità civile, con tempi più lunghi rispetto all’anno precedente: solo per essere convocati a prima visita passano in media 8 mesi rispetto ai 6 del 2011, 11 mesi per ricevere il verbale rispetto ai 9 dell’anno precedente.
Secondo la Corte dei Conti (relazione 2012), si attendono in media, dalla presentazione della domanda alla chiusura dell’iter,  278 giorni per accertare la invalidità, 325 per la cecità civile, 344 per la sordità. I costi di tali ritardi ammontano nel solo 2011 a 24 milioni di euro. Se a questi si aggiungono i 34 milioni di spesa per medici convenzionati INPS, siamo ad un totale di 58 mln di euro di fatto “bruciati” dalla cosiddetta caccia ai falsi invalidi che, secondo il Rapporto 2012 della Guardia di Finanza, sono poco più di 1000, pari allo 0,04% degli aventi diritto.
Altrettanto inconfutabile che i medici impiegati per le attività di verifica straordinaria siano stati di fatto sottratti alla attività ordinaria per la concessione della invalidità: nel 2011 essi sono stati regolarmente presenti nelle commissioni Asl in poco più di un caso su tre (tasso di presenza del 37,7% rispetto al 46% del 2010). A tutto ciò si aggiunga la scarsa informatizzazione delle Asl che hanno trasmesso in formato elettronico all’INPS solo il 56% dei verbali. Il restante 44% in formato cartaceo ha comportato un dispendio di risorse e tempo per l’inserimento nella piattaforma INPS. Per contro oltre il 45% dei cittadini che avanza domanda di invalidità, si scontra con la lentezza dell’iter burocratico.
Sono questi i principali elementi del I Rapporto nazionale sull’invalidità civile e la burocrazia, presentato oggi da Cittadinanzattiva, che nel maggio 2011 ha lanciato la campagna “Sono un V.i.P. – Very invalid People” (www.sonounvip.it). Il Rapporto prende in esame 3.876 segnalazioni giunte al PIT Salute nazionale e alle sedi del Tribunale per i diritti del malato nel corso del 2012.
“E’ inaccettabile che, per contenere la spesa assistenziale, si neghi al cittadino il diritto costituzionale alla invalidità civile, aumentando momenti accertativi e rivedendo al ribasso i criteri reddituali e sanitari per l’assegnazione delle indennità, e al contrario non si semplifichi l’attuale iter amministrativo che oltre a produrre forti ritardi, brucia solo per interessi passivi 24 milioni di euro in un solo anno. Né ci è dato sapere quanti siano e quali provvedimenti siano stati presi nei confronti di quei funzionari INPS e Asl che hanno concesso indebitamente quel numero irrisorio di indennità, accertato dalla Guardia di finanza”, afferma Tonino Aceti, responsabile del Coordinamento nazionale delle associazioni dei malati cronici (CnAMC) di Cittadinanzattiva.
Tempi troppo lunghi, non solo rispetto ai 120 giorni stabiliti dalla legge, ma innanzitutto rispetto alle reali esigenze dei cittadini che nel 45,6% dei casi (rispetto al 28,4% del 2011) segnalano la lunghezza e tortuosità del percorso burocratico da intraprendere per la richiesta di invalidità: in un caso su tre (34% nel 2012 vs 30% nel 2011)  innanzitutto incontrano grandi difficoltà nel presentare la domanda, in un caso su 5 (24,8% rispetto al 23,7% del 2011) lunghe attese per la convocazione a prima visita, in un caso su 4 ulteriori attese per la ricezione del verbale definitivo (19,4% nel 2012, 12,7% nel 2011), da cui conseguono i relativi benefici economici. La necessità di acquistare o affittare protesi ed ausili, di pagare rette altissime in RSA e ticket sanitari sempre più elevati in assenza di una esenzione riconosciuta, l’impossibilità di accedere ad agevolazioni fiscali, sono le conseguenze più dirette di tali ritardi.
Il labirinto, con tutti i disagi che ne conseguono, è affrontato da persone clinicamente e psicologicamente fragili, che non di rado lottano per la sopravvivenza: il 39% di chi si è rivolto a Cittadinanzattiva ha una patologia oncologica, il 26,8% una malattia cronica e neurologica degenerativa, il 12,2% una patologia legata all’anzianità.
Quasi il 30% dei cittadini, in secondo luogo, considera inadeguata la valutazione della propria condizione clinica da parte della commissione medico-legale: o per la mancata concessione o revoca dell’assegno di accompagnamento (48,5%), o per una inadeguata percentuale di riconoscimento dell’invalidità/handicap (42,4%), o ancora perché vien loro riconosciuta una pensione di invalidità rivedibile (9,1%). Come conseguenza di questa “inadeguatezza”, dalle segnalazioni dei cittadini emerge un maggiore ricorso alle vie giudiziarie, avverso i verbali di invalidità civile. Sembra crescente, infatti, la tendenza a considerare come prassi l’accesso al ricorso giudiziario, quasi completasse l’iter amministrativo e fosse matematico dover fare causa per ottenere un diritto. Questa tendenza rappresenta una evidente disfunzione del sistema, nonché una beffa per il cittadino che deve sostenere ulteriori costi e attendere ulteriore tempo per ottenere ciò che gli spetta.
Stabili le segnalazioni sul ritardo per la concessione dei benefici economici e delle agevolazioni: lo denuncia nel 2012 il 18,2% rispetto al 19,1% dell’anno precedente. In particolare pesano i ritardi per l’erogazione delle agevolazioni legate all’handicap (62,9% vs 55,6% del 2011), dell’indennità di invalidità (20,4% vs 17,8%), e dell’assegno di accompagnamento (16,7% vs 26,7%).
Sebbene le problematiche generali sulla rivedibilità calino dal 13,3% del 2011 al 6,4% del 2012, è molto preoccupante l’ascesa delle mancate esenzioni dalla visita (come stabilito dal decreto 2 agosto 2007) segnalate dal 58,8% dei cittadini che, di fatto, nella fase che intercorre tra una visita e l’altra, vedono sospesi i relativi benefici sospesi.
Le nostre proposte Semplificare iter burocratico: meno tempo per i cittadini, meno costi per la collettività (58 mln Euro nel 2011. Rivedere le “linee guida operative” del 2010, già bocciate dal Parlamento, con cui l’INPS rivede al ribasso i criteri di riconoscimento dell’accompagnamento. Approvare DDL 538: il diritto va legato al reddito del richiedente, non del nucleo familiare. Concludere “indagine conoscitiva” avviata nel 2012 sulle procedure di accertamento delle minorazioni civili da parte dell’INPS (Comm. XI e XII del Senato). Ripristinare la possibilità di impugnazione giudizio di primo grado.

Alessandro Cossu

Nel Pacchetto Lavoro il Governo non dimentichi i giovani disabili, di Pietro Cerrito – Segretario Confederale CISL

Autore: Pietro Cerrito - Segretario Confederale CISL

Le notizie relative all’approvazione del “Pacchetto lavoro” da parte del Consiglio dei Ministri contengono diversi segnali positivi per le persone con disabilità, ma al Presidente Letta e a questo Governo chiediamo ancora uno sforzo.
Accogliamo con piacere, finalmente, dopo innumerevoli richieste da parte della Cisl anche attraverso la Federazione dei Pensionati e il Patronato Inas, la definizione normativa del limite di reddito individuale – e non familiare – per il diritto alla pensione di inabilità dei mutilati e degli invalidi civili.
L’incertezza in un settore così delicato non era davvero più ammissibile.
Altrettanto favorevolmente apprendiamo, via twitter, dell’intenzione del Presidente Letta di tornare a dare una dotazione di 22 milioni di euro al Fondo Nazionale per il sostegno all’assunzione dei lavoratori disabili ex legge 68/99, ormai sostanzialmente azzerato. Lo stesso Piano d’azione, che abbiamo concorso a scrivere nell’Osservatorio Nazionale Disabilità, la indicava come una indiscussa priorità. E speriamo che non si limiti ad un cinguettio!
E certamente è condivisibile la volontà di aprire il “Pacchetto lavoro” partendo dagli incentivi all’occupazione giovanile: una necessità per il Paese e per le persone.
Ma chiediamo al Governo di non dimenticare i giovani disabili!
Tra le condizioni che devono avere gli under29 per godere del bonus (essere privi di lavoro da almeno sei mesi, non avere titoli di scuola superiore o avere almeno una persona a carico) va inserita, in alternativa, anche la condizione di disabilità.
La Conferenza nazionale per la Disabilità del 12/13 luglio p.v. di Bologna sarà l’occasione in cui fare il punto insieme delle condizioni di vita delle persone con disabilità nel nostro Paese.
Sarebbe interessante che, in una situazione così difficile nell’ambito dell’assistenza sanitaria e dell’inclusione sociale, che almeno nel campo del lavoro si potessero registrare questi importanti passi in avanti.
Pietro Cerrito – Segretario Confederale CISL

Incontro presso l’Agenzia delle Entrate, di Alessandro Locati

Autore: Alessandro Locati

Il 21 giugno scorso si è svolto un incontro presso l’Agenzia delle Entrate nel quale sono state presentate le principali problematiche concernenti il rapporto di lavoro dei centralinisti non vedenti attualmente impiegati nelle varie sedi territoriali.
Alla riunione hanno partecipato per l’Unione il Consigliere Nazionale Franco Pagliucoli, il Segretario Generale Alessandro Locati, la signora Immacolata di Fiore. Sono anche intervenuti alcuni rappresentanti delle maggiori sigle sindacali.
La Dr.ssa Conforti, responsabile dell’Ufficio Selezione e Inserimento dell’Agenzia, una volta che sono stati illustrati i possibili interventi soprattutto di natura tecnico-informatica necessari ai lavoratori ciechi e ipovedenti, ha convenuto sull’opportunità di costituire un tavolo tecnico con l’Unione, al quale siano presenti le varie strutture dell’Agenzia responsabili sia del rapporto di lavoro del personale dipendente sia della formazione, nonché il principale partner tecnico esterno (SOGEI).
Inoltre, dal momento che il tavolo tratterà anche della formazione sia del personale non vedente che dei tecnici responsabili della rete informatica dell’Agenzia, è stata proposta, ed accettata, la presenza dell’I.Ri.Fo.R. che potrebbe curare un corso di formazione sui principali ausili tifloinformatici.
Nell’incontro è stato anche convenuto di procedere ad un censimento delle effettive capacità e conoscenze del personale non vedente attualmente in servizio, attraverso la somministrazione di un questionario, i cui risultati sarebbero poi esaminati nel tavolo tecnico per individuare le priorità di intervento.
Per quanto riguarda la normativa concernente l’impiego dei non vedenti, in particolare circa le nuove professioni per i centralinisti, si è convenuto di trasmettere formalmente copia del decreto di equiparazione con l’operatore amministrativo segretariale, in maniera da illustrare compiutamente le effettive potenzialità di impiego dei dipendenti non vedenti (ad es. in attività di protocollazione informatica, o simili).
È stata anche valutata la possibilità di utilizzare le risorse del fondo interno previsto dal CCNL di settore per interventi in favore dei lavoratori disabili.
Si spera che il tavolo di confronto possa essere convocato fra settembre ed ottobre prossimi.

 

“Ipovedenti: tra passato, presente e futuro”, di Angelo Mombelli

Autore: Angelo Mombelli

La seconda edizione del Seminario si svolgerà presso il Senato della Repubblica
il 10 ottobre 2013.
Come ricorderete il 12 ottobre 2012 , presso la clinica oculistica dell’Università Sapienza di Roma svolgemmo un seminario per trattare alcuni dei problemi inerenti l’ipovisione, al quale parteciparono anche altre associazioni di categoria; il seminario ebbe un riscontro molto positivo da parte dei numerosi partecipanti con piena soddisfazione da parte di tutti noi per il buon esito, ma il problema di fondo resta quello di un anno fa: solo una parte della popolazione italiana (circa il 30%, secondo una recente indagine di DoxaPharma) consoce il significato della parola ipovisione. Il resto degli italiani, invece, fa un’enorme confusione a riguardo.   
E’ quindi indispensabile rilanciare, e rivolgersi all’esterno: d’altronde, parlarne solo tra noi serve a poco, perché i problemi li conosciamo!
L’opportunità ci viene data dalla IAPB che, come ogni anno, come molte altre organizzazioni internazionali, il 10 ottobre celebra la Giornata Mondiale della Vista attraverso l’organizzazione di varie iniziative.
Presso un’aula del Senato della Repubblica, la mattina del 10 ottobre si svolgerà quindi un evento collegato alla Giornata Mondiale della Vista, mentre nel pomeriggio terremo la seconda edizione del seminario “Ipovedenti tra passato, presente e futuro”: tratteremo i problemi dell’ipovisione in una sede prestigiosa e riconosciuta, che ci assicurerà l’attenzione dei mass media nazionali.
Contrariamente al passato, nel quale gli argomenti erano stati trattati da addetti ai lavori o da dirigenti associativi, quest’anno chiameremo a relazionare personaggi esterni alla nostra Organizzazione, ma conosciuti a livello mediatico. Sarà quindi un giornalista o un personaggio della tv a parlare di ipovisione, mentre altre relazioni dovranno sì trattare i nostri problemi, ma con un taglio divulgativo e non specialistico, per essere maggiormente incisive.
Questa nuova impostazione risponde alle numerose richieste che ci sono pervenute da molti dirigenti associativi e soci, dettate dalla constatazione che esiste, come abbiamo già evidenziato, un’enorme ignoranza nei nostri confronti; un’ignoranza che alimenta la caccia alle streghe (intendo ai presunti falsi ciechi) di cui ogni giorno sentiamo parlare.
Speriamo che l’evento abbia la risonanza che ci auspichiamo, affinché quella percentuale del 30% aumenti di qualche punto.

Gli atleti ciechi e ipovedenti ripercorrono l’anno sportivo 2012/13 – spronare i giovani minorati della vista allo sport, di Gabriela Bernard

Autore: Gabriela Bernard

L’assemblea annuale del Gruppo Sportivo Dilettantistico Non e Semivedenti ha avuto luogo il 06.06.2013 a Bolzano. Il Presidente e i Responsabili dei vari settori hanno esibito dettagliatamente ai soci la relazione morale e il bilancio. Di seguito il programma delle attività nonché le linee guida. Dopo i lavori assembleari, durante una grigliata festeggiati i successi sportivi conseguiti nell’anno precedente.
Proposte periodiche, realizzazione di manifestazioni e partecipazione a diverse competizioni
Le offerte settimanali come ad esempio l’allenamento di Torball, l’ora di ginnastica, due corsi di yoga, gli allenamenti di sci fondo in inverno e le gite in tandem ogni mercoledì da maggio a settembre sono stati incontro fisso per i rispettivi partecipanti.
2 squadre maschili hanno partecipato al campionato italiano di serie A di Torball. La squadra Bolzano 1 si è piazzata a metà classifica, Bolzano 2 invece per poco non vi è riuscita a restarci. Le donne invece hanno vinto il Campionato Italiano e di conseguenza potranno partecipare alla Coppa Europea che si disputerà in autunno in Belgio.
Tra tutti i tornei amichevoli nazionali e internazionali sono da menzionare 2 secondi nonché 3 terzi posti per quanto riguarda gli uomini, un primo e un terzo posto delle donne nonché il quinto posto ottenuto al torneo giovanile di Torball a Hopfgarten/Tirolo.
Il Gruppo Sportivo ha organizzato diverse iniziative tra cui il 38. torneo internazionale di Torball, il torneo Arge Alp di Torball, la settimana di sci fondo a Dobbiaco nonché il 20. campionato internazionale di scacchi.
Queste iniziative riscuotono sempre molto successo e apprezzamento.  
Il Gruppo Sportivo ha organizzato una gita di due giorni in tandem che ha portato i partecipanti da San Candido a Spittal an der Drau. Un atleta bolzanino ha partecipato al Raid ciclistico nazionale in Emilia, durante la quale in 6 tappe ha percorso 460 km.

La partecipazione di alcuni atleti alle rinomate manifestazioni del Gran Fondo e alle diverse maratonine su territorio provinciale sono stati significativi momenti di integrazione nel mondo dello sport altoatesino.
Il torneo di birilli, un’escursione in memoria dei colleghi sportivi deceduti nonché una castagnata hanno completato l’attività del Gruppo Sportivo.

90 persone partecipano attivamente alle variegate attività dello sport amatoriale e competitivo.

Spronare i giovani minorati della vista allo sport
Le attività del tempo libero organizzate dal GSDNSB vengono come sempre frequentate molto volentieri, un po’ più smorzato invece è il cambio generazionale nello sport agonistico, ad esempio nello sci fondo e nell’atletica leggera. Il Presidente Gatscher infatti è preoccupato per il fatto che i bambini e ragazzi con problemi alla vista integrati nelle scuole molto spesso durante la lezione di ginnastica vengono trascuratamente sottovalutati in rapporto alle loro competenze. “Per questo motivo è molto importante”, pensa Gatscher, “far conoscere, in particolare a tutti i genitori, agli insegnanti di educazione fisica nonché ai presidi scolastici le nostre attività e di sensibilizzare maggiormente.” L’opuscolo stampato dal VSS, nel quale vengono presentate le diverse associazioni sportive per disabili in Alto Adige e contenente le diverse attività, potrebbe essere di aiuto per ovviare a tale problema.

Ringraziamento
In occasione dell’assemblea annuale il Presidente Gatscher ringrazia tutti gli atleti -guida vedenti e i volontari, senza i quali l’attività del gruppo sportivo non sarebbero potute essere svolte. Un particolare ringraziamento va agli enti pubblici e privati i quali hanno supportato finanziariamente il Gruppo Sportivo, nonché a tutti coloro che hanno contribuito ad spronare sportivamente le persone cieche e ipovedenti.

Info: Franz Gatscher (Presidente) Tel. 349-6200051

 

  Bernard Gabriela

Roma: Venticinquesima edizione dei giochi damistici, di Francesco Giangualano

Autore: Francesco Giangualano

Dal 16 al 19 maggio a Roma nella meravigliosa struttura “Fraterna Domus” si è tenuta la venticinquesima edizione dei giochi damistici studenteschi, un torneo i cui partecipanti sono allievi di scuole elementari, medie e superiori, provenienti da tutta Italia.
Il torneo è ogni anno organizzato dalla FID (federazione italiana dama). Il torneo dei giochi studenteschi è un tipo di torneo a squadre: ogni squadra è formata da 3 giocatori, che incontrano i rispettivi componenti delle altre squadre.
Per la prima volta nella storia dei giochi studenteschi, ha partecipato anche una squadra di damisti non vedenti: Francesco Disalvo, il capitano, 15 anni, Mauro Campanale, 17 anni e Angelica Rociola, 15 anni.
I tre ragazzi, iscritti all’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti della provincia BAT, hanno fatto passi da gigante grazie alla professionalità e alla disponibilità del loro allenatore, Michele Faleo, presidente della Federazione dama Lecce, che ha notevolmente contribuito alla loro crescita.
Essi, infatti, si sono distinti per la loro bravura, classificandosi al terzo posto con un punteggio totale di 25 punti e perdendo solo con la squadra campione in carica che ha totalizzato un punteggio di 33 punti.
I ragazzi hanno espresso grande soddisfazione per essere la terza squadra di dama più forte d’Italia e la loro passione e bravura proveranno a trasmetterla ad altri ragazzi non vedenti, organizzando per loro dei corsi specifici.
L’UICI è orgogliosa di avere al proprio interno ragazzi cosi capaci e talentuosi ed augura loro di conquistare traguardi sempre più prestigiosi nel corso della loro vita.

Il Presidente Provinciale
Dr. Francesco Giangualano

Centralinisti non vedenti – Assunzione obbligatoria ai sensi della legge n. 113/1985, di Tommaso Daniele

Autore: Tommaso Daniele

Ci preme richiamare la Vostra attenzione sul parere che in data 22 maggio 2013 il Dipartimento della Funzione Pubblica UORCC.PA ha espresso in materia di collocamento obbligatorio dei portatori di handicap, in risposta ad un quesito da parte dell’INPS (prot. DFP 0023580 P-4. 17.1.7.4; vedasi all. 1).
 La questione è così riassunta: l’INPS ha avanzato la possibilità di sospendere, almeno per tutto l’anno 2013, gli obblighi assunzionali relativi ai soggetti disabili e ai centralinisti non vedenti, previsti rispettivamente ai sensi della legge n. 68/1999 e della legge n. 113 del 1985.
 La sospensione richiesta, come precisato dall’Istituto, è da giustificare sulla base delle modifiche organizzative a cui è stato sottoposto negli ultimi anni per una serie di interventi normativi che hanno portato a determinare posizioni in organico di soprannumerarietà o di eccedenza (soppressione INPDAP e ENPALS e trasferimento delle funzioni all’INPS; riduzione delle dotazioni della pubblica amministrazione per effetto della spending review).
 Con il parere di cui trattasi, la Funzione Pubblica se da un lato ha ritenuto di accogliere l’esigenza di sospendere gli obblighi occupazionali previsti dalla legge n. 68/1999 fintanto che la eccedenza di personale non venga meglio razionalizzata, anche per evitare il rischio della perdita del posto di lavoro del personale già di ruolo in esubero; dall’altro, invece, ha inteso ribadire esplicitamente la tutela assunzionale della sola categoria dei centralinisti non vedenti, in applicazione della legge n. 113/1985, di specialissima e di stretta interpretazione.
 Apprezziamo oltremodo il richiamo all’art. 4, comma 4, della legge n. 113/1985. Viene confermato, infatti, che <in caso di completezza del ruolo organico dei datori di lavoro pubblici i centralinisti non vedenti sono inquadrati in soprannumero fino al verificarsi della prima vacanza>; per cui, per la FUNZIONE PUBBLICA, la legge n. 113 del 1985 <si configura come norma speciale non suscettibile perciò di interpretazione analogica>.
L’eccezionalità riconosciuta alla legge n. 113/1985 esclude i nostri centralinisti dal divieto più generale di assunzioni in soprannumero per tutte le restanti categorie protette.
 All’INPS viene concessa la sospensione temporanea dell’obbligo di coprire le quote di riserva per le categorie protette, <con l’eccezione della disciplina relativa ai centralinisti non vedenti>.
 Per noi dell’Unione questo è un successo.
A giusta ragione, possiamo così tornare a confrontarci, in maniera più risoluta, con tutte quelle amministrazioni pubbliche (dai Ministeri agli enti locali, Regioni Province e Comuni) che, in nome del processo di spending review, di cui al decreto legge 6.7.2012, n. 95, e quindi dello snellimento e della allocazione ottimale del personale, hanno rigettato in più occasioni le nostre richieste di assunzione di personale non vedente, pur in presenza di posti operatori vacanti, adducendo problemi di natura economica e/o di eccedenza di unità in organico.
Vengono fatte salve, pertanto, le sanzioni amministrative per i datori di lavoro inadempienti ai sensi della normativa vigente (ex art. 10 e decreto direttoriale n. 181 del 24.7.2012, rettificato all’art. 1 comma 2, con successivo decreto direttoriale n. 212 del 3.9.2012 relativamente all’adeguamento dell’importo delle sanzioni).
Tutto ciò considerato, Vi invitiamo a far valere sul territorio di competenza il diritto all’occupazione dei nostri centralinisti iscritti agli Albi provinciali, grazie proprio alla specialità di una norma, appunto la n. 113, nata sotto il segno dell’Unione.
A maggior supporto alle istanze che vorrete esperire, vogliamo ritrasmetterVi la deliberazione n. 49/2011/SS.RR./PAR, resa in sede consultiva il 16 marzo 2011 dalla Corte dei Conti a Sezioni Riunite per la Regione Siciliana, nei confronti di un Comune reticente alla copertura del posto operatore vacante oltre i limiti di legge, perché riteneva di computare in bilancio anche le spese per il personale appartenente alle categorie protette.
Di diverso avviso si è dimostrata, invece, la Consulta, secondo cui <la cogenza dell’obbligo di assunzione dei disabili rende nullo …. il margine di autonoma determinazione dell’Ente sotto il profilo della comprimibilità dei costi per il personale> (vedasi circolare 88/2012 ? all. 2).
Come è evidente, ciò che più ci deve premere, come associazione che rappresenta e difende i non vedenti italiani, è che vengano rispettati i termini normativi per il collocamento obbligatorio dei disabili visivi, anche perché per i ciechi e gli ipovedenti il lavoro costituisce di per sé un insostituibile mezzo di integrazione sociale.
Data l’importanza del contenuto, si invitano le strutture in indirizzo di darne la massima diffusione.

Cordiali saluti.
IL PRESIDENTE NAZIONALE
Prof. Tommaso Daniele