“Kaleidos” n. 23 16-31 dicembre 2019

Si comunica che in data 13 dicembre 2019 è stata inserita nel sito la rivista “Kaleidos” n. 23 16-31 dicembre 2019 e che l’ufficio stampa ha provveduto ad inviare alla Biblioteca Italiana dei Ciechi “Regina Margherita” Onlus il file relativo in data 13 dicembre 2019. Il link diretto per il prelievo è il seguente: http://www.uiciechi.it/servizi/riviste/View_Rivista.asp?Id_Nriv=2321

Si riporta di seguito il sommario della rivista:

La depressione maschile è ancora un tabù (di Paola Maraone)

Beniamino Barrese – Vi racconto mia madre Benedetta Barzini (di Rosa Baldocci)

Stupro: che orrore pensare sia anche colpa delle donne (a cura di Gaia Giorgetti)

Plautilla Bricci – Geniale artista del 600 (di Melania Mazzucco)

Doriana Ruffino – L’italiana che controlla le banche americane (di Fabio Daimasso)

Auguri

Per informazioni sulle riviste è possibile scaricare il Listino abbonamenti 2019 al link: http://www.uiciechi.it/servizi/somm_stampaassoc.asp

Sant’Anastasia (NA) – Una “cena solidale” per finanziare un Corso di autonomia per disabili visivi, di Sandra Minichini

Autore: Sandra Minichini

“IMPOSSIBILE”, è solo una parola gravante sulla bocca di chi crede sia più facile “accettare” una condizione piuttosto che “impegnarsi” cercando di “superarla”!!!

Questo è il messaggio sotteso di una serata dedicata alla disabilità visiva. 

Il Presidio UICI di Sant’Anastasia ed il Gruppo Sportivo A.S.D. Real Vesuviana in provincia di Napoli, scelgono l’eleganza del Victoria Club per realizzare una cena solidale. Il locale, tra i più in voga dei Paesi Vesuviani, ha ben accolto l’iniziativa, supportando la serata eccellendo in gentilezza, cura e disponibilità, nonché in una impeccabile professionalità, sinonimo di una gestione dalle alte capacità imprenditoriali. 

Il Presidio UICI ed il Gruppo Sportivo, da circa dodici anni, sono impegnati in attività rivolte ai minorati della vista, attraverso iniziative volte ad informare circa la disabilità visiva ed attraverso progetti che mirano all’inclusione dei Ciechi e degli Ipovedenti. 

Ancora troppo spesso accade che, i disabili, vengono relegati ai margini della società, perché risulta più semplice, e a volte più comodo, sottolinearne i limiti piuttosto che le potenzialità che essi posseggono e che potrebbero tradursi in vere e proprie capacità se solo opportunamente  stimolati; partendo da questo sillogismo che ne deriva un’opera di attivismo rivolta a coloro che “non vogliono vedere”  per menefreghismo e superficialità e fanno “spallucce” di fronte al problema della disabilità. 

Da qui, dall’indifferenza di molti, Amministrazioni, enti locali, che nasce la smodata esigenza delle Associazioni di “auto-finanziarsi”; soltanto così, può essere possibile attivare progetti che vadano a cercare di migliorare le condizioni di vita di chi vive lo stato di disabilità perché, chi dovrebbe farsi carico di questo enorme flagello sociale, preferisce girarsi  dall’altra parte.  

Espressione di quanto  appena sostenuto e soluzione in extremis, è l’iniziativa che il Presidio UICI ed il Gruppo Sportivo hanno realizzato per finanziare un Corso di Autonomia e Mobilità per disabili visivi. 

L’autonomia è il traguardo più ambìto per una persona disabile perché conferisce indipendenza e libertà; svincolarsi da uno stato di subordinazione e di servaggio fa bene alla mente del disabile perché infonde autostima, fiducia in sé stessi, aumenta l’amore proprio, la sicurezza ed il rispetto di sé. 

La cena solidale dell’11 Dicembre, ha visto una notevolissima affluenza presso il locale; niente è sfato affidato al caso…l’attenzione ai dettagli, la ricercatezza dei particolari, sono stati ben curati dallo Staff del Presidio UICI che, uniti allo sfavillìo del Victoria Club, hanno reso l’atmosfera fulgida ed accattivante. 

 La proiezione di un video, ha sintetizzato le attività che il Presidio UICI realizza per i video lesi: formazione, autonomia, mobilità, intrattenimento; mentre, il Gruppo Real Vesuviana, parte del CIP (Comitato Italiano Paralimpico), svolge attività sportive per ciechi ed ipovedenti: Showdown, Torball, Calcio a 5 e promuove, altresì, lo sport come strumento utile per la riabilitazione e l’inclusione dei disabili. 

La serata è stata animata da musicisti singolari, Andrea Grieco, Daniele Parisi, Ferdinando Ciniglio e Pasquale Borrelli che, nonostante, privi della vista, hanno dilettato ed emozionato gli ospiti attraverso le note suonate con competenza e maestria; la voce che li ha accompagnati, è quella di Nello Fornaro. 

Al termine della serata, gli ospiti si sono dichiarati entusiasti, lasciando favorevoli commenti per l’organizzazione e per lo chef, Giosuè Borrelli, che ha saputo deliziare il loro palato. 

Il Presidente del Gruppo Sportivo e Referente del Presidio UICI, Giuseppe Fornaro, con voce carica di emozione, ha ringraziato tutti i presenti e tutti i Volontari che, instancabilmente, collaborano silenziosamente, senza velleità, guidati da un solo e grande Principio: la Solidarietà. 

Il Presidente, auspica nel sostegno delle Istituzioni, dichiarando l’emergenza di un supporto per il recupero di tanti disabili in balìa della loro condizione.  

L’evento si è fatto portatore di un messaggio importantissimo: la parola “Impossibile” è pronunciata da chi trova più facile “arrendersi”; invece, niente (o quasi) risulta “Impossibile” a chi s’impegna, ogni giorno con determinazione, mettendo, davanti a tutto, i propri Desideri e non i propri Limiti. 

I proventi della cena solidale saranno investiti in un progetto che ha come fine ultimo  l’autonomia, la riabilitazione, il recupero e il reinserimento sociale di quei ciechi ed ipovedenti che, troppe volte, si sono arresi; si vuole far loro comprendere che, dentro di noi, risiede una potente forza, la Volontà, e che a questa, niente risulta “Impossibile”.  

“Il Progresso” n. 23 1-15 dicembre 2019

Si comunica che in data 5 dicembre 2019 è stata inserita nel sito la rivista “Il Progresso” n. 23 1-15 dicembre 2019 e che l’ufficio stampa ha provveduto ad inviare alla Biblioteca Italiana dei Ciechi “Regina Margherita” Onlus il file relativo in data 5 dicembre 2019. Il link diretto per il prelievo è il seguente: https://www.uiciechi.it/servizi/riviste/View_Rivista.asp?Id_Nriv=2314

Si riporta di seguito il sommario della rivista:

Editoriale- Il dono di Natale (di Mario Barbuto)

Cnlp- «La mia voce sarà i tuoi occhi»: i libri parlati per chi non può leggere (di Paolo Fallai)

Scienza- Le caratteristiche universali del canto

Tecnologia- 5G: e se «disturbasse» le previsioni meteo? (di Davide Lizzani)

Storie- Una gentilezza cambia la giornata (a cura di Concita De Gregorio)

Salute- Bastano due settimane da sedentari per ingrassare (e non solo) (di Elena Meli)

Viaggi- Viaggio in Giordania sulle tracce della Storia: non c’è solo Petra (di Francesca Pace).

Per informazioni sulle riviste è possibile scaricare il Listino abbonamenti 2019 al link: http://www.uiciechi.it/servizi/somm_stampaassoc.asp

Sintesi dei lavori del Consiglio Nazionale, a cura di Eugenio Saltarel

Autore: Eugenio Saltarel

Il 22 novembre si è svolta a Roma presso la sede nazionale la riunione d’autunno del Consiglio Nazionale della nostra associazione. Eravamo presenti in 34, oltre il personale che normalmente ci assiste. Abbiamo iniziato i lavori alle 10, per concluderli, salvo breve parentesi per uno spuntino, alle 16.

Nella sua introduzione il Presidente nazionale ci ha illustrato la situazione riguardante la Legge di Bilancio dello Stato attualmente all’esame di Camera e Senato: in attesa della discussione nelle aule, i finanziamenti per l’Unione pari a quelli dell’anno scorso, vengono garantiti; situazione più precaria per gli emendamenti che abbiamo proposto riguardanti la detraibilità delle spese di mantenimento per il cane-guida, un contributo per le manifestazioni per il centenario e l’Invat.

Dopo aver approvato i verbali delle sedute precedenti, siamo passati al terzo e quarto punto all’odg: sempre il Presidente ha illustrato la relazione programmatica e il budget di previsione per il 2020, soffermandosi sulle principali attività previste per il prossimo anno (celebrazione del Centenario e del XXIV Congresso), per i quali sono stati stabiliti maggiori impegni di spesa; quindi la sua attenzione si è soffermata sulle procedure per il rinnovo delle cariche sociali e sulla necessità di equilibrare l’esperienza dei veterani con il rinnovamento apportato da giovani leve.

È seguito il dibattito in cui hanno preso la parola: Taverna, Piscitelli, Bartolucci, Quatraro, Buoncristiano, Cola, Palummo, Esposito, Trombini, Ventura, Busetti, Paschetta, Piras, Legname, Ruggeri e Massa.

Abbiamo quindi ricordato Giovanni Piani e Vincenzo La Francesca, soci recentemente scomparsi che hanno caratterizzato la vita dell’Unione, oltre a quanti ci hanno lasciato nel corso degli ultimi mesi.

Successivamente abbiamo preso atto delle modifiche allo Statuto sociale conseguenti all’entrata in vigore della legislazione sul terzo settore, dal momento che la Prefettura di Roma ha approvato le modifiche in questo senso che erano state decise durante riunioni precedenti dello stesso Consiglio nazionale. Un comunicato apposito porterà tutte le nostre strutture a conoscenza delle novità introdotte.

Relazione programmatica 2020 e budget preventivo sono stati quindi approvati all’unanimità.

Il Presidente ha quindi riferito su quanto la Direzione sta realizzando per la preparazione del XXIV Congresso associativo. Si svolgerà a Genova nelle date tra il 24 e il 27 ottobre 2020. Per le esigenze logistiche abbiamo scelto il preventivo presentato dalla società B-C Studio, che con una proposta di 396 euro al giorno a persona si è aggiudicata la gara con 5 società intervenute, dando mandato alla Direzione nazionale di verificare la percorribilità economicamente sostenibile per l’utilizzo dei Magazzini del Cotone, aule prestigiose genovesi, per lo svolgimento dei lavori congressuali.

Per la commissione di garanzia prevista dallo Statuto sociale sono stati nominati componenti effettivi: l’avv. Giovanni Carta, il dott. Rocco Di Leo e la dott.ssa Annunziata Di Lorenzo; come membri supplenti: il dott. Carmine Silano e la dott.ssa Maura De Angelis.

Sono quindi intervenuti nel dibattito: Taverna, Sbianchi, Buoncristiano, Stilla, Legname e Testa.

Il Presidente ha quindi brevemente illustrato le attività che si stanno organizzando per celebrare il Centenario di vita dell’Associazione: tour dimostrativo nelle principali città italiane, presenza al salone del Libro a Torino, concorso fra classi di studenti per numeri speciali dei nostri periodici sul tema del Centenario, pubblicazione di un’opera storica sull’argomento, raccolta fondi attraverso la messa a disposizione del pubblico di una confezione di dolci, eccetera. Si sono registrati interventi di Legname e Stilla.

 Infine nelle varie sono intervenuti: Busetti, Girardi, Legname ed Esposito.

Pensioni – Blocco dell’adeguamento dei requisiti dal 2021

Pubblicazione del DM 5 novembre 2019 (GU n. 267 del 14/11/2019)

Si informa che è pubblicato, in Gazzetta Ufficiale n. 267 del 14/11/2019, il Decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze del 05/11/2019, recante il blocco dell’adeguamento della speranza di vita per l’accesso ai trattamenti pensionistici dal 2021.

La norma stabilisce testualmente quanto segue: “A decorrere dal 1º gennaio 2021, i requisiti di accesso ai trattamenti pensionistici… non sono ulteriormente incrementati”.

È presente, in allegato, il testo del Decreto ministeriale:

Decr. 5 novembre 2019

Sulla questione in termini generali, faccio seguito al Comunicato UICI n. 58 del 2018. A differenza di quest’anno, che ha visto incrementare i requisiti per accedere alla pensione di ben cinque mesi, nel 2021 e nel 2022 non si registrerà alcun aumento: i requisiti di accesso ai diversi trattamenti pensionistici (le pensioni di vecchiaia, con tutte le deroghe previste anche per i lavoratori non vedenti, e quelle anticipate) non cambieranno fino al 2023, restando fissi alle condizioni attuali. 

Data l’attualità della notizia, che interessa tutti coloro che intendano andare in pensione nel prossimo futuro, si coglie l’occasione per ricordare che:

1. restano vigenti le norme di maggior favore riservate ai lavoratori non vedenti;

2. al momento della valutazione sul diritto a pensione, non dovranno mai mancare, tra i documenti necessari, il verbale di riconoscimento della cecità più datato nel tempo (in copia leggibile) e, se in possesso, anche l’iscrizione all’albo (ora lista) dei centralinisti telefonici non vedenti Legge n. 113/1985, ovvero all’albo dei massaggiatori e massofisioterapisti non vedenti Legge n. 686/1961 e Legge n. 29/1994 (Nota bene: solo in caso di smarrimento, è possibile richiedere una copia dell’iscrizione all’albo professionale inviando la richiesta via PEC all’ANPAL, all’indirizzo divisione5@pec.anpal.gov.it previa compilazione di un apposito “modello richiesta certificazione”. Per maggiori indicazioni, vi invito a recuperare il Comunicato UICI n. 111 del 2018, esplicativo in tal senso);

3. preventivamente all’invio della domanda di pensione all’INPS, l’operatore incaricato del Patronato di fiducia dovrà avere cura di selezionare le seguenti voci ai fini del riconoscimento delle condizioni agevolative previste per i lavoratori privi della vista:

per i dipendenti del settore privato, “riduzione dell’età pensionabile (Decreto legislativo n. 503/1992, art.1, commi 6 e 8)” e “l’incremento dell’anzianità contributiva di 4 mesi per ogni anno di servizio effettivo a favore dei soggetti non vedenti e ipovedenti, art.9, c.2, legge n.113 del 1985 o art.2 legge n. 120 del 1991” per i dipendenti del settore pubblico, “l’incremento dell’anzianità contributiva di 4 mesi per ogni anno di servizio effettivo a favore dei soggetti non vedenti e ipovedenti, art.9, c.2, legge n.113 del 1985 o art.2 legge n.120 del 1991”.

Per ulteriori informazioni ed eventuale assistenza, si suggerisce, a quanti lo desiderano, di rivolgersi alle nostre Sezioni territoriali, che, all’occorrenza, sapranno utilmente interfacciarsi con l’Ufficio Lavoro e Previdenza di questa Presidenza Nazionale, per la presa in carico, coordinata, della posizione dell’assistito UICI, che verrà seguito fino alla liquidazione della pensione da parte dell’INPS (Gestione Privata o quella Pubblica).

Cosenza – L’accessibilità agli orizzonti informatici: “un’opportunità per dare espressione all’unicità di chi vive la disabilità”, di Pierfrancesco Greco

Autore: Pierfrancesco Greco

Il simposio “La nuova società dell’informazione multimediale e la disabilità: problematiche e soluzioni a confronto”, svoltosi ieri mattina, nella Sala “Giorgio Leone” della Biblioteca Nazionale di Cosenza, ha visto confrontarsi autorevoli relatori, i quali, tratteggiando la possibilità di rendere, attraverso l’espansione della “democratizzazione” della rete e l’adeguamento dei sistemi informatici a ogni esigenza individuale, la nostra epoca più aperta sui temi dell’integrazione e dell’inclusione, hanno offerto un appassionante sguardo sui tempi di domani.

Un’analisi critica proposta in foggia circostanziata, dal punto di vista valoriale, normativo, scientifico e tecnico, su un aspetto, quale l’universalizzazione dell’accessibilità agli infiniti orizzonti che il web schiude al nostro tempo e alle nostre emozioni, attinente ai diritti, alla dignità e alla libertà delle esistenze che vivono la realtà della disabilità: il simposio “La nuova società dell’informazione multimediale e la disabilità: problematiche e soluzioni a confronto”, svoltosi ieri mattina, nella Sala “Giorgio Leone” della Biblioteca Nazionale di Cosenza, s’è rivelato articolato nei contenuti e rimarchevole nelle prospettive delineate. Promosso e organizzato dalla Biblioteca Nazionale di Cosenza e dal Consiglio Regionale dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, in collaborazione con la Sezione Territoriale UICI di Crotone, il MIBACT, l’U.N.M.S (Unione Nazionale Mutilati per Servizio), l’ANMIL (Associazione Nazionale fra Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro) e il Liceo Classico Statale “Gioacchino da Fiore” di Rende, il convegno ha visto confrontarsi autorevoli relatori, i quali, tratteggiando la possibilità di rendere, attraverso l’espansione dell’accessibilità in rete e l’adeguamento dei sistemi informatici a ogni esigenza individuale, la nostra epoca più aperta sui temi dell’integrazione e dell’inclusione, hanno colorato la mattinata cosentina, durante la quale “lo stretto rapporto, consolidatosi negli anni, tra UICI e Biblioteca Nazionale – ha evidenziato il dottor Massimo De Buono, coordinatore dell’iniziativa e responsabile di quella che è la punta di diamante della succitata istituzione culturale cosentina, ovvero la sezione Braille  – ha dato respiro a un confronto di assoluto livello formativo, capace di offrire alla platea, occupata in gran parte dagli studenti del liceo scientifico rendese, l’occasione di riflettere sulla necessità e sulle possibilità di dare, attraverso l’ambito informatico, alla nostra società un profilo più ricco di umanità e competenze, le medesime  traenti linfa inesauribile dal vissuto, dai talenti e dalla sensibilità sgorganti dall’unicità connotante tanti nostri simili”. Un’unicità, quella connotante la disabilità, in cui “trova affermazione – ha asserito il dottor Carmine Vizza, Presidente provinciale dell’U.N.M.S. – il nostro diritto di far parte pienamente delle assise sociali”, alla cui “crescita – ha proseguito il Vicepresidente territoriale dell’Anmil di Cosenza, Antonio Domma – possiamo concorrere con successo”, rendendo valore “alla dignità di ogni individuo – ha affermato il Presidente provinciale dell’UICI di Cosenza, Franco Motta – e dando vigore alla costruttiva battaglia che ci vede in prima linea nello sforzo di abbattere ogni barriera, anche tecnologica, in linea con la mission dell’UICI e delle altre associazioni di tutela e rappresentanza dei disabili”, come l’ENS, l’Ente Nazionale Sordi, presente al convegno col presidente provinciale di Cosenza, Carmine Filice, il quale non ha fatto mancare il suo saluto ai convegnisti, auspicando “sempre maggiore interazione tra i sodalizi”, in apertura dei lavori, resi particolarmente significativi dal “corollario odierno, da questa casa del sapere, com’è consono definire questa biblioteca – ha osservato il Presidente Regionale dell’UICI, Pietro Testa – ; biblioteca che ci permette, ancora una volta, di dare voce alle nostre istanze, quelle portate avanti dall’UICI, il cui lavoro di rivendicazione sta producendo importanti risultati, tra cui spicca la recente legge regionale sui pluriminorati, la quale costituisce un nuovo motivo di slancio, per noi ciechi e ipovedenti, verso la costruzione di una realtà sociale accessibile in ogni settore, anche multimediale”.  Ma andiamo per ordine: cosa s’intende per accessibilità di un sito web? Sul sito dell’AgID, l’Agenzia per l’Italia Digitale (l’Agenzia pubblica istituita dal governo Monti, per dar seguito agli obiettivi dell’Agenda digitale italiana e contribuire alla diffusione dell’utilizzo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione), che nel suo Piano Triennale per la Digitalizzazione della PA ha inserito un capitolo importante al riguardo, per “accessibilità di un sito web” s’intende la pratica di rendere i siti web (e le applicazioni) fruibili dal maggior numero di persone possibili, senza discriminazioni, anche da parte di coloro i quali, a causa di alcune disabilità, necessitano di tecnologie assistive o configurazioni particolari, nel rispetto concreto di un principio morale, che offre diversi vantaggi, non solo alle persone fruitrici di contenuti online, ma anche per chi li pubblica; questo perché le grandi aziende tecnologiche, essendo molto attente alla democrazia di internet, spingono affinchè il web sia quanto più possibile un posto “per tutti”. Un concetto, questo, che è stato sviluppato nel corso del simposio,  il quale è risultato alquanto esaustivo in merito alla trattazione delle normative varate negli anni, per affrontare efficacemente le problematiche concernenti il rapporto tra informazione multimediale e disabilità. Ecco, ripartiamo da qui: “la disabilità – ha spiegato la dottoressa Annamaria Palummo, Consigliere Nazionale dell’UICI – assume il suo profilo di dimensione incidente nell’attivamente proficua esperienza esistenziale allorquando la realtà circostante risulta culturalmente ed empaticamente lacunosa in ordine all’efficace decodificazione emozionale e materiale di una condizione fisica e sensoriale contraddistinta da specifiche peculiarità; lacune ambientali di natura “ideale” che vanno a riverberarsi nel contesto strutturale, determinando l’inadeguata predisposizione di opportuni strumenti e ausili in grado di ridurre la discrasia tra condizioni fisiche e sensoriali differenti, da cui, in ultima analisi, dipende la manifestazione degli effetti fattuali in cui si sostanziano le difficoltà del diversamente abile e, quindi, la sua posizione di svantaggio sociale, avente come conseguenza esclusione, discriminazione, frustrazione. Questo, secondo me, è il fulcro della questione: è l’ambiente, la società, il limite in essa radicato a dare deleterio agio alle conseguenze di cui l’handicap è portatore e a creare intorno al disabile una bolla invisibile rispetto al resto del consesso civico. Insomma, il discorso della diversità viene fuori e diventa negativo nel momento in cui il contesto sociale non è attrezzato a ottimizzare le differenze, a far funzionare, questo è il termine esatto, le  peculiarità che esse, invece, schiudono.  Come osserva, in proposito l’OMS, mentre la minorazione è qualcosa che va a incidere sulla persona, l’handicap è, piuttosto, qualcosa che la persona riceve. Io, noi, quindi, veniamo definiti handicappati quando, nel contesto sociale, non siamo dotati di quegli strumenti funzionali al superamento del nostro limite. Questo è il punto nodale della questione concernente l’approccio alla realtà della disabilità, a cui dare sbocco attraverso specifici processi d’integrazione, per dare a ognuno di noi la possibilità di agire autonomamente nella società, per poter studiare, lavorare, vivere, dare forma al nostro progetto di vita. Qui è intervenuta l’ONU, che ha anche istituito nel 1981 la Giornata Internazionale delle persone con disabilità, a pronunciarsi su tale questione, che è prima di tutto morale, affinché tutte le Nazioni del mondo lavorino sinergicamente, sulla base di un modello unico, sancito nel 2006, con la Convenzione dell’ONU sui diritti delle Persone con disabilità  – adottata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 13 dicembre di quell’anno, entrata in vigore il 3 maggio 2008, ratificata e resa esecutiva in Italia con la legge n. 38 del 3 marzo 2009, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 61 del 14 marzo 2009, con cui si è istituito (art. 3) l’Osservatorio Nazionale sulla condizione delle persone con disabilità  –, per rendere le situazioni sociali idonee a consentire a tutte le donne e a tutti gli uomini di avere pari diritti e opportunità, ossia lo spiegamento della libertà a ogni membro della famiglia umana.  La medesima libertà che, nel luglio del 1993, la Commissione Europea ha inteso esaltare, rendendo il 3 dicembre anche la Giornata Europea delle Persone con Disabilità, rivolta alla sensibilizzazione dei cittadini europei; la medesima libertà che, focalizzando l’attenzione sul tema del nostro convegno, deve trovare piena espressione anche nell’ambito multimediale, come peraltro previsto dalla normativa statale sull’accessibilità, ossia sulla capacità dei sistemi informatici di erogare servizi e fornire informazioni fruibili anche da parte di coloro i quali, a causa di disabilità, necessitano di tecnologie o configurazioni particolari. Una normativa che è stata introdotta in Italia all’inizio del 2004 con l’approvazione della legge 9 gennaio 2004, n. 4, proposta dall’allora Ministro per l’innovazione e le tecnologie, Lucio Stanca, il quale ha fissato un importante punto per la concreta attuazione della democrazia digitale e per la riduzione del digital divide, ovvvero della disparità nelle possibilità di accesso ai servizi telematici. Purtroppo, questi principi, in certi ambienti, non si traducono ancora in concreta positività, dando luogo a stantie derive di marginalizzazione, soprattutto quando gli Enti, come i comuni o le Asl, non riescono ad affrontare efficacemente determinate questioni, non essendo in grado di dare quel sostegno costante che le Associazioni, come, nel mio caso, l’UICI, sono, invece, maggiormente preparate a offrire, fungendo, secondo il principio di sussidiarietà, da agenzie esecutive di quel lavoro di tutela che lo Stato prevede ma non esegue; quel lavoro attraverso cui andare oltre la bolla di cui si diceva prima, quella che isola il disabile, quella dell’indifferenza e quella determinante l’emarginazione. Ecco, l’obiettivo, di più, l’impegno per questa Giornata Internazionale delle persone con disabilità deve essere quello di infrangere questa bolla, con il soffio della conoscenza, della comprensione, della solidarietà; quel soffio vitale – ha sottolineato la dottoressa Palummo – che dona forza all’inclusione, all’integrazione, alla collaborazione, allo scambio ideale e materiale, sulle cui basi trova perno quella civiltà dei valori con cui illuminare la nostra Vita, anche contestualmente alla nuova società dell’informazione multimediale, quella trovante espressione in uno spazio virtuale che facilita e consente di vivere la modernità della vita a tutti noi, per mezzo del computer, degli smartphone con le varie app, che voi conoscete bene – ha argomentato il Consigliere Nazionale UICI, rivolgendosi ai tanti giovani presenti – e che costituiscono per noi disabili, in particolare per noi ciechi e ipovedenti, non solo la strada verso una piena conquista delle possibilità compendiate nella mondanità, dell’essere parte attiva di essa, ma anche una speranza: la speranza di affrancare la condizione della disabilità da quell’accezione intrinsecamente negativa che produce, in effetti, l’handicap, da superare attraverso la condivisione di un pensiero etico, aperto alle esigenze dell’altro, in grado di ridurre la distanza tra l’esigenza del disabile e il contesto esterno; in grado, sopra ogni altra cosa, di far maturare un senso comune solidale ed empatico, più avanzato, se possibile, di ogni convenzione, di ogni legge, di ogni articolo”. Nello specifico, la succitata legge 9 gennaio 2004, n. 4, “Disposizioni per favorire l’accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici”, ha l’obiettivo e la finalità di tutelare e garantire il diritto di accesso ai servizi informatici e telematici della pubblica amministrazione e ai servizi di pubblica utilità da parte delle persone disabili, in ottemperanza al principio di uguaglianza, statuito dall’articolo 3 della Costituzione. La legge n. 4 del 2004, una delle prime normative a livello europeo sull’accesso ai servizi informatici delle amministrazioni pubbliche da parte delle persone con disabilità, è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 13, del 17 gennaio 2004. Successivamente, il decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179, (pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 245, del 19 ottobre 2012), convertito, con modificazioni, dalla legge 17 dicembre 2012, n. 221 (pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 294, del 18 dicembre 2012) ha disposto con l’articolo 9, comma 4, lettere a) e b) rispettivamente la modifica dell’articolo 3, comma 1, e dell’articolo 4, commi 4 e 5. Le disposizioni della legge n. 4 del 2004 sono state successivamente attuate: dal decreto del Presidente della Repubblica 1 marzo 2005, n. 75, “Regolamento di attuazione della legge 9 gennaio 2004, n. 4 per favorire l’accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici” (pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 101, del 3 maggio 2005); dal decreto del Ministro per l’innovazione e le tecnologie 8 luglio 2005, “Requisiti tecnici e i diversi livelli per l’accessibilità agli strumenti informatici” (pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 183 dell’8 agosto 2005), che stabilisce le linee guida recanti i requisiti tecnici e le metodologie per la verifica dell’accessibilità dei siti Internet, nonché i programmi di valutazione assistita utilizzabili a tale fine; dal decreto del Ministro per le riforme e le innovazioni nella pubblica amministrazione 30 aprile 2008, “Regole tecniche disciplinanti l’accessibilità agli strumenti didattici e formativi a favore degli alunni disabili” (pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 136 del 12 giugno 2008); dal decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca 20 marzo 2013, “Modifiche all’allegato A del decreto 8 luglio 2005 del Ministro per l’innovazione e le tecnologie, recante: Requisiti tecnici e i diversi livelli per l’accessibilità agli strumenti informatici” (pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 217, del 16 settembre 2013). Il 26 settembre 2018, poi, è entrato il decreto legislativo n.106/2018 (Riforma dell’attuazione della direttiva UE 2016/2102, relativa all’accessibilità dei siti web e delle applicazioni mobili degli enti pubblici, Gazzetta Ufficiale n.221/2018), che aggiorna la legge Stanca, n.4/2004,  per usare la nuova e più appropriata definizione “persone con disabilità”, rispetto a “persone disabili”, introdotta dal decreto legislativo. Importanti, in particolare, sono le definizioni che la legge reca all’articolo 2, in tema di  “accessibilità”, intesa quale “capacità dei sistemi informatici, nelle forme e nei limiti consentiti dalle conoscenze tecnologiche, di erogare servizi e fornire informazioni fruibili, senza discriminazioni, anche da parte di coloro che a causa di disabilità necessitano di tecnologie o configurazioni particolari, e, per l’appunto, di “tecnologie assistive”, ovvero “gli strumenti e le soluzioni tecniche, hardware e software, che permettono alla persona disabile, superando o riducendo le condizioni di svantaggio, di accedere alle informazioni e ai servizi erogati dai sistemi informatici”. I soggetti destinatari della legge, ai sensi dell’articolo 3, sono: le pubbliche amministrazioni, gli enti pubblici economici, le aziende private concessionarie di servizi pubblici, gli enti di assistenza e di riabilitazione pubblici, le aziende di trasporto e di telecomunicazione a prevalente partecipazione di capitale pubblico, le aziende municipalizzate regionali, le aziende appaltatrici di servizi informatici. La legge si applica anche a tutti i soggetti che usufruiscono di contributi pubblici o agevolazioni per l’erogazione dei propri servizi tramite sistemi informativi o internet. Le disposizioni di legge non si applicano ai sistemi informatici destinati a essere fruiti da gruppi di utenti dei quali, per disposizione di legge, non possono fare parte persone disabili. Le disposizioni introdotte dall’articolo 9 del decreto-legge n. 179 del 2012 prevedono modifiche in ambito di accessibilità delle postazioni di lavoro e dei documenti pubblicati nei siti web delle pubbliche amministrazioni e introduce l’obbligo, a carico delle medesime, di pubblicare sul proprio sito web gli obiettivi annuali di accessibilità. E’ assegnato all’Agenzia per l’Italia digitale il compito di monitoraggio e d’intervento nei confronti dei soggetti erogatori di servizi, inadempienti in ordine all’accessibilità dei servizi medesimi. Per effetto delle disposizioni introdotte l’inclusione digitale deve essere garantita a tutti indipendentemente dal settore (pubblico o privato) e dal tipo di strumento di fruizione, con responsabilità specifiche in caso di mancato rispetto delle norme. L’Agenzia per l’Italia digitale ha emanato la circolare n. 61 del 2013, “Obiettivi di Accessibilità” (comunicato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 90, del 17 aprile 2013), relativa agli obblighi di accessibilità per le pubbliche amministrazioni.  A livello internazionale sono state definite e aggiornate le linee guida recanti standard per la realizzazione di siti web accessibili, grazie all’attività del World Wide Web Consortium, anche conosciuto come W3C, un’organizzazione non governativa internazionale (fondata nell’ottobre del 1994 presso il Massachusetts Institute of Technology da uno degli inventori del Web, Tim Berners-Lee, in collaborazione con il CERN) che ha come scopo quello di sviluppare tutte le potenzialità del World Wide Web e che rappresenta il soggetto al quale fa riferimento anche l’Unione europea: esso sviluppa specifiche tecniche e linee guida al fine di assicurare un’alta qualità tecnica ed editoriale. Infine, in sede europea, è stata pubblicata la direttiva UE 2016/2102 del Parlamento europeo e del Consiglio, in data 26 ottobre 2016, relativa all’accessibilità dei siti web e delle applicazioni mobili degli enti pubblici, di cui gli Stati Membri sono stati chiamati a recepire i dettami entro il 23 settembre 2018. Un impianto normativo, nazionale e sovranazionale, corposo, insomma, quello inerente all’accessibilità degli strumenti informatici a cui è necessario corrisponda la sedimentazione di una nuova coscienza civica, da costruire nell’ambito di un rinnovamento culturale, su cui alzare la soglia di attenzione in merito a una questione cruciale, attinente al diritto, intangibile per ogni essere umano, di entrare liberamente e autonomamente in relazione con i propri simili, con l’ambiente che ci circonda, con la conoscenza che esso custodisce ed elargisce, con gli interessi e le passioni che in esso albergano e che esso suscita: società, ambiente, conoscenza, interessi, passioni che, grazie alla grande finestra virtuale, assumono dimensione planetaria, universale, illimitata, in linea con le opportunità offerte dalle tecnologie contemporanee; “quelle opportunità – ha concluso la dottoressa Palummo –  a cui l’etica e la civiltà, di cui è formalmente investita la nostra epoca, impongono di valicare ogni barriera, culturale, mentale e materiale, tra abilità e disabilità, rendendo congruenti forma e sostanza, ovvero dando effettività, sulla base di corrette condotte psicologiche e fattuali, e attraverso adeguati ausili e strumenti, a quei principi, a quei valori, a quelle norme che riconoscono a ognuno di noi la facoltà di fare la nostra parte e di realizzare la nostra personalità, in ogni ambito della vita associata”. L’inclusione e l’integrazione sono, in ultima analisi, mete che noi scorgiamo, che abbiamo iniziato a delineare, ma che ancora non abbiamo fatto pienamente nostre; quell’inclusione e quell’integrazione  che,  anche nel contesto informatico, possono migliorare la quotidianità di ogni individuo, non solo del disabile, contribuendo a rendere, nella pratica, facilmente utilizzabili i sistemi e le reti multimediali a più ampi gruppi di utenti, come coloro che usano dispositivi mobili o che navigano con una connessione internet lenta; quell’inclusione e quell’integrazione che, nell’ambito della Pubblica Amministrazione, aiutano a promuovere l’immagine relativa al senso etico  degli Enti;  quell’inclusione e quell’integrazione che risultano particolarmente complesse inerentemente alla dimensione della disabilità visiva, o meglio, alla ricerca della strada volgente verso l’obiettivo di rendere integrazione e inclusione dei soggetti con disabilità visiva fattori fattuali; una sfida rispetto a cui una funzione precipua svolge la tiflologia, ovvero la scienza che studia le condizioni di vita e le problematiche delle persone con disabilità della vista, al fine di indicare soluzioni per attuare la loro piena integrazione sociale, professionale e culturale; tiflologia che include diverse aeree di studio, quali la tiflopedagogia, la tiflodidattica,  la tiflotecnica, che si occupano dell’educazione e della formazione di coloro i quali sono interessati da minorazione visiva, dello sviluppo cognitivo, della crescita in tutti i loro aspetti, nel campo della relazione, della comunicazione, dell’autonomia orientata all’inclusione della persona, anche in presenza di disabilità plurime, dando grande spazio alle questioni della riabilitazione e dell’assistenza socio-sanitaria, sia nella fase dell’età evolutiva, sia in quella dell’età adulta. Fasi della vita che la tiflologia aiuta ad affrontare al meglio, anche al cospetto della nuova società dell’informazione multimediale, ove la bussola è “la tifloinformatica, ossia – ha spiegato il dottor Carlo Bruni, educatore tiflologico – la scienza che si occupa degli strumenti informatici e delle connesse metodologie d’uso necessarie per l’utilizzo del computer da parte di utenti con disabilità visiva. Nei processi educativi e/o riabilitativi di un cieco o di un ipovedente, la tifloinformatica ha un’importanza fondamentale, in quanto, attraverso gli ausili specifici, di cui si dirà in seguito, fornisce al disabile visivo ottime opportunità d’informazione e di comunicazione, durante i percorsi di studio, nell’inserimento lavorativo e nell’integrazione sociale. L’uso corretto e proficuo delle moderne tecnologie informatiche innalza, nell’utilizzatore non vedente, l’autostima, vera conditio sine qua non, senza la quale il disabile visivo abbandonerebbe ogni percorso di crescita e d’integrazione. Ogni piccolo passo avanti conseguito porta al raggiungimento, prima parziale, poi persino, in alcuni casi, totale, dell’autonomia, che è il traguardo più alto che ogni portatore di handicap si prefigge di raggiungere. Bisogna, però, essere realistici e considerare che anche le nuove tecnologie hanno dei limiti; così avviene anche nel caso della più moderna e innovativa strumentazione pensata per gli utenti disabili visivi. Gli ausili in se stessi non possono abbattere completamente le barriere dell’handicap, nel nostro caso dell’handicap visivo. Infatti, risultano pienamente fruibili, per esempio, i programmi per la gestione dei testi e quelli che permettono la connessione e la navigazione in internet; al contrario quelli che si riferiscono alla grafica o alla modifica delle immagini possono essere usati solo parzialmente dagli utenti non vedenti. Va precisato, comunque, che il personal computer usato dal disabile visivo è un normalissimo computer, corredato da opportuni ausili che ne consentono l’utilizzo da parte di questo particolare utente. La tastiera da utilizzare per un disabile visivo, parziale o totale, è la normale tastiera del PC, fisso o portatile (notebook) che sia. La cosa più assurda è affermare che il cieco/ipovedente abbia bisogno di una tastiera particolare: il cieco, come ogni utilizzatore normodotato, dovrà imparare la tastiera a memoria (tecnica dattilografica), partendo dalla corretta posizione di partenza delle mani sulla tastiera: indice sinistro sul tasto f e indice destro sul tasto j, con i tasti f e j che sono sempre tattilmente riconoscibili, avendo un puntino, o un trattino, o qualsiasi altro segno in rilievo.  Ma vediamo rapidamente quali sono e in cosa consistono gli ausili tifloinformatici, illustrandone il funzionamento, accompagnato da riflessioni relative all’importanza che gli stessi assumono per i non vedenti, a iniziare da quello che può definirsi l’ausilio principe della tifloinformatica: lo “screen reader” (lettore dello schermo). Banalmente siamo abituati, per ragioni che possono definirsi “storiche”, a definire “sintesi vocale” il sistema che vocalizza quanto presente sullo schermo. In realtà, è appunto un sistema composto da due entità ben distinte per funzioni, modalità di funzionamento e costo. Agli albori dell’informatica di massa (periodo di riferimento fine anni 80/primi anni 90) il sistema operativo dei pc era il DOS. Con quel sistema operativo, e con la tecnologia di allora, lo screen reader era un piccolo software di lettura della “memoria video” e il sintetizzatore vocale era un ingombrante, pesante e scomodo dispositivo hardware. Il tutto veniva chiamato sintesi vocale, anche ad “alti livelli”: nel nomenclatore tariffario, si continua ancora adesso a parlare di sintetizzatore vocale e non si fa alcun accenno allo screen reader. Con l’avvento dei sistemi operativi a interfaccia grafica Windows, con tutti i pc ormai dotati di scheda audio, la sound blaster, il dispositivo hardware perde significato, la produzione del suono avviene direttamente all’interno del computer, ma diventa importantissimo il software incaricato di leggere la schermata (questo a causa dell’architettura dello stesso windows, che non consentiva l’accesso diretto alla memoria video). Il sistema adesso è tutto software, cosa che aumenta l’importanza dello screen reader; esso diventa più difficile da progettare, diventa molto più costoso. Il prodotto è cambiato, si è migliorato, ma le nostre abitudini mentali e il nostro lessico specifico non si sono evoluti, per cui continuiamo a parlare di sintesi vocale riferendoci al sistema sintesi-screen reader. Lo screen reader non gestisce solo la sintesi vocale, esso è necessario anche per poter utilizzare il display braille, il cui uso è importantissimo: utilizzare esclusivamente la sintesi vocale, causerebbe nel tempo quello che viene definito “analfabetismo di ritorno”. La voce meccanica non perfetta delle sintesi spesso genera confusione e comporta ignoranza del lessico e della sintassi della lingua italiana; ovviamente succede ancor peggio nelle lingue straniere. Un altro strumento è il Display braille, detto anche “barra braille”, che è un apparecchio hardware riportante una schiera di celle braille disposte su una riga. Una cella braille è un dispositivo molto complesso, composto da 8 elementi ceramici che, grazie ad un sistema piezoelettrico, si sollevano in modo da visualizzare in braille le indicazioni ricevute dallo screen reader. La funzionalità del display braille è dinamica, nel senso che quanto visualizzato nella riga braille cambia a seconda delle informazioni che lo screen reader legge sullo schermo. Spesso il display braille possiede una serie di tasti che consentono di navigare nello schermo senza utilizzare la tastiera del pc, e quindi senza spostare il cursore, e dispone anche di un’altra tipologia di tasti per richiamare il cursore, consentendo di spostarlo direttamente da una parte all’altra dello schermo (emulazione del mouse). Naturalmente, per utilizzare il display braille in maniera proficua è indispensabile che l’utente abbia un’ottima conoscenza del braille e un’alta velocità di lettura. Non ho trovato alcuna particolare difficoltà tra coloro che, da buoni braillisti con alta velocità di lettura, ho seguito nell’avventura del cosiddetto “braille informatico”; ognuno di essi ha carpito facilmente e velocemente le differenze con il braille tradizionale e le nuove caratteristiche offerte dai due puntini in più. Se, invece, l’utente ha un residuo visivo sufficiente a leggere autonomamente testi a caratteri ingranditi, allora potrà utilizzare un software ingrandente. I software ingrandenti possono essere immaginati come una lente d’ingrandimento all’interno del PC, che può visualizzare in maniera ingrandita quanto contenuto nella schermata di windows. Naturalmente, a ingrandimenti maggiori corrisponde una porzione di schermo visualizzata sempre più piccola. Infatti, per chi necessita d’ingrandimenti superiori a 4/5 volte, si presenta inevitabilmente la possibilità di perdere l’orientamento all’interno della pagina, specialmente quando si sta utilizzando il pc per navigare in internet. In tal caso, il problema viene risolto con l’utilizzo di uno screen reader con sintesi vocale – spesso, anche se più “leggero” e meno performante di uno screen reader classico, è contenuto nello stesso software ingrandente – . Quasi tutti i software ingrandenti presenti sul mercato offrono alte possibilità di personalizzazione, così come anche il Magnifier, software d’ingrandimento contenuto nello stesso Windows. Essi, infatti, consentono una personalizzazione del puntatore del mouse, in modo da aumentarne la visibilità: puntatori di diverse grandezze e colori, con elementi che evidenziano la posizione dello stesso (un cerchio, un quadrato, una croce a tutto schermo centrati sulla posizione del puntatore). Consentono altresì di ingrandire tutto lo schermo o di dividere lo schermo in due parti (in una viene visualizzata la parte ingrandita, nell’altra la schermata per intero), di utilizzare la funzione “lente d’ingrandimento” (ingrandendo solo una porzione di schermo, centrata sul puntatore del mouse), di invertire i colori o di cambiare i colori visualizzati. Da non dimenticare è, inoltre, la stampante braille, un dispositivo che consente di punzonare un testo in braille o elementi grafici a rilievo su carta a varia grammatura. E’ banale affermare che una stampa braille fatta su un foglio di carta a grammatura 80 (quella che normalmente si usa per fotocopie o stampe in nero) avrà poca durata: dopo qualche lettura la carta si rovina e diventa illeggibile al tatto. Esistono stampanti braille in grado di stampare su ambedue i lati del foglio (interpunto), sfalsando leggermente l’impaginazione in modo che i puntini non si sovrappongano. Il testo, specie se elaborato con un programma di videoscrittura complesso (ad esempio Winword), avrà bisogno di essere preparato per la stampa braille, con una nuova formattazione, eliminando alcuni caratteri e proprietà non traducibili in braille. A tale scopo esistono vari software a disposizione, dai più semplici e intuitivi, che consentono stampe senza troppe pretese, ai più professionali, utilizzati nei centri di trascrizione più avanzati del nostro Paese. Infine, occorre fare un cenno alle grandi praterie d’accessibilità che oggi offrono gli smartphone, i sistemi integrati di tali strumenti, difatti costituenti il mezzo principale utilizzato per diverse funzioni, le quali prima “passavano” dal computer; funzioni la cui esecuzione adesso risulta enormemente semplificata da queste nuove tecnologie, in grado di dare a chi vive la disabilità visiva immense opportunità, le quali non devono, in ogni caso, distogliere i ragazzi dall’apprendimento degli altri sistemi operativi, come la tastiera, a cui occorre accostarsi con interesse – ha concluso il dottor Bruni –, al fine di sedimentare un bagaglio di competenze col quale affrontare e superare le barriere che una società in continua evoluzione presenta sul nostro cammino”. Un cammino ancora arduo, ogni giorno più arduo, la cui felice evoluzione potrà trovare spazio nell’accesso ai mondi inesplorati dell’universo multimediale, vera frontiera di una società effettivamente integrata, aperta e inclusiva: una società, insomma, progredita e moderna, in ogni aspetto della sua essenza.

Il Presidente Regionale UICI, Pietro Testa, il dottor Massimo De Buono e il Consigliere Nazionale UICI Annamaria Palummo

Il presidente regionale UICI Pietro Testa, il dottor Massimo De Buono e il Consigliere Nazionale UICI Annamaria Palummo

Sport – Blind tennis: un piacentino vince il Campionato Italiano 2019

Si è svolto a Bologna dal 29 Novembre al 1° Dicembre il secondo Campionato Italiano di Blind Tennis, ovvero il tennis per le persone non vedenti ed ipovedenti. Il piacentino Andrea Gregori si è aggiudicato il primo posto vincendo la finale contro il milanese Alberto Ordanini su due set divenendo così campione italiano di Blind Tennis 2019 nella categoria B2 ipovedenti. Questo innovativo sport, nato in Giappone a metà degli anni ’80, è arrivato soltanto nell’ultimo decennio nell’Occidente e dunque anche in Italia. Viene attualmente praticato da una grande moltitudine di atleti sparsi su tutti i continenti: dal Messico alla Corea, dall’Australia al Sud Africa. Le persone con disabilità visiva hanno la possibilità di giocare a tennis mediante l’utilizzo di una pallina speciale creata ad hoc per questo sport: più grande e meno rapida rispetto alla pallina da tennis tradizionale, e con un sonaglio all’interno che ne permette la localizzazione sul campo senza l’utilizzo della vista. Le regole di gioco sono le medesime del tennis convenzionale, soltanto il campo viene accorciato di qualche metro e le linee ricoperte con un nastro speciale per essere rese tattili mentre la rete viene abbassata di alcuni centimetri. Il Blind Tennis sbarca in Italia grazie all’apporto di Eduardo Silva: un maestro di tennis argentino ma friulano d’adozione che per primo inizia a farlo praticare ai disabili visivi italiani. Grazie al Progetto ‘Tennis per Ciechi Italia’ questo sport viene divulgato in tutta la nazione ed iniziano a formarsi nelle città italiane le prime associazioni sportive che offrono la possibilità di giocarlo. Sul territorio piacentino grazie all’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti di Piacenza e al Consigliere Delegato Andrea Gregori viene praticato il Blind Tennis da 4 giocatori tra i quali figura anche Olimpia di Luccio, campionessa italiana nel 2018. Aldilà dei premi o dei trofei va ricordato che lo Sport per i disabili è sempre una prerogativa e che permette loro l’integrazione che altrimenti verrebbe meno. In questo senso i nostri tennisti sono sempre e comunque vincitori.

Sport – Un week-end di nuoto e showdown

La Polisportiva Bresciana No Frontiere Onlus Asd organizzerà il prossimo 15 dicembre 2019 il “10° Meeting Internazionale di Brescia” di nuoto paralimpico.
La manifestazione è aperta agli atleti con disabilità fisica, intellettivo/relazionale e visiva provenienti dall’Italia e da alcune delegazioni straniere.
La nostra giovane nuotatrice Martina Rabbolini parteciperà, nella categoria S11 (non vedenti), alle seguenti gare:
– 100 rana
– 200 misti
Impianto gare:
“Centro Natatorio PALASYSTEMA – Piscina Comunale di Via Rodi –
Brescia
Si svolgerà a Roma, dal 13 al 15 dicembre 2019, la prima tappa del Campionato di serie B di Showdown.
Parteciperanno i nostri soci Ivan Barazzetta e Fabrizio Palumbo accompagnati dal tecnico Valerio Origo.

Gruppo Sportivo Dilettantistico Non Vedenti Milano ONLUS
Via Vivaio, 7
20122 Milano
tel.: +39 327 83 46 575
Email: info@gsdnonvedentimilano.org
Web: www.gsdnonvedentimilano.org

GSD Non vedenti Milano- Brindisi di Natale 2019

“Ciao a tutti,
vi ricordiamo l’appuntamento con il brindisi di Natale del nostro Gruppo Sportivo per martedì 17 dicembre alle 18:00, presso la sala Stoppani dell’Istituto dei Ciechi di via Vivaio 7 a Milano.
Cosa volete fare di meglio in un martedì di dicembre?
Presso l’Istituto dei Ciechi in via Vivaio 7, sala Stoppani, ci saranno un mucchio di amici del GSD per brindare all’arrivo del Natale, e al nostro anno sportivo!
Una fetta di panettone in una mano, il bicchiere che fa le bollicine nell’altra, tra un boccone e l’altro è semplice raccontarsi, e per riabbracciare un amico si può anche mettere giù panettone e bicchiere…. almeno per un attimo!
Abbiamo da ricordare l’Open Day appena vissuto, abbiamo da scambiarci opinioni sui nuovi corsi, abbiamo da pianificare le prossime sciate e tanto altro….
Insomma,, Sala Stoppani, martedì 17 dicembre, ore 18, perchè non è proprio il caso di mancare al Brindisi di Natale del GSD non vedenti Milano ONLUS”.

Gruppo Sportivo Dilettantistico Non Vedenti Milano ONLUS
Via Vivaio, 7
20122 Milano
tel.: +39 327 83 46 575
Email: info@gsdnonvedentimilano.org
Web: www.gsdnonvedentimilano.org

Disposizioni per la redazione e la presentazione dei programmi di intervento di servizio civile universale – Criteri e modalità di valutazione

Si fa seguito al comunicato di questa Presidenza Nazionale del 14/11/2019, n. 143, per rendere noto che con circolare del 9 dicembre 2019 il Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale ha emanato le “Disposizioni per la redazione e la presentazione dei programmi di intervento di servizio civile universale – Criteri e modalità di valutazione”.

Come evidenziato dallo stesso Dipartimento nella nota di presentazione delle Disposizioni “si tratta, come stabilito dal decreto del 4 novembre 2019 a firma del Ministro per le Politiche giovanili e lo Sport con delega al servizio civile universale Vincenzo Spadafora, del provvedimento necessario a dare piena attuazione al Piano triennale 2020-2022 e al Piano annuale 2020 per la programmazione del servizio civile universale. Il provvedimento è finalizzato, unitamente ai relativi allegati, a dettare disposizioni agli enti di servizio civile universale per la redazione e presentazione dei programmi di intervento di servizio civile universale da realizzare in Italia e all’estero e dei relativi progetti in cui sono articolati”. In considerazione della rilevanza che riveste l’argomento in discorso, si interessano tutte le Strutture a volere prendere attenta visione sia della sopra citata circolare del 9 dicembre 2019 che della nota del Dipartimento pubblicati su sito www.serviziocivile.gov.it e che, ad ogni buon fine, si allegano:

Allegato PDF 1

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