“Perché non posso continuare”, di Katia Caravello e breve risposta del Presidente Nazionale

È da tanto tempo che ho in mente di scrivere per rendere pubblica la mia posizione circa il prossimo Congresso Nazionale… ed ora è arrivato il momento di farlo.

Prima che mi venga fatta per l’ennesima volta la domanda “Hai intenzione di candidarti al prossimo Congresso?”. Non voglio più dare risposte vaghe, non mi sembrerebbe giusto nei confronti dei miei interlocutori.

Ho deciso di affidarmi alla forma scritta perché so bene come andrebbe se mi limitassi a rispondere verbalmente a ciascuna persona che mi pone questa domanda: prima ancora che io finisca di rispondere per la prima volta, la notizia sarebbe già diventata di dominio pubblico e passando di bocca in bocca, alla fine, ognuno, anche involontariamente, cambierebbe e/o aggiungerebbe qualche dettaglio ed alla fine il mio pensiero verrebbe stravolto… abbiamo giocato tutti da bambini al “Telefono senza fili”, sappiamo bene che le cose andrebbero in questo modo… è inutile che ce la raccontiamo!

Non posso più continuare – credo che la cosa si fosse già capita dal titolo – perché non mi sento più in sintonia, non tanto rispetto alla linea politica, quanto sull’organizzazione del lavoro e, quindi, in un certo qual modo dell’associazione.

Il Presidente ha legittimamente deciso, con il tempo, di modificare le modalità di organizzazione delle attività e di attribuzione degli incarichi (non mi riferisco al mio passaggio dal settore della Stampa a quello del Libro Parlato: questa è una richiesta che feci io al Presidente per motivi di natura personale che nulla hanno a che fare con l’associazione).

Questo diverso modo di lavorare non mi piace, non è nelle mie corde. Con più o meno fatica, mi sono allineata ad esso e l’ho rispettato perché così era giusto facessi, ma un conto è adeguarsi per portare a termine il mandato, un altro è decidere di farlo per altri 5 anni.

In queste condizioni io non mi sento a mio agio.

Secondo me non c’è una vera squadra, ma un gruppo di persone che fa con impegno e dedizione il proprio lavoro, e se sono io a sbagliarmi e la squadra c’è… io, però, sicuramente non sento di farne parte.

Solo nei mesi dell’emergenza sanitaria ho sentito di far parte di una squadra… ed è stato bello!

A rendere tutto più difficile per me ha contribuito il fatto che nella primavera del 2018 (forse anche un po’ prima, ma dalla primavera in maniera più insistente) si è messa in moto una macchina del fango nei miei confronti: voci di corridoio hanno iniziato a dire di me che non ero all’altezza del compito che mi era stato affidato, che non collaboravo con gli altri settori, che tenevo un comportamento scorretto e non appropriato con dirigenti e dipendenti. Cercavo di non dare peso a queste voci, per quanto mi dispiacessero, anche perché contavo sul fatto che chi mi era più vicino ed aveva modo di relazionarsi con me sapesse che erano tutte falsità… purtroppo temo che non sia andata esattamente in questo modo e che – non tutti, ma sicuramente qualcuno – abbia iniziato a dare loro credito e a vedermi sotto un’altra luce.

Da un certo punto in poi, si è aggiunta anche l’accusa di essere gelosa: qualsiasi cosa dicessi o facessi era dettato dalla gelosia!

Io per un po’ ho provato a difendermi, ma quando mi sono accorta che più mi difendevo più rafforzavo questa convinzione, mi sono detta – e scusate l’espressione – “che vadano tutti a quel Paese e pensino ciò che vogliono! Io so chi sono e perché dico o faccio certe cose”.

Ho quindi deciso che da quel momento in poi mi sarei limitata a svolgere il mio lavoro, senza pronunciarmi più su nulla e senza espormi e, se avessi visto qualcosa che non mi piaceva, avrei lasciato correre… e così sto facendo anche ora… non ho più voglia di stare male e di farmi il fegato marcio!

Però non posso pensare di trascorrere altri 5 anni in questo modo. Se non sono d’accordo con qualcosa non riesco a stare zitta, indipendentemente da chi quella cosa la dice… se mio padre fosse ancora vivo avrebbe sicuramente qualcosa da dire in merito!

Poi, per carità – come dicevo con altre parole all’inizio di questo scritto – le regole sono regole, gli ordini sono ordini, e si rispettano… ma, come dice il Presidente, “non ce l’ha mica detto il dottore di fare i dirigenti”… e siccome non mi ha costretto nessuno e, grazie al cielo ho una vita ed una professione al di fuori dell’Unione, a queste regole io decido che non ci sto e mi faccio da parte.

Ho sempre cercato di non far trasparire questo mio malessere, però negli ultimi tempi, nonostante i miei sforzi, temo di non esserci riuscita del tutto.

Vi assicuro che non è facile scrivere queste cose. Significa ammettere che il progetto al centro degli ultimi 10 anni della mia vita è andato in pezzi… lo vivo come un fallimento personale! E a nessuno piace fallire!

Non ho mai pensato di fare la dirigente a vita, ma neanche di concludere la mia esperienza in così breve tempo e in questo modo… senza aver lasciato un segno, per quanto piccolo ed insignificante.

Ma così è e devo farmene una ragione, come mi sono fatta una ragione di tante cose nella mia vita.

Per me è stato un onore entrare a far parte della Direzione Nazionale, è stato bello percepire di fare qualcosa di importante ed utile per tante persone… ma non sento più che sia così; non sento che ciò che sto facendo sia davvero utile per qualcuno… e non mi interessa un titolo da sfoggiare se non è pieno di contenuto.

Certo, potrei – ammesso e non concesso che mi fosse chiesto – decidere di far parte del prossimo Consiglio Nazionale (senza entrare in Direzione) – sicuramente la situazione non sarebbe altrettanto pesante – ma in questo modo avallerei una condotta che personalmente non condivido.

Ringrazio tutti coloro che in questi anni mi hanno aiutato e sostenuto, che hanno creduto in me e hanno arricchito la mia vita. Ringrazio anche il Presidente per tutto quanto dal 2010 mi ha insegnato – e vi assicuro che è tanto – e mi dispiace davvero molto aver perso la sintonia che c’è sempre stata con lui sin dalla prima volta che ci siamo parlati.

Chiedo scusa a tutti coloro che ho deluso.

Se dopo questo scritto il Presidente mi chiederà di fare un passo indietro lo farò, altrimenti porterò a termine il mandato con l’impegno, la dedizione e lo spirito collaborativo che hanno sempre contraddistinto il mio operato.

Mesi fa dissi al Presidente che da me non gli sarebbero mai arrivate pugnalate alle spalle ed è per questo motivo che ho condiviso con lui questo scritto prima di renderlo pubblico.

Katia Caravello

“Breve risposta del Presidente Nazionale”

Carissima Katia,

accanto alle note positive che ho molto apprezzato, nel tuo scritto ci segnali come un fallimento del tuo progetto di vita associativa quello che, per la mia esperienza, tenderei piuttosto a definire come un disagio. So bene infatti come la carica, la posizione, la fatica dell’impegno, conducano sovente a critiche, incomprensioni e fraintendimenti, dandoci a volte sensazioni di stanchezza e facendoci dimenticare i tanti motivi di orgoglio e compiacimento che dobbiamo avere per un lavoro ben eseguito, per un traguardo raggiunto.

Ricordo la tua prima presenza tra noi al Congresso del 2010, giovanissima delegata di Varese, quando hai aderito al nostro progetto di rinnovamento associativo che hai poi perseguito anche in anni difficili, sia pure colta da qualche incertezza, di tanto in tanto, come è normale per tutti.

Nel 2015 abbiamo dato avvio a un grande processo di rinnovamento associativo con il Congresso, le modifiche allo statuto, il Consiglio Nazionale e la Direzione in pratica completamente nuovi rispetto al passato.

In questi cinque anni memorabili, abbiamo cominciato a praticare, tutti insieme, quegli elementi di innovazione sui quali avevamo lavorato e ancora stiamo lavorando. Certo con fatica, a volte con qualche delusione, perfino con la sensazione di non essere ascoltati e compresi. Ma siamo arrivati fin qui con dignità e onore. Stiamo per aprire la pagina di un nuovo centenario dell’Unione, abbiamo fronteggiato mesi terribili di emergenza sanitaria; consolidato le nostre risorse e ne abbiamo aggiunte di nuove; creato servizi, rafforzato attività, potenziato strumenti di lavoro, sostenuto le nostre sezioni sul territorio. E tanto, tanto altro ancora…

Con affetto e amicizia, pertanto, desidero dirti che non riesco a scorgere alcun fallimento personale in tutto questo. E so che anche tu, con una riflessione meno severa verso te stessa saprai rintracciare mille ragioni per non essere così aspra nel tuo giudizio.

Non ho mai chiesto a nessuno passi indietro, di lato o verso chissà dove. Non credo a questa roba. Ho sempre chiesto a tutti di tenerci per mano, di camminare insieme, di vincere come squadra, di raggiungere gli obiettivi in un percorso fianco a fianco, senza dimenticare o lasciare indietro nessuno.

Per questa ragione, non solo non ti chiedo passi indietro, ma ti prego di rimanere al tuo posto e portare a conclusione il tuo e il nostro lavoro, come ciascuno di noi ha scelto di fare e deve fare, a dispetto di tutto.

Il nostro dovere è servire l’Unione. Nei modi e tempi richiesti, secondo i talenti che ciascuno di noi possiede e può dare.

Averlo fatto ai più alti livelli è già motivo di orgoglio. Poterlo fare ancora in futuro, è speranza e ambizione legittima.

Mario Barbuto

Il Congresso Nazionale – Una speranza per il nuovo centenario, di Massimo Vita e nota del Presidente Nazionale

Come molti sapranno, ero tra coloro che avrebbero voluto un rinvio dell’anno congressuale perché ritenevo e ritengo che, in questa situazione pandemica, non si potevano svolgere in serenità tutte le operazioni previste.

Le scelte sono state, legittimamente, altre e io per primo ho operato nel mio territorio affinché tutto si svolgesse regolarmente e nella massima sicurezza.

Devo dire che nelle assemblee a cui ho preso parte in presenza o a distanza, dei rischi li abbiamo corsi.

Per fortuna tutto è andato bene e ora dobbiamo guardare al futuro.

Non credo, come alcuni, che i dirigenti nazionali stanno operando le scelte con un calcolo di convenienza, per conservare il potere e anche se così fosse, la colpa non sarebbe loro ma di chi non riesce a lavorare per mettersi in gioco e avanzare proposte alternative credibili.

Dunque, sgombrato il campo da inutili dietrologie, provo a lanciare delle proposte in vista del Congresso.

Devo dire che le ipotesi avanzate dal Presidente nazionale, di svolgere le assemblee precongressuali e delle conferenze tematiche, mi convince ma credo che vi sia un aspetto da non trascurare: come si potrebbero raccogliere le firme per comporre una lista se i delegati non si possono incontrare fisicamente?

Potremmo riflettere, spero il Consiglio nazionale lo faccia, sulla opportunità di cancellare, solo in questa occasione, la necessità di raccogliere le firme prima di presentare le liste o almeno, di prevedere che le liste presentate possano essere sottoscritte in Congresso pena l’annullamento.

Una seconda proposta riguarda un tema, a mio avviso importante per il futuro associativo: come dovrà configurarsi l’I.Ri.Fo.R. rispetto alla legge sul terzo settore?

Sarebbe utile aprire un confronto su questo tema per arrivare all’appuntamento con una idea condivisa e non farci cogliere impreparati.

Una commissione di esperti nominati in sede di coordinamento enti ha avanzato delle proposte che andrebbero sviscerate con la base associativa.

Le ipotesi sono tre:

Una prevede la trasformazione dell’istituto in una fondazione a partecipazione con soci Uici, Biblioteca Regina Margherita e Federazione;

la seconda prevede la trasformazione in associazione ma si devono individuare i soci;

la terza ipotesi, da non trascurare, prevede di non entrare nel terzo settore e quindi lasciare invariato lo statuto ma, in questo caso, si perderebbe la qualifica di onlus.

Chi scrive predilige la prima ipotesi facendo in modo che i soci posseggano quote diverse per dare all’Uici la maggioranza della fondazione.

In questa ipotesi il Presidente potrebbe sempre essere un rappresentante Uici ma dovrebbe essere eletto.

Un altro tema che mi permetto sommessamente di suggerire, per un confronto con la base, è quello di ridurre gli enti che di disabilità visiva si occupano e in particolare:

è ancora necessario che vi siano Biblioteca, Stamperia di Catania e Federazione pro Ciechi?

Non si tratta di un tema facile ma penso che sarebbe opportuno aprire una riflessione perché con un unico ente si potrebbero gestire meglio le varie attività e diminuire le inutili e dispendiose sovrapposizioni.

Devo dire, con piacere, che nel coordinamento degli enti si sono fatti molti passi avanti grazie al lavoro del presidente Barbuto ma, proprio perché abbiamo verificato che il lavoro unitario è possibile, dobbiamo riflettere su un passaggio successivo.

Spero di aver contribuito positivamente al dialogo precongressuale e certamente non mancherò di offrire il mio contributo in futuro in tutte le sedi possibili.

Massimo Vita

Nota del Presidente Nazionale

Caro Massimo, grazie per le idee e i suggerimenti.

Desidero qui rassicurare te e tutti circa le procedure relative alle candidature congressuali. La commissione di Garanzia eletta nel novembre scorso dal Consiglio Nazionale sta predisponendo moduli e modalità di presentazione e di sottoscrizione semplici e di facile gestione.

Indipendentemente dall’emergenza sanitaria, le firme saranno raccolte con procedura elettronica digitale e l’identificazione dei firmatari avverrà sulla base dei documenti di identità e di una dichiarazione audio e video in diretta dinanzi alla commissione di Garanzia, tramite la piattaforma Zoom.

Come si può constatare, non saremo proprio il top della tecnologia, ma qualcuno, anche da queste parti, sa il fatto suo in materia.

Inoltre dobbiamo tutti lavorare per sburocratizzare e snellire, con l’unico obiettivo di favorire il top della partecipazione e del protagonismo di ognuno di noi in seno al Congresso.

Invito te e tutti i soci a guardare con fiducia al nostro apparato tecnico-organizzativo che lavora e lavorerà nel superiore interesse dell’Unione e nel rispetto assoluto dei Diritti di ciascuno.

Il Regolamento e lo Statuto associativo sono adeguati alle necessità e non credo occorra alcuna modifica o deroga.

Mario Barbuto

Roma disabili: presentazione Disegno di Legge

Si terrà mercoledì 15 Luglio alle ore 10.30 a Roma presso la Sala Capranichetta, (Piazza Montecitorio 125) la presentazione ufficiale della proposta Disegno di Legge “INTERNALIZZAZIONE DEGLI ASSISTENTI ALL’AUTONOMIA E COMUNICAZIONE NELL’ORGANICO DEL MIUR” a cura delle federazioni delle associazioni nazionali a tutela delle persone con disabilità FAND e FIRST.
La proposta di legge mira a stabilizzare nell’organico del MIUR gli assistenti all’autonomia e comunicazione che assistono gli alunni con disabilità grave e gravissima, ai sensi dell’art. 13 comma 3 delle legge 104 del 1992, uniformando la disciplina giuridica nel nostro territorio e garantendo una costante presenza di tale figura professionale nel processo educativo e di inclusione degli alunni con disabilità.
La conferenza stampa sarà presieduta dai presidenti delle associazioni nazionali ANMIC, ANMIL, ENS, UICI, UNMS, ANGLAT, ARPA aderenti alla Federazione FAND e dai vertici della Federazione FIRST.

Per informazioni – Segreteria organizzativa: 349.4734380 oppure 328.1145742

Ferrara – Elezione del nuovo consiglio

Martedì 7 luglio, presso gli uffici della sede di Ferrara, si è riunito il nuovo Consiglio della sezione territoriale di Ferrara della Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti. Sono stati eletti all’unanimità: Mambelli Alessandra – Presidente, Rimessi Renzo – Vice-Presidente, Consiglio Rita – Consigliere Delegato.
Sono inoltre Consiglieri Provinciali : Burgio Alberto e Fortini Davide.
Ricordo poi che la Nostra assemblea del 27-29 giugno ha eletto quale Consigliere Regionale, Marco Trombini e come Delegato al prossimo Congresso Nazionale Renzo Rimessi.
Il Consiglio ringrazia i Consiglieri uscenti, Amaroli Giampietro, Argentesi Loris e Marchetti Renzo per l’apporto dato nella precedente legislatura.
Il nuovo Consiglio ha subito iniziato i lavori, sia riepilogando le iniziative già programmate e purtroppo spostate a causa del coronavirus, sia mettendo in cantiere nuovi progetti per il futuro.

Museo Omero – Labo in scatola: Portami a casa!

Una nuova attività laboratoriale per famiglie tra casa e museo
Tutti i venerdì di luglio e agosto dalle ore 17 alle 20

Per bambini dai 5 ai 10 anni.
Prenotazione obbligatoria al cell. e whatsapp 335 56 96 985.

Invitiamo le famiglie a venire al museo per scoprire, tra la nostra ricca collezione, un’opera curiosa e particolare che ispirerà i bambini a giocare con una scatola piena di “attrezzi”: colla, forbici, matita, stoffa, carte colorate e tattili, piume, gommacrepla, bottoni, legno, fili e spago, quadretto di cartone.
Una scatola “personale” da portare a casa per giocare a fare l’artista costruendo ritratti o città.
Al museo sarete accolti e guidati dalle nostre operatrici in tutta sicurezza.

Costo dell’attività: 10 euro a scatola (la scatola contiene materiale per far giocare anche due bambini).

Info
Museo Tattile Statale Omero
Mole Vanvitelliana
Banchina Giovanni da Chio 28
www.museoomero.it

Immagine di una scatola contenente bottoni, fili, spago e colla

Scatola con l’adesivo dell’evento circondata da scatole simili ma aperte a mostrare il contenuto di bottoni, forbici, cartoncini, piume ecc.

“Gennariello” n. 7-8 luglio-agosto 2020

Si comunica che in data 14 luglio 2020 è stata inserita nel sito la rivista “Gennariello” n. 7-8 luglio-agosto 2020 e che l’ufficio stampa ha provveduto ad inviare alla Biblioteca Italiana dei Ciechi “Regina Margherita” Onlus il file relativo in data 14 luglio 2020.

Il link diretto per il prelievo è il seguente:

http://www.uiciechi.it/servizi/riviste/View_Rivista.asp?Id_Nriv=2419

Si riporta di seguito il sommario della rivista:

Non solo saluti (di Rita Lamusta)

C’era una volta

– Il cerbiatto va in vacanza

– La leggenda del Girasole

Scelte da voi

– L’uccello a nove teste

L’angolo della filastrocca

– Viva l’estate

– Filastrocca del sole

– Filastrocca del mare

Gioca con Giò il coniglietto

Per i più piccini

Per informazioni sulle riviste è possibile scaricare il Listino abbonamenti 2019 al link: http://www.uiciechi.it/servizi/somm_stampaassoc.asp

Sintesi dei lavori della Direzione Nazionale, a cura di Eugenio Saltarel

Autore: Eugenio Saltarel

L’8 luglio 2020 alle 8,30 si è riunita ancora una volta la Direzione Nazionale della nostra Associazione. Erano presenti: il Presidente, Corradetti, Caravello, Girardi e Legname; invece Pimpinella, Saltarel e Tortini hanno partecipato on-line. Inoltre erano presenti il Direttore e il Segretario generali, oltre al personale che normalmente ci assiste e al rappresentante dell’Organo di Vigilanza, pure collegato online.

Il verbale della scorsa riunione è stato approvato all’unanimità. Per i documenti di cui prendere atto:

abbiamo approvato il resoconto della commissione fisioterapisti, confermando le nomine di Cancelliere, Ciardone e De Rosa quali componenti a far parte della Consulta degli Ordini Professionali, organismo nato anche a seguito del nostro impegno sorto per dar voce alle rivendicazioni di questa categoria di professionisti;

due verbali della commissione per la terza età riguardanti la realizzazione di due soggiorni estivi per persone anziane presso la casa vacanze di Tirrenia, avendo riguardo alla particolare situazione dovuta al persistere di misure di contenimento dell’espansione del Covid19.

Siamo quindi passati ad esaminare le proposte del gruppo di studio per la definizione dei criteri per il fondo di solidarietà fra le sezioni territoriali nel 2020: seguirà ovviamente apposito comunicato illustrante tutte le modalità. Sono state approvate le modifiche riguardanti: la conferma del requisito dell’aggiornamento completo dell’anagrafico soci (subordinando all’espletamento di questa funzione la possibilità di ottenere i contributi del fondo); la possibilità di presentare progetti relativi alla ricorrenza del centenario della nostra associazione relativi alla diffusione del Braille, all’informatica e all’accrescimento della conoscenza dei cani-guida; si è deciso che non potranno partecipare al fondo relativamente ai costi del personale, quelle sezioni che non si avvalgono della contabilità prevista dai Consigli regionali in loro favore, gestendola invece autonomamente. Il termine per presentare le richieste, munite di tutta la documentazione necessaria, è stato fissato al 4 settembre 2020, mentre il 24 dello stesso mese la Direzione si riunirà tra l’altro per deliberare l’entità dei contributi e le sezioni che ne beneficeranno.

La nostra attenzione si è poi rivolta alla preparazione del prossimo XXIV Congresso nazionale. Relativamente allo svolgimento delle assemblee precongressuali è stato deciso quanto segue: queste dovranno svolgersi sia attraverso la piattaforma Zoom, sia la nostra Slashradio, sia i conseguenti collegamenti a facebook. Ai dirigenti associativi e ai delegati al Congresso sarà consentita la piena partecipazione con diritto di parola, mentre gli ascoltatori potranno far sentire eventualmente la loro voce attraverso le e-mail da inviarsi utilizzando l’indirizzo email della radio stessa. A riguardo, abbiamo definito il calendario di massima: 19 settembre Basilicata, Molise, Umbria e Isole; il 20 settembre Abruzzo, Calabria, Campania, Lazio, Marche, Puglia; il 26 settembre Trento Alto Adige, Bolzano, Emilia Romagna, Toscana e Veneto; il 27 settembre Friuli Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Piemonte e Valle d’Aosta. Anche qui seguirà ovviamente comunicato specifico.

Gli argomenti in discussione toccheranno i temi di cui dovrà occuparsi il Congresso, in particolare: titolo dell’assise, statuto associativo, candidature, eccetera. Abbiamo poi immaginato di realizzare alcuni seminari, riunendo fra loro i componenti di commissioni con tematiche comuni, prevedendo la partecipazione di personalità esperte nei diversi settori, al fine di poter giungere così al Congresso con proposte elaborate grazie all’apporto del maggior numero di partecipanti possibile, proposte che siano quindi essenziali circa i tanti aspetti da prendere e tenere in considerazione e di possibile attuazione nel prossimo quinquennio di vita del costituendo Consiglio nazionale. Non appena disponibile, perverrà ai coordinatori delle commissioni di lavoro apposita proposta; questi seminari dovranno svolgersi tra la fine di settembre e la prima metà di ottobre, preceduti da un approfondimento della Direzione nazionale previsto per il 25 luglio.

A questo punto è diventato indifferibile affrontare il tema dell’organizzazione del XXIV Congresso, connesso alle manifestazioni per il centenario. A seguito anche dei contatti preliminari, si è confermata la difficoltà di svolgere a Genova i lavori congressuali, riservandosi invece in questa città di avviare le principali attività per il centenario dell’Associazione che potranno poi svolgersi durante l’arco dell’anno a seguire. Non appena definito nei dettagli verrà pubblicato il programma di queste giornate previste tra il 24 e il 26 ottobre 2020. Successivamente, molto probabilmente ai primi di novembre 2020, si svolgerà a Roma il Congresso vero e proprio, potendo disporre in questa città di sale sufficienti ad ospitare tutti i congressisti e il personale di supporto, garantendo distanze di sicurezza fra i partecipanti, attrezzature idonee a manifestazioni di questo livello e una maggiore presenza del mondo della politica nazionale ai lavori congressuali.

Con l’occasione la manifestazione prevista al Teatro Carlo Felice di Genova vedrà anche l’assegnazione del premio Braille 2020 del centenario. In conseguenza di questi eventi verrà convocato a breve un Consiglio nazionale per definire, tra l’altro, la convocazione del Congresso, le eventuali modifiche al regolamento associativo e la realizzazione dei seminari delle diverse commissioni riunite in gruppi.

Sostanzialmente non abbiamo ritenuto di dover prendere ulteriori provvedimenti sulla base dello svolgimento delle assemblee sezionali già avvenute per garantire un più agile svolgimento di quelle ancora da realizzarsi. Da parte nazionale siamo stati tutti concordi che il buon esito delle modalità di partecipazione e di voto allargato nel tempo e a distanza, qualora si confermi l’andamento attuale, saranno la base per rendere stabile queste nuove modalità di partecipazione al fine di accrescere il numero dei soci coinvolgibili e votanti.

Successivamente abbiamo nominato commissario ad acta per la sezione di Isernia Adoriano Corradetti, con l’incarico di regolarizzare la posizione presso l’Inps, relativamente agli oneri previdenziali dovuti negli ultimi 5 anni, comprensivi degli interessi maturati per un importo che supera i 7.000 euro.

Abbiamo quindi approvato i contenuti della proposta che, per legge, l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti deve formulare circa l’utilizzo dei fondi previsti per l’I.Ri.Fo.R., lo Ierfop, l’ANPVI e la stamperia braille di Catania, sulla base della documentazione da questi enti fattaci pervenire. La proposta dell’Unione è stata formulata in questi termini: il 15% del contributo totale viene ripartito al 50% tra Stamperia e ANPVI, il restante 85% viene ripartito fra I.Ri.Fo.R. e Ierfop rispettivamente nella misura del 70% e del 30%.

Circa la situazione venutasi a creare nel consiglio di amministrazione nazionale dell’I.Ri.Fo.R., in merito alle assenze ingiustificate del componente Raimondo Piras, è stato dato mandato al Presidente nazionale di affrontare la questione una volta eletto il nuovo Presidente del Consiglio regionale sardo dell’Unione che, contemporaneamente, è anche Presidente regionale sardo dell’I.Ri.Fo.R.

Non avevamo deliberazioni d’urgenza assunte dal Presidente nazionale da ratificare.

Abbiamo quindi approvato il bando di concorso per le borse di studio Beretta-Pistoresi per l’anno scolastico 2020 che saranno oggetto di apposito comunicato ed abbiamo confermato la necessaria commissione giudicatrice delle richieste che perverranno, al fine di definire la graduatoria che consentirà di erogare le borse in questione.

Per il patrimonio associativo abbiamo preso in esame le pratiche delle sezioni di: Imperia, Milano, Bergamo, Modena e Ancona.

Nelle comunicazioni abbiamo ascoltato le relazioni di:

Barbuto sulla situazione venutasi a creare all’interno della Fand soprattutto in merito alle ultime iniziative di questa federazione; il 26 ottobre verrà annullato il francobollo che celebra il centenario della nostra Associazione, mentre è stato predisposto il decreto di approvazione del nostro gonfalone; abbiamo anche deciso di donare a ogni sezione 10 medaglie di bronzo del centenario in modo che possano essere utilizzate nelle diverse manifestazioni locali che lo celebrano;

Girardi sui rapporti con l’ANMIL per l’attività patronale e sul godimento dei permessi ai lavoratori equiparati a ricovero ospedaliero a seguito del Covid19;

Caravello sulle attività legate al servizio del Centro nazionale del Libro Parlato e alla sua pubblicizzazione;

Pimpinella sulla Giornata del sordocieco e sulla risonanza che la stessa ha avuto negli organi di stampa, oltre alla sua partecipazione alle diverse assemblee sezionali del territorio di sua competenza;

Legname sulle attività della commissione istruzione, dei centri tiflodidattici, di fundraising, del Centro Regionale Helen Keller dei cani-guida di Messina e del Comitato dei Genitori;

Corradetti sulla situazione del Molise.

Alle 13 i lavori si sono conclusi.

Torino – Ragazza non vedente inciampa in un monopattino abbandonato in strada

L’Unione Ciechi: “Situazione pericolosa. Urge intervenire”

Nei giorni scorsi, a Torino, una ragazza non vedente che camminava per strada è inciampata in un monopattino abbandonato in mezzo al marciapiede ed è caduta per terra. Costretta a ricorrere al soccorso dei sanitari, la ragazza ha riportato una contusione guaribile nel giro di qualche giorno. Ma le conseguenze avrebbero potuto essere ben più gravi. E l’UICI (Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti) del capoluogo piemontese torna a lanciare l’allarme: «Servono provvedimenti urgenti. Che cosa aspetta la città a intervenire? Che qualcuno si faccia male “seriamente”?».

In effetti il problema si trascina da tempo. Dall’introduzione a Torino dei cosiddetti mezzi a flusso libero (biciclette, monopattini e scooter elettrici), che possono essere noleggiati e poi lasciati in qualsiasi punto della città, l’UICI ha già più volte richiamato l’attenzione della collettività e delle istituzioni politiche, sottolineando quanto questa gestione “selvaggia” sia pericolosa per le persone con disabilità visiva. «La nostra – sottolinea Giovanni Laiolo, presidente UICI Torino – non è assolutamente una presa di posizione contro la mobilità alternativa. Anzi, comprendiamo il valore di questi mezzi versatili e non inquinanti. Il problema è che serve una disciplina».

«Purtroppo, gli appelli al senso civico non bastano – aggiunge Christian Bruno, referente del Comitato Autonomie e Mobilità UICI Torino – A nostro avviso, l’unica soluzione davvero efficace sarebbe quella di istituire spazi appositi in cui i mezzi vadano lasciati dopo l’utilizzo. Al momento in città vige il caos più assoluto. Biciclette e monopattini vengono abbandonati ovunque: a ridosso dei muri, in mezzo ai marciapiedi, in prossimità degli attraversamenti. Insomma, una giungla! Riteniamo che una gestione più ordinata sarebbe utile a tutta la cittadinanza (pensiamo, ad esempio, alle persone anziane o a chi ha bambini nel passeggino). In particolare, per le persone cieche e ipovedenti, muoversi in città è diventato problematico e a volte rischioso».

«Dopo l’incidente di pochi giorni fa, ultimo di una serie di segnalazioni, abbiamo nuovamente sollecitato un incontro con l’amministrazione comunale – conclude il presidente Laiolo – Chiediamo di essere ricevuti dall’assessore comunale alla mobilità, dott. Maria Lapietra. A lei illustreremo i problemi e i rischi cui in questo momento vanno incontro le persone con disabilità visiva. E ci auguriamo di poter trovare, insieme, una soluzione di buon senso».

Ufficio Stampa:  Lorenzo Montanaro: 333 447 99 48 ufficio.stampa@uictorino.itlorenzo.montanaro@gmail.com

Salerno – Si è insediato il neo consiglio sezionale UICI

Il giorno 10/07/2020 presso la Sede Sociale UICI di Salerno si è insediato il neo Consiglio Sezionale, eletto da un nutrito numero di soci partecipanti alla Assemblea elettiva del 4/7/2020 svolta presso l’Istituto Salesiano San Domenico Savio di Salerno, secondo le previste norme di prevenzione sanitaria anti- covid 19. I consiglieri hanno votato all’unanimità la seguente composizione dell’UFFICIO DI PRESIDENZA: ROSA DR. RAFFAELE-PRESIDENTE; CAFARO FRANCESCO-VICE PRESIDENTE; RUSSO MARGARETA-CONSIGLIERE DELEGATO. Di fatto è stato confermato l’Ufficio di presidenza uscente che dal 04/06/2018 e fino al 03/07/2020 ha gestito in modo costante e impegnativo l’attività sezionale, soprattutto nella fase emergenziale sanitaria, garantendo ai soci, soprattutto anziani, la vicinanza della Sezione.

Raccogliendo l’invito del Consigliere Nazionale prof. Pietro Piscitelli e del Presidente Regionale dr. Massa Vincenzo, il presidente Rosa Raffaele a nome dell’intero neo Consiglio ha garantito di gestire per il prossimo quinquennio 2020-2025, l’attività associativa di rappresentanza e di tutela dei non vedenti ed ipovedenti salernitani con maggior impegno di quello già profuso per il breve periodo precedente, pensando di porre attenzione ad un programma di interventi ”ambizioso” e rivolto a risolvere le varie problematiche di una vera integrazione sociale dei disabili visivi residenti in una vasta e tortuosa provincia del Mezzogiorno di’Italia.

 IL PRESIDENTE DR. RAFFAELE ROSA